Clamorosa uscita del presidente Upi al convegno di San
Martino al Cimino Roma capitale? Ho l'Umbria a un passo - Mentre è impegnato a
Trattenere Leonessa Melilli minaccia la fuga dell'intera provincia:
L'accentramento dei poteri ci costringerebbe" - Clamorosa uscita del
presidente Upi che proprio mentre cercai ' di trattenere Leonessa minaccia la
"fuga" dell'intera provincia - Roma capitale? Ho l'Umbrìa a un passo
Melilli: "Con l'accentramento dei poteri non ha più senso neanche il ruolo del
Lazio"
Questo sotto riportato è un articolo del "Corriere di Rieti" del 1 febbraio 2008, all'indomani del voto unanime del Consiglio Comunale : favorevoli all'indizione del Referendum, è bene ricordarlo, sia la maggioranza che la minoranza, per alzata di mano. Di notevole impatto le parole del Capogruppo di minoranza Francesco Boccanera che, immediatamente dopo il voto, dichiara: "Non è questo un problema di destra ne di sinistra, piuttosto è un tema sentito in maniera viscerale da tutta la popolazione, da tutti quei giovani costretti ad andar via da un territorio che non offre alcuna possibilità - ha puntualizzato il capogruppo di minoranza Francesco Boccanera - Per questo vogliamo manifestare il nostro favorevole parere al referendum e alla consultazione popolare". Questo, ripetiamo, accadeva il 1 febbraio 2008. Il 14 novembre 2008, nove mesi e mezzo dopo, "Il Messaggero," a firma Alessandra Lancia, riporta: «Ci siamo astenuti in consiglio comunale al momento dell'indizione del referendum, il 21 maggio scorso, e quella posizione ribadiamo», scrivono i consiglieri Luciano Bigioni, Alessia Zelli e Walter Tocchi guidati dal capogruppo Francesco Boccanera. «Nel ribadire la strumentalità delle motivazioni e la disapprovazione per il ricercato e voluto scontro tra gli enti interessati (Comune, Provincia, Regione) - si legge in una nota - inevitabile conseguenza negative della politica del muro contro muro, dannosa per la soluzione dei gravi problemi del territorio e della popolazione di Leonessa, ribadiamo la posizione di astensione dalla consultazione referendaria». I due articoli sono riportati, come al solito, integralmente. La Redazione di www.leonessa.org
"Quanto sta succedendo a Leonessa non può passare sotto silenzio o essere considerato come una vicenda di ordinaria amministrazione. Si tratta di un ricco pezzo di storia della nostra provincia, di una comunità di circa 3000 abitanti tutti impegnati ad affrontare con grande dignità il problema del pane quotidiano attraverso qualificate iniziative di natura economico-commerciale, turistica e culturale anche di livello nazionale". Si apre così la lettera inviata dall'onorevole Guglielmo Rositani al presidente della giunta regionale del Lazio, della Provincia di Rieti, al prefetto, ai Comuni della provincia di Rieti e alle organizzazioni sindacali. "Un centro-turistico importante - dice - che molti passi avanti ha fatto e che chiede di poter completare il suo intelligente progetto di sviluppo. Non si può bloccare un'opera di tale portata, utile non soltanto per il comune di Leonessa, ma per l'intero comprensorio del Terminillo, con generiche motivazioni ambientali che sanno di dispetto e di discriminazione. L'assessore regionale competente dovrebbe ricordare a se stesso ed ai suoi capi nazionali che la difesa dell' ambiente non è un'ideologia, ma una necessità culturale che ha lo scopo di difendere la natura della quale fa parte anche l'uomo. A tale proposito lo invito a leggersi -il contenuto dei commi 3 e 4 dell' arti della Legge Quadro sulle aree protette n. 394 del 1991, che affermano: 'applicazione di'metodi di gestione o di restauro ambientale idonei a realizzare un'integrazione tra uomo e ambiente naturale' e 'nelle aree protette possono essere promosse la valorizzazione e la sperimentazione di attività produttive compatibili'". La Regione: deve restare laziale - Leonessa è pronta a
diventare umbra .Dopo il sì del consiglio comunale al referendum
per la secessione "Una svolta importante" II sindaco incontrerà a
febbraio il presidente della Regione Umbria- LEONESSA - Alle 20 in punto
di - mercoledì 30 gennaio il consiglio comunale di Leonessa ha approvato
all'unanimità la delibera relativa al referendum per l'annessione del
comune reatino all'Umbria. La seduta straordinaria dell'assise
cittadina, convocata dal sindaco Alfredo Rauco, ha avuto un solo
punto all'ordine del giorno: "Richiesta di referendum per l'aggregazione
del Comune di Leonessa alla Regione dell'Umbria". L'annosa vicenda ha
inizio con l'abrogazione, da parte della giunta Marrazzo, con un
emendamento della legge finanziaria regionale per l'esercizio 2006,
della norma che avrebbe consentito la alizzazione di nuovi
impianti sul comprensorio sciistico Terminillo-Leonessa (la legge del 28
aprile 2006 ha abrogato il comma 3bis dell'ari. 8 della legge regionale
24 del 98)..Le numerose proteste della popolazione leonessana dei mesi
successivi al provvedimento hanno trovato ratio nell'esistenza di un
progetto per la realizzazione di nuovi impianti di risalita sul versante
nord del Terminillo con un " investimento privato di 55 milioni di euro
e nelle vane rassicurazioni ed impegni assunti dalla giunta Marrazzo e
mai rispettati. "Nonostante la nostra intenzione di dedicare una
sessione straordinaria del consiglio comunale all'ipotesi del referendum
sia stata annunciata in sede di conferenza stampa 60 giorni fa, nessun
segnale è arrivato dalla Regione in questi mesi, nemmeno una telefonata
- ha dichiarato il primo cittadino Rauco . Oggi in discussione ci sono
interessi e bisogni di una popolazione nata a Leonessa e che qui vuole
continuare a vivere". "Non è questo un problema di destra ne di
sinistra, piuttosto è un tema sentito in maniera viscerale da tutta la
popolazione, da tutti quei giovani costretti ad andar via da un
territorio che non offre alcuna possibilità - ha puntualizzato il
capogruppo di minoranza Francesco Boccanera - Per questo vogliamo
manifestare il nostro favorevole parere al referendum e alla
consultazione popolare". Rauco ha ringraziato le organizzazioni
sindacali di Rieti Cgil, Cisi e Uil per l'attenzione dedicata al
progetto "che non è semplicemente una colata di cemento sul Terminillo,
ma ben altro. Non chiediamo soldi ne alla Provincia di Rieti ne alla
Regione Lazio, semplicemente autorizzazioni". Il primo cittadino ha
preannunciato un incontro con il presidente della Regione Umbria da
tenersi nel mese di febbraio per concordare quale sarà la provincia
(Temi o Perugia) sotto la cui giurisdizione ricadrà il Comune di
Leonessa e per discutere di tutta la vicenda ed ha concluso il suo
intervento rallegrandosi per "la nota di colore al di là delle
polemiche" rappresentata dall'approvazione della delibera all'unanimità,
primo passo verso il distacco di Leonessa da Rieti: "La decisione di
questa sera rappresenta un segnale chiaro e preciso ed è una pagina
importante per la nostra storia, di democrazia e di appartenenza al
territorio - ha aggiunto al termine della seduta il consigliere
provinciale Paolo Trancassini, promotore dell'iniziativa -. Abbiamo
bisogno di risposte dalla politica e finora non le abbiamo ricevute. Il
problema è che i nostri amministratori sono uomini di partito e non 'di
territorio'. Non solleciterò su questo tema la discussione in Provincia
perché non mi aspetto risposte, ne mi aspetto di essere compresi". "Sono
scelte che sicuramente non si fanno a cuor leggero - ha ribadito Rauco
all'indomani della seduta -. Stamane (ieri per chi legge ndr} ho
ricevuto una telefonata dalla Prefettura informata dell'accaduto dai
giornali. Ho ribadito le nostre intenzioni e motivazioni. Vorremmo far
capire all'amministrazione regionale che questa iniziativa rappresenta
l'estremo grido di dolore di una popolazione che si sente trascurata e
vuole alzare la testa nei confronti delle istituzioni non cosi vicine
come dovrebbero. Vogliamo essere supportati e non sopportati! Credo che
ci sia disinteresse da parte delle istituzioni e, se così è, noi
perseguiremo la nostra strada, questa volta senza ripensamenti. La
richiesta di referendum sarà ora presentata alla Corte di Cassazione che
dovrà pronunciarsi sulla sua ammissibilità e stabilire una data per lo
svolgimento della consultazione popolare, cosi come dispone l'art. 132
comma 2 della Costituzione". (Daniela Caretta )
A Leonessa si andrà al voto
il prossimo 30 novembre. Anche la federazione provinciale di An prende
posizione - Il fronte del referendum non arretra - L'approvazione in Regione
del piano per il Terminillo non placa il comitato. Meglio non prendere impegni, a Leonessa e dintorni, per l'ultima
domenica di novembre: il referendum per la secessione dal Lazio si farà.
«Ovviamente - dice l'ex sindaco Paolo Trancassini - perché se serviva
una dimostrazione della totale incomunicabilità tra politica e
territori, anche questa volta l'abbiamo avuta. Ma dico, davvero con il
rito della grande soddisfazione per la mozione di intenti votata in
consiglio regionale i vari Melilli, Perilli, Massimi potevano pensare di
sistemare la questione di Leonessa? Davvero pensavano di comprare il
paese con una mancia, per di più con soldi falsi? Il progetto per il
Terminillo "benedetto" dal consiglio regionale in realtà non c'è. Quello
che c'era, presentato dalla Provincia nel 2006 che inglobava il nostro
sulla Vallonina, è stato votato dal centrodestra e bocciato dal
centrosinistra e tutto questo dovrebbe essere salutato con soddisfazione
e bastare ad annullare il referendum?».
Il presidente della Federazione
provinciale di An non crede al progetto di rilancio del Terminillp approvato
dalla Pisana - La Regione ci prende in giro - Costini; " Marrazzo boccia un piano
finanziato e ne approva uno sconosciuto; perché?"
Referendum La Pisana continua a boicottare il progetto di Leonessa e insiste con il suo piano che scontenta tutti e va contro il verde della zona Terminillo, Regione lumaca Per il Pd «è il massimo risultato» ma la Destra insorge - Il rilancio del massiccio del Terminillo procede a passo di lumaca. E per la Regione Lazio, soprattutto, lo sci del futuro non passa per la Vallonina. "Troppo poco e troppo diluito nel tempo - ha commentato Felice Costini, terminillese doc e presidente di An - e in particolare si continua a prender tempo, mortificando reatini e leonessani. Della mozione approvata dalla Regione ciò che mi fa restare oiù stupito è la soddisfazione espressa dal presidente della Provincia rispetto all'ennesima presa in giro di Marrazzo a danno del nostro territorio".Nelle stanze pro-Leonessa del Pd provinciale il commento è cauto ma ottimista: si è ottenuto il massimo per un territorio che conta per i 150 mila abitanti che vi abitano. Ma nel Popolo della Libertà si continua a criticare pesantemente la linea della Pisana. «Da una parte - incalza Costini - la giunta Marrazzo boccia il progetto di Leonessa, che ricordiamo era compreso nel piano degli interventi approvato e fatto proprio dalla stessa giunta Melilli, e che era figlio di una concertazione con i territori interessati ed interamente finanziato da privati e dall'altra viene approvato un progetto, che nessuno conosce, il cui bando è stato affisso dal 1 al 12 agosto, che ha dei costi maggiori e che deve essere tutto finanziato dagli enti pubblici. Inoltre non si capisce perché in un caso, quello di Leonessa, esistono problemi di vincoli ambientali per fare nuove piste, mentre nel secondo caso questi vincoli sono superabili». Sembra, infatti, che nel progetto di Leonessa il taglio e il ripristino degli alberi riguardava 22.8 ettari di bosco, in quello che piace a Marrazzo si tagliano oltre 60 ettari di bosco. «E i verdi che dicono? La realtà, triste, è che davanti al rischio di secessione di un comune importante, si tenta, attraverso un inganno, di prendere tempo - conclude Costini - trovo inconsistente la politica dei due consiglieri regionali del PD, che colpisce come una mannaia la nostra provincia. Ancora una volta la Massimi e Penili dovendo scegliere tra la difesa della loro terra ed il proprio interesse di partito non hanno dubbi: mai contraddire Marrazzo! Dispiace che ancora una volta al danno si aggiunga la beffa» . Non resta che attendere i prossimi mesi e valutare ancora più da vicino gli sviluppi del massiccio terminillese, Leonessa compresa. (Paolo di Lorenzo)
Largo Martiri delle Foibe, domani
l'igurazione Il comune di Leonessa ricorda la strage con l'intitolazione di una piazza
- A
Leonessa si onora il ricordo con una piazza: domani, alle 11 sarà inaugurato
largo dei Martiri delle Foibe Istriane.
Questa è
l'ultima presa in giro,
perchè il progetto della Regione non si realizzerà mai per mancanza di soldi, per rischio idrogeologico,perchè in quella zona la neve non ci sarà mai in quanto situata a sud ed esposta al vento.
VORREI
ANCHE SUGGERIRE ALLA ISIC DI SPORGERE DENUNCIA ALLA
REGIONE LAZIO ED ALLA PROVINCIA DI RIETI PER DANNI ECONOMICI E DI
IMMAGINE, VISTO CHE AL MOMENTO DELLA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO VIGEVA
UNA DETERMINATA NORMATIVA CHE E' STATA POI MODIFICATA SUCCESSIVAMENTE
DALLA GIUNTA MARAZZO E TENENDO PRESENTE ANCHE ,CHE LA LEGGE PECORARO
SCANIO FACEVA SALVI TUTTI GLI IMPIANTI A FUNE I CUI PROGETTI ERANO
STATI GIA PRESENTATI PRIMA DEL SUO DECRETO LEGGE, CREDO FERMAMENTE
CHE LA ISIC ABBIA TUTTO DA GUADAGNARE.
DOBBIAMO VOTARE COMPATTI SI IL 30 NOVEMBRE E 1 DICEMBRE Mario Roscetti
Ma cosa credono questi signori? E' vero che siamo montanari, ma non portiamo mica l'orecchino al naso! Sono anni che ci stiamo facendo prendere per i fondelli: adesso sarebbe ora di dire basta. Non ci contentiamo più di puerili promesse che non si potranno mai mantenere!! Ferrucci Armeni
In merito alla mozione approvata dalla Regione Lazio riguardante il piano d’interventi per il rilancio Terminillo, il Presidente di Alleanza Nazionale Felice Costini dichiara quanto segue: “Rimango abbastanza stupito della soddisfazione espressa dal Presidente della provincia rispetto all’ennesima presa in giro della regione Lazio a danno del nostro territorio. Da una parte la giunta Marrazzo boccia il progetto di Leonessa, che ricordiamo era compreso nel piano degli interventi approvato e fatto proprio dalla stessa giunta Melilli, e che era figlio di una concertazione con i territori interessati ed interamente finanziato da privati e dall’altra viene approvato un progetto, che nessuno conosce, il cui bando è stato affisso dal 1 al 12 agosto,che ha dei costi maggiori e che deve essere tutto finanziato dagli enti pubblici. Inoltre non si capisce perché in un caso (quello di Leonessa) esistono problemi di vincoli ambientali per fare nuove piste, mentre nel secondo caso questi vincoli sono superabili. Sottolineando che nel progetto di Leonessa il taglio riguardava 22.8 ettari di bosco, in quello che piace a Marrazzo si tagliano oltre 60 ettari di bosco! E i verdi che dicono? La realtà, triste, è che davanti al rischio di secessione di un comune importante, si tenta, attraverso un inganno, di prendere tempo, ed ancora una volta la totale inconsistenza dei due consiglieri regionali del PD colpisce come una mannaia la nostra provincia. Ancora una volta la Massimi e Perilli dovendo scegliere tra la difesa della loro terra ed il proprio interesse di parte non hanno dubbi: mai contraddire Marrazzo! Dispiace che ancora una volta al danno si aggiunge la beffa. L’ADDETTO STAMPA FEDERAZIONE PROVINCIALE AN
Interventi sul Terminillo - Impianti Vallonina, la Regione dice no - Il volo è arrivato mentre era in corso un tavolo tecnico all'assessorato all'Ambiente. Via libera al programma di interventi sul Terminillo - Impianti sulla Vallonina "bocciati" dal Consiglio regionale RIETI - Il Consiglio regionale del Lazio dice sì al programma degli interventi sul Terminillo della Provincia e "boccia" quello della Vallonina contenuto invece nella mozione presentata dalla minoranza. Ma proprio mentre il Consiglio votava i tecnici del Comune di Leonessa erano in riunione con quelli dell'assessorato all'Ambiente della Regione per "studiare" il progetto tanto caro all'amministrazione leonessana. Quegli impianti sul versante nord del Terminillo - il progetto della Isic (56 milioni di euro già finanziati dai privati) -secondo l'impostazione della mozione di maggioranza (primo firmatario Mario Penili) non si possono fare perché prevedono "ostacoli 'insuperabili' della vigente legislazione in materia di siti di interesse comunitario (Sic)". La proposta ha l'ambizione di dare una risposta anche a Leonessa ma da lassù arrivano voci tutt'altro che concilianti, specialmente da chi guida il fronte per il Sì al referendum, che si terrà il 30 novembre, per il distacco del Comune dalla Regione Umbria. "Va bene che ho sempre sostenuto di non aspettarmi miracoli - dice Paolo Trancassin, portavoce del comitato - ma qui siamo al saltinbanco della politica. Quello che è successo oggi è qualcosa da circo di paese: il nostro progetto è stato ignorato per anni, la Regione se ne accorge in ritardo, convoca un tavolo tecnico (2 giorni fa) vengono chiariti tutti gli aspetti del progetto, poi arriva questo voto che dice che gli impiantì non si possono fare per insormontabili norme: tanto per intenderci se le norme valgono per la Vallonina valgono anche per buona parte del progetto della Provincia". Cosa prevede la mozione votata dal Consiglio? Entro la fine dell'anno sarà data un'impostazione progettuale per ampliare Campo Stella (Leonessa), lo scavalco con il versante reatino degli impianti e l'estensione del versante nord fino nel territorio di Cantalice. Il Consiglio inoltre ha impegnato la Giunta ad approvare il progetto esecutivo della seggiovia Cardito Nord, nel Comune, di Rieti, in sostituzione del vecchio skilift, strlciandolo dal Programma degli Interventi. Questo per non bloccare, nella prossima stagione invernale, l'utilizzo della più importante pista del comprensorio sciistico del Tenninillo. Con tale mozione si impegna la Giunta anche a reperire nella prossima legge di bilancio e programmazione finanziaria le risorse necessario a garantire l'avvio di tali interventi. risorse necessario a garantire l'avvio di tali interventi. (Paolo di Basilio)
I consiglieri Perilli e Massimi: "Finalmente un nuovo impulso" "Si tratta di una scelta dettata dalla responsabilità partendo dall'ipotesi progettuale dell'amministrazione provinciale, che in questi anni ha dato dimostrazione di grande capacità di coordinamento, scevro da ogni condizionamento politico, abbiamo voluto dare impulso al nuovo rilancio del Tenninillo". Queste le prime dichiarazioni dei consiglieri regionali Mario Perilli ed Anna Maria Massimi, che continuano: "Una iniziativa che guarda al generale e non al particolare, mettendo come principio cardine quello di avere una visione di sviluppo complessiva, che dia un messaggio di speranza e di rassicurazione verso chi, oggi, non ha ben chiaro quale sia la soluzione migliore da affrontare. La Regione ha dato risposte chiare di assoluta disponibilità ad affrontare tutte le-sfide che ci attendono per rilanciare la nostra Montagna. E' possibile fare uno scatto in avanti, avendo impegnato la Giunta Regionale a sostenere anche economicamente il rilancio del Terminino con ulteriori finanziamenti, e favorire la nascita di un Parco, come suggerito dal progetto elaborato dalla Provincia di Rieti. Se è vero che abbiamo una visione comune di sviluppo e crescita, allora è bene che non cediamo a .posizioni che diventano mera contrapposizione politica, che porterebbero solo ad un rallentamento dell'idea di sviluppo che oggi trova la massima collaborazione di tutti gli enti coinvolti, comuni compresi. In questi anni abbiamo lavorato affinchè si trovassero soluzioni compatibili e soprattutto fattibili, rispettando norme che ci impongono di verificare sistemi di interventi rispettosi dell'ambiente e dei territori di quelle zone, qualità ambientali che, in questo caso, assumono un valore aggiunto"
Adesso si eviti il referendum Melilli: "Per la prima volta in 30 anni una concreta possibilità di sviluppo" Il Consiglio regionale del Lazio da incarico.alla Giunta per il piano di sviluppo e rilancio della montagna del Terminillo: il presidente della Provincia di Rieti Fabio Melilli sottolinea l'importanza dell'operato della Pisana che "per la prima volta dopo trent'anni rende concrete le possibilità di ' rilancio del Terminillo". Gli impianti sciistici al Terminillo arriveranno. Almeno questo è l'impegno che ieri ha assunto la Regione Lazio nel corso di' una seduta di Consiglio che aveva all'ordine del giorno proprio la discussione del referendum di Leonessa. Il comune sabino infatti il prossimo 30 novembre e primo dicembre andrà al voto per decidere se rimanere nel Lazio o passare sotto la gestione amministrativa della gestione regionale dell'Umbria. E la mancata possibilità di sviluppare il settore turistico invernale del Terminillo era stata una delle motivazioni che aveva spinto l'amministrazione di Leonessa ad avviare l'iter per la secessione." Risolto il caso (dopo anni di "no" ribaditi dagli ambientalisti) secondo Melilli non dovrebbero più esserci motivi per guardare oltre confine e il messaggio a Leonessa da parte del Presidente della Provincia di Rieti. è chiaro; -"Priendiamo atto dell'importante scelta compiuta oggi dal Consiglio Regionale del Lazio con l'approvazione della mozione riguardante gli interventi per il rilancio del Terminillo - afferma il numero uno di Palazzo d'Oltre Velino - La Provincia di Rieti è già da tempo a lavoro per individuare una soluzione condivisa che sappia dare soddisfazione ai comuni di Rieti, Leonessa e Cantalice. Già nei prossimi giorni presenteremo gli elaborati alla Regione e speriamo di poter condividere le nostre scelte soprattutto con ll Comurie di Leonessa che non può sottovalutare che per la prima volta dopo trent'anni diventano concrete le possibilità di rilancio del Terminillo, sia sul versante reatino che su quello leonessano". Ma le promesse di rilancio del Terminillo saranno sufficienti a far tornare sui propri passi Leonessa, oramai a ridosso dal voto? L'invito del presidente della Provincia alla comunità leonessana resta infatti quello di lavorare "insieme in queste ore per trovare una soluzione condivìsa che " sappia anche superare là celebrazione del referendum".
Dal Consiglio della Pisana l'impegno per un piano di rilancio del Terminillo - la Regione si riprende leonessa Arriva il sospiralo "sì" alla realizzazione degli impianti sciistici- Ili presidente della Provincia Melilli: 'Ora si eviti li referendum" Tra gli impegni l'ampliamento del demanio sciistico Terminillo, verso il rilancio della "Montagna di Roma" LA REGIONE Lazio pronta a rilanciare il Terminillo per "tenersi" stretta Leonessa: in vista del referendum del prossimo 30 novembre tramite il quale il comune sabino dovrà decidere se passare sotto l'amministrazione dell'Umbria, il Consiglio della Pisana ha impegnato la giunta per la realizzazione degli impianti sciistici. Era questo il nodo più intricato da sciogliere. Proprio a causa dei continui "no" sul fronte impianti l'amministrazione comunale di Leonessa aveva deciso di avviare l'iter per ottenere l'annessione all'Umbria. «Rilanciare l'intero comprensorio del Terminillo e quindi anche Leonessa».Ieri il Consiglio regionale del Lazio ha impegnato la Giunta - con voto a maggioranza.- per gli interventi a favore della cosiddetta "montagna di Roma". II primo è quello di garantire, entro la fine dell'anno, l'approvazione di un'impostazione progettuale che ampli il demanio sciistico di Campo Stella (versante nord di Leonessa), che preveda il collegamento con il versante reatino del Terminillo - con l'ammodernamento e allargamento di tale bacino - e un'estensione sul versante nord nel comune d, Cantalice.Tale impostazione dovrà costituire una cornice di riferimento per "i successivi approfondimenti esecutivi che la Provincia di Rieti dovrà trasferire in puntuali proposte progettuali". Il Consiglio inoltre ha impegnato la Giunta ad approvare il progetto esecutivo della seggiovia Cardito Nord, nel comune di Rieti, in sostituzione del vecchio skilift, stralciandolo dal programma degli Interventi. Questo per non bloccare, nella prossima stagione invernale, l'utilizzo della più importante pista del comprensorio sciistico del Terminillo. Con tale mozione si impegna la Giunta anche a reperire nella prossima legge di Bilancio e programmazione finanziaria le risorse necessario a garantire l'ayvio di tali interventi. La mozione è stata firmata dai consiglieri Mario Pe-rilli (Pd), Anna Maria Massimi (Pd), Giuseppe Mariani (Verdi), Ivano Pe-duzzi (Prc), Enzo Foschi (Pd), Enrico Fontana. (Verdi), Giovanni Colagrossi (Idv), Luisa Laureili (Pd), Giovanni Carapella (Pd), Giuseppe Parroncini (Pd), Claudio Moscardelli (Pd), Donato Rob-lotta (SR - PdL) e Claudio Bucci (Idv). Tra le motivazioni che hanno portato alla proposta approvata, che rafforza un precedente impegno preso in sede di Dpefr (documento di programmazione economica e finanziaria regionale), anche la volontà di dare una risposta a Leonessa, che ha in calendario a fine novembre un referendum per passare in, Umbria. Infattj il programma di interventì del giugno 2006 della Provincia di Rieti, che prevede la realizzazione di impianti a Leonessa, presenta ostacoli "insuperabili" dalla vigente legislazione in materia di siti di interesse comunitario (Sic). E' stata respinta a maggioranza una seconda mozione dell'opposizione, a firma di Antonio Cicchetti (An - PdL), Alfredo Pallone (FI -PdL), Donato Robilotta (SR - PdL) e Bruno Prestagiovanni (An - PdL). Il documento, oltre al via libera della seggiovia Cardito Nord, proponeva di impegnare la Giunta a garantire, entro la fine dell'anno, l'approvazione del programma di interventi approvato prima e presentato poi dalla Provincia di Rieti.
Il Consiglio
regionale ha impegnato ieri la Giunta a predisporre interventi per gli
impianti sciistici Terminillo, ok al piano di rilancio Leonessa
Ampliamento a Campo Stella e collegamento col versante reatino ó
«Rilanciare l'intero comprensorio del Terminillo e quindi anche
Leonessa». Il Consiglio Regionale del Lazio ha impegnato la Giunta con
voto a maggioranza per gli interventi a favore della montagna di Roma.
Il primo è quello di garantire, entro la fine dell'anno, l'approvazione
di un'impostazione progettuale che ampli il demanio sciistico di Campo
Stella (versante nord di Leonessa), che preveda il collegamento con il
versante reati* no del Terminillo - con ammodernamento e allargamento di
tale bacino - e un'estensione sul versante nord, nel comune di Cantalice.
Tale impostazione dovrà costituire una comice di riferimento per «i
successivi approfondimenti esecutivi che la Provincia di Rieri dovrà
trasferire in puntuali proposte progettuali. Il Consiglio inoltre ha
impegnato la Giunta ad approvare il progetto esecutivo della seggiovia
Cardilo Nord, nel Comune di Rieti, in sostituzione del vecchio skilift,
stralciandolo dal Programma degli interventi. Questo per non bloccare,
nella prossima stagione invernale, l'utilizzo della più importante pista
del comprensorio sciistico del Terminillo. Con tale mozione si impegna
la Giunta anche a reperire nella prossi ma legge di'bilancio e
programmazione finanziaria le risorse necessario a garantire l'avvio di
tali interventi. La mozione è stata firmata dai consiglieri Mario
Perilli (Pd), Anna'Maria Massima (Pd), Giuseppe Mariani (Verdi), Ivano
Peduzzi (Prc), Enzo Foschi (Pd), Enrico Fontana (Verdi), Giovanni
Colagrossi (Idv), Luisa Laureili (Pd). Giovanni Carapella (Pd), Giuseppe
Parroncini (Pd), Claudio Moscardelli (Pd), Donato Robilotta (SR - PdL) e
Claudio Bucci (Idv). Tra le motivazioni che hanno portato alla proposta
approvata, che rafforza" un precedente impegno preso in sede di Dpefr
(Documento di programmazione economica e finanziaria regionale), anche
la volontà di dare una risposta a Leonessa, che ha in calendario a fine
novembre un referen-' dum per passare in Umbria. Positivi i primi
commenti. Il presidente della Provincia Melili! e i consiglieri del Pd:
«Una scelta molto importante quella presa dal Consiglio regionale».
Ma cosa significa tutto questo ? Il consiglio regionale di fatto seppellisce per sempre il progetto ISIC mentre su un altro tavolo tecnici della stessa regione discutono (e pare discuteranno ancora nei prossimi giorni) del progetto appena bocciato... Che altro dire.... La Redazione di www.leonessa.org
Si inaugura il Largo dei Martiri delle Foibe LEONESSA - Sabato 15
novembre, alle 11, avrà luogo a Leonessa l'inaugurazione del Largo dei Martiri
delle Foibe istriane. AUa^cerimonia interverranno il sindaco Rauco, il
consigliere provinciale Trancassini e rappresentanti dell'Associazione nazionale
Venezia Giulia e Dahnazia.
Amministrazione Provinciale di Rieti
Ufficio Stampa
NOTA DELLA PRESIDENZA
"Prendiamo atto dell'importante scelta
compiuta oggi dal Consiglio Regionale del Lazio con l'approvazione della
mozione riguardante gli interventi per il rilancio del Terminillo. La
Provincia di Rieti è già da tempo a lavoro per individuare una soluzione
condivisa che sappia dare soddisfazione ai comuni di Rieti, Leonessa e Cantalice.
Già nei prossimi giorni presenteremo gli elaborati alla Regione e speriamo
di poter condividere le nostre scelte soprattutto con il Comune di Leonessa
che non può sottovalutare che per la prima volta dopo trent'anni diventano
concrete le possibilità di rilancio del Terminillo, sia sul versante reatino
che su quello leonessano. L'invito del presidente della Provincia alla
comunità leonessana resta quello di lavorare insieme in queste ore per
trovare una soluzione condivisa che sappia anche superare la celebrazione
del referendum."
E' quanto dichiara il presidente della
Provincia, Fabio Melilli, commentando l'approvazione
da parte del Consiglio Regionale del Lazio della mozione 349/08 riguardante
il Programma di interventi sul Terminillo.
DICHIARAZIONE DEI CONSIGLIERI REGIONALI
"E' una scelta dettata dalla responsabilità
partendo dall’ipotesi progettuale dell’Amministrazione provinciale, che in
questi anni ha dato dimostrazione di grande capacità di coordinamento,
scevro da ogni condizionamento politico, abbiamo voluto dare impulso al
nuovo rilancio del Terminillo. Una iniziativa che guarda al generale e non
al particolare, mettendo come principio cardine quello di avere una visione
di sviluppo complessiva, che dia un messaggio di speranza e di
rassicurazione verso chi, oggi, non ha ben chiaro quale sia la soluzione
migliore da affrontare. La Regione ha dato risposte chiare di assoluta
disponibilità ad affrontare tutte le sfide che ci attendono per rilanciare
la nostra Montagna. E’ possibile fare uno scatto in avanti, avendo impegnato
la Giunta Regionale a sostenere anche economicamente il rilancio del
Terminillo con ulteriori finanziamenti, e favorire la nascita di un Parco,
come suggerito dal progetto elaborato dalla Provincia di Rieti. Se è vero
che abbiamo una visione comune di sviluppo e crescita, allora è bene che non
cediamo a posizioni che diventano mera contrapposizione politica, che
porterebbero solo ad un rallentamento dell’idea di sviluppo che oggi trova
la massima collaborazione di tutti gli enti coinvolti, comuni compresi. In
questi anni abbiamo lavorato affinché si trovassero soluzioni compatibili e
soprattutto fattibili, rispettando norme che ci impongono di verificare
sistemi di interventi rispettosi dell’ambiente e dei territori di quelle
zone, qualità ambientali che, in questo caso, assumo un valore aggiunto."
E' quanto dichiarano i consiglieri regionali
Mario Perilli ed Anna Maria Massimi.
Rieti, 12 novembre 2008
Fabrizio Colarieti
LAZIO: CONSIGLIO IMPEGNA GIUNTA A RILANCIARE IL TERMINILLO
Rilanciare l’intero comprensorio del Terminillo e quindi anche Leonessa. Il Consiglio Regionale del Lazio ha impegnato la Giunta – con voto a maggioranza – per gli interventi a favore della cosiddetta “montagna di Roma”. Il primo è quello di garantire, entro la fine dell’anno, l’approvazione di un’impostazione progettuale che ampli il demanio sciistico di Campo Stella (versante nord di Leonessa), che preveda il collegamento con il versante reatino del Terminillo – con ammodernamento e allargamento di tale bacino – e un’estensione sul versante nord, nel comune di Cantalice. Tale impostazione dovrà costituire una cornice di riferimento per “i successivi approfondimenti esecutivi che la Provincia di Rieti dovrà trasferire in puntuali proposte progettuali”.
Il Consiglio inoltre ha impegnato la Giunta ad approvare il progetto esecutivo della seggiovia Cardito Nord, nel Comune di Rieti, in sostituzione del vecchio skilift, stralciandolo dal Programma degli Interventi. Questo per non bloccare, nella prossima stagione invernale, l’utilizzo della più importante pista del comprensorio sciistico del Terminillo. Con tale mozione si impegna la Giunta anche a reperire nella prossima legge di bilancio e programmazione finanziaria le risorse necessarie a garantire l’avvio di tali interventi.
La mozione è stata firmata dai consiglieri Mario Perilli (Pd), Anna Maria Massimi (Pd), Giuseppe Mariani (Verdi), Ivano Peduzzi (Prc), Enzo Foschi (Pd), Enrico Fontana (Verdi), Giovanni Colagrossi (Idv), Luisa Laurelli (Pd), Giovanni Carapella (Pd), Giuseppe Parroncini (Pd), Claudio Moscardelli (Pd), Donato Robilotta (SR - PdL) e Claudio Bucci (Idv).
Tra le motivazioni che hanno portato alla proposta approvata, che rafforza un precedente impegno preso in sede di Dpefr (Documento di programmazione economica e finanziaria regionale), anche la volontà di dare una risposta a Leonessa, che ha in calendario a fine novembre un referendum per passare in Umbria. Infatti il Programma di interventi del giugno 2006 della Provincia di Rieti, che prevede la realizzazione di impianti a Leonessa, presenta ostacoli “insuperabili” dalla vigente legislazione in materia di siti di interesse comunitario (SIC).
E’ stata respinta a maggioranza una seconda mozione dell’opposizione, a firma di Antonio Cicchetti (An - PdL), Alfredo Pallone (FI - PdL), Donato Robilotta (SR – PdL) e Bruno Prestagiovanni (An – PdL). Il documento, oltre al via libera della seggiovia Cardito Nord, proponeva di impegnare la Giunta a garantire, entro la fine dell’anno, l’approvazione del Programma di Interventi approvato prima e presentato poi dalla Provincia di Rieti.
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Vallonina "supersky",non basta una seduta in Regione per rivedere il progetto ISIC - A tu per tu con la delegazione di Leonessa. Incontro solo tecnico, quello di lunedì, "molto sereneo e proficuo per Paolo Trancassini ,che pure tecnico non è,finalmente si sono aperti i nostri 44 faldoni di progetto esecutivo e si è cominciato a discutere. Cosa che forse si poteva fare prima, senza tumulti nè referendum". Già, il referendum: restano meno di tre settimane utili per trovare una via d'uscita, se non dei leonessani dal Lazio, della "politica" in generale dal pasticcio. Con le riunioni tecniche ceh continuano - sul piano originario di Leonessa come su quello sul Terminillo della Provincia - è facile che slitti ancora la discussione del caso in consiglio regionale prevista in apertura di seduta proprio oggi. Anche li, le montagne non si spostano ma le posizioni si se due mozioni che c'erano in discussione se n'è tirata fuori una sola. Leonessa val bene lo sforzo. (Alessandra Lancia)
Ho ascoltato la registrazione del confronto tra i rappresentati
del Comitato per il SI e quello per l'astensione del 1° u.s. : Colgo l'occasione per attestare la mia fiducia al Comitato per il Si. Luigi Pulcini
La Vallonina in Consiglio - Gli impianti in Consiglio - Appuntamento mercoledì 12 novembre, alle 11.30, e giovedì 13, alle 12.30, con il consiglio regionale del Lazio, che presenta un nutrito ordine del giorno. Al primo punto è prevista la prosecuzione della discussione sulla mozione 348, presentata dai consiglieri Chicchetti, Pallone, Robilotta e Prestagiovanni sugli impianti sciistici nella Vallonina (Leonessa Rieti), e 349 dei consiglieri Perilli, Massimi, Fontana, Di Resta, Battaglia, Carapella, Pineschi, Gargano, Foschi sul programma di interventi per il Terminillo. Una discussione alla quale guardano con rinnovata attenzione la comunità e gli amministratori di Leonessa, chiamati in ogni caso, il 30 novembre e primo dicembre prossimo, al referendum per il passaggio alla Regione Umbria. Gioved 13 le comunicazioni del presidente della Regione e commissario, ad acta per la realizzazione del piano di rientro dai disavanzi nel settore sanitario in merito al "Piano di riqualificazione della rete ospedaliere e di potenziamento dell'offerta territoriale nella regione Lazio".
Mercoledì la questione sarà affrontata dal Consiglio
Leonessa al referendum, ultima parola alla Regione - Improbabili
soprese ma è l'estrema tappa prima del voto - REFERENDUM di
Leonessa, si avvicina il gran giorno: mercoledì 12 il Consiglio
regionale si riunirà per discutere della questione "secessione". Molto
probabilmente l'assise della Pisana potrebbe essere l'ultima possibilità
per evitare che il 30 novembre e il primo dicembre i cittadini del
centro sabino si ritrovino al voto per decidere se lasciare il Lazio e
passare sotto l'amministrazione della Regione Umbria.
LAZIO, LA SETTIMANA IN CONSIGLIO REGIONALE
Il Presidente Guido Milana ha convocato il Consiglio regionale del Lazio, in seduta ordinaria, mercoledì 12 novembre, alle ore 11.30 e giovedì 13 novembre alle ore 12.30.
All’ordine del giorno: 1. Prosecuzione della discussione unificata sulle mozioni: n. 348 dei consiglieri Chicchetti, Pallone, Robilotta, Prestagiovanni sugli impianti sciistici nella Vallonina (Leonessa - Rieti) e n. 349 dei consiglieri Perilli, Massimi, Fontana, Di Resta, Battaglia, Carapella, Pineschi, Gargano, Foschi sul programma di interventi per il Terminillo.2. Proposta di deliberazione consiliare n. 65 del 26 marzo 2008, adottata dalla Giunta regionale con deliberazione n. 111 del 22 febbraio 2008, concernente l'approvazione del piano della riserva naturale di Monte Mario di cui all'articolo 26 della legge regionale 6 ottobre 1997, n. 29 "Norme in materia di aree naturali protette regionali" e successive modifiche ed integrazioni.3. Proposta di legge regionale n. 133 del 5 aprile 2006, adottata dalla Giunta Regionale con deliberazione n. 148 del 22 marzo 2006, per l'istituzione del parco naturale dei Monti Ausoni e lago di Fondi nonché dell'ente di gestione del parco e del monumento naturale Tempio di Giove Anxur.4. Proposta di legge regionale n. 68 del 4 novembre 2005 concernente: promozione ed attuazione delle iniziative per favorire i processi di disarmo e la cultura della pace.5. Proposte di legge regionale esaminate in forma abbinata ai sensi dell'art. 61 del Regolamento:
6. Discussione unificata sulle mozioni:
Il Consiglio Regionale è inoltre convocato, in seduta straordinaria, per giovedì 13 novembre 2008 alle ore 12,30 per le comunicazioni del Presidente della Regione e Commissario ad acta per la realizzazione del piano di rientro dai disavanzi nel settore sanitario in merito al "Piano di riqualificazione della rete ospedaliera e di potenziamento dell'offerta territoriale nella Regione Lazio".
* * * Da lunedì 10 a venerdì 14 novembre le commissioni permanenti e speciali del Consiglio regionale hanno programmato il proprio lavoro secondo il seguente calendario:
LUNEDI’ 10, alle ore 10.30, il presidente Luigi Canali (Pd) ha convocato la commissione Sanità per proseguire le audizioni sulla bozza del Piano sanitario regionale elaborato dall’Asp.
Alle ore 13, la commissione Risorse umane, Demanio, Patrimonio, Affari Istituzionali, Enti Locali, Tutela dei Consumatori e Semplificazione amministrativa, presieduta da Wanda Ciaraldi (Pd), affronterà la Proposta di legge regionale n. 412 del 20 ottobre 2008 concernente “Destinazione pubblica del complesso ospedaliero S. Giacomo di Roma”; la Proposta di legge regionale n. 413 del 21 ottobre 2008 “Destinazione uso pubblico dei complessi ospedalieri S. Giacomo e Forlanini di Roma”; la Proposta di legge regionale n. 418 del 4 novembre 2008 “Destinazione ad uso pubblico del complesso immobiliare denominato presidio ospedaliero S. Giacomo di Roma e la Proposta di legge regionale n. 415 del 3 novembre 2008 “Modifiche alla legge regionale 13 giugno 201 n.13 (Riconoscimento della funzione sociale ed educativa degli oratori).
MARTEDI’ 11, alle ore 10 in commissione Lavoro, pari opportunità, politiche giovanili e politiche sociali, presieduta da Giuseppe Mariani (Verdi), si discuterà la proposta di legge n.311 del 23 luglio 2007 concernente: ”Istituzione del Centro di Accesso Unificato per la Disabilità CAUD, costituzione dell’anagrafe delle persone disabili”. Prima firmataria consigliera Grosso; la proposta di legge n. 397 concernente:”Disciplina degli interventi regionali per prevenire e curare la devianza giovanile e in particolar modo il fenomeno del bullismo”. Primo firmatario consigliere Pigliacelli”. E la proposta di legge n. 318 del 5 settembre 2007 concernente:”Disposizioni per la promozione degli orti urbani”. Primo firmatario consigliere Peduzzi.
Alle ore 13,30, si svolgerà la seduta della commissione Bilancio, presieduta da Carlo Umberto Ponzo (Pd), all’ordine del giorno: S.D. n. 278 concernente: "Approvazione del Piano triennale strategico 2008-2010 e Piano degli interventi 2008, con allegata nota informativa, della Agenzia Regionale per gli investimenti e lo Sviluppo del Lazio SpA (art. 24. L.R. N. 6/1999)"; P.L. n. 225 del 22/12/2006 concernente: “Istituzione a Oriolo Romano (VT) del "Museo del pane e della alimentazione contadina; P.L. n. 185 dell' 17/10//2006 concernente: "Intervento straordinario per il consolidamento, il risanamento e la riqualificazione del borgo storico del comune di Vejano”. P.L. n. 406 del 19/09/2008 concernente: "Modifiche alla legge regionale 25 novembre 1976, n. 58 (Istituzione della consulta femminile regionale) e successive modifiche".
Per aggiornamenti sull’agenda di Consiglio regionale e commissioni si può consultare il sito www.consiglio.regione.lazio.it.
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Perfettamente d'accordo. giannibolletta@leonessa.org
Anche se francamente inutile, al solo fine
di evitare fraintendimenti, preciso che nessuno ha messo in dubbio la
moralità dell'altro. Altrimenti non ci sarebbe stato il confronto di Sabato
scorso che ha dimostrato a tutti il notevole grado di civiltà della nostra
popolazione. La contrapposizione di idee porta a volte ad un confronto duro
ma è indispensabile la lealtà. E questa, mi sembra francamente, non è mai
mancata. Ispirare sentimenti di "tenerezza" piuttosto che di "odio" mi
lusinga, anche se il nostro lettore rivolge l'accezione in senso negativo.
Lo tranquillizzo. Non c'è nessun "Comitato dell'Odio". Ci sono solo delle
persone che sono stufe di essere prese in giro e stanno finalmente
reagendo...disturba?
Mi dispiace ma anche a Leonessa c'è
democrazia!
Avv. Giuseppe LA BELLA
labella@studiolabella.it
Referendum, nuovo dibattito in Regione Slitta a mercoledì prossimo
la discussione in consiglio regionale della mozione Terminillo per
scongiurare con quella il referendum secessionista lanciato dal Comune
di Leonessa. Ma a slittare è solo la "rappresentazione politica" del
caso, visto che sul piano tecnico la discussione su infrastrutture e
sviluppo della montagna reatina è apertissima. Lunedì prossimo il
sindaco Rauco e il capogruppo in provincia di An Trancassini torneranno
a Roma dall'assessore Filiberto Zaratti per confrontarsi sul progetto
Isic per lo sfruttamento sciistico della Vallonina. L'obiettivo è quello
di chiarire una volta per tutte se e perché quel tipo di proposta
progettuale sia da considerare "irricevibile" dalla Regione. Nel
frattempo prosegue la discussione sull'ipotesi Costantini, l'altro
progetto per il rilancio del Terminillo su cui la Provincia punta tutte
le sue carte. Lunedì sera se n'è discusso a lungo a Cantalice nel corso
di una riunione chiesta dagli esponenti del Pd locale e alla quale sono
intervenuti il presidente della Provincia Melilli, il vice presidente
Giocondi e la consigliera regionale Massimi. Dal versante cantaliciano
della montagna è arrivato il sostanziale via libera all'operazione. A
patto che, stavolta, si arrivi da qualche parte. meglio se direttamente
al Terminino.
Signor Roscetti, voglio sperare che a dettare i toni di una contrapposizione di idee (anche dura) sia solo un convincimento dettato dalle proprie di idee, e dalle esperienze maturate. E non spinto da altri sentimenti. Se vera la Sua ipotesi e a vincere fosse un "comitato dell'odio", Leonessa non avrebbe nessuna speranza. Mi auguro che Lei si sbagli. giannibolletta@leonessa.org Lo sa Avvocato ( L'avvocato La Bella, portavoce del Comitato per il No, ndr) che il 1/11/2008 alla riunione mi ha fatto tenerezza , ho capito solo una cosa che quelle persone gli hanno trasmesso solo odio nei confronti di persone serie ed oneste, che secondo loro vanno combattute con l'odio. Gli ripeto che i nostri amministratori sono persone dalla moralità integra e sono sensibili ai problemi della gente. roscetti mario
Si anima il dibattito sul referendum di annessione all'Umbria che
si fa sempre più vicino - Per il Sì l'astensionismo è
deleterio - Insiste il No: Leonessa, non votare - Tanta curiosità
su quanto tempo occorrerebbe per il cambio di regione Concludiamo la
carrellata su alcuni degli interventi registrati nella seconda parte
dell'affollato dibattito tra i sostenitori del Sì e quelli del No e
dell'astensione al referendum per l'aggregazione all'Umbria, tenutosi
sabato a Leonessa. «Qualcuno ha dello che fare un confronto tra il
portavoce del Sì e quello del No a così poca distanza dal referendum non
era un sano comportamento civico - ha ricordato Maria Rosaria Rauco - ma
io invece chiedo se sia un sano comportamento civico invitare i
cittadini a non andare a votare. Non sarebbe meglio spiegare ai
cittadini le proprie ragioni per restare nel Lazio e invitarli ad andare
a votare e votare no?».
RAPPRESENTANZA e SENSO di APPARTENENZA La distanza geografica e mentale dal nostro territorio rispetto a chi dovrebbe rappresentarci in Regione non garantisce alcuna sintonia per affrontare i problemi dell’isolamento di Leonessa . In Regione Lazio su 60 sono solo 3 i consiglieri regionali della provincia di Rieti. Allora tutto gira intorno ai grandi numeri di Roma capitale e raramente su quelli di Viterbo, di Frosinone e di Latina.. Rieti non viene mai preso in considerazione . Basta ascoltare il TGR ..Rieti non esiste…. e da anni non ha più neanche l’inviato RAI. Se Rieti non esiste…. figuriamoci quanto si possa RAPPRESENTARE Leonessa .La Provincia di Rieti nasce nel 1927 per le famiglie nobili di Roma e per i signori locali che vollero una montagna vicina a Roma come il Terminillo quale centro di vacanze e salotto politico per Mussolini. Una provincia nata allora senza il consenso ed il coinvolgimento di chi vive nel territorio nasce ma è inevitabilmente destinata a morire. Il Terminillo è già in agonia da tanti anni e tantissimi comuni, allora “arruolati”, se ne vogliono andare. Leonessa è solo la prima a ribellarsi ma: Amatrice, Borgorose, Magliano, Poggio Bustone ed altri, già si stanno muovendo.Se la provincia non ha una identità storica non può esserci il SENSO di APPARTENENZA. LA MONTAGNA i CONFINI e le DIMENSIONI Ambientalisti “da cattedra” a Roma dettano e fanno promulgare leggi regionali e regolamenti senza neanche conoscere le nostre montagne, il nostro mondo contadino, le nostre attività imprenditoriali il vivere il quotidiano a Leonessa .Noi percorriamo ancora le stesse strade di quaranta anni fa dove , guarda caso, l’appartenenza allora del nostro territorio al Collegio della Camera dei Deputati di Perugia, Terni, Rieti permise di realizzare quelle che furono le ultime opere pubbliche per Leonessa.Gli allora On. Micheli e Radi, che erano umbri, promossero le ultime opere per la nostra terra di MONTAGNA.Sono passati 40 anni e tutto è rimasto fermo. Di sicuro, se fossimo già Umbria, Leonessa avrebbe fatto sinergia con i vicini comuni di Norcia, Cascia, Polino, Monteleone e con tutti gli altri e sarebbe entrata in un programma che la Regione Umbria da tempo ha avviato in termini di promozione turistica , di assistenza domiciliale per gli anziani , di attenzione e supporto alle piccole attività a conduzione familiare, di investimenti per i siti archeologici, di penetrazione di strade adeguate ai territori montani, di regolamenti snelli e partecipati per la caccia, per il taglio dei boschi e le attività imprenditoriali . I Leonessani che hanno bisogno di ospedalizzazione già da anni vanno in Umbria. (Terni e Cascia). I commercianti e gli artigiani di Leonessa si riforniscono da sempre su grossisti Umbri riversando di conseguenza, da sempre, in Umbria i ns. soldi . I margini di guadagno e le tasse, frutto di quanto noi spendiamo, vanno in Umbria e, con il federalismo alle porte, quella regione li utilizzerà per i suoi territori. Di fatto non sono mai esistiti tra Leonessa e l’Umbria i CONFINI. Questa è l’ultima occasione per dimostrarci uniti in quanto cittadini di Leonessa per rivendicare la nostra rappresentatività e dignità di territorio. Le amministrazioni passano ma i problemi di Leonessa restano . Alle prossime elezione i Leonessani ,se lo vogliono, possono mandare a casa chi li amministra ma i problemi di Leonessa non vanno a casa ; quelli restano tutti.Guai a non andare a votare se si è convinti che è ora di cambiare e di passare in una regione piccola e vicina. Una regione delle dimensioni giuste per confrontarci sullo sviluppo del nostro territorio.Portare programmi di sviluppo economico e sociale per Leonessa in Umbria significa porli su un tavolo che rappresenta 600.000 cittadini e non 6.000.000 come nel Lazio . Di sicuro su quel tavolo potranno essere presi in considerazione. Su quello di Roma mai saranno oggetto di discussione. Piccole realtà unite insieme senza una megalopoli a succhiare. E’ solo un problema di DIMENSIONI . Bernardino Cesaretti
Terminillo Da una parte il progetto della Provincia, dall'altra quello sulla
Vallonina - Comuni divisi sugli impianti - I sindaci di Leonessa e Cantalice
difendono le loro scelte Terminillo le piste che dividono - Ma i sindaci
dia Leonessa e Cantalice negano ogni contrasto - A complicare le cose il
diavolo ci mette anche la coda. Già il "caso Leonessa" , con il relativo
referendum per "definire se rimanere nella provincia di Rieti o trasferirsi in
Umbria, è un caso di tutto rispetto, adesso anche il contenzioso che
opporrebbe Leonessa a Cantalice per il piano sciistico proposto dalla Provincia:
il circuito. Rieti-Cantalice-Campostella con la "contiguità" di Vallonina.
Leonessa contesterebbe nel merito la proposta della Provincia nel tratto
cantaliciano con la chiamata in causa l'area del rifugio "Castiglioni". Per la
Provincia la posizione di Leonessa sarebbe strumentale perché in effetti mirata
a far fallire il progetto e quindi sul territorio delle possibilità rimarrebbe
soltanto il progetto leonessano per la Vallonina.
Leonessa - La spesa per l'organizzazione a carico del Comune del
referendum costerà 25mila euro - Ma quanto costerà ai cittadini di Leonessa il
referendum? "Dai 22 ai 28mila euro", ha chiarito il sindaco di Leonessa Alfredo
Rauco al termine del confronto tra i comitati del Si e del No che si è svolto
sabato scorso. Denari che, come prevede la legge, saranno a carico del bilancio
comunale e che serviranno in .gran parte a pagare i costi della struttura:
"18mila euro - ha spiegato il primo cittadino davanti alla platea numerosa e
rispondendo ad un paio di sollecitazioni arrivate in merito, serviranno a pagare
il personale perciò si tratta di soldi che resteranno comunque nel territorio".
Per Rauco la spesa per il referendum è "un investimento necessario per una
battaglia di democrazia: quando c'è in ballo la volontà popolare non si spende
mai tanto". Già dalla data in cui il referendum è stato dichiarato ammissibile
dalla Cassazione il Comune di Leonessa si è interfacciato continuamente con la
Prefettura di Rieti per tutti gli aspetti "tecnici": prima l'indivinduazione di
una data, poi, una volta che questa è stata ufficializzata (si vota il 30
novembre e 1 dicembre) per tutte le procedure da mettere in campo per la
consultazione. Dai seggi agli scrutatori, dalle schede al personale del Comune
che dovrà fare gli straordinari. Tutto questo lo prevede proprio la legge -
dovrà essere pagato dai leonessani. "Abbiamo rinunciato per anni ai rimborsi
chilometrici - conclude Rauco possiamo permetterci di spendere questi soldi per
capire cosa vogliono i nostri cittadini".
Il confronto sul referendum a Leonessa Prende quota - L'ipotesi di una
"terza via"
Sembra incredibile, dopo che per anni si è atteso invano che qualcuno facesse qualcosa di vero, concreto, tangibile e significativo per lo sviluppo della montagna nella provincia di Rieti e dopo promesse, smentite, altre promesse, picchetti in Regione, cambi e ricambi di leggi; ora che finalmente esiste una sensibilità da parte delle istituzioni riguardo a questo tema, ora che c'è la possibilità di fare qualcosa e che anche in Regione Lazio qualcuno ascolta questa dimenticata Provincia, qualcosa si inceppa. La società privata I.S.I.C. ha da tempo presentato un progetto per lo sfruttamento a fini sciistici del versante della Vallonina, mentre la Provincia di Rieti, coadiuvata dall'Ing. Costantini, ha redatto un progetto per la ristrutturazione degli impianti di Campo Stella e di Terminillo ed il loro collegamento ed ampliamento. A questo punto gli operatori economici di Leonessa e del Terminillo dovrebbero tirare un sospiro di sollievo. Che sia l'uno o l'altro progetto ad essere preferito ed avere il placet della Regione poco importa, è comunque una grande vittoria per chi tutto l'anno spera e prega per l'arrivo di qualche turista che gli consenta di tirare avanti. Cosa importa se sono 37 o 40 i chilometri di pista? L'importante è fare. Bene, anzi male perché proprio quando tutto sembra in procinto di arrivare alla sua naturale conclusione, proprio quando anche dalla Regione e dal temutissimo assessorato all'ambiente arrivano segnali di disponibilità, ecco che torna alla ribalta la “sporca”, vecchia politica. Anziché chiudere alle polemiche ed ingoiare anche il rospo per il bene di tutti, si ritorna alla carica con vecchie recriminazioni di oggi e di anni fa, con reciproci scambi di accuse, con azioni partigiane, richieste di tavoli tecnici (o pseudo tali) che servono soltanto a boicottare l'uno o l'altro progetto, senza considerare che da questa divisione potrebbe scaturire un nulla di fatto per entrambi i progetti. Tutto questo per togliersi i sassolini nella scarpa? Per vendetta? Per dire sono io il più bravo, o quello con l'intuizione giusta? Sono entrambi progetti che, se attuati, faranno la differenza per riportare il Terminillo ad essere una stazione sciistica di tutto rispetto e riportare un po' di vita nella lunghissima stagione invernale. Essere politici, significa credere nel bene della popolazione che si amministra, significa fare tutto quanto possibile per migliorarne le condizioni, per vedere e dare opportunità di lavoro e di sviluppo. Il politico deve essere colui che risolve i problemi, non che li crea. (Mario Felici)
Caro Ferruccio, Per me è un onore avere a Leonessa amici come te. Felice Vita (ancora un volta, ancora una volta con estrema sincerità ed affetto). giannibolletta@leonessa.org
Innanzi tutto vorrei scusarmi con tutti
coloro che non residenti si interessano delle sorti di Leonessa i quali dopo
le mie ultime affermazioni hanno creduto che io non apprezzassi il loro
contributo al dibattito in questione. Anzi mi fa piacere sentitre i loro
pareri. Inoltre sono convinto che senza di loro Leonessa sarebbe già morta e
sepolta da tempo. Grazie amici. Le mie affermazioni non erano per
disprezzare i vostri preziosi interventi, ma solo uno modo per tentare di
spronare i residenti, quelli che dovrebbero essere più interessati, a dare
il loro apporto alla discussione, e mi pare che, almeno in parte, ci sia
riuscito.
Voglio ora tornare al confronto/dibattito
dell'altra sera presso il teatrino parrocchiale.
Durante tutto il dibattito sarebbe dovuto
emergere il perchè del SI ed il perchè del NO, invece, come d'altronde ho
già affermato in altre circostanze, da parte dei fautori del NO (anzi del
non voto) è emerso solo tanto livore in corpo nei confronti della
Amministrazione comunale facendo affermazioni che erano prettamente
politiche e utili a preparare la prossima campagna elettorale, deviando
completamente il discorso del referendum.
Le elezioni amministrative si terranno ad
aprile prossimo e solo in quella occasione vedremo quale sarà la squadra
vincente che governerà Leonessa, ora il discorso è un altro, dobbiamo
scegliere se si vuole passare in Umbria per cercare di migliorare o restare
nel Lazio e continuare a vivere come abbiamo sempre vissuto, cioè nel
completo abbandono da parte delle istituzioni.
Spero proprio che i leonessani presenti al
dibattito di sabato sera, dopo gli interventi, spesso alquanto ridicoli,
abbiano aperto gli occhi ed il 30 novembre/1 dicembre prossimi vadano a
votare e dare il loro contributo al rilancio di Leonessa.
Caro Felice Vita, scusami, ma non posso fare
a meno di farti una battuta, sperando non te la prenda, "Non è mai troppo
tardi" il dover riconoscere di aver sbagliato non può che farti onore.
Ferruccio Armeni
Ho assistito al dibattito sul referendum e cosa ho visto Una diatriba
politica vecchia e stucchevole.
Un vecchio e consumato politico che ripeteva una lezioncina preparata ma
non rispondeva ad alcuni quesiti che ritengo importanti
chi c'è dietro il gruppo economico che vuole investire a Leonessa, con
quali strumenti economici agisce, quale sarà il controllo del comune, quali
sono i gruppi economici locali interessati. Troppo facile prendersela con la
consigliera Massimi che con una uscita infelice ha dimostrato la sua
impreparazione; anche se,se si voleva sentirla veramente forse non doveva
essere considerato il suo un intervento del pubblico e dargli un po' più di
tempo. Avrei voluto capire perchè andare in Umbria fosse la panacea di tutti
i mali e sopratutto perchè a Terni e non a Perugia.Avrei voluto sentire un
operatore scistico, un operatore turistico, un commerciante, un
agricoltore,un allevatore,un artigiano, un vecchio del paese o di qualche
frazione, un giovane studente.Mi è sembrato che tutto fosse un gioco poltico
ben definito. Penso che forse ci sia bisogno di forze giovani e fresche che
VIVONO ed ABITANO nel territorio di Leonessa. La campagna elettorale è
evidentemente iniziata. Non so se questo referendum servirà a Leonessa,
sicuramente perderà un sacco di tempo. Saranno comunque gli abitanti di
Leonessa a decidere e questo è giusto.
Un saluto affettuoso
Raffaele Pirisi
Referendum Dibattito a Leonessa - Verso il referendum Faccia a faccia
tra i rappresentanti del Sì e del No - Un voto per progettare il futuro -
Confronto acceso a Leonessa: in sala oltre duecento persone - "Non andate
a votare, perché non si vota per un progetto che non c'è". "Votate Sì per
lasciare una Regione troppo distratta da Roma". Così Giuseppe La Bella (comitato
per il No) e Paolo Trancassini (Sì) hanno concluso gli appelli al voto a
chiusura del confronto pubblico che è andato in scena - davanti ad una platea di
circa 200 persone - sabato pomeriggio al teatro parrocchiale di Leonessa.
Referendum - Sabato il lungo e proficuo confronto tra i Comitati del Sì
e del No all'Umbria ha rivelato che il vero obiettivo è di essere di nuovo
ascoltati dalle istituzioni Leonessa contro l'isolamento - I favorevoli:
«Ai tempi dell'unità d'Italia guardavamo a quella regione» - Sarebbe servito
almeno il doppio dello spazio del teatrino parrocchiale di Leonessa per
contenere la massa di cittadini che sabato hanno voluto assistere all'atteso
confronto tra il portavoce del Comitato per il Sì al referendum di aggregazione
all' Umbria, Paolo Trancassini, e il portavoce del No, Giuseppe La Bella.
Affollata assemblea al teatro parrocchiale: Paolo Trancassini per il sì
e Giuseppe La Bella per il no al referendum "accende" Leonessa - Il richiamo
dell'Umbria sempre più forte, ma si teme il salto nel buio di - Come in chiesa
per un matrimonio, i "parenti" del sì da una parte - con scritte e coccardine,
però quelli del no dall'altra, e al tavolo del teatro parrocchiale gli
officiantii di un rito, quello referendario pro o contro l'Umbria, ne
liberatorio ne purificatore. Non ancora, almeno, perché se fair play e rispetto
pure c'è stato tra l'avvocato Paolo Trancassini - peroratore della causa umbra -
e l'avvocato Giuseppe La Bella - difensore dell'onorabilità laziale - nel
dibattito insieme al confronto sugli orizzonti "geopolitici" del momento si son
fatte sentire pure vecchie tensioni tutte paesane. Ma Leonessa è paese di
campanili, e i leonessani gente impastata di orgoglio montanaro e spirito di
cambiamento: diversamente non si passa un pomeriggio intero al teatro (almeno
200 i presenti) a ragionare di ciò che si è stati - abruzzesi, fino al 1927 come
puntigliosamente ricordano i fautori del "no" - e ciò che si è, reatini sì ma
con buona parte della vita sociale ed economica del paese che gravita sulla
confinante Umbria, come senza sforzo ribadiscono i sostenitori del "sì".
L'incontro, moderato con sagacia da Marco Fuggetta del Tempo (oggi trasmesso da
MepRadio a partire dalle 12,40), comincia con una sorta di intervista a
Trancassini e a La Bella - che da' loro la possibilità di riepilogare le
posizioni pro o contro la secessione - e prosegue con gli interventi del
pubblico, e tra il pubblico anche la consigliera regionale Anna Maria Massimi.
Difendere lazialità e reatinità è dura per tutti ma ci si prova e comunque,
finalmente, ci si confronta: non bastasse il veto sugli impianti della Isic in
Vallonina si torna indietro nel tempo fino a rispolverare il sogno della
galleria per Leonessa (con i soldi del progetto preliminare dirottati nella
provincia romana dalla Regione). Ne lusinga più di tanto Trancassini e i suoi
l'afflato per la Sabina di alcuni comuni della provincia romana e che il collega
consigliere provinciale Vincenzo Lodovisi coltiva da qualche settimana fidando
nell'ospitalità di un altro teatro parrocchiale, quello di Passo Corese. Un
segno dei tempi, certo, con l'asse che scivola sempre più verso la Sabina, ma se
la Massimi invita a cogliere l'occasione della "ristrutturazione"
dell'hinterland romano a seguito dell'avvento di Roma capitale, Trancassini, al
contrario, invita a scappare dal Lazio più in fretta ancora, trovando sulla
strada dell'Umbria un compagno di viaggio come il presidente provinciale dei
Verdi Roberto Lorenzetti chissà quanto gradito. Sono i paradossi della politica,
con i territori che premono per avere occasioni di confronto (stasera a
Cantalice i compagni del Pd hanno chiamato "a rapporto" i vertici del partito
sul nuovo progetto di rilancio del Terminillo) e cercano spazi. Così qualcuno ha
chiesto conto dei contatti già avuti con l'Umbria, perché poi la paura - vera
e/o agitata - è che alla fine si cambi tutto per non cambiare nulla. Lasciando
insomma a Leonessa pur sempre lo status di paese di frontiera. Mai comodissimo.
