Un Grazie di Cuore all'Amico Massimo Spadoni ed
a tutta la Redazione di MepRadio. Senza il loro providenziale supporto, questa
Rassegna Stampa non esisterebbe. MepRadio, la radio ufficiale di Leonessa.
Riportiamo integralmente le dichiarazioni
dell’Architetto Fabio Orlandi progettista
del Tsm2.
“Il progetto di rilancio del Terminillo, che
ci auguriamo possa avere positive e definite
novità nelle prossime ore, nasce
dall'esigenza di restituire un futuro ad un
intero territorio e dalla convinzione che,
dalla contemporanea attenzione alla tutela
ambientale e allo sviluppo economico e
occupazionale sostenibile, passi un vero
rilancio delle popolazioni locali,
nell'ottica di garantire un futuro alle
giovani generazioni. Obiettivi concreti e
passioni profonde che non possono lasciare
spazio alcuno a commenti beceri o estremismi
che non appartengono ai promotori del
progetto e che, ne siamo certi, non
troveranno spazio in futuro in nessuno che
abbia a cuore il Terminillo. In quel futuro
in cui siamo convinti che la nostra montagna
tornerà ad essere fonte di sviluppo e 'casa'
accogliente per tutti coloro che la amano,
che siano stati in passato favorevoli o
contrari al progetto TSM2. Pertanto,
prendiamo le distanze da insulti o commenti
fuori luogo apparsi sui social, frutto di
iniziative individuali, invitando tutti
coloro che hanno sostenuto il progetto e che
amano il Terminillo a gioire per un
risultato storico (se arriverà) anziché
lasciarsi andare a espressioni sguaiate di
cui oggi nessuno davvero sente il bisogno”.
28/12/2020
“Il Generale
Marcello Rocchi era una persona speciale, di
spessore, di quelle che non si incontrano tutti i
giorni, e nel contempo una persona semplice umile
attento ai valori e alle tradizioni della sua terra.
Grande il suo senso di appartenenza alla “sua”
Leonessa e alla Bandiera della “sua” Italia.
Mancherà a tutti il Generale e l’amico Marcello
Rocchi.”
On. Paolo
Trancassini
02/12/2020
02/12/2020
Buongiorno a tutti i veri Amici di
Leonessa.org. Siamo stati oscurati
per una presunta violazione della privacy .
Chiaramente non sappiamo se è stata una
iniziativa del Team Facebook oppure una
decisione scaturita da una segnalazione di
abuso. Sicuri però della nostra assoluta
correttezza abbiamo immediatamente inoltrato
ricorso. Qualche minuto fa è arrivata la
notifica di accoglimento del nostro ricorso e
siamo di nuovo in linea. Riprendiamo esattamente
da dove siamo stati interrotti, con l'assoluta
certezza di non aver mai portato nocumento alla
nostra amata Leonessa e, sopra ogni cosa, di non
aver mai costretto qualcuno a pensarla come Noi.
Siamo di parte ed assolutamente schierati ma non
perderemmo mai di vista uno dei cardini
fondamentali di questo microscopico polo di
informazione che ruota intorno a Leonessa e che
ci siamo costruiti in questi splendidi 20 Anni.
29/11/2020 Piano paesistico
della Regione annullato, Italia Nostra: "Si tuteli
il paesaggio". Acer: "Così si blocca l'edilizia"
„
C’è chi esprime soddisfazione ha visto confermate le
sue perplessità. C’è chi è preoccupato per le
conseguenze nel settore dell’edilizia.
L’annullamento da parte dellaCorte
Costituzionaledel Piano
territoriale paesistico regionale del Lazio ha
generato un piccolo terremoto nella politica locale.
Lo strumento urbanistico, che stabilisce i vincoli e
le tutele su tutto il territorio regionale, è stato
approvato nel luglio scorso, a 12 anni di distanza
dal precedente. Nella sentenza pubblicata ieri la
Consulta ha però accolto il ricorso avanzato dal
Governo e annullato l’atto in quanto approvato in
modo “unilaterale” quando invece “è necessario un
confronto costante, paritario e leale tra Regione e
Stato in funzione di un’intesa di carattere generale
che assicuri una tutela unitaria del paesaggi”. Nel
mirino “una grave diminuzione delle tutele”, tra le
quali anche quella garantita al centro storico,
patrimonio Unesco.
A esprimere soddisfazione è infatti Italia Nostra
Roma che dichiara di aver sempre “contrastato, dal
suo concepimento, il Ptpr Lazio lacunoso,
insoddisfacente e privo di quella concertazione
reale e costruttiva che avrebbe permesso una forte
tutela paesaggistica nel Lazio”. Per la storica
associazione, che da tempo si batte anche contro la
demolizione e ricostruzione di alcuni villini
storici, la Consulta traccia “la strada maestra per
l'unitarietà del valore della tutela paesaggistica
per la quale è prevista l'obbligo di pianificazione
congiunta”.
Preoccupazione arriva invece dai costruttori romani:
“La sentenza della Corte Costituzionale è l’ennesima
dimostrazione di come la mancanza di chiarezza tra
le competenze tra Stato e Regione sulla materia del
paesaggio determini situazioni di grave incertezza
per tutti”, dichiara in una nota il presidente di
Ance Roma-Acer, Nicolò Rebecchini. “Il piano
regionale approvato nell'agosto del 2019 dal
Consiglio Regionale” aggiunge Rebecchini
“rappresentava, infatti, un punto di equilibrio tra
imprescindibili esigenze di tutela del territorio e
altrettante necessarie esigenze di sviluppo
economico ed era un passaggio fondamentale per avere
un quadro di certezze in una materia delicata, come
quella della tutela ambientale”. Conclude
Rebecchini: “Come operatori del settore- conclude
Rebecchini- con questa pronuncia saremo costretti a
fermare i lavori avviati: è paradossale, dove non è
arrivato il Covid ci pensa direttamente la
politica”.
Diverse anche le opinioni della politica. Per il
gruppo M5S alla Regione, “era evidente, e lo abbiamo
ribadito in più occasioni, che sarebbe bastato il
recepimento dell'accordo con il Mibact per ridurre
il tenore della controversia e restituire il proprio
senso sostanziale al Ptpr”, il commento. “Purtroppo
la Maggioranza consiliare ha preferito continuare il
procedimento, col risultato che ora si torna
indietro di tredici anni al piano territoriale
paesistico del 2007 co-pianificato con il Ministero
ma soltanto adottato e non ratificato dal
Consiglio”.
I consiglieri regionali di Fdi commentano: “In forza
di questa sentenza, torna vigente il Ptpr adottato
nel 2008 e il problema più serio di questa sonora
bocciatura da parte della Corte Costituzionale è che
potrebbe far scattare norme di salvaguardia così da
compromettere anni e anni di lavoro di
pianificazione da parte dei comuni e dei soggetti
interessati con gravi ripercussioni sull'economia
del Lazio”.
Dalla Lega regionale, invece, Daniele Giannini,
scrive: “La Regione Lazio assicuri ora degli
strumenti moderni sul Ptpr. Non è accettabile la
cartografia di vent'anni fa come è avvenuto nella
discussione del piano approvato dall'aula e bocciato
dalla Corte Costituzionale. Infatti, occorre un
documento aggiornato, compresa la cartografia sugli
usi civici in grado di produrre sviluppo e tutela al
Lazio per assicurare un livello di pianificazione
all'avanguardia”.
Critico verso il Mibact Marco Cacciatore,
consigliere ex M5S, oggi in Europa Verde e
presidente della commissione Urbanistica: “Pur
contenendo alcuni elementi critici, proposti dal
centro destra e che non ho condiviso, era comunque
un bene che il Ptpr ci fosse: soprattutto perché
imponeva e disciplinava i vincoli, una volta per
tutte. Il Mibact avrebbe potuto contestare il
provvedimento dinanzi al Tar o al Capo dello Stato,
come accade di solito per gli atti amministrativi.
Ora il rischio è che, decadendo il Ptpr, possano
cessare gli effetti anche per le misure di
salvaguardia stabilite dalla legge regionale. La
legge imponeva una proroga, ormai scaduta dopo
l'approvazione: soluzione che rischia di essere
peggiore del problema. Dobbiamo fare di tutto per
evitare il pericolo di un vuoto normativo”.
Per Angelo Bonelli dei Verdi, le “preoccupazioni che
avevamo espresso nell'agosto del 2019, quando il
Consiglio Regionale del Lazio approvò il Ptpr, sono
state confermate dalla Corte Costituzionale che ha
annullato la delibera della Regione sul piano
territoriale paesistico regionale. Avevamo suggerito
di modificare alcune norme come l'art.32 che
consentiva la cementificazione del litorale laziale
introducendo ex novo un indice di edificabilità pari
a 0,2 mc/mq sulle coste per realizzare stabilimenti
balneari, attrezzature balneari, ricreative e
sportive. Inoltre, il Ptpr bocciato dalla Consulta
non prevedeva, a differenza di quanto accade per gli
altri Comuni del Lazio, norme prescrittive sulla
città storica di Roma, che conserva un patrimonio
monumentale e storico immenso”, conclude Bonelli
auspicandosi una correzione veloce del piano
“mettendo al centro la tutela del paesaggio”.
Nella pianificazione paesaggistica, le Regioni non
possono fare da sole ma devono coinvolgere il
ministero per i beni e le attività culturali e per
il turismo.
In particolare, nel procedimento di formazione del
piano regionale, è necessario un confronto costante,
paritario e leale tra Regione e Stato in funzione di
un'intesa di carattere generale che assicuri una
tutela unitaria del paesaggio. È quanto ha stabilito
la Corte costituzionale con la sentenza n. 240
depositata oggi, annullando il piano paesistico
della Regione Lazio del 2 agosto 2019 e tutti gli
atti conseguenziali. Nella fattispecie, il Consiglio
regionale del Lazio - dopo aver raggiunto un`intesa
con il MiBact sulla proposta di piano adottata dalla
Giunta regionale con decisione dell`8 marzo 2016 n.
6, sottoposta al Consiglio regionale con proposta di
delibera consiliare del 10 marzo 2016 n. 60 - aveva
unilateralmente approvato il piano paesaggistico
regionale, senza il coinvolgimento del ministero. Di
qui l`impugnativa da parte del Governo. La condotta
della Regione è stata ritenuta dalla Corte
costituzionale in contrasto con il principio della
leale collaborazione. Anche nel procedimento di
pianificazione paesaggistica, ha osservato la Corte,
dev`essere raggiunta un`intesa di carattere
generale, per assicurare l`unitarietà del valore
della tutela paesaggistica al di là dei singoli beni
per i quali è previsto l`obbligo di pianificazione
congiunta. L'approvazione del piano da parte della
Regione senza un accordo con il ministero viola,
quindi, il principio di leale collaborazione, oltre
che il Codice dei beni culturali e del paesaggio.
(www.italiaoggi.it)
23/11/2020
23/11/2020
In
casa solo per mangiare di corsa e dormire.
Sempre pronti a scappare fuori.
Stessa abbronzatura: a mezzo braccio e a mezza
gamba.
Ginocchia sempre sbucciate, magliette, pantaloncini
e gonnelline praticamente inservibili a fine
giornata, scarpe sempre più sgarupate dai sassi
della Fonte Casa.
Più
grandi, più piccoli, un’unica piccola differenza…
Per
le mani una bambola, una fionda, un pallone: te li
ritrovi dappertutto.
Con
la voglia di vivere tre mesi indimenticabili.
Per
tre mesi padroni di tutto quel piccolo, immenso
mondo intorno ad Ocre .
Oceano di sensazioni, di ricordi, di affetti.
Fabio, Stefano, Paola, Alessandra.
Biondissima sempre con il sorriso e quella deliziosa
cantilena che è il suo inconfondibile modo di
parlare.
Alessandra.
Alessandra chi ?
Alessandra, la figlia del “Siciliano”.
Sono
sicuro che il sorriso non l’abbia mai abbandonata, a
straordinario ed indimenticabile conforto di chi,
straziato, ha fatto certamente fatica a regalarlo a
lei in momenti così difficili.
La
“Banda” ha una regola ferrea.
E’ un
patto non scritto, ma indissolubile.
Nessuno potrà mai abbandonarla.
Nemmeno Alessandra.
Nemmeno quella deliziosa cantilena che è il suo
inconfondibile modo di parlare.
Nemmeno il suo indimenticabile sorriso.
In
ricordo di Alessandra Lantieri.
G.B.
05/11/2020
Il Signor Luigi ha
sempre "profumato" la mia vita..
Sarà stata la voglia
di Leonessa, sarà stata la mitica bottega sul Corso
più lunga che larga e quel bancone così vicino al
naso...
Ma certi profumi...
Il mitico maritozzo,
la pizza rossa con le alici che ci riportava "in
Città" tutti i pomeriggi.
Il profumo del pane,
il profumo delle torte.
Ma i profumi più
intensi che io ricordi e che mi porterò per sempre
nel cuore sono quelli legati al suo sorriso,
alla sua umiltà, alla sua indimenticabile e
"velocissima" gentilezza.
Per la mia Famiglia e
per me era sempre suo il primo beneaugurante
"Bentornati" e l'ultimo, affettuosissimo,
"Arrivederci a presto".
Sono praticamente
cresciuto nella Bottega del signor Luigi.
Ed è sicuro che, ogni
volta, il suo sorriso ed i suoi modi gentili hanno
rappresentato un grandissimo insegnamento di vita.
E, soprattutto, un
bellissimo ed inarrivabile biglietto da visita per
la nostra Leonessa.
In memoria di Luigi
Agabiti.
Profumo di Leonessa.
Per Sempre.
G.B.
04/11/2020
21/10/2020
Il presidente della Regione Lazio, Nicola
Zingaretti, ha firmato nella serata di mercoledi 21
ottobre 2020, con il ministro della Salute, Roberto
Speranza, una nuova “Ordinanza ai sensi
dell’articolo 32, comma 3 della legge 23 dicembre
1978, n. 833 in materia di igiene e sanità pubblica.
Ulteriori misure per la prevenzione e gestione
dell’emergenza epidemiologica da COVID-2019”.
Per uscire durante il coprifuoco (ore 24-5) sarà
necessaria un’autocertificazione che attesti il buon
motivo che ha portato un soggetto a non rispettare
l’ordinanza (motivi di lavoro, salute, urgenza).
Questa mattina,
alla presenza
del Direttore
Generale della
Asl di Rieti,
Marinella
D’Innocenzo, del
Sindaco di
Leonessa
Gianluca Gizzi e
del Vescovo di
Rieti Domenico
Pompili è stata
inaugurata la
nuova sede del
Poliambulatorio
Asl Rieti del
comune montano.
Il
Poliambulatorio
si trova in
corso
S.Giuseppe, in
pieno centro
cittadino e si
sviluppa su una
superficie di
circa 400 metri
quadrati.
La Struttura
sanitaria si
avvale di
un’organizzazione
e di una
piattaforma
ambulatoriale,
in grado di
rispondere
ai bisogni
di salute
territoriale:
attraverso
la presa in
carico di
pazienti con
acuzie e
persone
fragili
affette da
polipatologie.
Grazie ad un
potenziamento
delle
apparecchiature
elettromedicali
e delle
attività
specialistiche,
è possibile
eseguire
Ecografie di
tutti i
distretti
corporei,
Ecocardiogramma,
Ecocolordoppler
vascolare,
Elettrocardiogramma
e prelievi
venosi. Sono
inoltre
presenti le
seguenti
specialità:
Fisiatria,
Pediatria,
Oculistica,
Cardiologia,
Ginecologia,
Psichiatria,
Medicina
generale. Il
Poliambulatorio
è dotato di
un Ecografo
multifunzionale
donato dal
Comune di
Leonessa per
la
radiologia
di
prossimità,
di un Centro
unico di
prenotazione
e di una
postazione
118 con
personale
sanitario
dedicato.
“Potenziamo
la rete
assistenziale
territoriale
–sottolinea
l’Assessore
alla Sanità
della
Regione
Lazio
Alessio
D’Amato -
con un nuovo
Poliambulatorio
dotato di
macchinari e
tecnologie
in grado di
aumentare la
qualità del
servizio
offerto
all’utenza”.