Non sono residente a Leonessa, e quindi non ho titoli, come molti amici leonessani pensano a ragione, per poter parlare del referendum. Mi sembra oltremodo corretto non pronunciarmi, perchè i veri problemi li conosce chi abita a Leonessa tutto l'anno, e non un semplice villeggiante come me. Ma da semplice cittadino elettore, spero mi consentiate una riflessione. La giunta Marrazzo "governa" il Lazio anche "per merito" del sottoscritto, ed è anche "per merito" del sottoscritto che consiglieri regionali come Anna Maria Massimi si impegnano ogni giorno del loro mandato per il buon governo della Regione. Sinceramente tutto mi sarei aspettato (e dico tutto), meno veder risollevata, nel corso del dibattito pubblico sul Referendum del 30 novembre - 1 dicembre,l'annosa questione concernente il Meridione d'Italia. Credo non fossero queste le risposte che si attendeva la comunità leonessana, almeno la parte che ha compreso quanto sia fondamentale il passaggio referendario per il proprio futuro. Proprio l'Onorevole Massimi ha affermato : " Come cittadina e persona che conosce un po' la storia e che è abituata per cultura a fare analisi sociali, economiche,storiche , io vorrei dire che è vero, Leonessa è una zona di confine e la storia ha dimostrato proprio perchè Leonessa nella storia ma da tanto, tanto indietro, è passata continuamente da uno stato all'altro, da una situazione all'altra. E questo probabilmente non le ha consentito di avere un identità. Però, proprio per questo motivo, credo sia importante, trovarla questa identità e creare questa identità. E non so Paolo (Paolo Trancassini, portavoce Comitato per il SI,ndr) perchè tu sei molto sicuro circa questo, non so se questa identità Leonessa la potrà trovare passando in Umbria. Dico questo perchè Qualche giorno fa è uscito un bellissimo articolo di una storica di Rieti, della Provincia di Rieti, che concludeva con questa domanda: Ma è meglio per Leonessa appartenere al Lazio Nord o all'Umbria sud? Non è una cosa indifferente. Noi sappiamo perfettamente che in ogni stato, in ogni territorio, in ogni regione, il nord, guarda caso, è sempre più ricco ed il sud è sempre più povero o comunque ci sono differenze di questo tipo...." Lascio ai lettori ogni commento. Avrei preferito che l'Onorevole Massimi ci avesse spiegato il significato della Sua affermazione (cito testualmente) "Gli impianti di Leonessa sono un problema di sensibilità politica". Avrei preferito che L'Onorevole Massimi ci avesse raccontato perchè è stato fatto fallire un progetto come quello della ISIC, non di identità. Leonessa non cerca un'identità, perchè la sua è già forte ed orgogliosa. Cerca una certezza di sviluppo. Ed il mio innamorato augurio è che trovi prestissimo questa certezza. Ma sono sicuro però, e di questo chiedo scusa ai miei amici di Leonessa, che il mio voto è stato per la loro città solo un ostacolo. Non succederà più, promesso. Felice Vita. giannibolletta@leonessa.org
Vorrei rispondere a Danilo Rauco, con il
quale ho avuto la fortuna ed il piacere di fare diverse sciate primaverili,
proprio dove dovrebbero sorgere gli impianti della ISIC, devo dire che dove
li prevede il Comitato Campostella la neve si era sciolta già da un pezzo.
Ha pienamente ragione quando afferma che a
Leonessa non c'è la sensibilità per sfruttare a pieno ciò che la natura ci
offre con tanta abbondanza, è altrettanto vero, però, che purtroppo
ricadiamo in una regione che, nonostante il suo territorio sia per il 54%
montano, la sua amministrazione non prevede un assessorato alla montagna,
non c'è la possibilità di creare figure professionali che possano
approfittare della montagna, vedi Accompagnatori e Guide, però, in compenso,
abbondano enti inutili come le comunità montane.
Anche gli interventi della provincia,
sembrano privi di una seria programmazione: basti pensare che ha finanziato
la costruzione di una piscina coperta a Pian de valli e nel frattempo la "Cardito
Nord" è chiusa.
Vogliamo parlare della scuola a Leonessa?
Quanti POF(Piani di Offerta Formativi) prevedono corsi di educazione
ambientale? (lo sapevate che a Leonessa esiste un Laboratorio di Educazione
Ambientale), quanti bambini sanno distinguere un faggio da un cerro...?
Quanti sono mai stati accompagnati al Riofuggio.
L'amministrazione comunale avrà tutti i
difetti ma non credo sia la madre di tutti i mali: ce n'è un pò per tutti:
avanziamo critiche ma sempre liberi da lacci e lacciuoli!!!!
Saluti
Roberto Armeni
Leonessa: Referendum 2008 - sabato 1° novembre - alle ore 17.00 - confronto pubblico tra TRANCASSINI e LA BELLA E' ormai tutto pronto per l'attesissimo incontro-dibattito pubblico che aprirà la campagna elettorale leonessana riguardante il Referendum secessionista per chiedere l'aggregazione alla Regione Umbria. L'appuntamento, che vedrà il confronto tra i portavoce dei due comitati referendari, Paolo TRANCASSINI per il SI e Giuseppe LA BELLA per il NO, si svolgerà sabato 1° novembre, alle ore 17.00, presso il teatro parrocchiale della chiesa di San Pietro, in Piazza VII Aprile. Moderatore il collega Marco FUGGETTA (de Il Tempo). La manifestazione, che sarà registrata integralmente da MEP Radio Organizzazione, verrà riproposta lunedì 3 novembre, alle ore 12.40 (subito dopo il GR nazionale di POPOLARE Network).
Nella rassegna stampa di questa mattina, come ultimamente succede
spesso,compare il nome di Annamaria Massimi, consigliere della regione
Lazio. La signora Massimi, molto impegnata a trovare una sintesi tra il
progetto della ISIC e quello della provincia, è la stessa signora che in
una pubblica assemblea, organizzata a Leonessa (Hotel La Torre) subito
dopo le elezioni regionali, dai rappresentanti di quello che oggi si
definirebbe pd, prendendo la parola, affermò che ciò che Leonessa aveva
ricevuto dalla precedente amministrazione regionale era ormai acqua
passata, la situazione era cambiata ed in sostanza non avrebbe più
goduto dei favori dalla nuova amministrazione. Si spinse anche oltre,
minacciando di interrompere anche i contributi già stanziati se in quel
momento non ci fossero stati i mandati di pagamento pronti.
Questa e-mail è giunta in redazione il 30 ottobre 2008 alle ore 18:39 ma è finita, stranamente nei messaggi scartati come "spam". Ci scusiamo per il ritardo con cui viene pubblicata. Noi siamo veramente lusingati che anche Danilo Rauco, come tanti altri amici di www.leonessa.org, legga con frequenza giornaliera questa rassegna stampa. E non ci sembra affatto una stranezza. Grazie per l'attenzione La Redazione di www.leonessa.org
Ho preso l’abitudine, strano ma vero, di leggere con quasi una frequenza giornaliera, la rassegna stampa della vostra redazione e mi sono sentito coinvolto dall’invito rivolto da Ferruccio sulla scarsa partecipazione al dibattito di leonessani che vivono la realtà (quale?) di Leonessa. Leonessa è ormai un paese che vive in completa solitudine, ma non perchè mancano le vie di comunicazioni (che sono certamente importanti), ma perché ormai l’isolamento lo abbiamo raggiunto grazie alla mancanza di quella comunicazione “verbale” necessaria e fondamentale per far crescere una piccola realtà come la nostra. Non siamo più capaci di confrontarci, di coinvolgerci, di costruire qualcosa insieme per il “bene comune” perché ormai è stato letteralmente perso di vista (il bene comune). Tornando al referendum sono condivisibili (non accettabili) tutte le opinioni ma, certamente, il mea culpa dovrebbero essere altri soggetti a farselo e non, come abituati, a scaricare le proprie colpe addosso ai vari rappresentanti politici provinciali o regionali. Si impronta un referendum portando alla ribalta impianti da sci, strade interrotte, battaglie di territorio, della fauna selvatica, del fatto che da quando siamo bambini non è cambiato nulla! Ma i progetti, quelli veri, concreti, quelli che cambiano, dove sono? Quali sono gli argomenti veri su cui dovremmo o avremmo dovuto coinvolgerci tutti insieme per iniziare questo percorso (referendum)? La risposta è semplice: non ci sono! A leonessa sono anni che non si realizzano progetti perché non esiste la benché minima cognizione di progettare qualcosa di concreto; come si fa a rimproverare alla politica provinciale o regionale che non siamo ascoltati quando non abbiamo argomenti da proporre? Potrei condividere quanto dice Roberto Armeni sul cammino di Francesco, ma non sono d’accordo perché noi non siamo pronti a parlare di sentieri di montagna; i nostri politici comunali non hanno la minima idea di come va sfruttata la montagna. Lo dimostra il sentiero che era stato realizzato qualche anno fa e che collega leonessa con la torre di Fuscello; basta passarci per vedere in che condizioni è ridotto! Non siamo pronti a parlare di sviluppo sciistico perché non abbiamo alcuna idea di come si fa; lo dimostrano le stazioni sciistiche di Monte Tilia e Campo Stella acquistate dal comune e lasciate nel più completo abbandono. Lo dimostra lo stesso progetto Isic redatto in un territorio completamente vincolato da un SIC (sito di interesse comunitario) accettato dallo stesso comune e che purtroppo ha vincolato anche una piccola porzione di Campo Stella. Lo dimostra la totale incompetenza di alcuni soggetti che parlano di vento, di condizioni climatiche, di rischi idrogeologici come se fossero “professionisti” del mestiere ma che in realtà non conoscono neanche minimamente le “loro” montagne! Concludendo dobbiamo ripartire dalla comunicazione che è l’unica strada percorribile per risolvere i nostri innumerevoli problemi e mettere prima di ogni altra cosa l’interesse del “bene comune” che è da troppi anni ormai perso di vista e non fuggire di fronte alle nostre responsabilità.
Cordiali saluti Rauco Danilo
Domani nella Sala parrocchiale tra i portavoce dei comitati de "si" e del "no" - Leonessa si prepara al confronto - Fino a sera il consiglio regionale non ha affrontato la discussione - Il consiglio regionale è iniziato in ritardo e all 17 ancora si discuteva l'articolo 3 della legge regionale "Disposizioni per il contenimento della spesa pubblica relativa agli organi delle comunità montane", presentato dai consiglieri Ciaralli, Brancati, Laurelli, Gargano, Celli. Sono stati presentati diversi emendamenti, discussi in un clima poco collaborativo, tanto che all 17:30 circa il OCnsiglio è stato sospeso per circa 30 minuti, su richiesta del consigliere e vicepresidente del consiglio, Bruno Prestagiovanni (An) . La minoranza propende per l'eliminazione delle Comunità montane a favore dell'associazionismo sovracomunale e il consigliere Cicchetti aveva da poco terminato di dire che i cittadini "hanno una fila di enti che li sovrastano, li schiacciano e legano le mani". Al momento no sappiamo se la seduta consiliare andrà avanti ad oltranza per discutere i punti successivi, vale a dire la mozione presentata da Cicchetti, Pallone , Rubilotta, Prestagiovanni "impianti sciistici della Vallonina" e la mozione "Programma interventi per il Terminillo" presentata dai consiglieri Perilli, Massimi, Fontana,Carapella,Fineschi,Garano,Foschi. Al pinto successivo la definizione e qualifica di ospedale di montagna e le norme di assistenza sanitaria nei territori montani. Dunque Leonessa ed i Leonessani, ancora una volta, possono aspettare. Tempo per revocare il Referendum ci sarebbe ancora, bisognerà vedere gli esiti del secondo tavolo tecnico promesso dall'assessore Zaratti, ma non ancora convocato. Nascerà un punto di incontro fra il progetto Isic e il progetto presentato dalla Provincia? Manca un mese al 30 novembre. Il Referendum dovrà avere una maggioranza assoluta (50% + 1) degli aventi diritto al voto, poi bisognerà vedere se vincerà il si o il no,dopodichè la parola passerà al Parlamento. Domani, alle 17, nel teatrino della sala parrocchiale di Leonessa, si confronteranno per la prima volta i portavoce dei due fronti: Paolo Trancassini per il si, Giuseppe La Bella per il no. Il sindaco Alfredo Rauco annuncia che sarà un dibattito di larghe vedute:"Non chiediamo il referendum solo per la Vallonina, semmai questa è stata la goccia finale. C'è stata una carenza generale di attenzione cha ha riguardato, tra l'altro, la viabilità e la difesa del Presidio 118". Per La Bella il passaggio in Umbria sarebbe "un salto nel buio: senza presentare alla Regione umbra un progetto di sviluppo complessivo ci sono solo delle aspettative e non mi risulta che il Comune di Leonessa abbia chiesto su l'Umbria ci vuole; vorrei aggiungere che gli urbanisti umbri hanno vincoli anche più pesanti". Per La Bella ci sono anche delle strade per lo sviluppo del territorio, non solamente lo sci. "Nessuno ha mai chiesto un Dop (denominazione di origine protetta, ndr) per la patata di Leonessa, anche se ogmni anno si tiene la Sagra. Trancassini è stato eletto vicesindaco 18 anni fa: perchè ci ha messo così tanto a chiedere il referendum?. Il dibattito si annuncia interessante, anche perchè La Bella non condivide nemmeno le ragioni di carattere etnico e culturale "più vicine all'Abruzzo che all'Umbria". Paolo Trancassini difenderà le sue ragioni fino in fondo, anche perchè, come ha sottolineato nel corso del consiglio provinciale "questa non è una fuga, perchè ci vuole del coraggio ad andarsene, ma non vediamo altre alternative". Trancassini chiede inutilmente una risposta: "Perchè non è stato applicato il decreto di Pecoraro Scanio per salvare dai vincoli i progetti in itinere". (Francesca Sammarco)
Leonessa, rinvio in Consiglio - Tiene banco la discussione sulle Comunità montane - Leonessa, atto terzo: ancora un rinvio. Il consiglio regionale di ieri è stato sospeso e rinviato a questa mattina, ma prima di passare all'esame delle due mozioni per Leonessa il Consiglio dovrà concludere la discussione sul riassetto degli enti montani, iniziata ieri mattina. Anche questo punto rappresenta un grosso scoglio da superare e si potrebbe profilare un ulteriore rinvio. La mozione dei consiglieri di maggioranza, Penili e Massimi, "sollecita la giunta ad approvare il progetto presentato dalla Provincia" (alternativo a quello della Isic ndr), la mozione del consigliere di minoranza Antonio Cicchetti chiede di "includere nel progetto la Vallonina", il che significa ruotare continuamente intorno allo stesso problema. Un tavolo tecnico si è tenuto in Regione martedì scorso e questa volta c'erano tutti: il sindaco Rauco, il consigliere provinciale Trancassini, i tecnici del Comune di Leonessa, Paciucci e Zelli, il geologo Chiaretti, l'ingegnere Pignatelli della Isic, il presidente della Provincia Melilli, il vice presidente Giocondi con il geometra Costantini, i consiglieri regionali Massimi e Cicchetti, l'assessore regionale all'ambiente Zaratti con il dirigente Cecconi; Correva l'anno 2006 quando l'ufficio regionale all'Ambiente, presa visione del progetto della Isic, aveva chiesto di presentare l'impatto ambientale, cosa che Leonessa ha fatto, ma la vantazione regionale sull'impatto ambientale non è mai arrivata, mentre il Comune aspettava fiduciosa una risposta. L'ipotesi progettuale presentata dalla Provincia non tocca la Vallonina, dove ci sono vincoli europei insormontabili (non è possibile il taglio di 30 ettari di bosco dove ci sono Sic e Zps), "ma anche il progetto della Provincia - replica Trancassini - prevede un taglio di bosco (63 ettari) e anche in quella zona, che è il versante Leonessa Cantalice, ci sono Sic e Zps. Il progetto costa di più (70 milioni di euro) e il geologo ha sollevato problemi idrogeologici, senza contare che la zona e particolannente ventosa, e il vento è il peggior nemico per la neve". Molto pragmaticamente Trancassini ha detto a Zaratti: "Se un sacrificio ambientale va fatto, che si faccia dove ha una utilità". L'assessore si è detto disponibile ad un ulteriore incontro tecnico e vedremo come si potrà uscire da questa empasse. Annamaria Massimi non nasconde la delicatezza della questione: "Le osservazioni sono già state prese in considerazione dai tecnici della Provincia, comunque verificheremo ancora il progetto della Isic e quello della Provincia in un ulteriore tavolo tecnico". (Francesca Sammarco)
Spero che le
ultime notizie arrivate dalla Regione facciano aprire occhi e mente a chi
vuol far finta di non capire; ,il progetto della Provincia o del comitato di
Campostella è aria fritta e soprattutto irrealizzabile poichè quella zona
è a rischio Idrogeologico come è evidenziato dagli atti depositati in
Provincia ed in comunità Montana. Inoltre i settanta milioni di Euro per la
realizzazione dove li prendono ? Il bilancio della regione come noi tutti
sappiamo e in rosso (basti vedere i tagli alla sanità, alla Addizionale
Regionale che paghiamo e che è tra le più alte d'Italia e cioè 1,40% ). Ed
il bilancio della Provincia è in rosso scuro...
E gli
imprenditori ci sono?
Se quella
zona era idonea la ISIC l'avrebbe presa in esame è avrebbe concentrato
tutto li.
Leonessani
spero che adesso vi siete fatti un idea di dove sia la verità e dove
albergano le frottole; qualcuno vuole che rimaniamo nella povertà e
nell'isolamento cosi posso avere buon gioco, confidando nell'ignoranza della
gente. Questo è un treno che passa e che bisogna assolutamente prendere
tutti insieme,per il bene di Leonessa e per un futuro migliore e felice
per tutti.
Ed è per
questo che dobbiamo andare a Votare in massa e Votare SI.
ROSCETTI MARIO
Purtroppo è vero, si sta parlando troppo di impianti di risalita,
ma vorrei ricordare che se non fosse stata brandita la "clava" del
referendum, i vari progetti sarebbero rimasti chiusi in qualche faldone
della provincia o della regione e nessuno se ne sarebbe mai occupato.
Sono molto soddisfatto di aver ridato
vita al dibattito sul referendum. Credevo che non interessasse più a
nessuno, ma avrei piacere che al dibattito ne prendesse parte
qualche leonessano che vive la realta di Leonessa perchè ci abita
per tutto l'anno, no solo chi conosce Leonessa a fine settimana.
Forse sarebbe più interessante.
Ferruccio Armeni
Noi non finiremo mai di ringraziare quanti hanno scelto queste pagine per esprimere la loro opinione, con educazione e rispetto. E, soprattutto, in assoluta libertà. Di tutto questo, siamo orgogliosamente fieri. Forza Leonessa, forza.... La Redazione di www.leonessa.org
Rispondo a Ferruccio ARMENI fornendo un mio personale contributo al dibattito. Lo spirito “ecumenico” di cui è intrisa la sua nota merita senz’altro un plauso. Non sono tuttavia d’accordo con lui sul richiamo all’unità-identità leonessana al “buio”.E si perché il Referendum, così come proposto, per usare un termine di moda, è “irricevibile”.Torno, infatti, a ribadire che se questo nobile strumento di democrazia non fosse stato usato come una “clava” da brandire per ottenere gli Impianti targati ISIC, avrebbe avuto senz’altro un senso.Il senso, ovviamente, doveva essere fondato su un “progetto”. Mi spiego: vado nella Provincia di Terni e quindi nella Regione Umbria perché “è” l’unica possibilità per veder realizzati i progetti, e non i sogni, di una popolazione.Presentarsi senza progetti, ma solo con una “rabbia atavica”, non servirà a niente ed a nessuno…anzi! E poi noi siamo abituati a combattere contro tutto e contro tutti ed il “tentativo di fuga” non è certamente onorevole.Le colpe inoltre, finalmente anche qualcuno del “SI” lo ammette, sono solo nostre. Nostre perché abbiamo permesso che il nostro Altipiano fosse amministrato per quasi un ventennio in maniera, eufemisticamente scrivendo, disastrosa. Nostre perché abbiamo concesso fiducia a dei rappresentanti provinciali, regionali e soprattutto statali che non hanno dato nulla forse perché non sono stati messi in condizione di poterlo fare.Serve quindi “scappare” o forse sarebbe meglio solo cambiare registro?Questo Referendum, ed è sotto gli occhi di tutti, è chiaramente un “bluff” e come tale è stato già scoperto.Se davvero, infatti, fosse stato messo in discussione l’ “orgoglio leonessano” o in atto “la Madre di tutte le battaglie per il territorio” avrebbe avuto senso partecipare al “teatrino” delle Commissioni Tecniche per ottenere una “via d’uscita diplomatica” al Referendum (rectius: “piatto di lenticchie riscaldate”)? Ho visto, inoltre, porre in atto un tentativo, risibile più che goffo, di dare un contenuto etnico a questa “battaglia”. Cerchiamo, sempre se possibile, di essere seri….il “ricongiungimento alla Madre Umbria” è la peggiore delle offese all’intelligenza del leonessano. L’invito dell’ARMENI di non fare la nostra politica ma la loro non può essere peraltro accolto! Giuseppe LA BELLA
A me sembra che si stia discutendo solo di impianti di sci che
significano interessi economici non indifferenti. Non ho mai visto
gruppi economici ( mi farebbe piacere sapere quali sono ) che
intervengono senza tornaconti. Dove c' è troppo denaro che circola
ci vuole un controllo sociale ferreo;è in grado il comune e gli
amministratori di praticarlo? Si faccia quello che può servire allo
sviluppo, ma si consideri che la bellissima Leonessa è il suo
territorio fatto di borghi, di agricoltura, allevamento, commercio
la vecchia e sana old-economy che ha permesso alla popolazione di
non morire di fame nei momenti più bui della storia. C'e un grande
schieramento mediatico di radio, televisioni e giornali
con personaggi politici che appaiono in posa e di profilo per
affermare la loro presenza con le elezioni che si avvicinano, ma
ormai la politica è diventata solo questo. Il referendum mi sembra
una inutile perdita di tempo, Cortina dovrebbe insegnare qualcosa.
Si creino consorzi con i comuni umbri vicini, si sviluppino economie
legate ai prodotti locali farro, patata,allevamenti ecc. Si faccia
agricoltura a Km O. Sono stato anni fa a Redipuglia al sacrario
della prima guerra mondiale ho visto le trincee dove sono morti
migliaia di uomini che non sapevano nemmeno parlare in italiano e mi
veniva una tristezza a pensare che adesso si pensa che la via più
semplice sembra sia dividere il nostro paese, è patetico pensare
che Tarquinia vuole andare in Toscana e Gaeta in Campania ( la
redazione di una radio ha dato la notizia come una conquista ....
bah!) per non parlare di chi parla di Padania. Sabato si assisterà
ad un gioco delle parti molto preciso ma stantio. Mi sembra comunque
molto deleterio questo continuo piangersi addosso ed accusare
regione ,provincia,comune, se ci sono forze economiche e secondo me
nel comune ci sono agiscano e facciano proposte che portino fuori
dalla logica impianti si o no.
Scusatemi ma a me Leonessa piace troppo.
Raffaele Pirisi
I due articoli sotto riportati riferiscono della stessa riunione. Sinceramente, sembrano due riunioni differenti... Ci chiediamo : e se fosse vero che il progetto alternativo della Provincia ( ma è quello del Comitato impianti Campo Stella ?) taglia più ettari di bosco e costa di più di quello tanto osteggiato della ISIC e sponsorizzato dal Comune di Leonessa, ma allora, di che si discute ?? La Redazione
Referendum - II progetto di Leonessa per il Terminillo fa
concorrenza a quello della Pisana - La Regione apre sugli impianti
- Così la giunta Marrazzo prova a bloccare il movimento pro Umbria
Marco Fuggetta ó Si è tenuto ieri a Roma il tanto atteso tavolo tecnico
sul futuro del Terminillo e, in particolar modo, sul nodo relativo agli
impianti da sci che i leonessani vorrebbero veder sorgere sulla
Vallonina. In Regione erano presenti il sindaco Alfredo Rauco, il
portavoce del comitato per il Sì all'adesione all'Umbria Paolo
Trancassini, il presidente della Provincia di Rieti Fabio Melilli, il
vice Roberto Giocondi, tecnici delle varie amministrazioni e infine
l'assessore regionale all'ambiente Filiberto Zaratti oltre, ovviamente,
ai tre consiglieri regionali Mario Perilli e Anna Maria Massimi (Pd) e
Antonio Cicchetti (An).
Alta tensione alla Regione sui progetti per il Terminillo -
Molto tesa, per essere una riunione solo informale, quella di ieri
pomeriggio in Regione sulla nuova ipotesi progettuale in (ehm) pista per
il rilancio del Terminillo.. Davanti all'assessore regionale Filiberto
Zaratti e ai tecnici del settore Ambiente le delegazioni di Provincia e
Comune di Leonessa si sono presentate sostanzialmente l'una contro
l'altra armate e così quello che doveva essere l'esame del nuovo
progetto della Provincia a cui sta lavorando l'architetto Daniele
Costantini è diventato una sorta di confronto all'ultimo impianto con la
versione originale della Isic fatta poi propria nel 2006 dalla Giunta
Melilli. L'incontro è durato un paio d'ore ed ha avuto momenti molto
aspri con la delegazione di Leonessa guidata dal sindaco Rauco e dal
capogruppo di An Trancassini ma composta anche di tecnici di fiducia
dell'amministrazione oltre che dei progettisti dell'Isic - che è tornata
a chiedere conto del mancato via libera al progetto che faceva della
Vallonina il fulcro dei nuovi impianti e delle nuove piste di sci del
Terminillo. Per la Provincia c'erano il presidente Fabio Melilli, che ha
ribadito la necessità di non lasciar cadere questa nuova opportunità che
si apre per cercare uno sviluppo complessivo della montagna, e il vice
Roberto Giocondi che ha affiancato l'architetto Costantini
nell'illustrazione del suo piano di massima. Presenti all'incontro anche
i consiglieri regionali Cicchetti (An) e Massimi(Pd), in cerca di una
mediazione difficile al momento da trovare. Nessuna decisione nel merito
è stata infatti assunta e difficilmente lo sarà oggi, nonostante il
punto sia all'odg nell'odierna seduta di consiglio regionale: Leonessa
ha chiesto infatti alla Regione un nuovo incontro tecnico stavolta tutto
sul progetto Isic, perché di rinunciare alla neve della Vallonina non se
ne vuole sentir parlare.
Dopo gli ultimi
articoli de "Il Tempo" con le interviste dei fautori del SI e del NO
mi è sembrato chiaro una cosa: E' iniziata la campagna elettorale
per conquistare l'ambita poltrona da Sindaco.
I fautori del NO al
passaggio di Leonessa in Umbria con le loro dichiarazioni dimostrano
la loro viscerale avversione all'attuale Amministrazione comunale
plaudendo allo stesso modo il comportamento delle Amministrazioni
Provinciale e Regionale.
Io personalmente non ho
nulla in contrario nell'asserire che l'attuale Amministrazione
comunale è stata in questi anni alcuanto latitante, ma non posso
dire certamente che quella provinciale e quella regionale si siano
comportate molto bene, soprattutto nei confronti di Leonessa.
Ora però sarebbe
opportuno di lasciare perdere tutto ciò, anche perchè le elezioni
amministrative sono alquanto vicine e nessuno sa come andranno a
finire, pensiamo invece al referendum e vediamo se votando SI al
passasggio in Umbria potremmo avere o no dei benefici.
Iniziamo con il
precisare a chi asserisce che la nostra storia va verso l'Abruzzo
che, intanto non essendoci continuità territoriale, tornare con
L'Aquila non è proprio possibile, quindi mi piace ricordare che la
nostra vicinanza storica all'Umbria è molto più certa di quanto non
si lo creda. Il Castello più impurtante del territorio leonessano
vorrei ricordare che è stato quello di Narnate, il Comune di
Leonessa, al sorgere del Regno d'Italia, aveva richiesto con più
atti deliberativi di far parte del territorio umbro, fino a qualche
anno fa inoltre la maggior parte del territorio leonessano ricadeva
giuridicamente nella Curia Vescovile di Spoleto.
Prima di parlare di
storia sarebbe meglio documentarsi.
Inoltre sarebbe da
notare che la gran parte dei leonessani per cure varie si riversano
spesso verso l'Umbria. Sarà per caso? I nostri commercianti si
riforniscono quasi esclusivamente in Umbria e questo non certo da
oggi. Per ultimo sarebbe bene notare che le uniche volte in cui
Leonessa ha avoto qualche beneficio, pochi per la verità, è successo
quando la nostra circoscrizione ricadeva con Terni e Perugia e
soprattutto grazie a politici umbri.
A questo punto vogliamo
parlare di viabilità? non mi sembra asolutamente da trascurare.Norcia,
Cascia ed altri paesi dopo il terremoto sono risorte, e noi?
Ma insomma non vi
sembra che questo dovrebbe essere il momento buono per alzare la
testa per farci ascoltare! Qui non è questione di impianti si o
impianti no, che sono impirtanti capiamoci ma non sono tutto.
Per una volta
dimostriamo di essere uniti e facciamo come in più occasioni
i nostri predecessori hanno dato prova di essere leonessani veri.
Ferruccio Armeni
«Leonessa umbra? Ma qui siamo più legati all'Abruzzo» - il nostro
viaggio tra i sostenitori del Sì o del No al referendum, ancora in
programma, per il distacco dalla Regione Lazio- Proseguiamo nel viaggio
all'interno della popolazione di Leonessa tra le ragioni del Sì e quelle
del No al distacco dal Lazio. «Sospetto che questa storia del referendum
sia il tentativo di coprire il fallimento delle ultime amministrazioni
comunali - spiega Stelvio Cerroni contrario all' aggregazione all'Umbria
- Si parla di andare in Umbria ma non c'è una progettualità, non c'è
nulla di serio. Oltretutto non abbiamo proprio nessun contatto con
l'altra provincia nella quale dovremmo andare. Anche dal punto di vista
storico siamo più legati all'Abruzzo che all'Umbria».
Leonessa : a confronto le tesi di chi è favorevole o contrario al
referendum per abbandonare il Lazio. Il paese si sente trascurato «Forse
l' Umbria ci darà gli impiantì» Quelli del No accusano: nessuno ha
ascoltato prima cosa pensasse la popolazione - Siamo andati a Leonessa
per tastare l'umore dei sostenitori del Sì e del No in vista dei
referendum per l'aggregazione all'Umbria in programma per il 30 novembre
e il 1° dicembre. «Sarebbe stato più democratico ascoltare 1a
popolazione prima di deliberare la richiesta di referendum - commenta
Antonella Antonelli, contraria al distacco dal Lazio - Nessuno conosce i
motivi per cui bisognerebbe andare in Umbria. Mi sembra anche un
paradosso che Leonessa chieda finanziamenti per Campo Stella e poi porti
avanti questa lotta sugli impianti della Isic che non prevedono un
rilancio di Campo Stella». Dello stesso avviso Marisa Coiante.
«Andarsene dal Lazio solo per gli impianti è riduttivo, pensando
soprattutto al fatto che l'Umbria ha vincoli e tutele ambientali ancora
più stringenti. Non c'è neanche affinità tra l'amministrazione comunale
e quella umbra. Vorrei chiedere ai promotori del Si, molti dei quali
residenti a Roma e Rieti, se anche loro verranno con noi in Umbria se
dovesse passare il referendum, È un'evidente contraddizione». «È ora di
finirla di farci i dispetti - spiega invece Giancarlo Rosati,
sostenitore del Sì - Bisognerebbe lasciar perdere politica e
campanilismi, questa era ed è una battaglia da condurre tutti insieme
per il futuro. Non possiamo continuare a ragionare con la testa di chi
Leonessa neanche la conosce. Gli impianti sono la goccia che ha fatto
traboccare il vaso. Qualcuno parla di disagi che potrebbero esserci
cambiando regione ma io porto un solo esempio tra i tanti: l'anno scorso
abbiamo dovuto aspettare quasi un mese per vedere rimuovere un sasso che
impediva il transito sulla strada». «Il nostro comitato non è formato,
per la grande maggioranza, di gente che fa politica e non è legato
all'amministrazione comunale - aggiunge un altro sostenitore del Sì,
Ruggero Zelli - Consideravamo gli impianti l'ultima chanche per il
futuro. Da quando sono bambino qui non è cambiato nulla, non è stata
fatta nessuna opera, neanche la strada è diversa. Ci volevano togliere
anche il 118. Sugli impianti ci hanno preso in giro. Adesso qualcuno per
convincere a non andare in Umbria sta portando ad esempio ipotetici
disagi francamente paradossali. A Leonessa i cittadini hanno voglia di
cambiare, di essere ascoltati e rispettati. Con il referendum siamo
convinti di poter dare un futuro ai nostri figli e, se non dovesse
passare, nessuno potrà rimproverarci nulla».
Dal Touring Club "bandiera arancione" - Leonessa, confermata
la Bandiera arancione - Il riconoscimento del Touring Club -
Confermata alla città di Leonessa la "Bandiera arancione" del Touring
Club Italiano, E' arrivata nei giorni scorsi al Comune di Leonessa la
notizia della conferma della "Bandiera arancioone", marchio di qualità
per le località dell'entroterra promosso dal Tri. Il prestigioso
riconoscimento, concesso a Leonessa nel 2003, è stato riconfermato per
avere "soddisfatto, in tutte le aree di analisi, i requisiti richiesti
dal Modello di Analisi Territoriale", come ha sottolineato la
comunicazione del Tci. Ricordiamo che il riconoscimento viene sottoposto
a verifica biennale, dopo una lunga analisi delle caratteristiche
ambientali, turistiche e di accoglienza del territorio. Il
riconoscimento, valido fino a tutto il 2010, premia l'impegno costante
dell'Amministrazione Comunale al raggiungimento di una ottimale qualità
di vita, sia per i residenti che per i numerosi turisti che continuano
ad apprezzare, in maniera sempre maggiore, il territorio leonessano. .
Leonessa, la Regione rimanda la palla al Comune di - Consiglio regionale lampo sul caso Leonessa: discussione aperta e chiusa in fretta in attesa che il Comune prenda visione del nuovo progetto sul Terminillo allo studio della Provincia e valuti se al di là dello stralcio della Vallonina impianti e piste previste anche per il comprensorio leonessano possano essere considerate una buona occasione o comunque un motivo sufficiente per fermare la macchina già accesa del referendum pro-secessione dal Lazio. «Prendo atto del rinvio chiesto dai consiglieri regionali per sviscerare nel dettaglio i due programmi, il nostro e il loro - ha detto il sindaco Alfredo Rauco ai microfoni di Mep Radio - Come noi, anche la Isic si riserva di valutare i problemi sorti e le soluzioni prospettate. Dispiace che delle cose di cui stiamo parlando oggi se ne poteva discutere già due anni fa, mettendosi intorno a un tavolo, valutando le disponibilità del pubblico e quelle del privato: come comune di Leonessa saremmo favorevoli anche ad una società mista se gli obiettivi sono condivisi. Solo che ci devono spiegare bene se c'è una scappatoia oppure dov'è che sta il vincolo insormontabile». E mentre a Roma il consiglio regionale procede nel suo ordine del giorno - c'è il riordino delle comunità montane, roba che a occhio e croce pure dovrebbe interessarci - e i consiglieri reatini confabulano con l'assessore all'Ambiente Filiberto Zaratti, da Rieti "in ascolto" il vice presidente della Provincia Roberto Giocondi scalpita: «II nostro progetto è qui a disposizione di tutti, di Leonessa e del consigliere Cicchetti: unica condizione, che lo si analizzi senza pregiudizi. Ma quand'è che vengono a vedere le carte? Ho chiesto personalmente al sindaco Rauco di farlo, mi ha risposto che prima aspettava l'esito del consiglio regionale...». Un po' lungo e tortuoso come giro, anche per un leonessano abituato alle curve. (Alessandra Lancia)
Ieri si è riunito il consiglio, prossima seduta in programma
mercoledì Leonessa: fumata nera in Regione - Convocato per lunedì
mattina il tavolo tecnico La mozione per discutere le proposte di
Perilli, Massimi e Cicchetti - Liquidata in pochi minuti Leonessa
e Terminillo, altro rinvio - Lunedì incontro tecnico e mercoledì
nuovo consiglio regionale - Leonessa e lo sviluppo del Terminillo:
ennesimo rinvio. La mozione per discutere le proposte presentate dai
consiglieri di maggioranza Mario Perilli e Anna Maria Massimi e quella
del consigliere di minoranza Antonio Cicchetti, liquidato in pochi
minuti. Lunedì si terrà un incontro tecnico e mercoledì è fissato un
nuovo consiglio. Intanto il 30 novembre, data del referendum, si
avvicina a grandi passi. Oltre al progetto originario della Isic e a
quello proposto la scorsa settimana in consiglio provinciale, si
affaccia una terza ipotesi progettuale, che potrebbe rappresentare un
compromesso fra i due. Ma il nodo è sempre quello: trovare una
scappatoia ai vincoli ambientali, perché entrambi i progetti prevedono
abbattimento di alberi.Il tempo a questo punto stringe, e un annesimo
rinvio non sarebbe visto bene dai leonessani.
Referendum e impianti sciistici, la Regione prende tempo -
Dopo una «pausa di riflessione» di una settimana per trovare una
mediazione sul caso Leonessa, ieri il Consiglio regionale doveva
scrivere la parola fine sull'annosa vicenda degli impianti. E invece la
soluzione adottata dalla Pisana è stata un nuovo rinvio della
discussione in merito alla mozione presentata dalla maggioranza la
settimana scorsa nella quale si prospettava un progetto alternativo
rispetto a quello di impianti sciistici targato Isic, sostenuto dai
leonessani, «per provare a trovare una soluzione terza che coinvolga
tutti» - ha spiegato il consigliere Mario Perilli (Pd) - «Ci sono tutti
i presupposti». Di tutt'altro avviso gli amministratori leonessani che
ieri hanno voluto, simbolicamente, tenere la riunione di giunta presso i
locali per il pubblico della sede regionale. «Prendo atto dell'ennesimo
rinvio di una settimana - commenta Alfredo Rauco - Speriamo che stavolta
questo rinvio sia utilizzato veramente per mettere a confronto
tecnicamente i due progetti. Resta il rammarico dato dal fatto che ciò
di cui si parla oggi poteva essere discusso almeno da due anni».
Oggi l'ultima occasione per evitare il referendum - Terminillo il consiglio regionale - LEONESSA - Dopo sette giorni si ritorna al punto di partenza. O quasi. E' convocato per oggi il consiglio regionale. All'ordine del giorno ci sono di nuovo, come mercoledì scorso, le mozioni denominate "Interventi sul Terminillo" che hanno l'ambizione di disinnescare la bomba del referendum secessionista di Leonessa. Probabilmente verrà replicato il copione di sette giorni fa con le mozioni contrapposte di maggioranza (firmate anche dai consiglieri regionale Mario Perilli e Anna Maria Massimi) che ingloba di fatto il piano di interventi della Provincia che prevedono l'ampliamento delle aree sciabili anche sul versante nord, ma non nella Vallonina e quella della minoranza (firmata anche da Cicchetti) che invece ingloba il progetto che la società Isic intenderebbe realizzare e finanziare sul versante nord, Vallonina compresa. Molto si giocherà sulla capacità di portare credenziali (leggi fondi, ossia soldi) al progetto della Provincia. In ogni caso sembra difficilissimo fermare il cammino del referendum che dovrebbe svolgersi, salvo colpi di scena, il 30 novembre ed il 1 dicembre.
Risposte lacunose e tardive. Non sarà facile far recedere a questo
punto i leonessani dalle loro intenzioni dì staccarsi dai Lazio
per passare con l'Umbria. Il referendum,indetto per il 30 novembre e il
i dicembre, molto probabilmente si svolgerà. Sarà necessario un piccolo
miracolo per fai cambiare idea a una popolazione fortemente delusa dalle
scelte politiche, dalle polemiche e dalle contrapposizioni tra partiti,
enti e istituzioni. Dibattiti, annunci, promesse disattese, comizi: ne
abbiamo viste di tutti i colorì. I risultati, però, sono stati poco
soddisfacenti. A volte addirittura inesistenti. Non sempre, purtroppo,
gli interessi delle popolazioni delle aree montane sono state tenute
nella giusta considerazione. E successo così che sugli impianti
sciistici progettati per assicurare sviluppo al territorio di leonessa
(e non solo) è stata fatta confusione a non finire. Screzi, ripicche,
presunte conveniente personali e partitiche hanno posto il velo su
decisioni importanti che andavano adottate. Nell'interesse di tutti. Ora
si tenta dì correre ai ripari dimostrando di avere idee poco chiare.
Come se la lezione non fosse servita. Ma saranno i cittadini, statene
certi, a presentare il conto. Che s'annuncia salato.
Leonessa in Umbria? Colpa di Provincia e Regione -"LEONESSA verso
l'Umbria? La comprensibile reazione di un'amministrazione che si sente
ostacolata dall'irresponsabile comportamento di Provincia e Regione". Un
nuovo impianto al Terminillo nel versante leonessano rappresenta uno dei
nodi di rilancio dell'economia non solo per il comune ma per l'intera
provincia. Per questo continuare a ostacolare la realizzazione di un
progetto già approvato e finanziato mi sembra un comportamento
assolutamente irresponsabile da parte delle amministrazioni di Provincia
e Regione; Comprendo a questo punto la volontà di fuggire da parte
dell'amministrazione di Leonessa che si vede ostacolata nel proprio
tentativo di sviluppo". Non usa mezzi termini il Senatore Cicolani per
muovere una critica alle amministrazioni di Provincia e Regione, da
tempo "in lite" con Leonessa per la realizzazione dei nuovi impianti
sciistici al Termiinillo. "Definirei irresponsabile il comportamento di
Provincia di Rieti e Regione Lazio che a fronte di un progetto esecutivo
approvato e con la presenza di investitori pronti a mettere sul tavolo i
56 milioni di euro necessari per l'opera, ancora ostacolano la
realizzazione del nuovo impianto sciistico sul monte Terminillo -
denuncia Cicolani - Si tratta di un'occasione irripetibile, un motore
che trainerebbe lo sviluppo dell'intera provincia di Rieti: si
garantirebbero centinaia di posti di lavoro già nei prossimi due o tre
anni per i lavori di realizzazione della struttura. E successivamente ci
sarebbero decine di occupati sugli impianti e altre centinaia e
centinaia se si considera l'indotto turistico e quello a supporto della
nuova struttura. Mi sto battendo perché il dibattito in Provincia e in
Regione si" concluda ma non con l'ennesimo blocco da parte dei Verdi e
degli ambientalisti: blocco incomprensibile in questo contesto di
crisi". Ma intanto, pur di ottenere il proprio impianto,
l'amministrazione di Leonessa è disposta a 'fuggire' in Umbria. Il
prossimo 30 novembre e primo dicembre i cittadini andranno al referendum
per decidere dell'eventuale trasferimento': "Mi viene in mente la
situazione di un ragazzo che trattato male e trascurato dai genitori
alla fine scappa di casa. Il comune vede nell'avversione
dell'amministrazione di Provincia e Regione un ostacolo al proprio
sviluppo e ha una reazione. Un comportamento comprensibile.' Però siamo
ancora in tempo, perché di fronte a possibilità di sviluppo concrete l'ammministrazione
di Leonessa potrebbe revocare il referendum. Provvedimenti del governo?
Si tratta di una questione della quale rispondono Regione e Provincia. I
miei appelli erano finalizzati a un 'pressing' nei confronti della
Pisana per trovare una soluzione", conclude Cicolani.
Come immaginavo il referendum si sta riducendo ad una diatriba
stantia tra Melilli e Trancassini e tra forze politiche.
Vorrei sentire un agricoltore, un artigiano (
fabbro,ciabattino...), un abitante dei borchi, un boscaiolo, un
ristoratore,un commercinte di prodotti locali,qualcuno che viene a
Leonessa per la bellezza dei luoghi.
La grancassa mediatica si è messa in moto, ormai si pensa che la
politica si fa così . Io penso che le persone nel loro piccolo e le
comunità di popolo possono ancora contare.
Raffaele Pirisi
Area Informazione
Consiglio regionale del Lazio
Telefono +39.06.6577.1408
Fax +39.06.6500.1518
00163 – Roma – Via della Pisana
1301
LAZIO, LA SETTIMANA IN CONSIGLIO REGIONALE
Il Presidente Guido Milana ha convocato il Consiglio Regionale del Lazio, in seduta ordinaria, nelle giornate di lunedì 20 ottobre alle ore 14.30, e mercoledì 22 ottobre, alle 15, in via della Pisana.
All'ordine del giorno di lunedì 20 la proposta di legge regionale n. 408 del 7 ottobre 2008 concernente: "Misure urgenti in materia sanitaria".
1. Interrogazioni a risposta immediata all'assessore ai Lavori pubblici Bruno Astorre concernenti: "Comune di Anzio-sito archeologico antico porto romano" e "Assegnazione di 115 milioni di euro ai piccoli Comuni".
Da lunedì 20 a venerdì 24 ottobre le commissioni permanenti e speciali del Consiglio regionale hanno programmato il proprio lavoro secondo il seguente calendario.
LUNEDI’ 20 alle ore 11, la commissione Piccola e media impresa, commercio, artigianato presieduta da Gianfranco Bafundi (Pd) si occuperà dell’esame di sei schemi di deliberazione della Giunta regionale concernenti l'autorizzazione all'esercizio di altrettante cave, di cui due in provincia di Roma (di pozzolana a Genazzano e di calcare a Civitavecchia), due in provincia di Viterbo (basalto a Ischia di Castro e sabbia e ghiaia a Graffignano), una in provincia di Latina (pozzolana a Cisterna di Latina) e, infine, una in provincia di Frosinone (argilla a Pontecorvo). Seguirà l’esame di una proposta di deliberazione consiliare concernente una variante al Prg del Consorzio per lo sviluppo industriale della provincia di Rieti. Infine sarà sottoposta all’esame della commissione la proposta di legge n. 349 del 21 dicembre 2007 concernente "Istituzione del Distretto industriale di lavoro e servizi di Fiumicino, denominato 'Città del volo'". Alle ore 12 si terrà la seduta congiunta delle commissioni Sicurezza, Lavoro e Scuola, presiedute rispettivamente da Luisa Laurelli (Pd), Giuseppe Mariani (Verdi) e Anna Maria Massimi (Pd). All'ordine del giorno la verifica dello stato di attuazione della legge regionale 10/2008 "Disposizioni per la promozione e la tutela dell'esercizio dei diritti civili e sociali e la piena uguaglianza dei cittadini stranieri immigrati.
MARTEDI’ 21 alle 11.30 la commissione Sanità presieduta da Luigi Canali (Pd) terrà l’audizione del direttore generale dell'azienda ospedaliera “San Camillo – Forlanini”, Luigi Marchitella, sulle “Problematiche chirurgia d'urgenza”. Sempre alle 11.30 è prevista anche la seduta della commissione Sviluppo economico, ricerca, innovazione, turismo, presieduta da Domenico Di Resta (Pd). All’ordine del giorno lo schema di delibera n. 263/15^ “Approvazione schema di Avviso Pubblico per la manifestazione di interesse ai fini dell’individuazione degli interventi straordinari per lo sviluppo economico del litorale laziale”, la proposta di legge n. 349 del 21dicembre 2007 “Istituzione del distretto industriale di lavoro e servizi di Fiumicino denominato ‘Città del volo’”.
Mentre dalla Pisana viene confermata
per mercoledì 22 ottobre, alle ore
15.00, la seconda seduta regionale
indirettamente dedicata al Referendum
secessionista leonesano (punto n°3
dell’O.d.G. “Programma di interventi per
il Terminillo”), sabato prossimo a
Leonessa è prevista una riunione del
Comitato per il NO, ristretta ai membri
del direttivo, per meglio decidere le
prossime mosse e concordare con la
controparte l’atteso confronto tra i due
portavoce referendari: Paolo TRANCASSINI
per il SI e Giuseppe LA BELLA per il NO.
Intanto, dopo la seduta di ieri del
Consiglio provinciale, nessuna novità a
riguardo della convocazione, da parte
dell’Assessore all’Ambiente ZARATTI, del
tavolo tecnico per il confronto
definitivo tra il programma di
interventi regionali e il progetto
proposto dal Comune di Leonessa per la
Vallonina. Ultimo tentativo, prima
dell’Assise romana, per trovare un
compromesso onorevole che possa
disinnescare il Referendum del 30
novembre e 1 dicembre. << È il
referendum della rabbia di chi non crede
più, non nel territorio, ma alla
politica - ha dichiarato TRANCASSINI.
Finora è stato un teatrino sulle spalle
di chi ha investito in previsione della
realizzazione del progetto degli
impianti di risalita. Il voto servirà a
ribadire la dignità di una comunità che
per motivi politici finora è stata
calpestata. La battaglia di Leonessa è
anche per conto terzi, è fatta per la
montagna nella sua totalità. Bisogna
avere la capacità di cambiare l'attuale
sistema della politica e se questo non
accade occorre avere il coraggio di
andarsene e non la codardia del fuggire
>>. << Spero che questa vicenda si
chiuda con un accordo comune - ha
risposto il Presidente dell’Ente
Provincia MELILLI. E' importante
continuare a lavorare con la Regione
Lazio per trovare questo momento di
rilancio. Non ho sottovalutato lo sforzo
compiuto dalla società Isic S.p.A., nel
costruire un'ipotesi di rilancio della
stazione sciistica di Leonessa di cui
comunque terremo conto. La Provincia è
pronta ad entrare in società con il
Comune di Leonessa anche domani per
gestire insieme il rilancio dei suoi
impianti. Voglio percorrere fino in
fondo questa strada perché c'è ancora la
possibilità di rilanciare insieme il
territorio e da questa missione non
possiamo sottrarci. Alla comunità di
Leonessa vorrei dire solo una cosa: non
si fugge. Abbiamo il dovere di
raggiungere un obiettivo possibile ed io
ci proverò fino in fondo. Abbiamo il
dovere di rilanciare il Terminillo e
siamo arrivati ad un passo dalla
soluzione. Per questo chiedo a Leonessa
di esserci e di fermare il referendum
perché c'è ancora spazio per fermarsi.
Invito la comunità leonessana a
riflettere sulle difficoltà che
l'aspettano - ha concluso Fabio MELILLI -
nell'intraprendere un percorso che
potrebbe essere lungo e tortuoso e che
non si fermerà al solo esito del
referendum, già di per sé un gesto di
grande forza >>.
Leonessa Referendum Melilli tuona «Fermatevi» - Leonessa - Smorza
gli entusiasmi l'esito della seduta del Consiglio provinciale di ieri.
Difficilmente il progetto del Terminillo vedrà la luce. Accuse e
polemiche Referendum, passo indietro del presidente Melilli:
«Ripensateci». Trancassini: «La rabbia è grande» - Difficilmente il
Consiglio provinciale ad hoc sulla vicenda Leonessa tenutosi ieri fino a
tarda sera produrrà effetti nella corsa verso il referendum di fine
novembre. Il consiglio, che si era aperto pacatamente con
l'intervento-appello del Presidente Fabio Melilli e la risposta pacata
ma appassionata di Paolo Trancassini, nel prosieguo ha visto scaldarsi
gli animi sia dei consiglieri sia del pubblico. Quasi tutti gli
interventi si sono concentrati sul progetto di impianti di risalita,
finanziato dai privati, che i leonessani vorrebbero realizzare da anni.
Stando però alle parole della maggioranza questo progetto diffìcilmente
vedrà la luce viste le decisioni sul Terminillo, confermate anche ieri,
assunte dalla Regione Lazio. Semmai, un giorno non si sa quanto lontano,
potrebbe realizzarsi un progetto alternativo, quello presentato
mercoledì alla Pisana dai consiglieri Perilli e Massimi. «Siamo arrivati
ad un passo dal rilancio del Terminillo - ha detto Melilli - Perciò
chiedo a Leonessa di esserci e di fermare il referendum perché c'è
ancora spazio per fermarsi». «È il referendum della rabbia di chi non
crede più, non nel territorio, ma alla politica - ha risposto
Trancassini - Finora è stato un teatrino sulle spalle di chi ha
investito in previsione della realizzazione del progetto degli impianti
di risalita. E nessuno ci ha ancora detto quale è la legge nazionale o
europea che impedisce la realizzazione del progetto». Grande sostegno a
Leonessa e al progetto Isic dall'intero centrodestra con Nicolai,
Leonardi, Micarelli, Nobili e Cicchetti. Quest'ultimo ha ricordato che
«lo stesso Marrazzo disse che gli impedimenti normativi erano
superabili. Gli ampliamenti di piste si fanno dovunque». Infine
Cicchetti ha rilanciato la proposta di «fare riunioni tecniche,
basandosi sui dati, per l'intera settimana per decidere le sorti di una
provincia e di una popolazione che si ritiene particolarmente legata a
questo progetto». (Marco Fuggetta)
In cinquantamila sono venuti da tutto il Centro Italia per il
tradizionale appuntamento gastronomico della Sabina Sagra della patata,
successo mai visto - Leonessa Cittadina presa d'assalto- Preparati
cento quintali di patate serviti in cinque piatti . - LEONESSA - Un
successo senza precedenti. Una manifestazione che si è definitivamente
imposta come una delle più importanti del Centro Italia. Viste le
polemiche di questi giorni, e la marcia di avvicinamento al referendum
per aggregarsi all'Umbria, non si sa per quanto ancora questa festa farà
parte dell'offerta turistica reatina anche in futuro. Ovviamente stiamo
parlando della sagra della patata di Leonessa, che nel weekend trascorso
ha calamitato nella cittadina guidata dal Sindaco Alfredo Rauco circa 50
mila persone.
La Provincia Melilli: «Sarà un'occasione da sfruttare» - «Ormai la
linea è chiara. L'intervento dell'assessore Zaratti ha ribadito la linea
della Regione Lazio». A commentare a caldo l'esito del consiglio
regionale sul caso Leonessa è il presidente della Provincia Fabio
Melilli. «Siamo alla vigilia dell'atteso rilancio del Terminillo ha
aggiunto - e vorrei fare appello a non perdere questa opportunità
storica. Il progetto non soddisferà pienamente il Comune di Leonessa
perché non riguarda la Vallonina ma comunque interviene su Campo Stella,
Cantalice, sul Terminillo in generale, insomma può essere la grande
opportunità di rilancio che tutti attendevamo. Domani (oggi per chi
legge ndr) in consiglio provinciale lancerò un appello alla comunità
leonessana affinchè lavori insieme a noi per far sì che questa
opportunità di rilancio del Terminillo si concretizzi». Mar. Fug.
Convocato per oggi pomeriggio il consiglio "Caso Leonessa55
in Provincia RIETI - II Consiglio provinciale è stato convocato in
seduta straordinaria ed urgente per oggi pomeriggio alle ore 15.30
(inizio lavori ore 16.30) per esaminare e discutere il seguente ordine
del giorno: consultazione referendaria promossa dall'amministrazione
comunale di Leonessa per il passaggio alla Regione Umbria (relatore
Fabio Melillij; consiglio delle autonomie locali, designazione del
rappresentante del consiglio provinciale di Rieti (relatore Giosuè
Calabrese).
Terminillo e referendum Leonessa, dibattito in Consiglio regionale
Al termine di un lungo dibattito sul programma degli interventi per il
Terminillo e sul referendum del 30 novembre prossimo per il passaggio di
Leonessa all'Umbria, il Consiglio regionale del Lazio ha rinviato la
discussione e il voto delle mozioni alla prossima settimana. La
decisione è stata concordata tra maggioranza e opposizione in attesa del
Consiglio provinciale di Rieti previsto per domani pomeriggio. Unanime,
negli interventi dei consiglieri, l'impegno a evitare la consultazione
per il distacco di Leonessa dal Lazio, primo referendum del genere nella
storia della Regione. Il Consiglio di oggi era chiamato a discutere la
mozione "Programma di interventi per il Terminillo" proposta da Mario
Perilli (Pd), Anna Maria Massimi (Pd) e altri esponenti della
maggioranza. Nel corso della seduta è stata presentata, dai banchi
dell'opposizione, anche una seconda mozione a firma dei capigruppo
Antonio Cicchetti (An - PdL), Alfredo Pallone (FI - PdL), Donato
Robilotta (SR - PdL) e il vicepresidente del Consiglio regionale Bruno
Prestagiovanni (An - PdL). Entrambe le mozioni cercano di offrire una
risposta alle esigenze che hanno portato il Comune di Leonessa a indire
la consultazione per il passaggio all'Umbria. La maggioranza, appoggiata
dall'assessore all'Ambiente Filippo Zaratti, ha sostenuto un ampliamento
del bacino sciistico del massiccio del Terminino legato anche a uno
sviluppo del turismo estivo, compatibilmente con i vincoli ambientali
che insistono sulla montagna. In proposito esiste un'ipotesi progettuale
all'esame dell'Amministrazione provinciale di Rieti. Di contro,
l'opposizione ha chiesto di rimuovere gli ostacoli alla realizzazione
degli impianti - finanziati da privati per 50 milioni - nella zona della
Vallonina a Leonessa, come previsto nel Programma degli interventi della
Provincia di Rieti a oggi ancora "non revocato".
Leonessa - La Regione affronta la questione della zona
montana ma si è guardata bene dal considerare il problema della
votazione per chiedere il passaggio all'Umbria- Il Terminillo o il
referendum - Tutto rinviato e, come in una corsa contro il tempo, ci
sarà una settimana a disposizione della Regione Lazio per tentare di far
retrocedere i leonessani dalla volontà di diventare umbri. Dopo circa
due ore di discussione (assente il presidente Marrazzo) il consiglio
regionale accetta la proposta del capogruppo di An, Antonio Cicchetti, e
rimanda ogni decisione su Leonessa e sul futuro del Terminino,
probabilmente, a mercoledì prossimo.
COMUNICATO STAMPA “È il referendum della rabbia di chi non crede più, non nel territorio, ma alla politica. Finora è stato un teatrino sulle spalle di chi ha investito in previsione della realizzazione del progetto degli impianti di risalita”. Così il capogruppo di An alla Provincia, Paolo Trancassini nel corso della seduta odierna del consiglio provinciale dedicata al voto referendario del Comune di Leonessa. “Il voto servirà a ribadire la dignità di una comunità – prosegue Trancassini - che per motivi politici finora è stata calpestata. La battaglia di Leonessa è anche per conto terzi, è fatta per la montagna nella sua totalità. Bisogna avere la capacità di cambiare l'attuale sistema della politica e se questo non accade occorre avere il coraggio di andarsene e non la codardia del fuggire”. Contestata anche la politica dell'amministrazione provinciale. “Siamo una Provincia virtuale – commenta il capogruppo di An – perché da anni non si fa quello che chiedono le persone e questo è uno degli altri aspetti del referendum di Leonessa. Non ci sono mai stati scatti di orgoglio di questa Provincia verso una politica regionale che non tiene conto dei territori”. “Se qualcuno - aggiunge Trancassini – mi avesse mostrato quale è la legge nazionale o europea che impedisce la costruzione degli impianti, io l'avrei già fatta mia e me ne sarei fatta una ragione. Nessuno, però, in tutti i passaggi politici e istituzionali che ci sono stati in questi anni si è mai accorto delle cosiddette 'legge insormontabili' esistenti,”. Trancassini ricorda i confronti avuti con la Provincia e la Regione. “Abbiamo avuto un fase di mediazione con l'amministrazione provinciale – spiega – per vedere realizzato il progetto. In quello iniziale abbiamo spostato le piste, eliminato il parcheggio ed è stata accetta la creazione del parco. Con la Regione, nell'ordine del giorno allora approvato, abbiamo chiesto la contestualità dell'inclusione dello scavalco, degli impianti e del parco”. Un aspetto risulta più intollerabile. “Nel documento di programmazione finanziaria della Regione Lazio – continua Trancassini – abbiamo approvato il programma di interventi entro il 2008. È ovvio che se esistono leggi insormontabili sono quelle della politica. Sarebbe stato meglio che ci avessero detto che esisteva un motivo politico per non realizzare gli impianti”.
Amministrazione Provinciale
di Rieti
Ufficio Stampa
Melilli: chiedo a Leonessa di fermare il referendum per rilanciare
insieme la montagna reatina
"Il Consiglio
provinciale è chiamato oggi a riflettere su questioni di grande
rilevanza per il nostro territorio e per le nostre comunità. Sono
convinto che questa riflessione era necessaria e abbiamo fatto bene
a costruire insieme questo momento, perché la comunità di Leonessa
lo merita". E' quanto ha affermato il presidente, Fabio
Melilli, intervenendo in apertura dei lavori in
Consiglio provinciale sul tema della consultazione referendaria
promossa dal Comune di Leonessa per il passaggio alla Regione
Umbria. "Questa è una questione che non ha colore politico, - ha
proseguito - che pone all'attenzione di tutti l'espressione di
disagio di una comunità di cui noi tutti dobbiamo farci carico. La
Provincia ha a cuore il rilancio della montagna reatina che ha
grandi potenzialità. Ne ha fatto una battaglia fin dall'inizio e
contro tutti coloro che ci consigliavano di non occuparcene. La
nostra montagna ha bisogno di un progetto di sviluppo e questa è una
sfida in cui noi crediamo perché riguarda la crescita della nostra
comunità. Per questo abbiamo osato, tante volte, andare oltre
l'ordinario ed immaginare scenari futuri: lo abbiamo fatto con il
progetto sulla navigabilità del Tevere oppure sostenendo il rilancio
del turismo con i cammini di fede. Intendiamo proseguire su questa
strada occupandoci fino in fondo della montagna nel suo insieme, del
Terminillo e di Leonessa. Spero - ha proseguito Melilli parlando al
Consiglio provinciale - che questa vicenda si chiuda con un accordo
comune. E' importante continuare a lavorare con la Regione Lazio per
trovare questo momento di rilancio. Non ho sottovalutato lo sforzo
compiuto dalla società Isic Spa, nel costruire un'ipotesi di
rilancio della stazione sciistica di Leonessa di cui comunque
terremo conto. La Provincia è pronta ad entrare in società con il
Comune di Leonessa anche domani per gestire insieme il rilancio dei
suoi impianti. Voglio percorrere fino in fondo questa strada perché
c'è ancora la possibilità di rilanciare insieme il territorio e da
questa missione non possiamo sottrarci. Alla comunità di Leonessa
vorrei dire solo una cosa: non si fugge. Abbiamo il dovere di
raggiungere un obiettivo possibile ed io ci proverò fino in fondo.
Abbiamo il dovere di rilanciare il Terminillo e siamo arrivati ad un
passo dalla soluzione. Per questo chiedo a Leonessa di esserci e di
fermare il referendum perché c'è ancora spazio per fermarsi. Invito
la comunità leonessana a riflettere sulle difficoltà che l'aspettano
- ha concluso il presidente della Provincia - nell'intraprendere un
percorso che potrebbe essere lungo e tortuoso e che non si fermerà
al solo esito del referendum, già di per sé un gesto di grande
forza."
Rieti, 16 ottobre 2008
Cari
Leonessani sono sconcertato per come ci considera la Pisana,infatti
il primo punto del consiglio Regionale del 15/10/2008 e stato
rimosso, questo ci dovrebbe spingere tutti a VOTARE SI.
Sono
veramente discustato di questo modo di fare politica usiamo la
nostra arma "il Voto"
Rieti 15/10/2008
Giuseppe Paciucci
PERILLI MASSIMI: IL TERMINILLO HA IL SOSTEGNO DELLA REGIONE LAZIO Nella seduta odierna del Consiglio regionale del Lazio, si è discusso il punto all’ordine del giorno riguardante la discussione sulla mozione n. 341 presentata dal Consigliere regionale Mario Perilli e Anna Maria Massimi, riguardante “Programma di Interventi sul Terminillo”. <<Vogliamo dare una risposta concreta alle istanze dei cittadini del Comune di Leonessa – ha dichiarato in aula il consigliere Perilli – per questo credo sia opportuno, valutare bene tutte le posizioni e intervenire, se necessario sul progetto della Provincia che domani ha convocato un consiglio straordinario sulla questione “referendum” di Leonessa, ritirando le mozioni che vedono contrapposta maggioranza ed opposizione in consiglio e votare direttamente lunedì prossimo, come determinato dal Presidnete del Consiglio regionale Guido Milana. Questo però non mi limita a fare considerazioni sul tema del Terminillo che ci ha visti impegnati in questi anni. Vogliamo invertire la rotta e dare risposte alle difficoltà delle aree interne dell’area reatina. Partendo dall’ipotesi progettuale della Provincia di Rieti, non possiamo dimenticare che questo lavoro ha visto coinvolti tutti i comuni del comprensorio del Terminillo e che ha prodotto un piano di intervento capace di rilanciare una nuova iniziativa per quanto riguarda il rilancio degli sport invernali in quel bacino, integrandole con le offerte di tipo naturalistico. E’ possibile fare uno scatto in avanti, impegnando la Giunta Regionale a sostenere economicamente il rilancio del Terminillo con ulteriori finanziamenti, e favorire la nascita di un Parco, come suggerito dal progetto elaborato dalla Provincia di Rieti. Non volgiamo assolutamente lasciare soli i cittadini di Leonessa, molti sono gli interventi sulla montagna che in questi anni abbiamo legiferato, mi riferisco al Distretto della montagna, al Piano di sviluppo Rurale; strumenti capaci di sostenere lo sviluppo di quelle zone. Spero che si giunga presto ad una soluzione che veda al primo posto una definitiva soluzione al rilancio del Terminillo, convincendo i promotori del referendum a rinunciare a questa sciagurata decisione che avrà solo effetti negativi>>. L ’intervento del Consigliere regionale Anna Maria Massimi, è stato incentrato sul complessivo intervento da realizzare nel comprensorio del monte Terminillo:<<non possiamo soffermarci sulla specificità di Leonessa – ha dichiarato il consigliere Massimi – ma affrontare il problema nella sua complessità; intervenire sugli impianti esistenti per ammodernarli e ampliarli, creare nuove piste e collegamenti per dare vita ad un comprensorio sciistico che possa dare una nuova impronta a tutti quegli impianti che gravitano sul Terminillo. Ci sono due mozioni che stanno a indicare due diverse risposte agli stessi obiettivi. Il progetto della minoranza, è bene dirlo, si incardina su una porzione di territorio a rischio valanghe, quindi non realizzabile. Se è vero che abbiamo una visione comune di sviluppo e crescita, allora è bene che non cediamo a posizioni che diventano mera contrapposizione politica. In questi anni, abbiamo lavorato affinché si trovassero soluzioni compatibili e soprattutto fattibili, rispettando norme che ci impongono di verificare sistemi di interventi compatibili con il territorio di quelle zone. Così continuando, rischiamo di contrapporre cittadini che vogliono solo uscire da una crisi di isolamento alla quale siamo pronti a dare risposte reali.
Rimane sinceramente difficile comprendere il motivo per cui il
Comitato Campo Stella voglia "oscurare" la sezione relativa agli
interventi proposti per Campo Stella ed inserita nelle pagine di
www.leonessa.org sotto la "bandiera " del Comitato per il NO.
Al di là della "posizione" (si può spostare, ci mancherebbe) mi
sembrava una lacuna da colmare la mancanza di informazione
rispetto ad un progetto che quasi tutti pensano sia quello
sponsorizzato dalla Provincia (sbagliato ?), quindi assolutamente
alternativo e contrastante quello della ISIC.
Mi sia permesso esprimere l'assoluto convincimento che l'idea di un
progetto non può prescindere da quella più generale che guida le
azioni di quanti quel progetto vogliono realizzare.
In quanto agli Amministratori che tanto avversate (e qui credo di
non sbagliare) sono stati eletti in libere e democratiche elezioni.
Ma questa è un'altra storia.
Il progetto ISIC è stato inserito dalla parte del Comitato del SI
perchè è per quel progetto mai preso in considerazione che si è
arrivati al Referendum.
Mi scuso per l'inconveniente e provvedo subito "all'oscuramento".
Grazie per l'attenzione
giannibolletta@leonessa.org
Rimane sinceramente difficile
comprendere il motivo per cui il Comitato Impianti Campo Stella
sia stato associato al fronte del NO nel prossimo referendum,
riportando sotto il simbolo del si il progetto della Soc: ISIC e
sotto quello del no la nostra idea di ammodernamento, necessario
e improrogabile, di Campo Stella (Monte Tilia docet).
Questo Comitato Impianti Campo
Stella ha deciso di portare avanti fin dalle prime battute una
idea sostenibile e realizzabile nel breve periodo che comunque
consentirebbe di far ripartire il turismo invernale nel nostro
territorio e questo senza entrare nel merito e in competizione
con il progetto della Soc.Isic.
Purtroppo tutto ciò non è stato
recepito dai nostri amministratori con il risultato che
quest'anno a Leonessa non si scierà e si cercherà ancora una
volta di trovare il capro espiatorio a cui addossare tutte le
colpe dei propri fallimenti.
Se poi alcuni iscritti al
Comitato hanno aderito al fronte del no, tra cui anche il
sottoscritto, è perchè si ritiene che tutte le motivazioni
addotte per giustificare il passaggio in Umbria vengono
considerate quantomeno pittoresche ritenendo che, alla fine, il
valore aggiunto di un territorio lo fa la politica dei propri
amministratori a prescindere dalla regione di appartenenza.
Francamente dubito che se ci
trovassimo già in Umbria piuttosto che in Abruzzo o nelle Marche
la nostra situazione sarebbe migliore, in fondo gli
amministratori sono sempre gli stessi.
Tanto premesso, per il fatto che
l'attività del Comitato Impianti Campo Stella non è
riconducibile ad alcuna attività politica, cortesemente si
chiede che la sezione relativa agli interventi proposti per
Campo Stella venga oscurata.
Grazie per l'ospitalità
Massimo Rauco
Presidente Comitato Impianti
Campo Stella
LAZIO. TERMINILLO E REFERENDUM LEONESSA, DIBATTITO IN CONSIGLIO La Pisana tornerà a discutere del caso. Consiglieri al lavoro per rilanciare lo sviluppo dell’area ed evitare il passaggio in Umbria del Comune reatino
Al termine di un lungo dibattito sul programma degli interventi per il Terminillo e sul referendum del 30 novembre prossimo per il passaggio di Leonessa all’Umbria, il Consiglio regionale del Lazio ha rinviato la discussione e il voto delle mozioni alla prossima settimana. La decisione è stata concordata tra maggioranza e opposizione in attesa del Consiglio provinciale di Rieti previsto per domani pomeriggio. Unanime, negli interventi dei consiglieri, l’impegno a evitare la consultazione per il distacco di Leonessa dal Lazio, primo referendum del genere nella storia della Regione.
Il Consiglio di oggi era chiamato a discutere la mozione “Programma di interventi per il Terminillo” proposta da Mario Perilli (Pd), Anna Maria Massimi (Pd) e altri esponenti della maggioranza. Nel corso della seduta è stata presentata, dai banchi dell’opposizione, anche una seconda mozione a firma dei capigruppo Antonio Cicchetti (An - PdL), Alfredo Pallone (FI - PdL), Donato Robilotta (SR – PdL) e il vicepresidente del Consiglio regionale Bruno Prestagiovanni (An – PdL). Entrambe le mozioni cercano di offrire una risposta alle esigenze che hanno portato il Comune di Leonessa a indire la consultazione per il passaggio all’Umbria.
La maggioranza, appoggiata dall’assessore all’Ambiente Filippo Zaratti, ha sostenuto un ampliamento del bacino sciistico del massiccio del Terminillo legato anche a uno sviluppo del turismo estivo, compatibilmente con i vincoli ambientali che insistono sulla montagna. In proposito esiste un’ipotesi progettuale all’esame dell’Amministrazione provinciale di Rieti. Di contro, l’opposizione ha chiesto di rimuovere gli ostacoli alla realizzazione degli impianti – finanziati da privati per 50 milioni – nella zona della Vallonina a Leonessa, come previsto nel Programma degli interventi della Provincia di Rieti a oggi ancora “non revocato”.
Nel chiedere il rinvio, il consigliere Antonio Cicchetti (An – PdL) ha auspicato che la pausa sia utile per trovare soluzioni concrete e condivise, mentre Mario Perilli (Pd) ha fatto appello al presidente della commissione Bilancio, Umberto Ponzo (Pd), perché sia possibile impegnare la Giunta a prevedere risorse finanziarie a favore dello sviluppo dei territori che gravitano intorno al Terminillo.
Sono intervenuti nel dibattito Donato Robilotta (SR – PdL), Francesco Lollobrigida (An – PdL), Aldo Forte (Udc), Nicola Palombi (FI – PdL), Luigi Celori (An – PdL), Fabio Armeni (FI – PdL) e Anna Maria Massimi (Pd).
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Consiglio regionale
del Lazio
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LAZIO. CONSIGLIO REGIONALE LUNEDI’ 20 ORE 14,30 NON PIU’ DOMANI
Il Consiglio Regionale del Lazio tornerà a riunirsi lunedì 20 ottobre alle ore 14,30 per esaminare la proposta di legge di cui è primo firmatario Augusto Battaglia su una norma riguardante i DG delle Asl. Non ci sarà seduta domani, giovedì 16 ottobre. Lo ha deciso la conferenza dei capigruppo, convocata dal Presidente dell’Assemblea Guido Milana, al termine della seduta odierna. Altra seduta è convocata mercoledì 22 ottobre sempre alle 14,30 per riprendere l’esame delle mozioni sugli interventi per il Terminillo; a seguire, una proposta di deliberazione per il piano della riserva naturale di Monte Mario; la votazione della proposta di legge sulle comunità montane, essendosi stasera concluso il dibattito con la replica dell’assessore Daniele Fichera; le proposte di legge sull’attribuzione della qualifica di “montano” all’ospedale di Subiaco; alcune mozioni.
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Roma: Regione Lazio - salta la discussione del Consiglio regionale dedicato al Referendum secessionista di Leonessa
A sorpresa, salta il primo punto
all’O.d.G. della prossima seduta del
Consiglio regionale del Lazio (nella
foto). L’assise, convocata per mercoledì
15 ottobre, alle ore 11.30, doveva
occuparsi dell’imminente Referendum
secessionista indetto dal Comune di
Leonessa per passare nella Regione
Umbria. Dalle ultime notizie, alla
Pisana si discuterà indirettamente
dell’argomento, visto che al punto 6bis
del nuovo Ordine del Giorno verrà
presentata la “Mozione n°341 dei
consiglieri PERILLI, MARIANI, PEDUZZI,
FOSCHI, FONTANA, COLAGROSSI, MASSIMI,
LAURELLI, CARAPELLA, PARRONCINI,
MOSCARDELLI, BUCCI, CELLI, DI RESTA,
concernente: Programma di interventi per
il Terminillo”. Intanto, nella giornata
odierna, la Prefettura di Rieti ha
diramato le direttive sulla disciplina
dalla propaganda elettorale inerente la
consultazione referendaria leonessana. E
non solo nell'Alto Lazio spirano venti
di secessione. Anche i comuni di Gaeta e
Tarquinia intendono cambiare regione,
rispettivamente per andare in Campania e
Toscana
13 ottobre 2008 alle ore 17:18 Riteniamo assurdo quello che è sotto gli occhi di tutti. Leonessa sparisce dal Consiglio Regionale del Lazio di mercoledì 15 ottobre 2008 (guardate qui il precedente comunicato stampa). Credo ci sia poco da commentare. Un grazie di cuore a Massimo Spadoni e alla Redazione di MepRadio per la tempestiva segnalazione. La Redazione
Consiglio Regionale del Lazio Servizio Ufficio di Presidenza COMUNICATO STAMPA DEL 13 OTTOBRE 2008 Area dell’Informazione n. 347/2008/VIII LEGISLATURA
LAZIO, LA SETTIMANA IN CONSIGLIO REGIONALE
Il Presidente Guido Milana ha convocato il Consiglio regionale del Lazio, in seduta ordinaria, mercoledì 15 ottobre, alle ore 11.30 e giovedì 16 ottobre, sempre alle ore 11.30.
Argomenti prioritari all’ordine del giorno: 1. Proposta di legge regionale n. 338 del 12 novembre 2007, adottata dalla Giunta regionale con deliberazione n. 884 del 9 novembre 2007, concernente: "Modifiche a disposizioni legislative in materia di attività produttive di cui alle leggi regionali 18 novembre 1999 n. 33, 27 febbraio 2004 n. 2, 28 aprile 2006 n. 4, 29 novembre 2006 n. 21, e successive modifiche" (prosecuzione esame). 2. Designazione di tre esperti in materie giuridiche ed economiche nel Comitato tecnico per il monitoraggio degli enti pubblici dipendenti. 3. Designazione di quattro componenti nel Comitato regionale per le comunicazioni - CORECOM. 4. Designazione di un componente nella Consulta regionale per la salute mentale in sostituzione del Signor Rinaldo Perini, dimissionario. 5. Elezione del Difensore Civico della regione Lazio. 6. Designazione di tre componenti del Consiglio di Amministrazione dell'Agenzia regionale per la promozione turistica di Roma e del Lazio S.p.A.. 6/BIS. Mozione n. 341 dei consiglieri Perilli, Mariani, Peduzzi, Foschi, Fontana, Colagrossi, Massimi, Laurelli, Carapella, Parroncini, Moscardelli, Bucci, Celli, Di Resta, concernente: “Programma di interventi per il Terminillo”. 7. Proposta di deliberazione consiliare n. 65 del giorno 26 marzo 2008, adottata dalla Giunta regionale con deliberazione n. 111 del giorno 22 febbraio 2008, concernente: “Approvazione del Piano della riserva naturale di Monte Mario di cui all'articolo 26 della legge regionale 6 ottobre 1997, n. 29 "Norme in materia di aree naturali protette regionali" e successive modifiche ed integrazioni". 8. Proposte di legge regionale esaminate in forma abbinata ai sensi dell'art. 61 Reg.: - Proposta di legge regionale n. 383 del giorno 5 giugno 2008, di iniziativa dei consiglieri Lollobrigida, Robilotta, Maselli, Pallone, Cicchetti, Del Balzo, concernente: "Soppressione delle comunità montane ed interventi regionali a favore dell'associazionismo sovracomunale".
Proposta di legge regionale n. 404 del giorno 12 settembre 2008, di iniziativa dei consiglieri Ciaraldi, Brancati, Laurelli, Gargano, Celli, concernente: "Disposizioni per il contenimento della spesa pubblica relativa agli organi delle comunità montane e per la revisione delle zone omogenee di cui alla legge regionale 22 giugno 1999, n. 9 (Legge sulla montagna) e successive modifiche" (testo base ai sensi dell'art. 61, c. 3, Reg.). * * * Commissioni consiliari
Da martedì 14 a venerdì 17 ottobre le commissioni permanenti e speciali del Consiglio regionale hanno programmato il proprio lavoro secondo il seguente calendario:
MARTEDI’ 14, alle ore 10, il presidente Claudio Bucci (Idv) ha convocato la commissione Ambiente e cooperazione tra i popoli per esaminare la P.L. n. 161 del 24/5/06 concernente “Istituzione dell’Azienda Regionale per l’Energia” e della P.D.C. n. 70 del 23/7/08 concernente “Approvazione del Piano energetico Regionale e del relativo Piano d’azione”.
A partire dalle ore 10.30 la commissione Sanità, presieduta da Luigi Canali (Pd), si riunirà per una serie di audizioni con: Associazione Italiana difesa interessi diabetici, Dr. S. Capici (Terapia Fisica e Riabilitazione) e Direttore Generale ASL RmE Dr. P. Grasso. A seguire la seduta della commissione per l’esame della P.L. n. 408 del 7/10/08 concernente “Misure urgenti in materia sanitaria” e della P.L. n. 395 del 11/07/08 concernente “Norme per la promozione di stili di vita positivi”.
Alle ore 12 in commissione Affari comunitari e internazionali, presieduta da Paola Brianti (Pd), è prevista l’audizione dell’assessore al Bilancio Luigi Nieri (Prc) sul tema “Le modalità di accesso ai finanziamenti della Unione Europea e il loro utilizzo”.
Alle ore 15 in commissione Bilancio, programmazione economico-finanziaria e partecipazione, presieduta da Umberto Ponzo (Pd), si discuteranno lo S.D. n., 158 concernente “Variazione al bilancio di previsione della Regione Lazio per l’esercizio finanziario 2007 – art. 28 comma 1 lett. A), L.R. 25/2001”, lo S.D. n. 267 concernente “Variazione al bilancio di previsione della Regione Lazio per l’esercizio finanziario 2008 – art. 28 comma 1 lett. A), L.R. 25/2001” – UPB R33 – Direzione Regionale Attività della Presidenza e il Testo Unificato P. L. 286 del 12/06/07 concernente “Interventi regionali per promuovere l’impiego di cellule staminali emopoietiche da sangue cordonale e placentare per scopi terapeutici, clinici e di ricerca” e P. L. n. 297 del 05/07/07 concernente “Disposizioni in materia di donazione delle cellule staminali emopoietiche da sangue cordonale e placentare per scopi terapeutici, clinici e di ricerca”.
VENERDI’ 17, alle ore 10.30, il presidente Alessio D’Amato (Pd), ha convocato la commissione Affari costituzionali e statutari con il seguente ordine del giorno: Esame modifiche Regolamento Consiglio regionale; P. L. n. 392 del 26/6/08 concernente “Semplificazione della legislazione regionale”; P. L. n. 266 del 9/5/08 concernente “Istituzione di una commissione di inchiesta sul fenomeno dell’abusivismo edilizio nel litorale laziale”.
* * * Eventi
Martedì 14 alle ore 10, infine, la presidenza del Consiglio regionale e Anci Lazio incontreranno alla Sala Mechelli i sindaci della regione per un confronto sulla proposta di legge regionale n. 164: "Misure a sostegno delle attività economiche, agricole, commerciali artigianali, per la valorizzazione del patrimonio naturale, storico, culturale e per il miglioramento della qualità della vita dei residenti nei piccoli comuni". Parteciperanno all’incontro il presidente del Consiglio regionale Guido Milana, il presidente dell'Anci Lazio Francesco Chiucchiurlotto, l'assessore regionale agli Affari Istituzionali Daniele Fichera, il coordinatore della Consulta dei Borghi d'Italia Nadia Cipriani, il vice presidente del Consiglio regionale Bruno Prestagiovanni e il delegato Anci Roberto Pella.
Per aggiornamenti sull’agenda di Consiglio regionale, commissioni ed eventi si può consultare il sito www.consiglio.regione.lazio.it.
Area Informazione 00163 – Roma – Via della Pisana 1301 – telefono 0665771408; fax 0665001518.areainformazione@regione.lazio.itwww.consiglio.regione.lazio.it
Millecentoquarantatrè… e siamo in Umbria 1143: è questo il quorum necessario a rendere valido il referendum che il Comune di Leonessa ha promosso per il passaggio alla Regione Umbria. Il 50 per cento degli aventi diritto al voto, più uno, che «dovremo conquistarci porta a porta, in una campagna che non sarà elettorale» ricorda Paolo Trancassini in un’aula stracolma dell’Auditorum S. Lucia. Un incontro, quello di ieri ( 9 ottobre 2008, ndr), per costituire il ‘Comitato del sì’ che segue di poco quello del ‘no’, contrario alla secessione, guidato dall'avvocato Giuseppe La Bella. «Non sarò breve», annuncia il consigliere provinciale di An, sindaco di Leonessa per due mandati. E non lo è stato. Quaranta minuti, in una sala muta, gli sono serviti per ripercorrere ogni tappa di un tragitto che ha portato i leonessani ad eleggersi proprietari di sè stessi, a tentare di sfuggire ai meccanismi della politica, quella, che a sentir loro, li ha «danneggiati per anni». «Questa sarà una sfida difficile, una sfida di numeri, per una campagna che sarà durissima» è l’attacco del discorso di Trancassini, che non vuole essere politico e che anticipa una precisazione «importante, forte, chiara, per tutti: questo referendum non ha colori, non ha appartenenze politiche. Non è il referendum di una parte politica e non è la critica ad un’altra parte politica. Questo deve essere chiaro a tutti quelli che tentano di mettere il cappello a questa o quella parte che si confronterà al referendum. E non lo dico per convenienza, ma perché questa è una scelta di territorio. Una specie di riunione di famiglia in cui decidere quello che dobbiamo fare con quei quattro soldi che abbiamo accantonato, magari in una situazione di congiuntura economica particolarmente difficile. E se proprio vogliamo dare i colori a questo referendum, devono essere quelli del nostro stemma, il giallo blu, e non c’è spazio per nessuna altra colorazione politica». Parte subito all’attacco Trancassini e si rivolge a coloro «che tentano di sporcarlo questo referendum» riferendosi ai numerosi comunicati stampa «molto forti, violenti, con aggressioni anche personali» apparsi in questi giorni. «Questo credo non sia giusto, al di la della mia naturale predisposizione alla polemica. Quello che noi andiamo a decidere il 30 novembre merita una serenità ed una decisione che con la polemica di carattere personale non può, e non deve entrarci niente». Mette subito i ‘puntini sulle i’: «Un’altra cosa non permetteremo: questa non sarà una sorta di prova generale per chi vuole diventare sindaco, assessore o consigliere comunale, qui a Leonessa. Perché questa non è una competizione elettorale, non ci sono schieramenti politici: questa è una campagna elettorale che si gioca sul futuro di un territorio e della sua appartenenza». Trancassini è sicuro «della maturità politica di questo paese, ma non so se la gente ci seguirà in questa battaglia. Non lo so se vinceremo con un quorum molto alto. Ma sono sicuro che questo è un paese estremamente maturo dal punto di vista politico, della possibilità di sviluppo, della volontà di crescita. Siamo esasperati dal confronto con un territorio tutto sommato ostile; penso alle difficoltà della viabilità, a quelle per fare gli artigiani, i commercianti, gli agricoltori. Tutto questo ci ha ‘maturato’ politicamente». Racconta dei tanti motivi che stanno alla base di questa scelta «estremamente sofferta». «Ci siamo sempre sentiti un po’ di troppo in questa provincia, in questa Regione. Una terra di confine. Non ci siamo mai sentiti particolarmente amati. I sentimenti diffusi di questi giorni, quello che abbiamo letto sui giornali di Magliano Sabino, di Amatrice, di Accumoli di Borgorose: ma possibile che tutti quanti abbiano qualcosa da dire e che oggi per qualsiasi cosa che non ci torna, a livello locale, brandiamo la bandiera della secessione. Non è così. È che tutti quanti hanno capito che la Provincia di Rieti non c’è, non esiste, è virtuale. Ed è virtuale non solo per quella che è l’attuale amministrazione, ma perché lo è sempre stato». Interroga i presenti Trancassini: «Qual è il modello di sviluppo della provincia di Rieti? Se vi dovessero chiedere cosa fate in provincia di Rieti? Cosa dovremmo rispondere, in cosa siamo specializzati? In niente. Perché in ottant’anni, noi, non abbiamo costruito niente. Non abbiamo mai avuto la capacità di fare una politica di territorio, di cercare di tirare fuori dal territorio quello che c’è. Non siamo una provincia di agricoltori, non siamo una provincia che fa turismo». «La provincia di Rieti ha due record nazionali: è l’unica a non essere stata toccata da un autostrada ed è l’unica che può vantarsi di avere tutte le offerte turistiche nel momento in cui assimiliamo il lago al mare. Noi siamo l’unica provincia d’Italia che ha (che potrebbe avere) un turismo religioso, che potrebbe avere un turismo legato alla montagna, al lago, alla collina, fatto di prodotti tipici. Li abbiamo tutti. Ma abbiamo sviluppato, abbiamo investito? Abbiamo creato qualcosa su tutto questo?». Per Trancassini le cause dell’arretratezza provinciale sono i motivi per cui «la gente si sta svegliando ed ecco perché io sono convinto che quello che oggi noi stiamo scrivendo a Leonessa è qualcosa di incredibilmente importante per tutti. Noi la dobbiamo svegliare questa gente. Non dobbiamo arrivare alla disgregazione della provincia, non ci interessa. Noi non dobbiamo sperare che tutti quanti se ne vadano. Dobbiamo sperare che Leonessa risolva i suoi problemi e io sono certo che questa grandissima lezione di democrazia e di politica seria faccia sì che tutti si sveglino e capiscano che questi territori hanno necessariamente bisogno, finalmente, di una politica seria e di una politica per il territorio». Arriva al motivo principale, quello che ha smosso gli animi di tanti leonessani. A quel “litro” (non la goccia) «che ha fatto traboccare il vaso. Perché la storia degli impianti di risalita di Leonessa è una vergogna di proporzioni stratosferiche. E qui ritroviamo il disinteresse, la sciatteria, la non appartenenza ad un territorio, il non capire che quello che promuove Leonessa non è il progetto di Leonessa, è il progetto del Terminillo, è il progetto della provincia di Rieti, è la connotazione di un territorio». «Ciò che ci ha spinto a chiedere il referendum non è un ‘no’, - prosegue il consigliere provinciale – il motivo è che voi non siete stati degni nemmeno di una risposta negativa. Non ci è stato mai detto ‘no’. E quello che è più grave è che ci siamo sentiti dire, da tutti, “bravi”. Da tutti; non c’è un politico dello schieramento regionale che non ci abbia detto bravi; “questa cosa bisogna farla”, compreso l’assessore all’Ambiente Zaratti, Un verde». «La politica si sta muovendo - annuncia l’ex sindaco di Leonessa - sta tentando di farci cambiare idea. La cambieremo idea? È difficile. Quasi impossibile. Ma poiché il nostro è un territorio che ha bisogno di risposte, interrogandosi con la famiglia per decidere quello che dobbiamo fare, noi dobbiamo essere sempre attenti a quello che succede intorno a noi. Io sono sicuro che la politica non può darci in 20 giorni quelle risposte che non ci ha dato in 20 anni. Ma sento la responsabilità di ascoltare e di riferire in modo che tutto quello che ci viene proposto possa essere vagliato insieme a voi». Si avvia alle conclusioni, quelle che in questi casi sono sempre dirette e non vanno lette tra le righe. Fa riferimento alle dichiarazione del ‘Comitato del no’, «del comitato del ‘non so’», ed alle profetiche affermazioni che anticipano il ‘Trancassini venduto’ “per un piatto di lenticchie riscaldate”. «Provengo da una famiglia di
ristoratori – commenta il consigliere provinciale - me ne accorgerei se
sono riscaldate». E, rimanendo in tema di ristoranti e piatti tipici, la
riflessione finale lo spinge a credere «che questa sia l’occasione vera,
importante, per far capire a tutti i nostri politici che dopo cento anni
di voti, di tessere, di manifestazioni, di marchette, di disponibilità,
di manifesti… è ora di pagare il conto. E noi dobbiamo avere la capacità
di far pagare il conto, e salato, a tutta questa gente, dimostrando che
siamo pronti e decisi ad andare in una realtà più piccola, più a misura
nostra, per avere la possibilità di scegliere e di fare politica in una
regione che non ci dà grandi e precise garanzie, ma ci dà la cosa più
importante: la misura, e insieme la possibilità di parlare e saper
imporre quelle che sono le nostre aspettative. E dato che le aspettative
di Leonessa sono grandi e importanti come tutto quello che abbiamo
costruito, noi questo passo lo dobbiamo fare. Facciamoglielo pagare il
conto, tutti quanti insieme». (Andrea Magliano)
Questo aggiornamento ha un sapore del tutto particolare. Avviene da piazza 7 Aprile,a Leonessa, su uno dei tavoli che domani ci vedrà protagonisti di un grande evento leonessano qual'è la Sagra della Patata. La "macchina infernale" della Sagra è ferma per il pranzo e noi diamo un occhiata alla posta... Il tempo è splendido .Le avevamo provate tutte : mancava solamente di collegarci in rete dalla piazza (quella vera...). Vi aspettiamo !!! Leonessa, Piazza 7 Aprile 1944 - 11 ottobre 2008 ore 13:50 giannibolletta@leonessa.org E- mail ricevuta l'11 ottobre 2008 alle ore 07:49
Mi sembra che in tutta questa diatriba ci
sia chiaramente il silenzio assordante del sindaco di Leonessa ed il
moltiplicarsi della presenza in voce,Tv,giornali del sig.
Trancassini manca solo la salita sul predellino a Piazza 7
Aprile. Scusatemi ma il referendum mi sembra una...boiata
pazzesca..Cortina l'ha fatto da più di un anno e ancora in Veneto
sta.
Forse si sta perdendo tempo eppure Leonessa
qualcosa da dire l'avrebbe. Ci sono ancora mestieri incredibili come
gli agricoltori,gli allevatori, i ristoratori, gli artigiani .In
ogni borgo esistono ancora comunità capaci di mantenere un parco
giochi ed un forno comune; finchè ci sono giochi per bambini c'è
speranza per il futuro, finchè ci sarà in forno comune vuol dire che
la gente parla e..litiga anche , ma si è vivi. Ci sono donne che
ricamano e forse potrebbero vendere i loro ricami. Il paese ed i
suoi borghi insieme alle realtà produttive potrebbe fare sistema ed
organizzarsi. Ognuno ha parenti, amici conoscenti li inviti a venire
non solo l'estate. La pro-loco contatti i gruppi organizzati anche
quelli che vendono padelle nei pullman, li faccia venire. Le chiese
valorizzatele, i libri dei Vostri conventi dove sono andati a
finire? Fateli vedere ,rintracciateli. Gli ordini religiosi che
c'erano nel territorio rintracciateli. Le terre di frontiere possono
essere le più aperte e creative, fatene un valore. Lo sci è
importante si faccia quello che si può fare controllando, diffido di
chi mi propone progetti mirabolandi, ma non sia l'unica cosa. Si
rimetta in funzione la cabinovia di Monte Tilia vicino al Leo Hotel
forse qualche anziano del paese potrà tornare a vedere il paese
dalla montagna e molti turisti potranno vedere un laghetto in
quota. Si faccia qualsiasi cosa ma non si perda il senso della
comunità e del vivere insieme e con gli altri.
Raffaele Pirisi
«Con Roma Capitale meglio andare in Umbria» «In Umbria? Andiamoci
tutti, perché con la Roma Capitale che si prepara e il resto del Lazio
che si prepara a scomparire, l'intera provincia di Rieti può e deve
legittimamente prendere in considerazione l'ipotesi di una aggregazione
all'Umbria». Roberto Lorenzetti schiera anche i Verdi ai blocchi di
partenza della corsa verso il temano: chissà che allegria per i
leonessani, che in Umbria si preparano ad andarci per davvero (anche)
per lasciarsi alle spalle la Regione «prigioniera dei veti dei rossi e
degli ambientalisti». «Dibattito sterile quello sul referendum di
Leonessa, che non potendo fare gli impianti sciistici in Vallonina vuole
andare in Umbria dove ci sono leggi ancor più ferree che impediscono
tale ipotesi», scrive Lorenzetti. No, il problema è un altro: «II
problema è quello dell'esistenza stèssa della provincia di Rieti nel
prossimo'fùturo» di fronte alla prospettiva ormai certa di Roma Capitale
e dell'area metropolitana romana. «Giustamente, mesi fa, il presidente
della Provincia Melilli avviò un percorso con i centri dell'area romana
che avrebbero potuto rafforzare e dare un senso alla provincia di Rieti
nel futuro riassetto territoriale del Lazio. Questa ipotesi appare però
oggi del tutto impraticabile davan ti al dibattito in atto e alle
proposte di legge di Moffa (An) e Ciocchetti (Udc) che prevedono
entrambe che l'area metropolitana coincida con l'attuale provincia di
Roma, tagliando le ali a qualsiasi ipotesi di allargamento del reatino a
centri come Palombara, Monterotondo o Nerola. Davanti a quanto sta
accadendo un ripensamento dell'assetto territoriale del Lazio srà
inevitabile ed è allora necessario prendere in seria considerazione
l'ipotesi di un passaggio in Umbria». I leonessani già in viaggio sono
avvisati: si stringano, che vengono anche i Verdi.
Appuntamenti da oggi, ma la giornata clou sarà domani Sagra della patata con stand e musica óDiciannovesima edizione, oltre 40 quintali di patate, oltre 50 volontari, oltre 40 espositori. Sono questi alcuni dei numeri dell'ormai famosissima «Sagra della Patata» leonessana organizzata dal Comune di Leonessa e dalla Pro Loco. Il via stamattina alle 10 con l'apertura degli stand mentre nel pomeriggio, alle 16, gustoso prologo con palatine fritte e salsicce alla brace in piazza. Dalle 19 musica in piazza VII Aprile con l'or chestra Adriano Show. La giornata clou, come sempre, è la domenica quando già dalla mattina riapriranno gli stand degli espositori e dalle 11,30 il gruppo folk La Bandaccia di Ronciglione si esibirà per le vie della cittadina. Dalle 13 inizia la degustazione degli gnocchi al sugo e al tartufo, patatine fritte e patate "rescallate" in piazza VII Aprile, mentre in piazza IV Novembre ancora salsicce alla brace. Alle 14,30 toma per strada il gruppo La Bandaccia e dalle 17 continua la degustazione delle patate in tutte le salse. Alle 18 premiazione della «patata più grande» e dello «stand più bello» e alle 18,30 direttamente dal programma Mediaset «Zelig» il comico Cannine Faraco. Alle 21,30 poi gran finale con la "pupazza" in piazza e con lo spettacolo pirotecnico unito alla musica della Pirotecnica Morsani in collaborazione con il Comitato San- Matteo. . Mar. Fug.
Siamo noi “navigatori leonessani” a ringraziare di cuore Voi per il grande e corretto contributo informativo che date in tempo reale. Comunque andrà questo referendum ci sarà un solo certo vincitore: www.leonessa.org. Colgo, inoltre, l’occasione per esprimere sincera soddisfazione per la nomina di TRANCASSINI a portavoce del Comitato per il SI.Aspetterò gli esiti, affatto scontati, delle assise regionali e provinciali e quindi lo contatterò per concordare un solo, grande confronto elettorale.Un confronto che sarà sereno, oltre che democratico, perchè fondato sul “minimo comun denominatore” dell’amore sviscerato per il nostro stupendo altipiano. Saluto, infine, ARMENI sperando che nei suoi pensieri non mi ha abbia visto come “il solito personaggio estivo” che scrive nella sua nota. Nel frattempo tra “lenticchie” e “patate” concentriamoci su queste ultime e prepariamoci ad un grande momento di festa. Grazie ancora e buon lavoro.
IN UMBRIA ANDIAMOCI TUTTI. I VERDI PRENDERANNO INIZIATIVE IN QUESTA DIREZIONE Mentre a Rieti continua a tenere banco lo sterile dibattito sul referendum di Leonessa che, visto che non può fare gli impianti nella Vallonina, vuole andare in Umbria dove gia gli hanno detto che li ci sono leggi ancor più ferree che impediscono tale ipotesi , sta passando in secondo piano un problema di spessore ben maggiore .
Il problema è quello dell’esistenza stessa
della provincia di Rieti nel prossimo futuro.
Ormai è cosa fatta, ed è stata fatta forse
nel modo peggiore con un emendamento passato all’interno del disegno
di legge sul federalismo fiscale da poco approvato dal Consiglio
dei Ministri, ma non c’è dubbio che dopo tanti anni di dibattito
andava fatta. Non v’è dubbio che nei prossimi anni il Lazio sarà un’altra cosa, cosi come non v’è dubbio che l’attenzione sarà polarizzata sulla complessità di “Roma capitale”.
Alcuni anni fa si presentò al stessa
ipotesi: Alla guida della Regione Lazio c’era Storace.
Perfino gli stessi estensori delle
proposte di legge non nascondono qualche imbarazzo per il destino
del resto del Lazio: Davanti a quanto sta accadendo un ripensamento dell’assetto territoriale del Lazio sarà inevitabile, ed è necessario prendere in seria considerazione quella di una passaggio in Umbria, magari ragionando anche con una parte della provincia di Viterbo che verrebbe a trovarsi nella nostra situazione. Nelle prossime settimane i Verdi si attiveranno in questa direzione. Roberto Lorenzetti Presidente Provinciale dei Verdi
Trancassini "capeggia" la secessione - Leonessa L'ex sindaco nominato portavoce del "Comitato per il Sì" - Trancassini capo dei secessionisti - Per il trasferimento in Umbria "servono 1137 voti ". LEONESSA - Sarà una sfida tra legali. Da una parte l'avvocato Giuseppe La Bella dall'altra l'avvocato Paolo Trancassini, ex sindaco di Leonessa e capogruppo di An in Provincia. Il primo è stato nominato portavoce del comitato per il No sabato scorso, per il secondo invece la nomina è arrivata nella riunione del comitato per il Si che si è svolta mercoledì sera all'auditorium Santa Lucia. Ora entrambi auspicano un confronto pubblico al più presto: "Non rispondo alle parole dei promotori dell'astensione, ma sono pronto a confrontarmi quantomeno per farmi spiegare perché dovremo restare nel Reatino". "Non aspetto altro che confrontarmi con il mio amico Paolo Trancassini - risponde l'avvocato La Bella - scelga lui la data ed il luogo, sono pronto". Un confronto che non avverrà prima delle sedute straordinarie dei Consigli regionale e provinciale, in programma il 15 e 16 ottobre, che si occuperanno del caso Leonessa. Comitato per il Si La riunione del neonato comitato si è svolta alle 21.30 presso l'Auditorium. Circa 120-130 persone hanno riempito la platea per il primo appuntamento pubblico dei promotori del trasferimento in Umbria. Il primo a parlare è stato l'assessore alla Cultura che ha ricordato, nella sua relazione, come il "desiderio" di trasferirsi in Umbria ha radici stanche profonde a Leonessa. Poi è stata la volta di Paolo Trancassini che è stato il vero protagonista, ma non c'erano dubbi, della serata. L'ex sindaco ha parlato per un'ora e mezza circa ricordando che in questa battaglia "bisogna mettere da parte le appartenenze politiche". Il discorso in breve è scivolato sugli impianti di risalita che la società ISIC vorrebbe costruire sul versante nord del Terminillo: "E' una vergogna che non siamo stati degnati neppure di un no". Alla fine, dopo gli interventi di alcuni cittadini, del vicesindaco. Rosati e del sindaco Alfredo Rauco, Trancassini è stato nominato portavoce del comitato. Parallelamente alla campagna referendaria continua anche il lavoro "diplomatico" per evirare il referendum; "Negli ultimi giorni - dice Trancassini - la politica, di centrodestra e di centrosinistra, si è svegliata: ma sia chiara una cosa, questa volta non ci accontentiamo delle parole o delle pacche sulle spalle. Per farci tornare indietro ci vogliono atti concreti.' "Continuando ad usare la metafora della ristorazione è arrivato il momento di chiedere il conto alla politica reatina del disinteresse verso Leonessa". Il numero che i sostenitori della secessione devono tenere bene m mente è 1137. Solo ottenendo il 50% più uno dei voti (calcolati sull'intero elettorato) il referendum passerà. Di qui si capisce la strategia astensionistica del Comitato per il NO. Ma Trancassini ed i suoi annusano l'impresa: "Dopo la riunione di mercoledì sono convinto che il Sì passerà". (Paolo di Basilio).
Alla corte di sua eccellenza la Patata -
Domenica a Leonessa la grande sagra dedicata alla varietà locale del
prelibato tubero - Da domani la kermesse Verranno cucinati oltre
40 quintali di patate - La sagra della patata di Leonessa domina la
scena gastronomica del prossimo fine settimana. Un appuntamento divenuto
in questi ultimi anni tra i più grandi e importanti dell'Italia
Centrale. Non a caso, infatti, il numero degli espositori alla mostra
mercato dei prodotti tipici aumenta sempre di più. La XIX edizione della
kermesse, organizzata da Pro loco e Comune, prende il via domani, anche
se la degustazione vera e propria ci sarà domenica a partire dalle 13,
con una seconda tornata nel pomeriggio (dalle 17) che si protrarrà fino
all'ora di cena. Verranno distribuiti piatti con le ben note cinque
specialità diverse, per un totale di oltrequaranta quintali di patate
preparate da più di 50 volontari: gnocchi al tartufo, gnocchi al sugo di
castrato, patate lesse, patate ripassate in padella con pancetta e
salsiccia e patate fritte. E il gusto è assicurato perché gli
agricoltori parlano di un'ottima annata come raccolto e come qualità.
Questi gli appuntamenti in dettaglio. Domani alle 10 apertura degli
stand, alle 16 anteprima della sagra con palatine fritte e alle 19
spettacolo musicale con l''orchestra "Adriano Show". Domenica alle 11.30
musica per le strade con il gruppo folk "La Bandaccia" che si ripeterà
anche alle 14.30; alle 13 inizio degustazione delle patate, accompagnata
fino a sera dalla musica del "Duo di Pikke". Alle 18.30, dopo la
premiazione della patata più grande e dello stand più bello, spettacolo
di cabaret con Carmine Farmaco, direttamente da Zelig. Ma la sagra è
anche artigianale, valorizzazione dei prodotti locali, spettacolo,
musica e divertimento. Per la mostra mercato, è previsto l''arrivo di
oltre cinquanta espositori provenienti da tutta Italia, con esposizioni
e degustazioni di prodotti tipici come formaggi, salumi e dolci, farro,
frutti del bosco, mele, castagne, miele e olio, coltivazioni biologiche,
oggetti di artigianato in ferro, legno, uncinetto, materiali di
antiquariato e tante altre sorprese. La manifestazione si chiude alle
21.30 con i fuochi d''artificio e la "Pupazza" in via della Ripa in
collaborazione con il Comitato di San Matteo. Ulteriori dettagli sul
sito: www.leonessa.org. (Francesco Chiaretti)
LEONESSA - Referendum secessionista Ecco il comitato per il
"sì " - Quasi una serata dell'orgoglio leonessano, quella di mercoledì
sera all'Auditorium Santa Lucia, dove una settantina di persone hanno
partecipato alla prima riunione del comitato per il "sì", nell''ordine
al referendum e alla secessione dal Lazio. Ad aprire l''incontro (che,
ripreso da Mep Radio, verrà trasmesso oggi alle 12,40 in versione
integrale) è stato Andrea Ungari, che da buon assessore alla Cultura
l'ha buttata sul piano storico. Accanto a lui sindaco e vicesindaco e a
dare la linea Paolo Trancassini, che una ad una ha toccato tutte le
corde dell''orgoglio leonessano. Un amore per il campanile più forte del
richiamo della Provincia, con la scelta referendaria che per il
capogruppo di An ha significato l'implicita rinuncia ad una possibile
candidatura alla corsa contro il centrosinistra per la presa dell'Ex
GIL. Niente toni bellicosi, però con il comitato per il sì - cinque i
reggenti e al momento nessun portavoce - che cerca di tenere basso con i
toni anche gli entusiasmi, perché un conto è lagnarsi contro Rieti e
contro Roma, altro è andare a votare di conseguenza. Al referendum, eh
«perché - altra precisazione - le amministrative sono un''altra cosa». E
saranno a maggio. A.L.
Amministrazione
Provinciale di Rieti
Ufficio Stampa
Convocazione Consiglio provinciale
- 16 ottobre 2008
Il
Consiglio provinciale
è stato convocato in seduta straordinaria ed urgente per il giorno
16 ottobre 2008 alle ore 15.30 (inizio lavori ore
16.30) per esaminare e discutere il seguente ordine
del giorno:
DELIBERAZIONI
1. Consultazione referendaria promossa
dall’Amministrazione Comunale di Leonessa per il passaggio alla
Regione Umbria.(Relatore Fabio Melilli);
2. Consiglio delle Autonomie Locali, designazione
del rappresentante del Consiglio Provinciale di Rieti. (Relatore
Giosuè Calabrese).
Rieti, 8 ottobre 2008
Fabrizio Colarieti
E-mail del 8/10/2008 Ore 10:17 spedita alla Redazione de "Il Tempo" in risposta all'articolo riportato qui sotto. Non credo valga la pena invocare la cd. “legge sulla stampa” per chiedere la pubblicazione di pochi, modesti chiarimenti circa quanto da Voi pubblicato in data odierna afferente le dichiarazioni rese da Trancassini. Ricordo al “Consulente Legale del Comune di Leonessa” (quello dell’euro annuo!), Avv. Paolo Trancassini, che non posso certamente prendere lezioni da lui…..nemmeno sulla Divina Commedia. La qualifica di “ignavi” infatti l’ha dispensata, insieme ad altre “perle”, proprio lui nell’intervista rilasciata a Mep Radio e rivolta a noi promotori dell’astensione.Non ho fatto altro quindi che “girarla” al mittente con la virgolettatura inserita nel termine. Quindi tale circostanza non sarebbe dovuta sfuggire ad un fine intellettuale come lui.Preciso, inoltre, che non sono il portavoce della Massimi ma di un Comitato Referendario. Trancassini invece a nome di chi parla a proposito di Referendum? Ha avuto forse il mandato dal Comune di Leonessa? Circa il contestato “bisogno di visibilità”, rivolto inopinatamente allo scrivente, ricordo infine che tale, forte necessità anima solo l’azione del Trancassini, che dopo la grande vittoria alle penultime comunali romane e la sua strepitosa conferma anche nelle ultime, tenta di “soffiare” la Candidatura a Presidente della Provincia per il suo schieramento a chi è stato già designato.Vorrebbe presiedere una Provincia dalla quale cerca di scappare auspicandone addirittura la soppressione…(cfr. intervista a MEP RADIO e Vostro articolo). Fa quindi molto bene il Trancassini a temere il confronto democratico! Grazie. Avv. Giuseppe LA BELLA
Leonessa, stasera il Si all'Umbria scende in campo - Assemblea, il Comitato si presenta a S.Lucia - Timore da Terni :"Si sta muovendo Perugia". Stasera tocca al Comitato per il SI al referendum di annessione all'Umbria presentarsi ai Leonessani. I cittadini capeggiati dal Sindaco Alfredo Rauco si ritroveranno alle ore 21:30 presso l'Auditorium Santa Lucia. "Spiegheremo a tutti le ragioni di questo gesto - spiega l'ex sindaco di Leonessa e Capogruppo Provinciale di AN Paolo Trancassini - Qualcuno non vuole capire che questa è la battaglia di un territorio contro un certo modo di fare politica". L'appuntamento di stasera arriva dopo pochi giorni da quello del Comitato per il No e Trancassini ne ha anche per il portavoce avversario Giuseppe La Bella, il quale, nel comunicato emanato nei giorni scorsi, non ha avuto parole tenere per gli attuali amministartori leonessani. "I toni e l'aggressione di quel comunicato - commenta ancora Trancassini - dimostrano che c'è bisogno di visibilità ma a noi non interessa scendere su quel piano. Suggerisco solo al portavoce del Comitato per il No di rileggere Dante, visto che gli ignavi sono coloro che non decidono e non chi, come noi, magari anche sbagliando, una scelta l'abbiamo fatta. Loro, invece, lavorano per l'astensione." Infine Trancassini riserva una battuta anche all'atteso Consiglio Regionale del 15 ottobre nel quale, forse, verrà presentata una proposta legislativa da hoc per scongiurare il referendum. "Mi aspetto moltissimo da quel Consiglio - conclude - ma sapendo che la Massimi ha partecipato alla riunione del Comitato per il No, presumo che il portavoce di quel Comitato abbia parlato anche a nome suo". Intanto da Terni continuano ad arrivare dei segnali. Ultimo un ordine di tempo quello del consigliere comunale di Forza Italia, Federico Salvati che dalle pagine del suo blog scrive :"La Provincia di Terni e soprattutto i relativi assessori al Turismo e allo Sviluppo economico si segnalano per la totale indifferenza rispetto ad una straordinari opportunità di crescita del nostro territorio. Dopo aver parlato per anni di riequilibrio territoriale, alla prima vera occasione che si prospetta di rafforzare le dimensioni della provincia, gli amministratori locali non assumono nessuna iniziativa. C'è da chiedersi, a questo punto, per quale motivo. - conclude Salvati - Forse perchè a Leonessa la sinistra non ha così tanti seguaci? O forse perchè su quel comune ha già messo gli occhi addosso Perugia e quindi non è possibile contrastare le ambizioni del capoluogo della regione?". E le volontà reatine avranno un peso nella vicenda ? (Marco Fuggetta)
E-mail 7 ottobre 2008 ore 19:26 Ci scusiamo sinceramente con l'amico Ferruccio Armeni per la nostra "latitanza" , del tutto non voluta. Abbiamo ricevuto solo le ultime due e-mail spedite : ci affrettiamo, come nostro costume, a pubblicare quanto inviato. Grazie, come sempre, per l'attenzione e la considerazione con cui ci seguite. giannibolletta@leonessa.org In questi giorni rimango veramente stupito di come si sta parlando di Leonessa e non solo dai soliti interessati per fini personalistici, ma da personaggi importanti della politica, quei personaggi che a Leonessa approdano o hanno approdato solo in campagna elettorale per accaparrarsi il voto dei Leonessani, che da decenni vengono loro elargiti sia che siano di destra, di centro o di sinistra, personaggi che una volta eletti, non mettono più piede a Leonessa e dimenticano immediatamente quanto avevano promesso in campagna elettorale. Magari ci dessero “un piatto di lenticchie riscaldate”!!! Niente. Sono ormai troppi anni che Leonessa ed i Leonessani subiscono passivamente ed aspettano fiduciosi che qualche politico si ricordi almeno in parte delle promesse fatte in campagna elettorale ma invano. Leonessa è solo un puntino segnato sulla carta geografica. Per la provincia di Rieti invece è sparita persino da li, tanto è vero che nello stampare la guida delle manifestazioni che si svolgono nell’arco dell’anno in tutta la provincia, Leonessa non appare affatto. Eppure le più belle manifestazioni si svolgono proprio a Leonessa, ma! Ora, come di consueto appare però il solito personaggio, che in vista della prossima consultazione elettorale, si ricorda di Leonessa e viene ad insegnarci cosa dovremmo fare per vivere meglio il mese di agosto. Ed il periodo invernale? Con quali mezzi pensa si possano portare gli stessi turisti di agosto? Lo ha riferito a Marrazzo o magari a Melilli? Un appunto vorrei inoltre farlo al Signor Alessio Angelucci, Consigliere circoscrizionale del P.D. a Rieti, il quale, al riguardo del referendum, sul quotidiano il Tempo di alcuni giorni fa, rimproverava i Leonessani dichiarando “ I problemi si affrontano, non si fanno armi e bagagli per trasferirsi altrove”. Ci insegni lui che è pratico come si fa, noi potremmo anche accettare il suo consiglio. Termino con un appello per i veri Leonessani per ricordare loro che questa è una occasione che non potrà ripetersi nel futuro, ORA O MAI PIU’ . Questo è il momento di restare uniti se vogliamo veramente bene a Leonessa. Dimostriamo a certi personaggi che i Leonessani hanno tutti gli attributi al loro posto e se vogliamo possiamo avere quello che vogliamo. La battaglia è dura ma questo è il momento in cui possiamo dimostrare che Leonessa non è solo un puntino sulla carta geografica, ma un paese vivo dove abitano persone vive le quali pretendono di avere i loro diritti per sopravvivere. Ferruccio Armeni
E-mail del 7/10/2008 Ore 15:50 spedita alla Redazione de "Il Messaggero" in risposta all'articolo riportato qui sotto. Non credo valga la pena invocare la cd. “legge sulla stampa” per chiedere la pubblicazione di due modesti chiarimenti circa quanto da Voi pubblicato in data odierna nell’articolo “La Secessione di Leonessa” ed afferente le dichiarazioni rese da Trancassini. Ricordo al “Consulente Legale del Comune di Leonessa” (quello dell’euro annuo!), Avv. Paolo Trancassini, che non posso certamente prendere lezioni da lui…..nemmeno sulla Divina Commedia. La qualifica di “ignavi” infatti l’ha dispensata, insieme ad altre “perle”, proprio lui nell’intervista rilasciata a Mep Radio e rivolta a noi promotori dell’astensione. Non ho fatto altro quindi che “girarla” al mittente con la virgolettatura inserita nel termine. Quindi tale circostanza non sarebbe dovuta sfuggire ad un fine intellettuale come lui. Preciso, inoltre, che non sono il portavoce della Massimi ma di un Comitato Referendario. Trancassini invece a nome di chi parla a proposito di Referendum? Tranquillizzo infine la Vostra giornalista….anche lo scrivente “tiene alla patata”.
Grazie. Avv. Giuseppe LA BELLA
Si costituisce il fronte del "no" in attesa del dibattito in Regione - Leonessa, c'è chi dice no alla secessione dal Lazio e no anche al referendum. E' questa la linea scaturita dall'incontro di sabato pomeriggio in un ristorante della zona promosso da Giuseppe La Bella e al quale hanno partecipato una cinquantina di persone. Leonessani, certo, ma non persone qualsiasi: tra loro la consigliera regionale Anna Maria Massimi, il coordinatore comunale del Pd Cesare Perilli e l'ex sindaco del paese Luigi Cordeschi, fin qui tutti piuttosto abbottonati sulla materia. La Bella invece parla e soprattutto scrive, cominciando con lo spiegare le ragioni del no: «non si può votare no rispetto ad un progetto che non esiste» e poi in un simile referendum andare a votare no sarebbe inutile visto che per il raggiungimento del quorum non fa testo il numero dei votanti ma il numero dei sì. Segue un atto d'accusa durissimo ai promotori della consultazione, «ovvero di coloro che per un ventennio, a titolo diverso, si sono resi responsabili di danni gravissimi all'economia dell''altipiano» salvo scaricare ora tutte le responsabilità a Regione e Provincia. «A pagare il referendum saranno i cittadini leonessani - scrive La Bella - ma chi auspica la fine di certe istituzioni continua a stare sul loro libro paga e si autocandida alla loro presidenza». E qui a Paolo Trancassini sono fischiate forte le orecchie: «La Bella ci taccia di ignavia e poi invita i cittadini all'astensione: forse dovrebbe ripassare la Divina commedia di Dante». Intanto si avvicina la prima data utile per un confronto tra le parti, seppur a distanza, passando da Roma: il 15 ottobre in consiglio regionale si discuterà del caso Leonessa, con l'unica mozione al momento presentata al riguardo che dice "no" agli impianti in Vallonina (primi firmatari Perilli e Massimi) con il consigliere regionale Cicchetti (An) che ha preannunciato un'iniziativa di legge ad hoc. Niente altro che un escamotage per offrire alla destra di Leonessa il modo per uscire indenne dalla vicenda prima della batosta elettorale, per La Bella, che già pregusta «il piatto di lenticchie riscaldate». Trancassini invece prevede un consiglio regionale burla: «Se la Massimi accetta che a parlare per lei sia La Bella...». Quanto al contorno, lui tiene alla patata. A.L.
Sagra della patata Si svolgerà sabato 12 e domenica 13 ottobre la 19' edizione della sagra della patata leonessana. Fritta, lessa o 'rescallata' la patata sarà la vera protagonista della kermesse - oramai diventato un appuntamento da non perdere nel panorama degli appuntamenti gastronomici della provincia leonessana. Durante la manifestazione è previsto l'arrivo di 50 espositori da tutta Italia. Questo il programma: sabato 12, alle 10, l'apertura ufficiale degli stand, ale ore 16 l'anteprima della sagra con palatine fritte in piazza e salsicce alla brace. In serata musica dal vivo. Domenica 13, alle 13, si inizierà la degustazione degli gnocchi al sugo e al tartufo, patate fritte o "rescallate" in piazza 7 Aprile, salsicce alla brace a piazza 4 Novembre. Alle 17 ancora degustazione dei gnocchi e musica con il "II duo di Pikke". Alle 18 a premiazione della patata più grande, poi si chiude con i fuochi d'artificio.
Referendum, Leonessa spaccata a metà Consultazione Il Comitato per il "NO" invita i cittadini a non votare. Domani si presentano i sostenitori del "Si" Cominciano a delinearsi le "coalizioni" che al Leonessa si daranno battaglia tra chi vuol rimanere e chi vuol diventare umbro. Sabato si è costituito il Comitatop per il "No", che in realtà inviterà i cittadini ad astenersi nel referendum del 30 novembre e 1 dicembre. All'Assemblea costituente, svoltasi presso il ristorante "La Prateria", hanno partecipato tra gli altri il consigliere regionale Anna Maria Massimi e il coordinatore locale del PD Celeste Perilli, mentre è stato eletto portavoce l'avvocato Giuseppe La Bella. L'invito a non andare a votare ha una duplice motivazione. "Il primo risiede nella circostanza che non si può votare "no" rispetto ad un programma che non esiste - è la spiegazione di La Bella - Il secondo è, invece, che contrariamente agli altri referendum che richiedono la partecipazione al voto di almeno il 50 per cento più uno degli aventi diritto, il quorum in questo caso è fissato nella stessa misuram ma di voti esprimenti il Si". Nella nota preparata dal Comitato per il No si esprime "una condanna politica nei confronti dei promotori ovvero di coloro che per un ventennio, a titolo diverso, si sono resi responsabili dei gravissimi danni recati all'economia del nostro altipiano per poi tentare di scaricarli integralmente sulle istituzioni sovraordinate. Attendiamo, quindi con divertità curiosità - si legge nella conclusione - l'esito dell'operazione di salvataggio degli ignavi promotori del referendum che tenterà Cicchetti il 15 ottobre (data del Consiglio Regionale sulla vicenda, ndr). E di comitato in comitato, domani verrà presentato quello del "Si". alle 21:30 presso l'Auditorium Santa Lucia. E ancora, sul fronte istituzionale, dopo la convocazione del consiglio regionale del 15 ottobre, si attende di conoscere la data di quello privinciale. I rumors parlano del 16 o 17 ottobre. (Marco Fuggetta)
E-mail 6 ottobre 2008 ore 13:35 Vorrei capire come il signor Trancassini va al referendum e poi aspira a diventare Presidente della Provincia.
C'è qualcosa che non quadra.Il referendum mi sembra una lotta senza
quartiere tra personalismi più che per
il bene dello splendido territorio di Leonessa.
Raffaele Pirisi
Ci sono già i primi significativi (ed abbastanza duri) commenti al comunicato stampa del comitato per il NO. Non ci stancheremo mai di ripeterlo: siamo disposti a pubblicare tutto quello che i gentilissimi amici che da anni ci seguono con affetto e partecipazione decideranno di inviarci. Ma il tutto non può prescindere dalle solite tre regole fondamentali : nome e cognome, e, se possibile, rispetto ed educazione. Perchè si può dire tutto (almeno da queste parti...) Attendiamo le opportune liberatorie per pubblicare quanto ci è stato inviato. Grazie di cuore per l'attenzione. Felice Vita
L'Assemblea Costituente del Comitato per il SI si terrà a Leonessa mercoledì 8 ottobre 2008 alle ore 21:30 presso l'Auditorium Santa Lucia. Tutti gli interessati sono caldamente invitati a partecipare Comitato per il SI
COMUNICATO STAMPA COMITATO REFERENDARIO PER IL “NO” 30.11-01.12.2008 LEONESSA 2008
Il giorno 4 Ottobre 2008 si è costituto in Leonessa il Comitato Referendario per il “NO” con l’adesione di oltre cinquanta cittadini. Portavoce del Comitato è stato eletto lo scrivente. L’Assemblea ha inoltre deliberato di invitare gli elettori a non andare a votare, piuttosto che votare “NO” per un duplice motivo. Il primo risiede nella circostanza che non si può votare “NO” rispetto ad un progetto che non esiste. Il secondo, invece, che, contrariamente agli altri referendum che richiedono la partecipazione al voto di almeno il 50% più uno degli aventi diritto, il “quorum”, in questo caso, è fissato nella stessa misura ma di voti esprimenti il “SI”. Votare “NO” è quindi inutile. L’assoluta latitanza di progettualità, collegata ai gravosi oneri economici che graveranno unicamente sui cittadini leonessani, perché il Referendum lo pagheranno loro, impongono una durissima condanna politica nei confronti dei promotori ovvero di coloro che per un ventennio, a titolo diverso, si sono resi responsabili dei gravissimi danni recati all’economia del nostro altipiano per poi tentare di scaricarli integralmente sulle istituzioni sovraordinate, auspicandone la fine, ma non solo continuando a stare sul loro libro paga, ma addirittura autocandidandosi alla loro presidenza. Grande esempio di coerenza! Attendiamo, quindi, con “divertita curiosità”, l’esito dell’ ”operazione di salvataggio” degli “ignavi promotori del referendum” che tenterà CICCHETTI il 15 Ottobre alla Regione Lazio. “Un pugno di lenticchie, magari riscaldate” in cambio del Referendum. Una via di uscita, sicuramente non onorevole, ma meno dolorosa della delegittimazione popolare che imporrebbe il loro “ritorno a casa” anticipato di pochi mesi…. In ogni caso, subito dopo questo “storico” appuntamento, convocheremo un’Assemblea pubblica per promuovere una sana informazione e magari un democratico confronto.- Avv. Giuseppe LA BELLA
Trancassini e le strategie in Provincia . Non sarebbe persa la candidatura del Pdl a presidente provinciale per Paolo Trancassini, consigliere e capo gruppo di An in Provincia. Il suo appeal politico, alla notizia della convocazione di un consiglio straordinario dedicato per intero al referendum del comune di Leonessa per l''aggregazione all'Umbria, potrebbe infatti risalire. Le sue battaglie a favore del l'annessione leonessana alla provincia di Terni, d'altro canto, avrebbero legato mani e piedi al partito di via Peschiera per la più importante poltrona provinciale. Il no contro il suo nome l'avrebbero fatto in molti. «Trancassini? Impresentabile, per la storia di Leonessa. Come si fa a candidarlo se lui è a capo del referendum scissionistico contro la provincia di Rieti e si porta via uno dei comuni più importanti?», racconta un bene informato. A «salvare» il capogruppo aennino sarebbe stata la decisione dell'attuale presidente provinciale di Giunta. «Credo sia necessaria una riflessione - ha detto Melilli - e quindi la scelta migliore è quella di dedicare a un tema così importante e delicato un apposito Consiglio provinciale». Si profilerebbe dunque una svolta storica nelle cosiddette «pubbliche relazioni» tra comune di Leonessa e Provincia. Forse la possibilità di recuperare su questo versante (per Leonessa quello sciistico in particolare) sarebbe ancora in vita. A questo punto anche la designazione di Trancassini «for president» alla corsa provinciale per il Pdl. Ma lui è lapidario: «No comment». Stefania Pascucci
Il 15 ottobre alla Pisana verrà presentata un''iniziativa legislativa per scongiurare la consultazione Referendum per passare all'Umbria Convocato il Consìglio regionale Leonessa Il sindaco Rauco: «Se non ci daranno certezze andremo avanti» Marco Fuggetta - Se ne era parlato tanto e finalmente è arrivato, anche se ad oggi c''è un grosso punto interrogativo su quali potranno essere i risultati. Stiamo parlando del Consiglio regionale dedicato al caso Leonessa, convocato per mercoledì 15. Come sottolinea anche il comunicalo della Regione Lazio «al momento è depositata una mozione - quella presentala dai consiglieri Anna Malia Massimi e Mario Perilli - ma è probabile che prima del 15 ci sarà anche un''iniziativa legislativa». E qui arriva il primo punto interrogativo. Quale sarà questa iniziativa? E soprattutto, se in tanti mesi il progetto di impianti sciistici sul versante Nord del Terminillo non è mai riuscito a farsi largo in Regione, cosa potrà portare di risolutivo questa iniziativa legislativa? «La proposta legislativa non è stata ancora definita - spiega il consigliere regionale Anna Maria Massimi - Certo, non so quanto potrà rivelarsi utile un confronto in Consiglio per il semplice fatto che alla questione Leonessa siamo sensibili da tempo e l''abbiamo affrontata da tempo in modo approfondito. Ci abbiamo lavoralo e l''abbiamo portata avanti con Penili e Marrazzo. E anche la Provincia con Melilli ha fatto molto, proponendo un progetto e affidandolo ad un esperto del settore. Noi siamo nell'ottica che il progetto debba andare avanti. Ma alcuni vi si oppongono in modo un po'' strumentale». E qui arriva il secondo punto interrogativo, perché il progetto al quale fa riferimento la Massimi è quello della Provincia, che stralcia proprio la parte cara ai leonessani riguardante gli impianti sul Versante Nord. Ma allora il consiglio regionale servirà? «Sicuramente la convocazione è un fatto positivo, ma vorrei utilizzare una frase che in genere si usa negli annunci: No perditempo - commenta il sindaco Alfredo Rauco - Nel senso che sicuramente a livello politico qualcosa si muove, vedi soprattutto la lettera al Governo del senatore Cicolani che ringrazio pubblicamente, ma se non ci vengono date certezze su quelli che sono nostri diritti e sul progetto, noi andiamo avanti per la nostra strada». Che porta dritta dritta al referendum di novembre. Date referendum a Leonessa è stato fissato il 30 novembre eil1° dicembre Sono già in corso i preparativi .Marco Fuggetta
LAZIO: SEDUTE DI CONSIGLIO REGIONALE 8-15-16-22-29-30 OTTOBRE
Il Consiglio Regionale del Lazio è convocato nel mese di ottobre nei giorni 8-15-16-22-29-30. Lo ha deciso oggi la conferenza dei capigruppo, riunita in via della Pisana dal Presidente dell’Assemblea Guido Milana. A partire dall’8 ottobre, ore 11,30 l’ordine del giorno contiene tra gli argomenti prioritari i seguenti punti:
1. Designazione di tre esperti in materie giuridiche ed economiche nel Comitato tecnico per il monitoraggio degli enti pubblici dipendenti. 2. Designazione di quattro componenti nel Comitato regionale per le comunicazioni - CORECOM. 3. Designazione di un componente nella Consulta regionale per la salute mentale in sostituzione del Signor Rinaldo Perini, dimissionario. 4. Elezione del Difensore Civico della regione Lazio. 5. Designazione di tre componenti del Consiglio di Amministrazione dell’Agenzia regionale per la promozione turistica di Roma e del Lazio S.p.A.. 6. Proposta di legge regionale n. 338 del 12 novembre 2007, adottata dalla Giunta regionale con deliberazione n. 884 del 9 novembre 2007, concernente: MODIFICHE A DISPOSIZIONI LEGISLATIVE IN MATERIA DI ATTIVITA’ PRODUTTIVE DI CUI ALLE LEGGI REGIONALI 18 NOVEMBRE 1999 N. 33, 27 FEBBRAIO 2004 N. 2, 28 APRILE 2006 N. 4, 29 NOVEMBRE 2006 N. 21, E SUCCESSIVE MODIFICHE. 7. Proposta di deliberazione consiliare n. 51 del giorno 25 maggio 2007, adottata dalla Giunta Regionale con deliberazione n. 294 del giorno 15 maggio 2007. concernente: CONSORZIO DI SVILUPPO INDUSTRIALE SUD PONTINO DI GAETA. VARIANTE AL P.R.G. CONSORTILE INTERESSANTE IL COMUNE DI SPIGNO SATURNIA. DELIBERA N. 197/C DEL 21.10.1998 DEL COMMISSARIO REGIONALE. APPROVAZIONE. 8. Proposta di deliberazione consiliare n. 65 del giorno 26 marzo 2008, adottata dalla Giunta regionale con deliberazione n. 111 del giorno 22 febbraio 2008, concernente: APPROVAZIONE DEL PIANO DELLA RISERVA NATURALE DI MONTE MARIO DI CUI ALL’ARTICOLO 26 DELLA LEGGE REGIONALE 6 OTTOBRE 1997, N. 29 “NORME IN MATERIA DI AREE NATURALI PROTETTE REGIONALI” E SUCCESSIVE MODIFICHE ED INTEGRAZIONI. 9. Proposta di legge regionale n. 400 del giorno 23 luglio 2008, di iniziativa dei consiglieri BATTAGLIA, MARIANI, PEDUZZI, PARRONCINI, FOSCHI, PONZO, MOSCARDELLI, FONTANA, MASSIMI, LAURELLI, PERILLI, CIARALDI, CELLI, BRANCATI, ALAGNA, COLAGROSSI, GROSSO, concernente: NORME IN MATERIA DI INSERIMENTO AL LAVORO DELLE PERSONE CON DISABILITA’.