“L’apertura
di questa
nuova
Struttura va
nella
direzione di
un
rafforzamento
della
risposta
sanitaria
sul
territorio –
spiega il
Direttore
Generale
della Asl di
Rieti
D’Innocenzo.
Solo
affiancando
agli
ospedali
un’adeguata
rete dei
servizi
territoriali
infatti, si
può
garantire al
cittadino la
continuità
delle cure,
ponendolo al
centro del
percorso
assistenziale
e delineare
efficaci
percorsi di
prevenzione,
necessari
per ridurre
i tempi di
attesa e
orientare la
richiesta di
salute da
parte della
popolazione”.
"È un giorno
importante
per Leonessa
– tiene a
precisare il
Sindaco
Gizzi. Il
presidio Asl
locale è
tornato nel
cuore della
nostra
cittadina.
Lo
spostamento
seguito al
terremoto
del 2016
aveva tolto
alla vita
del centro
storico un
punto di
riferimento
importante e
per noi era
fondamentale
recuperarlo.
Un risultato
ottenuto
grazie alla
disponibilità
e il
supporto del
Direttore
Generale
della Asl di
Rieti
Marinella
D'Innocenzo,
con cui
vogliamo
continuare a
collaborare,
per
potenziarne
servizi e
attività.
Fatemi,
infine,
ricordare il
dottor
Maurizio
Palla che
con la sua
professionalità
e la sua
dedizione ha
fatto
crescere il
presidio Asl
di Leonessa.
A lui
abbiamo
dedicato una
targa, in
quei locali
che lo hanno
visto
lavorare con
passione per
la
comunità”.
(Fonte ASL
RIETI)
04/10/2020
04/10/2020
Ovviamente la tessera della Pro
Loco è stata negata anche a noi.
Motivazione: tessere terminate.
"Nella “Leonessa di tutti”
capita che ad alcuni richiedenti venga
negata l’iscrizione alla Proloco. Tra
loro anche io, probabilmente “reo” di
aver amministrato per tanti anni la
nostra bellissima e unica Città.
Differenti le motivazioni (ruoli
politici, inadempienze dell’Unpli,
tardività ecc.) con le quali, pare , un
severo Consiglio Direttivo, decide tra i
degni e gli indegni.
Un fatto gravissimo, un esercizio arbitrario, arrogante ed antidemocratico
che inoltre sottrae risorse alla
proloco poiché le tessere si pagano.
Mi auguro un ravvedimento operoso,
pronto a pagare la mia tessera
nell’interesse di Leonessa."
On. Paolo Trancassini
02/10/2020
ASL RIETI
Da domani, sabato 3 ottobre, é obbligatorio
indossare la mascherina anche all’aperto e in
qualsiasi ora. Dall'ordinanza emanata dalla Regione
Lazio, sono esclusi i minori sotto i 6 anni, chi
risulta incompatibile con l'uso delle mascherine e
chi svolge attività motoria. Come abbiamo ripetuto
più volte, l'uso della mascherina e il
distanziamento sociale, sono misure di prevenzione
importanti per evitare di contrarre il virus: e in
un momento delicato come quello che stiamo vivendo,
con il progressivo aumento dei contagi e della
stagione invernale, ormai alle porte, tali misure
risultano INDISPENSABILI, se non vogliamo tornare
alla situazione emergenziale che abbiamo vissuto la
scorsa primavera
02/10/2020
La ASL di Rieti ci ha informato della positività di
due nostri concittadini.
Le due persone sono sotto stretto controllo, e
stanno bene.
Invitiamo tutti a evitare inutili allarmismi.
Fondamentale, come sempre, rispettare le regole e le
norme indicate dalle autorità.
Ricordiamoci che nel Lazio da domani 3 ottozzibre
2020 è obbligatorio indossare la mascherina anche
all'aperto
Il Sindaco
Gianluca Gizzi
24/09/2020
𝐑𝐈𝐍𝐕𝐈𝐀𝐓𝐀 𝐀𝐋 𝟐𝟎𝟐𝟏 𝐋𝐀 𝟑𝟏𝐄𝐒𝐈𝐌𝐀
𝐄𝐃𝐈𝐙𝐈𝐎𝐍𝐄 𝐃𝐄𝐋𝐋𝐀 𝐒𝐀𝐆𝐑𝐀 𝐃𝐄𝐋𝐋𝐀
𝐏𝐀𝐓𝐀𝐓𝐀.
L'Amministrazione Comunale, in pieno accordo con la
Pro Loco Città di Leonessa che organizza la manifestazione,
comunica la decisione di rimandare per quest'anno la
Sagra della Patata. Una scelta dovuta non solo alla
necessità di ottemperare alle norme in materia di
contenimento e gestione dell’emergenza
epidemiologica da COVID-19 ma anche al senso di
responsabilità proprio di ogni buona
amministrazione.
Tutti, in queste settimane, abbiamo sperato in
un'evoluzione positiva dell'epidemia ma ciò non è
accaduto. Lo sviluppo della situazione sanitaria non
consente di ridurre il livello di allerta, occorre
la massima attenzione. L'enorme afflusso di persone
che caratterizza, ogni anno, la Sagra non è
compatibile con la necessaria cautela che questa
fase di emergenza richiede e con le norme di
salvaguardia della salute pubblica individuate.
Insieme alla Pro Loco abbiamo cercato, fino
all'ultimo, soluzioni alternative ma oltre a non
garantire le fondamentali misure di prevenzione non
avrebbero reso onore a questo evento e a Leonessa.
Insieme alla Pro Loco Città di Leonessa diamo a
tutti appuntamento al prossimo anno, sempre secondo
week end d'ottobre, per l'edizione 2021: sarà
straordinaria, fuori dal comune, come solo Leonessa
sa fare.
𝐋𝐚 𝐒𝐚𝐠𝐫𝐚, 𝐪𝐮𝐢𝐧𝐝𝐢, 𝐯𝐢𝐞𝐧𝐞
𝐫𝐢𝐧𝐯𝐢𝐚𝐭𝐚...
𝐦𝐚 𝐥𝐚 𝐏𝐚𝐭𝐚𝐭𝐚 𝐝𝐢 𝐋𝐞𝐨𝐧𝐞𝐬𝐬𝐚 𝐞 𝐢
𝐩𝐫𝐨𝐝𝐮𝐭𝐭𝐨𝐫𝐢 𝐝𝐞𝐥 𝐧𝐨𝐬𝐭𝐫𝐨
𝐚𝐥𝐭𝐨𝐩𝐢𝐚𝐧𝐨 𝐯𝐢 𝐚𝐬𝐩𝐞𝐭𝐭𝐚𝐧𝐨!
𝐂𝐎𝐕𝐈𝐃
𝟏𝟗 Siamo venuti a
conoscenza della positività di un nostro
concittadino sottoposto a Roma a tampone naso
faringeo. La Asl di Rieti si è
immediatamente attivata
secondo il protocollo previsto e sta procedendo
scrupolosamente ai controlli del caso. Invitiamo tutti a
evitare inutili allarmismi. Fondamentale, come
sempre, rispettare le regole e le norme indicate
dalle autorità.
Leonessa, Casa Comunale, 18/09/2020
Il Sindaco di
Leonessa Gianluca Gizzi
15/09/2020
15/09/2020
16/08/2020
Coronavirus, stretta sulla movida: mascherine
obbligatorie dalle 18 alle 6 anche all'aperto
Mascherine obbligatoriedalle 18
alle 6 del mattino neiluoghi
e localiaperti al pubblico e
nei luoghi in cui è più facile che si creinoassembramenti.
Oltre allachiusura delle
discoteche arriva una nuova stretta anti-coronavirusdel
Governo che prende di mira i rischi legati allamovida.
La misura che impone«sull’intero
territorio nazionale di usare protezioni delle vie
respiratorie anche all’aperto, negli spazi di
pertinenza dei luoghi e locali aperti al pubblico
nonché negli spazi pubblici (piazze, slarghi, vie)
ove per le caratteristiche fisiche sia più agevole
il formarsi di assembramenti anche di natura
spontanea e/o occasionale» è prevista
da un'ordinanza firmata dal ministro della Salute
Roberto Speranza.
Sono stato informato da poco del fatto che i frati
cappuccini della nostra comunità e la loro cuoca
sono stati messi in quarantena dalle
autorità sanitarie a scopo cautelativo perché venuti
in contatto con soggetti legati al link COVID 19 di
Rieti.
Il provvedimento preso dalla ASL di Rieti è
esclusivamente precauzionale, nel pieno rispetto
del protocollo previsto in caso di contatti con
situazioni a rischio. Non legato ad alcuna
positività.
I nostri frati e la cuoca stanno bene e si
riposeranno per qualche giorno in attesa che si
concluda l’iter predisposto dalle autorità
sanitarie. Da noi tutti un grandissimo abbraccio
ai nostri cappuccini.
Il Sindaco
Gianluca Gizzi
12/08/2020
12/08/2020
11/08/2020
AVVISO – Raccolta dei rifiuti ingombranti
IL SINDACO
rende noto che, presso il Centro di Raccolta
Temporaneo, sito in Leonessa (Ri), Via di Villa
Lucci snc, ogni sabato dalle 9:00 alle 12:00, ad
eccezione dei giorni festivi, è attivo il
servizio di raccolta dei rifiuti ingombranti e
dei beni durevoli ad uso domestico, sfalci e
potature privati, che trova applicazione sulla
base del Regolamento Comunale e del relativo
tariffario, approvati con Deliberazione di C.C.
n° 38 del 31.07.2020. Per usufruire di tale
servizio, gli interessati potranno contattare
gli Uffici Comunali nei giorni di lunedì,
mercoledì e venerdì, dalle ore 8:30 alle ore
12:30, oppure potranno servirsi dell’apposito
modulo, disponibile sul sito
www.comunedileonessa.eu, da spedire
all’indirizzo
comunedileonessa@comunedileonessa.it.
Si ribadisce il divieto assoluto di depositare
rifiuti ingombranti, beni durevoli ad uso
domestico, nonché sfalci e potature in aree
pubbliche, lungo i cigli stradali e all’interno
o in prossimità dei cassonetti dei rifiuti
indifferenziati.
La Polizia Municipale è incaricata di vigilare
sull’osservanza di tale divieto ed eventuali
violazioni comporteranno a carico dei
trasgressori l’emissione di una sanzione
amministrativa pecuniaria, i cui importi variano
da € 300,00 a € 3.000,00, ai sensi della Legge
n. 689/1981 e ss.mm.ii., nonché la denuncia
all’autorità giudiziaria ai sensi del d.lgs. n.
22/1997.
Dalla Residenza Municipale, addì 11.08.2020
"Prendo io la
parola. Tra
l'altro questa richiesta di convocazione del
Consiglio Comunale straordinario tira direttamentre
in ballo me. Tira per
la giacchetta il Sindaco, cosa che a me non piace. Non mi è
mai piaciuto, figuriamoci adesso che sono
protagonista di questa situazione.E questo tirar per
la giacchetta i responsabili delle istituzioni non
mi piace, non lo tollero. Però,
detto ciò, qui non è che stiamo discutendo il parere
favorevole o contrario ad un progetto: il
progetto è, come ricordava giustamente Vito, già
stato approvato dai Consigli Comunali dei Comuni
interessati, è passato in provincia, dalla provincia
è approdato in Regione e stiamo attendendo la
risposta definitiva della Regione. Quindi
in pieno rispetto delle figure istituzionali e
dell'iter che fa parte del percorso democratico, noi
aspettiamo l'esito dell'iter.
Aspettiamo la risposta della Regione. Questo
tirar per la giacchetta, questi comitati per il si e
per il no, l'opinione pubblica... A me sta
benissimo, fa parte della democrazia: ma noi non
apparteniamo all'opininone pubblica. Dobbiamo
ascoltarre l'opinione pubblica e trovare le
soluzioni migliori per il territorio, per la
popolazione, per chi ci ascolta . Sia
chiaro: non è una questione di prendere posizioni o
meno. Le
posizioni sono state già prese, i Consigli Comunali
hanno già votato. il
progetto è in Regione, attendiamo serenamente la
risposta. Ripeto:
non mi piace essere tirato per la giachetta. Questa
politica del sensazionalismo a tutti i costi , del
finire sui giornali...Di che stiamo parlando? Il
progetto e stato preparato e portato in regione.
Fosse stata una discussione su un'idea, chi è
favorevole chi è contrario, potevamo scatenare una
discussione In
questo caso discutiamo su cosa? Vogliamo far
pressione sugli esperti e i valutatori della Regione
Lazio ? A me
queste cose non piacciono e proprio perchè non
piacciono mantengo il mio profilo istituzionale. Attendo
che la Regione ci faccia sapere."
Gianluca
Gizzi, Sindaco di Leonessa
Consiglio Comunale Straordinario, 01/07/2020
24/06/2020
Leonessa: La
Fenice rinnova per il terzo triennio le cariche del
Consiglio Direttivo
L'Associazione
Culturale La Fenice annuncia la nomina del nuovo
Consiglio Direttivo valido per i prossimi 3 anni e
regolarmente eletto dall'assemblea dei Soci
Fondatori la scorsa domenica 21 maggio 2020.
PRESIDENTE:
Coppari Elena VICEPRESIDENTE:
Laureti Mirko SEGRETARIO:
Battisti Andrea TESORIERE: Falconi
Flavia ADDETTO ALLE
PUBBLICHE RELAZIONI: Antonelli Mario
Un ringraziamento
particolare va al Consiglio Direttivo uscente per
l’impegno dimostrato durante il mandato appena
concluso. Tutta
l'Associazione augura al Presidente e al nuovo
Consiglio Direttivo di continuare a svolgere un
proficuo e buon lavoro nella valorizzazione delle
nostre tradizioni e del nostro territorio.
A poche ore dall’annuncio ufficiale del progetto –
ideato e promosso dall’associazione“Amici
del Morrutto”assieme
all’amministrazione comunale – è già un grande
successo “Regalati il Molise”, l’iniziativa
presentata questa mattina con una conferenza stampa
nel borgo antico di San Giovanni in Galdo
(Campobasso). I promotori hanno ricevuto in un solo
giorno centinaia di richieste di adesione sia
dall’Italia che dall’estero. Richieste sono
arrivate, ad esempio, da Francia, Irlanda, Polonia,
Ucraina ma anche da tutta l’Italia (Piacenza, Udine,
Ferrara, Torino, Firenze, Bologna, Bergamo, Parma,
Genova, Padova, Ragusa, Milazzo, Napoli, solo per
citarne alcune).
“Regalati
il Molise perché il Molise è un regalo speciale –
hanno spiegato il presidente dell’associazione Amici
del Morrutto, Stefano Trotta, e il sindaco del
paese, Domenico Credico, durante la conferenza
stampa tenuta insieme al giornalista Enzo Luongo -.
Piccolo, lento e ricco di tanto. Regalati il Molise
perché il Molise èl’abbraccio
dell’ospitalità.Quella che si
propone per il piacere di dirti: ecco, questo è per
te, senza nulla in cambio”. Gli amori più belli
nascono così. E senza nulla in cambio la piccola
regione italiana lancia la sua grande,grandissima
iniziativache prende vita in uno
dei borghi tipici del Molise.
Regalati il Molise è il dono diSan
Giovanni in Galdo: il paese regala vacanze a chi
vuole scoprire la regione che ilNew
York Timesha inserito tra le 52
mete del mondo da visitare quest’anno.
Con questo progetto durante tutta l’estate 2020verranno
offerti 40 soggiorni di una settimana ciascuno,
tra i mesi di luglio e settembre prossimi, nelle
case del suggestivo borgo antico del paese.
Una vera e propriavacanza
a costo zerocon una finalità ben
precisa: ridare vita ai piccoli e sconosciuti centri
del Molise e farli scoprire a visitatori italiani e
stranieri proprionell’anno
zero del turismo mondiale, anno nel quale, a
causa dell’emergenza sanitaria, tutti gli schemi
tradizionali delle vacanze, legati soprattutto alle
grandi mete, sono saltati.
Tutto questo in un luogo, il “Morrutto”, con lameravigliosa
piazzettadi San Giovanni in Galdo,
dove il tempo si è fermato e l’oggi incontra il
passato e ci sta bene assieme.