In sede di conferenza dei capigruppo si è anche deciso che il primo punto all’ordine del giorno del 15 ottobre sarà la questione del comune di Leonessa, in provincia di Rieti, dove è in atto la raccolta di firme per il referendum con cui i proponenti auspicano il distacco del comune dal Lazio per annettersi all’Umbria. Al momento, è depositata una mozione ma è probabile che prima del 15 ci sarà anche un’iniziativa legislativa.
Sarà calendarizzata nei prossimi giorni una seduta straordinaria su infiltrazioni e radicamenti della criminalità organizzata in alcune aree del Lazio, su sollecitazione di Enrico Fontana, capogruppo dei Verdi.
Area Informazione 00163 – Roma – Via della Pisana 1301 – telefono 0665771408; fax 0665001518.areainformazione@regione.lazio.itwww.consiglio.regione.lazio.it
Roma: Regione Lazio - ufficiale - convocato per il 15 ottobre il Consiglio regionale dedicato al Referendum di Leonessa L'attesissimo Consiglio regionale straordinario dedicato al Referendum secessionista del Comune di Leonessa è stato convocato per mercoledì 15 ottobre. L'appuntamento è per le ore 11.30 alla Pisana, probabilmente alla presenza di una numerosa delegazione di popolazione leonessana, da quanto ci confermano gli amministratori comunali. Invece, nulla di concreto da "Palazzo d'oltre Velino", dove Giosuè CALABRESE non ha ancora riunito la conferenza dei capogruppi per la convocazione straordinaria del'Assise provinciale. Intanto, in attesa di eventuali segnali dalla politica nazionale, fervono i contatti per la costituzione del Comitato favorevole al passaggio in Umbria. L'assemblea dovrebbe riunirsi mercoledì della prossima settimana. Confermata la costituzione del Comitato per il NO, che si riunirà sabato pomeriggio presso il ristorante "La Prateria".
S.E. Ministro dell’Ambiente, Tutela del Territorio e del Mare S.E. Ministro per i Rapporti con Le Regioni e.p.c. S.E. Presidente del Consiglio dei Ministri LORO SEDI Gentile Ministro, il prossimo 30 novembre nel Comune di Leonessa (Rieti) si terra’ un referendum consultivo nel quale i cittadini saranno chiamati a scegliere se restare nella Regione Lazio oppure passare nella vicina Umbria. Il referendum è frutto dell’esasperazione di un territorio che ritiene di essere stato ingiustamente penalizzato dalla Regione Lazio rispetto ad una sua concreta possibilita’ di sviluppo. Leonessa, infatti, e’ una citta’ d’arte posta a mille metri sul livello del mare e nel suo territorio ricade il versante nord del massiccio del monte Terminillo. Esiste un progetto, di ingegneria naturalistica, dotato delle relative risorse che consente di compatibilizzare con l’ambiente naturale un nuovo comprensorio sciistico da collegare a quello già esistente nel Comune di Leonessa ed agli altri impianti del Terminillo. Purtroppo, quando tale opportunita’ veniva presentata in conferenza dei servizi per l’approvazione, la Giunta Marrazzo, appena insediata, ripristinava, utilizzando la legge di bilancio, una vecchia normativa paesistica che, di fatto, ne pregiudicava l’approvazione. Successivamente, la Provincia di Rieti inseriva tale progetto in uno piu’ complesso, denominato Programma degli interventi per il Terminillo. Tale Programma veniva approvato dalla giunta Provinciale ed inviato in Regione per l’approvazione definitiva. Nonostante una serie di assicurazioni, anche pubbliche, del Presidente Marrazzo, non solo la Regione Lazio non ha ancora approvato tale programma, ma nel giugno scorso, con la delibera di approvazione dei regolamenti dei Sic e Zps, la giunta stabiliva l’impossibilita’ categorica di realizzare, impianti di risalita nelle zone protette da tali vincoli, come nel caso del Terminillo; tutto cio’ in evidente contrasto con il Decreto Ministeriale emesso in data 17/10/2007 G.U. 6/11/2007 n.258 dall’allora Ministro Pecoraro Scanio che, nel proibire, faceva salvi tutti i progetti in corso di approvazione, come appunto quello di Leonessa e della Provincia di Rieti. Le altre regioni, al contrario, hanno correttamente recepito il citato D.M. Contro tale delibera il Comune di Leonessa proponeva ricorso al Tar, il quale si pronunciera’ nei prossimi giorni. E’ bene sottolineare in questa sintetica cronistoria del calvario leonessano, che il progetto de quo rappresenta una importantissima occasione di sviluppo non solo per i territori montani interessati, ma per tutta la Provincia di Rieti, per la quale il Terminillo è stato in passato e può tornare ad essere motore di sviluppo non solo economico, ma anche naturale al punto che anche la triplice sindacale unitamente all’ugl si è pronunciata in più occasioni fortemente favorevole all’iniziativa. Come parlamentare politicamente legatissimo alla provincia di Rieti, sento il dovere di intervenire nella vicenda, sia per scongiurare la disgregazione della Provincia, che con il referendum rischia di perdere uno dei suoi comuni piu’ importanti e sia per cercare, attraverso l’azione di governo, di permettere ad un territorio di cogliere le possibili occasioni di sviluppo, come peraltro avviene nelle altre regioni d’Italia: come e’ possibile, infatti, proibire nel Lazio cio’ che in ogni Regione a vocazione sciistica e’ permesso? Questa palese disparita’ normativa, che finisce per incidere sulla qualita’ della vita delle popolazioni, non e’ in contrasto con il principio costituzionale dell’uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla Legge e delle pari opportunità? Per questo, nel rispetto di ciascuna delle Vostre competenze, Vi esorto ad intervenire nella vicenda. Distinti saluti. Sen. Angelo Maria Cicolani
Una seduta speciale per il "caso Leonessa"
Se in Municipio è tempo di marmellata, in Provincia è il miele che corre
a fiumi. Così il caso Leonessa, su proposta del presidente Fabio Melilli,
viene amabilmente rimandato ad una seduta ad hoc del consiglio,
considerando non «rispettoso dei leonessani» la parentesi pomeridiana di
ieri che, su richiesta di Paolo Trancassini, il presidente Giosué
Calabrese era sul punto di concedere. Nei 20 minuti di "ricreazione",
prima cioè della discussione delle variazioni al bilancio 2008 - toccate
in sorte al vicepresidente Roberto Giocondi, che infatti si è presentato
in aula con lo zainetto in spalla col materiale dentro - altro amabile
scambio di vedute tra maggioranza e opposizione sulle dimissioni di
Vincenzo Rinaldi. Dimissioni gagliardemente date per il sindaco Michele
Nicolai - che un qualche ruolo nella vicenda di Rinaldi pure lo ha
avuto, in quel di Borgorose - giuridicamente sospette per l'avvocato
Trancassini - «Peccato che gli assessori non godono delle tutele dei
lavoratori: qui ci sono tutti gli estremi per pensare siano state subite
prima che date, e per quello che Rinaldi faceva fuori dall'orario di
lavoro, tipo la sera a cena» - inesistenti sul piano politico, per
Giovanni Pompei:'' «Magari una crisetta istituzionale, un problema
personale ma niente di politico: chi ha eletto e sostenuto la giunta
Melilli sono tutti qui al suo fianco». Tutti tutti proprio no, e dopo la
Rosa bianca che ha deciso di sbocciare altrove ecco l'annuncio di
Melilli: «Non appena ci saranno le condizioni farò un altro assessore».
Magari prima del voto, certo. Più o meno quello che si augura
Trancassini per la discussione del caso Leonessa: prima di fine novembre
ma possibilmente non a metà ottobre. Quelli sono i giorni della sagra
della patata. Roba per stomaci forti, mica miele e marmellate... A.L
Non finiremo mai di ringraziare l'amico Massimo Spadoni e tutta la Redazione di MepRadio per l'attenzione ed il portentoso lavoro di raccolta e diffusione delle informazioni riguardanti la nostra città. MePRadio, Radio ufficiale della Città di Leonessa. Grazie di cuore !!! La Redazione di www.leonessa.org Rieti: Referendum Leonessa - convocazione straordinaria del Consiglio provinciale - si voterà anche in Provincia di Treviso Ancora nulla di fatto per la convocazione del Consiglio regionale straordinario che sarà dedicato al Referendum secessionista del Comune di Leonessa. Infatti, l’attesa Conferenza dei capigruppo, prevista per la giornata odierna, è stata rinviata a venerdì prossimo. Intanto, il costituendo Comitato contrario al passaggio nella Regione Umbria cambia location per la sua prima assemblea. Rimane invariata la giornata di sabato 4 ottobre, sempre alle ore 17.00, mentre la riunione si svolgerà presso il Ristorante “La Prateria”. Questo pomeriggio, durante lo svolgimento del Consiglio provinciale, in risposta all’interrogazione urgente del Capogruppo di AN TRANCASSINI (tra i maggiori fautori del passaggio di Leonessa in Umbria), il Presidente dell’Amministrazione MELILLI ha suggerito una convocazione ad hoc dell’assise provinciale. << Credo sia necessaria una riflessione - ha dichiarato Fabio MELILLI - e quindi la scelta migliore è quella di dedicare ad un tema così importante e delicato un apposito Consiglio provinciale. Limitare la discussione attorno ad una singola interrogazione in un Consiglio dedicato al Bilancio non avrebbe consentito gli approfondimenti che un tema del genere merita >>. << La proposta di svolgere un Consiglio provinciale esclusivamente sulla vicenda referendaria di Leonessa mi trova pienamente d'accordo. Auspico - ha risposto l'Avv. TRANCASSINI - che il Consiglio, per avere un proprio senso, venga convocato il prima possibile e non a ridosso del voto >>. Domenica 30 novembre e lunedì 1° dicembre non si voterà solo nel territorio leonessano. La consultazione referendaria riguarderà anche il Comune di Meduna di Livenza, in Provincia di Treviso, che dal Veneto propone la sua aggregazione alla Regione Friuli Venezia-Giulia. Le proposte oggetto dei referendum saranno approvate solo se il numero dei voti attribuiti alla risposta affermativa al quesito non sarà inferiore alla maggioranza degli elettori. L’art. 132, secondo comma, della Costituzione Italiana stabilisce che, con legge della Repubblica, possa darsi corso alla proposta di variazione territoriale sentiti i consigli regionali interessati (parere non vincolante). Ai sensi dell’art. 45, quarto comma, della legge 25 maggio 1970, n°352, il Ministro dell’Interno, entro 60 giorni dalla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della notizia del risultato del referendum, presenterà al Parlamento il relativo disegno di legge.
COMUNICATO STAMPA Con decreto del Presidente della Repubblica, in data 16 settembre 2008, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 222 del 22 settembre 2008, sono stati convocati, per il giorno di domenica 30 novembre 2008, con prosecuzione delle operazioni di votazione lunedì 1° dicembre 2008, i comizi per lo svolgimento del referendum popolare, ex art. 132, secondo comma della Costituzione, per il distacco del Comune di Leonessa (Ri) dalla regione Lazio e la sua aggregazione alla regione Umbria. Le operazioni di voto si svolgeranno, ai sensi della normativa vigente, dalle ore 08,00 alle ore 22,00 di domenica 30 novembre e dalle ore 07,00 alle ore 15,00 di lunedì 1° dicembre 2008.
NUOVO RIETI OGGI POLITICA - II capogruppo di An accusa di
indifferenza l' amministrazione provinciale "Leonessa fùgge e Melilli tace"
- Trancassini:
'il presidente sta mostrando un totale disinteresse - II caso presto in Regione:
"Solo Marrano può evitare il referendum - Leonessa verso l'Umbria, il
capogruppo provinciale di An denuncia <I comuni scappano Melilli è indifferente"
Trancassini: "Ora solo Marrazzo può evitare il referendum "I COMUNI reatini
'fuggono' in Umbria, ma l?amministrazione provinciale rimane indifferente". La
denuncia del capogruppo di An di Palazzo d'Oltre Velino Paolo Trancassini : "La
questione del referendum di Leonessa verrà affrontata dalla Regione Lazio
venerdì in conferenza dei capigruppo. In quella sede sarà decisa la data del
consiglio straordinario con all'ordine del giorno la discussione sulla
consultazione referendaria - ha detto Trancassini intervenendo a una
trasmissione dell'emittente radiofonica Mep Radio - È solo grazie
all'intervento dei consiglieri regionali Antonio Cicchetti e Donato Robilotta
che la Pisana ha deciso di parlare del referendum". Il capogruppo di An in Provincia ha mosso una
pesante critica nei confronti degli amministratori provinciali, che invitati al
dibattito radiofonico sul caso di Leonessa (al quale si sta aggiungendo anche
quello di Magliano Sabina, dove è già stata avviata una raccolta di firme per
poter avviare l'iter di secessione dal Lazio): "La Provincia ha un totale
disinteresse della questione ha detto Trancassini e Melilli preferisce non
partecipare al dibattito e probabilmente la sua posizione politica su questo
referendum è l'astensione". Intanto i consiglieri regionali del Pd, Anna Maria
Massimi e Mario Perilli, hanno presentato una ipotesi di discussione in
consiglio che è "irricevibile - commenta il capogruppo di An - In quel
documento* Leonessa è descritta come alla deriva e insistono nello stralcio
del progetto del versante Nord del Terminillo. È evidente che hanno un problema
di tenuta della maggioranza: hanno i numeri per approvare il progetto in
consiglio regionale, ma non lo fanno. Un problema politico che ha anche Melilli
in Provincia". Viene chiesto se e quando la Provincia dibatterà la questione
del referendum. "Presenterò un'interrogazione urgente al prossimo consiglio
provinciale-continua Trancassini - e il presidente Calabrese dovrà decidere se
dare spazio alla discussione, ma credo che sia difficile che lo faccia". Nel
corso della trasmissione è stato domandato se c'è la possibilità .di interrompere il percorso di secessione di Leonessa. "Il referendum lo può
fermare solo Marrazzo e la sua giunta con un loro gesto responsabile", spiega
il capogruppo di An
Leonessa: nuova vita per gli impianti di Campo Stella «Il progetto potrebbe offrire grosse potenzialità di sviluppo riportando nel reatino quel turismo invernale ormai scomparso» Mario Felici giovedì 25 settembre 2008
Si è riunito domenica, presso la sala congressi del Leo Hotel in Leonessa, il consiglio del "Comitato Impianti Campo Stella" al fine di relazionare gli associati in merito alle novità riguardanti la ristrutturazione degli impianti di Campo Stella ed alla attività svolta in questo periodo dal comitato stesso. Il Presidente Massimo Rauco ha illustrato ai presenti la bozza di progetto commissionata dal Comitato al dott. Daniele Costantini - uno dei massimi esperti in progettazione realizzazione di piste italiane ed europee - grazie al quale si è potuto mostrare alle istituzioni provinciali e regionali, incontrate in precedenza, le grandi potenzialità derivanti dalla ristrutturazione ed all'ampliamento di un bacino sciistico come quello di Campo Stella che, se ben collegato al versante del Terminillo e con un ampliamento nel versante di Cantalice, potrebbe offrire grosse potenzialità di sviluppo riportando nel reatino quel turismo invernale ormai scomparso. Grande soddisfazione è stata espressa dai presenti anche in merito alla qualità del lavoro che ha previsto non soltanto la sostituzione degli impianti esistenti e la loro ottimizzazione, ma anche la bonifica delle piste ed il loro ampliamento come anche il recupero ambientale di aree che erano state rovinate e deturpate con la prima realizzazione degli impianti negli anni 80. È notizia di questi giorni che Costantini ha vinto il bando di concorso predisposto dalla Provincia di Rieti per la trasformazione della bozza da noi commissionata in un progetto definitivo, che riveda ed integri al meglio anche gli interventi da porre in essere nei Comuni di Rieti e di Cantalice al fine di portare al vaglio della regione un progetto che abbia un senso non solo nei chilometri di piste disponibili e nei servizi accessori, ma anche nella successiva gestione che dovrà essere competitiva rispetto al nord Italia. Il progetto definitivo dovrà essere completato entro fine anno cosi da iniziare al più presto l'iter di approvazione, e per questo l'Ing. Costantini è già all'opera nell'area di Campo Stella per effettuare i rilievi necessari. «Riteniamo - dice il presidente Rauco - di aver ottenuto un significativo successo mostrando a tutti che con la competenza e la buona volontà si possono tagliare traguardi insperati. Ora, il lavoro del comitato proseguirà nel campo delle verifiche del rispetto di tempi e degli impegni presi da tutte le istituzioni coinvolte, come anche nella ricerca dei fondi nazionali e comunitari ai quali attingere per poter realizzare un opera che è sicuramente un vanto ed una grande opportunità per Leonessa e per tutto il Reatino».
Contro i vincoli che impediscono la realizzazione degli impianti sciistici Leonessa porta la Regione in tribunale - Leonessa - Il Comune impugna la delibera che li impone sul Terminillo Battaglia legale contro i vincoli I giudici del Tar dovrebbero decidere entro ottobre paolo Di basino LEONESSA - II Comune sogna la secessione verso l'Umbria ma intanto trascina la Regione Lazio davanti al tribunale amministrativo per far annullare,le misure di conservazione ed i vincoli imposti sul versante nord del Terminillo che, di fatto, impediscono di realizzare il progetto "Leonessa SuperSki" (impianti sciistici per un totale di 56 milioni di euro). Mentre il referendum per passare in Umbria stava per essere ufficializzato il Comune ha deciso di impugnare davanti al tribunale amministrativo del Lazio la delibera regionale che regolamenta "la rete europea Natura 2000: misure di conservazione obbligatorie da applicarsi nelle zone a protezione speciale (Zps)". Il ricorso è stato presentato con l'assistenza legale dell'ex sindaco di Leonessa, Paolo Trancassini (che ha offerto la prestazione gratuitamente) e dell'avvocato Maria Cristina Colacino. Il regolamento impugnato -secondo quanto riferisce Trancassini - "prevede dei vincoli che addirittura vanno oltre quelli imposti dall'ex ministro dell'Ambiente. Insomma Zaratti ha superato addirittura Pecoraro Scanio". Il Ministero dell'Ambiente aveva fatto salve dai vincoli tutte le aree interessate da progetti per la costruzione di impianti in corso. Invece nel Lazio la norma - sempre secondo quanto riferisce Trancassini - è stata più restrittiva e alla, fine di fatto ha reso impossibile, almeno finora, la realizzazione degli impianti sul versante nord. Contro il ricorso si è costituita la Regione ed un primo round in Camera di consiglio si è già disputato la scorsa settimana quando si doveva discutere della richiesta di sospensiva degli effetti della delibera avanzata dal Comune di Leonessa. Alla fine le parti hanno concordato di far slittare la discussione sull'istanza cautelare per giocarsi tutto nella discussione "nel merito". "Ci è stato assicurato che l'udienza - dice Trancassini - sarà fissata entro il mese di ottobre anche perché è stata fatta notare la vicinanza del voto per il referendum". Intanto martedì sera dai microfoni di Mep Radio Trancassini ha annunciato che la questione del referendum verrà affrontata dalla Regione Lazio domani in conferenza dei capigruppo. Lotteria S. Giuseppe Questi i numeri della lotteria di beneficenza di San Giuseppe da Leonessa estratti domenica: 1° premio 2599,2° premio 3474, 3° premio 1242 . (Paolo Di Basino)
Si anima il dibattito politico sulla voglia di secessione del
comune reatino. Si farà un consiglio straordinario- Leonessa, il caso
approda in Regione- La vicenda del referendum per andare in Umbria si
discute venerdì a Roma - Aspetta segnali da Roma, da Piero Marrazzo
Paolo Trancassini per frenare, se non addirittura fermare la macchina
del referendum. «Solo Marrazzo può evitarlo, lui e la sua Giunta con un
gesto responsabile». Vale a dire dando una prima copertura politica al
progetto della Provincia con dentro gli impianti sciistici in Vallonina.
Ma in piena bagarre da deficit sanitario, col San Giacomo e il Forlanini
in rivolta e l'sos di ieri l''altro sulle casse vuote che rendono
difficile anche arrivare alla fine del mese è difficile che ci sia
Leonessa in cima ai pensieri del presidente della Regione Lazio. E
allora è all'agognata Umbria che si guarda, ma su questo fronte chi
aspetta un cenno, una dichiarazione di intenti è Fabio Melilli. Sabato
scorso lo "sgarbo" del collega presidente della Provincia di Terni,
Cavicchioli, che aveva ricevuto insieme al sindaco di Polino anche il
sindaco di Leonessa Rauco per parlare di infrastrutture e sviluppo del
comprensorio. Immediati i contatti tra Rieti e Terni, con tante scuse
per l'equivoco dalla segreteria di Cavicchioli, il sindaco Rauco a
raccomandare il basso profilo e Melilli a tirare il fiato. Adesso però è
dalla Regione che si aspetta un segnale, qualcosa del tipo «bella
Leonessa, ma non ci interessa. Annessioni o secessioni non sono
rientrano nella nostra politica» perché poi a ben guardare anche in
Umbria i tentativi di strappo si sprecano, con Terni sempre più protesa
verso Roma e Orvieto che guarda con crescente attenzione a Vterbo,
rimproverando alla Regione una visio- ne delle cose un po' troppo
perugina. Intanto Trancassini si prepara a rialzare il livello
dell''attenzione (e dello scontro) con Melilli e la Regione Lazio:
«Lunedì c''è consiglio provinciale, presenterò un''interrogazione
urgente per discutere del referendum di Leonessa ma dubito che il
presidente Calabrese dia spazio alla discussione», ha dichiarato martedì
ospite di Mep Radio. «D''altronde sfuggono al confronto, in radio, sui
giornali come nelle sedi istituzionali: Melilli si sottrae e
probabilmente la posizione del centro sinistra sul referendum sarà
lastensione». Leonessa fatica però anche ad entrare nell'ordine dei
lavori del consiglio regionale: «Debbo ringraziare Antonio Cicchetti e
Donato Robilotta se venerdì in conferenza dei capigruppo si deciderà la
data del consiglio straordinario sul nostro referendum. Quanto alla
mozione presentata a riguardo dai consiglieri del Pd Mario Peri Ili e
Anna Maria Massimi per noi è irricevibile. In quel documento Leonessa è
descritta come una nave alla deriva e poi c'è l'azzeramento del nostro
progetto sulla Vallonina. E' evidente che hanno un problema di tenuta
della maggioranza: se volessero, potrebbero approvare il progetto in
consiglio regionale Melilli in Provincia». In verità, Perilli e la
Massimi altro non fanno se non mettere per iscritto quanto prima
sussurrato, poi detto e infine ripetuto per mesi ai leonessani, ovvero
che ad essere irricevibile è la parte di progetto che prevede lo
sfruttamento sciistico della Vallonina e questo per «insormontabili
ostacoli di natura normativa, visto che in questa porzione di territorio
sono concentrate le più insuperabili norme europee di tutela». Norme che
a lume di naso dovrebbero non dispiacere alla rossa Umbria, cuore verde
d''Italia.
Riceviamo e volentieri pubblichiamo
Confermo che l'Assemblea Costituente
del Comitato Referendario per il NO si terrà Sabato 4 Ottobre 2008
alle ore 17.00 presso il Leo Hotel di Leonessa.
COMUNICATO STAMPA Alleanza Nazionale Provincia di Rieti “La questione del referendum di Leonessa verrà affrontata dalla Regione Lazio venerdì in conferenza dei capigruppo. In quella sede sarà decisa la data del consiglio straordinario con all'ordine del giorno la discussione sulla consultazione referendaria. È solo grazie all'intervento dei consiglieri regionali Antonio Cicchetti e Donato Robilotta che la Pisana ha deciso di parlare del referendum”. La dichiarazione del capogruppo di An in Provincia, Paolo Trancassini, è arrivata nel corso di una trasmissione radiofonica di Mep Radio a cui erano stati invitati anche rappresentanti dell'amministrazione provinciale, in particolare il presidente Fabio Melilli, ma nessuno degli esponenti interpellati ha partecipato al dibattito. “La Provincia ha un totale disinteresse della questione – prosegue Trancassini – Melilli preferisce non partecipare al dibattito e probabilmente la sua posizione politica su questo referendum è l'astensione”. Intanto i consiglieri regionali del Pd, Anna Maria Massimi e Mario Perilli, hanno presentato una ipotesi di discussione in consiglio che è “irricevibile – commenta il capogruppo di An -. In quel documento Leonessa è descritta come alla deriva e insistono nello stralcio del progetto del versante Nord del Terminillo. È evidente che hanno un problema di tenuta della maggioranza: hanno i numeri per approvare il progetto in consiglio regionale, ma non lo fanno. Un problema politico che ha anche Melilli in Provincia”. Viene chiesto se e quando la Provincia dibatterà la questione del referendum. “Presenterò un'interrogazione urgente al prossimo consiglio provinciale – continua Trancassini – e il presidente Calabrese dovrà decidere se dare spazio alla discussione, ma credo che sia difficile che lo faccia”. Nel corso della trasmissione è stato domandato se c'è la possibilità di interrompere il percorso di secessione di Leonessa. “Il referendum lo può fermare solo Marrazzo e la sua giunta con un loro gesto responsabile”, spiega il capogruppo di An.
Referendum a Leonessa, Trancassini ospite di "Punti di vista" a Mep Radio RIETI - In vista del referendum con cui la popolazione del comune di Leonessa dovrà decidere se rimanere nel Lazio o passare atta Regione Umbria, Mep Radio inizia una serie di appuntamenti dedicati all'argomento. Oggi, alle ore 18, per la rubrica "Punti di vista", sarà ospite il capogruppo provinciale di An ed ex sindaco di Leonessa, Paolo Trancassini.
In settimana si dovrebbe costituire il comitato - I
secessionisti affilano le armi - La comunicazione ufficiale -
quella su carta della Prefettura - che si voterà il 30 novembre ed il 1
dicembre è arrivata alla fine della scorsa settimana. Ora Leonessa
a breve si immergerà nella campagna elettorale per il referendum della
secessione. Quello per il cambio di Regione ed il trasferimento in
Umbria del Comune. Domani il sindaco Rauco ha convocato la giunta
comunale: durante la seduta verrà affrontato anche il tema della
consultazione. Dopo di che, assicura il primo cittadino, i promotori del
referendum si metteranno al lavoro per costituire - al massimo in dieci
giomi - il "Comitato per il si". E' notizia della scorsa settimana che
invece il comitato g?r il 'no' - promosso dall'avvocato Giuseppe La
Bella - si riunirà il 4 ottobre. Ci sarà un confronto? "Noi che
sosteniamo il 'sì' - dice il sindaco - stiamo organizzando una serie di
iniziative pubbliche, durante la campagna referendaria, e se ci sarà
l'occasione siamo pronti anche a confrontarci con chi è contrario".
Intanto dall'Umbria gettano acqua: "Durante l'incontro di
sabato-conferma.il presidente della Provincia di Terni, Andrea
Cavicchioli - non si è parlato di referendum".
Riceviamo questa e-mail e volentieri la pubblichiamo (21 settembre 2009 ore 20:42)
E' stata particolarmente apprezzata da
questo Comitato la pubblicazione della notizia circa l'impegno
preso dalla Regione Lazio riguardo all'amplimento del bacino
sciisctico che ruota intorno al Terminillo ed in particolare agli
interventi di ammodernamento e riqualificazione di Campo Stella.
Ci spiace che non sia stato sottolineato
che quanto pubblicato sul quotidiano "IL TEMPO" è il frutto
dell'impegno e del grande lavoro svolto da circa un anno dal
Comitato Impianti Campo Stella che ha
sempre cercato di proporre soluzioni indispensabili e inderogabili
supportate anche dallo studio di uno dei tecnici più affermati, a
livello europeo, nel campo della progettazione e riqualificazione di
aree sciistiche : il Dott. Daniele Costantini.
(www.daniele-costantini.com).
Sono sue, tra i lavori che emergono dall'importante curriculum
professionale, le progettazioni e le realizzazioni di tutte le
piste di sci alpino (maschili e
femminili) delle Olimpiadi di Torino 2006. come saranno sue alcune
prossime realizzazioni in Cina e a Soci (Russia meridionale) sede
delle Olimpiadi invernali del 2014.
Nonostante tutto abbiamo incontrato
l'indisponibilità totale dell'Amministrazione Comunale il cui unico
scopo è stato quello di chiedere un finanziamento di 1.100.000 euro
per l'acquisto di una seggiovia usata da posizionare al posto della
sciovia rubbio, alla fine della vita tecnica, senza la minima
preoccupazione di presentare un piano di sviluppo che negli anni
avesse portato quel qualcosa in più che Campo Stella merita.
Questo Comitato è orgoglioso del risultato
raggiunto e continuerà a lavorare, solo ed esclusivamente per
l'interesse di Leonessa, senza secondi fini che qualcuno in malafede
vuole far credere, per vedere finalmente coronare questo sogno che
dura purtroppo da troppi anni.
Grazie per l'ospitalità
Comitato Impianti Campo Stella
Verso l'Umbria - Ieri vertice tra il sindaco Rauco e il presidente Cavicchioli - Terni corteggia Leonessa in silenzio - Si è parlato di infrastrutture e progetti turistici Verso l'Umbria - Ieri il vertice tra il sindaco Alfredo Rauco e Andrea Cavicchioli - Corteggiamento a fari spenti - Turismo ed infrasfrutture: Leonessa progetta il suo futuro a Terni LEONESSA - L'incontro era fissato da tempo. Si doveva parlare di pacchetti turistici e infrastrutture, ma con il referendum della secessione alle porte in qualche modo il tema del trasferimento di Leonessa in Umbria è sfato quantomeno sfiorato. Per carità, alla fine del vertice di ieri tutti si sono affrettati a dire, il presidente della Provincia di Temi in testa, che "di referendum non abbiamo parlato". In ogni caso appare sempre più consolidato il rapporto tra Leonessa e la Provincia di Terni. Oggi sono solo rapporti di buon vicinato, dopo il referendum del 30 novembre e del 1 dicembre potrebbero diventare di convivenza. Alla fine del vertice l'amministrazione comunale, rappresentata dal sindaco Alfredo Rauco e l'amministrazione provinciale ternana hanno trovato l'accordo su una serie di temi come pacchetti turistici comuni e la viabilità di alcune strade in comune. - Quello che in un primo momento era sembrato essere un normale incontro - magari fissato i in calendario da diverso tempo - è apparso subito come una bomba a orologeria che il presidente della Provincia di Terni, Andrea Cavicchioli - ha provveduto a disinnescare: "Di Referendum non si parlerà perché non intendo creare situazioni difficili con altre istituzioni". E, tanto per evitare possibili strumentalizzazioni, ha annunciato che solo domani verrà diramato un comunicato stampa con i risultati del vertice a tre: Provincia di Temi, Comune di Polino e Comune di Leonessa. Si è parlato però di infrastrutture e di sviluppo di territori che si trovano sì su sponde opposte: Umbria e Lazio, ma che certamente in comune hanno molto di più di quanto in questo momento - per cautela istituzionale - si intenda sottolineare sul versante Ternano. Su quello Reatino nulla da dire, visto che le istituzioni preferiscono il silenzio, nel tentativo, anche loro, come Cavicchioli, di disinnescare la bomba. Bomba che tuttavia esploderà, in un verso o nell'altro, a fine novembre con il Referendum. Bomba che, a ben leggere i risultati del faccia a faccia, rischia di esplodere anche prima del tempo, dal momento che non si parlato di Referendum, ma di turismo e task force per lo sviluppo dell'area sì. Meno cauto di sicuro il sindaco di Leonessa Alfredo Rauco: "L'incontro, il primo in assoluto, è stato convocato dal presidente Cavicchioli per chiedere l'assenso alla provincializzazione della strada che unisce i due territori". Questo vuoi dire che la strada comunale che da Leonessa porta nel Ternano, passerà in carico alla Provincia di Terni. E questo, per Rauco, è un primo segnale importante. Il secondo, ben più concreto, riguarda la proposte di porre in essere pacchetti turistici comuni tra il ternano, Leonessa e Polino, per offrire ai turisti la possibilità, una volte ammirate la portentose cascate delle Marmore, di arrivare a Leonessa per un soggiorno a contatto con la montagna, l'arte e la cultura di questo paese di confine: "Si tratta di un segnale concreto di attenzione e di programmi futuri da sviluppare - assicura soddisfatto Rauco che va oltre -. Abbiamo ànèhe ipotizzato la creazione di una task torce con il compito di mettere'a punto azioni concrete". E' chiaro che, il tutto si realizzerà solo dopo il primo dicembre, a urne chiuse e risultati referendari acquisiti. Del resto Cavicchioli ha, per compito istituzionale, contatti frequenti con il suo collega Fabio Melilli che, di Referendum, preferisce non parlare. Rauco, tuttavia, è di prudenza che non vuoi sentir parlare: "L'incontro di ieri è un fatto concreto che tradisce attenzione da parte del territorio ternano. E questo a noi leonessani non può fare altro che piacere. Presto torneremo a incontrarci per capire quali possono essere strategia di sviluppare in comune". Del resto, conclude ironico Rauco, "Cavicchioli mi ha detto che da bambino ha passato diverso tempo sulle nostre piste da neve. Segno che la passione per queste terra gli è rimasta dentro. A differenza di quello che sta succedendo ai rappresentanti reatini di Provincia e soprattutto Regione, disposti solo e sempre a dire no allo sviluppo". Beatrice Masci
Leonessa, sfiorato l'incidente diplomatico .Doveva essere un incontro quasi di routine, quello di ieri mattina tra i sindaci di Leonessa e Polino, Rauco e Matteucci e il presidente della Provincia di Terni Cavicchioli ma con il referendum che si avvicina la riunione a Palazzo Bazzani ha rischiato di scatenare un mezzo incidente diplomatico con la Provincia di Rieti. Così, di ritorno da Terni, il primo a cercare di tenere basso il profilo è proprio Alfredo Rauco: «I versanti di Leonessa e Pelino sono collegati da una strada della quale il sindaco di Polino chiede da tempo la provincializzazione. E siccome è un tema che riguarda entrambi al di là dei meri confini territoriali tra province e regioni - parliamo di un comprensorio che va dal leonessano alle Marmore - siamo andati a parlare col presidente Cavicchioli per capire quali fossero le intenzioni della Provincia di Terni a riguardo. Tutto qua». E del referendum non si è parlato? «Sì, se n''è parlato ma insomma più che altro fra le righe e con il fair play che si può immaginare da parte loro». Su questo fronte, preoccupazioni rientrate per il presidente Melilli, almeno per ora. Intanto il carteggio della discordia tra Leonessa e resto del Lazio è stato consegnato ieri dallo stesso sindaco Rauco al Prefetto di Rieti Prefetto Silvana Riccio : «Lì dentro c'è tutto, dalla questione degli impianti in Vallonina al paventato trasferimento dell'Ares - dice ancora Rauco - Ci è stato chiesto se c'è ancora qualche margine di mediazione: le porte sono aperte però il tempo stringe e con noi non si è fatto vivo nessuno.
La Provincia di Rieti attende l'ok da parte della Pisana per un piano che dovrebbe includere nell'area sciistica anche il versante di Cantalice - Terminillo, un inverno alla grande - I consiglieri Perilli e Massimi assicurano che entro la fine dell'anno arriverà l'approvazione del progetto di ampliamento degli impianti - TERMINILLO, i consiglieri regionali reatini Perilli e Massimi assicurano: entro l'anno arriverà l'ok per l'ampliamento dell'area sciistica. Garantire entro la fine dell'anno l'approvazione del progetto che la Provincia di Rieti presenterà alla Regione Lazio per la realizzazione di un ampliamento del demanio sciistico della Sabina definito da Campo Stella (versante nord di Leonessa), dal collegamento con il versante reatino del Terminillo e l'estensione sul versante nord del Comune di Cantalice. Questo quanto propone una mozione presentata in Consiglio regionale dai consiglieri Anna Maria Massimi e Mario Perilli del Partito democratico Dalla Regione arrivano rassicurazione circa il miglioramento degli impianti sciistici del Terminillo .Buone notizie per gli appassionati degli sport invernali che frequentano la montagna reatina. "Questo progetto - spiegano i due consiglieri - è stato rappresentato in via informale alla Regione ed è ora oggetto di un approfondimento progettuale da parte della Provincia che entro due mesi lo porrà al l'attenzione dell'assessorato all'ambiente". Nella mozione, anche la richiesta di approvare il progetto esecutivo della seggiovia Cardito Nord, nel Comune di Rieti, in sostituzione di un vecchio skilift cessato per fine esercizio.
Impianti sciistici di Campo Stella - Il comitato «boccia» il
Comune - Si fa sempre più acceso a Leonessa il dibattito sul rilancio
turistico legato agli impianti da sci. I cittadini, come sempre accade
in questi frangenti, si dividono sulle soluzioni da adottare. L'eterna
lotta tra guelfi e ghibellini, che dai tempi di Dante ha caratterizzato
la storia dei nostri comuni, non ha risparmiato neanche Leonessa. Contro
la decisione presa dall''amministrazione comunale di sostituire la
sciovia Rubbio, si è costituito un comitato che ha puntato l'attenzione
sul rilancio degli impianti sciistici di Campo Stella. Nella sala
convegni del «Leo hotel» si è svolto il consiglio direttivo che ha
approvato l''attività fino ad ora svolta nel sostegno al progetto di
Daniele Costantini, incaricato dalla Provincia di Rieti, per dotare il
comprensorio del Terminillo (Campo Stella - Terminillo - Cantalice)
degli adeguamenti necessari per il rilancio della stazione sciistica. Il
presidente del comitato impianti Campo Stella ha manifestato il suo
rammarico per la scelta del Comune di Leonessa di sposare la soluzione
tampone della sostituzione della sciovia Rubbio, oramai alla fine della
vita tecnica, con una seggiovia usata. «Questa soluzione - ha detto
Massimo Rauco - non ci ha trovato d'accordo perché non inciderà sul
miglioramento della stazione e i grossi errori progettuali fatti 35 anni
fa non potranno più essere sanati, relegando Campo Stella ad un ruolo
marginale del turismo invernale». A. Fab.
Terminillo, un inverno alla grande Iconsiglieri Penili e Massimi assicurano che entro la fine dell''anno arriverà l''approvazione del progetto di ampliamento degli impianti - La Provincia di Rieti attende l'ok da parte della Pisana per un piano che dovrebbe includere nell'area sciistica anche il versante di Cantalice - I consiglieri regionali reatini Penili e Massimi assicurano: entro l''anno arriverà l'ok per l'ampliamento dell'area sciistica. Garantire entro la fine dell'anno l'approvazione del progetto che la Provincia di Rieti presenterà alta Regione Lazio per la realizzazione di un ampliamento del demanio sciistico della Sabina definito da Campo Stella (versante nord di Leonessa), dal collegamento con il versante reatino del Terrminillo e l'estensione sul versante nord del Comune di Cantalice. Questo quanto propone una mozione presentata in Consiglio regionale dai consiglieri Anna Maria Massimi e Mario Perilli del Partito democratico. "Questo progetto - spiegano i due consiglieri - è stato rappresentato in via informale alla Regione ed è ora oggetto di un approfondimento progettuale da parte della Provincia che entro due mesi lo porrà all'attenzione dell'assessorato all'ambiente". Nella mozione, anche la richiesta di approvare il progetto esecutivo della seggiovia Cardito Nord, nel Comune di Rieti, in sostituzione di un vecchio skilift cessato per fine esercizio. Dalla Regione arrivano rassicurazione circa il miglioramento degli impianti sciistici del Terminilllo. Buone notizie per gli appassionati degli sport invernali che frequentano la montagna reatina.
Il caso Leonessa approda alla Pisana Vincoli insormontabili per Vallonina
- la Regione dice "no" - Si all'ampliamento di Campo Stella, sì al
collegamento tra versante reatino e leonessano del Terminillo, sì
all'allargamento a Cantalice degli impianti, no allo sfruttamento sciistico
della Vallonina per "insuperabili ostacoli di natura normativa, per il fatto che
in questa porzione di territorio (bosco di faggi di Vallonina) sono concentrate
le più insuperabili norme europee di tutela di cui anche il comune di Leonessa
ha preso atto". E' questo il passaggio chiave della mozione che i consiglieri
regionali Mario Perilli e Anna Maria Massimi chiederanno al consiglio regionale
di discutere quanto prima alla voce"Leonessa" impegnando però la Regione ad
approvare entro la fine dell'anno il nuovo piano di interventi sulla montagna
reatina che la Provincia sta rimodulando. Piano che dovrà diventare "la cornice
di riferimento all'interno della quale potranno poi inserirsi i successivi
approfondimenti esecutivi" e tra questi il progetto della seggiovia per la
"Cardito nord", alla quale viene riconosciuta la priorità. Ecco dunque
formalizzata la posizione della maggioranza alla Regione in tema di sviluppo
della montagna reatina e, nello specifico, della Vallonina, dopo mesi di mezze
ammissioni e alzate di spalle. E chissà se basterà ad indurre la Giunta Rauco ad
un ripensamento sul versante secessionistico: c'è sì, in preambolo una lunga
tirata su quanto sia bella Leonessa e quanto sia complicato restarci a vivere e
a lavorare ma, sempre restando in tema di ordine del giorno più allettante
sembra quello di oggi alla Provincia di Temi . Stamattina, infatti, il sindaco
di Leonessa insieme al collega di Polino è atteso dal presidente della Provincia
umbra Andrea Cavicchioli "per analizzare le tematiche comuni in ordine alle
infrastrutture di collegamento fra le realtà territoriali contigue e allo
sviluppo turistico, con particolare riferimento alla montagna e alle prospettive
future che riguardano il comparto Leonessa - Polino - Valnerina". Vero, si
tratta di rapporti già in essere e dovrebbero comunque essere normali tra
territori confinanti, ma a due mesi dal referendum con cui il Comune di Leonessa
si prepara a chiedere ai cittadini se andare in Umbria o restare nel Lazio
sembrano più che normali. ALESSANDRA LANCIA
Ospedali salvi e nuovi posti letto - Il manager Bellini: «Abbiamo posto le basi per venire incontro alle esigenze dei cittadini» - L'accordo in Regione per salvare i nosocomi di Magliano e Amatrice è stato raggiunto. I due presidi si inseriranno in una rete sanitaria che li vedrà diventare «satelliti» del De Lellis a cui saranno collegati." Previsti 150 posti letto in più per lungo degenza, riabilitazione e post acuzie. Soddisfatto il manager Asl Bellini: «Così veniamo incontro alle esigenze dei cittadini». Perché l'intesa diventi effettiva bisognerà aspettare l'approvazione del piano di rientro sanitario attesa entro la fine dell'anno. Gli ospedali di Amatrice e di Magliano Sabina non chiuderanno. Il piano preparato dal direttore generale della Asl di Rieti Gabriele Bellini ha ricevuto l'assenso della Regione durante la riunione che si è tenuta ieri a Roma. Queste le novità: sono previsti 150 posti letto in più, la nascita di un polo, ospedaliere con al centro il De Lellis da cui dipenderanno i due nosocomi «satelliti» Grifoni di Amatrice e Marini di Magliano. Infine, non ci sarà alcun taglio ai dipendenti ma, anzi, i presidi saranno potenziati. Alla lunga riunione di due ore in Regione, che, ha sbloccato i nodi salienti della sanità reatina, hanno partecipato, oltre al manager Bellini, anche il presidente della Provincia Fabio Melilli, i sindaci di Magliano e Amatrice Angelo Lini e Carlo Fedeli e il vice presidente della Regione Esterino Montino. Soddisfatto il direttore Bellini «per la larga condivisione registrata attorno al piano sanitario che abbiamo presentato che pone le basi fondamentali per venire incontro al fabbisogno della nostra provincia e alle esigenze delle comunità locali». Bellini spiega come siano due le novità più importanti: «Innanzitutto i 150 posti letto per lunga degenza, post acuzie e riabilitazione che saranno destinati ai presidi ospedalieri di Amatrice e Magliano, ma anche alla struttura sanitaria di Poggio Mirteto (i lavori dovrebbero finire entro dicembre, ndr) e alla nuova Rsa di Rieti che dovrà nascere nell'ex ospedale psichiatrico. L'altra novità è la creazione di una rete ospedaliera che avrà come struttura centrale il De Lellis di Rieti a cui saranno collegati i presidi di Magliano e Amatrice». In pratica, gli specialisti e i dipendenti di questi due nosocomi potranno essere utilizzati anche al De Lellis. E viceversa. Tutto il personale farà capo alla stessa rete sanitaria provinciale. Andando nello specifico l'ospedale di Magliano manterrà gli attuali quaranta posti letto già operativi a cui se ne aggiungeranno altri quaranta per lunga degenza e day surgery. Il presidio di Amatrice,invece, avrà trenta nuovi posti di lunga degenza. Come spiega il direttore sanitario dell'Asl Carlo Maria Mancini «i due presidi vedranno aumentare le attività di day surgery, day hospital e servizio ambulatoriale». Ma quanto deciso ieri dovrà attendere l'inizio del prossimo anno prima di divenire realtà. E l'iter non si profila per niente semplice. 'Infatti l'impegno preso sarà ''inserito nel piano sanitario regionale che dovrebbe essere approvato entro la fine dell'anno. Con l'avvento del 2009 la sanità reatina dovrebbe cambiare volto per migliorare la qualità del servizio.offerto .
Referendum, Temi strizza l'occhio a Leonessa - Mentre la Ragione Lazio
ancora nicchia, in Umbria non sottovalutano affatto ciò che sta succedendo a
Leonessa. Stamattina infatti è in programma un incontro tra il Presidente della
Provincia di Terni, Andrea Cavicchioli, e il Sindaco di Leonessa Alfredo Rauco,
insieme al Sindaco di Polino, Ortenzio Matteucci. Ufficialmente l'incontro «si
inserisce -come si legge nella nota dell'ente umbro - nel contesto dei rapporti
già attivati fra i territori e nell'azione di attenzione concreta che
l'Amministrazione provinciale di Terni ha posto in essere anche in quest'ultimo
periodo, intensificando gli scambi e i contatti interistituzionali nel settore
del turismo e dello sviluppo". Ci vuole però poco a capire che l'avvicinarsi
della data del referendum per l'abbandono del Lazio in favore dell'Umbria (30
novembre e 1° dicembre) influisca non poco sull'interessamento ternano. Dunque
si parlerà di infrastrutture di collegamento e sviluppo turistico di realtà
contigue con particolare riferimento alla montagna. L'incontro è in calendario
alle 11 presso l'Ufficio di Presidenza di Palazzo Bazzani. Intanto a Leonessa si
organizza anche il. "comitato per il no" che terrà la propria assemblea
costituente il prossimo 4 ottobre. Marco Fuggetta
Oggi incontro presso la Provincia del capoluogo umbro - Leonessa
stringe rapporti con Terni - Rapporti intensificati nei settori del
turismo e dello sviluppo - Stamane incontro presso ìa Provincia del
capoluogo umbro - Si svolgerà questa mattina presso l'ufficio di
presidenza dell'amministrazione provinciale di Terni un incontro fra il
presidente della Provincia, Andrea Cavicchioli, il sindaco di Leonessa,
Alfredo Rauco, e il sindaco di Pelino, Ortenzio Matteucci, per
analizzare le tematiche comuni m ordine alle infrastrutture di
collegamento fra le realtà territoriali contigue e allo sviluppo
turistico, con particolare riferimento alla montagna e alle prospettive
future che riguardano il comparto Leonessa-Polino-Valnerina. L'incontro
si inserisce nel contesto dei rapporti già attivati fra i territori e
nell'azione di attenzione concreta che l'amministrazione provinciale di
Terni ha posto in essere anche in quest'ultimo periodo, intensificando
gli scambi e i contatti inter-istituzionali nel settore del turismo e
dello sviluppo. apporti che testimoniano la comunanza di interessi in
diversi ambiti tra il comune reatino e il territorio umbro; comunanza
che soffia sul vento secessionista spirato forte negli ultimi mesi e che
porterà la popolazione di Leonessa a votare, il 30 novembre e il primo
dicembre prossimo, per il referendum per l'annessione all'Umbria. 'Una
decisione, quella di Leonessa, forte e pericolosa, espressione di un
malcontento che probabilmente la provincia di Rieti non è riuscita ad
intercettare.
Terni: sabato 20 settembre - incontro tra Amministrazione provinciale e i sindaci dei comuni di Leonessa e Polino Forse anche in vista dell'imminente Referendum del 30 novembre e 1° dicembre, con cui i leonessani dovranno decidere la secessione dal Lazio per l'Umbria, si rafforzano i contatti tra l'Amministrazione provinciale di Terni e quella comunale di Leonessa. Sabato 20 settembre, alle ore 11.00, presso l’Ufficio di Presidenza di Palazzo BAZZANI, si svolgerà un incontro tra il Presidente della Provincia CAVICCHIOLI, il Sindaco di Leonessa RAUCO e il Sindaco di Polino MATTEUCCI, per analizzare le tematiche in ordine alle infrastrutture di collegamento fra le realtà territoriali, con particolare riferimento alla montagna e alle prospettive future che riguardano il comparto Leonessa-Polino-Valnerina. << L’incontro si inserisce - come recita il comunicato dell'Ufficio Stampa dell'Ente ternano - nel contesto dei rapporti già attivati fra i territori e nell’azione di attenzione concreta che l’Amministrazione provinciale di Terni ha posto in essere anche in quest’ultimo periodo, intensificando gli scambi e i contatti interistituzionali nel settore del turismo e dello sviluppo >
Roma/Rieti: Referendum Leonessa - convocazioni del Consiglio regionale del Lazio e per il Consiglio comunale di Rieti Si intravedono i primi “movimenti”, da parte del centrosinistra e del centrodestra, relativi alle problematiche scaturite dal Referendum scissionista leonessano, che tagliano trasversalmente la politica locale. Finanziamenti per varie opere pubbliche, un nuovo interessamento all’ampliamento degli impianti di Campo Stella e il collegamento con il versante reatino del Monte Terminillo, richiesta di una convocazione straordinaria del Consiglio regionale del Lazio. Ed è stato Antonio CICCHETTI (nella foto), Capogruppo di AN alla Pisana, già da qualche giorno, ha proporre la convocazione dell’importante dell’assise, richiesta che sarà sicuramente ripetuta mercoledì 24 durante la seduta delle ore 11.30. Nel campo reatino, sempre per il centrodestra, è notizia di oggi (ancora non ufficializzata) quella del Sindaco di Rieti Giuseppe EMILI e dell’Assessore Felice COSTINI per la convocazione di un Consiglio comunale ad hoc sulla “vertenza Leonessa”, da tenersi nella prima metà di ottobre.
Ampliare gli impianti sciistici della Sabina - L'impegno della Regione per fine anno - Promesse ed impegni per gli impianti sciistici della Sabina arrivano direttamente dalla Regione. Ma per vedere i risultati bisognerà aspettare ancora come minimo la fine dell'anno. L'impegno preso dai Consiglieri Regionali Massimi e Perilli è quello di garantire entro dicembre l'approvazione del progetto che la Provincia di Rieti presenterà alla Regione Lazio per la realizzazione di un ampliamento del demanio sciistico della Sabina che comprende Campo Stella (versante nord del Terminillo), il collegamento con il versante reatino del Terminillo e l'estensione sul versante nord del Comune di Cantalice. Questo è quanto propone una mozione presentatata ieri in Consiglio Regionale da Anna Maria Massimi e Mario Perilli del Partito Democratico."Questo progetto- spiegano i due consiglieri - è stato rappresentato in via informale alla Regione ed è ora oggetto di un approfondimento progettuale da parte della Provincia che entro due mesi lo porterà all'attenzione dell'assessorato all'Ambiente". Nella mozione è contenuta anche la richiesta di approvare il progetto esecutivo della seggiovia Cardito Nord, nel Comune di Rieti, in sostituzione di un vecchio skilift, la cui attività è cessata per fine esercizio.
Antonio Cicchetti, capogruppo di An, ha portato la vicenda
all'attenzione dell'emiciclo romano - Leonessa approda alla
Pisana, il caso della secessione verso l''Umbria finisce in consiglio
regionale . Il caso di Leonessa arriva all''attenzione del consiglio
regionale (del Lazio, eh). Ieri mattina, approfittando delle
comunicazioni consentite in apertura di seduta, dai banchi di An Antonio
Cicchetti ha portato all''attenzione dei colleghi la "vertenza" aperta
da mesi dal comune reatino contro l''amministrazione regionale. Solo una
provocazione, all''inizio, quella del sindaco Alfredo Rauco e del
consigliere provinciale Paolo Trancassini, che però col passare dei mesi
ha imboccato decisamente la via istituzionale della secessione dal Lazio
per l'Umbria via referendum, già fissato per il 30 novembre. Ma la
discussione che ha caratterizzato questo periodo, pure infuocata, se ha
lasciato una qualche traccia nei verbali del consiglio provinciale e
nelle pagine dei quotidiani locali non ha minimamente lambito la Regione
e così il capogruppo di An ha presentato la richiesta di convocazione di
un consiglio straordinario "per parlare non solo del referendum in sé ma
del fattore scatenante . «La tentazione di staccarsi dal Reatino affiora
in molte zone, dobbiamo capire quali motivazioni spingono verso altre
regioni» spiega Cicchetti al telefono da Roma - ovvero le mancate
risposte da parte della Regione sul piano di sviluppo del Terminil lo a
cui il Comune di Leonessa puntava per un rilancio del turismo
sciistico". «Sulla necessità di una discussione in aula sul caso
Leonessa siamo d''accordo anche noi - dice il consigliere Pd Mario
Perilli - tempo quindici giorni e contiamo di portare in aula il tema.
Fermo restando la diversità delle posizioni con Cicchetti: noi non
condividiamo la scelta del referendum quale strumento per risolvere
problemi tra diversi livelli istituzionali. E volendo entrare nel
merito, la richiesta di impianti per la Vallonina è oggettivamente
irricevibile, per la mole e il livello dei vincoli che insiste su quel
versante. Viceversa, merita maggiore attenzione il lavoro di
programmazione territoriale in corso sia sul Terminillo che sul Monte
piano: sono cose che stanno andando avanti e che presuppongono incentivi
allo sviluppo significativi». Cicchetti invece preferisce spostare
l''attenzione al fattore centrifugo insiste nella "provocazione" del
Comune di Leonessa: «Ci sono zone periferiche del Reatino dove questa
tentazione è molto forte e se Magliano può essere rientrata da un
momento all'altro può riproporsi ad Amatrice o a Borgorose. Segno di una
sofferenza reale e allora è lì che bisogna poggiare il massimo
dell''attenzione se vogliamo evitare che la Provincia salti». La
valutazione politica è impietosa: «Se questo accade è perché manca una
centralità politica dell'ente Provincia e un'attenzione minima da parte
della Regione: due elementi che aiutano non poco questo processo di
polverizzazione». Un tema che drasticamente riaffiora nel dibattito
politico locale ma che a pochi mesi dalla prossima campagna elettorale
che investe proprio Provincia e Comuni potrebbe assumere un valore
diverso. Se e quanto strumentale si vedrà.
Magliano .Due giorni di raccolta firme per passare all'Umbria -
Secessione, spunta un altro caso - Mentre si attende di conoscere il
futuro degli ospedali di Amatrice e Magliano, in Sabina c'è qualcuno che
lavora per andare via. Non stiamo parlando di Leonessa, che intanto si
avvicina al referendum, ma di Magliano Sabina. L'associazione culturale
«Sabinamente»,infatti, dopo il sondaggio internet lanciato in agosto
sull'ipotesi di abbandonare il Lazio per l'Umbria, a seguito delle
notizie sull'ospedale «Marzio Marini» sta passando all'azione. Negli
ultimi giorni è partita una raccolta firme per promuovere anche a
Magliano un referendum per abbandonare il Lazio e addirittura sabato e
domenica i membri di «Sabinamente» scenderanno in strada per effettuare
un volantinaggio al fine di «sensibilizzare la popolazione,
relativamente allo proposta del cambio di provincia e regione».
Provocazione o no, certo il malcontento di Magliano si somma a quello
leonessano. E per il bene di tutti sarebbe il caso che nell'intero
territorio provinciale non si continuasse a sottovalutare questo
fenomeno che rischia di dilagare. Mar. Rug.
Caso Leonessa in Regione
- Cicchetti (An) chiede Consiglio straordinario - Verso
l'Umbria L'iniziativa di Cicchetti (An) trova un consenso trasversale-
Il caso leonessa va in Regione - Consiglio straordinario sul
referendum. Nasce un comitato per il no - Un consiglio regionale
straordinario per scongiurare la secessione di Leonessa. Mentre il
neoprefetto Silvana Riccio ieri mattina visitava la cittadina che vuole
trasferirsi in Umbria, da Roma rimbalzava la notizia che il capogruppo
di Alleanza nazionale alla Pisana, Antonio Cicchetti, ha avanzato
all'assemblea la proposta di occuparsi, finalmente, del referendum. Ma
il voto è vicinissimo - urne aperte il 30 novembre ed il 1 dicembre - e
a Leonessa già si respira aria di campagna elettorale. La novità delle
ultime ore è la prossima costituzione del comitato per il 'no'
programmata ad inizio ottobre.Un consiglio regionale straordinario per
scongiurare la secessione di Leonessa. Dalla Pisana il colpo di
scena e arrivato durante la seduta del consiglio regionale di ieri. In
mattinata l'ex sindacò di Rieti, Antonio Cicchett ha dato una scossa
alla Regione chiedendo al presidente del Consiglio di discutere del
referendum di Leonessa in una delle prossime sedute. Nel primo
pomeriggio la proposta ha preso corpo quando il consigliere ha iniziato
a raccogliere adesioni tra i colleghi, primi fra tutti Mario
Perilli e Anna Maria Massimi; L'idea di Cicchetti è quella di -chiedere
un consiglio straordinario solo sui Leonessa e su questo sembra esserci
l'accordo. In ogni caso si sta studiando anche l'ipotesi di proporre un
"semplice" ordine del giorno. Soluzione che accorcerebbe i tempi. "A mio
modo di vedere - dice però Cicchetti - è meglio un consiglio
regionale straordinario che potremo ottenere in 10-15 giorni: abbiamo il
dovere di dare un segnale chiaro a Leonessa ; affrontando per esempio
con serietà la questione che riguarda il blocco agli impianti sciistici
sul versante nord del Terminillo. Non possiamo permettere - conclude -
che prenda piede la vog ia di secessione altrimenti, come già in qualche
modo sta accadendo, si rischia l'effetto domino con la Provincia di
Rieti messa a serio rischio".
Prefetto a Leonessa - Ieri Silvana Riccio, prefetto
di.Rieti da pochi giorni, ha visitato la città accompagnata dal sindaco
Alfredo Rauco. Ovviamente durante l'incontro si è parlato anche della
consultazione referendaria che si svolgerà a fine novembre e che vedrà
impegnata anche la Prefettura.
Quelli del "no" - Finora sono restati
nell'ombra ma ci sono ed il 4 ottobre si costituiranno in comitato: sono
quelli che non vogliono il trasferiménto in Umbria e che, visto che
ormai la data del voto è stata fissata, hanno deciso di scendere in
campo. Tra i promotori dell'iniziativa c'è l'avvocato Giuseppe La Bella,
professionista leonessano con studi legali nel Viterbese e nella
Capitale. Perché no all'Umbria? "Qualcuno ci deve ancora spiegare perché
sì - risponde il legale - se doveva essere solo una boutade o una
rappresaglia bisognava finirla da tempo: ora che si voterà, anche noi
contrari al trasferimento di Regione dobbiamo organizzarci decidendo se
invitare la gente a votare 'no' oppure spingere per l'astensione. Il
problema è lo stop agli impianti? In Umbria certo gli strumenti
urbanistici non sono meno stringenti. I problemi - conclude l'avvocato
-non si risolvono lasciando il Lazio ma solo chiamando alle proprie
responsabilità chi doveva rappresentare Leonessa nelle Istituzioni è non
l'ha fatto". Paolo Di Basilio
A Massimo Spadoni e a tutti gli amici di MEP Radio, la radio ufficiale della Città di Leonessa, un augurio sincero per questa nuova, stimolante sfida. Ci vediamo in Umbria !!! La Redazione Mep Radio - Nuovo palinsesto - In concomitanza con l'avvio del nuovo palinsesto radiofonico, Mep Radio Organizzazione offrirà un nuovo, spazio dedicato all'informazione istituzionale. Dopo quello della Regione Lazio, con la programmazione bisettimanale di "Informa-consiglio" (il martedì e il venerdì, alle ore 8.35), è la volta della Regione Umbria con "Regione Umbria news". Il notiziario, realizzato dall'Agenzia di informazione del Consiglio regionale, andrà in onda dal lunedì al sabato, alle ore 19.55.