“Chi
sceglierà di accettare questa ‘scommessa’ – hanno
sottolineato i promotori del progetto – scoprirà un
paese con unaqualità
della vita eccellente, dove tutto è ancora
scandito dalla natura che circonda il borgo, un
borgo che si trova tra l’altro in unaposizionestrategica,
a 40 minuti dal mare e dalla montagna, a 2 ore da
Roma e da Napoli”.
Nessun contributo economico è previsto. La
comunità locale mette a disposizione tre abitazioni
e gli ospiti non dovranno preoccuparsi di nulla, se
non di andare alla scoperta delle bellezze del
Molise, della sua storia e della sua enogastronomia.
Perparteciparebasta
non essere residenti in Molise e non avere case e
parenti in regione. Bisognerà indicare anche le
motivazioni alla base della decisione di voler
scoprire il Molise.
Per aderire è necessario riempire e inviare via mail
l’apposito modulo disponibile sul sitomorrutto.com(sullo
stesso sito è consultabile anche il regolamento).
L’iniziativa, attenta a valorizzare in particolare
quei piccoli borghi dove molto spessonon
esistono strutture ricettive, mira a essere unprogetto
pilota: parte da San Giovanni in Galdo con
l’obiettivo di poterlo mutuare dal prossimo anno ad
altri borghi del Molise e non solo per creare una
rete dell’ospitalità a costo zero in tutta la
regione, dove oggi sono centinaia le case nei centri
storici ormai chiuse da anni per via dellospopolamento.Già
in queste ore sono diversi i comuni, non solo
molisani, che hanno chiesto di aderire al progetto.
Da molti anni
European Consumers si occupa di preservare
l'importantissimo comprensorio naturalistico dei
Monti Reatini e Monte Terminillo1,
contrastando insulsi programmi di espansione
sciistica dannosi per l'ambiente e per lo stesso
sistema idrogeologico di queste aree strategiche.
Ricordiamo che tutta l'area in oggetto è tutelata a
livello europeo (ZPS IT6020005 "Monti Reatini", ZSC
IT6020009 "Bosco di Vallonina", ZSC IT6020007 "Monte
Terminillo Group").
Esclusi con
risibili scuse2
dal dibattito all’interno di un autoreferente
Comitato di associazioni evidentemente manipolato a
livello politico abbiamo deciso di procedere a
livello europeo evidenziando le nefandezze favorite
dalla Regione Lazio, abusando ampiamente di Fondi
Strutturali Europei che dovrebbero essere utilizzati
nell’ambito delle tanto strombazzate “Strategie per
la Tutela della Biodiversità”.
Di seguito
mettiamo a conoscenza dei lettori quanto comunicato
alla Commissione Europea e all’EEA, l’Agenzia
Europea per l’Ambiente. Per altro nel corso delle
comunicazioni con siffatti organismi è emerso che
l’ente che dovrebbe garantire il rispetto dei
regolamenti europei in materia ambientale (EEA) di
fatto ha poteri estremamente limitati limitandosi a
registrare le tendenze in alto senza poter entrare
nell’ambito normativo. Tutto viene demandato a una
Commissione Europea notoriamente influenzata dai
lobbysti più che dai ricercatori indipendenti3.
Abbiamo
rilevato e segnalato:
Violazione delle norme comunitarie in materia di
libera concorrenza (articolo 87 del trattato che
istituisce la Comunità europea) per gli aiuti a
finalità regionale ("aiuti di Stato") previsti
per finanziare il progetto. La questione della
compatibilità con le norme comunitarie in
materia di aiuti pubblici per le aree celesti è
ripetutamente intervenuta, con le proprie
decisioni, la Commissione europea. Vedi in
particolare e tra l'altro:
decisione
del 27 febbraio 2002, relativa ad una legge
della Regione Toscana relativa a un "Fondo per
l'innovazione della funivia";
decisione
del 9 aprile 2002 relativa a misure di aiuto per
l'inverno delle strutture delle stazioni
sportive nella Provincia autonoma di Bolzano; c)
decisione del 7 maggio 2004 relativa alle misure
di aiuto per gli impianti a fune spostati dalla
Regione Valle d'Aosta; d) decisione del 27
febbraio 2008, relativa alla norma della legge
regionale veneta che prevede la concessione di
prestiti a stazioni sciistiche.
Applicazione errata delle procedure relative
alle Misure di compensazione ai sensi dell'art.
6 paragrafo 4 della direttiva Habitat (92/43 /
CEE).
Violazione della direttiva 2014/52 / UE del
Parlamento europeo e del Consiglio, del 16
aprile 2014, che modifica la direttiva 2011/92 /
UE relativa alla valutazione degli effetti di
determinati progetti pubblici e privati
sull'ambiente
Abbiamo
inoltre segnalato che la
valutazione
d'incidenza è stata riferita esclusivamente allo ZPS
IT6020005 "Monti Reatini" e non allo ZSC IT6020009
"Bosco di Vallonina" per l'habitat 9210 * e ZSC
IT6020007 "Gruppo Monte Terminillo" per l'habitat
6210 *. La sottrazione degli habitat prioritari
citati viene riferita solo all’area vasta della ZPS
IT6020005 "Monti Reatini" ma l'interferenza ricade
sul ZSC IT6020009 "Bosco di Vallonina" e sul ZSC
IT6020007 "Gruppo Monte Terminillo" generando una
riduzione artificiale dell'indicatore di
interferenza.
In
entrambi
i ZSC, gli interventi sull'altro habitat prioritario
6210 *
Formazioni
erbose secche seminaturali e facies coperte da
cespugli su substrato calcareo (Festuco-Brometalia)
(*stupenda fioritura di orchidee)
non sono solo
soggetti a rimozione permanente, ma anche a impatti
definiti nello studio di impatto come "temporanei",
derivanti dalla fase di costruzione, per i quali è
riportato nello studio di potenziali "danni anche
gravi al personale e ai macchinari durante i
lavori".
Il
danno
è infatti permanente, essendo ambienti che si sono
evoluti naturalmente impossibili da ripristinare o
compensare. Nel progetto gli impatti sulla
vegetazione sono considerati mitigabili e non
richiedono compensazione senza che questo
miglioramento venga messo in evidenza sull'ambiente.
Le misure
di
compensazione per la vegetazione devono essere
proposte rispettando e producendo la documentazione
preparatoria ai sensi dell'art. 6 paragrafo 4 della
Direttiva Habitat (92/43 / CEE) (dichiarazione di
rilevante interesse pubblico e formato redatto dalla
CE).
Al fine di
considerare le compensazioni parte integrante del
progetto, è necessario verificare preventivamente e
ufficialmente motivi imperativi di rilevante
interesse pubblico dell'opera e solo successivamente
inoltrare la comunicazione alla CE.
L'area
coperta dal progetto previsto è habitat primario per
l’orso marsicano con idoneità medio/alta e trappola
ecologica primaria; territorio strategico come area
di collegamento tra il gruppo Duchessa - Velino -
Sirente e il Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Lo
studio sulla fauna selvatica preparato dai
progettisti non prevede alcun intervento di
mitigazione nei confronti della fauna.
Nelle misure
di conservazione per entrambi i ZSC, la creazione di
"complessi sciistici" è segnalata tra le "pressioni
e minacce", in particolare si afferma che gli
"Impatti sulle formazioni vegetali di interesse e
sul lupo sono prevedibili se gli ampliamenti degli
impianti sciistici sarà effettuato".
La
soluzione/mitigazione delle attività sciistici
costituisce uno dei macro-obiettivi del Piano di
gestione delle aree:
Secondo il
Piano, gli impianti di risalita e le pendenze
esistenti interferiscono con la continuità delle
aree delle specie di interesse comunitario presenti
e con l'habitat prioritario "Faggete dell'Appennino
con Taxus e Ilex" (codice 9210 *). Nuovi impianti di
risalita e piste potrebbero interferire
ulteriormente con le specie di interesse comunitario
presenti e con un habitat prioritario: "Faggete
dell'Appennino con Taxus e Ilex" (codice 9210 *).
Si dice che
la copertura vegetale del territorio interessato la
renda altamente resistente rispetto alla
frammentazione ecologica degli habitat presenti e
che gli impianti di risalita, data l'estensione dei
boschi, non inducano gli effetti di una
frammentazione ecologica.
In realtà si
tratta di opere ad alto impatto, che frammentano gli
habitat caratterizzati dalla loro continuità, in un
modo ulteriore e definitivo, riducendo anche la
resilienza del sistema. Per non parlare del fatto
che l'apertura di ulteriori radure può
destabilizzare anche le aree adiacenti
dell'ecosistema forestale. Secondo lo studio
sull'incidenza, l'impatto dovuto al taglio della
foresta con frequenti interventi per il passaggio di
un impianto di risalita è definito come un impatto
semipermanente e nella SIA si afferma che la perdita
di queste superfici rispetto al contesto di
riferimento è piccolo e il significato rispetto alla
perdita superficiale è basso (0,12%).
Tali
affermazioni non ritengono che si tratti di habitat
prioritari ai sensi della direttiva 92/43 / CEE per
i quali la rete Natura 2000 presta particolare
attenzione al mantenimento della loro integrità. Le
procedure di cui sopra non sembrano essersi
verificate dalla documentazione analizzata.
Inoltre manca
nel progetto qualsiasi riferimento ai criteri
stabiliti in:
•
La gestione
dei siti Natura 2000. Guida all'interpretazione
dell'arte. 6 della Direttiva Habitat 92/43 / CEE
•
Valutazione
di piani e progetti con impatto significativo sui
siti Natura 2000. Guida metodologica alle
disposizioni dell'art. 6, paragrafi 3 e 4 della
Direttiva Habitat 92/43 / CEE Tra gli aspetti
critici dell'area, ci sono altri fattori che
potrebbero essere intensificati solo
dall'alterazione della situazione attuale causata
dall'attuazione di TSM2:
•
Potenziale
presenza penetrativa di escursionisti e cacciatori
di funghi nel periodo estivo-autunnale in alcune
aree della SIC, dove è stato trovato o potrebbe
essere presente il lupo.
•
Presenza di
opere idrauliche che influenzano lo stato di uno
degli habitat segnalati: "Fiumi alpini con
vegetazione ripariale a Salix elaeagnos" (codice
5130). • Problemi nel rinnovo per seme di Taxus
baccata (facilitato dall'aumento del disturbo
antropico e dai tagli spericolati già fatti)
•
Disturbi per
le popolazioni di lupi e orsi
•
Rischio di
rarefazione delle popolazioni di Rosalia alpina e
Picchio dorsobianco a causa del taglio e della
rimozione di grandi faggi morti o deperibili.
Conclusione: la decisione regionale di sacrificare
habitat irreproducibili in nome di un dubbio
interesse economico è un atteggiamento in totale
opposizione ai criteri di sostenibilità che
dovrebbero guidare ogni azione di interesse pubblico
e privato.
Ribadiamo
che, secondo le direttive europee, se un piano,
progetto o intervento deve essere realizzato in un
sito in cui esiste un tipo di habitat naturale e/o
una specie prioritaria, solo considerazioni connesse
alla salute della sicurezza umana e sicurezza
pubblica o relativa a conseguenze positive di
primaria importanza per l'ambiente o, previo parere
della Commissione europea, altre ragioni imperative
di rilevante interesse pubblico.
Per tutti
questi motivi, abbiamo chiesto l'intervento della
Commissione europea per fermare i progetti e l'avvio
immediato di una procedura di infrazione.
La
Commissione Europea ha accettato la nostra
segnalazione e ci auspichiamo che ne faccia un buon
uso bloccando i finanziamenti per questo orribile
scempio ambientale.
Non possiamo far
altro che fare nostre le parole di Vito.
Siamo stati per anni testimoni oculari dello
straordinario lavoro di questi Donne e di questi
Uomini.
La speranza è quella di non vedere appalti
esterni in sostituzione di chi viveva e
lavorava a Leonessa e, soprattutto, per Leonessa.
La Redazione di leonessa.org
Leonessa-GRAZIE a tutti i ragazzi e ragazze che
hanno lavorato in questi anni per rendere
Leonessa e le sue strutture efficienti , pulite,
ordinate,accoglienti, organizzate ecc.
Per anni abbiamo lavorato fianco a fianco
raggiungendo obiettivi importanti per l’economia
di Leonessa. Oggi vedervi senza più un lavoro mi
dispiace perché so che avete sempre svolto con
serietà e professionalità tutti gli impegni
presi.
Leonessa si accorgerà presto della vostra
assenza!
(Vito Paciucci - "Uniti per Leonessa")
15/06/2020
TSM2, Emili: “L’intera Città sostiene la speranza
di rilancio”.
“La nascita di un fronte così ampio di associazioni
e sigle a sostegno dell’approvazione del Progetto
‘Terminillo stazione montana’ denota l’adesione
dell’intera Città all’idea di rilancio della
capacità attrattiva della nostra montagna,
attraverso un corposo investimento nel potenziamento
degli impianti funzionali allo svolgimento degli
sport e delle attività invernali ed estive. Ad oggi,
infatti, la totalità delle sigle sindacali, come
pure tutte le categorie produttive e le formazioni
intermedie che si sono pronunciate in proposito,
hanno unito la loro voce a quella
dell’Amministrazione comunale di Rieti che invoca da
tempo la valutazione d’impatto ambientale che la
Regione è tenuta ad effettuare sul Tsm2. Le sparute
voci di segno contrario che in questi giorni hanno
colorato le cronache locali accampando a pretesto
del loro “No” a priori questioni fintamente
ambientaliste, nulla hanno a che fare con
l’interesse che la città di Rieti ha a cuore, di
esaltare al meglio la ricchezza ambientale del Monte
Terminillo e di fare di tale patrimonio un’occasione
di rilancio del nostro territorio. Sull’approvazione
del Tsm2, dunque, vi è un solo fronte a Rieti ed è
quello che reclama da dieci anni l’investimento dei
20 milioni di euro già stanziati dalla Regione
Lazio, nell’attuazione di un progetto che la
Provincia di Rieti ed i Comuni interessati hanno già
rivisto in profondità per coniugare la salvaguardia
dell’ambiente alla necessità di aggiornare gli
impianti del Monte Terminillo, in linea, del resto,
con le indicazioni già fornite dalla Regione Lazio.
Ne va della possibilità di conservare un
finanziamento pubblico e del destino da consegnare
ad una città intera, desiderosa di ricollocare la
sua montagna al posto che le spetta e che il
Terminillo, peraltro, guadagnò per primo, nel
panorama della stazioni turistiche dell’Appennino
centrale. A tal fine l’auspicio è che i
rappresentanti politici della Regione Lazio si
uniscano ai cittadini e a chi li rappresenta in sede
comunale, per accelerare la Valutazione di impatto
ambientale di un progetto cui è legata la speranza
di moltiplicare la presenza dei turisti sul
Terminillo e con essa il numero delle presenze in
albergo, nei bar, nei ristoranti, nei residence,
negli immobili privati, nelle scuole sci e in tutte
le attività produttive che guardano all’approvazione
del Tsm2 come ad una straordinaria occasione di
rinascita e di rilancio anche occupazionale del
nostro comprensorio sciistico. Lo si deve ad una
Comunità che non si rassegna al ruolo di fanalino di
coda del centro Italia e al declino cui sembrerebbe
avviata sulla via dei nefasti effetti prodotti dal
terremoto e della più recente pandemia del Covd 19.
Lo si deve ad un territorio cui spetta il Tsm2,
tanto quanto il raddoppio della Salaria, il
completamento della Rieti – Terni, della Rieti –
Torano e di ogni altro investimento nelle
infrastrutture di collegamento tra il capoluogo ed
il resto del mondo. Lo si deve ad una città che
anche in tema di Tsm2 non può più aspettare, poiché
consapevole che tra l’approvazione e la non
approvazione di tale progetto, come pure di ogni
altro investimento da tempo promesso, si staglia la
linea di confine tra il tramonto e la rinascita del
nostro territorio. Opzioni, queste, dinanzi alle
quali la città di Rieti ha già compiuto la sua
scelta e lo ha fatto in maniera univoca invocando a
gran voce l’approvazione e l’attuazione del progetto
Tsm2. La speranza è che la Regione Lazio voglia fare
altrettanto. Senza ulteriore indugio. Senza
ulteriore perdita di tempo”.