Volantini per passare in Umbria - Maglìano Sabina -
Nel prossimo fine settimana volantinaggio a favore del referendum per
passare in Umbria - Il grido dei giovani: "Via da Rieti e dal Lazio"
-'"Via da -Rieti e dal Lazio!". E' questo lo slogan della campagna che
nel fine settimana verrà lanciata a Magliano Sabina. Anche il Comune
sabino guarda all'Umbria con sempre maggiore interesse e nel week-end i
promotori dell'idea inizieranno a fare sul serio. Dopo la provocazione
lanciata sul web prima di Ferragosto, l'associazione "Sabinamente"
passerà all'azione. Per sabato e domenica i ragazzi che fanno parte del
movimento hanno organizzato un volantinaggio e un punto informativo per
sensibilizzare la popolazione relativamente alla proposta del cambio di
Provincia e di Regione. Sabato mattina il volantinaggio si svolgerà
durante il mercato settimanale in viale XIII Giugno e il punto
informativo sarà posizionato nel Belvedere Mazzini. Domenica gli
aderenti di Sabinamente si sposteranno in piazza Garibaldi dalle 10 in
poi. Insomma qualcuno a Magliano ha deciso che si deve fare come
Leonessa ed ora si cercherà di capire anche la reazione della gente. Le
ultime vicende legate alla paventata riconversione (o addirittura
chiusura) di alcuni reparti dell'ospedale "Marzio Marini" non ha fatto
altro che gettare benzina sul fuoco. Tanto è vero che la Sinistra
democratica, la scorsa settimana, ha fatto sapere di voler presentare
una proposta per "avviare l'iter per il refendum" proprio a causa dei
paventati tagli al nosocomio. Paolo Di Basilio
Ringraziamo di cuore l'amico Massimo Spadoni e MEP Radio, radio ufficiale di Leonessa, per la tempestiva segnalazione.
Amministrazione Provinciale di Rieti
Ufficio Stampa
Sisma 1997: appaltati lavori per
oltre 800mila euro in sette comuni
Il presidente Fabio Melilli,
nella sua veste di Commissario delegato al Sisma 1997,
ha appalto i lavori di riparazione e miglioramento sismico di sette
edifici siti nei comuni di Rocca Sinibalda, Borbona, Rieti, Posta,
Montebuono, Turania e Marcetelli, per complessivi 845mila euro.
Nell’elenco delle opere, a cui è stato
dato il via ai lavori, compaiono: il complesso parrocchiale di San
Gerolamo nel comune di Rocca Sinibalda (50mila
euro), la Chiesa di Santa Maria della Misericordia nel comune di
Borbona (78mila euro), il Santuario di Fonte
Colombo nel comune di Rieti (301mila euro), la
Chiesa di S. Antonio nel comune di Posta (157mila
euro), la Porta medievale nel comune di Montebuono
(87mila euro), la Chiesa di S. Salvatore nel comune di
Turania (60mila euro) e la Chiesa di Santa Lucia nel comune
di Marcetelli (112mila euro).
Nell'ambito del secondo piano stralcio
il Commissariato al Sisma 1997 ha finora appaltato circa la metà
degli interventi di riparazione e miglioramento sismico previsti
nella provincia di Rieti. Secondo l'ultimo censimento sullo stato di
avanzamento degli interventi - compiuto ad agosto dalla segreteria
tecnica del Commissariato coordinata dal geometra Antonio
Ventura - le opere i cui lavori sono stati già appaltati
sono 83 su complessive 168, ad ottobre dello scorso anno erano 49.
Per ulteriori 12 opere il Commissario è in procinto di appaltare gli
interventi. In un anno il Commissario al Sisma ha concluso
definitivamente i lavori di 17 opere che sono state già riconsegnate
alla collettività.
Il Commissario, infine, ha approvato il
progetto esecutivo dell'intervento di riparazione e miglioramento
sismico della Chiesa di San Giuseppe di Leonessa
(160mila euro) e ora si appresta a pubblicare il bando di gara per
l'appalto dei lavori.
Rieti, 16 settembre 2008
Fabrizio Colarieti
Ufficio Stampa Provincia di Rieti Mob. 348/1551445 Uff. 0746/286301
Magliano Il coordinatore di Sd Gasperini: awiamo le procedure
"Senza ospedale andiamo in Umbria" - Inizia a fare breccia anche a
Magliano Sabina l'idea della secessione. A lanciare il sasso prima
di Ferragosto erano stati i ragazzi dell''associazione Sabinamente
proponendo un referendum, come quello che si svolgerà a Leonessa il
30 novembre, per trasferire il Comune in Umbria. Dopo che la Regione
ha paventato la "riconversione" dell''ospedale di Magliano Sabina
anche la Sinistra Democratica fa la stessa proposta. Il coordinatore
locale, Carlo Gasperini, ieri ha fatto sapere che alla prossima
riunione del comitato che si è formato a difesa dell''ospedale
proporrà di dare inizio alle procedure per il cambio di Regione. A
meno che, dice in una nota, Marrazzo o chi per lui "non ritiri
immediatamente l''ipotesi di riconversione del nostro nosocomio e
anzi, si pronunci con un impegno a riportare tale ospedale agli
indici di efficienza degli anni passati". Infatti ''-molti nelle
scorse 'settimane, quando si è iniziato a parlare di referendum,
avevano espresso perplessità su un eventuale trasferimento di
Regione proprio in virtù della presenza di un ospedale. Senza
ospedale, ovviamente, cambia tutto. Intanto l''associazione
Sabinamente, al massimo tra una decina di giorni, dovrebbe far
partire la raccolta firme a sostegno del referendum. In fin dei
conti i risultati del sondaggio promosso sul blog dell'associazione
sono stati chiarissi mi: su 103 votanti, 90 (87%) si sono detti
favorevoli al trasferimento e 13 (12%) contrari. Paolo Di Basilio
A Francesco di Salvatore un grazie speciale da parte di tutti quelli che hanno Leonessa nel cuore. La Redazione Leonessa rimanga in Sabina - Non perdiamo anche Leonessa. La lista degli "scippi" è già lunga. Si ha la sensazione che il grido di dolore che proviene dalle zone interne non sia stato valutato con attenzione dai responsabili degli enti locali. Provincia e Regione in primis. Il meraviglioso paese della Sabina, ricco di storia, di arte, di tradizioni, di un paesaggio fantastico, di prodotti tipici eccellenti, di una cucina sublime, è alla ribalta nazionale per il referendum sul passaggio all'Umbria. E' dell'altro ieri il placet del Consiglio dei Ministri che ha dato via libera alle votazioni. Il 30 novembre e il 1 dicembre i cittadini di Leonessa si recheranno alle urne: dovranno scegliere se restare in provincia di Rieti e quindi nel Lazio o se far parte dell'Umbria. Perchè siamo arrivati a tanto ? Per un motivo semplice: scarsa considerazione per tutta la zona, potenzialmente in grado di offrire moltissimo anche sotto il profilo turistico, da parte della Regione Lazio. La quale sembra rassegnata agli eventi se è vero, come è vero, che nessuno ha mosso un dito per far cambiare idea ai promotori del referendum. E si continua a tacere come se il problema non fosse nostro. Errori su errori. Semplicemente assurdo. (Francesco di Salvatore)
Municipi transfughi. Il caso di Leonessa che chiede di passare in Umbria - Il polo sciistico del Duce vuole dire addio al Lazio - La «montagna di Roma» rischia di passare all''Umbria. Il 30 novembre il Comune di Leonessa (provincia di Rieti), 2.736 abitanti, un territorio di 205 chilometri quadrati ripartiti in 38 frazioni che d'estate ospita fino a 40 mila persone, deciderà con un referendum se staccarsi dal Lazio per confluire nella vicina Regione. Portando con sé il proprio patrimonio: la sagra della patata leonessana «fritta, lessa e rescallata», il cinquecentesco palio del velluto ma soprattutto il versante nord del Terminillo, il monte di 2.213 metri che il capo del fascismo Benito Mussolini elesse come stazione sciistica della Capitale decidendo la costruzione nel '33 di una strada di collegamento («4 bis Salaria») tra Roma e il capoluogo reatino. Dietro la battaglia condotta dal sindaco Alfredo Rauco e dal suo predecessore Paolo Trancassini (entrambi di An) (Alfredo Rauco è un amministratore in quota UDC, ndr ) ci sono proprio le sorti del Terminillo: da alcuni anni il comune di Leonessa coltiva il desiderio di un potenziamento della Vallonina, il proprio bacino sciistico, per poter gareggiare con le stazioni concorrenti abruzzesi (Ovindoli, Pescasseroli e Campo Felice) e rilanciare il turismo invernale. Nel 2002 fu avviata un''operazione di project financing da 55 milioni di euro che prevedeva la costruzione di 8 impianti di risalita e 15 nuove piste per un totale di 52 chilometri, di cui 36 innevati artificialmente. Un progetto ambizioso che aveva attirato l'interesse di capitali stranieri: due anni dopo, infatti, veniva dato l'annuncio dell'intenzione da parte di una società francese di rilevare il 70% delle azioni di Impianti sportivi Italia e costruzioni (Isic), la Spa costituita per sviluppare il piano. Tutto sembrava pronto, anche perché poco prima era stato fatto saltare l''ultimo ostacolo burocratico: quei 18 mila ettari di bosco delle montagne reatine interessati dal progetto erano infatti sotto vincolo paesaggistico. La Giunta regionale di centrodestra guidata da Francesco Storace (al tempo ancora dirigente di An) era così intervenuta per modificare la legge regionale e concedere delle deroghe. Un aiutino che è stato però soppresso dal successore di centrosinistra Piero Marrazzo. Da allora è partita la protesta di Leonessa per sbloccare il piano: un'azione che ha visto coinvolta non solo la maggioranza di centro-destra ma tutto il Consiglio comunale. Fino al 30 gennaio quando è stata votata all''unanimità la richiesta di referendum per aggregarsi all''Umbria. Domanda accolta dal Consiglio dei ministri di giovedì. Di fronte a un'inedita secessione Marrazzo cerca ora di correre ai ripari. «Andrò a Leonessa - ha annunciato - e lo farò per ascoltare le voci dei cittadini. Ma sarò lì soprattutto per illustrare i provvedimenti che sono stati assunti dalla nostra amministrazione nell''interesse della comunità». Ormai l'attrazione della vicina Regione - ad accogliere il Comune transfuga sarebbe la provincia di Terni - sembra però irresistibile. «La cima ufficiale del Terminillo è a 2.213 metri - racconta divertito il sindaco Rauco -. Ma il punto più alto appartiene al nostro territorio: con il referendum ci porteremo via la prima cima del Lazio». Le origini e la voglia di rilancio La costruzione della stazione sciistica del Terminillo fu realizzata negli anni Trenta. Nel'34 fu costituita infatti la Società anonima funivie per realizzare i primi tre impianti L'anno precedente Benito Mussolini ordinò la costruzione della strada «4 bis Salaria» che collegasse Roma a Rieti. Nel '39 venne inaugurato l'albergo «Roma», dove si trovava l''appartamento presidenziale riservato alla famiglia del Duce .Dopo la pausa imposta dalla guerra, gli anni 50 e poi i 60 segnano fa seconda età felice perii turismo della stazione turistica con la costruzione di nuovi impianti. Oggi il comprensorio aspira a un nuovo rilancio. (Riccardo Ferrazza)
LEONESSA Referendum per andare in Umbria Si costituisce il
"Comitato per il sì" Sembra fatta per Leonessa. «Ora Marrazzo si sarà
accorto che non si trattava di uno scherzo stagionale». E'' soddisfatto
Paolo Trancassini. Il consiglio dei ministri ha giovedì approvato il
decreto per l''indizione del referendum per il distacco di Leonessa dal
Lazio e la sua aggregazione all'Umbria. C''è già anche la data: domenica
30 novembre e lunedì primo dicembre. Manca solo il via libera
definitivo, che deve arrivare dal Quirinale e, poi, tutti alle urne.
«Anche se c'è già chi sta cercando di convincere la gente a non andare a
votare», dice l'ex sindaco di Leonessa e attuale capogruppo di An a
Palazzo d'Oltre Velino. Una vicenda nata nove mesi fa quando il
consiglio comunale approvò la delibera che di fatto ha messo in moto la
macchina per il referendum. E ora, dopo la festa per il santo patrono si
costituirà il "Comitato per il sì". A dare la stura alla polemica
politica tra Leonessa e la Regione Lazio è stato il mancato ampliamento
degli impianti sciistici sul versante Nord del Terminillo.
MAGLIANO SABINA I venti di secessione ora soffiano più forte Se c''è un motivo per abbandonare la provincia di Rieti, per Carlo Gasperini (Sd di Magliano) il ridimensionamento dell''ospedale è uno di questi: oggi il principale. Dopo aver aderito al comitato civico a sostegno del "Marini", Gasperini incalza i lavori per l'istituzione del comitato e pone il suo aut aut: «Alla prossima riunione per mettere a punto strategie per scongiurare la minaccia di riconvertire il nosocomio e far pagare ingiustamente i costi di una cattiva gestione della sanità a piccole comunità lontane dai grossi ed eccellenti centri per la cura della salute chiederò a tutti i componenti di votare una proposta che per noi rappresenta una pregiudiziale. Ovvero: o il presidente Marrazzo ritirerà l'ipotesi di riconversione della struttura, impegnandosi a riportare tale ospedale agli indici di efficienza che furono propri negli anni pregressi o si darà il via alle procedure per indire un referendum per il cambio di Regione dal Lazio all'Umbria». Cosa succederà? R.D.C.
Dal Lazio all'Umbria Leonessa: il consiglio dei Ministri dice sì
al referendum - II referendum per decidere il passaggio del comune di
Leonessa - attualmente in provincia di Rieti - dal Lazio all''Umbria si
farà. Il nulla osta è arrivato dal consiglio dei Ministri, che ieri ha
approvato il decreto di indizione del referendum, che si svolgerà
domenica 30 novembre 2008 e lunedì primo dicembre. Alfredo Rauco,
sindaco di Leonessa, ha annunciato che «dopo la festa del nostro
patrono, San Giuseppe da Leonessa, in svolgimento da oggi fino al 14
settembre, costituiremo il Comitato per il sì, mentre so che la
controparte si sta muovendo invitando la gente a non andare a votare».
Rauco ha anche ricordato che tra le ragioni che hanno spinto il
consiglio comunale di Leonessa a votare all''unanimità lo scorso 30
gennaio scorso per il referendum c'è «la mancata attenzione delle
istituzioni all'allargamento degli impianti sciistici del versante nord
del Terminillo», ma anche «la sensazione di esclusione che prova la
popolazione». Ad accogliere Leonessa, 2.736 residenti per una superficie
di 205 chilometri quadrati e 38 frazioni, ed una popolazione che diventa
di 40 mila abitanti durante l''estate, ci sarebbe la Regione
Umbria. «A braccia aperte», afferma Rauco, «ed in particolare la
provincia di Terni, visto che, secondo un esponente di spicco della
Regione, tale provincia avrebbe necessità di colmare uno scompenso
territoriale». Quanto alle reazioni nel Lazio, Rauco dice che «nessuno
dalla Regione si è degnato di chiamarmi e Marrazzo a Rieti ha parlato al
- la festa del Pd del nostro referendum come di una boutade». «Il
decreto per il referendum rappresenta l'ennesima sconfitta della giunta
regionale guidata da Marrazzo. Infatti, il presidente della Regione non
riesce neanche a tutelare i Comuni del proprio territorio», dichiara
Donato Robilotta, capogruppo dei Socialisti riformisti alla Pisana dove
mercoledì prossimo sottoporrà la vicenda all'attenzione dell'aula
«perché, fino a questo momento, è stato assordante il silenzio delle
istituzioni su una vicenda così importante come quella che sta
investendo il Comune di Leonessa». TIZ. LAP.
LEONESSA - I cittadini sceglieranno se annettersi all'Umbria. E' la vittoria della giunta comunale ' - Il Consiglio dei Ministri ha detto sì al referendum - Al voto il 30 novembre e il primo dicembre LEONESSA al referendum per entrare in Umbria. Ieri è arrivato l'ultimo e determinante sì: quello del Consiglio Dei Ministri. Il prossimo 30 novembre e primo dicembre i cittadini del comune reatino dovranno decidere se affidarsi all'amministrazione della Regione Umbria. Mancava soltanto il via libera del Consiglio dei Ministri. E non senza generare qualche sorpresa ieri il Consiglio, al quale ha preso parte anche il premier Berlusconi, ha espresso il sì definitivo ufficializzando anche le date del voto. I prossimi 30 novembre e primo dicembre i cittadini dovrano decidere se distaccarsi dal Lazio per entrare in Umbria. Tra poco più di due. mesi dunque si saprà se la popolazione intende essere amministrata dalla regione Umbria. Ha avuto successo insomma l'azione lanciata dalla giunta di centro-destra del Comune di Leonessa, guidata dal sindaco Alfredo Rauco, minacciata già dal novembre 2007, per contestare i mancati interventi della Regione Lazio per sviluppare a fini turistici il versante leonessano del Terminillo, ed in particolare in relazione al progetto di sfruttamento sciistico della Vallonina. La questione risale al 2001, quando a guidare l'amministrazione comunale di Leonessa c'era Paolo Trancassini, attualmente capogruppo di An alla Provincia di Rieti. Tutto parte dalla proposta da parte di una società' privata, di realizzare una serie di impianti sciistici nella parte nord del Terminillo, sulla base della quale il Comune fa partire l'iter burocratico che si inceppa sulla presenza di vincoli paesistici sui 18mila ettari di bosco interessati dal progetto. La precedente giunta laziale, guidata da Storace, aveva modificato i piani con deroga, ma la condizione originaria era stata ripristinata dall'attuale giunta Marrazzo. Attualmente, l'orientamento è quello di realizzare un parco del Terminillo che non escluderebbe la costruzione di impianti sciistici, ma il Comune di Leonessa ha deciso comunque di scegliere la strada del referendum anche a causa della lentezza con cui la questione si starebbe muovendo.
La secessione - Referendum a Leonessa è campagna elettorale - Leonessa Dopo la Festa di San Giuseppe si costituirà il comitato per il Sì - Referendum è già campagna elettorale - I contrari alla secessione intenzionati a disertare il voto Paolo Di Basilio LEONESSA - Si sente già odore di campagna elettorale a Leonessa. Non quella per le amministrative che arriveranno la prossima primavera, ma quella per il referendum della secessione da Rieti con il successivo trasferimento del Comune nella vicina e - pensano dall'amministrazione comunale - più accogliente Umbria (Perugia o Terni, fa lo stesso). La data in cui i cittadini saranno chiamati al voto, salvo clamorosi colpi di scena, è il 30 novembre e presto nasceranno i comitati. Quello per il Sì - di cui farà parte la maggioranza, sindaco compreso - nascerà dopo la festa di San Giuseppe, il Santo Patrono, che è in programma la prossima settimana. Intanto si stanno organizzando anche i contrari: la linea che sta passando sarebbe quella di invitare i cittadini ad astenersi per far mancare il quorum. . Di fatto, anche se ancora si attende il via libera del Consiglio dei Ministri ed il successivo decreto del Presidente della repubblica, si voterà nelle giornate del 30 novembre e del 1 dicembre. Perciò il tempo stringe ed ora si deve fare sul serio. Campagna elettorale compresa. "Appena termineranno i festeggiamenti per il Santo Patrono - dice il sindaco Alfredo Rauco - verrà formato il comitato per il Si al referendum di cui farò parte io e tutti coloro che hanno promosso questa consultazione: si tratta di un movimento trasversale alle forze politiche - ribadisce il pruno cittadino - e che sarà più forte delle strumentalizzazioni". Per quanto riguarda 'invece gli "oppositori" - che finora se ne sono restati in silenzio - c'è dibattito se formare un comitato del No oppure invitare, come sembra, la gente a disertare le urne per far mancare il quorum. Intanto a Leonessa sono risuonate le parole pro- nunciate dal presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo alla festa del Pd di Rieti giovedì sera' "Abbiamo qualche responsabilità e qualche vuoto da colmare, ma dobbiamo contrastare il referendum". "Abbiamo in tutti modi cercato di far capire le nostre ragioni - gli risponde a distanza il sindaco leonessano - ma ancora oggi, con le urne che si stanno per aprire non si riesce ad ottenere una sola risposta concreta". Dall'Umbria Un sondaggio promosso dal sito del Comune di Temi dal 19 agosto scorso registra risultati degni di attenzione. Hanno votato 411 cittadini: i favorevoli all'annessione di Leonessa m Umbria sono il 57 per cento (27 per cento è favorevole a condizione che passi sotto la Provincia di Temi), il 5% è contrario, il 6% è indifferente. II Comune dovrà pagare con fondi di bilancio tutte «le spese elettorali della consultazione referendaria. Ancora non sono state ben definite le competenze dell'organizzazione "tecnica". In questo senso si sono susseguiti, negli ultimi giorni, una serie di confatti con la Prefettura di Rieti. (Paolo Di Basilio)
Nel fronte del centrosinistra Secessione dal Lazio: a Leonessa qualcuno avanza i primi dubbi - Aspettando il referendum promosso dalla giunta Rauco, comincia a prendere forma a Leonessa anche il fronte del "no"'. O per lo meno del no grazie, non vengo a votare. Giovedì sera, ad aspettare pazientemente il presidente della Regione Marrazzo in transito a Rieti per la festa provinciale del Pd c'era anche un gruppo di leonessani guidati dal coordinatore comunale del partito Celeste Penilli. «L'orientamento è quello di invitare la gente a non andare a votare perché deve essere chiaro che quella della secessione è solo una scusa. Comunque, non abbiamo ancora preso una posizione - dice Perilli - la settimana prossima, passata la festa di San Giuseppe, definiremo la linea. C'è già chi preme per creare un comitato contro, ci stiamo lavorando». Non senza contraddizioni: i consiglieri comunali di centro sinistra, alla prima seduta utile di consiglio in gennaio, votarono insieme alla maggioranza per il referendum trascinati dal capogruppo Francesco Boccanera. Solo al secondo "appello", in primavera, quel voto a favore si mutò in astensione, E oggi c'è chi parla con fastidio del referendum, «solo una bolla di sapone destinata a scoppiare». Ma paradossi e contraddizioni non mancano nemmeno in seno alla maggioranza di centro destra, e senza necessariamente andare a rispolverare i pasdaran pro-Regione Lazio dei tempi di Storace. «Il grosso dei consiglieri che chiede di staccare Leonessa da Rieti e dal Lazio non abita in paese ma a Roma - dice Stelvio Cerroni - un po' comodo prendere decisioni per chi invece qui, nel bene e nel male, ci vive tutto l''anno». E tra i leonessani de Roma tifosi dell'Umbria c''è anche Paolo Trancassini. L'ex sindaco di Leonessa, Paolo Trancassini, da sempre un sostenitore del referendum per entrare nell'Umbria sindaco del paese che dai banchi di An della Provincia guida da mesi la protesta del Comune. Severo il giudizio di Marrazzo sul referendum - «una sciocchezza» - mentre anche giovedì il presidente Fabio Melilli. nel rilanciare il ruolo essenziale delle Province, ha insistito sulla necessità della loro presenza specie in territori intemi anche per sventare tentazioni di smembramento come questa. «Sulle necessità delle nostre piccole comunità dovremmo forse ascoltare meno editorialisti e commentatori che vivono sempre e solo nelle grandi città e imparare di più dalla Lega», ha detto Melilli, che proprio in questi giorni è impegnato nel confronto Governo enti locali sul federalismo fiscale e sulle aree metropolitane. «Certo, a Rieti abbiamo una città càpoluogo dove tra breve la destra festeggerà il suo ventennio ma la cui debolezza è intrinseca e che come Provincia stiamo provando a colmare. Io-non faccio il sindaco alternativo - ha proseguito Melilli - ma governando il territorio proviamo a creare le condizioni per lo sviluppo, così da essere più forti rispetto a Roma. Tutti insieme». (Alessandra Lancia)
Piero Marrazzo all'attacco «Il referendum a Leonessa? È una boutade da evitare» ó Nel corso del proprio intervento alla Festa del Partito democratico il Presidente della Regione Lazio ha anche affrontato fugacemente la vicenda Leonessa. Molto probabilmente il 30 novembre si terrà il referendum per l'aggregazione del Comune guidato da Alfredo Rauco alla Regione Umbria e, come noto, molte delle polemiche di questi anni sono state rivolte dai leonessani all'indirizzo della Regione Lazio a causa dei veti che hanno reso impossibile la realizzazione degli impianti sciistici sul versante Nord del Terminillo. «La boutade del referendum di Leonessa va contrastata - ha detto Marrazzo - ma bisogna dire che anche noi abbiamo vuoti da colmare». Marrazzo ha collegato il discorso di Leonessa alle riflessioni sulla coalizione di centrosinistra in Regione, perché «i conti con la sinistra radicale li dobbiamo fare - ha ammesso Marrazzo pochi istanti dopo - ma dobbiamo assumerci la responsabilità di guidare la coalizione tenendo dentro la sinistra ma riuscendo anche a parlare ai moderati». (Marco Fuggetta)
Referendum secessionista: «Assisteremo il Comune» Tra le
questioni che la Prefetto Riccio dovrà a breve affrontare c''è anche
quella del referendum promosso dal Comune di Leonessa per annettere il
paese alla vicina Umbria. «Se questa è la volontà che esprimeranno i
cittadini la registreremo. Poi saranno necessari altri pronunciamenti di
organi superiori: noi daremo la nostra assistenza al Comune in tutte le
fasi della procedura». Ma al di là dei ruoli e delle funzioni
codificate, sembra di capire che dalla Prefetto verrà uno slancio
ulteriore a quelle attività di contatto e di confronto più ufficiose ma
non meno efficaci: «II Prefetto media, se può previene i problemi specie
se non ce ne sono di complessi - dice la Riccio - magari non potremo
seguire ogni singola questione ma se ci sarà la possibilità di
condividere una strategia o un disegno complessivo faremo la nostra
parte», (a.l.)
Il 12 settembre anniversario del gemellaggio La cittadinanza onoraria al 11° Reggimento LEONESSA - Si terrà il 12 settembre prossimo il 30° anniversario del gemellaggio tra il Comune di Leonessa e l'11° Reggimento Trasmissioni che sarà celebrato con un programma ricco di eventi. Alle 16.30 avrà luogo la deposizione della corona di alloro ai Caduti e alle 17.30 lo schieramento dei reparti in armi. Dopo l'assunzione del comando da parte del comandante del battaglione Trasmissioni "Leonessa", gli onori ai Labari delle armi combattentistiche e d'Arma e gli onori al Gonfalone della città di Leonessa, decorato con medaglia d'argento al valor civile, si celebrerà il conferimento della cittadinanza onoraria da parte del sindaco all'11 ° Reggimento Trasmissioni (erede delle tradizioni di. due battaglioni costituiti in successione durante i tragici eventi della seconda guerra mondiale) con scambio di targhe ricordo. Seguiranno gli onori alle autorità, al Gonfalone e alle associazioni combattentistiche e, per finire, alle 19 il concerto della banda musicale dell'Esercito.
Leonessa II Consiglio dei ministri propone di votare il 30 novembre e 1 Dicembre Secessione, parola al governo le spese della consultazione a carico del Comune Paolo Di Basilio LEONESSA - Dopo che il Comune non ha messo nessun ostacolo alla alle date del 30 novembre e 1 Dicembre, la strada verso jl referendum della secessione ora è in discesa. La palla infatti a questo punto passa al Consiglio dei Ministri che, durante una delle prossime sedute (sicuramente prima di fine settembre) dovrà deliberare la convocazione dei comizi della consultazione referendaria che poi deve essere indetta dal presidente della Repubblica entro tre mesi dalla comunicazione delle ordinanze dell'ufficio centrale per il referendum della Corte Suprema di Cassazione che, il 20 giugno scorso, aveva già'giudicato ammissibile la „ richiesta avanzata dal Comune di Leonessa. Insomma entro il 20 settembre il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano dovrà indicare la data del voto. Data che non può andare oltre i tre mesi dal decreto di indizione. Perciò, al massimo, si può arrivare al 20 dicembre. In questo senso va la proposta avanzata dal Ministero degli Interni, per tramite della Prefettura di Rieti, al Comune di Leonessa che, non essendoci in quella data particolari manifestazioni che potevano ostacolare le operazioni di voto, ha accettato. "Il Ministero degli interni - si legge nella lettera inviata dal dirigente della Prefettura dottoressa Gallone - valutata la necessità di disporre lo svolgimento contestuale di referendum analoghi, tenuto conto anche dei tempi tecnici decorrenti per predisporre ogni incombente organizzativo e della opportunità di evitare che la data del voto ricada in prossimità delle festività natalizie, ritiene di proporre in occasiona di Uno dei prossimi consigli dei ministri che la data venga fissata per domenica 30 novembre, rammentando che, ai sensi delle leggi vigenti, le operazioni di voto proseguirebbero il lunedì successivo e lo scrutinio avverrebbe subito dopo la chiusura dei seggi". Nella stessa lettera - inviata martedì scorso dalla Prefettura e protocollata dal Comune il giorno stesso -la Prefettura rammenda che, secondo la normativa vigente, tutte le spese relative alle operazioni elettorali saranno a carico del Comune. Insomma schede, cabine, scrutatori ed ore di lavoro straordinario dei dipendenti saranno pagati dall'amministrazione comunale. Va ricordato che il voto favorevole alla secessione non basta per il trasferimento che deve comunque essere ratificato dal Parlamento.
Secessione, c''è la data del referendum Una buona notizia e una cattiva, sul fronte secessionistico aperto a Leonessa dalla giunta Rauco: c''è una data-utile possibile per il referendum - ed è domenica 30 novembre - ma non ci sarà sovrapposizione con le elezioni amministrative, per le quali bisognerà aspettare primavera inoltrata. La bomba innescata dal centrodestra sotto la Provincia di centrosinistra rischia insomma di esplodere un po' troppo in anticipo ma che lo scoppio ci sarà e arriverà a sentirsi anche "a valle" questo è fuori discussione. Quanto solo minacciato dal sindaco Alfredo Rauco e dal suo predecessore Paolo Trancassini nel dicembre 2007 - un referendum per decidere se restare nel Lazio o andare in Umbria, protestando così per quell'essere «appena sopportati e mai supportati da Rieti e da Roma» - è arrivato praticamente a destinazione nell'arco di 11 mesi. Undici mesi vissuti "intensamente", con un doppio voto del consiglio comunale (prima unanime, poi con l'astensione della minoranza del centrosinistra) e doppio esame con via libera della Cassazione. Nei giorni scorsi il penultimo passaggio formale, la richiesta della Prefettura al Comune di Leonessa di indicare una data di massima per lo svolgimento della consultazione, data concordata per il 30 novembre. Ora si attende il decreto del presidente della Repubblica in Gazzetta Ufficiale per la convocazione del referendum, che darà la parola ai cittadini di Leonessa. Non sarà ne l'ultima ne, soprattutto, quella vincolante in quanto sulle modifiche ai territori di provincia e di regione è il Parlamento ad avere l'ultima parola e l'orientamento al riguardo è quello di lasciare sostanzialmente i confini inalterati ma l'effetto politico - specie in caso di vittoria del "sì"- ci sarà e ci sarà tutto. «Una bagnarola senza timone ne timoniere», la Provincia di Rieti, ha infierito Trancassini ieri mattina in consiglio provinciale che ha rimproverato alle giunte di centrosinistra che si sono succedute negli ultimi quindici anni di non aver dato nessun progetto di sviluppo al territorio. Nella rossa Umbria magari andrà meglio. A.L.
30 novembre referendum a Leonessa - Nel corso del proprio intervento in Consiglio Provinciale Paolo Trancassini ha annunciato quella che sarà la data del referendum per il passaggio di Leonessa all'Umbria. l'ex Sindaco di Leonessa ha annunciato che «la data del 30 novembre è stata indicata dalla Prefettura come possibile e subito il Comune di Leonessa ha dato il proprio benestare». Secondo il racconto di Trancassini, dopo il giudizio di ammissibilità del referendum arrivato dalla Corte di Cassazione, il Governo nei giorni scorsi avrebbe comunicato alla Prefettura di Rieti che il referendum doveva tenersi entro il 20 dicembre. A quel punto la Prefettura avrebbe individuato la data del 30 novembre, subito accettata dal Comune guidato da Alfredo Rauco. «Oltre Leonessa - ha commentato Trancassini - i venti di secessione che spirano in molti centri del territorio fanno capire che i cittadini sono stufi di una provincia che naviga a vista e alla quale manca un modello di sviluppo».
Ares 118,giallo sui trasferimenti - Ieri sono arrivate le lettere
agli operatori - E' giallo sul trasferimento degli infermieri del
Ares 118 - LEONESSA -Il trasferimento del personale
infermieristico del presidio del 118 di Leonessa è stato "congelato".
Solo che, nel frattempo, ieri mattina, gli operatori che lavorano nel
territorio leonessano hanno ricevuto la lettera di trasferimento. presso
il presidio di Osteria Nuova. Insomma quello che solo
giovedì sera era stato annunciato dal direttore regionale dell'Ares 118,
la dottoressa D'Innocenzo -che aveva rassicurato la popolazione durante
un'affollata riunione - sembrava essere stato messo in discussione dai
fatti. Già i cittadini erano pronti a manifestare contro il mancato
rispetto degli impegni quando, dopo un veloce giro di telefonate tra i
rappresentati del Comune e quelli regionali, si è capito che, con ogni
probabilità si è trattato solo di un equivoco nelle comunicazioni. '
"Speriamo, come penso - dice il consigliere provinciale Paolo
Trancassini - che la direttrice dell'Ares mantenga la parola, data ai
cittadini di bloccare il trasferimento del personale che opera a
Leonessa in attesa di un ripensamento generale del servizio Ares 118
che, torno ribadire, non può essere gestito solo con finalità
economiche". Giovedì, nel tardo pomeriggio, si è svolta una riunione
coordinata dal vicesindaco Maurizio Rosati, alla quale hanno partecipato
il consigliere regionale Anna Maria Massimi e il direttore dell'Ares 118
di Rieti, dottar Alfonso Tesoriere. "Ringraziamo il consigliere Massimi
-dice il dottar Rosati - per l'interessamento e l'impegno che sta
mettendo in questa nostra battaglia. Ora rimane da definire la questione
dei volonta-ri: ache la Croce Rossa ha ritenuto che il servizio di
soccorso a Leonessa avrebbe bisogno di un'attenzione particolare".
Un territorio che si sente abbandonato LEONESSA - Gli impianti sciistici sul versante Nord del Termimillo sono stata la scintilla che ha fatto scoppiare il "caso" Leonessa e, in particolare, il rifiuto della Regione di togliere i vincoli sulla Vallonina per realizzare il progetto "Leonessa SuperSki". Cosi, dopo proteste in montagna, presidi sotto la Regione Lazio e conferenze stampa di fuoco gli ammimstratori hanno deciso di percorrere la strada del referendum. In pochi credevano che si sarebbe arrivati fino in fondo. Invece alle 20 in punto del 30 gennaio scorso in un affollatissimo. consiglio comunale fu dato il via libera, all'unanimità, alla richiesta di referendum per l'aggregazione di Leonessa alla Regione Umbria. Una città, Leonessa, che, posizionata ai margini del territorio provinciale (confina con Monteleone di Spoleto e Cascia), si sente abbandonata da Rieti. Oltre alla nota faccenda degli impianti sciistici ci sono altri temi su cui la popolazione sente il capoluogo sempre più lontano. E non solo geograficamente. Mancano i servizi (per fare benzina i leonessani devono andare in Umbria) e ora c'è grande preoccupazione per i servizi di soccorso. Negli ultimi giorni tiene banco la questione del "declassamento" del 118, dove al posto degli infermieri si è ipotizzato, per diverse settimane, di portare dei volontari. Infine i collegamenti difficoltosi .con il capoluogo: lo scorso anno, per esempio, la strada per Fuscello fu bloccata diverse settimane per la caduta di un enorme masso isolando tutta la cittadina da Rieti
Leonessa, all'incontro con la popolazione sul futuro della postazione anche il direttore provinciale dell''Ares, Alfonso Tesoriere 118, sospesi i trasferimenti del personale La responsabile regionale, Marinella D''Innocenzo, prende tempo prima di decidere di FRANCESCO CHIARETTI «Per il momento sospendo la decisione di trasferire il personale dell''Ares 118 da Leonessa a Osteria Nuova in quanto ritengo che sia necessario fare un''ulteriore riflessione sulla riorganizzazione del servizio di emergenza sanitaria. Andrò in Regione a chiedere più fondi per l''Ares al fine di garantire il mantenimento dei nostri dipendenti a Leonessa, ma se le condizioni non potranno cambiare, dovrò dare attuazione alle decisione del 19 giugno scorso». Il direttore regionale dell''Ares (Agenzia regionale emergenza sanitaria), Marinella D'Innocenzo, ha sintetizzato così le conclusioni di un acceso incontro pubblico voluto dal consigliere regionale Anna Maria Massimi che si è svolto ieri a Leonessa alla presenza del direttore provinciale Ares 118 Alfonso Tesoriere, dei rappresentanti del Comune, del consigliere provinciale Paolo Trancassini e di rappresentanti della CRI. «A convincermi della necessità di riflettere ancora - ha spiegato D''Innocenzo - sono state le argomentazioni della Massimi, la buona fede e gli accorati appelli della popolazione presente all''incontro». Per il direttore regionale «il provvedimento adottato a giugno e poi sospeso non pregiudica l'esistenza della postazione di emergenza a Leonessa, ma riguarda solo il trasferimento del personale dipendente Ares per la razionalizzazione del servizio. Tanto è vero che la postazione verrà curata, con la stessa attenzione.Ma è proprio questo il punto contro il quale si sono scagliati tutti i rappresentanti locali. «I volontari non garantiscono lo stesso livello di professionalità e poi, con i miseri compensi della convenzione, non sarebbero in grado di lavorare a Leonessa o in caso di ulteriori restrizioni economiche regionali, Leonessa sarebbe la prima ad essere tagliata», hanno detto tutti gli intervenuti, dal vice sindaco Maurizio Rosati, ai consiglieri Trancassini (che ha proposto la rotazione del personale) e Franco Boccanera (che ha proposto il potenziamento di Leonessa, ai rappresentanti della Cri). «Adesso abbiamo ascoltato e registrato tutte le proposte e problematiche, ne faremo buon uso per riflettere ancora sempre pensando alle esigenze della popolazione», ha concluso il consigliere Anna Maria Massimi. «E' necessario riflettere, ma intanto andrò in Regione a chiedere più fondi per mantenere il servizio» FRANCESCO CHIARETTI
"L'UMBRIA non è la panacea di tutti i mali". Il consigliere
regionale umbro de La Destra Aldo Traccheggiani frena gli
entusiasmi e le aspirazioni dei cittadini di Leonessa e Magliano Sabina
che da tempo meditano la "separazione" dal Lazio e l''annessione alla
vicina Umbria. "Dobbiamo avvisare gli abitanti di Leonessa e Magliano
Sabina che l''Umbria non è la panacea di tutti i mali, come dimostrano i
recenti scandali che hanno visto protagonista la giunta perugina e
diversi altri settori che necessitano provvedimenti urgenti: sanità,
edilizia e ambiente fra tutti, sempre gestiti da personaggi legati ad un
colore politico che ha caratterizzato questa regione per decenni". Così
Aldo Tracchegiani, consigliere regionale capogruppo de La Destra,
esprime il suo parere sull''annunciata volontà dei Comuni di Leonessa e
Magliano Sabina di entrare a far parte della Regione Umbria. "Come umbro
e come politico - prosegue - non posso che essere contento degli
attestati di stima che provengono dai cittadini dei comuni
di Leonessa e Magliano Sabina, che guardano alla nostra regione come ad
un territorio che riesca a venire maggiormente incontro alle
esigenze della popolazione di cui. desiderano far parte. Le
istituzioni provinciali e regionali hanno l'obbligo di tutelare i propri
cittadini ed investire sul territorio ed e' increscioso che a Leonessa
si voglia declassare il 118 a mera struttura volontaristica, malgrado la
bassa densità' abitativa ed il territorio montuoso E' necessario che si
punti a qualificare anche quei territori investendo nelle
infrastrutture, nella sicurezza della viabilità, nelle sviluppo del
turismo con decisione e perseveranza, considerato anche la bellezza dei
posti ed il forte richiamo estivo di villeggianti. Se questo non accade
è forse perché ci sono politici che mirano ad investimenti che
garantiscano risultati immediati e pronti ritorni in termini elettorali.
E' certamente più difficile e rischioso - continua Tracchegiani -
assumersi la responsabilità di stanziare fondi che daranno frutti a
medie o lungo termine, ma che costituiscano quella reale propulsione per
il rilancio di un territorio totalmente lasciato a se' stesso, ma ricco
di potenzialità".
Ci permettiamo di ricordare alla Signora Alessandra Lancia che gli impianti Campo Stella non sono chiusi: hanno sempre "eroicamente" funzionato, neve permettendo. Questo grazie alla passione dell'Assessore Vito Paciucci, di Dante Chiaretti, di Alberto mitico "Gattista" e di tutti gli amici addetti agli impianti, che con il loro costante impegno ci hanno regalato giornate uniche, tra le nostre montagne. E' già arrivato a Leonessa il nuovo impianto di risalita che sostituirà quello oramai "scaduto" della Rubbio. E il Palio del Velluto, Signora Lancia, non è medioevale, E' Rinascimentale. Uno dei pochi in Italia. Per il resto , nulla da eccepire : trattasi di sacrosanti e rispettabilissimi pareri. Ma non credo che il problema sia il parere dei villeggianti come me : i 37 chilometri di curve sono il marchio di qualità per Leonessa, almeno per chi viene in vacanza: sempre meglio di un buco nella montagna e tonnellate di cemento in pilastri che deturpano il paesaggio. I problemi sono per chi ci vive a Leonessa, tutto l'anno: e per questi miei amici un buco nella montagna e tonnellate di cemento in pilastri che deturpano il paesaggio potrebbe essere una soluzione. Per la vita. Come potrebbe essere un grande occasione di sviluppo un impianto sciistico sul versante nord del Terminillo. L'istituto del Referendum è una delle forme più alte di democrazia. Spero di cuore che i miei amici ne facciano buon uso. Felice Vita. giannibolletta@leonessa.org
Tanta voglia di Umbria ma c'è anche il timore di essere "ultimi" anche nel nuovo territorio - Leonessa, il ruggito della secessione - La rabbia dei cittadini per essere stati dimenticati da Provincia e Regione. Chissà se scenderà mai dalle curve fresche del Fuscello giù fino a Rieti il ruggito di rabbia di Leonessa. Ancora più lunga la strada per arrivare a Roma, con Ornaro a fare da spartiacque. Però con Rieti (ovvero la Provincia) e con Roma (come dire la Regione) che ce l'hanno i leonessani, sia residenti-residenti che quelli di ritorno: "Per loro siamo un peso e si vede", dice Peppe Rauco uno che di chilometri per colpa di strade inesistenti ne macina a centinaia avendo un'impresa di trasporto. Ha pure un ristorante,Rauco,dove spesso fanno tappa i politici di passaggio "Venire quassù è una guerra, si lamentano. E a noi lo dite che qui ci viviamo? Ma voi che fate?"."Il Messaggero" aperto sulla pagina di Leonessa: è così che al bar, sugli scalini del santuario di San Giuseppe e in pasticceria. Ieri parlava il sindaco, Alfredo Rauco. Oggi tocca ai Leonessani e a chi quassù, nonostante tutto, principalmente 37 chilometri di curve e tornanti, continua a venirci in vacanza o tornarci almeno d'estate. "Se vogliamo andare in Umbria? Perchè no" risponde guardinga Eleonora, di turno alla Pro Loco "faremo un referendum, ognuno potrà dire la sua. D'altronde, per come siamo messi, questo non è un paese per i giovani. Ci sarà pure di mezzo la politica, ma che la Regione a noi non ci guardi proprio è la verità". Regione Lazio si intende. Con l'Umbria andrebbe meglio ? "Credo proprio di si: altra gente, altra mentalità, rispondono all'unisono mamma e figlia dell'edicola sul Corso "Sono andata a Castelluccio di Norcia per una pizza, c'era la fila fuori e che fila. Tedeschi, Francesi. Qui tra qualche giorno è tutto finito". "E pensi che andando in Umbria, cambierebbe qualcosa?" gli ribatte Pietro, geometra "per 3/4 umbro". "Ai confini stiamo del Lazio e ai confini staremmo in Umbria. No, credo che non andrò neppure a votare il referendum: non la vedo positiva la cosa, ecco". Però che quella bella cartolina di paesone di montagna che era Leonessa si sia con gli anni un pò sgualcita lo testimonia anche Delia, romana: "Vengo qui da 35 anni e non solo per il fresco ma già i miei figli e e i miei nipoti non salgono più e noi stiamo pensando di vendere casa". Motivo? "Gli impianti di sci che c'erano sono oramai tutti fermi, hanno rifatto la piazza e l'hanno massacrata per non dire della fine che hanno fatto fare a tigli e abeti. E non parliamo dei servizi: non c'è più nemmeno un benzinaio: per rifornirsi bisogna arrivare a Vindoli o a Ruscio. Continuate a costruire villette su villette (il benvenuto alle porte del paese lo dà l'Immobiliare Leonessa, ndr), ma se alla gente non date servizi chi volete che le compri?". "E a me che ci vivo lo dice? Sapete quanto è dura per noi giovani inventarci un lavoro qua pur di non andar via: mio marito ha aperto una carrozzeria, ma nonostante le leggi, gli obiettivi 5b, non c'è stato verso di prendere un euro". E la rabbia sale: solo dai Battilocchi, dolciumi e pasticceria di gran classe fin giù a Rieti, c'è un po' più di distacco . "Sarà che io durante la settimana vivo a Roma, dice Cristina nel laboratorio che sforna bombe ma di crema, a questa storia della secessione credo fino ad un certo punto. Una provocazione, questo si; e se non sarà per gli impianti in Vallonina che sia almeno per altre cose. Perchè quassù è dura restarci a vivere". Peppe Rauco, che di attività ne ha tre, bar, ristorante e ditta di trasporti, è invece triplamente arrabbiato: con i politici. "Alemanno, Veltroni, Storace, Cicolani: vengono e dicono, arrivare quassù con queste strade, è una guerra. E a noi lo dite ? Fate qualcosa, no?". Con la Provincia. "Siamo un peso: da noi arrivano solo problemi e proteste, molto meglio accontentare la Sabina". E naturalmente con la Regione:"L'Umbria è più piccola e non a Roma a carico: ci sono solo due province e Terni non ha la montagna". E Leonessa è pronta a dargliela. Altro bar, altra analisi :"Qui quello che manca è il lavoro", dice Simone Adone "e non è l'Umbria che risolve: saremmo gli ultimi anche lì. E non al Palio medievale (Alessandra Lancia)
Santuario di San Giuseppe: arriva il parere positivo della
Soprintendenza Si prepara L'appalto per 160mila euro Buone nuove per il
santuario di San Giuseppe, dopo l'articolo-denuncia del II Messaggero.
Per la riparazione e il miglioramento sismico della chiesa, il
commissario straordinario al sisma 1997, Fabio Melilli, si appresta ad
appaltare i lavori già finanziati per 160mila euro. «L'opera in
questione, che nel luglio scorso ha ottenuto gli ultimi pareri necessari
per l'appalto dei lavori, era tra le tante che giacevano presso il
commissariato al momento della nomina di Melilli», spiega una nota della
Provincia. «Da una ricognizione compiuta dai tecnici, al momento
dell'insediamento del nuovo commissario - si legge ancora - risultò che
l'iter di quest'opera era fermo da un anno. Da allora il commissario ha
più volte diffidato i progettisti ad accelerare i tempi, fino all'invio
del progetto a tutti gli enti preposti nei primi mesi del 2006. La
Soprintendenza ha poi espresso parere negativo sulle proposte fornite
dai progettisti e l'elaborato estate rivisto e definitivamente
consegnato nel ottobre del 2007. Tutti i pareri necessari sono stati
inviati al commissariato al sisma e il 29 luglio scorso la
Soprintendenza ha dato il suo via libera a bandire la gara di appalto
dei lavori. Le difficoltà incontrate, perciò, sono certamente da
attribuire a chi gesti questa pratica lasciandola in eredità al nuovo
commissario con notevoli deficit progettuali che hanno compromesso il
regolare svolgimento delle operazioni di appalto».
A Leonessa manovre di secessione - Dopo il pronunciamento della Cassazione sulla fattibilità del referendum Cresce la voglia di Umbria - II sindaco Rauco: «Pronti al dialogo ma nel Lazio con chi?» - Scalpita, Leonessa, per andare in Umbria ma le cose si fanno con ordine. Per cominciare, ci si mette in fila per dire la propria: ieri davanti alle telecamere del Tg regionale (umbro, eh, perché il tg Lazio chi l''ha più visto?), in autunno o più probabilmente nella primavera prossima davanti alle cabine elettorali. Dopo il pronunciamento positivo della Cassazione circa la fattibilità del referendum per cambiare regione, si aspetta ora dal capo dello Stato l''indicazione della data. Ed è molto probabile che andrà a coincidere con le amministrative, che nel reatino vogliono dire soprattutto Provinciali: diritti al cuore del problema? «Esatto. Ma da novembre a gennaio c'era tutto il tempo per ascoltarci - ripete il sindaco, Alfredo Rauco - invece è continuato lo stillicidio di sempre: prima la viabilità, poi il voltafaccia sulla Vallonina e da ultimo il declassamento della postazione dell'Ares 118. Lo dicemmo allora e lo ripeto oggi: più che essere supportati da questa Provincia ci sentiamo a malapena sopportati. Ho apprezzato lo sforzo della Massimi di salvare la postazione Ares per tutto agosto: con 40mila persone in paese e nelle frazioni... Ma a settembre il problema si riproporrà per chi qui ha deciso di restarci a vivere». Cos'è che non le torna rispetto alle promesse della Regione e dell'Ares? «Che il livello dell''assistenza si abbassa: ora è assicurato da personale specializzato, domani da non meglio precisati volontari. Quanto all'eliporto, non sono certo due strisce colorate in terra a garantire il servizio: per quello è già attrezzato il campo sportivo». A proposito di campo sportivo: c''è chi dice che la partita che lei e Paolo Trancassini (ex sindaco e attuale capogruppo di An in Provincia) avete ingaggiato sul referendum sia solo una tattica, manfrina politica insomma: «Bè, in quel caso la partita sarebbe finita prima di cominciare per assenza di avversari. O almeno interlocutori: noi eravamo pronti a trattare, l'avevamo detto. Ma con chi? Abbiamo avuto un incontro riservato con Perilli e la Massimi, ma le loro assicurazioni sono cadute nel vuoto». E pensare che gli omologhi della giunta provinciale e del governo regionale - ovvero la minoranza di centrosinistra del comune di Leonessa - erano ' stati, se possibile, ancora più duri del sindaco Rauco: nella registrazione integrale della fatidica seduta con cui il consiglio comunale in gennaio decretò all'Unanimità il ricorso al referendum uno degli interventi pro-secessione più duri e appassionati fu quello di Felice Boccanera, avversario di Rauco alle ultime elezioni, da sempre vicino all'ex presidente della Provincia Calabrese. Meno noti gli esiti della seconda seduta consiliare dedicata al tema (per una questione formale fu necessario riscrivere la delibera e ripetere la votazione): «La minoranza si astenne - ricorda Rauco - forse da Rieti era arrivato il richiamo all''ordine. Ma un'astensione non è comunque un voto contrario. Perché quassù sono praticamente tutti favorevoli». Ci sarà modo per contarsi e sarà in occasione delle Provinciali: e si sa che le elezioni più che unire dividono. Come se ce ne fosse bisogno.(Alessandra Lancia)
Si è arrabbiato Giocondi ed ha reagito in modo scomposto continuando a mentire a se stesso. Per questo ricordo a lui e a tutti che stiamo parlando del Terminillo e non di Leonessa, della possibilità di creare la più grande azienda della provincia di Rieti con finanziamento privato e che questo progetto fu fatto proprio su nostre forti pressioni dalla Giunta Provinciale nel giugno 2006. Perchè Giocondi adottò quella delibera che era in contrasto con la normativa regionale ? Cosa cambia politicamente tra ieri ed oggi ? Ieri hanno chiesto l'approvazione dell'intero programma, oggi stralciano il versante Nord, quello dove c'è la neve. Ma oggi, rispetto a ieri c'è la campagna elettorale ed il PD di Rieti non ha il coraggio di Veltroni di liberarsi della sinistra radicale per affrontare la imminente competizione. Interessi di coalizione altro che strategia per il territorio . “Coerente” con se stesso Giocondi quando affermava in Consiglio Provinciale che la battaglia vera l'avremmo fatta insieme nelle osservazioni ai piani paesistici, ed oggi lo dimentica. In merito ai soldi di Campostella ricordo al Vice Presidente che è terminata la vita tecnica di un impianto che andava sostituito e che certamente non è stato vittima di cure sbagliate : è vecchiaia, Giocondi, non malattia. Quanto allo stile, Assessore, mi creda, mi tengo stretto il mio : io ad esempio non sarei mai andato ad un Convegno DS a sostenere il Progetto di Leonessa invitando tutti i cittadini a restare uniti per mobilitarsi e far partire una raccolta di firme da portare in Regione perchè li c'è chi “ non vuol capire ed è contrario allo sviluppo, per poi lasciarmi IMPORRE nella mia giunta di non perorare con una delibera importante quel progetto. In pubblico “bisognava lottare con ogni mezzo contro l'ambientalismo radicale”, nel segreto della giunta dove deve nascere un atto politico invece si subisce e si china la testa. Si, Giocondi, siamo diversi, io non lo avrei fatto o al massimo me lo sarei ricordato ed oggi, pressato, piuttosto mi sarei dimesso.
Il Consigliere Provinciale Paolo Trancassini
ADDIO TERMINILLO, GRAZIE A GIOCONDI E I VERDI Il vicepresidente Giocondi, autore di uno degli episodi più risibili dell’amministrazione Melilli, riuscendo con un solo provvedimento a scontentare in egual misura maggioranza ed opposizione, dopo aver sconfessato se stesso in merito al progetto di sviluppo del Terminillo, invece di ammettere la propria impossibilità a decidere, viste le enormi contraddizioni che contraddistinguono la maggioranza, risponde insultando il capogruppo di AN, colpevole di aver sottolineato l’incoerenza e l’inconsistenza del provvedimento adottato dal centrosinistra. Comunque, alla fine della giostra, la realtà nuda e cruda, è che le insanabili divisioni dell’attuale maggioranza di Palazzo velino rischiano di mettere una pietra tombale sullo sviluppo del versante nord della nostra montagna, proprio quando, dopo i sindacati, anche l’assoindustria, sottolineava come il turismo ed in particolare il Terminillo rappresentino la principale opportunità di ripresa per il nostro territorio. Ed invece Giocondi, sottoposto al ricatto politico di una sinistra radicale, minoritaria in termini di consensi ma decisiva per mantenere il potere, sceglie la strada del non decidere, con un documento che nelle premesse sottolinea l’importanza dello sviluppo del versante nord del Terminillo, ma che nelle conclusioni cancella la possibilità di costruire nuovi impianti! Si tratta probabilmente di uno degli episodi più tristi di un’amministrazione che in questi anni ha dimostrato nei fatti le incongruenze di un centrosinistra, che a livello locale cosi come a livello nazionale il Governo Prodi aveva ampiamente provato, ha bisogno dei voti di verdi ed ex comunisti per giungere al potere, ma poi è impossibilitata a governare dal ricatto ideologico, di chi sconfitto nelle urne, non può che scegliere una radicalizzazione del conflitto per sopravvivere, sacrificando sull’altare della propria esistenza gli interessi dei cittadini. Inaccettabile, comunque la reazione dell’ex enfant prodige di Contigliano che tenta di derubricare il problema degli impianti di Terminillo ad una criticità di Leonessa e dell’attuale maggioranza del comune: no caro Giocondi il rilancio del Terminillo è una priorità dell’intera provincia, rappresentando una delle poche possibilità di sviluppo e di occupazione concrete, e non a chiacchiere, e la reazione di Trancassini non è la difesa di un interesse particolare, ma l’urlo di rabbia di un amministratore che ha a cuore il futuro della sua terra. Ed in questo senso che mi appello anche al sindaco di Leonessa a non cadere nella trappola di ridurre il tutto alla semplice seppur sacrosanta rivendicazione di un territorio separato dal resto della provincia; lo sviluppo del versante nord è un problema dell’intera provincia di Rieti, così come se non di più, dello scalo merci di Passo Corese, l’ASI di Passo Corese, l’ex Croce Rossa di Passo Corese, e tutti insieme dobbiamo riuscire a spiegare all’attuale maggioranza che la provincia di Rieti si deve sviluppare anche oltre Osteria Nuova. Felice Costini Presidente Provinciale di Alleanza Nazionale Popolo delle Libertà
Amministrazione Provinciale di Rieti
Ufficio Stampa
Risposta del vicepresidente Giocondi
al consigliere Trancassini
"In un recente
comunicato stampa ancora una volta appare nella sua versione
migliore lo ”stile” Trancassini: i soliti attacchi personali e
l’innata propensione a costruire i nemici su cui scaricare i propri
insuccessi. Le osservazioni della Provincia (e non di Giocondi) al
Piano Paesistico Regionale (PTPR) rappresentano, al contrario di
quanto afferma il consigliere di AN, il tentativo serio e
consapevole di costruire le condizioni affinché, dopo decenni
di chiacchiere e polemiche, sia possibile realizzare una
modernizzazione dell’impiantistica per lo sci e un dignitoso
ampliamento del bacino sciistico. La coerenza delle proposte
avanzate sta nel fatto che ognuna di esse deriva da un’attenta
analisi delle possibili soluzioni che le norme prodotte hanno
fornito; le osservazioni al PTPR non possono diventare semplici
dichiarazioni di principio (come piacerebbe a Trancassini) ma
essere, al contrario, lo strumento ragionato con il quale si rende
praticabile il programma degli interventi presentato. Al consigliere
Trancassini non interessa far conoscere che la norma ci impedisce di
allargare anche alla Vallonina le nostre proposte di modifica,
perché non farebbe notizia! Non per questo bisogna “impiccare ai
faggi” di quel bosco l’intero progetto di ampliamento del bacino
sciistico. I risultati si possono ottenere anche per fasi
successive, ma di sicuro gli insulti non portano da nessuna parte.
Cosa dovevamo fare? Buttare tutto in “caciara” come fa Trancassini e
assicurarci un evidente rifiuto da parte della Regione, oppure agire
sulla norma e costruire le condizioni per un primo e importante
ampliamento del bacino sciistico a Leonessa, Cantalice e Terminillo?
Altro che conversioni ad U! Noi preferiamo rappresentare il
territorio cercando di realizzare quanto in trenta anni nessuno è
riuscito a fare, Trancassini preferisce invece riempire le pagine
dei giornali di polemiche e accuse, si nutre principalmente di
questo, salvo poi pretendere dalla Provincia i milioni di euro per
ammodernare Campo Stella caduta nel degrado grazie alle “cure” di
Trancassini e soci."
E' quanto dichiara il
vicepresidente, Roberto Giocondi, in
risposta alle recenti dichiarazioni rilasciate dal consigliere
provinciale, Paolo Trancassini.
Rieti, 31 luglio 2008
Fabrizio Colarieti
Nuove polemiche sul
Terminillo nell''ultimo consiglio provinciale. Il dibattito è scaturito
in seguito alle osservazioni di Palazzo d''Oltre Velino al Piano
Paesistico Territoriale Regionale. «Era l'occasione per chiedere alla
Regione di modificare il quadro normativo di riferimento per rendere
possibile l''approvazione del programma degli Interventi nel quale era
ricompreso il progetto di Leonessa, il collegamento con il Terminino e
la costituzione del Parco - attacca il capogruppo di An Paolo
Trancassini citando proprio il Programma approvato dalla giunta Melilli
nel 2006 e giacente in Regione - ma Giocondi, nel tentativo equilibrista
di non scontentare nessuno, riesce nell''ovvia impresa di scontentare
tutti, presentando un testo con- traddittorio». Per Trancassini infatti
il vicepresidente avrebbe annunciato che «la richiesta di osservazioni
che partirà dalla Provincia riguarderà solo i territori già interessati
dagli impianti, stralciando lo sviluppo del versante nord del
Terminillo, quello dove c''è la neve, quello che ha i finanziamenti
privati». Il capogruppo di An va giù duro definendo il tatto una
«squallida la inversione ad U» dettata dall''esigenza di salvare
l''unità della coalizione di centrosinistra, senza scontentare quindi le
anime da sempre contrarie al progetto. Marco Fuggetta
Paolo Trancassini,
consigliere provinciale di An, contesta la delibera approvata dal
Consiglio provinciale a proposito delle osservazioni ai piani paesistici
regionali. «Bruttissima la pagina scritta in Consiglio Provinciale dal
vice presidente Giocondi a proposito delle osservazione ai piani
paesistici regionali - ha detto Trancassini -. Era difficile riuscire a
creare confusione, scontentare tutti e contemporaneamente rinnegare se
stesso le proprie idee e le proprie delibere; eppure c''è riuscito. La
delibera portata in Consiglio era l''occasione per ribadire un concetto
fondamentale sullo sviluppo del Terminillo e cioè che la vincolistica
non può bloccare lo sviluppo e lo sfruttamento sportivo e turistico di
una delle poche risorse della Provincia di Rieti. Era l''occasione per
chiedere alla Regione di modificare il quadro normativo di riferimento
per rendere possibile l''approvazione del Programma degli Interventi nel
quale era ricompreso il progetto di Leonessa, il collegamento con il
Terminino e la costituzione del Parco: programma approvato dalla giunta
Melilli nel giugno del 2006 e giacente in Regione. Ma Giocondi nel
tentativo equilibrista di non scontentare nessuno riesce nell''ovvia
impresa di scontentare tutti, presentando un testo contraddittorio.
Nelle premesse della proposta di delibera, infatti, fa riferimento a una
provincia depressa bisognosa di sviluppo e sottolinea che "la
vincolistica ambientale" non può e non deve bloccare lo sviluppo e per
questo propone "osservazioni" che permettano l''approvazione di quel
"programma degli interventi" deliberato dal giunta Provinciale. Tutto
bene quindi per Leonessa, il Terminillo e i sostenitori dello sviluppo?
Tutto male per la sinistra e gli ambientalisti radicali? Sembrava così e
invece Giocondi, incalzato dalle domande, mie, per avere garanzie che in
un testo contorto fosse chiara la volontà della Provincia di perorare la
causa dello sviluppo, e da quelle del Consigliere Pompei, che al
contrario voleva sapere se Giocondi avesse rispettato l''accordo di
stralciare, dalle osservazioni, la richiesta di sviluppo del versante
Nord del Terminillo, ha ammesso che la richiesta di osservazioni che
partirà dalla Provincia riguarderà solo i territori già interessati
dagli impianti, stralciando lo sviluppo del versante Nord del
Terminillo, quello dove c''è la neve, quello che ha i finanziamenti
privati. Squallida la conversione "ad U" dell''assessore su un tema così
importante per la Provincia di Rieti, non solo per Leonessa e per il
Terminillo, squallida per contenuti e per metodo non avendo avuto il
coraggio, il vice presidente, di pagare la "marchetta" ad una parte
della sua maggioranza con un testo chiaro senza ombre; ombre che hanno
costretto il Consigliere Pompei a votare contro la medesima delibera
"Vorrei ma non posso" è quello che si legge nella piroetta fatta da
Giocondi, rinnegando se stesso, le sue delibere passate, non avendo il
coraggio di alzare la testa di fronte ad una parte della sua maggioranza
ed alla Regione, facendo così eco al "vorrei ma non posso" che ripete da
anni un Marrazzo entusiasta del progetto quando incontra i sostenitori
dello stesso. Queste le risposte a un territorio che langue incartato in
una crisi industriale irreversibile; queste le risposte ambigue inutili
ed offensive di chi sa essere ottimo uomo di coalizione e pessimo uomo
di territorio, in un territorio dove mai come in questo momento si sente
l''esigenza di chi abbia il coraggio di smarcarsi da pressanti logiche
politiche per battersi unicamente per la propria terra».
Occhi sull’Umbria Leonessa da tempo chiede di lasciare il Lazio per il Cuore Verde Se il Comune di Leonessa non cambierà idea, come d’altronde non l’ha cambiata fino ad ora, i leonessani potrebbero essere chiamati al voto per decidere se passare o meno in Umbria già nel novembre prossimo. La corte di Cassazione ha, infatti, giudicato ammissibile la richiesta avanzata dal Comune di Leonessa di indire un referendum per chiedere ai residenti se vogliono trasferirsi nella regione confinante. Insomma le carte presentate dall’amministrazione comunale leonessana sono tutte in regola. La consultazione popolare si può fare ed ora è solo questione di date. Sarà infatti il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a decidere quando i leonessani andranno al voto: i periodi più probabili per lo svolgimento della consultazione sono novembre 2008 o aprile 2009. Se non si eviterà in qualche modo il voto, visto il clima che si respira a Leonessa, con la proposta di referendum passata all’unanimità già in consiglio comunale, il verdetto appare scontato: i cittadini, d’altronde, vogliono fortissimamente lasciare il Lazio e passare in Umbria. La decisione di proporre il referendum era arrivata nel gennaio scorso dopo la dura battaglia che l’amministrazione comunale di Leonessa, supportata dai cittadini ma anche dai sindacati provinciali, aveva condotto (e sta ancora conducendo) per vedere realizzato il progetto turistico per la costruzione di nuovi impianti sciistici nella parte Nord del Terminillo. Quella della Vallonina che ricade appunto nel territorio di Leonessa. Un progetto c’è, da tempo, ma ad oggi è irrealizzabile per la presenza di vincoli regionali in quell’area. Negli anni scorsi Leonessa ha provato in tutti i modi di manifestare il proprio disagio: gli incontri con la Provincia di Rieti, le manifestazioni alla Pisana, sede della Regione Lazio, gli appelli pubblici. Ed allora prima è arrivata la minaccia, poi la richiesta di referendum. Dopo un primo passaggio a vuoto in Cassazione (la corte, ricevuti gli atti dal Comune, ha contattato l’amministrazione locale chiedendo l’invio di una una documentazione ulteriore) è quindi arrivato il via libera. Se nessuno si muoverà Leonessa (e i suoi impianti sciistici?) si trasferiranno in Umbria. Ma non subito, perchè l’iter - anche se il referendum avverrà in tempi brevi è ancora molto lungo. Il sì dalla consultazione è fondamentale. Se arriverà c’è tutto un iter burocratico che prevede il passaggio della richiesta anche alle Camere (Paolo Di Basilio "Corriere dell'Umbria" 31 luglio 2008)
Bruttissima la pagina scritta ieri in Consiglio Provinciale dal vice Presidente Giocondi a proposito delle osservazione ai piani paesistici regionali. Era difficile riuscire a creare confusione, scontentare tutti e contemporaneamente rinnegare se stesso le proprie idee e le proprie delibere;eppure c’è riuscito. La delibera portata ieri in Consiglio era l’occasione per ribadire un concetto fondamentale sullo sviluppo del Terminillo e cioè che la vincolistica non può bloccare lo sviluppo e lo sfruttamento sportivo e turistico di una delle poche risorse della Provincia di Rieti. Era l’occasione per chiedere alla Regione di modificare il quadro normativo di riferimento per rendere possibile l’approvazione del Programma degli Interventi nel quale era ricompreso il progetto di Leonessa, il collegamento con il Terminillo e la costituzione del Parco: Programma approvato dalla giunta Melilli nel giugno del 2006 e giacente in Regione. Ma Giocondi nel tentativo equilibrista di non scontentare nessuno riesce nell’ovvia impresa di scontentare tutti, presentando un testo contraddittorio. Nelle premesse della proposta di delibera, infatti, fa riferimento ad una provincia depressa bisognosa di sviluppo e sottolinea che “la vincolistica ambientale” non può e non deve bloccare lo sviluppo e per questo propone “osservazioni” che permettano l’approvazione di quel “Programma degli interventi” deliberato dal giunta Provinciale. Tutto bene quindi per Leonessa, il Terminillo ed i sostenitori dello sviluppo? Tutto male per la sinistra e gli ambientalisti radicali? Sembrava così ed invece Giocondi, incalzato dalle domande, mie, per avere garanzie che in un testo contorto fosse chiara la volontà della Provincia di perorare la causa dello sviluppo, e da quelle del Consigliere Pompei, che al contrario voleva sapere se Giocondi avesse rispettato l’accordo di stralciare, dalle osservazioni, la richiesta di sviluppo del versante Nord del Terminillo, ha ammesso che la richiesta di osservazioni che partirà dalla Provincia riguarderà solo i territori già interessati dagli impianti, stralciando lo sviluppo del versante Nord del Terminillo, quello dove c’è la neve, quello che ha i finanziamenti privati. Squallida la conversione ad U dell’assessore su un tema così importante per la Provincia di Rieti, non solo per Leonessa e per il Terminillo, squallida per contenuti e per metodo non avendo avuto il coraggio, il Vice Presidente, di pagare la “marchetta” ad una parte della sua maggioranza con un testo chiaro senza ombre; ombre che hanno costretto il Consigliere Pompei a votare contro la medesima delibera! ”Vorrei ma non posso” è quello che si legge nella piroetta fatta ieri da Giocondi, rinnegando se stesso, le sue delibere passate, non avendo il coraggio di alzare la testa di fronte ad una parte della sua maggioranza ed alla Regione, facendo così eco al “vorrei ma non posso” che ripete da anni un Marrazzo entusiasta del progetto quando incontra i sostenitori dello stesso. Queste le risposte ad un territorio che langue incartato in una crisi industriale irreversibile; queste le risposte ambigue inutili ed offensive di chi sa essere ottimo uomo di coalizione e pessimo uomo di territorio, in un territorio dove mai come in questo momento si sente l’esigenza di chi abbia il coraggio di smarcarsi da pressanti logiche politiche per battersi unicamente per la propria terra. Vedremo ancora Giocondi, Melilli e la sua maggioranza sfilare davanti a lavoratori licenziati da fabbriche ormai senza scampo, li sentiremo ancora dare ricette astratte sul futuro per la nostra provincia, li ascolteremo ancora fare conversioni pericolose, da ritiro della patente, come sull’acqua ed il Terminillo, ma avranno comunque portato a casa il bene più prezioso, il loro bene più prezioso, la compattezza di una coalizione contraddittoria e conflittuale e su questo, e solo su questo, il giudizio non potrà che essere positivo. Il Consigliere Provinciale Paolo Trancassini
Trancassini all'attacco "Addio impianti di sci" - Leonessa II
consigliere provinciale Paolo Trancassini va all'attacco "Addio agli
impianti di sci"- L'ex sindaco: tutta colpa delle norme regionali .
LEONESSA - Impianti sciistici sulla Vallonina addio. Una norma regionale
scritta dall'assessore Filiberto Zaratti estende il divieto di impianti
di risalita anche nelle aree ricadenti nelle cosidette zone protette
speciali dove sono in corso dì approvazione dei progetti. Insomma
il caso di Leonessa dove nei mesi scorsi - anche a causa di questo dei
rallentamenti su questo progetto - si è arrivati a chiedere il
referendum per passare con l'Umbria. A farsi portavoce del malcontento
rispetto alle misure varate dalla Regione per le zone protette speciali
dei Monti Sabini è stato ieri, durante la seduta del Consiglio
provinciale, il consigliere di opposizione Paolo Trancassini (An)
durante la presentazione di una propria interrogazione. "L'assessore
regionale Filiberto Zaratti ha messo fine al progetto di realizzazione
del comprensorio sciistico di Leonessa con una norma che contraddice
addirittura quanto deciso dall'ex ministro dell'Ambiente, Alfonso
Pecoraro Scanio", ha tuonato capogruppo di Alleanza nazionale "Nel 2007
- ha continuato Trancassini - un Decreto ministeriale ha vietato la
costruzione di impianti di risalita all'intemo delle zps, prevedendo,
però, che fossero fatti salvi i progetti che fossero in corso di
approvazione.- L'assessore Zaratti, con norma regionale, ha cancellato
quella previsione e ha di fatto reso impossibile la costruzione del
comprensorio di Leonessa. Non si sono limitati a recepire il decreto, ma
sono andati oltre, ampliando le restrizioni. Quello che aggrava ancor di
più tale situazione - prosegue - è anche l'atteggiamento dell' assessore
Zaratti. Infatti, il giorno prima dell'incontro con i sindaci per
discutere le zps ha previsto questa norma senza che noi ne fossimo a
conoscenza. Tutto ciò a dispetto delle assicurazioni avute in precedenza
sull'argomento rilasciate dal presidente della Regione, Piero Marrazzo e
dai consiglieri regionali, Massimi e Perilli". Le zps secondo
Trancassini "hanno ormai perso il loro senso originale, degenerando in
previsioni che contraddicono anche la stessa cultura politica dalla
quale provengono.La loro perimetrazione è allucinante - spiega il
consigliere Trancassini - si è arrivati al paradosso che per attuare le
zone a protezione speciale si mette a rischio la costruzione di un
impianto eolico nei pressi di Rivodutri. Si parla di potenziamento di
energie alternative e poi lo stesso schieramento politico che lo invoca
lo rende inattuabile. Con la nuova delibera sulle zps, infatti, è
impossibile innalzare gli impianti eolici perchè causa di pericolo per
la fauna". Tra l'altro la delibera vieta, secondo il capogruppo,
l'eliminazione di siepi e filari, la pratica dello spietramento,
l'arrampicata sportiva e l'utilizzo di sommità, pareti e scarpate.
Addirittura si fa divieto di avvicinarsi a una distanza inferiore ai 500
metri a pareti e scarpate. Reference date : 17/06/08 Data :17/06/08
09.23
Nuovo impianto a Campo Stella - Sci, nuovo impianto a Campo Stella Una pista innevata LEONESSA -Il presidente della Provincia, Fabio Melilli, e il sindaco di Leonessa, Alfredo Rauco, hanno sottoscritto un protocollo d'intesa che prevede la sostituzione dell'impianto di risalita a fune della stazione sciistica di Campo Stella. L'amministrazione comunale concederà al Comune di Leonessa un finanziamento pari a 1,1 milione di euro per 'acquisto dello stesso impianto che andrà a sostituire quello esistente, ormai obsoleto. Il protocollo d'intesa prevede, inoltre, che la Provincia darà tempestivamente incarico tecnico per sviluppare l'offerta turistica di Campo Stella, di concerto con il Comune leonessano, attraverso strumenti di ampliamento del bacino sciistico che verranno sottoposti all'approvazione della Regione Lazio. L'offerta turistica verrà migliorata anche coinvolgendo maggiormente i versanti ricadenti nei comuni di Cantalice e Rieti, nell'ottica di un migliore posizionamento delle strutture già esistenti.
“L'assessore regionale Filiberto Zaratti ha messo fine al progetto di realizzazione del comprensorio sciistico di Leonessa con una norma che contraddice addirittura quanto deciso dall'ex ministro dell'Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio”. Lo ha dichiarato Paolo Trancassini, capogruppo di Alleanza nazionale alla Provincia di Rieti, illustrando la propria interrogazione sulle misure di conservazione delle Zps dei monti Reatini durante il consiglio provinciale odierno. “Nel 2007 – continua Trancassini – un decreto ministeriale ha vietato la costruzione di impianti di risalita all'interno delle zps, prevedendo, però, che fossero fatti salvi i progetti che fossero in corso di approvazione. L'assessore Zaratti, con norma regionale, ha cancellato quella previsione e ha di fatto reso impossibile la costruzione del comprensorio di Leonessa. Non si sono limitati a recepire il decreto, ma sono andati oltre, ampliando le restrizioni. Quello che aggrava ancor di più tale situazione - prosegue - è anche l'atteggiamento dell'assessore Zaratti. Infatti, il giorno prima dell'incontro con i sindaci per discutere le zps ha previsto questa norma senza che noi ne fossimo a conoscenza”. Tutto ciò a dispetto delle assicurazioni avute in precedenza sull'argomento rilasciate dal presidente della Regione, Piero Marrazzo e dai consiglieri regionali, Massimi e Perilli”. Le zps hanno ormai perso il loro senso originale, degenerando in previsioni che contraddicono anche la stessa cultura politica dalla quale provengono. “La loro perimetrazione è allucinante – spiega il consigliere Trancassini – si è arrivati al paradosso che per attuare le zone a protezione speciale si mette a rischio la costruzione di un impianto eolico nei pressi di Rivodutri. Si parla di potenziamento di energie alternative e poi lo stesso schieramento politico che lo invoca lo rende inattuabile. Con la nuova delibera sulle zps, infatti, è impossibile innalzare gli impianti eolici perché causa di pericolo per la fauna. Inoltre, e questo palesa la mancanza di concertazione con la Regione, prima di elaborare le zps si è disattesa la direttiva Habitat che impone di stilare un quadro conoscitivo delle realtà socio economiche del territorio prima di inserirle nelle zps. Questi studi sono fondamentali per permettere la compatibilità tra attività umane e zps. E questo non è stato fatto”. Tra l'altro la delibera vieta l'eliminazione di siepi e filari, la pratica dello spietramento, l'arrampicata sportiva e l'utilizzo di sommità, pareti e scarpate. Addirittura si fa divieto di avvicinarsi a una distanza inferiore ai 500 metri a pareti e scarpate.
La Provincia ha stanziato un milione e centomila euro. La
seggiovia sarà sostituita Nuovo impianto per Campo Stella Leonessa
Previsto anche l'ampliamento del bacino sciistico per attrarre turisti .
In attesa di una svolta per il megaprogetto sciistico sul versante Nord
del Terminillo, Leonessa porta a casa «nuovi» impianti per Campo Stella.
Infatti il presidente della Provincia Fabio Melilli e il sindaco della
cittadina dalla bandiera arancione Alfredo Rauco, hanno sottoscritto un
protocollo d'intesa che prevede la sostituzione del vecchio impianto di
risalita a fune del comprensorio di Campo Stella giunto ormai al termine
del proprio ciclo vitale. Per la sostituzione dell'impianto il Comune di
Leonessa riceverà da Palazzo d'Oltre Velino un finanziamento pari a 1
milione e 1OOmila euro. Inoltre nel protocollo è previsto l'affidamento
di un incarico tecnico al fine di sviluppare l'offerta turistica del
comprensorio attraverso strumenti di ampliamento del bacino sciistico
che verranno sottoposti all'attenzione della Regione.Una decisione che
tenta di soddisfare sia le richieste del Comune - che aveva proposto la
sostituzione dell'impianto obsoleto con uno nuovo - sia del Comitato
Campo Stella che aveva auspicato un «progetto di sviluppo più generale».
Soddisfatto il sindaco Rauco che, oltre a ringraziare Melilli,
sottolinea «l'importanza vitale di questo finanziamento per Leonessa
visti i tempi, ristretti in previsione dall'apertura della prossima
stagione sciistica. Ora dovremo espletare in fretta tutti gli atti per
procedere all'acquisto, al posizionamento e al collaudo dell'impianto
così da essere pronti per l'inverno». Marco Fuggetta
Stanziati da Palazzo d'Oltre Velino i fondi per il rinnovamento del sito sciistico - LEONESSA, firmato il protocollo per lo sviluppo e l'ampliamento dell'offerta turistica di Campo Stella. Il presidente della Provincia di Rieti Fabio Melilli e il sindaco di Leonessa, Alfredo Rauco, hanno sottoscritto un protocollo d'intesa che prevede la sostituzione dell'impianto di risalita a fune della stazione sciistica di Campo Stella. La Provincia concederà al Comune di Leonessa un finanziamento pari a 1,1 milioni di euro per l'acquisto dello stesso impianto che andrà a sostituire quello esistente ormai obsoleto. La Provincia darà tempestivamente incarico tecnico per sviluppare l'offerta turistica di Campo Stella, di concerto con il Comune di Leonessa, attraverso strumenti di ampliamento del bacino sciistico che verranno sottoposti all'approvazione della Regione Lazio. L'offerta turistica verrà migliorata anche coinvolgendo maggiormente i versanti ricadenti nei comuni di Cantalice e Rieti nell'ottica di un migliore posizionamento delle strutture già esistenti.
Leonessa. Annullata la sentenza di Rieti Discarica di Valle Foglia, Trancassini e Rauco assolti in Corte d'Appello In primo grado, a Rieti, la sentenza era stata pesante: il sindaco e l'ex sindaco di Leonessa, Alfredo Rauco e Paolo Trancassini erano stati condannati a 7 mesi e 10 giorni di arresto oltre a 35mila euro di ammenda (Rauco) e a 5 mesi e 10 giorni di arresto nonché a 25mila euro di ammenda (Trancassini), accusati di danneggiamento ambientale e violazione della legge sullo smaltimento dei rifiuti. Ieri la Corte d'Appello ha ribaltato quella sentenza del 6 giugno dello scorso anno e ha assolto i due imputati "perché il fatto non sussiste", così come aveva chiesto anche la procura generale. Di quel processo, l'unica condanna resta perciò quella riportata da Giandomenico Rosati, responsabile della cooperativa che curava il trasferimento dei rifiuti nella discarica, condannato a 4 mesi di arresto e a 1721 euro di ammenda, sentenza contro la quale l'imputato non aveva proposto appello. Il colpo di spugna dei giudici di secondo grado ha chiuso quindi una vicenda che non poche polemiche aveva suscitato a Leonessa e legata alla discarica di Valle Foglia, dove 11 Comune aveva autorizzato il trasferimento dei rifiuti solidi urbani, e rimasta in funzione da venticinque anni. A dare il via alla fase giudiziaria furono invece, nel 2004, i carabinieri del Nucleo operativo ecologico, dopo un esposto presentato dal Comune di Monteleone di Spoleto in seguito all'inquinamento del torrente Vorga, un corso d'acqua che parte dal territorio leonessano per finire in quello umbro dove i. liquami provenienti dalla discarica abusiva, una volta trasportati a valle, finivano infatti per disperdersi nei terreni. L'inchiesta accertò comunque che Valle Foglia non godeva di alcuna autorizzazione da parte della Regione e neppure il depuratore che il Comune aveva fatto costruire, era in grado di filtrare i residui. 'ó Per Trancassini e Rauco, difesi dall'avvocato lerardi di Roma, "La sentenza rende giustizia al nostro operato di sin-daci, perché non c'è mai stata da parte nostra la volontà di perseguire attività illegali, ma solo quella di garantire il servizio di raccolta". M.Cav. ("Il Messaggero" 29 maggio 2008).
L’assessorato alle infrastrutture della Provincia di Rieti rende noto che ha sollecitato la Regione Lazio affinché acquisisca da parte dell’Anas la necessaria autorizzazione per l’intervento sulla strada regionale 521 (Rieti, Morro Leonessa). Il Dipartimento del territorio della Regione, ha nel frattempo chiesto autorizzazione all’Anas per intervenire ad eliminare delle viziosità planimetriche del fondo stradale. <<Grazie all’interessamento del consigliere Regionale Anna Maria Massimi – dichiara l’Assessore alle infrastrutture della Provincia di Rieti Rufino Battisti – stiamo verificando la possibilità di ottenere un finanziamento straordinario che ci consentirà di mettere in sicurezza un tratto di strada, che soprattutto nel periodo invernale, non assicura una percorribilità agevole e che è importante per il collegamento tra il capoluogo e Leonessa. La Provincia porrà la massima attenzione sugli sviluppi dell’iter procedurale tra Anas e Regione Lazio
LA SABINA è un luogo di grande, fascinosa, ancora in gran parte
intatta bellezza, tutta da visitare. Per una gita nella quiete e nella
natura, Leonessa, adagiata su un altopiano circondato dalle montagne è
una sosta a tutto tondo. Il borgo è quieto sereno, con antiche case,
chiese tutte da scoprire e una bella fontana farnesiana . La sosta
golosa è in un piccolo ristorante proprio sulla via principale,
autentico avamposto di cucina "doc". Al Leond'Oro (Corso San Giuseppe
120 - tel. 0746.923320). L'ambiente è raccolto, la brace garantisce
genuinità di cotture delle ottime carni locali, mentre l'esordio è
affidato a ottimi crostini e salumi. Tutto da godere il capitolo primi:
gnocchi in vati modi, ma sempre preparati con le saporite patate di
Leonessa, buone paste di casa, e ottima polenta. A seguire oltre le
carni dell'altipiano alla brace (i golosi non manchino una sosta alla
Macelleria Nicoli, sempre in corso San Giuseppe al n.111, con abbacchi,
castrati, vitellone, tutti animali allevati allo stato semi-brado in
montagna), prima di concludere con dolci di antica golosità, dalle
crostate con frutta selvatica, a una riuscita combinazione di ricotta e
miele. Ancora, per restare al formaggio, da non perdere un passaggio
nella vicina frazione di Albaneto da Domenico Stocchi (tel.0746925056),
un autentico guru della qualità, oltre che promotore del Festival della
Transumanza, che si tiene ogni agosto sul Terminello. Impedibili la sua
ricotta, ma anche gli squisiti pecorini affinati in grotta e in cantina.
Campo Stella a rischio chiusura - Ieri l'incontro tra il Comune di Leonessa e i gestori degli impianti. Nulla di certo per gli impianti di Campo Stella dopo il primo incontro sul futuro delle strutture leonessane tenutosi ieri in Provincia. Le opzioni sul tavolo sembrerebbero essere due. La prima fornita dal Comune, proprietario degli impianti, che propone l'acquisto di una struttura del costo di circa un milione e mezzo di euro da riposizionare sul comprensorio al fine di scongiurare la chiusura degli impianti che avverrebbe a fine anno a causa del termine del cicio vitale degli stessi. La seconda e invece la proposta dal Comitato CampoStella che preferirebbe puntare da subito su un «progetto di sviluppo più generale. Questo comporterebbe però un allungamento dei tempi in quanto bisognerebbe prima trovare i fondi, intorno ai 7 milioni di euro, poi effettuare i lavori ed inevitabilmente alla fine dell'anno Campo Stella chiuderebbe. «Per noi e meglio chiudere un anno avendo garanzie però di una ristrutturazione complessiva» commenta Felici del Comitato, mentre gli amministratori leonessani con Trancassini si dicono «contenti che finalmente gli imprenditori di Leonessa si interessino di questi problemi». In attesa di sviluppi, secondo quanto riferito da Felici, il Presidente provinciale Fabio Melilli dovrebbe sondare il campo in Regione per sapere se una parte dei 2 milioni di euro annunciati qualche mese fa dalla Pisana per le stazioni sciistiche regionali possa essere a disposizione di Campo Stella. (Marco Fuggetta )
Leonessa insiste: "Meglio l'Umbria" - Rallenta il cammino di Leonessa verso la tanto sognata Umbria.Ieri doveva essere il gran giorno del deposito degli atti per richiedere il referendum presso la Corte di Cassazione, invece 1'appuntamento slitterà di qualche settimana. Il Comune,messo al corrente di un probabile vizio di forma contenuto nella delibera del Consiglio comunale che ha data il via libera all'iter,ha deciso di aspettare. "Un rischio - spiega il sindaco Alfredo Rauco - era quello di vedersi bocciare1'istanza solo per una formalita".La formalità di cui parla il primo cittadino e legata alla tempistica con la quale e stata messa ai voti la delibera. Insomma non sareb-bero stati rispettati tutti i passaggi che la legge impone. Risultato?, L'amministrazione comunale, dopo il confronto in Cassazione e un consulto con il proprio legale, ha deciso di aspettare ancora un po' e di riportare la delibera, questa volta redatta nella forma corretta, in consiglio comunale. "Ma - avverte e precisa Rauco - nessuno si illuda, non torneremo indietro. Prima possibile la delibera tornerà in Consiglio, poi prenderemo un nuovo appuntamento in Cassazione per depositare tutti gli atti. I leonessani vogliono il referendum e referendum sarà". La discussione della delibera "corretta" potrebbe essere fissata entro maggio e per l'estate 1'amministrazione vuole tornare a Roma con tutte le carte in regola. A quel punto dipenderà dalla Cassazione: se si pronuncerà in fretta forse si potrà votare a novembre altrimenti si arrivera (più probabile) alla primavera del 2009. Sulle ragioni che hanno portato Leonessa a chiedere un referendum per lasciare Rieti il sindaco Rauco appare più convinto di due mesi fa quando venne votatala delibera del Consiglio. "Da allora - dice il primo cittadino - non abbiamo riceyuto nemmeno una telefonata dagli uomini politici della Regione. Fanno eccezio-ne solo i consiglieri Anna Maria Massimi e Mario Perilli con cui ho avuto un incontro e che si erano impegnati a prendere in esame le nostre richieste. Ma da allora nulla. Anzi, qualcuno ci ha fatto sapere che gli impianti sulla Vallonina non si possono fare". (Paolo Di Basilio)
A Leonessa progetto del comitato -
"Campo Stella" al bivio: nuova vita all' impianto di sci oppure la
chiusura diventa inevitabile. Nuovo sviluppo, almeno sulla carta, per
gli impianti sciistici di Leonessa. Sabato scorso il"Comitato impianti
Campo Stella" ha presentato a turisti e residenti il piano di
ristrutturazione del comprensorio sciistico di "Campo Stella", situato
sul versante nord del Terminillo. Il progetto, cosi come il comitato, e
nato dall'esigenza di dare nuova vita a un impianto che sia per la
vetustà, che lo rende ormai prossimo alla chiusura totale, sia per le
ridotte dimensioni, necessita ormai inderogabilmente di una globale
ristrutturazione. L'idea è quella di riallocare per quanto possibile gli
impianti sui percorsi esistenti e, solo dove necessario, intervenire con
qualche piccola modifica che inciderà solo marginalmente sull'ambiente.
II progetto,che .non è sostitutivo di quello presentato a suo tempo
dalla società Isic che riguarda il versante nord della Vallonina
ed è ad oggi al vaglio della Regione Lazio, tende ad integrare le realtà
esistenti di Campo Stella e del Terminillo sposandosi con il progetto di
collegamento redatto e finananziato dalla Provincia di Rieti.
Soddisfazione per il progetto è stata espressa dal presidente del
Comitato, Rauco Massimo, e da tutto il direttivo per il risultato
ottenuto nei pochi mesi di vita. Il comitato si augura ora una
collaborazione concreta tra le istituzioni interessate, primo fra tutti
il Comune di Leonessa proprietario degli impianti, affinchè in
breve tempo si possa giungere ad un comprensorio che funga da traino per
il turismo invernale e per 1'economia della zona. «Essenziale - spiega
Rauco - è non lasciarci sfuggire le opportunità di finanziamcnto
dell'opera attingendo sia alla dichiarata disponibilità della Regione
Lazio e della Provincia di Rieti che dai finanziamenti europei
specificamente previsti». Alia fine della presentazione pubblica del
progetto sono state ricordate le prossi me scadenze nel calendario del
comitato: 1'incontro di lavoro tra Regione Provincia e Comune di
Leonessa che si terra domani in Provincia proprio per parlare di questo
progetto ed il prossimo sopralluogo da parte della società Ccm che, su
invito del comitato, verrà gratuitamente a Leonessa per effettuare un
sopralluogo utile adottenere consigli sull'ottimizzazione delle risorse
e lo sfruttamento delle potenzialità che la zona offre. Il tutto sempre
con 1'occhio attento a minimizzare 1'impatto ambientale in una zona di
pregio come quella del versante nord del Terminillo. A seguire si sono
tenute le elezioni del direttivo e i partecipanti al comitato hanno
eletto Massimo Rauco, Mario Felici, Danilo Rauco, Pierluigi Coppari,
Massimo Pettinelli, Giuseppe Rauco, Giancarlo Falconi,
GetullioVesperini, Giovanni Lucci Cordisco e Valter Di Valerio.
Riceviamo dal nostro Capo Redattore e volentieri pubblichiamo. La Redazione Spett.le Redazione, recentemente nella rassegna stampa del sito è stato riportato il testo di un articolo da me originariamente scritto per il periodico RM Borbona. (Qui l'articolo) Nell’articolo riportavo alcune considerazioni sulla vicenda dell’arcinoto progetto per l’ampliamento del bacino sciistico leonessano. Certamente non potevo immaginare che il solo citare l’inerzia decisionale delle amministrazioni provinciale e regionale e,soprattutto, l’esprimere un plauso per la straordinaria prova di unità cittadina che la maggioranza e la minoranza dell’amministrazione comunale hanno di recente dimostrato , potesse farmi diventare oggetto di una missiva che è difficile non definire intimidatoria e,direbbe qualcuno, di marca prettamente “fascista”. Non c’è stata infatti una pubblica replica sulla stampa, ma ho ricevuto al mio domicilio di Roma una lunga missiva contenente un “invito” pressante a non occuparmi delle cose leonessane , invito ovviamente anonimo, a meno che non si voglia definire firma la scritta apposta in calce, in rigoroso carattere stampatello , che recita “Innamorati della nostra città”. Preferisco non inoltrarvi il testo della missiva che potrebbe anche essere il frutto di un momento di follia d’amore non certo indirizzato a Leonessa! A volte la politica si esprime con questi metodi, ma mi auguro che almeno le giovani generazioni riescano a distinguere la differenza tra opinioni legittimamente divergenti e minacciosa faziosità! Grazie per l’ospitalità e buon lavoro! Franco Bonelli
DITE LA VOSTRA «Con l'Umbria per scuotere l'indolenza del Reatino» Una delle nostre cittadine più caratteristiche e dotate dalla natura. Leonessa, si sente abbandonata dalla Provincia e ha già deliberato un referendum per aggregarsi all'Umbria. La Provincia è naturalmente contraria, sbagliando come al solito, perché potrebbe approfittare dell'occasione per trasferirsi anch'essa, armi e bagagli, visto che è trascurata e quasi ignorata, tranne in periodo elettorale, dalla Regione. Non è una provocazione ma la constatazione di una dura realtà, poiché da qualche lustro è iniziato il nostro declino che sta scivolando inesorabilmente verso la recessione. Molti comuni sono a rischio d'estinzione, Rieti la stanno depredando di tutto e contiamo ben poco nel Lazio. L'Umbria, che ha solo due province, forse ci valuterebbe molto di più, ci scuoterebbe dall'indolenza e probabilmente ci doterebbe delle oniriche infrastrutture. strade e ferrovia, indispensabili per un rilancio. Sarebbe un ritorno alle origini perché fino al 1927 la Sabina era provincia di Perugia e la zona confinante dell'Umbria, tra Norcia e Spoleto, è stata popolata dai Sabini. Prima o poi Roma vorrà allargarsi nell'area metropolitana perlomeno fino a Fara Sabina, a est qualcuno vuole passare alle Marche e qualche altro si sente abruzzese: c'è pericolo di uno smembramento della nostra Sabina, stavolta senza ritorno. Insomma sarebbe una secessione da prendere in seria considerazione se non fosse che, per la nostra critica situazione, o piuttosto improbabile che l'Umbria ci accolga. Certo, scelte ed errori madornali ne sono stati fatti tanti: se con tutti quei miliardi sprecati per la galleria Colle Giardino, si ammodernava la Salaria da Rieti a Passo Corese e se il Nucleo industriale...Ma sarebbe un discorso troppo lungo. Forse se ne riparlerà. (Roberto Civetti)
Al Presidente della Giunta Dott. Fabio Melilli Al Presidente del Consiglio Dott. Giosuè Calabrese Al Presidente VII Commissione Cons. Paolo Camici All'Assessore Giacomo Marchioni S E D E p.c. Al Presidente della Regione Lazio Dott. Piero Marrazzo Al Consigliere Regionale Mario Perilli Al Consigliere Regionale Anna Maria Massimi Al Consigliere Regionale Antonio Cicchetti Ai Sig.ri Sindaci di : Cantalice Castel S.Angelo Cittaducale Leonessa Micigliano Morro Reatino Poggio Bustone Rivodutri LORO SEDI Organi d'Informazione Facendo seguito alla riunione tenutasi in Provincia ieri, 19 marzo 2008, relativa al piano di gestione Provinciale dei SIC e ZPS, nella quale tra l'altro abbiamo appreso della proposta di disincentivare l'escursione a piedi nelle nostre montagne per non disturbare il picchio dal dorso bianco, ribadisco l'esigenza di convocare, con cortese urgenza, l'apposita commissione al fine di adottare, insieme ai Sindaci interessati, un documento nel quale chiedere alla Regione Lazio ed al Ministro dell'Ambiente, di rivedere tutta la recente normativa ambientale che penalizza pesantemente il nostro territorio. Il Capogruppo di A.N. Consigliere Paolo Trancassini
Il "No" dell'assessore regionale Zaratti agli impianti di sci in Vallonina raggiunge Paolo Trancassini a Cortina dov'è in settimana bianca. «La faccio semplice, come me l'ha messa mia figlia Alice: perché qui fare nuovi impianti, costruire nuove baite e rifugi è possibile e da noi no?». Perché le leggi che reggono vincoli e tutela ambientale non lo consentono: «Io non credo che sia così - dice il vicesindaco di Leonessa e capogruppo di An in Provincia - io credo che i veri vincoli siano politici e leghino il presidente Melilli e il suo vice Giocondi, che pure avevano fatto loro il nostro progetto per la Vallonina, a fare un discorso più di coalizione che non di territorio. Altrimenti non mi spiego le rassicurazioni di Marrazzo e dei consiglieri regionali Perilli e Massimi. Sia chiara una cosa: se tramonta il discorso degli impianti lo stesso accadrà con il parco. E se fin qui a protestare siamo andati a Roma con gli sci e i battipista, ora ci andremo con gli allevatori e i loro animali». In Regione sono avvisati.
L'assessore Zaratti boccia i piani di sfruttamento sponsorizzati dal Comune di Leonessa e dalla Provincia - Vallonina senza sci, lo dice la Regione - Porte aperte invece allo scavalco tra i due versanti e alle piste di Cantalice - Insieme alla nevicata attesa per Natale ma buona anche per Pasqua, al Terminillo sembra arrivata la parola fine ai piani di sfruttamento sciistico della Vallonina, sponsorizzati dal Comune di Leonessa e fatti propri dalla Provincia. A ripetere ancora lunedì sera «che quell'operazione lassù non si può fare e non perché i Verdi o la Sinistra arcobaleno direbbero di no ma perché è la legge, nazionale e comunitaria, a vietarlo» è stato l'assessore regionale all'Ambiente Filiberto Zaratti. «Semmai - ha detto Zaratti - aspetto di poter condividere con gli enti locali e con i privati che vorranno farlo, proposte di cose concrete da fare e da fare subito: ne abbiamo già discusso in incontri operativi con la Provincia, nella finanziaria regionale c'è un finanziamento di 3 milioni di euro che aspetta solo di essere utilizzato. E quando dico cose concrete non mi riferisco a semplici bonifiche di vecchi impianti, pure necessarie. Lo scavalco tra i due versanti, impegnativo sotto molti punti di vista, è tra queste cose concrete che si può fare. Le piste su Cantalice pure». Avviarsi su questa strada significa mandare in archivio il Terminillo Supersky, presentato alla Regione dalla Provincia nel giugno 2006? Zaratti non lo dice ma lo lascia intendere. -Al contrario in Provincia pure essendosi finalmente messi al lavoro su una serie di "opere cantierabili" (tra queste anche il rilancio degli impianti leonessani di Campostella e soprattutto il restyling della Cardito Nord, uno degli impianti più importanti del Terminillo, chiuso ormai da due stagioni) nessuno mette la faccia e la firma sotto l'archiviazione del "faldone Vallonina". «E perché mai? - dice il presidente Fabio Melilli - mentre lavoriamo sulle opere che possono essere fatte presto continuiamo a insistere su procedure assai più complesse come lo sono quelle che investono zone tutelate come sic: prima o poi ci arriveremo. Di mettere una parola fine proprio non me la sento». Nemmeno di fronte alla constatazione dell'assessore regionale che quegli interventi proprio non si possono fare? «Non c'è niente che non si possa fare: se ci sono norme che ostacolano certi processi si può vedere come superarle». Leonessa, insomma, porti pazienza. Viceversa dev'essere per davvero tornato nel cassetto il progetto di fare un Consorzio tra i comuni del Terminillo almeno per cominciare a gestire in forma associata un po' di servizi pubblici. Lanciata dal sindaco di Cittaducale Falcone d'intesa con l'assessore comunale reatino Costini, è sparita da agende e discussioni. Pronta ad essere rispolverata magari la prossima stagione. ( ALESSANDRA LANCIA )
Leonessa, una città offesa... Una pagina storica quella scritta da Leonessa mercoledì 30 gennaio 2008! Il Consiglio Comunale ha deliberato all’unanimità l’indizione del referendum popolare per il distacco dal Lazio e la conseguente annessione all’Umbria. Certo,in un periodo nel quale la politica nazionale mostra uno spettacolo a dir poco squallido,Leonessa ed i suoi rappresentanti politici hanno offerto una eccezionale immagine di unità che traguarda esclusivamente l’ obiettivo di sviluppo del nostro altipiano. Complimenti quindi alla tenacia di un Sindaco, Alfredo Rauco, che,insieme ad una maggioranza coesa ed ad una minoranza libera dai condizionamenti di schieramento,sta combattendo una battaglia di grande efficacia e ciò non solo per ottenere le autorizzazioni allo sviluppo della propria montagna,ma per riaffermare il diritto dell’uomo a governare il territorio in cui vive. Ripercorrere la storia di questa vicenda serve a comprendere come funziona la politica in Italia e la provincia di Rieti e la Regione Lazio non fanno purtroppo eccezione. Quando infatti Leonessa nei mesi passati espresse l’intenzione di cambiare regione ci si poteva aspettare che qualcuno dei rappresentanti provinciali o regionali mostrasse una sia pur minima reazione. E ciò sarebbe stato politicamente ed economicamente saggio. Leonessa infatti rappresenta il fiore all’occhiello del turismo reatino.La sua storia, le sue bellezze artistiche,il suo vivacissimo mercato immobiliare,le sue manifestazioni di rilevanza nazionale,la sua peculiarità dal punto di vista religioso rischiano di andarsene dal Lazio? Cosa fanno la Provincia e la Regione per evitare tutto questo? Nulla perché le alchimie politiche hanno tolto qualsiasi capacità di manovra e di iniziativa a questi elefanti amministrativi. D’altronde nel corso di un recente contradditorio radiofonico con il consigliere provinciale Trancassini il Presidente Marrazzo aveva condiviso le motivazioni della protesta leonessana confessando di essere “impantanato” in condizionamenti di natura politica mentre ,a valle della decisione leonessana, ci sono state alcune dichiarazioni politiche tradizionalmente vacue : Anna Maria Massimi, consigliere regionale del Pd e originaria di Leonessa “questa è chiaramente una sfida posta dal consiglio comunale” (mah!!) e ancora Mario Perilli,consigliere regionale Pd, “Non so se in Umbria conoscano o meno questa volontà di Leonessa. Ho avuto modo di dire al Sindaco di Leonessa di seguitare a lavorare per un progetto di rilancio del comprensorio del Terminillo affinché possa essere approvato dalla Regione Lazio”(un po’ poco dopo anni di attesa!). Tutto questo alla faccia dell’interesse delle nostre popolazioni! Il ruggito di Leonessa,come ha definito la vicenda il quotidiano Libero,è la giusta reazione di una città offesa,ma orgogliosamente unita! Franco Bonelli (Torna da capo)
Alla fine di gennaio è stata approvata ad unanimità dal consiglio comunale di Leonessa, la richiesta di un referendum per lasciare la provincia di Rieti, e quindi il Lazio, e passare alla regione Umbria. Questa forte iniziativa era stata annunciata dall'ex sindaco Trancassini, dopo la mancata approvazione dell'emendamento sulla modifica della legge regionale sui piani paesistici, ritenuto dall'esponente di An fondamentale per avviare il progetto per la costruzione degli impianti sciistici Leonessa-Terminillo; naturalmente questa vicenda ha provocato una lunga querelle di dichairazioni. "I cittadini di Leonessa" ha sostenuto Marrazzo, governatore del Lazio, "devono rimanere laziali e io mi impegno affinchè riescano a percepire l'attenzione cha la Regione ha nei loro confronti". Il sindaco Alfredo Rauco ammette che "è stata una decisione sofferta e dolorosa, scaturita da una serie di episodi negativi da parte della Provincia di Rieti e della Regione Lazio, che ci hanno fatto capire che non ci sopportano; siamo stati abbandonati sulla viabilità, sulla sanità e soprattutto sulla nostra iniziativa di realizzazione di impianti di risalita che può rilanciare l'economia non solo di Leonessa, ma di tutta la provincia di Rieti. La popolazione è tutta con noi, i cittadini ci sostengono". Da sottolineare, in effetti la compattezza del consiglio comunale su questo provvedimento. Il capogruppo di opposizione Boccanera:" Non possiamo non condividere l'importanza dell'evento, che avevo già proposto nel 1997. Sia chiaro, che questo non deve essere un discorso pre-elettorale perchè parliamo di un problema reale e serio, e non di destra o di sinistra". Non è dello stesso parere il vice presidente provinciale Giocondi, che ritiene questa, una azione prettamente politica orchestrata da An. "E' scorretto buttarla in politica" risponde Rauco a Giocondi, "sono due anni che lavoriamo su questo progetto; mi dispiace, la sera del voto io sono stato in attesa di almeno una telefonata anche dall'ultimo portaborse della Regione...qui la popolazione è stremata". Ha preso decisamente a cuore la faccenda di Leonessa, il capogruppo alla Regione dei Socialisti Riformisti Rubilotta, che precisa "non servono le parole di Marrazzo, ma i fatti: occorre rivedere la perimetrazione della zona Zps e Sic e cancellare la norma di divieto alla sciovia di Leonessa". Questa impostazione sembra approvata anche dagli esponenti sindacali : per Pescetelli (Cisl) " vanno chiariti i vincoli esistenti", mentre Di Berardino (Cgil) suggerisce che "il problema si risolve combattendo, e non scappando, ma a questo punto la Regione deve venire subito quello che si può fare sul Terminillo". I consiglieri Massimi e Perilli all'accusa di "latitanza della Regione" sostenuta da Costini replicano: "Noi rispondiamo con atti concreti. Siamo impegnati in queste settimane ad incontrare gli amministratori del territorio provinciale. Ribadiamo l'assoluta attenzione al Terminillo, come a tutte le aree della nostra provincia che hanno bisogno di interventi mirati ", aggiungendo: "Cosa avrebbero dovuto fare quei comuni del reatino dimenticati dalla giunta Storace? Se avessero deciso l'abbandono, oggi la provincia di Rieti non esisterebbe più". Sulla giunta Storace interviene Cicchetti "E' stato l'onorevole Bonelli dei Verdi, che nel 2005 alla Regione, ha chiesto per primo la revoca, puntualmente eseguita, di quel provvedimento di legge fatto ai tempi di Storace, il quale prevedeva che quando c'era la necessità di rimuovere alberi per ammodernare o per realizzare nuovi impianti sciistici, bisognava ripiantarne il doppio in una zona adiacente. Faccio presente che Leonessa non sta chiedendo soldi alla Regione, poichè il progetto è finanziato interamente da privati, i quali non credo abbiano una pazienza infinita".
«Comprendo il nervosismo di
Trancassini sulla questione del
Terminillo. Ormai Trancassini si è
ridotto ad abbaiare alla luna vedendo i
suoi argomenti cadere uno ad uno, e
sentendo arrivare il momento in cui
dovrà spiegare ai cittadini di Leonessa
un bel po’ di cose».
"Posso comprendere le ragioni di Leonessa e la sua voglia di determinare migliori condizioni per il proprio sviluppo, tema che peraltro riguarda tutte le nostre comunità. Ciò che non condivido è che si metta in discussione l'appartenenza alla nostra provincia di cui Leonessa è parte integrante e sostanziale. I problemi non si risolvono fuggendo ma confrontandosi e trovando solidarietà che, per quanto mi riguarda, la comunità leonessana ne ha tuta intera". Così in consiglio provinciale il presidente Fabio Melilli ha respinto non tanto e non solo l'ultimo affondo di Paolo Trancassini ma il disegno stesso di una politica che preferisce lo strappo alla paziente tessitura, e curiosamente lo fa proprio nel giorno in cui lo stesso sarebbe tentato di fare altrettanto per le note vicissitudini del momento. Alla fine, comunque, della lunga discussione in consiglio, dei due documenti presentati e discussi è passato quello della maggioranza firmato Filippo Lucentini (Pd), che se da un lato "impegna la giunta provinciale ad assicurware lo sviluppo del comprensorio montano dell'intera provincia e scongiurare ogni altro eventuale tentativo di disgregare l'assetto territoriale" nonchè "a sollecitare la Regione per un rapido pronunciamento sul progetto di sviluppo integrato elaborato dalla Provincia" dall'altro invita Leonessa a "rivedere la propria posizione". Insomma, a recedere dal proposito di chiedere il distacco dal Lazio e l'annessione all'Umbria. Un'iniziativa "non condivisa" dal consiglio provinciale in quanto "penalizzante per Leonessa e per la provincia di Rieti". Questa risoluzione, ai voti, 13 a 5, ha avuto la meglio su quella presentata dal consigliere e vice sindaco di Leonessa Paolo Trancassini (An) che invitava invece il consiglio a "censurare il comportamento dilatorio della Regione, più attento a logiche di coalizione che non al rispetto di un territorio e alle sue leggittime e concrete possibilità di sviluppo" e "ad approvare senza indugio il programma degli interventi sul Terminillo". Ma la discussione in consiglio non ha certo esaurito l'argomento, anzi. E coda polemica a parte, con una numerosa e "appassionata" partecipazione dei leonessani al corteo dello sciopero generale del 15 febbraio, si può dire che forse il dialogo tra le "parti" è cominciato solo adesso. In Regione l'11 febbraio c'è stato un secondo incontro sulle tematiche del Terminillo di taglio finalmente operativo e a Leonessa, il 16 febbraio, sono saliti con la massima riservatezza i consiglieri regionali Massimi e Perilli per un faccia a faccia con la giunta Rauco. Insomma, dalla fase della protesta si è passati a quella della discussione sulle cose per provare a fare almeno quelle possibili e alla portata.
MONTEPIANO reatino, firmato il protocollo d'intesa con la Regione Lazio. Il presidente Fabio Melilli e l'assessore regionale all'Ambiente, Filiberto Zaratti, hanno sottoscritto oggi pomeriggio un protocollo d'intesa per indivi duare una strategia condivisa e integrata di sviluppo locale. Si tratta di un importante accordo programmatico, come già accennato, che individua interventi e risorse coerenti con le politiche ambientali rappresentate nel Programma Integrato del Montepiano Reatino elaborato dalla Provincia. Il Protocollo d'intesa era stato già sottoscritto da tutti i sindaci del Montepiano (Rieti, Contigliano, Cantalice, Cittaducale, Morrò Reatino, Colli sul Velino, Rivodutri, Labro, Greccio, Monte San Giovanni, Leonessa, Poggio Bustone, Montenero), dal presidente della V Comunità Montana e dal Commissario della Riserva dei Laghi. L'accordo - come hanno illustrato Melilli e Zaratti - ha come oggetto la condivisione di una proposta pragrammatica per la tutela e la promozione del Montepiano Reatino da parte della Regione, della Provincia e degli altri enti sottoscrittori, mettendo in sinergia le risorse finanziarie, umane e logistiche a disposizione degli stessi enti. Regione e Provincia ritengono, infatti, sia possibile instaurare, a partire dalla sottoscrizione di questo documento, un rapporto di collaborazione per semplificare ed agevolare l'attuazione di interventi coordinati attinenti la conservazione delle risorse naturali, lo sviluppo sostenibile dei territori dei comuni del Montepiano e la promozione del suo patrimonio" naturalistico, ambientale, e storico-culturale. Nel protocollo d'intesa vengono individuati i seguenti obiettivi strategici: la conservazione delle biodiversità; la promozione dell'offerta turistica di qualità e del turismo sostenibile; la valorizzazione e la qualificazione dei beni architettonici e storico culturali; la salvaguardia delle componenti ambientali fondamentali (acqua, aria, suolo e sottosuolo); il coinvolgimento degli operatori economici. Il protocollo d'intesa ,come ha sottolineato il vicepresidente Roberto Giocondi - contiene un programma integrato degli interventi che prevede investimenti sul territorio reatino per oltre 10 milioni di euro sui quali la Provincia attende il parere della Regione che a breve, come ha confermato Zaratti, redigerà un cronoprogramma degli investimenti. Investimenti che vanno, per esempio, dall'istituzione del Parco Fluviale del Velino, alla creazione di un circuito per il trecking montano, al complletamento della rete di piste ciclabili nel Montepiano, alla sistemazione del verde nel Parco delia Musica che sorgerà a Villa Battstini e ad altri interventi previsti in ognuno dei comuni interessati. Alla firma del protocollo erano presenti i consiglieri regionali Anna Maria Massimi e Mario Perilli, i sindaci che lo hanno sottoscritto, il presidente della V Comunità Montana, Saturno Sampalmieri, e il Commissario della Riserva dei Laghi, Roberto Lorenzetti.
Provincia Siglato il protocollo d'intesa su tutela e promozione
del Montepiano reatino dal presidente Melilli e dall'assessore
regionale: dieci milioni di investimenti - II rilancio parte
dall'ambiente -Zarattì: «Ma per il Terminillo e Leonessa c'è ancora da
attendere» È arrivato ieri a Palazzo d'Oltre Velino l'assessore
regionale all'ambiente Filiberto Zaratti, giusto dopo l'ennesima
polemica tra Roberto Lorenzetti e Paolo Trancassini sulla vicenda degli
impianti sciistici. L'occasione era la presentazione del "Protocollo
d'intesa per una strategia condivisa e integrata di sviluppo locale",
all'interno del Programma Integrato per il Montepiano Reatino. Presenti
in sala, tra gli altri, i Sindaci ed il Presidente della V Comunità
Montana Saturno Sampalmieri. "Questo protocollo è importante" - ha detto
Fabio Melilli - "È un metodo che ci piace e che utilizzeremo anche per
altri territori, come le zone interne". I finanziamenti concreti della
lista di progetti contenuta in esso si conosceranno però solo tra "un
paio di mesi" - spiega Zaratti - "quando presenteremo un
cronoprogramma". Il Vicepresidente Roberto Giocondi, a scanso di
equivoci, ricorda che in un precedente convegno sul tema a Labbro era
stato specificato "che questo protocollo si sarebbe riferito
esclusivamente a tematiche ambientali, mentre per tutto il resto, come
ad esempio i Cammini di Fede, ci sono altri percorsi". Una precisazione
che però non evita la sottolineatura del Sindaco di Leonessa Alfredo
Rauco e del Presidente della V Comunità Montana che pur "dando atto di
essere ad una ' fase avanzata di un contenitore che la Regione dovrà
riempire" esprimono l'auspicio che "si faccia chiarezza sul Terminillo".
E allora Zaratti risponde, spiega che nel convegno di Labro "c'era un
progetto più ampio" e che 'questo è solo un pezzo di percorso" mentre il
tema del Terminillo "va affrontato seriamente, valutando come farlo
diventare un attrattore, facendo le cose che è possibile fare in un
tempo breve". Rauco di chiarezza non ne rintraccia poi molta e allora
rilancia ricordando che "già 18 mesi fa ci incontrammo e lei garantì di
attivarsi immediatamente" e chiede "quando ci sarà una firma" su un
protocollo ad hoc per il nodo Terminillo. "Quando, ci lavoreremo" chiude
Zaratti, ricordando però "che ci sono norme nazionali, ed europee".
Lorenzetti annuisce e Rauco aspetta ancora.
È siamo sempre lì.( Marco Fuggetta )
«Il Terminillo? Bisogna farlo ridiventare quello che era, un
attrattore turistico in grado di garantire sviluppo. Ma al Terminillo
vanno fatte le cose che si possono fare, a cominciare dal ripristino di
una serie di infrastrutture e ragionando in termini di sviluppo
integrato, che coniughi cioè turismo e ambiente». A domanda -
l'ennesima, posta a stretto giro di tavolo dal sindaco di Leonessa
Alfredo Rauco - risponde l'assessore regionale all'Ambiente Filiberto
Zaratti, ieri pomeriggio in Provincia per firmare un protocollo d'intesa
con comuni e comunità montana del Montepiano per una serie di opere da
realizzare nell'area. E quello che non dice lui ad alta voce altri lo
sussurrano a voce più bassa: «A Terminillo si può fare tanto, con Rieti,
Cittareale, Cantalice. Ma non in Vallonina». Meglio allora scendere a
valle, dove dribblando le incursioni di lupi e cinghiali - per i quali
agricoltori e pianaroli chiedono in diretta all'assessore di fare presto
con i rimborsi -«sindaci e amministratori provinciali hanno messo in
campo una positiva capacità di programmazione dal basso - dice il
presidente della Provincia Fabio Melilli - Non siamo più al singolo che
va in Regione a chiedere soldi ma siamo ad un territorio che superando
logiche di campanile e valorizzando i propri punti di forza programma e
chiede attenzione». Nel dettaglio entra il vice presidente Roberto
Giocondi, che da mesi porta avanti il tema del Montepiano e che oggi
presenta un piano di opere pubbliche sottoscritto da 11 comuni (da Rieti
a Montenero passando per Leonessa), la Quinta Comunità Montana e la
Riserva dei Laghi. Due liste di interventi che attengono al solo filone
ambientale. In tema di biodiversità ecco il redivivo parco fluviale del
Velino, un parco attrezzato nel tratto urbano del fiume (350 mila Euro),
la navigabilità del Velino (750 mila Euro), il risanamento del lago di
Ventina (500 mila) e dei laghi Lungo e Ripasottile (500 mila e), la
riqualificazione delle sorgenti di Santa Susanna ( 150 mila), la
valorizzazione del paesaggio agrario e dell'edilizia rurale (500 mila) e
la riqualificazione del quercete di Poggio Bustone (80 mila euro).
Secondo obiettivo, la valorizzazione delle strutture per promuovere la
fruizione dell'ambiente e delle risorse naturali: sotto questa voce
troviamo il circuito del trekking montano del Montepiano (1,5 milioni di
euro), le piste ciclabili, nella Piana (4 milioni di euro), la
sistemazione del parco di Villa Battistini (300 mila e), parchi pubblici
a San Pastore (250 mila e) e Labro (200 mila), itinerari a Colli sul
Velino (150 mila), sistemazione rifugio Monte Tancia (100 mila),
riqualificazione paesaggistica Campo Stella (500 mila e), free climbing
a Grotti di Cittaducale (200 mila), riqualificazione dell'eremo San
Michele di Morrò (100 mila), riqualificazione dell'ex azienda Monte
Secordaro di Montenero (500 mila euro). «Entro due mesi - promette
Zaratti - la Regione farà un cronoprogramma specificando quanti soldi
metterà e quando sulle opere previste in questo protocollo». (ALESSANDRA
LANCIA)
Ho appena letto il “manifesto” della sinistra arcobaleno sul Terminillo e sono deluso, stupito e sorpreso.L'ho letto 18 volte, lo meritava, ed ogni lettura mi convinceva che il Messia finalmente si era rivelato. Tutti sbagliano, persino i sindacati “caduti nella trappola”, la “destra urla” mentre la sinistra dispensa sentenze definitive senza proporre ricette.18 volte l'ho letto e mi sono smarrito di fronte all'arroganza di chi per avere un po' di visibilità calpesta un paese, la sua voglia di riscatto, ed oggettive verità tecniche. Colpiscono i toni ed il sarcasmo del comunicato della sinistra arcobaleno,anche se a leggere bene più che un intervento politico sembra un disperato bisogno di apparire, ad ogni costo, anche quello di mistificare la realtà.18 volte l'ho letto ed ho scoperto quanto può essere arrogante credere che tutti quelli che non la pensano come me sbagliano e conseguentemente affermare che la concertazione con i territori vale solo lì dove questi sposano la tesi della sinistra.(vedi Tav).No Leonessa non andrà in Africa a cercare il suo sviluppo lotterà con la sua forza democratica dimostrata sin qui consapevole della bontà del suo progetto di sviluppo e della sua fattibilità tecnico-giuridica. Quando vorrà la sinistra arcobaleno potrà verificare perché il progetto è oggi compatibile con le norme nazionali ed europee e quanto sia agevole il percorso per le modifiche necessarie in sede regionale per la sua approvazione. Se lo vorrà noi saremo sempre pronti. GIA' se lo vorrà..... All'estensore del comunicato della sinistra arcobaleno sottolineo che il vento che tira e la politica del nuovo PD mi spingono a consigliarli, 18 volte, di muoversi per tempo per conservare dorati ed illogici mandati, sì perché nemmeno in Tunisia chi ottiene 18 voti di preferenza viene premiato dalla politica con un dorato commissariamento alla riserva dei laghi. Paolo Trancassini
Gli impianti non si possono fare ma, citiamo testualmente "Un progetto serio fatto dentro le regole in grado di trasformare davvero il Terminillo in una risorsa per tutti. Noi riteniamo che un simile progetto si possa fare, e magari dentro di esso possano anche ampliarsi gli impianti esistenti, e se servirà congiungerli anche con quelli di Leonessa". Quali impianti di Leonessa ?La Redazione Il dibattito sulla
questione del Terminillo sta diventando stucchevole e chiarezza e verità
sono state ormai relegate su uno sfondo che ci si ostina a non voler
guardare.Perfino il sindacato è caduto nella trappola di offrire una
penosa occasione in più alla destra per urlare, falsità di ogni genere.
Il cosiddetto progetto di Leonessa non viene realizzato, semplicemente
perché non è realizzabile. Non è una questione di volontà
politiche. Non cozza solo contro le norme regionali, ma anche contro
quelle nazionali e europee. Bisognerà pure che qualcuno glielo dica al
comune di Leonessa che tali norme valgono anche se Leonessa passasse in
Umbria, oppure in Toscana, o in Sardegna o nel terzo
arrondissement di Parigi. Il presidente della Regione Lorenzetti ed
altri esponenti della politica regionale, lo hanno già fatto ma a quanto
pare non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, oppure si ha il
sospetto che la querelle sia solo strumentale.Per liberarsi di quello
che a Leonessa viene considerato un insopportabile fardello,
occorrerebbe trasferire Leonessa nella provincia di Tunisi o negli
Emirati Arabi. Solo cosi si potrà evitare di rispettare le norme
che regolano un Sito di importanza comunitaria come quello della
Vallonina.Non sappiamo se qualcuno l’ha spiegato agli abitanti di
Leonessa, ma quelle norme varrebbero fino in fondo anche in Umbria dove
per altro non solo rispettano fino in fondo i SIC e le ZPS, come per
altro fanno tutti in Europa, ma li hanno anche individuato delle
specifiche zone a protezione speciale regionale.Pensa davvero Leonessa
di poter realizzare li quello che non è riuscita a realizzare nel Lazio?
Auguri. In Umbria a dire il vero vorremmo andarci in molti anche perché
proprio dal rispetto di quelle norme tanto odiate da Leonessa che
l’Umbria ha costruito la sua fortuna.Vista che si è fatta una
stupidaggine, bisogna trovare anche un colpevole di tutto questo. La
colpa? È della Sinistra che boicotterebbe Leonessa. Non c’è onestà
intellettuale in questo dibattito ma solo un uso strumentale della
vicenda Terminillo per mere questione di potere.Aldilà di ogni
considerazione e di ogni convinzione, viene da chiedersi se qualcuno ha
spiegato ai cittadini di Leonessa che le forze della Sinistra alla
Regione Lazio possono contare su una decina di consiglieri che
potrebbero votare contro a quel progetto. Il Partito Democratico lo
vuole, AN e FI e tutta al destra lo vuole. Perché non lo si fa allora?
Semplicemente perché non si può fare. Come sosteniamo da sempre e i
fatti continuano a darcene ragione. Questo dibattito ci sta facendo
perder e un sacco di tempo. Tempo utile per pensare invece ad un serio
progetto di rilancio del Terminillo. No ad una banale e incosciente
svendita del territorio ad un privato.E’ quello che chiediamo da sempre.
Un progetto complessivo che possa consentire di far vivere la nostra
montagna per tutto l’anno e non trasformarla in una patetica gardaland
dello sci per qualche settimana di neve in più , per altro destinata
progressivamente a ridursi ulteriormente a causa dei cambiamenti
climatici. Un progetto che veda coinvolte tutte le comunità, e non
passi per la svendita di un parte consistente di questo nostro
straordinario patrimonio a privati. La Sinistra Arcobaleno della provincia di Rieti
Leonessa vuole andare in Umbria. Un'azione avviata pochi giorni fa dal consiglio comunale che ha votato all'unanimità la richiesta di referendum per abbandonare la provincia di Rieti ed essere "annessi" all'Umbria. A causare la levata di scudi i mancati interventi della Regione Lazio per sviluppare turisticamente il versante leonessano del Terminillo. La questione risale al 2001, quando a guidare l'amministrazione di Leonesssa c'era Paolo Trancassini, oggi capogruppo di An alla provincia di Rieti. Tutto parte dalla proposta della società privata ISIC S.p.A. di realizzare in project financing una serie di impianti sciistici sul versante nord del Terminillo, dove, spiega Trancassini, "se spari la neve a gennaioo puoi sciare fino a maggio".Il progetto ha un valore di 50 milioni di Euro e punta a completare l'offerta sciistica terminillese che attualmente può contare su pochi impianti aperti. Così il COmune fa partire l'iter burocratico che si inceppa sui vincoli paesistici. La Giunta Storace modifica i piani con una deroga ma con Marrazzo viene ripristinata la condizione iniziale. Da qui la scelta dei leonessani di tentare la strada della "secessione"; per quanto il consiglio provinciale di Rieti abbia tentato di dissuaderli , qualche giorno fa con un odg specifico, e un primo stop sia arrivato da Legambiente Umbria, la cui presidente Alessandra Paciotto, ha definito il progetto della ISIC "insostenibile" : "Anche la Regione Umbria è dotata di regole per la tutela ambientale" ; mentre Enrico Melasecche, consigliere regionale Udc e consigliere comunale a Terni , ha chiesto al Presidente della Regione Umbria Maria Rita Lorenzetti in un'interrogazione di "comunicare non solo se vorrà o meno favorire la richiesta dei leonessani, ma anche se ritenga più logico l'accorpamento con la Provincia di Terni" piuttosto che con Perugia. Fermo in regione nel frattempo anche il piano degli interventi per il paesaggio nel comprensorio del Terminillo presentato dalla Provincia di Rieti, che, come spiegato dal vicepresidente Roberto Giocondi "recepisce il progetto di Leonessa ma lo amplia in un'ottica di sviluppo dell'intero comprensorio". Eppure la volontà politica di far rinascere il Terminillo non manca, come dimostra l'inclusione di una scheda specifica nel Progetto Rieti 2015 coordinato dalla Regione. Il nodo da sciogliere continua ad essere quello dei vincoli : la localizzazione dei nuovi impianti coinvolge infatti la Zps (Zona di protezione speciale) Monte Reatini e le aree Sic (Siti di importanza comunitaria) Bosco Vallonina e Gruppo Monte Terminillo. Una questione ribadita da Cai,Legambiente e Comitato Difesa Acqua Pubblica, che oltre a segnalare i danni all'ecosistema provocati "dall'abbattimento della quarta faggeta più antica d'Europa e dall'innevamento artificiale oltre all'alto rischio valanghe e frane in quell'area", si interrogano se "dietro questi progetti non ci siano solo speculazioni edilizie, considerando che sembra assurdo realizzare nuovi impianti quando ad oggi le stazioni sciistiche alpine sono in crisi per mancanza di neve" come spiegato dal responsabile Cai di Rieti Pierino Ratti. Le pressioni di Leonessa e di altri comuni del comprensorio, tuttavia, sembrano aver contrubuito a smuovere le acque. A confermarlo Mario Perilli e Anna Maria Massimi, consiglieri reatini del Pd, presenti con il presidente della Provincia, Fabio Melilli ad un recente incontro alla Pisana dedicato al Terminillo. " I tecnici regionali stanno verificando quanto si può fare per avviare almeno la parte del progetto" ha spiegato Perilli. "La risposta sul futuro del Terminillo ? Tra pochi giorni". (di Paola Cuzzocrea)
Una valutazione senz'altro concreta quella
dell'Onorevole Capotosti che usa anche un linguaggio
esplicito per far intendere la sua soddisfazione
sull'Affaire "Leonessa". Al contrario delle
preoccupazioni ambientali che ieri erano l'argomento di
discussione per Legambiente l'On. Capotosti suggerisce,
per sgomberare il campo, il sempre verde binomio terra
di santi e santini.
"Trovo esaltante la richiesta di Leonessa - spiega Capotosti - di essere annessa all'Umbria: arricchirebbe la Valnerina sotto il profilo demografico e, soprattutto, migliorerebbe la vendibilità dell'offerta turistica. Gli amministratori dovrebbero prima di tutto valorizzare ciò che esiste, per poi guardare a fenomeni accessori: in Umbria, purtroppo, spesso succede il contrario. Comunque sia è importante chiudere il ciclo religioso 'S. Giuseppe, S. Rita, S. Benedetto' - conclude - e poterlo vendere in un unico blocco".