E’ quanto dichiara l’assessore ai lavori pubblici
del Comune di Rieti, Antonio Emili.
15/06/2020
L’ORSO AL
TERMINILLO? UNA FAKE NEWS. Come dimostrano documenti
ufficiali della Regione Lazio, l’orso sul Terminillo
non c’è.
Da giorni, ormai,
purtroppo, da parte di chi si oppone al progetto di
rilancio “Terminillo Stazione Montana – Turismo
responsabile” si susseguono attacchi e dichiarazioni
strumentali finalizzate a bloccare un’opera
fondamentale per il futuro dell’intera provincia di
Rieti.
Consapevoli che il
progetto oggi in attesa degli ultimi pareri decisivi
per il via libera regge sia dal punto di vista
economico che ambientale, i “No TSM2” – davvero
pochi sul territorio reatino – sono incappati,
speriamo involontariamente, nella diffusione di una
“bufala” relativa alla presenza stabile dell’orso
sul Terminillo. Una presenza, non solo smentita da
tutti coloro che conoscono e vivono il Terminillo,
ma anche da documenti ufficiali della Regione Lazio.
Quest’ultima, infatti,
in una pubblicazione ufficiale realizzata nel 2018
dalla Direzione Capitale naturale, parchi e aree
protette, dedicata proprio all’orso marsicano
spiega, testualmente, che “In Italia centrale,
sull’Appennino, vive una popolazione di orso: l’Orso
bruno marsicano. Un tempo diffuso su tutta la catena
appeninica, l’orso oggi è presente stabilmente solo
in una zona che coincide con il Parco Nazionale
dell’Abruzzo, Lazio e Molise e un’ampia fascia che
lo circonda fino alla Maiella occidentale”.
Insomma, che qualcuno si
opponga ad uno dei pochi concreti progetti di
sviluppo di un territorio massacrato economicamente,
oltre che dalle crisi economiche, anche dal
terremoto del 2016, ai nostri occhi non è
condivisibile ma certamente legittimo. Che, però, lo
si faccia diffondendo fake news come la fantomatica
presenza dell’orso appare inaccettabile e anche un
po’ triste.
14/06/2020
IL
CARTELLO DI 14 ASSOCIAZIONI
WWF Lazio,
FederTrek – Escursionismo Ambiente, Club Alpino
Italiano GR Lazio,Italia
Nostra - Sabina e Reatino, Mountain Wilderness
Lazio, Salviamo il Paesaggio Rieti e Provincia,
Postribù, Inachis – Gabriele Casciani Rieti, Altura,
Salviamo l’Orso, LIPU, G.U.F.I. Gruppo Unitario per
le Foreste Italiane, Pro Natura Lazio, Orso and
friends.
Progetto
Terminillo Stazione Montana atto II.
Ancora
disinformazione e attacchi risibili al cartello
ambientalista
Vola la
petizione, lanciata dal CAI di Leonessa e da tutto
il cartello delle Associazioni in difesa del
Terminillo, contraria al progetto TSM, inutile e
dannoso: in meno di una settimana è arrivata a
10.000 firme. Già bocciato due volte dai valutatori
della Regione Lazio, ha assunto il ruolo di
“caso limite” di speculazione sulla piccola montagna
appenninica diventando un problema di interesse
nazionale.
Mentre
aumenta il numero di associazioni che chiedono di
partecipare alla causa, giunte ad essere 14, si
intensifica il processo di disinformazione con
attacchi infondati e risibili nei confronti delle
ragioni del NOTSM, a riprova che i sostenitori di
TSM2 non hanno argomenti, non hanno letto il
progetto o lo hanno letto in modo “distratto”
fidandosi ciecamente dei pareri entusiastici
dell’ente proponente, la Provincia di Rieti, e dei
comunicati prodotti da politici, sindacati e
diverse, quanto variegate, associazioni di
categoria.
Tutto ciò
emerge proprio quando i sostenitori del TSM tentano
di entrare nel merito, apportando affermazioni
totalmente false, ignare della materia o fuorvianti,
solo per gettare discredito e inattendibilità sul
cartello ambientalista.
In
particolare leggiamo sui giornali con meraviglia le
posizioni risibili del Direttore della Scuola di Sci
del Terminillo, Simone Munalli, già consigliere
comunale a Rieti per 5 anni con delega per il
Terminillo, il quale avrebbe potuto fare molto per
equilibrare le diverse posizioni e trovare una
sintesi di partenza più condivisa, prima di questa
presentazione di un ennesimo progetto sbagliato, il
TSM2. Cosa che non è mai accaduta.
Ci
riferiamo al recente articolo, a firma di Giacomo
Cavoli, dal titolo “I falsi argomenti usati dal
fronte del no”. Intervenendo in maniera fantasiosa
sul tema dei faggi e sul tema dell’acqua necessaria
per l’innevamento artificiale, Munalli mette in
bocca agli ambientalisti affermazioni false e
confonde le argomentazioni, dimostrando scarsa
competenza in materia. Munalli, stando almeno
all’articolo suddetto, palesa una lettura distorta e
contorta delle Osservazioni che le Associazioni
hanno prodotto e inviato alla Regione Lazio in
merito alla Valutazione di Impatto Ambientale.
Confonde, per
localizzazione e gravità, il taglio dei 17 ettari
della faggeta della Vallonina (per una superficie
pari a 7 volte Piazza S. Pietro) con un taglio in
corso, con regolare progetto approvato dalla Regione
Lazio, nella zona Arca – Micigliano. Il Bosco della
Vallonina è riconosciuto dall’Europa come zona di
alto pregio da proteggere (ora Zona Speciale di
Conservazione) e, se si danneggiasse, si
incorrerebbe a una pesante procedura d’infrazione
con sanzioni molto salate.
Confonde
lucciole per lanterne il maestro di sci, equiparando
il taglio massiccio di boschi vetusti e di pregio,
per farne ampie piste da sci, con il taglio
forestale ordinario di manutenzione del bosco, per
di più in altra area del Terminillo che non è la
Vallonina. Quei faggi nella Vallonina sono un
habitat che ha meritato la tutela in maniera
prioritaria dalla Unione Europea. Gli interventi di
avviamento ad alto fusto previsti comportano dei
tagli, ma sono finalizzati alla conservazione del
bosco stesso, non per fare piste di sci. Gli
interventi del progetto TSM2 sono tagli a raso ed
hanno l'obiettivo di non far nascere più i faggi
nell'area tagliata.
Per quanto
riguarda l’innevamento artificiale - punto dolente
del Progetto TSM poiché ha dei costi esorbitanti e
non si capisce ancora chi lo dovrebbe sostenere -
Munalli afferma che basterà che piova e che nevichi
da fine marzo a fine novembre: i due bacini “di 50
metri cubi d’acqua l’uno” (sic) potranno soddisfare
tutte le necessità per la raccolta idrica necessaria
all’innevamento programmato, dichiara. A ciò si
aggiunge quella del bacino già esistente. Insomma,
perché pensare che si dovrà ricorrere a usare quella
dell’acquedotto, sottolinea Munalli?
In realtà
Munalli pensa che bastino due nuove vasche da
cantiere “da 50 mc” (così dichiara), di cui non ne
conosce neanche le reali misure. Il progetto prevede
sì 2 bacini ma di ben più ampia dimensione, uno
(VALL'ORGANO) da 66.000 mc ed uno (MICIGLIANO-PRATO
COMUNE) da 70.000 mc, per un totale di 136.000 mc,
che possono essere caricati in 110 giorni,
assicurando al massimo 2 interventi di innevamento
artificiale l'anno su tutte le superfici del
progetto!
Tutto ciò non
è sostenibile né tecnicamente, né ambientalmente, né
economicamente, né assicurerà al Terminillo un
futuro per le prossime generazioni.
Conforta,
al contrario, leggere le recenti posizioni in linea
con gli orientamenti europei di sostenibilità
ambientale integrata e attenzione ecologica da parte
del MIBACT. Nell’atto di indirizzo concernente
l’individuazione delle priorità politiche da
realizzare nell’anno 2020 e per il triennio
2020-2022, sul tema turismo si precisa che massima
attenzione sarà data “all’attuazione efficace di
tutte le misure previste per il settore” purché gli
obiettivi del rilancio in Italia del turismo siano
raggiunti “tramite una sempre maggiore integrazione
tra turismo e patrimonio culturale, allo scopo
altresì di valorizzare i borghi, le aree interne, i
cammini e gli itinerari culturali”.
Insomma, non
è la monocultura dello sci che farà il rilancio del
turismo dei territori.
10/06/2020
Nel dibattito su “TSM sì, TSM no”, che dibattito non
è ma piuttosto braccio di ferro tra sigle locali da
una parte e firme e testimonial forestieri
dall’altra, c’è un evidente buco. Buco evidente ma
che come +Europa Rieti non vediamo dovutamente
evidenziato.
Il TSM cerca dalla Regione la sua approvazione, onde
ottenere i permessi ed i 20 milioni € di
finanziamento.
Questo finanziamento non è però sufficiente a
sviluppare quanto il TSM prospetta, in quanto il
piano stesso prevede altri 30 milioni € da
investitori privati. Ed è questo il punto.
Considerato che le perplessità del fronte “TSM no”
sono non solo di sostenibilità ambientale ma anche
di sostenibilità economica, ci stupiamo che tra le
numerose sigle che sostengono il “TSM sì” (e
impressivamente mostrate di recente su un grosso
tabellone) non appaiano, o non siano messe in dovuto
rilievo, le sigle di chi si impegna (o si dimostri
interessato) non solo a vedere arrivare i 20M€ ma
anche ad investire del proprio per completare i 50
milioni € necessari.
Sarebbe, crediamo, un utile argomento a favore del
“TSM sì”.
Gruppo +Europa Rieti
09/06/2020
Per la prima volta nella storia recente del
territorio, ben 35 sigle del mondo produttivo,
sindacale, ambientalista, sportivo e del
volontariato hanno deciso di sostenere, in maniera
convinta e condivisa, un progetto di rilancio e di
sviluppo, all’insegna delle opportunità economiche e
della sostenibilità ambientale:“Terminillo
Stazione Montana – Turismo Responsabile”.
Il progetto, comunemente conosciuto con il nome
TSM2, attende la pronuncia definitiva della Regione
Lazio.
Con uno spirito unitario e inedito, numerose sigle
del tessuto vitale del territorio hanno deciso di
sostenere il progetto, presentando oggi, nel corso
di una conferenza stampa, il “Manifesto per il Sì al
TSM2”, un documento redatto con il contributo di
tutti che sintetizza le caratteristiche del percorso
di rilancio del Terminillo, con ricadute positive
evidenti sull’intera area interna della Provincia di
Rieti.
Il “Manifesto per il Sì” è stato elaborato
attraverso i contributi di:
Unindustria Lazio
Confcommercio Lazio
Federalberghi Lazio
Confartigianato Imprese Lazio
Federlazio
Conflavoro PMI
Cgil
Cisl
Uil
Ugl
Centro Sportivo Italiano – CSI Comitato di Roma
e Comitato di Rieti
Coni Provinciale di Rieti
Legambiente Centro Italia Rieti
Federazione Italiana Sport Invernali – Comitato
Regionale Lazio
AMSI – Scuola Italiana Sci
Collegio Nazionale Maestri di Sci
Collegio Maestri di Sci - Lazio
Scuola Sci Terminillo
Confagricoltura Rieti
Coldiretti Lazio
Cia Lazio
Copagri Lazio
Arfh – Associazione Reatina Famiglie portatori
di handicap
Accademia Nazionale del Peperoncino –
Delegazione Rieti 2.0
Nel corso della conferenza i relatori – Michele
Casadei (Presidente Federalberghi Rieti), Alan
Risolo (Presidente Coldiretti Rieti), Gabriele Zanin
(Presidente Legambiente Centro Italia Rieti), Simone
Munalli (Maestro scuola sci Terminillo), Paolo
Bianchetti (Segretario Cisl Rieti), a nome di tutte
le altre sigle che hanno contribuito al “Manifesto”
– hanno spiegato che il TSM2 rappresenta forse
l’ultima vera occasione per Rieti di promuovere un
progetto di sistema, in grado di competere con altri
territori nella sfida turistica, proponendo
un’offerta sostenibile e rivolta al mercato per 365
giorni l’anno. Alla conferenza stampa hanno
partecipato anche il Presidente della Provincia di
Rieti, Mariano Calisse, il Sindaco di Micigliano,
Emiliano Salvati, il Sindaco di Cantalice, Silvia
Boccini e il Vicesindaco di Rieti, Daniele
Sinibaldi.
L’occasione è stata utile, in conclusione, anche per
lanciare un appello a tutti i cittadini che
auspicano la rinascita del Terminillo ad aderire
alla campagna di comunicazione che si sta
conducendo. Su facebook è stata creata anche la
pagina @comitatotsm2
(Fonte www.formatrieti.it)
08/06/2020
La violenza politica spezza il comitato delle
associazioni contro il TSM2 (Terminillo Stazione
Montana)
European Consumers dal 2014 partecipa a tutte le
iniziative per la Tutela del Terminillo dalle
periodiche pressioni per un’espansione dell’area del
comprensorio sciistico, con irrimediabili
distruzioni per gli habitat naturali e per la fauna
che li abita1.
Da
anni la giunta regionale intende stanziare milioni
di euro (attualmente si parla di 29) per il progetto
Terminillo Stazione Montana, giunto ora alla seconda
revisione (dopo una precedente bocciatura),
approvata da tutti gli enti locali nonostante una
serie di gravi lacune metodologiche.
European Consumers insieme ad altre Associazioni
Ambientaliste da anni denuncia le incongruenze del
progetto di ampliamento sciistico del comprensorio
sciistico del Terminillo, con pesanti ricadute
ambientali e assenza di ricadute positive
sull’occupazione e sull’economia2,
in palese contrasto con le tendenze climatiche e con
le più elementari norme di tutela ambientale e
idrogeologica3.
European Consumers è stata attiva anche dal punto di
vista legale presentando esposti per danni contro
ignoti per la costruzione di strade nel SAC
Valleonina con conseguente dissesto idrogeologico4.
European Consumers insieme ad altre 10 associazioni
(CAI Lazio, WWF Lazio, Altura Lazio, LIPU Lazio,
Mountain Wilderness Lazio, Forum Salviamo il
Paesaggio Rieti e Provincia, Inachis Rieti, Italia
Nostra Rieti, Post Tribù, Rieti Virtuosa, Salviamo
l’Orso) ha inviato recentemente agli Uffici
competenti della Regione Lazio le Osservazioni al
Progetto Terminillo Stazione Montana (TSM2),
presentate il 6 marzo 20205
in un incontro tenutosi purtroppo a porte chiuse a
causa dell’emergenza Coronavirus6.
Tuttavia la divisità politica imperversa anche in
temi come quelli ambientali dove dovrebbe essere il
raggiungimento di fini comuni l’unica linea guida. O
forse le diversità nell’interpretazione della realtà
sono semplicemente scuse per isolare forze non
disposte ad accettare alcun compromesso con i poteri
più o meno occulti. Di fatto European Consumers,
nonostante il suo evidente impegno nel nome della
massima indipendenza di pensiero, basandosi solo
sulle evidenze tecniche, è stata costretta ad uscire
dal Comitato.
Il
Rappresentante del comitato scientifico di European
Consumers Pietro Massimiliano Bianco, noto per le
sue posizioni prudenti e circostanziate, ha a suo
tempo espresso sulla sua bacheca personale di
Facebook un’opinione sulla vicenda Silvia Romano.
È
stato espresso il concetto che “è lecito non
reputare un’eroina una tipa convertita all'Islam
salafita e che il vero razzismo è dei missionari e
dei cooperanti che pensano che gli africani abbiano
bisogno di loro”. Ripetiamo che questa opinione è
stata espressa su una bacheca personale di facebook
e non sulla chat whatsapp inerente al Terminillo.