Leonessa, sfila anche la voglia di secessione - Il più nero
è il consigliere provinciale di An Paolo Trancassini - «Ma non di umore,
pechè oggi è una bella giornata»- il più istituzionale è il sindaco
Alfredo Rauco, che sfila con la fascia tricolore, ma chi da voce e volto
al corteo di Leonessa è Maria la melona. Fosse per lei sarebbe venuta
dal paese direttamente con gli sci a ribadire il concetto che in quanto
a neve e a montagne i leonessani non sono secondi a nessuno. E' quel
silenzio che volge al "no" sugli impianti in Vallonina che proprio non
piace: e se pure è la Regione che tace, non potendo acconsentire, è
sotto la Provincia che scatta la contestazione. Gli uffici sono deserti
ma il «buffoni-buffoni» è tutto per gli inquilini del Palazzo, che
martedì a avevano respinto un documento presentato da Trancassini in cui
si chiedeva alla Provincia di fare causa comune col paese contro la
Regione; Respinti con perdite l'altra sera, ieri mattina i leonessani si
sono presi la loro rivincita. (A. Lancia)
Al Comune di Leonessa la solidarietà della piazza RIETI - Sciopero
generale per una politica di sviluppo sì, ma anche contro una politica
del rinvio e del "non fare" di cui sono stati accusati gli
amministratori locali. A non rimanere immobili sono stati diversi
politici locali che non hanno esitato nel reridersi partecipi del
corteo. Tra questi l'assessore del Comune reatino Costini che ha
espresso massima solidarietà ai manifestanti. "Condivido a pieno lo
sciopero generale. Tragicamente questo si è dimostrato l'unico modo per
dar voce a una provincia che sta morendo. Oggi si stanno mettendo
insieme le rivendicazioni di un territorio che non vede risposte di
nessun genere. Questa - conclude Costini - è la vera sconfitta
della politica". A dare un segnale di unità è stato invece il comune di
Leonessa che ha compostamente sfilato per le vie del centro con sindaco
e assessori in prima fila. Per loro è giunta la solidarietà da parte dei
sindacati che non si sono astenuti dal ringraziarli durante il comizio
come nel caso di Paolucci che ha fatto un appello per non fare il
referendum per uscire dalla Regione Lazio e passare a quella Umbria in
quanto "Rieti e i sindacati riuniti sono con voi per lo sviluppo del
territorio". Tra i manifestanti presente anche il presidente del
Consiglio del comune di Cittaducale Miluzzi che da lavoratore
sindacalista ha espresso "solidarietà per i lavoratori in mobilità, in
cassa integrazione e per gli Lsu che fanno sforzi notevoli per arrivare
a fine mese senza speranze apparenti di miglioramenti". Tra i
manifestanti, nel corteo degli studenti, presenti anche diversi gruppi
appartenenti a schieramenti politici come Controvento e Rinnovazione che
hanno sfilato in modo congiunto per manifestare a favore dei propri
diritti e per sperare in un futuro migliore nella città di Rieti. Sempre
a favore della manifestazione si erano schierati nei giorni scorsi i
consiglieri comunali Stazzi, Rositani ed Emili. Tra gli altri politici
intervenuti presenti anche Tigli, Taddei e Petrangeli. (L. R.)
Il gruppo giovanile Rinnovazione, già lista più votata dell’elezioni del Consiglio dei Giovani, intende rendere nota la sua partecipazione in qualità di promotore insieme ad altri gruppi giovanili, allo sciopero generale di oggi, venerdi 15. «In particolare abbiamo deciso di promuovere un corteo studentesco e universitario che vedrà il suo concentramento alle 8.30 a Piazza Cavour, per confluire nel corteo generale e salire in Piazza Vittorio Emanuele». «A questo corteo parteciperanno insieme componenti studentesche e giovanili di destra e di sinistra, uniti per una volta a manifestare per l’interesse generale, di tutti, per lo sviluppo e la dignità di una Provincia che è stata totalmente abbandonata a se stessa dal ex Governo Prodi, dall’amministrazione Regionale e che non trova un megafono acceso e pronto ad urlare nell’amministrazione Provinciale. Una provincia “sordo-muta” perché da un lato non viene ascoltata da nessuno e dall’altro chi ci rappresenta e dovrebbe puntare i piedi e alzare la voce non apre neanche bocca». «Noi invece abbiamo deciso di urlare venerdi mattina, di far vedere che i giovani ci sono e sono anche stanchi; stanchi di far spendere alle loro famiglie 600/700 euro al mese per studiare fuori, stanchi di tornare a Rieti dopo 5/6 anni di esilio forzato e non trovare neanche l’ombra di un lavoro, stanchi di una città ferma culturalmente perché tutte le energie nuove vengono disperse fuori dal territorio, stanchi delle promesse non mantenute, delle chiacchiere e delle passerelle dei nostri rappresentanti provinciali e regionali. Vogliamo risposte e vogliamo fatti! Basta parole, basta giustificazioni, basta campagne elettorali, basta giochi di potere. La politica deve tornare ad essere quella con la P maiuscola, quella che sta in mezzo alla gente, quella che capisce e lotta per le necessità di un popolo e di un territorio». «Noi ci saremo questa mattina e il nostro sarà un contributo aggiuntivo alla protesta dei sindacati. Si perché sarebbe stato ingiusto e troppo comodo partecipare in maniera passiva allo sciopero, andare così, solo a far numero. Noi abbiamo scelto di parlare e mobilitarci da giovani, appoggiando tutti i punti dello sciopero ma ponendo l’accento sul problema universitario e dei trasporti che è quello che ci tocca più da vicino. Invitiamo tutti i giovani a partecipare al corteo domani mattina alle 8.30 a piazza Cavour, per i collegamenti, per il turismo, per l’università, per la cultura, per il lavoro, per lo sviluppo, per il futuro, per Rieti».
Una decisione della Regione Lazio Pianificazione paesistica: il piano territoriale è online RIETI - Pianificazione paesistica: il piano territoriale è online. L'assessore regionale all'Urbanistica e vicepresidente Massimo Pompili spiega: "Si tratta di un'operazione di grande trasparenza che ha l'obiettivo di facilitare cittadini e amministrazioni nell'individuazione delle aree vincolate, il tipo di paesaggio a cui appartengono e le relative prescrizioni". E' pubblicato anche su internet sulle pagine della Regione Lazio www. regione.lazio.it. Online nella sezione urbanistica del sito regionale è consultabile l'intero piano: la relazione generale, la normativa, la cartografia, la partecipazione dei cittadini e gli adempimenti dei Comuni, La ricerca, possibile anche per singolo Comune, consente di visualizzare 4 tipi di tavole cartografiche: le tavole A che individuano "i Sistemi ed Ambiti del Paesaggio", le tavole B che indicano i vincoli "i Beni paesaggistici" e le "Aree agricole identitarie", le tavole C "Beni dei Patrimoni Naturale e Culturale" e le tavole D "Proposte comunali di modifica dei PTP vigenti". L'assessorato regionale all'Urbanistica aveva nei giorni scorsi già inviato il Piano a tutti i comuni e alle Province per l'affissione presso i loro Albi Pretori.
Per Legambiente l'operazione nasconde fini imprenditoriali -
LEONESSA con l'Umbria? Legambiente sente puzza di bruciato:
l'associazione ambientalista punta il dito su «Terminillo Superski», che
sarebbe il vero motivo per cui il Comune sabino vorrebbe separarsi dal
Lazio e annettersi all'Umbria. Risale a pochi giorni fa l'approvazione
del Consiglio di Leonessa di cambiare regione. L'obiettivo del Comune di
Leonessa però, secondo i rappresentanti i Legambiente è il piano che
faciliterebbe la serie di iniziative tese a realizzare il progetto
«TerminilloSuperski»: 24 nuovi impianti di risalita, altri 25 km di
piste, senza considerare che a causa dei cambiamenti climatici le
precipitazioni nevose sono sempre meno consistenti. Niente paura, sono
previsti anche tre bacini di ritenuta idrica per l'innevamento
artificiale, nuovo sviluppo edilizio e tutte le conseguenti opere
infrastrutturali accessorie. Tutto questo, in una delle aree di maggior
pregio del monte Terminillo. Il giudizio di Legambiente Umbria,
d'accordo con il circolo di Legambiente Bassa Sabina, è categorico: si
tratta di un progetto insostenibile. Sarà davvero questo progetto ad
attivare un percorso virtuoso per l'intera regione? Legambiente ci tiene
a precisare che anche la Regione Umbria è dotata di regole per la tutela
delle sue risorse ambientali e naturali, del paesaggio e dei luoghi più
pregevoli e identitari. In modo ancor più incisivo Legambiente ricorda
che la Direttiva dell'Unione Europea «Habitat» n. 43 del 1992, prevede
che gli Stati dell'Unione Europea, ma anche e soprattutto gli Enti
locali, contribuiscano alla conservazione della diversità biologica e,
in particolare, alla tutela di una Serie di, habitat (Sic, siti di
interesse comunitario e Zps, zone di protezione speciale), e specie
animali e vegetali particolarmente rari proprio come accade per l'area
del Terminillo. «Ci permettiamo di affermare - dichiara Alessandra
Paciotto, presidente di Legambiente Umbria - che questa è una visione
politica miope e portatrice di un'idea di sviluppo ormai stantia e
superata. Questi atteggiamenti sono frutto di un malinteso concetto di
valorizzazione e salvaguardia. E' grave che Leonessa considera il
territorio umbro come una terra di conquista dove speculare ai danni
dell'ambiente. Non crediamo che questi progetti porteranno maggiore
ricchezza e posti di lavoro al territorio del Terminillo. Lo sviluppo di
un territorio marginale, povero economicamente, ma ricco di un grande
patrimonio naturale, ambientale e culturale come quello di Leonessa, lo
si costruisce attraverso politiche di gestione, di tutela e di
valorizzazione».
Domani la mobilitazione Sciopero contro la crisi reatina"-
RIETI - Lavoratori di tutta Rieti, unitevi. "Per una politica di
sviluppo e contro questa politica del rinvio e del non fare"
l'appuntamento è alle ore 8.30 in piazza Mazzini per poi partecipare al
comizio delle 11.30 in piazza Vittorio Emanuele. A 24 ore dalla ma
nifestazione indetta per lo sciopero generale,di Cgil, Cisi e Uil si
tirano le fila per fare il punto della situazione. "La giornata di
venerdì - ha illustrato il segretario della Cgil Di Berardino - dovrà
riaccendere i riflettori e riportare alla luce i problemi irrisolti .da
lunghi anni del nostro territorio. Una situazione ormai in declino per
responsabilità del mondo istituzionale e di quello imprenditoriale che
"hanno taciuto i problemi pregressi". Non una manifestazione quindi di
un solo settore, ma quella generale che va "dal mondo della scuola a
quello bancario passando per il settore dei trasporti fino ad arrivare
al pubblico impiego e alla sanità senza però dimenticare l'edilizia e
l'industria. Dalla: Regione -ha continuato il segretario - volevamo
risposte concrete al malcontento di un intero territorio e invece
abbiamo ottenuto solo indicazioni metodologiche. Il 15 manifesteremo per
una politica di sviluppo, contro questa politica del rinvio e del non
fare partendo dalle priorità per lo sviluppo". Appuntamento quindi perle
8.30; a P.za Mazzini dove confluiranno gli aderenti tranne i lavoratori
dell'Asm e dell'Emmezeta che partiranno con i propri cortei dalle
rispettive sedi lavorative per poi convogliare con i sindacati. A dare
manforte ci saranno anche gli studenti che offriranno un loro contributo
anche al comizio. Per preparare la manifestazione ci sono volute 63
assemblee di categoria ed è stata ben accolta l'adesione della' Ugl e
dell'Ascom che dalla sua ha indetto dalle 11 alle 13 la chiusura delle
serrande, per gli esercizi associati. "Quella del 15 sarà una
manifestazione per lo sviluppo e contro un certo tipo di politica - ha
dichiarato il segretario della Cisi Raccogli - manifestato dal
Presidente della Provincia, dagli onorevoli e dai sindaci del nostro
territorio. A preoccuparmi poi ci sono le annunciate dimissioni di
Melilli che dicendo di volersi candidare al nazionale per garantire
maggiormente il territorio reatino, il che sarebbe giusto, lascia al
tempo stesso un vuoto istituzionale che va a congelare, le politiche
avviate. Il territorio l'avrebbe dovuto garantire con l'esercizio della
sua delega. A dare continuità ci saranno allora i sindacati che saranno
presenti anche con un gazebo, su iniziativa nazionale, per la raccolta
firme per avere meno tasse, più salari e più pensioni. Lo sciopero sarà
di tutti e per tutti". 'A fare il punto sull'adesione degli operatori
della scuola è il segretario organizzativo Uil Scuola Melchiorre che ha
illustrato le criticità del settore rappresentato e l'opera di
sensibilizzazione avviata verso una categoria che solitamente manifesta
a basse percentuali in quanto "erroneamente si ritiene lontana e a se
stante dalle problematiche del territorio". (Leonardo Ranalli)
L'annuncio del presidente dela Provincia: resto nell'interesse del Reatino - Melilli ci ripensa e non si dimette Si tratta per un posto da assessore in Regione - Clamoroso colpo di scena. Il presidente della Provincia rinuncia alle politiche - Melilli ci ripensa e non si dimette Si tratta per un posto da assessore regionale a Mario Perilli. Pressato da gente comune, sindaci (e dalla famiglia) il presidente della Provmcia, Melilli, non si dimette più anche se, benché criticato come metodo, viene ben compreso lo spirito provocatorio dell'atto volto ad una maggiore attenzione di Roma verso il Reatino. C'è anche una telefonata del presidente Marrazzo. Ed un incasso c'è stato per il Reatino: la possibilità che un nostro consigliere (Perilli?) possa far pane del governo regionale, precisi impegni per la Salaria e per la definizione delle concessioni per le sorgenti del Peschiera (con i relativi milionari incassi, per 30 anni, dal Reatino e dalla Provincia). Critica ai sindacati per la eslusione di Provincia e Comune dallo sciopero di domani: "Non siamo una controparte ma istituzioni dalla stessa parte". E poi la dimostrazione chiarificatoria che "la minaccia delle dimissioni non sono un fatto di Melilli ma un atto volto a favore dell'intero Reatino e dei suoi problemi". RIETI - II presidente della Provincia di Rieti e dell'Upi, Fabio Melilli, ha annunciato durante una conferenza stampa di non volersi dimettere a differenza di quanto ieri annunciato durante il consiglio provinciale reatino. "Sono arrivate una serie di telefonate da sindaci, amministratori, gente comune oltre che dai vertici nazionali del Pd e dal presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo che mi invitavano a rimanere al mio posto - ha dichiarato Melilli - ed ho deciso di non dimettermi. Ho chiesto a Marrazzo garanzie per questo territorio ed ai vertici del partito nelle prossime elezioni politiche: nel caso di una partita vinta avrei corso per le elezioni, in caso di una partita aperta abbiamo nel partito uomini e donne che possono farlo. Io sono fuori definitivamente dalla battaglia del Parlamento - ha chiarito - oggi penso di poterlo dire". Melilli ha anche spiegato che nella sua decisione di non dimettersi ha pesato il fatto che fossero «in fase di concretizzazione nei prossimi giorni vicende rilevantissime per questo territorio". RIETI - Non si dimette. Il presidente della Provincia; Fabio Melilli, nonostante "la provocazione verso Roma rimanga a favore del Reatino", non si dimette dopo una giornata (e soprattutto una notte quasi intera) "passata a rispondere alle molte telefonate di amici, gente comune, amministrarori pubblici e soprattutto da sindaci del Reatino: tuttì concordi che non mi sarei dovuto dimettere da presidente della Provincia anche se condividon in pieno i motivi del gesto volto ad attirare l'attenzione dei centri decisionali romani e della Regione (una telefonata dallo stesso presidente della Regione, Marrazzo) circa la necessità di dare una visibilità ed una posizione dignitosa nelle liste elettorali, ad un Reatino con i suoi mille problemi sociali ed infrastrutturali". Intervento anche della famiglia: pur riconoscendo il senso della cosa, "tu hai assunto un impegno con l'elettorato e l'impegno va mantenuto". Ma, al di là di tutto e delle varie contraddittorietà metodologiche, la minaccia di rassegnare le dimissioni a qualcosa e servita agli occhi di Roma: per esempio trovare uno spazio "alla presenza reatina a livello di governo regionale. Di più Melilli non dice ma ciò non impedisce il dilagare di "radio retrologia" ed al botteghino delle scommesse appare maggioritaria la seguente interpretazione: la possibilità delle dimissioni del consigliere Mario Perilli (Pd e Ds) che diventerebbe assessore e l'entrata di Vincenzo Lodovisi (Pd ex Margherita) al suo posto. Fantapolitica? E poi il richiamo alla Regio- , ne sulla "questione acqua" relativamente alla concessione per le sorgenti del Peschiera attualmente alla romana Acea: a parte le concessioni, al Reatino devono essere dati, quale risarcimento, 8 milioni di euro per 30 anni più 25 milioni alla Provincia. Ed un richiamo per la Salaria. E poi i sindacati in relazione allo sciopero generale di domani da dove sono state escluse Provincia e Comune: "E' un errore grave non considerare dalla loro parte sia me che il sindaco Emili per ciò che istituzionalmente rappresentiamo e quindi è fuori luogo la lettura che i sindacati fanno del processo di lotta. E' grave considerare la politica dall'altra parte e non dalla stessa. Saranno smentiti dalle nostre realizzazioni". Metodo (molto criticato) a parte, a qualcosa la "provocazione" di Melilli è servita. Anche a chiarire che "Non è stato un fatto personale ma per una attenzione di Roma sul Reatino". atto personale ma per una attenzione di Roma sul Reatino". (Ajmone Filiberto)
Da Zingaretti a Marazzo, dalla moglie Tiziana alla gente: «Non lasciare la guida della Provincia» Dietro front, Melilli non si dimette n presidente: «La battaglia per Rieti continua». Perilli verso la Giunta della Pisana Nicola (Zingaretti, segretario regionale Pd) chiama a conferenza stampa appena iniziata, il Governatore Marrazzo manda anche una dichiarazione, «i vertici del Pd, partito del quale siedo in direzione nazionale» hanno chiamato pure loro «anche se, vi confesso, che le telefonate che fanno più piacere sono quelle dei sindaci e della gente comune». Tanti numeri sul display, un solo messaggio: presidente Melilli non ti dimettere. Ma più convincente di tutti dev'essere stata la moglie Tiziana: «e l'impegno che hai preso con la gente di Rieti?». No, Fabio Melilli non si dimette e Sergio Pirozzi, che ci aveva scommesso, si tiene la sua Murtipla a metano: «la battaglia per avere attenzione su Rieti continua», ma al momento bastano, oltre alle telefonate, l'impegno di Zingaretti «perché Rieti abbia spazi giusti» - evidentemente nelle liste delle Politiche - e, neanche tanto in subordine, che lo stesso accada in Giunta regionale. Da giorni si ipotizza un ingresso "risarcitorio" in Giunta di Mario Perilli così da aprire le porte del consiglio regionale a Vincenzo Lodovisi. E la Sabina è a posto. Quanto al «posto al sole per Rieti» alle politiche «la partita è aperta, ma non per me, io sono fuori», precisa Melilli. E' sarebbero disponibili solo posti dignitosi e, per come è congegnato il sistema, le chance maggiori le avrebbero le donne. Per questo si parla di una possibile candidatura di Elena Leonardi, quota femminile nella disponibilità di Enrico Letta. Più considerazione di cosìi... Intanto nel centro destra è già tempo di festeggiamenti: lo fa, stasera alla "Foresta" l'onorevole Guglielmo Rositani infilando con il 70esimo compleanno e la festa di San Valentino anche la probabile, imminente ricandidatura al Parlamento (dove è già stato eletto quattro volte, prima candidatura nel 1968). E' il regalo atteso dalla guest star della serata, Altero Matteoli, che in questi giorni affianca Fini nella partita delle candidature. Se così fosse Antonio Cicchetti avrebbe poco da stare allegro: ma tanto lui alla festa non era invitato comunque.
Il Presidente Melilli si dimette per dare risalto ai problemi Una scelta fatta per sensibilizzare la RegioneLazio sui tanti problemi del territorio reatino e dintorni - Il presidente della Provincia di Rieti, Fabio Melilli , ha annunciato di volersi dimettere per attirare l'attenzione sui problemi del suo territorio. Il presidente, in un consiglio straordinario dell'assemblea provinciale, ha precisato che Tutto voglio fare tranne creare difficoltà: ma, se abbassiamo i toni, rischiamo di non essere ascoltati da Roma. Non rivendichiamo spazi, ma dignità". " La provincia ha bisogno di una rappresentanza forte, di contare di più, lo dicono i sindacati. Abbiamo bisogno di dare a questa provincia delle prospettive certe di crescita. La gente ci chiede di fare. Abbiamo bisogno di rafforzare lo spirito unitario". "Ad oggi - ha chiarito - posso dire che sto per compiere un gesto, quello di dimettermi, che sarà molto probabile, tenendo conto che non ne uscirò bene. Nelle prossime ore condurrò una battaglia affinchè il territorio reatino abbia una rappresentanza più forte e questi quindici giorni ci consentiranno di poter avanzare richieste per la nostra comunità"
Elezioni - II presidente della Provincia ha sciolto le riserve: «Sono fuori dalla battaglia per il Parlamento» Nessuna garanzia dai vertici del Pd del posto sicuro in lista e tenuta della coalizione a rischio Melilli non si dimette. «Per Rieti» La richiesta di tanti sindaci, Ato3, piano rifiuti e Salaria i motivi della rinuncia . Contrordine. Non si dimette più. Fabio Melilli resta Presidente della Provincia di Rieti anche "perché c'era il rischio rispetto alla tenuta della coalizione". Oltre ai pericoli di sfaldamen-to di un centrosinistra "che a livello nazionale non c'è più" ma che a Palazzo d'Oltre Velino continua a governare, la decisione è stata presa soprattutto perché non è arrivata dai vertici nazionali del Pd la garanzia di un posto sicuro in lista, uno dei primi posti per intenderci, che avrebbe offerto la chance di "maggiore rappresentanza di Rieti". Melilli non parla direttamente di posti in lista ma racconta che, nonostante "non si possa fare con la stessa forza visto che non sono direttamente in campo", continuerà la "battaglia" chiedendo ai vertici del Pd "le giuste garanzie per il territorio". Per il momento la battaglia per ottenere dei posti nella lista del Partito Democratico per le prossime politiche, dopo i colloqui con il segretario regionale Nicola Zingaretti, ha ottenuto l'unico risultato di "avere garanzie importanti a livello di possibilità di elezione". Traducendo dal politichese si capisce che per il momento le caselle che il Pd è disposto a concedere ai reatini non sono di primissi-mo ordine ma più probabil mente intorno a quelle stesse posizioni che impedirono ad altri di essere eletti nel 2006, cioè quelle intermedie. "Le riflessioni vanno avanti", ha assicurato il Presidente. Riflessioni e pensieri che potrebbero coinvolgere anche Mario Perilli e Anna Maria Massimi (che nel pomeriggio fanno sapere di aver "apprezzato molto la scelta difficile del presidente Melilli"), "perché le elezioni liberano dei posti in regione e sono convinto che sarebbe giusto che tutti insieme cercassimo di aumentare la nostra forza". Altri motivi di questa scelta? Melilli spiega di essersi reso conto che "la gente non avrebbe capito, interpretando il gesto in mòdo diverso da quelli che erano i miei intendimenti. Il sospetto che privilegiavo un posto al sole faceva pagare un prezzo troppo alto a me, alla coalizione e al Pd". Certo che comunque anche questo circuito di voci, simili annunci e poi smentite di dimissioni, al riparo delle critiche non lo metterà di certo. "Capisco che ci sono elementi che possono essere letti come contraddittori". Tradotto ancora dal linguaggio della politica: Melilli lo sa bene.( Marco Fuggetta)
RIETI - "E' la certificazione della crisi della identità
politica del centrosinistra": cosi il capogruppo Giovanni Pompei (Prc)
giudica il politicamente anomalo consiglio provinciale in apertura del
quale il presidente Fabio Melilli annuncia la possibilità delle proprie
dimissioni quali "conseguenza degli ostacoli che una candidatura
parlamentare reatina trova negli ambienti nazionali e regionli del
Partito democratico". Per Melilli "se il Pd cresce .è giusto che lo
faccia anche il Reatino" per cui le dimissioni sono un "gesto di
provocazione o di rottura se il Reatino non dovesse avere uri
riconoscimento territoriale m termini di rappresentanza
politico-parlamentare: una rappresentanza forte, per contare di più: lo
chiedono anche i sindacati" precisando come "non è in gioco la camera di
Melilli" ma "l'avvenire di un intero territorio". E Melilli, al di là
degli umori, "valuterà" serenamente "prima di consegnare agli atti le
mie dimissioni". (che potrebbero essere presentate anche oggi con la
'possibilità di essere ritirate "ove la mia provocazione ottenga
l'effetto desiderato"). E fiammifero è stato acceso da una
interrogazione del capogruppo Gianfranco Gatti (Udc) cui hanno aderito i
capigruppo Paolo Trancassini (An) e Michele Pasquale Nicolai (FI),
interrogazione che si è persa nel mare magnum del dibattito
sull'annuncio di Melilli. Sospensione del consiglio, riunione del
centrosinistra che critica Melilli "per aver assunto in solitudine la
decisione della comunicazione ignorando i partiti ed il loro ruolo". Gli
interventi da parte del centrosinistra hanno avuto tutti la stessa cifra
di stupore per non essere stati quantomeno (lo stesso capogruppo del Pd,
Filippo Lucentini, avrebbe appreso delle possibili dimissioni dagli
organi di informazione). Diversa la cifra degli interventi del
centrodestra: a parte l'interrogazione Gatti-Trancassini-Nicolai,
Emanuele Micarelli (An) non fa sconti circa la "crisi interna al
centrosinistra ritenendo le dimissioni di Melilli al di fuori degli
interessi del territorio" mentre Antonio Cicchetti (An), a proposito
degli impegni assunti con il territorio sociale, ricorda quando "nel
2000 Storace voleva candidarmi alle Regionali ma rifiutai per gli
impegni assunti con la città di cui ero sindaco". Ma se il centrodestra
vede nelle dimissioni di Melilli un fatto "personale e non una
provocazione a favore del Reatino", lo stesso Melilli smentisce la
riduttiva interpretazione in quanto "siccome il 33 percento della lista
deve essere riservato alle donne, io stesso proporrò la candidatura
parlamentare di una donna quale presenza del Reatino". Insomma nulla è
ancora definito e tutto ancora possibile anche se i margini positivi per
una candidatura parlamentare risultano essere al quanto ristretti allo
stesso Melilli. Ma, al di là delle "ragioni dei partiti", qualche
simpatica malignità circolava nei corridoi: la meno cattiva : "Questi
fanno finta di arrabbiarsi perché sono consapevoli che, dopo un anno di
commissariamento della Provincia, difficilmente molti saranno rieletti
perché chi li tiene uniti ed in vita è soltanto Melilli". (Ajmone
Filiberto)
LEONESSA - Provincia batte Leonessa 13 a 5: dopo una lunga
maratona oratoria (ce n'era abbastanza per salire e scendere dal
Terminillo) dei due documenti votati dal consiglio è passato quello
della maggioranza firmato da Filippo Lucentini (Pd), che se da un lato
«impegna la Giunta Provinciale (cioè se stessa, ndr} ad assicurare lo
sviluppo del comprensorio montano dell'intera provincia e scongiurare
ogni altro eventuale tentativo di disgregare l'assetto territoriale»
nonché «a sollecitare la Regione per un rapido pronunciamento sul
progetto di sviluppo integrato elaborato dalla Provincia» dall'altro
invita il consiglio comunale di Leonessa «a rivedere la propria
posizione». Ovvero, a fare dietro front rispetto al proposito di
chiedere il distacco dal Lazio e l'annessione all'Umbria. Un'iniziativa
«non condivisa» dal consiglio provinciale in quanto «penalizzante per
Leonessa e per la provincia di Rieti». Questa risoluzione, ai voti, ha
avuto la meglio su quella presentata dal consigliere e vice sindaco di
Leonessa Paolo Trancassini (An) che invitava invece il consiglio a
«censurare il comportamento dilatorio della Regione, più attento a
logiche di coalizione che non al rispetto di un territorio e alle sue
legittime e concrete possibilità di sviluppo» e «ad approvare senza
indugio il programma degli interventi sul Terminillo.
Leonessa Provincia di Rieti, no alla "secessione" - Il Consiglio
Provinciale ai Rieri ha votato e approvato a maggioranza - respingendo
l'odg proposto dal capogruppo di An Paolo Trancassini sulla richiesta di
referendum per l'aggregazione di Leonessa alla Regione Umbria - l'ordine
del giorno proposto, e condiviso da tutte le forze di maggioranza, dal
capogruppo del Pd Filippo Lucentini. Il testo dell'odg appena approvato
dal Consiglio Provinciale spiega che: «Il Consiglio Provinciale, preso
atto della deliberazione del Comune di Leonessa relativa alla indizione
del referendum per il distacco dalla Regione Lazio e per il conseguente
accorpamento alla Regione Umbria, non condivide ogni iniziativa tesa a
favorire lo smembramento della provincia di Rieti. Il Consiglio
Provinciale valuta tale iniziativa penalizzante per Leonessa, per la sua
cittadinanza, per la provincia di Rieti e per la popolazione del
territorio provinciale. Invita il Consiglio Comunale di Leonessa a
rivedere la propria posizione espressa nella suddetta deliberazione.
Impegna la Giunta Provinciale ad assicurare lo sviluppo del comprensorio
montano dell'intera provincia e scongiurare ogni altro eventuale
tentativo di disgregare l'assetto territoriale. Impegna, altresì, la
Giunta Provinciale a sollecitare al Regione Lazio per un rapido
pronunciamento sul progetto di Reference.
Respinta la scissione di Leonessa - Un Consiglio provinciale fiume quello andato in scena per l'intera giornata di ieri. Mattinata dedicata alle comunicazioni di Melilli e alla discussione su due interrogazioni su consulenze e incarichi esterni presentata da Leonardi (Fi) e sui contributi allo sport da Pirozzi (An). Pomeriggio monopolizzato dal dibattito sull' odg presentato dal capogruppo di An Paolo Trancassini in merito al referendum per l'annessione all'Umbria di Leonessa. "Posso comprendere le ragioni" - ha detto Melilli -"Ciò che non condivido è che si metta in discussione l'appartenenza alla nostra provincia di cui Leonessa è parte integrante e sostanziale. I problemi non si risolvono ruggendo ma confrontandosi e trovando solidarietà che per quanto mi riguarda la comunità leonessana ha, tutta intera". Dall' opposizione è stato Cicchetti (An) a sottolineare che "nonostante tutti si dicono d'accordo" nulla si muove. "Lo stesso Marrazzo si è detto d'accordo. Ma è possibile fermare un processo di questo tipo per il veto di due o tre persone? Una componente (i verdi, ndr) che non influisce neanche sulla maggioranza". Infine Cicchetti ha annunciato "l'intenzione di andare avanti su questa vicenda fino in fondo anche in Regione". Alla fine il consiglio ha votato e approvato a maggioranza -respingendo l'odg proposto da Trancassini - l'ordine del giorno proposto, e condiviso da tutte le forze di maggioranza, dal capogruppo del Pd Filippo Lucentini. Hanno espresso voto contrario i consiglieri: Trancassini, Micarelli, Leonardi, Nicolai e Cicchetti. La maggioranza si è detta contraria all'accorpamento alla Regione Umbria, perché porterebbe ad uno smembramento della provincia di Rieti. Il Consiglio ha valutato L'iniziativa penalizzante per Leonessa, per la sua cittadinanza, per la provincia di Rieti e per la popolazione del territorio provinciale invitando il consiglio di Leonessa a «ripensarci». Mar.Fug.
LEONESSA parte integrale del Lazio: il presidente della Provincia
di Rieti Fabio Melilli sembra bocciare la volontà dell'amministrazione
del centro sabino di «annettersi» all'Umbria. «Posso comprendere le
ragioni di Leonessa e la sua voglia di determinare migliori condizioni
per il proprio sviluppo -ha detto Melili; - Ciò che non condivido è che
si metta in discussione l'appartenenza alla nostra provincia di cui
Leonessa è parte integrante e sostanziale. I problemi non si risolvono
fuggendo ma confrontandosi e triivando solidarietà che per quanto mi
riguarda la comunità leonessana ha, tutta intera», ha concluso Fabio
Melilli in merito alla discussione, tuttora in corso in Consiglio
Provinciale, sull'esame dell'istanza presentata dal capogruppo di An,
Paolo Trancassini, relativa alla richiesta di referendum per
l'aggregazione di Leonessa alla Regione Umbria.
Elezioni II numero uno della Provincia deciderà dopo il consiglio dei ministri sulla possibilità di revoca delle dimissioni. La Sinistra Arcobaleno correrà da sola Melilli «appeso» a un decreto - Lascerebbe per dare rappresentanza al centrosinistra reatino in Parlamento-Si dimette, non si dimette? Forse si. Ma poi le revoca? Ieri mattina era partito il totoscommesse a Palazzo d'Oltre Velino sulle reali intenzioni del Presidente della Provincia in merito alle dimissioni da presentare per poter ambire alla candidatura in Parlamento nelle liste del Partito Democratico. E proprio anticipando un'interrogazione dell'opposizione, il Presidente Fabio Melili! ha spiegato la situazione. "La nostra provincia ha bisogno di contare di più" per questo "sto per compiere un gesto, quello di dimettermi dalla presidenza della Provincia, che sarà molto probabile, tenendo però conto che non ne uscirò bene". Insomma solo un «annuncio» di dimissioni "che potrebbero arrivare stasera (ieri sera, ndr) o domani" ma che, qualora i vertici regionali e nazionali del Pd non accettino la candidatura, potrebbero essere revocate. "Valuterò, perciò, cosa fare prima di consegnare agli atti le mie dimissioni". Le comunicazioni del Presidente dell'Upi aprono la strada al diluvio di commenti. La sinistra radicale chiede subito la sospensione del consiglio. Da dieci minuti il break sfiora l'ora e al rientro in aula Giovanni Pompei (Rc) spiega a Melilli che "l'intervento non convince" aggiungendo che "sarebbe stato più opportuno preannunciare le sue dimissioni" e che "il Pd si dovrà assumere la responsabilità di queste decisioni visto che non c'è stato nessun tavolo di confronto tra i partiti della coalizione". Infine la promessa: "nell'eventualità delle dimissioni la Sinistra arcobaleno andrà da sola alle elezioni provinciali". Dai banchi del centrodestra Cicchetti (An), anch'egli probabile candidato, bacchetta Melilli perché "nonostante anch' io sia candidabile non mi passa per la testa di fare i capricci o dire che sono indispensabile". Trancassini (An) parla di "ambizioni personali" mentre Nicolai (Fi) di "epilogo che però non si comprende" e infine Lidia Nobili che attacca Melilli accusandolo di "aver sempre anteposto i suoi interessi a quelli delle istituzioni". La sensazione generale è che gli ostacoli romani nel Pd per la candidatura di Melilli siano concreti e che lo stesso Presidente abbia puntato ad alzare il tiro inviando messaggi a Roma. Ma, contemporaneamente, questa mossa ha sortito fatalmente l'effetto di evidenziare i nervi scoperti tra Pd e Sinistra Arcobaleno a Palazzo d'Oltre Velino. Critiche Dai banchi dell'opposizione accuse di ambizioni e protagonismo .(Marco Fuggetta)
Alta tensione in consiglio provinciale. Cicchetti: «Io invece non tradirò il patto con gli elettori» Melilli: «Mi dimetto per aiutare Rieti» Provocazione per «ottenere più rappresentanza per la Sabina» Un po'consiglio provinciale e un po' melidramma quello andato in scena ieri mattina. Voce solista Fabio Melilli, che ha confermato di pensare a possibili sue dimissioni da presidente (peraltro revocabili) quale gesto di provocazione se Rieti non avrà «un riconoscimento territoriale in termini di rappresentanza politica». Controcanto Mario Pompei, che ha chiarito che in caso di elezioni amministrati ve anticipate la Sinistra Arcobaleno correrà da sola pur non considerando esaurita «la spinta propulsiva del centro sinistra del 2004». All'unisono il centro destra, che in un crescendo rossiniano ha infierito su Melilli senza pietà. «Gioca con il territorio una battaglia che è solo personale», attacca Trancassini. «Ben vengano le dimissioni ma per quello che Melilli non ha fatto in quattro anni» - Dimissioni, Melilli sulla graticola II presidente della Provincia attaccato dal centrodestra: Se ne vada per il fallimento della Giunta «Potrei lasciare per aiutare Rieti ad ottenere più peso politico» «Ve dico la verità, non è che ci ho capito tanto ma ce scommetto la Murtipla a metano che il problema è falso e alla fine non succederà niente». Semplifica, Sergio Pirozzi, consigliere provinciale di An e allenatore, ma magari così la gente capisce. «Melilli minaccia le dimissioni? Da persona del centro destra dico okkey, così se rivota e noi vinciamo. Ma Melilli me sembra come quegli allenatori che minacciano di andarsene per chiedere di più per la sua squadra. Dunque, in finale, siccome qua non succede niente io me ne torno al campo (della Primavera dell'Ascoli Calcio, ndr}». In realtà non è che non sia successo proprio niente niente, ieri mattina in Provincia. L'interrogazione di Antonio Leonardi (FI), pure interessante sulle consulenze della Provincia (317 mila euro per incarichi dati all'esterno, ndr) va a sfumare sotto il lungo e appassionato assolo di Fabio Melilli. Il presidente minaccia le dimissioni se da Roma il centro sinistra non offrirà «non a me personalmente, che il Parlamento l'ho frequentato a lungo e non ne ho nostalgia» ma al territorio un riconoscimento in termini di rappresentanza politica. Un posto sicuro in lista alle politiche o, in subordine, un posto in Giunta regionale per un reatino visto che anche da lì è scattato l'esodoper il Parlamento. «E se anche fosse per una donna -arriva a dire Melilli - visto che si parla di una quota del 33% di candidate, non lasceremo nulla di intentato». L'altra metà del cielo ringrazia. Ma se Melilli ancora non scioglie l'enigma -dimissioni sì, dimissioni no - è buon profeta quando dice che da questa mossa non ne uscirà bene», perché non sarà facile che non è dettata da logiche personali ma da tutela del territorio». Infatti non ne esce benissimo: il centro destra infierisce, con la ferocia di Paolo Trancassini - «gesto nobile sarebbe stato dimettersi per il mancato finanziamento della Salaria o per il silenzio sul Terminillo e poi a Roma e il centro sinistra che dimentica Rieti, non il centro destra» - l'astuzia di Michele Nicola! - «vorrei sentire la Sinistra sulle sue dimissioni, per capire se c'è ancora una maggioranza oppure no» - la perfidia tutta femminile di Lidia Nobili - «credevamo che la presidenza dell'Upi fosse bastata a compensare lo scorno per essere solo presidente della Provincia di Rieti» - la crudezza del "soldato" Cicchetti - «anch'io sono candidabile a queste elezioni, ma io non ho mai tradito il patto fatto con gli elettori. In politica si è soldati, non bambini capricciosi». La Sinistra Arcobaleno tira la stoccata finale: contro il Pd più che contro il presidente Melilli, dice Mario Pompei in aula, ma nel confronto a porte chiuse tra capigruppo della maggioranza dopo l'annuncio di Melilli i toni sono assai più aspri e investono sia il metodo - «certe decisioni si prendono insieme, non le possiamo leggere sui giornali» - che il merito - «crediamo che la spinta propulsiva del centro sinistra, uscito vincitore nel 2004, non sia esaurita: molte cose sono state fatte altre sono ormai a buon punto». Per poi arrivare al punto: «Se Melilli si dimette e se si andrà ad elezioni amministrative anticipate noi della Sinistra Arcobaleno correremo da soli». La difesa d'uffìcio di Melilli è affidata al capogruppo del Pd Filippo Lucentini - «Gesto nobile e generoso il suo»- la difesa personale la assume invece Vincenzo Lodovisi: «L'unico argomento che siamo disposti a tollerare è quello del rispetto della volontà popolare espressa nel 2004. Per il resto abbiamo sentito argomentazioni strumentali, pacchiane e di cattivo.gusto. Siamo seri per favore». Appunto. (di ALESSANDRA LANCIA)
L'ex sindaco Trancassini ''al contrattacco - LEONESSA II capogruppo in consiglio provinciale di An Paolo Trancassini risponde agli attacchi dei giorni scorsi "Referendum, il centrosinistra non capisce" LEONESSA - "Ma quale piroetta politica, il referendum per far passare Leonessa in Umbria è una cosa seria". Il capogruppo di An in consiglio provinciale, nonché ex sindaco leonessano, Paolo Trancassini non ci sta a fare la parte di quello che ha cambiato idea. in molti dal centrosinistra, nei giorni passati, gli hanno ricordato il 1997. Cioè quando lui, da primo cittadino si oppose al referendum promosso da alcuni cittadini del paese. L'ultimo in ordine di tempo a farlo è stato l'ex capogruppo della Margherita in Consiglio provinciale, Vincenzo Lodovisi che aveva parlato appunto di una "piroetta" di Trancassini. " Si è vero - ammette il capogruppo aennino - circa dieci anni fa un gruppo di cittadini avanzò l'ipotesi referendaria che io ho ritenuto di non appoggiare m quanto le motivazioni addotte allora a sostegno-di quella tesi mi sembravano deboli e comunque credevo in quel contesto che la politica del dialogo del confronto e del rispetto potessero far avere al territorio che rappresentavo quelle risposte che la popolazione attendeva". Ed oggi? "Sono passati dieci anni - continua Trancassini -ricordo al distratto Lodovisi che oggi c'è una latitanza.grave delle istituzioni su un progetto di sviluppo di Leonessa, del Terminillo e della Provincia 'di Rieti finanziato interamente deprivati, ricordo che per vederlo approvato abbiamo dovuto occupare il Consiglio Provinciale, che per essere ricevuti dal Presidente Marrazzo dopo un anno. di richieste, abbiamo dovuto portare il battipista del Comune e l'intero centro anziani dinanzi alla sede della Regione". "Pur avendo accettato il compromesso dell'istituzione del parco - conclude - come richiestoci, il progetto non è stato approvato, che il vice presidente Giocondi in un incontro dei Ds a Leonessa ci chiese di raccogliere le firme a sostegno dell'iniziativa perché bisognava creare un movimento di opinione pubblica a sostegno.
L’apertura degli
impianti di Campo Stella e’ una bellissima notizia,fra le tante
negative sulla costruzione dei nuovi impianti,ma sono sicuro che
gente cosi’ determinata come voi ci riuscira’ad averli,come sono
sicuro che l’apertura degli impianti di sabato sia una
dimostrazione che vogliamo sciare a Leonessa ad ogni costo,anche
se cio’vi costera’ un grande impegno fisico ed economico,ma alla
fine forse il sorriso di chi avra’ passato una bella domenica
sulla neve vi ripaghera’ di tutto,io comunque,ci saro’.
Un saluto a tutti
Leonessa- Pd all'attacco - Replicano gli esponenti del Pd Penili e Massimi - "Alle provocazioni di Costini, noi rispondiamo con atti concreti". Così i consiglieri regionali Perilli e Massimi intervengono dopo le accuse del segretario provinciale di An sul caso "secessione" di Leonessa. "Siamo impegnati in queste settimane ad incontrare gli amministratori di tutto il territorio provinciale - dichiarano la Massimi e Perilli -dopo aver ascoltato gli amministratori comunali, delle Comunità Montane e Unioni dei comuni, non possiamo accettare accuse di chi dice che siamo lontani dal territorio e soprattutto si permette di giudicare la nostra competenza, riteniamo'di non prendere l'assessore Costini come esempio e modello di politica competente. Ribadiamo l'assoluta attenzione al Terminillo, come in tutte le aree della nostra provincia che hanno bisogno di interventi mirati; non si risolvono i problemi scappando dal territorio reatino, per poi scegliere di andare in quello umbro che ha leggi vincolistiche ancora più restrittive, ci domandiamo quale convenienza avrebbero i cittadini di Leonessa se andasse in porto questa scelta dell'amministrazione comunale che non condividiamo e che ci auguriamo non si concretizzi". e non condividiamo e che ci auguriamo non si concretizzi".
«Su Leonessa accuse ingiuste e provocatorie da Costini» LEONESSA Solo "provocazioni" quelle del presidente provinciale di An Felice Costini sul caso Leonessa, secondo i consiglieri regionali del Pd Anna Maria Massimi e Mario Perilli (Pd). "Siamo impegnati in queste settimane ad incontrare gli amministratori di tutto il territorio - dichiarano la Massimi e Perilli -non possiamo accettare accuse di chi dice che siamo lontani dal territorio e soprattutto si permette di giudicare la nostra competenza, riteniamo di non prendere l'assessore Cestini come esempio e modello di politica competente". Poi ribadiscono "attenzione al Terminillo" e spiegano che l'Umbria è un territorio che "ha leggi vincolistiche ancora più restrittive". Spiegano che "in sinergia con il Presidente della provincia" si chiuderà sul "progetto complessivo del rilancio turistico del comprensorio .del Termininllo, che deve necessariamente tener conto anche delle preziose caratteristiche ambientali di quella zona, che non devono essere un pretesto per fermare lo sviluppo". E in conclusione si domandano "cosa avrebbero dovuto fare tutti quei comuni del reatino che durante la giunta Storace non hanno avuto le attenzioni che meritavano; se anche loro avessero deciso l'abbandono del territorio, oggi la provincia di Rieti non esisterebbe più".
Appello di Cgil, Cisi e Uil agli amininistratori del posto
"Sì agli impianti ma no alla fuga" LEONESSA - Appoggio ' alla
battaglia per gli impianti sciistici. Ma no alla "fuga" verso l'Umbria.
E' l'accorato appello che i segretari reatini di Cgil, Cisi e Uil,
Claudio Di Berardino, Natale Raccogli e Alberto Paolucci, rivolgono al
consiglio comunale di Leonessa che giusto mercoledì sera ha votato il
referendum per il eambio di Regione. La Triplice, come ha ricordato
anche il sindaco Alfredo Rauco durante il consiglio di mercoledì, non ha
mai mancato di appoggiare la battaglia leonessana per una legge
regionale che permetta la costruzione degli impianti sul versante nord
del Terminillo. Basti pensare alle parole di Epifàni circa un anno fa al
"Moderno", oppure quelle più recenti di Paolucci durante il conve-Una
veduta di Leonessa gno della Uil con il segretario An-geletti. Ma la
soluzione, secondo i sindacati, non è il referendum. "Riteniamo tale
decisione sbagliata - scrivono in una lettera aperta -perché il problema
di merito non viene risolto con il passaggio ad altra Regione, bensì
soltanto attraverso un corretto funzionamento tra istituzioni che
dobbiamo, non soltanto chiedere, ma pretendere soprattutto quando si
parla di sviluppo del territorio". Perciò l'appello al sindaco e ai
consiglieri a non dare corso al referendum perché "la strada da seguire
non è la fuga, ne la rassegnazione, ma la tenacia nel perseguire il
risultato, anche per questo il sindacato ha proclamato lo sciopero
generale provinciale del 15 febbraio". I tré segretari non mancano di
far notare alcune dichiarazioni "istituzionalii" che con "una vecchia
modalità dei politici reatini intervengono a tamponare, sempre dopo che
esplodono i problemi. Ci auguriamo - concludono - che da oggi in poi gli
interventi e le risposte possano arrivare in coincidenza alle richieste
del territorio. Bisogna quindi che la Regione si impegni " a permettere
la realizzazione del progetto in tempi rapidi".
LA PROVOCAZIONE «Non solo Leonessa in Umbria, ma tutto il Reatino» Così vicina, così lontana, l'Umbria tenta da sempre i comuni reatini "sotto schiaffo" dalla Regione Lazio. Oggi è Leonessa, furente con il presidente Marrazzo per i suoi silenzi sul Terminillo, appena ieri era Contigliano, stufa di non avere risposte ne soldi dal Governatore Storace. Era il dicembre 2004 e a chiedere polemicamente di tornare in Umbria fu il consigliere comunale di centro sinistra Aldo Gregori. Lo stesso che oggi torna sulla vicenda per dire: primo, «che perdere Leonessa per la provincia di Rieti sarebbe come privarsi del gioiello migliore»; secondo «che far finta di niente non giova, perché, al di là del tasso di provocazione insito in certe iniziative, è un fatto che in molti comuni del reatino ci sia un disagio forte rispetto alla "lontananza" di Roma rispetto al quale la Provincia per prima non può far finta di niente>>. E allora <<provocazione per provocazione, sarebbe il caso di pensare di andare tutti insieme, come Provincia, in Umbria: potremmo contare di più, sia sul piano quantitativo che qualitativo e finalmente discutere dei nostri problemi alla pari con gli intelocutori».Ma di «latitanza della Regione»- un'accusa ribadita anche dal presidente di An Costini - i consiglieri Perilli e Massimi (Pd) non vogliono sentir parlare: «Incontriamo tutti, parliamo con tutti (la prossima settimana anche con Consiglio e Giunta comunale di Leonessa) e alle provocazioni rispondiamo con atti concreti» si legge in una nota di ieri. Quanto alle attenzioni e disattenzioni «cosa avrebbero dovuto fare quei comuni del reatino dimenticati dalla Giunta Storace? Se anche loro avessero deciso l'abbandono, oggi la Provincia di Rieti non esisterebbe più». In effetti.( A.L.)
Referendum per abbandonare il Lazio e passare con l'Umbria: il
presidente di An attacca la Pisana «Uno schiaffo alla nostra regione»
Leonessa Costini bacchetta anche la Provincia: «Pesante sconfitta
politica». Mentre, paradossalmente l'amministrazione provinciale
continua ad essere l'unico luogo politico dal quale non si alza una sola
voce riguardo all'avvio dell' iter di distacco dal Lazio da parte di
Leonessa, la politica in generale continua a discutere di questa
"drammatica scelta" - parole del Presidente provinciale di An Felice
Cestini -«che è la certificazione della sconfitta politica della nostra
provincia». «A parole tutti sono solidali con Leonessa - prosegue
Cestini - ma alla fine nulla si muove, l'opposizione ideologica di un
movimento, minoritario e non rappresentato nella nostra provincia
impedisce l'approvazione di una legge che permetterebbe lo sviluppo
turistico e l'occupazione nel nostro territorio». Costini ne ha anche
per Anna Maria Massimi e Mario Perilli (Pd) «che fingono di ignorare un
atto di tale gravita». «Comprendiamo - conclude Cestini - che al
consigliere Perilli tutto ciò che avviene al di là di Borgo Quinzio poco
interessa, ma dovrebbe ricordarsi che è stato eletto dall'intera
Provincia». Per Cestini ormai Rieti «sta morendo per carenza di
infrastrutture, per disinteresse di una Regione che sembra aver
cancellato questa Provincia dalla propria geografia politica.
Probabilmente Leonessa ha tracciato l'unica strada percorribile: se
vogliamo far ripartire la nostra economia dobbiamo lasciare la Regione
Lazio, nella speranza di trovare accoglienza in altri territori». E
intanto ieri il capogruppo provinciale di An Paolo Trancassini ha
inviato richiesta formale per un consiglio provinciale straordinario sul
tema. La decisione di indire il referendum per l'annessione all'Umbria
ha sollevato notevole clamore. Ma i margini per evitare il distacco ci
sono tutti. (Marco Fuggetta)
Leonessa :"Consiglio provinciale straordinario sul referendum" - Leonessa Lo ha chiesto il capogruppo di Alleanza nazionale Paolo Trancassini - Consiglio provinciale si al referendum" Anche Cestini all'attacco: Perilli e Massimi dove sono? - "Ciò che colpisce di più è il silenzio assordante di qualcuno e le parole, toniche e ingiuste, verso i leonessani di qualcun altro". A parlare è l'ex sindaco di Leonessa, oggi consigliere provinciale, Paolo Trancassini. "Ieri ci ha chiamato mezza Italia - rivela - radio, televisioni e giornalisti, ma il presidente della Regione no. Dalla Pisana non ha chiamato nemmeno un usciere. Ho l'impressione che non si capisca la portata del voto del consiglio". Tanto è vero che per portare il tema del referendum per passare in Umbria a Palazzo d'Oltre Velino il capogruppo di An ha "chiesto la convocazione urgente del consiglio provinciale. "Quello che qualche esponente del centrosinistra non ha capito o fa finta di non capire - dice Trancassini - è che nella decisione di Leonessa di intraprendere la via del referendum non c'entra nulla l'appartenenza partitica. La cittadinanza vuole rispetto. Quello ' che è mancato negli anni scorsi". "Ricordo - aggiunge non senza una punta di malizia - che qualche anno fa il vicepresidente della Provincia, Giocondi, ci invitò a raccogliere le firme in favore degli impianti sciistici, mentre ora si parla di vincoli. Ma per favore. Andiamo nella rossa Umbria dove, non abbiamo dubbi, . potremo quanto meno creare un sistema turistico con i Comuni di Cascia e Norcia e non dovremo portare l'intero centro anziani sotto gli uffici regionali per poter parlare con il presidente come accaduto l'anno scorso sotto la Pisana". L'ex sindaco è un fiume in piena e ce h'è anche per la consigliera Anna Maria Massimi la quale ha ricordato come in passato, nel 1997, Trancassini era stato contrario al referendum. "Da allora sono cambiate molte cose: Marrazzo faceva il presentatore, Perilli il sindaco di Fara e la Massimi la professoressa" risponde d'uno fiato il capogruppo di An in consiglio provinciale. Sempre da An parla pure il segretario provinciale Felice "Chicco" Costini: "Leonessa all'Umbria? Una sconfitta politica dell'intera provincia di Rieti". Il numero uno di An va subito al cuore del problema. Ossia le mancate autorizzazioni per gli impianti nel versante nord del Terminillo che "ormai è sprofondata nel paradosso". "L'opposizióne ideologica di un movimento, minoritario, non rappresentato nella nostra provincia, impedisce l'approvazione di una legge che permetterebbe lo sviluppo turistico e l'occupazione nel nostro territorio". Costini mette poi nel mirino i consiglieri regionali del Pd; "Comprendiamo che al consigliere Perilli tutto ciò che avviene al di là di Borgo Quinzio poco intessa . ma ricordo che è stato eletto dall'intera provincia. Alla consigliera Massimi sarebbe il caso di spiegare che la politica è qualcosa di più delle belle parole con cui troppo spesso alla Pisana riescono a farle vedere una realtà che non esiste". Intanto continuano le reazioni anche dall'Umbria dove tra qualche giorno una delegazione del Comune di Leonessa dovrebbe essere ricevuta dal presidente della Regione, Maria Rita Lorenzetti. Ieri il consigliere dell'Udc Enrico Melasecche ha presentato un'interrogazione m cui si chiede al presidente Marrazzo di "rendere noti i propri intendimenti in merito all'istanza del Comune di Leonessa", comunicando "non solo se vorrà favorire o meno" la richiesta, ma anche se "ritiene più logico l'accorpamento con la provincia di Terni". (Paolo Di Basilio )
«Ma l'Umbria ha regole più severe» LegAmbiente scrive al sindaco
di Leonessa: contrari a qualunque complicità Referendum secessionista,
arri a il parere negativo dei segretari di Cgil,Cisl eUil . Contro
gli impianti di risalita sul versante nord del Terminillo si schiera
"Legambiente Umbria" che scrive al sindaco di Leonessa Alfredo Rauco.
«Abbiamo appreso che vuole portare Leonessa nella Regione Umbria nel
tentativo di vedersi approvata la realizzazione del progetto Terminillo
Superski -scrive il presidente Alessandra Paciotto- da appassionati
delle montagne del suo Comune, ci appelliamo a lei affinchè decida di
recedere da questo infausto progetto. Le ricordiamo che anche la Regione
Umbria è dotata di regole per la tutela delle sue risorse ambientali e
naturali e che la Direttiva dell'Unione Europea "Habitat" stabilisce che
gli Enti locali contribuiscano alla conservazione di SIC e ZPS proprio
come accade per l'area del Terminillo. La informiamo inoltre che qualora
il pro getto "Terminillo Superski", anche attraverso una "complicità"
della Regione Umbria, venisse approvato, noi saremo contrari, agendo
anche per vie legali e appellandoci all'Unione Europea". Agli umbri fa
eco il Circolo Legambiemte Bassa Sabina con il responsabile Sandro
Mancini che scrive: «Meglio tutta la Provincia di Rieti in Umbria e non
solo la Vallonina perché tutta quanta merita molta più attenzione e
state pur tranquilli che la regione Umbria ha una sensibilità e una
volontà di gestire il proprio territorio che mi porta a desiderare
l'immediata vittoria di quel referendum». Contro il referendum
secessionista, ma a favore dello sviluppo del Terminillo si schierano
Cgi), Cisi e Uil con un documento congiunto firmato dai segretari Di
Berardino, Raccogli e Paolucci in cui si legge: «Riteniamo tale
decisione sbagliata perché il problema di merito non viene risolto con
il passaggio ad altra Provincia e ad altra Regione, bensì soltanto
attraverso un corretto funzionamento tra istituzioni e rivolgiamo un
appello al Sindaco e a tutti i Consiglieri vare le forme per non dar
corso a tale decisione e continuare fino in fondo la propria azione
istituzionale al fine di ottenere le risposte nccessarie a realizzare il
progetto. Bisogna quindi, che la Regione si impegni concretamente a
risolvere i vincoli ambientali e a permettere la realizzazione del
progetto in tempi rapidi. E' ora di dare al Terminino e a questo
territorio la possibilità di realizzare uno sviluppo sostenibile». Il
Consigliere Provinciale Paolo Trancassini, ha richiesto al Presidente
Giosuè Calabrese «di riunire la Conferenza dei Capigruppo per convocare
un Consiglio Provinciale straordinario sulla volontà espressa,
unanimemente, dal Consiglio Comunale di Leonessa per il passaggio in
Umbria». Il presidente provinciale di An, Felice Costini scrive: «La
drammatica scelta degli amministratori e dei cittadini di Leonessa è la
certificazione della sconfitta politica della nostra provincia; a parole
tutti sono solidali con Leonessa, ma alla fine nulla si muove». Intanto
Enrico Melasecche, consigliere regionale umbro Udc, ha presentato una
interrogazione al presidente della Giunta regionale Maria Rita
Lorenzetti chiedendo di "rendere noti i propri intendimenti in merito
all'istanza del Comune di Leonessa". (di FRANCESCO CHIARETTI)
Al Presidente del Consiglio Dott. Giosuè Calabrese p.c. Al Presidente della Giunta Dott. Fabio Melilli Capigruppo Consiliari e Organi di StampaOggetto : Richiesta convocazione urgente Consiglio Provinciale Io sottoscritto Paolo Trancassini, Consigliere Provinciale, con la presente sono a richiederLe, con cortese urgenza, di riunire la Conferenza dei Capigruppo, al fine di convocare un Consiglio Provinciale straordinario sulla volontà espressa, unanimamente, dal Consiglio Comunale di Leonessa, per il passaggio sotto la Regione Umbria. In attesa di un Suo cortese riscontro, porgo distinti saluti Il Consigliere Provinciale Paolo Trancassini
"Quanto sta succedendo a Leonessa non può passare sotto silenzio o essere considerato come una vicenda di ordinaria amministrazione. Si tratta di un ricco pezzo di storia della nostra provincia, di una comunità di circa 3000 abitanti tutti impegnati ad affrontare con grande dignità il problema del pane quotidiano attraverso qualificate iniziative di natura economico-commerciale, turistica e culturale anche di livello nazionale". Si apre così la lettera inviata dall'onorevole Guglielmo Rositani al presidente della giunta regionale del Lazio, della Provincia di Rieti, al prefetto, ai Comuni della provincia di Rieti e alle organizzazioni sindacali. "Un centro-turistico importante - dice - che molti passi avanti ha fatto e che chiede di poter completare il suo intelligente progetto di sviluppo. Non si può bloccare un'opera di tale portata, utile non soltanto per il comune di Leonessa, ma per l'intero comprensorio del Terminillo, con generiche motivazioni ambientali che sanno di dispetto e di discriminazione. L'assessore regionale competente dovrebbe ricordare a se stesso ed ai suoi capi nazionali che la difesa dell' ambiente non è un'ideologia, ma una necessità culturale che ha lo scopo di difendere la natura della quale fa parte anche l'uomo. A tale proposito lo invito a leggersi -il contenuto dei commi 3 e 4 dell' arti della Legge Quadro sulle aree protette n. 394 del 1991, che affermano: 'applicazione di'metodi di gestione o di restauro ambientale idonei a realizzare un'integrazione tra uomo e ambiente naturale' e 'nelle aree protette possono essere promosse la valorizzazione e la sperimentazione di attività produttive compatibili'". La Regione: deve restare laziale - Leonessa è pronta a
diventare umbra .Dopo il sì del consiglio comunale al referendum
per la secessione "Una svolta importante" II sindaco incontrerà a
febbraio il presidente della Regione Umbria- LEONESSA - Alle 20 in punto
di - mercoledì 30 gennaio il consiglio comunale di Leonessa ha approvato
all'unanimità la delibera relativa al referendum per l'annessione del
comune reatino all'Umbria. La seduta straordinaria dell'assise
cittadina, convocata dal sindaco Alfredo Rauco, ha avuto un solo
punto all'ordine del giorno: "Richiesta di referendum per l'aggregazione
del Comune di Leonessa alla Regione dell'Umbria". L'annosa vicenda ha
inizio con l'abrogazione, da parte della giunta Marrazzo, con un
emendamento della legge finanziaria regionale per l'esercizio 2006,
della norma che avrebbe consentito la alizzazione di nuovi
impianti sul comprensorio sciistico Terminillo-Leonessa (la legge del 28
aprile 2006 ha abrogato il comma 3bis dell'ari. 8 della legge regionale
24 del 98)..Le numerose proteste della popolazione leonessana dei mesi
successivi al provvedimento hanno trovato ratio nell'esistenza di un
progetto per la realizzazione di nuovi impianti di risalita sul versante
nord del Terminillo con un " investimento privato di 55 milioni di euro
e nelle vane rassicurazioni ed impegni assunti dalla giunta Marrazzo e
mai rispettati. "Nonostante la nostra intenzione di dedicare una
sessione straordinaria del consiglio comunale all'ipotesi del referendum
sia stata annunciata in sede di conferenza stampa 60 giorni fa, nessun
segnale è arrivato dalla Regione in questi mesi, nemmeno una telefonata
- ha dichiarato il primo cittadino Rauco . Oggi in discussione ci sono
interessi e bisogni di una popolazione nata a Leonessa e che qui vuole
continuare a vivere". "Non è questo un problema di destra ne di
sinistra, piuttosto è un tema sentito in maniera viscerale da tutta la
popolazione, da tutti quei giovani costretti ad andar via da un
territorio che non offre alcuna possibilità - ha puntualizzato il
capogruppo di minoranza Francesco Boccanera - Per questo vogliamo
manifestare il nostro favorevole parere al referendum e alla
consultazione popolare". Rauco ha ringraziato le organizzazioni
sindacali di Rieti Cgil, Cisi e Uil per l'attenzione dedicata al
progetto "che non è semplicemente una colata di cemento sul Terminillo,
ma ben altro. Non chiediamo soldi ne alla Provincia di Rieti ne alla
Regione Lazio, semplicemente autorizzazioni". Il primo cittadino ha
preannunciato un incontro con il presidente della Regione Umbria da
tenersi nel mese di febbraio per concordare quale sarà la provincia
(Temi o Perugia) sotto la cui giurisdizione ricadrà il Comune di
Leonessa e per discutere di tutta la vicenda ed ha concluso il suo
intervento rallegrandosi per "la nota di colore al di là delle
polemiche" rappresentata dall'approvazione della delibera all'unanimità,
primo passo verso il distacco di Leonessa da Rieti: "La decisione di
questa sera rappresenta un segnale chiaro e preciso ed è una pagina
importante per la nostra storia, di democrazia e di appartenenza al
territorio - ha aggiunto al termine della seduta il consigliere
provinciale Paolo Trancassini, promotore dell'iniziativa -. Abbiamo
bisogno di risposte dalla politica e finora non le abbiamo ricevute. Il
problema è che i nostri amministratori sono uomini di partito e non 'di
territorio'. Non solleciterò su questo tema la discussione in Provincia
perché non mi aspetto risposte, ne mi aspetto di essere compresi". "Sono
scelte che sicuramente non si fanno a cuor leggero - ha ribadito Rauco
all'indomani della seduta -. Stamane (ieri per chi legge ndr} ho
ricevuto una telefonata dalla Prefettura informata dell'accaduto dai
giornali. Ho ribadito le nostre intenzioni e motivazioni. Vorremmo far
capire all'amministrazione regionale che questa iniziativa rappresenta
l'estremo grido di dolore di una popolazione che si sente trascurata e
vuole alzare la testa nei confronti delle istituzioni non cosi vicine
come dovrebbero. Vogliamo essere supportati e non sopportati! Credo che
ci sia disinteresse da parte delle istituzioni e, se così è, noi
perseguiremo la nostra strada, questa volta senza ripensamenti. La
richiesta di referendum sarà ora presentata alla Corte di Cassazione che
dovrà pronunciarsi sulla sua ammissibilità e stabilire una data per lo
svolgimento della consultazione popolare, cosi come dispone l'art. 132
comma 2 della Costituzione".(Daniela Caretta ) PERUGIA - Prime reazioni umbre alla richiesta del referendum avanzato all'unanimità mercoledì sera dal consiglio comunale di Leonessa. Il consigliere regionale dell' Udc Enrico Melasecche appoggia anche a nome del suo partito la richiesta. L'esponente dell'Udc ritiene che il territorio umbro cui dovrebbe guardare la città del Reatino è quello "della provincia di Terni, per non contribuire a squilibrare ulteriormente le due province umbre". Secondo Melasecche le forti potenzialità turistiche ed ambientali di Leonessa meritano da parte della Regione Umbria una seria valorizzazione di quel territorio "fino ad oggi dimenticato, anche in vista della realizzazione di un valido polo sciistico, unitamente a quello, da potenziare, del Terminillo. Sarebbe altresì necessario - aggiunge -valutare la ripresa dei lavori dell'infrastruttura viaria, la cosiddetta strada del Fuscello, che da anni giace nei cassetti della Provincia di Terni, apportando però le correzioni necessario a mitigarne l'impatto ambientale".