Secondo Max Bianco “L’Africa ha bisogno di unità
tecniche interne e bisogna provvedere a educare la
popolazione locale organizzarsi e far da sè,
piuttosto che inviare persone prive di qualsiasi
specializzazione. Si reputa molto particolare che
una persona sottoposta a vessazioni da parte di
integralisti islamici si converta alla loro
religione per altro nelle forme più maschiliste.
Come si sa Silvia Romano si sarebbe convertita al
salafismo dei suoi carcerieri7.
Gli Shabab definiscono cristiani ed ebrei come
“apostati e politeisti” e li hanno massacrati e
sgozzati in varie stragi8.
Il jilbab islamico esibito pubblicamente da Silvia
rappresenta un elemento di propaganda per questi
terroristi ed è il simbolo della sottomissione della
donna voluta dagli al Shabaab, che la impongono con
violenza in tutte le zone che controllano”.
A
questi post su una bacheca personale, che esprimono
un’opinione individuale in modo sintetico e
scherzoso, per altro esplicato nei commenti, è
seguita una reazione violentissima sulla chat
dedicata al Progetto TSM2.
È
evidente che la reazione del gruppo di associazioni,
impegnate ufficialmente per contrastare il degrado
del massiccio del Terminillo a causa dell’espansione
delle piste da sci, è un comportamento
anti-dialettico, anti-democratico e divisivo e
denota mancanza totale di rispetto per il nostro
impegno nella causa comune e anche per le più
elementari norme di net-etiquette.
Per
tutti questi motivi European Consumers considera
assolutamente esiziale nei motivi e nei modi il ban
a Pietro Massimiliano Bianco dalla chat TSM per idee
espresse in altri ambiti, interpretate come razziste
quando la condanna era per il subdolo
neocolonialismo di cooperanti e missionari per la
cui inadeguatezza pagano i contribuenti.
Questo atteggiamento denuncia visioni politiche e
dialettiche decisamente strumentali appartenendo ad
un ambito estraneo alle lotte comuni che stiamo
conducendo per la salvaguardia del territorio.
Inoltre non è stato minimamente contattato, a
proposito dell’esclusione di fatto del dr. Pietro
Massimiliano Bianco, il Presidente di European
Consumers Marco Tiberti offendendo direttamente
tutta l’Associazione, costretta a uscire dal
comitato.
Reputiamo che solo una lettura strumentale di quanto
espresso dal nostro consulente possa essere
interpretato come razzismo. Consideriamo tali tutti
quelli che pensano che gli africani hanno bisogno di
questo tipo di aiuti e non chi esprime idee libere
da preconcetti ideologici. Reputiamo reazionario
bannare persone di qualità per aver espresso
opinioni, che solo una visione strumentale del
contesto può utilizzare per azioni lesive di una
comunità di intenti di interesse ambientale.
Evidentemente alcune persone hanno altri interessi
che difendere la natura.
Il
Comitato di associazioni è sorto per risolvere i
problemi del Terminillo ed escludere una valida e
volenterosa persona e un importante Associazione, da
sempre attiva sul territorio, dal dibattito per
opinioni espresse altrove e su altri argomenti è una
dimostrazione di completa mancanza di buon senso.
WWF Lazio,
FederTrek – Escursionismo Ambiente, G.U.F.I. Gruppo
Unitario per le Foreste Italiane, LIPU/Birdlife
Lazio, Club Alpino Italiano GR Lazio, Italia Nostra
- Sabina e Reatino, Mountain Wilderness Lazio,
Salviamo il Paesaggio Rieti e Provincia, Postribù,
Inachis sez. Gabriele Casciani Rieti, Altura Lazio,
Salviamo l’Orso.
Domenica 14 giugno 2020 con #NOTSM è stata
lanciata una petizione online in cui si spiegano
in sintesi le ragioni per cui è necessario fermare
subito il progetto di ampliamento sciistico dannoso
e fallimentare per il Monte Terminillo, al
momento ancora al vaglio dei valutatori della
Regione Lazio. La petizione, lanciata dal CAI di
Leonessa e sostenuta dal cartello delle
associazioni che da anni si battono contro il TSM,
ha raggiunto in 24 ore quasi 4000 firme
surclassando di gran lunga quelle raccolte in 8 mesi
(!) dal comitato favorevole al progetto. Ciò
dimostra che il TSM (oggi detto TSM2, restyling del
vecchio progetto già bocciato per due volte dai
tecnici della Regione Lazio) è un “caso limite”, non
è un progetto localistico che riguarda solo i
territori coinvolti. Da Nord a Sud d’Italia giungono
sempre piu forti perplessità riguardo il suo
finanziamento futuro e lo sfascio programmato degli
ambienti naturali per consentire “lo scavalco” tra
le valli, in piena crisi climatica e scarsità di
neve sciabile negli ultimi anni, a quote per lo più
basse. Il progetto TSM è infatti una questione che
riguarda tutti, è l’idea che si possa sfruttare la
montagna senza pensare al futuro. Il TSM è infatti
un’operazione fortemente impattante sul Terminillo,
un massiccio piccolo e diventato il simbolo
dell’Appennino Centrale. Il TSM non garantisce
affatto lo sviluppo economico promesso e
pubblicizzato prendendo in prestito una
moltiplicazione esponenziale di dati da altri
comprensori sciistici storici, molto forti e
prestigiosi; inoltre viola la normativa ambientale
nazionale ed europea esponendo l’Italia e la Regione
Lazio a pesanti sanzioni economiche.
Tutte le ragioni del NO sono nuovamente riassunte
all’interno della petizione perché tutti possano
capire ed approfondire, ragioni a cui i fautori
del progetto non hanno MAI risposto nel merito.
E non per cattiva volontà, ma per l’evidente
impossibilità di dimostrare il contrario. Dopo
l’attenzione rivolta al progetto da alcune testate
nazionali e internazionali quali l’autorevole BBC
(Regno Unito) che cita nel suo recente
articolo-inchiesta il caso Terminillo, oggi ai
critici del progetto si è aggiunto anche Reinhold
Messner, l’alpinista di fama mondiale, con un
articolo sulla Gazzetta dello Sport. Le file
degli oppositori al TSM si ingrossano sempre più. Al
cartello delle 11 associazioni che da anni si
battono per la salvaguardia del Monte Terminillo e
per il suo futuro, ieri ha aderito anche il
Coordinamento Lazio LIPU, Birdlife Italia.
Infine, il cartello non si è mai sottratto ad un
dialogo costruttivo con le Istituzioni e con una
pluralità di soggetti per rivedere il modello di
sviluppo autenticamente sostenibile della montagna,
partendo dalla valorizzazione delle proprie
peculiarità e vocazioni proprio di montagna
appenninica. L’auspicio è che si apra alla
possibilità seria e concreta di costruire una
visione davvero strategica per il futuro dei
territori e del Terminillo, coerente con i nuovi
scenari attuali, fuori dalla logica irrazionale dei
soli ampliamenti sciistici.
Obiettivo è la raccolta di più firme possibili da
inviare in breve tempo alla Regione Lazio e
all’Unione Europea con altri 5 organi istituzionali.
In un momento in cui sempre più forte si leva la
voce, anche dei medici, affinché dalla crisi delCovid-19si
esca nel modo più sensato possibile con
soluzioni a lungo termine che pongano rimedio
alla profonda crisi economica – ma senza
compromettere ulteriormente gli equilibri della
natura – appare a dir pocoparadossaleche
si approfitti della crisi per portare invece
avantiprogetti
scellerati e grandi opere inutiliche
non potranno che aggravare la situazione da
tutti i punti vista, ambientale, sanitario e
socio-economico.
Già avevo paventato questi rischi in altro post, ma
direi che la realtà supera la fantasia e gli esempi
sono numerosi. Basta accennare all’ampliamento dell’aeroporto
di Firenze, benché già bocciato dal
Consiglio di Stato, o al progetto“Terminillo
Stazione Montana (TSM)”per
nuove piste da sci in provincia di Rieti, a 70 km
dalla Capitale. Proprio su quest’ultimo vorrei
soffermarmi perché, in piena emergenza economica,
l’idea che si possano investire per questo progetto
– al vaglio della Regione Lazio – ben20
milioni di euro di soldi pubblici(di
cui 9 già spesi nella progettazione e in rifacimenti
di una parte degli impianti di sci) è a dir poco
sconcertante; per non parlare del paradosso di
collegare valli e fare piste da sci in Appennino nel
corso dellacrisi
climaticain atto e delle tante
criticità ad essa collegate. Ai 20 milioni di euro
iniziali ne andrebbero poi aggiunti almeno altri 30
da parte diprivatiche
ancora non si sono palesati.
Il progetto di ampliamenti sciistici in questa area
fu già ripetutamente bocciato dallaRegione
Lazio, ma di recente è stata riproposto
dalla Provincia di Rieti con minime modifiche
“cosmetiche”. Ora si chiama TSM2, ma questo
restyling non elimina affatto le tante criticità
ambientali, paesaggistiche e soprattutto quelle
relative alla sostenibilità economica
dell’investimento pubblico,più
volte denunciate.
Si pensi che solo per unire i due bacini diPian
de Valli(Rieti) e diCampo
Stella(Leonessa) sono
previste 5 seggiovie quadriposto, 2 biposto con
relative 14 stazioni di servizio, 2 nastri
trasportatori,piste
da sci della larghezza di 30 metri, una serie diskiwegche
permetteranno di sciare su piste “normali” per non
più di 15 minuti. TSM2 non sarebbe poi certo in
concorrenza con le vicine stazioni abruzzesi, come
si vorrebbe far credere, data anche l’assenza di una
strada idonea, visto che l’attuale Salaria, che
collega Rieti con la Capitale, è già totalmente
inadeguata sia al traffico pendolare che
commerciale.
Quanto sopra comporterebbeuna
devastazione inaudita, soprattutto nell’Alta
Vallonina(Leonessa), dove già
esistono grossi problemi di messa in sicurezza del
tracciato soggetto a frane e valanghe, nonché
l’abbattimento di circa 17 ettari di faggeta
protetta dalla Comunità Europe, la costruzione di
rifugi, parcheggi, opere varie e l’installazione di
impianti artificiali di innevamento, indispensabili
per la mancanza di precipitazioni nevose. Non
essendociacqua
sorgiva, verrebbero creatidue
enormi bacinida riempire
grazie a pompe attraverso chilometri di tubazioni,
con grossissimi consumi di elettricità e soprattutto
di acqua, risorsa sempre più scarsa e preziosa a
causa della minor piovosità per i cambiamenti
climatici in atto. I progettisti inoltre sembrano
non considerare che gli inverni sempre più miti non
garantiscono le temperature necessarie per la
produzione dellaneve
artificiale, il cui costo, per una singola
stagione sciistica, sarebbe esorbitante.
Poco significative le ricadute occupazionali
previste: a regime, si prevede l’assunzione di 17
dipendenti e 87 stagionali; ogni nuovo posto di
lavoro a tempo indeterminato assorbirebbeben
2,9 milioni di euro, ben oltre i valori
medi nazionali riferiti a progetti co-finanziati
(circa 56mila euro/per nuovo occupato). Addirittura
“fantasiose” le proiezioni occupazionali indirette
che prevedono per ciascuno dei 17 occupati a tempo
indeterminato la creazione di oltre 50 occupazioni
collaterali.
Ancora una volta si trova la scusa della“valorizzazione”delle
aree interne, ma una vera “valorizzazione” ci può
essere solo grazie a progettidavvero
sostenibilisia dal punto di
vista ambientale che economico, non certo tramite
devastazione e sperpero di denaro pubblico. Perché
invece non investire gli stessi soldi in cura del
territorio, senza distruggerne la bellezza,
costituita da boschi, montagne, praterie, habitat?
Questo sarebbe un concreto incentivo allo sviluppo
socio-economico dellamontagna,
attraversoun
turismo “verde”,praticabile
tutto l’anno, senza nuovo consumo di suolo,
restaurando quello che già c’è e non puntando sulla“monocultura”dello
sci.
Dare lavoro sì, ma non agli speculatori, ai ruspisti
e a coloro che tagliano boschi, bensì adoperai
forestaliche possano
intervenire sull’assetto idrogeologico del
territorio, sul restauro delle foreste degradate
(così diffuse anche in provincia di Rieti),
sull’ampliamento delle superfici forestali e sulla
sentieristica ecc. Le idee non mancano e mi auguro
che l’ampio fronte di cittadini ed associazioni che
fino ad ora sono riusciti adevitare
lo scempio, e che anche in questa occasione
sono scese in campo, ancora una volta abbiano la
meglio e riescano a fare prevalere il buon senso
07/06/2020
IMU TASI 2020
P
IL COMUNE DI LEONESSA NON HA ANCORA DELIBERATO
LE TARIFFE IMU PER IL 2020, INOLTRE DAL
01/01/2020 IL COMMA 738 DELL’ARTICOLO 1 DELLA
LEGGE N. 160 DEL 27/12/2019 (FINANZIARIA) HA
ELIMINATO LA TASI,
DI CONSEGUENZA L’ACCONTO DELL’IMU DA PAGARE
ENTRO IL 16/06/2020, E’ PARI ALLA META’
DELL’INTERO IMPORTO VERSATO A TITOLO DI IMU E
TASI PER L’ANNO 2019, UTILIZZANDO IL CODICE
TRIBUTO 3918 (ALTRI FABBRICATI).
NEL CASO IN CUI LA TASI NEL 2019 NON SIA STATA
VERSATA IN QUANTO NON DOVUTA IL CALCOLO VA FATTO
CON L’ALIQUOTA AL 10 PER MILLE.
07/06/2020
Si svolgerà Lunedì 8 giugno alle ore 16, presso la
Sala convegni del Polo di Santa Lucia a Rieti.
Il sito divia
delle Fontanelleospiterà una
conferenza stampa promossa dalle35
sigle e associazioniche hanno
aderito al movimento propositivo verso il progetto
“Terminillo Stazione Montana Turismo Responsabile”.
L’occasione sarà utile perpresentare
i dettagli del progettoe il“Manifesto
per il Sì”elaborato con il
contributo delle associazioni.
Gli organizzatori ricordano ai partecipanti che sarà
necessario indossare le mascherine e rispettare le
norme di distanziamento fisico.
Comitato TSM2
(www.rietintasca.it)
07/06/2020
05/06/2020
03/06/2020
COMUNICATO STAMPA
Prot. 92/2020/A Rieti
lì, 03/06/2020
Progetto TSM2: l’ultima opportunità per salvare
Terminillo
Le osservazioni di
Confartigianato inerenti la procedura di via del
progetto “Interventi per la ristrutturazione e
l’ampliamento degli impianti sciistici nel
comprensorio del Monte Terminillo”
Legge n°31 del
24/12/2008, art 39-Revisione del progetto
“TERMINILLO STAZIONE MONTANA TURISMO RESPONSABILE”
in attuazione della DGR Lazio 162 del 11-04-2017
(Avviso Pubblico del 16-01-2020)
Sappiamo già che quello
che andremo a proporre, accompagnato da
considerazioni da pre e dopo Covid-19, alimenterà
discussioni e magari opinioni contrastanti. Come
Confartigianato Imprese Rieti abbiamo sempre avuto a
cuore Terminillo, la montagna in genere, le aree
interne e il fare impresa in montagna. A scanso di
equivoci diciamo che Confartigianato ritiene il
progetto TSM2 una grande opportunità non solo per il
Terminillo, ma per l’economia del territorio.
Partiamo da alcune
riflessioni. Il Coronavirus ci insegna che se il
turismo di massa è fragile, volubile e vulnerabile
ai contagi di massa, vivere i luoghi con sguardo
partecipe e delicato può essere l’antidoto a molti
virus. Proviamo a guardare con gli occhi della
montagna l’epidemia da Coronavirus. Il primo
insegnamento che possiamo trarne è che montagna e
città non sono poi così distanti, non ci sono
comparti stagni. Alla fine il mondo è piccolo e uno.
Il mal agire locale, accompagnato dal mal pensare,
provoca danni di portata smisurata. Il Covid-19 è
partito da un’area limitata, ma è riuscito a mettere
in ginocchio un’economia planetaria che tutti
credevamo invincibile. Improvvisamente l’intensità
dell’attività umana rallenta, si ferma. I governi
stabiliscono restrizioni e rallentamenti. L’effetto
pausa produce segnali di rianimazione dell’ambiente.
In un intervallo relativamente breve scopriamo una
vita diversa, la vita rurale di montagna, dei borghi
più lontani. Tutto riprende colore.
Il virus ha mostrato
effetti diversi. La città è apparsa ancora una volta
il focolaio delle patologie di massa, proprio come
ai vecchi tempi, mentre la montagna si ergeva
nell’immaginario a baluardo della salubrità
pubblica. I cittadini scappavano verso la montagna,
verso i borghi semideserti, verso le seconde case, a
cercare un ambiente protetto in un contesto di
villaggio capace di solidarietà nei momenti di
crisi. La montagna non più come meta turistica, ma
come rifugio. Il mercato internazionale è parso
lontano, l’industria turistica allo sbando. Quando è
arrivato l’ordine «lo sci è vietato come gli
altri sport», i “portatori” di denaro sono
diventati portatori di malattia, da rimpatriare con
urgenza nelle città malsane. Tutto questo ci ha
riportato a temi tanto cari a Confartigianato
Imprese Rieti: pensare globalmente e agire
localmente, perseguendo un equilibrio tanto
complesso quanto fondamentale. Non ci facciamo
abbagliare dal globale (lontano è bello) ne’
soffocare dal provincialismo (a casa mia comando
io).
Terminillo è un
patrimonio dell’Italia, di cui tutti hanno il
diritto di godere, però non esiste bellezza che si
salvi se non è amata, frequentata e curata da chi ci
vive. Non vendiamo Terminillo a chi viene da lontano
perché ha il portafoglio gonfio, c’è bisogno, anzi
l’urgenza, di una frequentazione continua ma
consapevole, non soggetta alle mode, ai gusti
indotti dal mercato, ma che viva in simbiosi con il
territorio, profondamente inserita nella cultura e
nella vita economica e produttiva di chi nel
territorio ci vive.
Il Coronavirus ci
insegna altresì, che vivere la montagna, i luoghi
lontani dalle metropoli può essere l’antidoto a
molti virus. Il TSM2 è il volano per riprendere un
cammino che sta interessando da qualche anno diversi
territori montani: il ritorno dell’uomo che pratica
l’agricoltura di prossimità e segue i principi di
sobrietà come stile di vita e di relazione con il
territorio, che fa tornare a vivere la microeconomia
distrutta dalla globalizzazione.
Il progetto TSM2 è
l’occasione per rilanciare tante attività economiche
legate al territorio, con l’obiettivo di innescare
uno sviluppo anche per chi vive nel territorio. Le
reti di prossimità e il km zero sono una risorsa che
va incentivata e sostenuta con un approccio diverso:
la montagna non più come terreno di conquista della
metropoli, “saccheggiata” per brevi periodi
dell’anno, dipendente dalla città.
Produrre in montagna ha
un sapore diverso. Anche l’idea del valore di ciò
che viene prodotto ha un peso diverso. Soprattutto i
giovani vanno riavvicinati al valore del prodotto
montano, al modo di vivere, alle relazioni
personali. Il futuro è l’agricoltura in altura,
riattivando gli usi civici, gli allevamenti animali.
Occorre cogliere il momento. Il fermento c’è,
occorre accompagnarlo. Senza disperdere energie,
avviando progetti complessi, corali e diffusi.
Guidati da una politica che guarda al domani con una
certezza nuova. Anche se i collegamenti sono carenti
e fare impresa in montagna è difficile, perché si
produce di meno, occorre utilizzare e sviluppare
leggi, norme, aiuti per chi intende ripartire da e
in territori “difficili”. Dando una spinta a chi
stava pensando a questa opzione.
Come Confartigianato
siamo convinti che il dopo Covid-19 apra scenari
nuovi, soprattutto nelle persone che avevano già una
sensibilità verso un ritorno all’economia delle
terre alte. È ancora presto per dire che ci sarà un
cambiamento reale. Occorrerà pensare a un nuovo
modello economico e sociale, convinti che nulla sarà
come prima. Confartigianato Imprese Rieti investirà
sul TSM2, delegando a un giovane imprenditore che ha
deciso di sviluppare la sua attività sul Terminillo,
Matteo Monaco, di seguire da vicino i prossimi
scenari.
Dobbiamo riuscire a
coniugare sviluppo, turismo, agricoltura e
occupazione. Recuperare 2.800 alloggi, significa
dare nuove opportunità al comparto edile,
all’impiantistica, agli operatori
dell’efficientamento energetico. Solo in questo
settore, Confartigianato stima in almeno 500 i nuovi
posti di lavoro che potrebbero nascere. Ma
rilanciare Terminillo significa anche creare servizi
alla persona, incentivare gli sport di montagna,
aumentare il valore degli immobili.
Il
progetto TSM2 ha un valore e un impatto
comprensoriale importante, interessando ben 5 realtà
comunali: Leonessa, Cantalice, Micigliano,
Cittaducale e ovviamente Rieti. Nei prossimi giorni
la Regione Lazio dovrà esprimere un parere sul
progetto, più precisamente sull’ultima versione, a
impatto ridotto, rispetto al precedente: l’occasione
della vita. Confartigianato Imprese Rieti ribadisce
la propria adesione al progetto e l’irrinunciabilità
a un finanziamento importante per l’economia di
tutto il territorio provinciale.
Ufficio
Stampa
01/06/2020
“Parto
dall’ultima frase del comunicato diffuso dagli
“ambientalisti“, che si definiscono contrari
all’approvazione del TMS2: “ Ma il discorso
non terminerà con la bocciatura del TSM; il
Terminillo rimane una enorme risorsa per il Reatino,
da interpretare e valorizzare con occhi diversi; e a
questa nuova prospettiva siamo disponibili con
entusiasmo a contribuire.”
Trovo incomprensibile un’alzata di
scudi contro l’approvazione del Progetto di
rilancio della Montagna definito TSM2 da parte
di associazioni ambientaliste, sopratutto se si
ritiene che il progetto risulterebbe
fallimentare perché i lavori di impatto
ambientale, indispensabili per la
riqualificazione e l’ampliamento della Stazione
Montana, non risulterebbero giustificabili dal
ritorno economico dell’investimento. È
un’interpretazione miope di vedere il progetto,
soprattutto se si critica e non si presenta mai
un’alternativa. Non bastano dichiarazioni
disponibili a collaborare, dico basta alle
parole e si ai progetti, si alle realizzazione
di opere che riqualificano il territorio, fatti
e non parole. Le stesse associazioni riconoscono
l’elevato potenziale del Monte Terminillo, con
lo stesso occhio come si va a non notare che il
Terminillo sta morendo? Il potenziale di un
territorio non si sviluppa da solo, ma
attraverso progetti, opere, servizi messi in
rete e lavoro, e il Terminillo Stazione Montana
è l’opportunità più importante che tutto il
Territorio Provinciale ha davanti, una sfida da
vincere assolutamente! È stato fatto un grande
lavoro progettuale tra i Comuni, con un grande
lavoro di coordinamento della Provincia di
Rieti, ascoltando e lavorando a stretto contatto
che gli ingegneri della Regione Lazio, perché
tutto il territorio reatino vuole una
riqualificazione del Monte Terminillo, vuole
vedere e lavorare per la realizzazione di quel
potenziale della Montagna che tutti vediamo e
riconosciamo, ma questa volta non più con le
parole, bensì con i fatti.
Continueremo a dirlo in tutti i modi,
in ogni forma.
Per Terminillo, la nostra Montagna.
Per Rieti, la nostra Terra.
Si al TSM2!!!!”
Roberto Donati
Delegato allo Sport
Comune di Rieti
01/06/2020
FEDERLAZIO APPOGGIA PROGETTO TSM2: OCCASIONE
IMPERDIBILE PER IL TERRITORIO
Rieti, 1 giugno 2020
Federlazio considera il progetto TSM2 una grande
opportunità di rilancio per il territorio. Non solo
quindi limitatamente alla zona montana interessata,
ma per l’intera provincia, in quanto la filiera
potenzialmente interessata ha numeri decisamente
rilevanti. In vista delle considerazioni richieste
dalla Regione Lazio, Federlazio si dichiara quindi
favorevole all’approvazione del Progetto e, anzi,
auspica che si passi presto ad una fase operativa.
Il tutto, ovviamente, tenendo nella giusta
considerazione la tutela paesaggistica e ambientale,
come tra l’altro già previsto nel progetto stesso.
Il progetto TSM2 ha sempre avuto una valenza
notevole sin dalla sua elaborazione anni fa, in
quanto permetterebbe finalmente di rilanciare un
vero e proprio patrimonio del nostro territorio, che
versa in uno stato di quasi abbandono ormai da
troppo tempo. E dove si sono spese fin troppe parole
senza mai passare a fatti concreti.
Oggi però, dopo gli effetti devastanti dovuti al
Covid-19 anche sulla nostra economia, il Progetto
TSM2 assume una portata decisamente più grande.
Probabilmente oggi possiamo dire che l’approvazione
del Progetto sia diventata “indispensabile” se
vogliamo sperare in una ripresa (già difficilissima)
dei nostri territori.
Negli ultimi anni il Terminillo ha subito un lento
ma progressivo declino, a causa essenzialmente del
mancato rinnovamento dell’impiantistica invernale.
Inoltre, il Terminillo soffre ancora oggi la
concorrenza del vicino Abruzzo, che al contrario nel
tempo ha saputo dotare le proprie montagne di
moderni comprensori sciistici. Facendo quindi
perdere una grande fetta di turismo derivante
soprattutto dalla Capitale. Potrebbe essere quindi
l’occasione (forse l’ultima) per far tornare
competitivo un simbolo montano della nostra regione.
Il Progetto TSM2 nasce dalla constatazione di questa
profonda crisi socio economica e prevede iniziative
atte a sostenere e promuovere la ripresa di questo
territorio. Il progetto, grazie alla realizzazione
di nuovi impianti sciistici ed al riammodernamento
degli impianti esistenti, potrebbe ridare linfa
vitale all’economia locale. Inoltre, sarà possibile
mettere in sicurezza dal rischio di frane e valanghe
le infrastrutture e gli insediamenti presenti sul
territorio.
Il futuro del Terminillo può passare dallo sviluppo
invernale (sci da discesa, snow board, sci di fondo)
ma anche e soprattutto da quello estivo, grazie
proprio ai luoghi straordinari di cui la zona è
dotata. Recenti studi dimostrano come nel periodo
estivo la montagna può far aumentare in modo
esponenziale le possibilità di attrazione turistica
e quindi di guadagno, grazie principalmente alle
maggiori ore di luce disponibili e alle temperature
decisamente più sopportabili per chiunque.
Il recupero di quasi 3.000 alloggi porterebbe ad
avere
nuovi posti di lavoro stimabili
tra le 500 e le 1.000 unità, solo
considerando il conseguente impatto su tutto il
comparto edile e annessa filiera.
Secondo le stime previste nel Business Plan del
progetto, i costi di gestione del comprensorio
ammontano a circa 1.600.000 Euro nel primo anno, di
cui circa 500.000 Euro per il personale, e oltre 3,2
milioni il secondo anno, per raggiungere un
sostanziale equilibrio dal terzo anno con
oltre 3 milioni e mezzo, di cui 1,3
milioni per il personale inerente agli addetti
coinvolti nel progetto.
La stima quantitativa sui posti di lavoro globali
generati da questi investimenti si riverserebbe su
tre componenti:
Diretta (direttamente legati al
funzionamento degli impianti),
Indiretta (derivante da settori
alberghiero, ristorazione, bar, ecc.) e
Indotta (derivante dall’attivazione
dell’intero sistema economico). A questi posti di
lavoro si andrebbero ad aggiungere, inoltre, anche
quelli legati alla realizzazione degli impianti.
Nel complesso, quindi, le stime del progetto
sull’occupazione totale derivante da tutti i settori
coinvolti (impianti di risalita, scuole di sci,
hotel, bar, pub, ecc.), equivalenti a 875 occupati,
sono verosimilmente raggiungibili.
Inoltre, il
settore turistico è un ulteriore
fonte di reddito soprattutto nelle aree montane. E
lo sviluppo di un “nuovo Terminillo” con conseguente
afflusso di turisti, potrebbe fare da volano per
tutto il territorio reatino notoriamente ricco di
storia, spiritualità, prodotti tipici e borghi da
visitare. Dalla stessa città di Rieti fino ai
piccoli paesini, passando per la Valle Santa e i
Santuari Francescani.
Infine, è fondamentale ricordare e sottolineare che
il problema principale, il
reperimento dei fondi, è stato già
da tempo superato grazie allo
stanziamento regionale di 20 milioni di euro
con la D.G.R. n. 605 del 14.12.2012. Questo, unito
ad un percorso ambientale e urbanistico definito
nella preconferenza dei servizi, lascia molto vive
le speranze di riqualificazione del territorio
montano a livello economico, sociale, ambientale,
culturale e occupazionale.
Terminillo Stazione
Montana: un progetto fallimentare non solo per
l’ambiente, ma anche per l’economia.
Come è noto,
il progetto Terminillo Stazione Montana (TSM) è già
stato bocciato due volte dalla Regione Lazio a causa
del devastante impatto sul territorio, ma è stato
riproposto dalla Provincia di Rieti nel Dicembre
2019 con modifiche cosmetiche che non eliminano le
criticità ambientali, paesaggistiche e quelle
relative alla sostenibilità economica
dell’investimento pubblico.
Potrebbe
sembrare singolare che associazioni appartenenti al
mondo ambientalista motivino la loro contrarietà
contestando la redditività economica di questo
progetto, ma non è così; i progetti maggiormente
impattanti sull’ambiente sono infatti quelli
fallimentari, perché erodono risorse ambientali e
paesaggistiche senza offrire benefici economici di
sorta. E purtroppo il TSM appartiene a questa
categoria. Non si tratta di una affermazione
gratuita, ideologica o retorica, veniamo ai fatti.
Per chi abbia
la pazienza di leggere gli studi
economico-finanziari allegati al progetto TSM,
l’ultima pagina rivelerà una sorpresa. Contiene
infatti un disclaimer
(disconoscimento) in cui l’autrice degli studi
afferma testualmente quanto segue: “Il
documento è stato redatto esclusivamente sulla base
delle informazioni raccolte nel corso delle riunioni
con la provincia di Rieti, della mail ricevute dalla
Provincia di Rieti e dall’arch. Fabio Orlandi” e che di conseguenza “non si assume
la responsabilità, né si fornisce alcuna garanzia
per quanto riguarda la veridicità, l’accuratezza e
la completezza delle informazioni contenute nel
presente documento”,precisando infine come”
i destinatari di questo documento si assumono la
piena ed esclusiva responsabilità di qualunque
azione che lo stesso intraprenda facendo affidamento
sul contenuto del presente documento”.
Significa
essere faziosi il far notare che uno studio
economico-finanziario disconosciuto dalla stessa
autrice non induca molta fiducia sulla sua
redditività? Ma forse molti non lo hanno letto
questo disclaimer, perché da
fine Aprile ad oggi si sono moltiplicate sulla
stampa locale le dichiarazioni di piena adesione del
TSM. CGIL, CISL e UIL affermano in un articolo (30
Aprile) che il TSM attiverà 4.558 nuovi posti di
lavoro; ma il TSM dichiara di assicurarne 17 a tempo
indeterminato e 87 stagionali, e quindi come si
arriva a questa cifra così allettante? Semplice,
applicando un fattore moltiplicativo, quindi
ipotizzando che ogni singolo addetto (anche
stagionale) agli impianti metta in moto un indotto
di 53 altri addetti nei settori ricettivi,
commerciali, così come indicato da una società nel
recente rapporto Skypass Panorama Turismo,
una fonte citata nello studio di fattibilità
economico -finanziaria del TSM sulla cui
attendibilità si è già detto.
Ma c’è di più.
Nel medesimo articolo viene avvalorata l’ipotesi che
ogni euro speso da uno sciatore per gli impianti di
risalita ne induca altri 10 spesi in attività quali
shopping, ristoranti, alberghi, divertimenti vari.
Considerato che nell’ultima stagione uno skipass
giornaliero costava al Terminillo 28 euro, i
sindacati si attendono che una famiglia di quattro
persone, passando un weekend al Terminillo, spenderà
224 euro per gli impianti e 2.240 euro di indotto,
ovvero circa 2.500 euro circa. Saremmo lieti che gli
estensori di queste affermazioni specificassero
quanto consistente sia oggi (ma anche domani) in
Italia la platea di famiglie in grado di sostenere
questi livelli di spesa al Terminillo. Viene da
chiedersi in quale Italia crede di vivere chi
amplifica queste ipotesi che il buon senso rigetta.
Sempre il 30
Aprile, una esponente della Lega reatina valuta il
TSM come “una grande opportunità per il Lazio”
(Lega reatina, 30 Aprile), poi UGL manifesta la
“piena adesione al progetto”, le pro-loco di
Leonessa, Cantalice e Terminillo indicano il TSM
come “ultima speranza per i nostri territori”
(2 Maggio) e la Coldiretti (13 Maggio) definisce il
TSM come “una occasione per promuovere la
sostenibilità del made in Rieti”.
I fatti sono
molto diversi. Sotto il profilo occupazionale la
realizzazione del progetto appare deludente rispetto
alle attese e risibile se confrontata con altri
investimenti di pubblica utilità. A regime, il TSM
prevede l’assunzione di 17 dipendenti (e 87
stagionali). Ne deriva che esso assorbe 2,9 milioni
di € per ogni nuovo posto di lavoro a tempo
indeterminato creato. Tale ingente ammontare di
risorse pubbliche, ben superiore ai valori medi
nazionali riferiti a progetti co-finanziati (circa
56 mila €/per nuovo occupato), dovrebbe indignare
chi ha a cuore la buona gestione delle risorse
pubbliche alla cui raccolta hanno in buona misura
contribuito i lavoratori. E qualcuno dovrebbe
chiedersi se non esistano modi migliori di impiegare
20 milioni di euro, che andranno per l’acquisto di
impianti (non certo prodotti da ditte locali) che
rimarranno inutilizzati.
Forse è ora – ma
meglio tardi che mai – di vedere in faccia la
realtà.
Il TSM ha
come posta di avvio 20 milioni di euro
d’investimento pubblico iniziale (in parte già spesi
nelle ripetute progettazioni) ma non è stata
definita dai proponenti (prima tra tutti la
Provincia di Rieti) una strategia d’investimento per
colmare i circa 30 milioni che mancano al programma
di interventi per avviarsi. E non è stata spesa una
parola per spiegare come gli sciatori annuali del
Terminillo – che negli ultimi anni sono oscillati
tra le dieci e le ventimila presenze – dovrebbero
divenire circa 280 mila attraverso un radicale
drenaggio dalle altre stazioni sciistiche
dell’Appennino, in crisi anch’esse. Si consiglia
in proposito la lettura del documentato rapporto
Nevediversa 2020 di Legambiente, certamente più
autorevole di quello citato nel TSM.
La stazione
meteo C. Jucci, posta a 1700 m sul M. Terminillo, ha
registrato dal 1958 ad oggi, in media, la perdita di
un giorno l’anno di neve sciabile. Questo dato
risulta ancora più preoccupante dopo la stagione
invernale appena conclusa (2019/2020) nella quale
non si è registrato un solo giorno in cui le
precipitazioni nevose abbiano garantito sufficiente
neve sciabile al suolo.
Si dirà che oggi
esiste l’innevamento artificiale; certo, ma non è
gratis ed in più ha necessità di acqua e di adeguate
condizioni climatiche.
In merito
agli impianti di innevamento artificiale
programmato, che vengono dai proponenti ritenuti
risolutivi per sopperire alla mancanza di
precipitazioni nevose (che per altro presuppongono
basse temperature operative), si omette di
rappresentare all’opinione pubblica gli alti costi
che tale pratica comporta. Tale dimenticanza non è
casuale. Il costo unitario di ogni singolo
intervento di innevamento artificiale è infatti
stimabile in oltre 1.1 milione di €, in linea con i
costi sostenuti a metro cubo delle località alpine
per 92.8 ha. di piste, quali dovrebbero essere
quelle del TSM.
Chi si farà
carico di tali costi? Perché i proponenti non ne
parlano?
Eppure, per
permettere i flussi turistici previsti dal progetto
tali interventi dovrebbero essere ripetuti per tre
mesi invernali almeno due volte al mese (in base ai
dati della neve al suolo registrato nell’ultimo
decennio del Centro C. Jucci del Terminillo) con un
costo certamente ben superiore a 6.6 milioni €, di
cui solo 526mila sono previsti nel progetto. Pertanto,
chi si farà carico dei restanti 6 milioni di spese,
ammesso che l’innevamento artificiale sia
praticabile dato l’aumento delle temperature
invernali del Terminillo? Si precisa che tra i nuovi
impianti previsti uno solo raggiunge la quota non
certo elevata di 1900 mt. Sorprende inoltre che
nessuno degli intervenuti in favore del TSM abbia
rilevato criticità sulla concreta capacità esecutiva
del progetto da parte del consorzio incaricato della
sua realizzazione e gestione (SMILE&Co) alla luce
del pignoramento e messa all’asta delle quote
societarie della “TSM Spa” (Corriere di Rieti
20/01/2016), società che nel consorzio funge da
componente tecnica.
Chiudiamo con
una facile profezia: il TSM non passerà, e se non
passerà non sarà colpa delle associazioni che lo
hanno contrastato – finora le uniche a guardare in
faccia la realtà – ma perché si tratta un progetto
sbagliato, pensato nel posto sbagliato.
Sicuramente
ci sarà chi accuserà le associazioni di essere la
causa della bocciatura del TSM, ma diciamo fin da
ora che si tratterà di accuse ipocrite, strumentali
ed interessate; le associazioni non hanno alcun
potere di veto, hanno solo richiesto il rispetto
delle norme paesaggistiche e ambientali che tutte le
amministrazioni pubbliche dovrebbero rispettare e
hanno solo rivelato una inconsistenza del TSM che è
di esclusiva responsabilità di chi lo ha concepito e
portato avanti contro ogni logica e ragione.
Ma il discorso
non terminerà con la bocciatura del TSM; il
Terminillo rimane una enorme risorsa per il Reatino,
da interpretare e valorizzare con occhi diversi; e a
questa nuova prospettiva siamo disponibili con
entusiasmo a contribuire.
1 giugno 2020
31/05/2020
RIETI - Dopo 4 giorni a contagio zero nel Reatino,
spunta nuovamente un positivo. E’ un residente di
Leonessa, asintomatico e si trova in isolamento
domiciliare ma in altro Comune. E’ il sindaco
Gianluca Gizzi, a spiegare che il cittadino
risultato positivo al test Covid 19, è residente a
Leonessa ma domiciliato in altro Comune. Il sindaco
aggiunge anche che, di fatto, la persona risultata
positiva al tampone, costituisce il primo caso in
paese dal momento che, l’alta segnalazione di un
positivo leonessano comunicata qualche settimana fa,
riguardava un soggetto che da anni viveva in una
Casa di riposo in un altro paese.
La nota del sindaco
Nel pomeriggio il primo cittadino di Leonessa
Gianliuca Gizzi ha diffuso una nota. «La Asl di
Rieti ci comunica la presenza di un caso di
positività al Covid-19 tra i nostri concittadini. Il
soggetto risulta residente a Leonessa ma è
domiciliato altrove. La situazione è sotto
controllo. Raccomando sempre e comunque la massima
attenzione, l’utilizzo della mascherina e il
rispetto scrupoloso delle norme di igiene e delle
misure di distanziamento sociale come da
disposizioni governative».
Nasce il Comitato TSM2: i
cittadini sostengono il rilancio del Terminillo.
Dalla volontà di un ampio gruppo di cittadini
favorevoli al progetto Terminillo Stazione
Montana 2, è nato un Comitato di supporto in
vista della delicata fase che, nelle prossime
settimane, vedrà il progetto tornare al vaglio della
Regione Lazio per l’eventuale approvazione.
Il
Comitato TSM2 nasce spontaneamente, senza bandiere
politiche o di appartenenza territoriale, animato
esclusivamente dalla volontà di dare voce a chi vede
nel TSM2 una delle poche speranze concrete di
rinascita, economica e sociale, del territorio
interno della Provincia di Rieti.
Non
solo le Istituzioni, le associazioni o le
organizzazioni datoriali e sindacali, dunque, ma la
stessa cittadinanza sente il bisogno di essere
protagonista di una campagna in sostegno al
progetto, spiegandone i contenuti, condividendo
informazioni, opinioni e sentimenti di un percorso
che punta al rilancio e passa dagli interventi
attesi ormai da decenni dal Terminillo.
Il
Comitato TSM2 intende coinvolgere il maggior numero
di cittadini possibile in una campagna che vuole
essere di informazione, condivisione e
partecipazione e, oltre alle note stampa indirizzate
ai media, ha individuato nei social network un utile
strumento per far conoscere il TSM2 e il mondo di
sostenitori, finora spesso invisibile, che è alla
base del progetto.
Il
veicolo di dialogo e informazione sarà la pagina
facebook @comitatotsm2 che, in poche ore dal
lancio avvenuto lo scorso 26 maggio, ha fatto già
registrare quasi mille follower. Un ulteriore
segnale, se mai ce ne fosse stato bisogno, del
desiderio popolare di vedere il Terminillo tornare
ad essere una delle principali fonti di turismo
dell’intero Centro Italia. L’invito che il
ComitatoTSM2 rivolge a tutti i cittadini è ad unirsi
alla campagna, seguendo e condividendo tutte le
informazioni che verranno fornite.
di Carlo Favetti (Su gentile
concessione www.vivoumbria.it)
LEONESSA–Torniamo
in questo bellissimo
territorio dell’
alto Lazio,
vasto, montano,
ancora integro a
livello ambientale e
soggetto a un
contenuto
spopolamento, visto
anche la stretta
relazione con le
aree industriali
della sabina e la
stessa capitale.
Leonessa ha
tantissime frazioni
dislocate attorno
alla citta’ e nelle
alture, tra il
pianoro dei campi
coltivati, alle
colline e monti
coperti da
rigogliosi boschi.
Nuclei abitativi che
per la loro valenza
ambientale sono
stati denominati:
frazioni delPiano
di Sopra(
Albaneto, Casanova,
Colleverde,
Cumulata, Pianezza,
Piedelpoggio, Sala,
Sant’ Angelo in
Trigillo, San
Clemente, San
Giovenale, San Vito,
Terzone, Vallimpuni,
Vallunga, Viesci,
Vindoli, Volciano);
frazioni delPiano
di Sotto(Villa
Alesse, Villa Berti,
Villa Bigioni, Villa
Carmine, Villa
Ciavatta, Villa
Gizzi, Villa Lucci,
Villa Massi, Casale
dei frati, Villa
Pulcini, Villa
Zunna, Capodacqua,
Ocre).
Facciamo un excursus
per conoscere tanta
bellezza, arte e
curiosita’ di alcune
di esse, e
naturalmente, anche
questa non potevamo
essere sostenuti
dalle notizie
esaustive dello
storico leonessano e
amico Luigi Nicoli.
Questa volta, per
motivi di spazio ci
occuperemo di alcune
frazioni del Piano
di Sopra.
Albaneto:
la più grande e più
singolare. Si
incontra sulla
provinciale per
Posta. L’ etimologia
conduce ai liguri
Albs/Alp (una altura
adibita a pascolo).
Le sue origini
rimontano a prima
della fondazione di
Leonessa (si nomina
castello di
Poggiolupo).
Presenta nel suo
centro abitato
alcuni palazzetti
gentilizi. La sua
economia, fin dai
secoli passati e’
basata sulla
pastorizia, intere
famiglie praticano
l’artigianato,
l’allevamento, come
quella di Domenico
Stocchi, produttore
di prelibati
formaggi.
Albaneto annovera
anche due alberghi.
Molto sentito il
culto a San Nicola
di Bari. La chiesa
risale al XIV – XV
secolo. Al suo
interno un piccolo
ma pregiato organo
della scuola romana
del maestro Filippo
Testa del XVII
secolo.
Altre tre comunque
sono le chiese
presenti: l’
Annunziata
(pregievoli sculture
lignee del XVI
secolo); la Madonna
degli Angeli detta
“La Madonnella”
antichissima (citata
in documenti del
1153), e la chiesa
del Crocifisso al
cimitero.
Casanova:
l’economia e’ basata
sulla agricoltura e
turismo, si trova
lungo la strada che
conduce a Terzone.
Qui abbiamo due
chiese: San Giovanni
Battista, fondata da
Lallo di Nicola
Scannolini nel 1364
con un portale del
XVI secolo. Ricca di
tele settecentesche,
tra cui Madonna del
Rosario con
rosarianti di stile
Marattesco e una
Sacra Famiglia
attribuita a
Venanzio Bisini del
XVII secolo. Il
fonte battesimale in
pietra e’ del XVIII
secolo. Interessante
un ciclo di
affreschi di recente
emerso datati 1576.
L’ altra chiesa,
Santa Maria della
Pace del 1633. Qui
sono presenti alcune
tele del XVIII
secolo raffiguranti
Madonna col Bambino
e Santi e Fuga in
Egitto, attribuite
sempre al Bisini.
Pienezzae’
a 1077 metri sul
livello del mare; e’
una delle frazioni
più antiche, di
origine Longobarda.
Mostra ancora le sue
caratteristiche di
castello
fortificato. Al suo
interno spicca la
chiesa di San Biagio
del 1475, ad unica
navata con abside.
Altare barocco,
sempre opera del
Bisini. Alcune
tracce di affresco
sono del XVI secolo.
Interessante la tela
raffigurante la
Madonna del Rosario
del XVII secolo e
alcune sculture:
Madonna col Bambino
Sant’ Antonio Abate
del XVI secolo.
Terzone:
posta sul confine
con la regione
Umbria, in un punto
nevralgico e
centrale di tratti
viari, valle Fuina o
di Trimezzo che
conduce per norcia,
Pian di Chiavano
verso villa San
Silvestro, e ultimo,
nella piana di
Leonessa. Terzone e
la frazione
popolosa. Nello
stesso tempo e’
suddivisa in:
Terzone San Paolo,
Terzone San Pietro,
Terzone Cisterna,
Casa Buccioli,
Corvatello.
L’economia e’ basata
sull’artigianato,
allevamento,
agricoltura e vede
impegnati i giovani
del luogo. Tre sono
gli edifici di culto
ristrutturati dopo
gli eventi sismici
del 1703. La chiesa
di San Pietro in
Cellis, nominata in
un documento del
1390, ma molto piu
antica, addirittura
una primitiva cella
benedettina. Sul
portale una pietra
che reca la data AD
MCCCXXXIIII.
L’altare maggiore e’
dedicato a San
Pietro e la tela
del 1706 un ex voto
dipinto dal pittore
di Leonessa Antonio
Congiunti; altre due
tele sono state
realizzate dal
Congiunti
raffiguranti i Santi
Protettori Emidio e
Giuseppe da
Leonessa; altri
dipinti sono stati
attribuiti al
Bisini; il Fonte
Battesimale e del
XVII secolo. Nella
chiesa di San Paolo
del XV secolo si
trovano alcune
statue lignee
raffiguranti la
Madonna col Bambino
in grembo del 1521
realizzata dallo
scultore casciano
Giovanni Frasca, e
un San Venanzio del
XVIII secolo
attribuita al
Bisini. Anche la
chiesa della Madonna
della Cisterna e’
del XVIII secolo
edificata dopo i
lutti provocati dal
terremoto che a
Terzone provocò 214
Vittime. La prossima
occasione andremo a
conoscere le
frazioni del Piano
di Sotto, le
singolari ville, l’
economia, le risorse
turistiche e
gastronomiche.
25/05/2020
Il Circolo Legambiente promuove
il Nuovo Progetto Terminillo
Stazione Montana 2. Il nuovo
progetto, ridotto rispetto al
precedente, riporta il
territorio del Terminillo al
centro di un’idea di rilancio
condivisa da tutte le
amministrazioni locali e non
solo, puntando ad un unico
obiettivo: il recupero della
stazione sciistica in chiave
moderna, ovvero non puntando
solo ed esclusivamente alla
stagione invernale, ma ampliando
l'offerta turistica durante
tutto l'arco dell'anno.
Il finanziamento proposto per il
solo rifacimento degli impianti
dismessi sarebbe stato un
inutile spreco di denaro
pubblico, un inutile accanimento
terapeutico se non ci fosse
stata una "re-visione" del
comprensorio che finalmente
viene visto come un un unico
insieme di tutti i comuni che è
il TSM 2.
Auspichiamo che il progetto
venga approvato ma che al
contempo non sia un punto di
arrivo ma di partenza. Il
declino degli ultimi 20 anni
unito ad una scriteriata
gestione del territorio nel
passato ha lasciato numerose
cicatrici che sono sotto gli
occhi di tutti ed al momento non
ci sono note soluzioni
alternative.
Nel corso degli anni abbiamo
potuto apprezzare la trasparenza
e la disponibilità da parte di
amministrazioni, tecnici,
progettisti ed esperti nella
ferma volontà di essere
“sentinella” attenta alla
salvaguardia dell’area montana
partecipando attivamente e
promuovendo soluzioni ad oggi
ricomprese anche nel TSM 2.
Legambiente Rieti crede
fortemente nella volontà di
realizzare il Parco Regionale
del Terminillo auspicando che il
Consorzio Smile vista la sua
volontà di voler amministrare il
Comprensorio possa promuovere
l'istituzione dell’Ente Parco. La
convivenza degli impianti e la
nostra idea di Parco è già
ampiamente dimostrata dalle
realtà dei parchi presenti sulle
Alpi e nel vicino Parco del Gran
Sasso.
Restiamo disponibili ad un
confronto con le amministrazioni
riguardo temi non affrontati dal
progetto ma che sono parte
fondamentale nell'idea di un
recupero moderno con al centro
l'ambiente quale motore
principale nella futura stazione
turistica.
Cogliamo l'occasione per
invitare cittadini ed
associazioni ad unirsi a noi per
farsi promotori di una rinascita
della nostra amata montagna con
l'ambiente quale protagonista
principale delle nostre azioni.
DL RILANCIO: TRANCASSINI (FDI), CHIESTA
AUDIZIONE COMMISSARIO AL SISMA E RAPPRESENTANTI
MONDO AGRICOLO E ARTIGIANALE
Necessario dare maggiori poteri a Commissario
straordinario al sisma
“E’ paradossale e assolutamente inconcepibile
che in commissione Bilancio, dove è attualmente
in discussione il decreto Rilancio, non siano
state previste le audizioni dei rappresentanti
del mondo agricolo e artigianale oltre che a
quella del Commissario straordinario al sisma
Legnini. Già nei decreti Cura Italia e
Liquidità, avevo presentato emendamenti affinché
si potesse arrivare ad una maggiore
sburocratizzazione e tempestività nella
ricostruzione delle zone terremotate.
Emendamenti bocciati da una maggioranza miope a
quello che è il vero problema della
ricostruzione: il tempo. Ripresenterò gli stessi
emendamenti anche nel decreto Rilancio con
l’obiettivo di arrivare a dare nel più breve
tempo possibile al commissario al sisma gli
istessi poteri che sono stati dati al
Commissario straordinario per la ricostruzione
del Ponte di Genova”.
Lo dichiara Paolo Trancassini, deputato di
Fratelli d’Italia che ha chiesto ufficialmente
alla commissione Bilancio di audire il
Commissario Legnini.
Roma, 21 maggio 2020
22/04/2020
22/04/2020
22/04/2020
Cari amici di Change abbiamo atteso e siamo
quasi arrivati a 2000, vi scrivo di concerto con
l’amministrazione comunale nella
persona dell’assessore al turismo di Rieti
Daniele Sinibaldi, per un ulteriore sforzo a
seguito delle disarmanti dichiarazioni del
Movimento 5 Stelle che ha presentato in Regione
un’interrogazione sul progetto TSM 2. Facciamo
sentire la nostra voce ancor di piu’ in questo
periodo in cui siamo costretti a casa uniamoci e
condividiamo ognuno di noi con quanti piu’
contatti possibile. Facciamo capire alla Regione
con quante persone dovranno confrontarsi prima
di decidere per conto di un intero comprensorio,
diciamo SI a Terminillo Stazione Montana e NO a
sciocche strumentalizzazioni di cui il nostro
territorio è stufo. E’ ora di far fronte comune
e dire BASTA, RIMANIAMO UNITI PER LA CRESCITA DI
RIETI
Cordiali Saluti
Roberto Rinaldi CONFLAVORO PMI RIETI
L'interrogazione della
consigliera regionale Silvia Blasi, che
tanto scalpore ha creato nella maggioranza
del nostro Comune, non è volta a fermare il
progetto TSM 2 bensì a richiedere se tutte
le norme siano state rispettate in sede di
presentazione del progetto del comprensorio
sciistico. Pertanto, qualora si dovesse
verificare uno stop al progetto, i cittadini
di Rieti ed il Comune sarebbero in diritto
di chiedere conto ai progettisti e all'Ente
proponente, che è la Provincia di Rieti,
anziché individuare quale colpevole un
consigliere di minoranza che chiede lumi
senza ostacolare in alcun modo, sotto nessun
profilo, la realizzazione del progetto, se
questo rispetta tutti i crismi del caso.
Alzare inutili polveroni in questo momento
non è opportuno e non sarà certo il M5S di
Rieti, né i suoi esponenti nelle istituzioni
che sono stati sempre collaborativi sul
tema, ad impedire lo sviluppo economico del
territorio, impedimento da ricercare,
invece, nell’immobilismo ventennale di altri
soggetti.
Gabriele Lorenzoni,
Deputato M5S
Roberto Casanica,
Consigliere Comunale M5S Rieti
21/04/2020
Terminillo, Sinibaldi: “sconcerto per
l’interrogazione M5S. Casanica e Lorenzoni prendano
le distanze.
Rieti
ha il diritto di sperare nello sviluppo. Pronti alle
barricate”.
“Apprendiamo con sconcerto dell’interrogazione
presentata dalla consigliera regionale del Movimento
5 Stelle, Silvia Blasi, sul progetto di
ammodernamento del Terminillo, denominato TSM2. Il
territorio del comprensorio del Terminillo, in
questi anni, ha compiuto un lavoro notevole che
coniuga il diritto allo sviluppo della nostra
montagna, nell’ottica del turismo per ogni stagione,
con la necessaria tutela dell’ambiente e del
territorio. Ora che si presenta, per l’ennesima
volta, la possibilità di vedere finalmente il via
libera da parte della Regione Lazio al progetto,
ripartono gli attacchi strumentali e anacronistici.
Peraltro nel momento di maggiore crisi economica che
la storia recente del Paese ricordi. Sia ben chiaro
a tutti: il territorio reatino combatterà questa
battaglia fino in fondo, in ogni sede, anche legale
se dovesse servire. L’interrogazione del M5S
dimostra l’inadeguatezza di certa classe politica
che, nel momento in cui tutto il Paese è chiamato ad
affrontare una sfida storica, si accanisce su uno
dei pochi progetti di sviluppo finanziati nella
provincia di Rieti. Faremo le barricate e chiediamo
alla Regione Lazio di schierarsi dalla parte del
territorio reatino, così come chiediamo al
consigliere comunale del M5S Roberto Casanica e al
deputato reatino pentastellato Gabriele Lorenzoni di
prendere le distanze da questa infausta iniziativa
del loro gruppo in Regione”.
E’ quanto dichiara il vicesindaco di Rieti,
Daniele Sinibaldi.
21/04/2020
Dichiarazione di Silvisa Blasi, Consigliere M5S Regione
Lazio
NewTuscia – ROMA – “Ho presentato una interrogazione a
risposta scritta al Presidente della Regione Lazio e
dall’Assessore ai lavori pubblici per chiedere chiarimenti
sul progetto che prevede la ristrutturazione e l’ampliamento
degli impianti sciistici nel comprensorio del Monte
Terminillo”.
Lo dichiara Silvia Blasi, consigliere del Movimento 5 Stelle
alla Regione Lazio.
“Il progetto non può essere solamente di ammodernamento e si
configura come un vero e proprio Piano articolato che tende
ad avviluppare l’intera montagna con potenziali gravi
impatti su habitat, flora e fauna di interesse comunitario.
Già nel 2014 il progetto originario è stato sottoposto a
procedura di VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) che si
è conclusa con parere negativo di Valutazione di Incidenza
Ambientale per le influenze su diversi siti della Rete
Natura 2000.
A dicembre 2019 è stato aperto un nuovo procedimento
amministrativo di VIA, nonostante il precedente non fosse
mai stato concluso formalmente, al fine di analizzare il
progetto “revisionato” che attualmente prevede 10 nuovi
impianti di risalita (oltre ai 7 esistenti); 7 nastri
trasportatori amovibili in galleria; 37 km di piste di sci
alpino (tra nuove ed esistenti); 2 bacini di raccolta per
impianti di innevamento programmato; 7 rifugi in
bioarchitettura.
“L’atto che ho presentato intende chiedere chiarimenti in
merito a questioni di natura procedimentale e di
pianificazione paesaggistica; di impatto ambientale sulla
Rete Natura 2000; di carenza documentale in merito allo
Studio di Impatto Ambientale a alla Valutazione di Incidenza
Ambientale; di carenza progettuale in materia di protezione
delle valanghe e sicurezza geologica.
Considerata la mole dei rilievi adotti, è importante che la
Regione Lazio promuova un confronto con la Provincia di
Rieti e le associazioni firmatarie delle osservazioni.
Coniugare ambiente e turismo – conclude Silvia Blasi – con
l’obiettivo della ecosostenibilità dovrebbe essere
l’obiettivo delle politiche regionali se si vogliono
tutelare quei preziosi lembi di territorio per il futuro
delle nuove generazioni”.
14/04/2020
Il Consiglio Direttivo dell’Ente Palio del Velluto di
Leonessa, prendendo atto della grave emergenza sanitaria
attualmente presente in Italia a causa del Covid 19 , cui
seguirà un periodo con minori restrizioni ed in cui non
saranno comunque possibili gli assembramenti, consapevole
che il protrarsi della criticità impedirà di fatto la
preparazione e lo svolgimento degli eventi che l’Ente Palio
del Velluto aveva in programma, quali La Giostra dei
Tamburi prevista per il 20 giugno, il Palio del Velluto
per il 26-27-28 Giugno ed il Palio dei bambini programmato
per il 29 giugno 2020, dopo una attenta valutazione anche
con l’Amministrazione Comunale, si vede costretto a
comunicare che le suddette manifestazioni saranno sospese per quelle date. La Presidente dell’Ente, i
responsabili dei Sesti e tutti i membri del Direttivo,
all’unanimità, hanno dovuto prender questa sofferta
decisione consci del fatto che seppure ci fosse un
alleggerimento delle restrizioni, tali eventi hanno senso
di essere se rappresentano una festa di comunità e con un
pubblico numeroso che affolla la piazza, le taverne e tutte
le vie del Paese .
Il Direttivo dell’Ente è ben consapevole che questi
appuntamenti mancheranno molto a Leonessa e a tutta la
Provincia di Rieti e alle numerosissime persone che da
decenni anni seguono con vivo interesse un programma ricco e
articolato, ma vuole dare a tutti la rassicurazione che
nulla del lavoro fino ad ora fatto andrà perso, stiamo
lavorando e lavoreremo ancora ; le manifestazioni saranno
solo rimandate e
nel frattempo, per far sentire una costante presenza e
suscitare un sempre vivo interesse per questa nostra
rievocazione storica, l’Ente sta già pensando ad una serie
di iniziative da poter realizzare non appena le condizioni
sanitarie permetteranno di poter agire nel rispetto delle
norme di sicurezza.
Il Direttivo manifesta la sua solidarietà verso le famiglie
colpite e le persone che hanno sofferto e stanno ancora
soffrendo a causa del Corona Virus; l’Ente, inoltre, è ben
consapevole delle difficoltà che molte attività produttive e
esercizi commerciali stanno avendo in questo momento, nei
confronti dei quali esprime tutta la sua vicinanza, con la
certezza che verranno presto tempi migliori, tempi in cui
si potrà ritornare tutti insieme a gioire con il Palio del
Velluto .
Silvana Pasquali, Presidente Ente Palio del Velluto
06/04/2020
Un omaggio ad un grande attore, Flavio Bucci.
Un omaggio alla mitica bottega di Omero.
Un omaggio a Leonessa.
La Morte di Pietra (2008)
02/04/2020
17/03/2020
09/03/2020
03/03/2020
29/02/2020
20/02/2020
Questo e’ uno dei tanti finanziamenti ( circa
11.000.000,00 € ) lasciati dall’amministrazione
Trancassini “ il famoso cassetto o cassa “ e’ stato
trovato !!!
Diverse volte ne ho parlato in Consiglio Comunale e
sono stato deriso dal Sindaco e dai Consiglieri di
maggioranza , questa è la dimostrazione che non
diciamo bugie ...a differenza di altri !!!
Vito Paciucci ( Lista "Uniti per Leonessa")
09/02/2020
Un Grazie di Cuore all'Amico Massimo Spadoni ed
a tutta la Redazione di MepRadio. Senza il loro providenziale supporto, questa
Rassegna Stampa non esisterebbe. MepRadio, la radio ufficiale di Leonessa.
La Redazione di www.leonessa.org
09/02/2020
02/02/2020
02/02/2020
12/01/2020
Magia di Natale: la Fenice racconta
attraverso storie, poesie e i canti della “Pasquarella”, la
tradizione natalizia leonessana.
I canti della tradizionale “Pasquarella” sono l’espressione più
genuina e sincera della celebrazione del Santo Natale. Eseguiti
in dialetto locale, con l’ausilio di strumenti musicali
semplici, hanno da sempre portato nelle case, nelle botteghe,
per le vie del paese e nelle piazze, l’annuncio gioioso della
venuta del Salvatore. Le figure tipiche del presepe, Maria,
Giuseppe, il Bambino Gesù, i re Magi, la stella ed i pastori,
diventano anch’esse parte integrante della realtà popolare
leonessana.
Abbiamo raccontato alcune particolari consuetudini tra cui la
recitazione della formula delle “cento croci” ovvero “segni di
croce”, che la famiglia ripeteva per cento volte al termine del
rosario, durante la notte di Natale. Abbiamo rievocato
l’accensione del grande legno robusto di quercia, il “ceppo”, e
l’usanza benaugurale dell’aspersione della cenere prodotta dallo
stesso fuoco, sul campo seminato a grano, per renderlo fecondo.
Credenze che affondano le proprie radici nei principali dogmi
religiosi del nostro credo, riti propiziatori legati alla vita
contadina, testimoniati dall’esperienza e dalla saggezza degli
anziani. Grazie agli spunti tratti del testo “Mio padre mi
disse” Tradizioni, religione e magia sui monti dell’Alta Sabina,
di Mario Polia e Fabiola Chavez Hualpa, abbiamo riproposto al
pubblico presente, una panoramica delle usanze legate al Natale,
riconducibili a diverse zone del territorio leonessano. Al
termine il Prof. Mario Polia, studioso della nostra cultura e
della nostra storia, ci ha regalato un intervento dettagliato ed
affascinante, chiarendo ulteriormente il significato dei temi
trattati.
Lo spettacolo musicale “La Magia del Natale” inscenato sabato 4
gennaio presso l’Auditorium di Santa Lucia a Leonessa è stato
concepito con l’obiettivo di dare nuova linfa vitale a quelle
tradizioni di cui la memoria purtroppo va man mano svanendo,
affinché tutti noi e soprattutto i più giovani possano
accoglierne, comprenderne e rispettarne il senso profondo, per
poterle poi tramandare con la stessa convinzione e devozione dei
nostri predecessori, consegnando al futuro un patrimonio
culturale ed umano di valore inestimabile.
Letizia Rauco
Associazione Culturale La Fenice
08/01/2020
29/12/2019
Questi gli ingredienti del sugo al Tartufo delle
ultime 8 edizioni della Sagra della Patata
Leonessana prima del 2019.
Lo so perchè c'ero.