LEONESSA Referendum per andare in Umbria: è polemica - Marrazzo: Devono restare nel Lazio, Robilotta: Cancellate le norme contro gli impianti da sci - richiesta di referendum votata all'unanimità dal consiglio comunale di Leonessa per abbandonare il Lazio e passare all'Umbria, ha scatenato una lunga serie di reazioni. «I cittadini di Leonessa devono rimanere laziali e io mi impegno affinchè riescano a percepire l'attenzione che la Regione ha nei loro confronti»: ha detto il Governatore del Lazio, Marrazzo, in diretta ieri su Radio Radio. Per il Capogruppo alla Regione dei Socialisti Riformisti, Robilotta: «Per Leonessa non servono le parole di Marrazzo ma i fatti: occorre rivedere la perimetrazione della zona Zps e Sic e cancellare la norma di divieto alla sciovia a Leonessa. Su questo si sono impegnati gli assessori in aula, e questo è quello che deve fare Marrazzo se vuole evitare che i comuni escano dalla nostra Regione». Ecco l'onorevole Rositani che, a proposito del Terminillo, dice: «Non si può bloccare un'opera di tale portata utile per l'intero comprensorio; la Regione ha il dovere di sostenere a spada tratta la legittima richiesta della comunità di Leonessa. Il Prefetto, anche se non ha specifica competenza, potrebbe intervenire sui responsabili della Regione e della Provincia per sollecitare la definizione della vicenda». E al di là del confine che dicono? Di «riequilibrio territoriale» parla Enrico Melasecche consigliere regionale in Umbria e comunale a Terni (Udc) che «appoggia l'istanza bipartisan di Leonessa che dovrà necessariamente guardare al territorio ternano geograficamente e storicamente più vicino; le forti potenzialità turistiche ed ambientali di Leonessa meritano da parte dell' Umbria una seria valorizzazione di quel territorio fino ad oggi dimenticato». Melasecche è tuttavia l'unico a intervenire dall'Umbria: a palazzo Donnini, sede della Regione, il caso Leonessa non risulta all'ordine del giorno. (FRANCESCO CHIARETTI )
LEONESSA, l'Umbria è più vicina: approvato l'ordine del giorno
sulla separazione dal Lazio. «L'ordine del giorno è stato approvato
anche con il sostegno di due consiglieri di minoranza. Ora invieremo la
delibera al comitato per i referendum presso la Corte di Cassazione che
verificherà la i requisiti di ammissibilità e poi fisserà la data del
referendum». Queste le parole del sindaco di Leonessa Alfredo Rauco dopo
che il consiglio comunale di mercoledì sera ha approvato l'ordine del
giorno con il quale si chiede un referendum per spostare la
giurisdizione amministrativa del Comune di Leonessa dalla Regione Lazio
alla Regione Umbria. «Ho già chiesto per febbraio - ha aggiunto -grazie
a un sindaco umbro a noi vicino, la possibilità di fissare un
appuntamento con il presidente della Regione Umbria Maria Rita
Lorenzetti: lì discuteremo anche la possibilità di confluire
eventualmente nella Provincia di Terni o in quella di Perugia». Quindi
il progetto di «secessione» dal Lazio procede e mercoledì sera è stato
compiuto un passo importante. Un'azione lanciata dalla giunta di
centro-destra del Comune di Leonessa, guidata dal sindaco Alfredo Rauco,
minacciata già dal novembre 2007, per contestare i mancati interventi
della Regione Lazio per sviluppare a fini turistici il versante
leonessano del Terminillo, ed in particolare in relazione al progetto di
sfruttamento sciistico della Vallonina. La questione risale al 2001,
quando ,a guidare l'amministrazione comunale di Leonessa c'era Paolo
Trancassini, attualmente capogruppo di An alla Provincia di Rieti. Tutto
parte dalla proposta da parte di una società privata, di realizzare una
serie di impianti sciistici nella parte nord del Terminillo, sulla base
della quale il Comune fa partire l'iter burocratico che si inceppa sulla
presenza di vincoli paesistici sui 1S mila ettari di bosco interessati
dal progetto. La precedente giunta laziale, guidata da Storace, aveva
modificato i piani con una deroga, ma la condizione originaria era stata
ripristinata dall'attuale giunta Marrazzo. Attualmente, l'orientamento è
quello di realizzare un parco del Terminillo che non escluderebbe la
costruzione di impianti sciistici, ma il Comune di Leonessa ha deciso
comunque di scegliere la strada del referendum anche a causa della
lentezza con cui la questione si starebbe muovendo.
Leonessa Via libera al referendum per passare in Umbria - Passa in Consiglio la proposta del referendum - Leonessani al voto per decidere se passare con la vicina Umbria . LEONESSA - Tutti favorevoli. Il consiglio comunale di Leonessa ha approvato all'unanimità il referendum per passare in Umbria. Ora saranno i leonessani a decidere se rimanere nel Lazio o passare in una delle province umbre. Non hanno avuto dubbi i consiglieri. Alle 19.50 quando il sindaco Alfredo Rauco ha messo ai voti la delibera hanno alzato la mano tutti quanti. Poi è scattato l'applauso, liberatorio, della platea dell'auditorium Santa Lucia. La seduta era iniziata una quarantina di minuti prima. "La Regione e la Provincia - aveva esordito Rauco - in questi anni ci hanno sopportato, non ci hanno fatto sentire a casa nostra". Il primo cittadino ha poi ricordato come la scelta del referendum fosse stata annunciata dagli amministratori già da dicembre. "Da allora però - ha rincarato Rauco - nemmeno un portaborse di Marrazzo si è degnato di farci una chiamata per sostenerci". Alla richiesta del primo cittadino si è associata anche la minoranza. Una decisione quella leonessana che è legata, come ha dimostrato la discussione, anche alla mancata approvazione della legge regionale che doveva facilitare la nascita degli impianti sciistici sul versante nord del Terminillo.
Il sindaco Alfredo Rauco: «È l'estremo grido di dolore della provincia di
Rieti che deve rialzare la testa» - II ruggito di Leonessa: via dal Lazio
- Unanimità II consiglio comunale vota il referendum per
l'annessione all'Umbria LEONESSA - II consiglio comunale di
Leonessa, centro di 2800 anime della provincia di Rieti, ha approvato ieri una
delibera per richiedere l'indizione del referendum territoriale di aggregazione
all'Umbria secondo l'articolo 132 della Costituzione. Un voto che esprime tutta
l'insoddisfazione verso "enti che non ci supportano ma ci sopportano" -spiega il
Sindaco Alfredo Rauco - «Marrazzo ci disse nel 2006 che non potevamo permetterci
di perdere 56 milioni di euro di investimenti privati eppure ad oggi
non si è mosso nulla. Questa iniziativa è l'estremo grido di dolore non solo
della popolazione di Leonessa ma dell'intera provincia di Rieti che ha bisogno
di rialzare la testa». La preoccupazione di perdere cospicui finanziamenti e
veder quindi svanire concrete possibilità di sviluppo è talmente sentita che gli
amministratori della cittadina laziale nei mesi scorsi hanno incassato anche
l'appoggio di Cgil, Cisl, Uil e Ugl «ma i nostri politici continuano a non
dare risposte - spiega l'ex Sindaco e attuale capogruppo di An in Provincia di
Rieti Paolo Trancassini - per loro, purtroppo, il problema ormai è solo la
tenuta delle coalizioni». La prossima tappa sarà rincontro con la Presidente
della Regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti, «già fissato per la metà di
febbraio - assicura Rauco - anche per chiarire, in caso di vittoria dei sì,
quale sarà la provincia di destinazione tra Terni e Perugia». La decisione di
Leonessa non lascia indifferenti i consiglieri regionali che provengono dalla
Sabina. A sinistra, c'è chi parla di «sfida» del consiglio comunale e
dell'opportunità di «lavorare per un progetto di rilancio sul Terminillo». A
destra, l'ex sindaco di Rieti Antonio Cicchetti dice che «hanno tutte le ragioni
per essere imbufaliti». (Marco Fuggetta ) «Opera della falegnameria Marrazzo» - Leonessa lascia il Lazio per andare in Umbria? Ieri ne parlavano in Regione anche gli eletti del reatino sul caso Leonessa. A destra, l'ex sindaco di Rieti Antonio Cicchetti dice che «hanno tutte le ragioni per essere imbufaliti. Sono venuti a fare le manifestazioni sotto la Regione Lazio ma la "premiata falegnameria Marrazzo" ha garantito un tavolo sul Terminillo che è stato inconcludente. A me preoccupa e dispiace questo atteggiamento del Comune di Leonessa, che comunque è causato dall'inconcludenza di questa maggioranza regionale e del suo presidente». Per Anna Maria Massimi è consigliere regionale del Pd e originaria di Leonessa «questa è chiaramente una sfida posta dal consiglio comunale». «Non so se in Umbria conoscano o meno questa volontà di Leonessa - ha detto Mario Penili, consigliere del Pd - ho avuto modo di dire al sindaco di Leonessa di seguitare a lavorare per un progetto di rilancio del comprensorio del Terminillo affinchè possa essere approvato dalla Regione Lazio». Leonessa dice si alla secessione
Ieri l'Assise ha proposto la possibilità del referendum - L'annessione all'Umbria è arrivata in Consiglio- II sindaco: «I numeri ci sono» - A LEONESSA ieri si è tenuto il Consiglio comunale per la separazione dal Lazio e l'annessione all'Umbria. Ieri a Leonessa, borgo di poco meno di 2.800 abitanti in provincia di Rieti, il Consiglio comunale delle "grandi occasioni ": la massima assemblea cittadina ha proposto il referendum con il quale chiederà ai propri cittadini di abbandonare il Lazio per entrare nella vicina Umbria. «Abbiamo sicuramente i numeri per far passare questo ordine del giorno -aveva spiegato Alfredo Rauco, sindaco di Leonessa - Me compreso, la maggioranza ha 9 voti, quattro ne restano alla minoranza ma spero che ci possa essere una votazione unanime». Il sindaco ricorda che questa scelta di lasciare il Lazio «è l'ennesimo grido di dolore di una popolazione esasperata, non solo per la mancata approvazione degli impianti di sci sul versante nord, dove c'è da quattro anni un investimento di 55 milioni di euro». Il Consiglio ha richiamato la presenza di tanti cittadini interessati: a Leonessa «tutto esaurito» per il Consiglio delle 19. A segnalarlo era stato lo stesso primo cittadino: «Di solito ci incontriamo nella sala consiliare, per questa seduta abbiamo scelto di riunirci nella sala polivalente dell'Auditorium. Abbiamo previsto circa 200 posti a sedere».
E’ stata votata questa sera all'unanimità dal consiglio comunale di Leonessa la richiesta di referendum, con l'adozione della relativa delibera, per l'aggregazione del comune reatino alla Regione Umbria ai sensi dell'articolo 132 comma secondo della Costituzione italiana. Il sindaco di Leonessa, Alfredo Rauco, ripercorrendo le vicende che hanno portato a questa estrema decisione tra cui la mancata attenzione al progetto di costruzione di impianti sciistici sul versante nord del Terminillo ma anche in merito a ritardi nel campo della viabilità, ha dichiarato che «queste scelte non si fanno a cuor leggero» e che il referendum rappresenta «l'estremo grido di dolore non solo della popolazione di Leonessa ma dell'intera provincia di Rieti che ha bisogno di rialzare la testa». Rauco ha anche annunciato che a febbraio avrà un incontro con il presidente della Regione Umbria «anche per chiarire in caso di vittoria dei sì al referendum il passaggio alla provincia di Terni o di Perugina». E se Rauco ha spiegato di «aver intrapreso un percorso che porterà la delibera alla Corte di Cassazione, al ministero dell'Interno e poi in Parlamento, anche se resta aperto uno spiraglio», il capogruppo di An alla Provincia di Rieti, Paolo Trancassini, ha ribadito che la decisione del referendum ha messo in luce quanto «Melilli, Perilli, la Massimi e Marrazzo non abbiano capito nulla di ciò di cui hanno bisogno i territori».
Grazie,seguo con moltissimo interesse la realizzazione degli
impianti a Leonessa,considerandolo un bene prezioso assolutamente da
realizzare ,per dare lavoro a molti giovani,per portare le gente nelle
nostre montagne e dare un bel contributo al turismo locale,speriamo di
incontrarci presto nelle piste di Leonessa,dove lo scorso anno con un
grandissimo impegno siete riusciti a farci trascorrere qualche
bellissima domenica.
Cari abitanti del
Comune di Leonessa,
Esprimo la mia solidarietà
e la gioia di sapervi così attivi contro lo schiacciamento del
potere centrale a scapito dei piccoli comuni. Credo
personalmente che l' Umbria sarà felicissima di accogliere voi e
la vostra stupenda cornice ambientale.
Noi non siamo il paradiso ma sicuramente gli umbri
risponderanno positivamente ai vostri desideri.
Grazie
Giovanni da Terni
Purtroppo questo articolo ci è arrivato senza l'indicazione dell'autore. Noi rispetteremo e difenderemo la nostra e l'altrui libertà di poter esprimere le proprie opinioni. Sempre. Ma il tono canzonatorio con cui è stato redatto questo articolo ci urta terribilmente. www.leonessa.org Leonessa vuole l'Umbria, ma l'Umbria non lo sa - Referendum
per staccarsi dal Lazio, questa sera il consiglio comunale decisivo - La
protesta leonessana urlata forte dal sindaco Rauco e dal suo
predecessore Trancassini si ode chiaramente nella lontana Pisana a Roma,
mentre non riecheggia nemmeno flebilmente nell'attigua Monteleone di
Spoleto e, figuriamoci, a palazzo Donnini di Perugia, sede della Regione
Umbria. E' la questione della minacciata secessione dal Lazio di
Leonessa: questa sera alle 19 (diretta su Mep radio, anche in streaming)
il consiglio comunale decisivo per il varo del referendum con cui
chiedere ai 2800 cittadini leonessani se vogliono continuare a essere
targati RI oppure se preferiscono la sigla PG. Ammesso che l'iniziativa
prosegua, sembra infatti più gradito il passaggio alla provincia
perugina rispetto a quella ternana anche se qualche dubbio resta perche
la posizione geografica di Leonessa non è smaccatamente pendente verso
una delle due province umbre. Chiaro invece il motivo che ha spinto la
giunta comunale a spingere la protesta fino a un punto che in passato
era stato solo minacciato. La regione Lazio e la provincia di Rieti -
secondo Rauco e Trancassini - non danno ascolto alle richieste di
Leonessa in particolare su ciò che riguarda lo sfruttamento turistico
del Terminillo. Leonessa, minacciando la secessione, ha fra l'altro
ottenuto - a sorpresa - l'attenzione dei consiglieri regionali Perilli e
Massimi (attenzione a parole, eh), mentre fonti vicine a palazzo Donnini
fanno sapere che il caso Leonessa non risulta proprio all'ordine del
giorno.
LEONESSA Inizia oggi l'iter per la richiesta di annessione alla
Regione Umbria, presumibilmente nella Provincia di Perugia, da parte del
Comune di Leonessa. Inizierà con un consiglio comunale, cosi come
promesso nella conferenza stampa dello scorso novembre, in programma
oggi alle 19 all' Auditorium Santa Lucia (diretta su Mep Radio).
Grande attesa da parte della cittadinanza e grande attesa da parte dei
promotori dell'iniziativa, il Sindaco Alfredo Rauco e il predecessore
Paolo Trancassini. Non è difficile immaginare come i mesi trascorsi
dall'annuncio shock dell' avvio dell'iter per abbandonare il Lazio sono
stati vissuti da tutti i leonessani, ma anche dai tanti che puntano sul
più generale rilancio del Terminillo, nell' attesa di segnali concreti
dalla Pisana che permettessero finalmente l'avvio dei lavori per la
costruzione degli impianti di risalita sul versante Nord del Terminillo.
E invece il 30 gennaio è arrivato in un soffio e di segnali positivi per
il progetto della Isic spa neanche l'ombra. Semmai sono arrivati gli
ennesimi negativi, basti ricordare le polemiche relative all' ultima
finanziaria regionale approvata sul finire dell'anno che un giorno ha
fatto sperare nel via libera al progetto e il giorno dopo ha infranto
ogni aspettativa grazie alla bocciatura di un emendamento che secondo i
promotori avrebbe rappresentato la svolta per la realizzazione del
"Terminillo Superski". Dunque, nonostante i primi passi di questo
project-financing ri salgano al 2003, ancora oggi non si vede la luce
con la preoccupazione che i circa 50 milioni di euro di investimenti
privati spicchino il volo verso le terre del Nord. Chissà, forse dopo la
votazione odierna della delibera per il referendum di annessione
all'Umbria qualcosa cambierà. Anche perché il tempo inizia a stringere.
(Marco Fuggetta)
Leonessa - Domani (oggi 30 gennaio, n.d.r.) la seduta
straordinaria alle 19 del consiglio decide sul referendum per lasciare
la provincia di Rieti - C'è grande attesa per la riunione del
consiglio comunale di domani sera (stasera 30 gennaio, n.d.r.)che dovrà
decidere sul referendum per far trasferire il Comune di Leonessa dal
Lazio all'Umbria, così come era stato minacciato dagli amministratori
leonessani nelle scorse settimane. L'appuntamento è per le 19 presso
l'Auditorium Santa Lucia per una seduta dell'assise cittadina
che,sicuramente, in ogni caso, lascerà un segno indelebile. Il sindaco
Alfredo Rauco ha convocato il consiglio comunale straordinario, Un solo
punto all'ordine del giorno. Alla lettera: "Richiesta di referendum per
l'aggregazione del Comune di Leonessa alla Regione dell'Umbria". L'idea
che non è nuova da quelle parti, è iniziata a circolare insistentemente
nelle, scorse settimane quando la polemica sui mancati interventi della
Regione per sviluppare turisticamente il versante leonessano del
Terminillo è arrivata al culmine. Ma visto che tutto è rimasto più o
meno tale e quale ad allora, si passa dalle parole ai fatti.
LEONESSA - La secessione si avvicina. Approderà al consiglio comunale mercoledì prossimo la proposta di referendum per far passare il Comune in Umbria. La seduta straordinaria dell'assise cittadina è stata convocata dal sindaco Alfredo rauco per le ore 19. (Corriere di Rieti 27/01/08)
La notizia ha poco a che fare con la vicenda impianti : ma, a nostro modestissimo giudizio, sono estremamente significativi l'enfasi ed i tempi. Per carità, sulla salvaguardia dell'ambiente nulla da eccepire. Ci pare però assolutamente straordinaria (e cioè fuori dall'ordinario) l'enfasi e la tempistica con cui si da risalto alla notizia, in un momento così delicato per Leonessa ed i suoi Amministratori. Ancora innocenti sino a sentenza definitiva e sicuramente dalla parte della ragione su una vicenda, quella degli impianti sciistici sul versante nord del Terminillo, che deve perdere al più presto l'unico fattore che può definitivamente e favorevolmente risolverla: l'attenzione della gente. La Redazione LEONESSA Ex Bosi, processo agli amministratori - Abuso d'ufficio e violazione della legge sullo smaltimento dei rifiuti pericolosi, con queste imputazioni il sostituto procuratore della repubblica Lucia De Santis. al termine di una lunga inchiesta iniziata nel 2006, ha chiesto al giudice delle indagini preliminari il rinvio a giudizio del sindaco di Leonessa Alfredo Rauco, del suo predecessore e attuale consigliere provinciale di An Paolo Trancassini, e dell'assessore alla Sanità, Maurizio Rosati. L'udienza è stata fissata per il 14 aprile. Tra le parti offese figurano il Monte-piano Reatino e diversi artigiani leonessani. L'indagine si è concentrata sull'area dismessa dell'ex stabilimento di legname Bosi dove, negli anni, sono state rilasciate concessioni edilizie per costruire insediamenti artigianali. Unazona rivelatasi ad alto rischio ambientale per la presenza di rifiuti pericolosi. in particolare il comune, avevano ottenuto i lotti per realizzare attività produttive, ha riguardato le ultime due gestioni amministrative, quella dell'ex sindaco Trancassini e del suo successore Rauco. Le analisi hanno evidenziato che nel sottosuolo dell'ex Bosi c'è un'infinità di rifiuti tossici: materiale catramato e biodegradabile, imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose o contaminati, plastica, vetro, cemento e muratura. Una vicenda scaturita da un contenzioso tra l'amministrazione e la ditta dei fratelli Antonelli, alle quale era stata rilasciata da parte dell'ex sindaco Trancassini, l'autorizzazione per costruire un capannone destinato a officina. La sorpresa era arrivata in corso d'opera: il terreno celava rifiuti pericolosi, tra i quali amianto, un materiale derivante dalla demolizione dei capannoni industriali dell'ex fabbrica, terreni che il Comune avrebbe dovuto bonificare prima d i venderli alle aziende che ne avevano fatto richiesta. Invece, sostiene la procura, le concessioni sono state rilasciate aggirando l'ostacolo , per cui gli Antonelli avevano sospeso l'intervento invitando il Comune a bonificare la zona. L'esito negativo della richiesta aveva generato una vertenza tra amministrazione e privati, sfociata nella successiva inchiesta della magistratura. Sotto accusa le licenze edilizie rilasciate per costruire su terreni che non erano stati bonificati .( M.Cav.)
Il Ruggito di Leonessa : "Andiamo in Umbria" Il Comune ai piedi del Terminillo ,minaccia di staccarsi dal Lazio se non c'è il via libera agli impianti di sci (di Tiziana Lapelosa) Gli impianti sciistici a nord del Terminillo non si devono fare. Niente rilancio del turismo, dunque, e niente indotto per le popolazioni che abitano a nord di Rieti. Per una questione "politica", dice il Presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo dai microfoni di Radio Radio nel corso della trasmissione "Dillo a Marrazzo". Ossia il veto dei verdi e degli ambientalisti: non vogliono che si tocchi nemmeno un albero laddove dovrebbero essere costruiti gli impianti. I cittadini di Leonessa non gradiscono e minacciano di chiedere l'annessione all'Umbria, in provincia di Perugia per l'esattezza, con un referendum. Per capire la questione però, bisogna fare un passo indietro. Al 2001, quando a guidare l'amministrazione comunale di Leonessa c'era Paolo Trancassini (sindaco dal 1995 al 2002), che adesso occupa uno scranno da capogruppo di Alleanza Nazionale alla Provincia di Rieti. In veste di Sindaco riceve la proposta di una società privata, la ISIC S.p.A., per sfruttare la parte del Terminillo e creare una serie di impianti sciistici, attualmente presenti soltanto a sud. Il Comune accetta la proposta e parte l'iter burocratico. Si parte dalla conferenza di servizi il cui parere è positivo in merito al progetto, ma negativo dal punto di vista urbanistico: l'area, più o meno 18 mila ettari di bosco, è ristretta da vincoli paesistici che risalcono agli anni '70. In pratica non si può tagliare nemmeno un ramo degli alberi del Terminillo. Così la questione arriva alla Regione Lazio. All'allora Presidente della Regione Lazio Francesco Storace viene chiesto di modificare i piani paesistici con una deroga.Richiesta che viene discussa e approvata in consiglio regionale: gli alberi si possono tagliare con un piano di ripiantumazione. Ogni cento che vanno via, se ne dovranno piantare duemila. Così, con le spalle coperte, e certi di non andare contro legge, si prepara il piano per costruire i nuovi impianti. c'è però un 'imprevisto. Arriva quando alla Regione Francesco Storace è costretto a cedere il posto all'Unione, che vince con il 50.7% delle preferenze contro il 47.4% della Casa delle Libertà. E Marrazzo che fa ? "In maniera antidemocratica al primo bilancio cancella la legge. E, senza ascoltare il parere della Commissione, smantella tutto", dice l'ex sindaco. Che da vita ad un "pellegrinaggio" fatto di manifestazioni e lettere inviate a Marrazzo, che alla fine cede e decide di ascoltare le ragioni dei pro-impianti. "Avete ragione" dice il Presidente "adesso ci penso io e risolvo il problema", riferisce Trancassini. Ma il problema non è stato ancora risolto. "In consiglio regionale è stato addirittura bocciato un emendamento di An per ripristinare la normativa", dice l'attuale consigliere provinciale di Rieti, che ha chiesto "lumi" a Marrazzo su Radio Radio. "Lui mi ha detto: tu dici cose vere, ma c'è un problema politico, la verità è che i verdi non vogliono fare gli impianti" sottolinea ancora Trancassini, che ha parlato pure con Angelo Bonelli, capogruppo deu Verdi alla Camera.Anche da lui avrebbe ricevuto la stessa risposta. Tra le soluzioni possibili per dare via al progetto ci sarebbe la possibilità di inserire il comune di Leonessa in un parco, che però significherebbe ulteriori vincoli. "Siamo disposti anche a questo", fa sapere l'esponente di Alleanza Nazionale. La sola cosa certa, per ora, è che il prossimo 30 gennaio sarà presentata una delibera per indire un referendum: i cittadini saranno chiamati a votare il passaggio di Leonessa alla provincia di Perugia. "Ad oggi la premiata ditta falegnameria Marrazzo non ci ha dato risposte. E noi faremo il referendum. Siamo sicuri che destra e sinistra sono con noi e che in Umbria ci accoglieranno a braccia aperte. E poi qui gli ambientalisti non ci sono", ribadisce Trancassini. Che non si spiega perchè in Val d'Aosta, in Lombardia, in Toscana si può tutto e nel Lazio no. "Chiediamo l'applicazione dell'Articolo 3 della Costituzione". Che recita "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge". A dare man forte alla causa pro-impianti ci sono anche Cgil,Cisl,Uil.Anche loro hanno più volte sollecitato il presidente Marrazzo ad approvare il progetto.Anzi, "urlano da mesi", riferisce Trancassini. Che riserva una stoccata all'attuale assessore regionale all'ambiente, il verde Filiberto Zaratti. "Gli ho chiesto se scia, lui ha detto di si.Ma è sicuro che sulle piste dove va a sciare non sia stato tagliato nemmeno un albero?"
Riceviamo oggi, 22 gennaio 2008 ,questa e-mail
Caro Presidente,
Lei è perfettamente
al corrente che noi, a Leonessa, aspettiamo ben altro.
Ben
altro , cito testualmente, dei "2
milioni e 500 mila euro per interventi di
ammodernamento e messa a norma degli impianti di risalita di tutte
le stazioni sciistiche presenti nel Lazio”. Progetto della Regione è
creare un Parco del Terminillo per tutelare l’ambiente ma anche far
crescere il turismo nel territorio investendo nelle strutture
ricettive."
Il nostro Sindaco, Alfredo Rauco, nel recente incontro con la cittadinanza del 4 gennaio scorso ( http://www.leonessa.org/2007/comitato/incontro.htm ) ha stimato in 8 milioni di euro la cifra necessaria per un significativo intervento di ammodernamento del nostro impianto di Campo Stella; cifra ben diversa da quella da Voi stanziata per tutti gli impianti presenti nel Lazio.
Lei è
perfettamente al corrente che al nostro progetto per gli impianti
sciistici del versante nord del Terminillo serve una sola cosa: una
deroga.
Lei ha
ammesso, proprio in occasione della trasmissione radiofonica su
Radio Radio "Dillo a Marrazzo" ed in occasione dell'intervento in
diretta del nostro ( "nostro" perchè pochi politici hanno cosi a
cuore la nostra terra come lui) consigliere provinciale Paolo
Trancassini, che il problema che frena oramai da sei anni la
costruzione dei nuovi impianti è di natura squisitamente politica.
Ed allora,
caro Presidente Marrazzo, mi creda, non riesco a capire.
Politico
perchè?
Perchè per
tenere in piedi delicati equilibri di governo, si può rinunciare
all'unica, vera possibilità di sviluppo del nostro territorio ?
Perchè magari
gli impianti si faranno, ma ne va cambiata la genesi ?
Leonessa si
prepara ad un appuntamento cruciale per il suo futuro. Tale sarà la
convocazione del Consiglio Comunale del 30 gennaio, chiamato a
rendere reale l'iniziativa di scissione dalla Regione che Lei
rappresenta.
Noi aspettiamo
un segnale vero, deciso: un segnale per il futuro di Leonessa.
Sempre sperando che gli investitori ed i 50 milioni di Euro non
cambino strada.
Ci venga a
trovare su
www.leonessa.org
(il Web, Lei lo sa, può annullare le distanze)
Buon Lavoro.
Un Suo
elettore.
Dopo la visita l'affondo del responsabile provinciale di FI Imperatori «Marrazzo in Sabina? Promesse e omissioni» Dopo la visita nel Cicolano del Presidente della Regione Piero Marrazzo arriva l'affondo del Coordinamento provinciale di Forza Italia che accusa l'ex Mi Manda Raitre di continuare a "fare promesse che non mantiene, omette di citare le reali problematiche e amplifica quei pochi finanziamenti regionali destinati alla nostra provincia". Si comincia dai 30 milioni di euro in tre anni destinati alla Rieti-Torano che "non basteranno certamente per completarla" - spiega Moreno Imperatori -"ed in ogni caso, pur essendo un'opera importante, da realizzare, la vera priorità infrastrutturale urgente, resta il collegamento con Roma". Poi Forza Italia cita Claudio Di Berardino, il segretario della Cgil che, durante la conferenza programmatica di An, "ha annunciato che visti i continui rinvii, l'assenza ad incontri programmati ed il comportamento emissivo della Regione Lazio, forse restano da compiere soltanto azioni forti, quali lo sciopero generale". I problemi sono sempre gli stessi, ribadisce Fi, dai trasporti alla sanità, dalle infrastrutture al lavoro, tutti "fortemente accentuati" con la giunta Marrazzo. Fi si chiede come mai tanta disattenzione della Regione nei confronti di Rieti considerando, oltretutto, la medesima colorazione politica della maggioranza che governa alla Pisana e di quella in sella a Palazzo d'Oltre Velino.
RIETI Marrazzo nel Cicolano, critiche da sindacati e Forza Italia
.Attaccano Forza Italia, ma anche i sindacati per via di promesse non
mantenute da parte del presidente della Regione. «Credevamo - affermano
Di Berardino, Paolucci e Raccogli, segretari di Cgil, Cisi e Uil - che
la visita di Marrazzo potesse significare anche la risposta alla lettera
che il sindacato Confederale reatino aveva rivolto allo stesso
presidente della Regione, chiedendogli, tra, l'altro, di riprendere il
confronto sul "patto di Rieti 2015" prima dell'approvazione del bilancio
regionale. Ad oggi, sul suddetto patto, continuiamo a registrare un
silenzio incomprensibile. Indubbiamente il finanziamento di 3O milioni
di euro per la Rieti-Torano nel triennio 2008-2010 è un fatto molto
importante, anche se tale importo, al momento, corrisponde a circa il 40
per cento dei 70 milioni di euro occorrenti a completare l'intera opera.
Restiamo ancora- aggiunge il sindacalista - in attesa delle altre
risposte su una grande opera infrastrutturale capace di collegare Rieti
con Roma, sul riconoscimento dello stato di crisi per favorire
l'incentivazione all'apertura anche di nuove attività produttive a
Rieti, sul turismo e lo sviluppo del Terminillo e della montagna, sulla
crescita e il potenziamento dell'Università e sul superamento della
precarietà e la stabilizzazione dei lavoratori». Morene Imperatori,
responsabile provinciale di Forza Italia, afferma che «pur nel rispetto
istituzionale dovuto al Presidente della Regione, come possiamo non
rilevare che quando lo stesso visita la nostra provincia, fa promesse
che poi non mantiene, omette di citare le reali problematiche ed
amplifica la portata di quei pochi finanziamenti regionali destinati
alla ns provincia. Infatti, i 30 ml. di euro, in tre anni,, per la
Rieti-Torano, non basteranno certamente per completarla ed in ogni caso,
pur essendo un'opera importante, da realizzare, la vera priorità
infrastrutturale urgente, resta il collegamento con Roma».
Marrazzo: pronti i 30 milioni per la Rieti-Torano di MARIA LUISA
POLIDORI Trenta milioni di euro inseriti nella Finanziaria per il
completamento della Rieti-Torano (da suddividere in tre successive
tranche: 5 milioni di euro nel 2008,10 milioni nel 2009 e 15 milioni che
arriveranno nel 2010). E' quanto confermato ieri pomeriggio dal
presidente della Regione Piero Marrazzo, in occasione delle visita nel
Cicolano, dove è stato accolto dal presidente della Provincia Fabio
Melilli, dai consiglieri regionali Mario Perilli e Anna Maria Massimi,
dall'assessore Luigi Taddei, dai sindaci della Vallata e dal presidente
della Comunità Montana Carmine Rinaldi. Obiettivo: verificare lo stato
in cui versa attualmente questa parte della provincia reatina ed
ipotizzare percorsi concreti di crescita e rilancio. E' il sindaco di
Petrella Salto Marcello Bellizzi a farsi subito portavoce delle esigenze
di una terra che, nonostante la ricchezza di risorse naturali (dal
patrimonio boschivo ai laghi fino all'energia pulita), non riesce ancora
a trovare la rotta 'giusta per il decollo. «Non vogliamo assistenza - ha
rimarcato il sindaco - ma piani di sviluppo utili a far fruttare le
risorse di cui disponiamo. Servono servizi garantiti che trattengano i
giovani nel nostro territorio». «Il Reatino ed il Cicolano devono uscire
dall'ombra e tornare ad essere protagonisti», ha risposto Marrazzo
indicando poi la strada che la Regione ha scelto di percorrere: «In un
ambiente come questo diventa prioritario investire nel turismo,
attraverso la realizzazione di un itinerario turistico-religioso che
assicuri un importante ritorno economico». Le tappe già sono delineate:
da Rieti fino al cuore del Cicolano, passando per l'abbazia di San
Salvatore maggiore a Concerviano, le grotte Val de' Varri a
Pescorocchiano, il monastero di Santa Filippa Mareri e, ovviamente, il
lago del Salto.
Ha avuto inizio a Concerviano, nella splendida abbazia di San
Salvatore Maggiore, in corso di recupero da diversi anni, la visita del
presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, al Cicolano. A fare da
Cicerone al governatore il sindaco Pierluigi Buzzi, che lo ha informato
sullo stato dei lavori. Marrazzo ha parlato nell'occasione di un nuovo
modello di sviluppo che tenga conto del territorio vasto, poco popoloso e
con molti comuni della provincia di Rieti, ed ancora di turismo legato allo
sviluppo degli itinerari del monasteri del Lazio, ; di accoglienza del
territorio e di ambiente. Il sindaco, che ha definito "storica" la visita
del governatore, ha spiegato che il recupero dell'abbazia è avvenuto grazie
a fondi regionali e che tra le ipotesi al vaglio c'è quella di renderla una
attrattiva per il turismo. Poi via verso Pescorocchiano, dove Marrazzo -
accompagnato dal presidente della Provincia, Fabio Melilli, e dal
consigliere regionale Mario Perilli - ha tenuto un discorso sull'importanza
dei tenitori prima di visitare le Grotte di Val de' Varri, ospite del
sindaco Mario Gregori. "Abbiamo intrapreso la politica della valorizzazione
dei territori e non dello stravolgimento. Bisogna partire da qui e ascoltare
i territori. Dobbiamo lavorare senza perdere nessun pezzo delle economie",
ha detto citando il piano di sviluppo rurale, le questioni della mobilità e
dei fondi strutturali europei. La visita è terminata nella sala
consiliare di Petrella Salto dove nel tardo pomeriggio Marrazzo ha
incontrato i cittadini, il sindaco Marcello Bellizzi, il presidente della
VII Comunità montana e primo cittadino di Fiamignano, Carmine Rinaldi.
Neve e sole, finalmente si scia Primo "vero" finesettimana per gli sciatori al Terminillo. Aperti i superstiti lapis roulant Togo, Carbonaie, seggiovia quadriposto e Cardito sud: 40 i centimetri di neve. Ieri una bimba è caduta e si è fratturata una tibia. Impianti aperti anche a Selvarotonda di Cittareale. (web-cam su www.cittareale.it). Sul Terminillo continuano comunque le disavventure per i turisti: Alessandro Smeraldi ha buttato una giornata perché la Scuola sci Terminillo, ha scritto in una lettera, non gli ha fatto trovare il mestro per la prenotata lezione di sci da fondo: «Avevano il mio numero di cellulare, potevano almeno evitarmi il viaggio da Roma. E in tutto il Terminillo, giovedì scorso, non si è trovato un sostituto: è mancanza di professionalità. Triste anche il contesto della stazione: vetrine polverose, bar freddi e vecchi, niente pista di pattinaggio». Replica la scuola: «Sì, il cliente ha ragione: il maestro ha avuto un impegno improvviso e non siamo riusciti a sostituirlo, ma ci siamo scusati e l'abbiamo invitato a tornare»
" Qui si avverte da più parti la necessità di dare concretezza realizzativa ai progetti che vengono predisposti e presentati fondamentalmente perchè, dopo il declino e tanti anni di non risposte, si percepisce sempre più .con evidenza, il bisogno di vedere risolti i problemi aperti affinchè possano dare anche soluzioni lavorative ai tanti giovani disoccupati, ai cassintegrati e ai lavoratori in mobilità. Sostanzialmente, bisogna ricreare le condizioni per una crescita economica e produttiva e dei servizi nella nostra provincia così da rideterminare una fiducia e una speranza per un futuro più certo e positivo. Ecco perché nella nostra realtà, anche per il livello basso a cui è arrivata la crescita, è necessario poggiare la risalita non su un unico fatto ma bensì su più possibilità di intervento, cosicché da una parte si tampona l'emergenza e dall'altra si ricostruisce una prospettiva; per questo è giusto parlare di "sviluppi" seppur tutti debbano far parte di un progetto più complessivo. Il Terminillo, come detto in altre occasioni, può rappresentare una delle opportunità da integrare con le altre a patto che si creino le condizioni di contesto per realizzare lo sviluppo. Il recente orientamento espresso dalla Regione Lazio circa il fatto di voler procedere a rivitalizzare gli impianti esistenti affinchè tutti possano funzionare è indubbiamente un fatto importante e una attenzione che non va sottovalutata, ma tutto questo non può significare la marcatura del passo poiché c'è bisogno di andare oltre. Infatti, la stessa Regione è chiamata a pronunciarsi in termini espliciti sul progetto del Terminillo presentato dalla Provincia di Rieti e dal Comune di Leonessa al fine di indicare quali sono gli interventi che si possono fare fin da subito con l'attuale legislazione e quelli che abbisognano di una modifica all'attuale normativa ; in tal modo sarà possibile definire un percorso certo anche dal punto di vista temporale. Modificare la norma non necessariamente deve significare la devastazione ambientale, bensì deve saper conciliare lo sviluppo (con ulteriori interventi anche infrastrutturali ), il rispetto e la salvaguardia ambientale, in una parola occorre realizzare uno sviluppo sostenibile, ma comunque ,lo sviluppo. I rinvii e i ritardi con cui la Regione sta procedendo su questo tema non fanno il bene di Rieti, pertanto è ora di evitare di nascondersi dietro l'una o l'altra motivazione, bisogna assumersi le responsabilità e almeno rispondere. Per l'ulteriore sviluppo del Terminillo la partita decisiva si gioca su quello che si farà in questa montagna sia in termini infrastrutturali, sia in termini di servizi e non sulla modalità di gestione attualmente aperta tra Parco e Consorzio, poiché tale scelta deve essere conseguente alle "cose" che bisogna gestire e promuovere." Claudio Di Berardino segretario della Cgil di Rieti (Corriere di Rieti 17/01/08 ).
RIETI : Neve al Terminillo e si pensa al Consorzio -
Finalmente la neve. Abbondante precipitazione sul Terminillo, sul
versante Leonessano, sui Monti della Laga. Oltre cinque ore di nevicata
sopra i 1200 metri e 25 cm di manto fresco. E con i fiocchi bianchi e la
riapertura delle piste e in arrivo anche il Consorzio del Terminillo. E
questa volta potrebbe essere davvero la volta buona. Capofila il
municipio più grande e cioè Rieti, con l'assessore Costini che
probabilmente è riuscito a trovare il verbo giusto con i
l'Amministrazione Provinciale e a coinvolgere, così, con più scioltezza
gli altri Comuni che hanno pertinenza sul massiccio terminillese. Se il
Consorzio riuscisse a prendere forma significherebbe «sciogliere» tutti
i lacci e le falde di campanile tra Rieti, Leonessa, Cittaducale,
Antrodoco, Micigliano, Cantalice. Molto dovrà fare anche la Regione
Lazio che ha preannunciato impegni non ancora ben definiti. «È un
progetto ambizioso - dice l'assessore Cosimi - ma questa volta i Comuni
e la Provincia sono davvero convinti di voler far bene e di rinunciare
alle divisioni di parte. Uniti potremo chiedere molto di più in
Regione». Intanto, mentre la Regione Abruzzo e il Consorzio Abetone
della Toscana stanno «tappezzando» Roma di pubblicità e campagne
promozionali per lo sci* la Regione Lazio si è praticamente dimenticata,
almeno nella comunicazione, del Terminillo, di Leonessa e di Cittareale.
Sinceramente, ci riesce difficile capire. Da un lato, una Provincia con ben chiara in mente l'importanza di valorizzare e potenziare le strutture sciistiche del territorio (vedi le nuove piste di Selvarotonda), dall'altro l'assoluto ostracismo verso il progetto degli impianti sciistici ricadenti nel territorio di Leonessa. Si investono finanziamenti europei (perchè no su Campo Stella, il cui impianto nel 2008 cessa la sua vita tecnica?) e si afferma che "L'iniziativa s'inquadra nel programma degli interventi per il potenziamento e la valorizzazione delle stazioni turistiche montane del Terminillo, Leonessa e Cittareale, che la Provincia di Rieti ha predisposto e che con questa opera vede la realizzazione di un primo significativo intervento (Corriere di Rieti - 5 gennaio 2008)". Confidiamo che il prossimo significativo intervento siano i nuovi impianti sciistici di Leonessa e l'ammodernamento di Campo Stella. Si legge "Per l'occasione l'amministrazione comunale di Cittareale rivolgerà un sentito ringraziamento al Comune di Leonessa e alla Comunanza agraria di Terzone S. Pietro che "con la loro disponibilità hanno permesso la realizzazione di questo nuovo impianto scioviario (Corriere di Rieti - 5 gennaio 2008)". Il comune di Leonessa è disponibile (e sinceramente non vediamo perchè non lo debba essere): purtroppo constatiamo che le Istituzioni non sono così disponibili con la nostra voglia di futuro...Cosa ci guadagna Leonessa con questa ennesima dimostrazione di estrema disponibilità ? Constatato che (e sinceramente, ce ne rallegriamo) "Nato nel 2000, agli albori di internet, il sito dì Cittareale ha raggiunto, proprio in questi giorni, quota 279mila accessi, un dato che rappresenta un traguardo di tutto rispetto per una piccola realtà. Con oltre tremila file presenti, il sito fornisce informazioni sulle iniziative del Comune, pubblicando aggiornamenti e notizie sulle attività politiche, culturali, sportive e folcloristiche locali.... (Nuovo Rieti Oggi - 2 gennaio 2008), ci teniamo in maniera particolare a ricordare che, dal 4 luglio 2000 ( e non sono proprio gli albori di internet...) Leonessa è in rete con www.leonessa.org , che i visitatori od oggi sono 229.072 e che di un "fenomeno" come il sito di Leonessa poco se ne parla (anzi per niente...). Purtroppo, lo confessiamo, ci mancano le webcams. Fate costruire gli impianti a Leonessa. Provvederemo subito... Sinceramente, ci riesce difficile capire... La Redazione di www.leonessa.org
La Regione pensa al rilancio del Terminillo e Costini attacca la
Massimi «Un pannicello caldo, approvasse le leggi» .È andato in scena
ieri un incontro alla Pisana al quale hanno preso parte il Presidente
della Regione Lazio Piero Marrazzo, i consiglieri regionali del Pd,
Mario Perilli e Anna Maria Massimi, l'assessore all'agricoltura Daniela
Valentini, quello all'urbanistica Massimo Pompili e quello all'Ambiente
Filiberto Zaratti. Al centro della discussione "le misure necessario al
rilancio del turismo nel comprensorio del Terminillo". Secondo quanto
comunicato dall' ente "nel corso della riunione è emersa la forte
volontà di applicare quanto già stabilito dall'ultima legge finanziaria,
per realizzare, anche nell'immediato, opere di ammodernamento e messa a
norma degli impianti di risalita già esistenti". Per capire quali
saranno gli interventi in concreto però bisognerà attendere i prossimi
giorni nei quali ci saranno degli incontri tra Regione e Provincia.
Intanto sono arrivate le prime reazioni. L'assessore comunale Felice
Costini è durissimo con la Massimi, dopo uno scontro andato in scena già
giovedì durante il consiglio a Palazzo di Città. "La Massimi si dovrebbe
vergognare" - dichiara -"perché tenta ancora di vendersi quello che è un
pannicello caldo, tra l'altro approvato grazie all'emendamento del
consigliere Cicchetti (capogruppo regionale An), per un intervento di
rilancio del Terminillo. La conhsigliera Massimi se veramente avesse a
cuore le sorti di Rieti, ma evidentemente a questo punto non conosce
Rieti, dovrebbe impegnarsi per far approvare le leggi che
permetterebbero la realizzazione di nuovi impianti visto che attualmente
al Terminillo sono rimasti solo 4 km di piste, declassando la nostra
montagna da stazione sciistica a stazione climatica".(Marco Fuggetta)
Presto l'incontro con la Provincia - Rilancio del Terminillo -
Ieri vertice in Regione - La Regione prova a rilanciare il turismo del
Terminillo. Si è tenuto ieri un incontro presso la sede della Regione Lazio,
tra il Presidente Piero Marrazzo, i consiglieri regionali Mario Perilli e
Anna Maria Massimi (Pd), l'assessore all'Agricoltura, Daniela Valentini,
l'assessore all'Urbanistica Massimo Pompili e l'assessore all'Ambiente
Filiberto Zaratti, per discutere le misure necessario al rilancio del
turismo nel comprensorio del Terminillo. "Nel corso della riunione -recita
una nota della Regione - è emersa la forte, volontà di applicare quanto già
stabilito dall'ultima legge finanziaria, per realizzare,anche
nell'immediato, opere di ammodernamento e messa a norma degli impianti di
risalita già esistenti". Nei prossimi giorni è prevista una serie.di
incontri tra la Regione Lazio è la Provincia di Rieti per definire i
dettagli degli interventi, Insomma. la Regione, almeno a parole, intende
mettersi al lavoro per il rilancio del Terminillo. Negli ultimi mesi non
sono mancate infatti le polemiche, specialmente con gli amministratori di
Leonessa che reclamano per i ritardi nella costruzione degli impianti nel
versante nord del Terminillo. Anche i sindacati recentemente hanno fatto
sentire la loro voce.
Ringraziamo di cuore Massimo Spadoni e MEP Radio per la tempestiva segnalazione.
Lascio all'intelligenza degli affezionati amici di www.leonessa.org l'interpretazione di questo incredibile comunicato della Regione Lazio. Comunicato che rappresenta il nulla assoluto, pericolosissimo metodo per prendere tempo e non decidere niente. Con profonda tristezza. Da uno che li ha votati. giannibolletta@leonessa.org
Si è tenuto oggi un
incontro presso la sede della Regione Lazio, tra il Presidente
Andrea Camprincoli -
Ufficio
Stampa
Licenziamenti sul Terminillo - Sul Terminillo l'Epifania si è
portata via tutte le feste e anche sessanta posti di lavoro. Quello che
sino a qualche giorno fa era solo un pericolo, una malaugurata ipotesi
che poteva essere scongiurata con una bella nevicata, si è trasformata
in realtà: niente precipitazioni nevose, niente lavoro. Quasi tutti gli
impianti restano chiusi e stagione sugli sci che stenta a decollare.
Archiviato il lungo ponte di Capodanno, con prenotazioni e presenze da
tutto esaurito, gli operatori di Pian de' Valli e dintorni hanno
iniziato già a «soffrire» dal 2 gennaio scorso ma poi da due giorni i
turisti si vedono con il contagocce. Ristoratori, camerieri, baristi,
maestri di sci, noleggiatori, un «esercito» di addetti stagionali che ha
ricevuto la lettera di licenziamento perché il «circo bianco» non
decolla. «Un vero peccato se si pensa che là stazione di Pian de Valli,
negli ultimi due anni, si è dotata di una modernissima seggiovia, che la
Pista da Fondo ha inaugurato l'illuminazione notturna, che in alcuni
alberghi sono stati investiti molti soldi per migliorare le strutture,
che il Comune di Rieti ha cercato di migliorare l'urbanistica - dice
l'assessore al Terminillo Costini - ormai siamo certi, lo stesso turismo
sulla neve va riprogrammato con impianti anche a Nord, con accordi ed
investimenti chiari con Leonessa, con circuiti legati allo sport
estremo, alle bike d'altura, alla cura del corpo e dello spirito. Tutte
varianti che Terminillo non ha e se non nevica sul versante a sud-ovest
siamo rovinati».
Guardate come la stessa fonte di notizie ( un
sondaggio dell'Ipr Marketing pubblicato ieri , 7 gennaio 2008,da "II Sole 24
ore" ) viene letta in maniera diametralmente opposta dagli organi di
informazione...
Emili e Melilli salgono nell'indice di gradimento RIETI - Sale il gradimento dei reatini nei confronti dei loro amministratori, almeno per quanto riguarda il sindaco e il presidente della Provincia. E' quanto emerge dal sondaggio dell'Ipr Marketing pubblicato ieri da II Sole 24 ore, Nella Governance poll 2007 il sindaco di Rieti Giuseppe Emili ha fatto un balzo m avanti di 5 punti percentuali: Emili passa da un gradimento tra i cittadini di Rieti del 46,5 per cento nel 2006 al 51,5 per cento del 2007 che gli vale un 78° posto in classifica in coabitazione con il primo cittadino di Chieti, Francesco Ricci. Anche il presidente della Provincia Fabio Melilli ha fatto un passo in avanti, seppur di minor entità, dal 49,7 per cento del 2006 il presidente della Provincia di Rieti sale al 50 per cento spaccato di gradimento tra gli elettori. Un gradimento quello di Melilii che lo fa posizionare al 70 posto insieme ad altri 4 presidente di Provincia: Graziano Emesto Milia (Cagliari), Pasquale Onida (Oristano), Filippo Collura (Caltanissetta) e Alessandro Mazzoli (Viterbo). Nella tabella pubblicata dal quotidiano economico i due dati, gradimento nel 2006 e nel 2007, sonò comparati con il dato uscito dalle urne alle elezioni. Per la cronaca il sindaco che ha maggior consenso tra i suoi elettori secondo questo sondaggio è il primo cittadino di Salerno Vincenzo De Luca, mentre l'ultimo è quello di Cosenza, Salvatore Perugini. Per i presidenti di Provincia la palma del migliore va a Vincenzo Bemazzoli di Parma mentre il peggiore è Mario Strassoldo Graffembergo.
Per Emili e Melilli è in calo il consenso dei cittadini - Emili e Melilli uniti da una caratteristica: calo del consenso dei cittadini. A dirlo il «Governance Poll», l'indice di opinione che, pur non essendo uno strumento di previsione sull'esito delle prossime elezioni, esprime il gradimento attuale della popolazione per i sindaci dei comuni capoluogo, presidenti di Provincia e di Regione. Allora, il sindaco Emili, 79mo, eletto nel 2007 con un consenso del 52,2 oggi ritrova al 51,5 pari ad un meno 0,7. Facendo un raffronto con i «colleghi» del Lazio, primo, subito dietro il sindaco della Capitale Veltroni, al 25mo posto c'è Vincenzo Zaccheo, di Latina al 59,5% dopo un consenso elettorale del 62,2%. A seguire il primo cittadino di Vìterbo. Gabbianelli con 58% e cioè con 1,2% in più rispetto quel 56,8% del consenso elettorale. 50mo il sindaco di Frosinone Michele Marini con 55% cresciuto di 1,7 dalle elezioni. Il presidente Melilli, invece, nella 71ma posizione, ha un consenso del 50% mentre alle elezioni aveva un 51,7 con una perdita, dunque, dell'1,7%. Ben lontano dal collega Armando Cusani, di Latina, 26mo con il 56.5% contro 1,7% in meno rispetto il consenso elettorale del 58,2%. Dietro Melilli c'è il presidente di Viterbo Alessandro Mazzoli, 74mo con 50% con un meno 2,3% elettorale; staccato all'89mo posto; Francesco Scalia, di Frosinone, con il 47% con un clamoroso 9,5% in meno dalle elezioni. Il peso della valutazione dei cittadini è un importante elemento da tenere in considerazione non solo per comprendere se si sta operando bene o male, ma soprattutto per verificare se le azioni messe in atto siano state percepite dagli elettori. È questa la chiave di lettura del sondaggio effettuato dall'Istituto demoscopico IPR Marketing per conto del So-le-24 Ore. (Sarina Biraghi)
Cittareale - Da oggi impianti funzionanti. Fabio Melilli inaugura la nuova sciovia a Cittareale. Con lui oggi anche il presidente della VI Comunità Montana del Velino, Giancarlo Cococcioni, e il sindaco di Cittareale, Pier Luigi Feliciangeli. Il nuovo impianto sarà aperto oggi al pubblico: si tratta di una sciovia a fune alta Si chiama "Campo Scuola Selvarotonda" e si trova a 1690-1798 metri sul livello del mare. Due nuove piste da utilizzare per gli amanti dello sci, due chilometri in parte dedicati alla creazione di uno snowpark per le discipline freestyle, unico nel centro Italia. Un tassello in più che si unisce alle iniziative volute da palazzo d'oltre Velino per rilanciare lo sviluppo del monte Terminillo, Leonessa e Cittareale appunto. La realizzazione del nuovo impianto, costato complessivamente 660mila euro, èstata possibile grazie ad un finanziamento Do-cup di 594mila euro che la Regione Lazio, con il coordinamento dell'Amministrazione Provinciale, ha destinato al Comune di Cittareale, che aveva impegnato per l'opera 66mila euro del proprio bilancio. Un impianto che dovrebbe contribuire a rilanciare turisticamente una delle zone più interessanti della nostra provincia. Due nuove piste per gli amanti del freestyle .(Eliana Di Lorenzo)
Prevista per questa mattina a mezzogiorno l'inaugurazione dello skilift Nuova sciovia a Selvarotonda , l'impianto sarà parte di un attrezzato «snowpark» - La direzione regionale Trasporti della Regione Lazio con decreto del 2 gennaio 2008 ha autorizzato l'apertura al pubblico esercizio della sciovia a fune alta «Campo Scuola Selvarotonda» (a 1690-1798 metri sul livello del mare) nel Comune di Cittareale. Il nuovo impianto scioviario "Campo Scuola" permette l'utilizzo di due nuove piste per ulteriori due chilometri e verrà in parte dedicato alla creazione di uno snowpark attrezzato, dedicato interamente alle discipline freestyle unico nel centro Italia, dove gli appassionati di snowboard potranno esercitare questa nuova e affascinante disciplina in un impianto dotato di tutti i parametri di omologazione e sicurezza. L'iniziativa s'inquadra nel «Programma degli interventi» per il potenziamento e la valorizzazione delle stazioni turistiche montane del Terminillo, Leonessa e Cittareale, che la Provincia di Rieti ha predisposto e che con questa opera vede la realizzazione di un primo significativo intervento. La realizzazione del nuovo impianto, del costo complessivo di 660mila euro, è stata possibile grazie ad un finanziamento con fondi Docup di 594.000 euro che la Regione Lazio con il coordinamento della Provincia di Rieti hanno destinato all'iniziativa, ed all'utilizzo per 66mila euro dei fondi di bilancio del Comune di Cittareale. Questo impianto rappresenta un ulteriore passo in avanti dell'ampliamento della Stazione Sciistica di Selvarotonda permettendo un importante incremento della capacità ricettiva per gli appassionati dello sport invernale. Oggi alle ore 12 si terrà l'inaugurazione e l'apertura al pubblico del nuovo impianto alla presenza del Presidente della Provincia Fabio Melilli e del Presidente della VI Comunità Montana del Velino Ing. Giancarlo Cococcioni. Con l'occasione l'amministrazione comunale di Cittareale rivolge un sentito ringraziamento al Comune di Leonessa ed alla Comunanza Agraria di Terzone San Pietro che con la loro disponibilità hanno permesso la realizzazione di questo nuovo impianto scioviario. Per la provincia reatina una importante novità nell'ambito del potenziamento degli impianti di turismo invernale.
CITTAREALE - Da questa mattina ci saranno due piste in più a Selvarotonda di Cittaducale. Si tratta di piste che saranno dedicate in parte alle nuoye discipline sulla neve come lo snowboard. Si tratterà del primo impianto completamente omologato per questa affascinate disciplina. Gli appassionati sono avvertiti, da oggi, quando sarà tagliato il nastro dei due nuovi impianti, ci sarà uno spazio tutto dedicato a loro. La direzione regionale dei trasporti della Regione Lazio, infatti, con un decreto del 2 gennaio 2008 ha autorizzato l'apertura al pubblico della sciovia a fune alta "Campo scuola Selvarotonda" (1690-1798 metri) situata nel territorio comunale di Cittareale. Il nuovo impianto scioviario "Campo Scuola" permette l'utilizzo di due nuove piste per ulteriori due chilometri e verrà in parte dedicato alla creazione di uno snowpark attrezzato, dedicato interamente alle discipline freestyle, unico nel centro Italia, dove gli appassionati di snowboard potranno esercitare questa nuova e affascinante disciplina in un impianto dotato di tutti i parametri di omologazione e sicurezza. L'iniziativa s'inquadra nel programma degli interventi per il potenziamento e la valorizzazione delle stazioni turistiche montane del Terminillo, Leonessa e Cittareale, che la Provincia di Rieti ha predisposto e che con questa opera vede la realizzazione di un primo significativo intervento. La realizzazione del nuovo impianto, del costo complessivo di 660mila euro, è stata possibile grazie ad un finanziamento con fondi Docup di 594mila euro che la Regione Lazio con il coordinamento della Provincia di Rieti hanno destinato all'iniziativa ed all'utilizzo per 66mila euro dei fondi di bilancio del 'Comune di Cittareale. "Questo impianto - sostengono dall'amministrazione comunale di Cittareale - rappresenta un ulteriore passo in avanti dell'ampliamento della stazione sciistica di Selvarotonda permettendo un importante incremento della capacità ricettiva per gli appassionati dello sport invernale". Per questo è stata prevista per questa mattina - data dell'inaugurazione del nuovo impianto e della successiva apertura al pubblico - una cerimonia che vedrà la partecipazione di autorità civili e religiose. Un modo per sottolineare ancora una volta l'importanza di impianti ed interventi di questo genere in tenitori montani come quello di Cittareale. Interventi che possono portare quello sviluppo turistico tanto agognato. Lo sviluppo della stazione di Selyarotonda fa infatti parte di un più ampio programma per far sviluppare quei territori proprio grazie alla montagna. L'appuntamento è per mezzogiorno presso il nuovo impianto, interverranno il presidente della Provincia di Rieti, Fabio Melilli, il presidente della Comunità montana del Velino, Giancarlo Cococcioni e il sindaco di Cittareale Pier Luigi Feliciangeli. Per l'occasione l'amministrazione comunale di Cittareale rivolgerà un sentito ringraziamento al Comune di Leonessa e alla Comunanza agraria di Terzone S. Pietro che "con la loro disponibilità hanno permesso la realizzazione di questo nuovo impianto scioviario".
Selvarotonda; oggi l'inaugurazione, lunedì l'udienza al Tribunale amministrativo Oggi l'inaugurazione di ski-lift e piste CampoScuola (da quota 1690 a 1798, annunciato come paradiso per lo snowboard), lunedì l'udienza al Tar: non esce dalla cronaca la stazione invernale di Selvarotonda di Cittareale, l'unica in cui è sciato in queste festività. A tagliare il nastro oggi alle 12 anche il presidente della Provincia, Fabio Melilli. Il nuovo impianto permette l'utilizzo di due nuove piste per ulteriori due chilometri e verrà in parte dedicato alla creazione di uno snowpark per le discipline freestyle dedicato allo snowboard. La Provincia - ricorda una nota - ha attivato un finanziamento Docup di 594mila euro che la Regione ha destinato al Comune di Cittareale, che aveva impegnato per l'opera66 mila euro del proprio bilancio». Sul fatto che il Comune, proprietario degli impianti vecchi e nuovi di Salvarotonda, possa procedere all'inaugurazione dello skilift non ci sono problemi. Diverso è il caso della gestione degli impianti che è stata affidata alla Snow Service. In realtà il 13 dicembre il Tar del Lazio ha accolto l'istanza cautelare presentata dalla società Selva 2006 (avvocato Romina Pitoni) sulla gara indetta dal Comune: fino al 7 gennaio, giorno in cui si terrà la camera di consiglio, si vieta appunto alla stazione di «di compiere atti del procedimento fino a quando la causa non verrà discussa dal collegio». In altre parole fino a lunedì il provvedimento del Tar inibiva l'uso degli impianti e non è escluso che la Selva 2006 avanzi adesso azioni risarcitorie: sul tavolo c'è già l'incasso di questo periodo. Lunedì se ne saprà di più.
Impianti turistici, l'ira di Leonessa «Subito le opere o addio Sabina» - Un affollatissimo centro anziani ha ospitato ieri sera l'assemblea pubblica indetta dall'amministrazione comunale di Leonessa per spiegare ai cittadini le ultime vicende relative alla querelle sugli impianti di risalita che si vorrebbe veder sorgere sul versante Nord del Terminillo. Il sindaco Alfredo Rauco insieme alla giunta e al capogruppo provinciale di Alleanza Nazionale Paolo Trancassini ha risposto ai quesiti della cittadinanza, che si è dimostrata assolutamente determinata a percorrere ogni strada per realizzare il project - financing di circa 50 milioni di euro della Isic spa. «Abbiamo spiegato i passaggi e le motivazioni che sono state alla base dell'ultimo schiaffo, in ordine di tempo, dato a Leonessa» - hanno raccontato il sindaco Rauco e il suo predecessore Trancassini, che tra l'altro hanno riproposto alla platea anche la registrazione del match radiofonico andato in onda qualche settimana fa sull'emittente romana 'Radio Radio" tra lo stesso Trancassini e il Presidente Piero Marrazzo. «In quel frangente Marrazzo mi disse che era necessaria un'accelerazione su questo tema - ha proseguito Trancassini - e pochi giorni fa invece Perilli (consigliere regionale del Pd, ndr) ha definito l'emendamento bocciato in Regione un'accelerazione strumentale. Dalle dichiarazioni del centrosinistra si evincono tempi lunghi ma questi signori non capiscono che gli investitori se ne vanno. Tra l'altro - hanno aggiunto i leonessani - in una politica seria, anche quando si è contrari a qualcosa, si cerca di convincere il privato a spendere i soldi in maniera diversa, invece neanche questo è stato fatto, come se la situazione reatina non avesse bisogno di investimenti». Inoltre Rauco & co, ribadiscono la volontà di iniziare il 30 gennaio l'iter per il passaggio con l'Umbria. (Marco Fuggetta)
Appello per lo sviluppo del Terminillo, la protesta corre in rete - Terminillo, la protesta corre online. Sono già decine le persone che hanno aderito all'iniziativa pro-mossa dal sito www.terminillo.org - "una montagna di promesse": Una catena di e-mail mandata ad istituzioni e mezzi di informazione per sensibilizzare chi di dpvere sullo sviluppo della montagna reatina. Nella missiva elettronica indirizzata al presidente della Regione, Piero Marrazzo, a quello della Provincia, Fabio Melilli, e ai sindaci dei Comuni del Terminillo si chiede il rilascio delle autorizzazioni per la realizzazione degli impianti di risalita sul versante nord ricadente nel territorio del Comune di Leonessa e di provvedere in tempi brevissimi ad "adottare tutte le iniziative necessarie a portare a compimento il Piano degli interventi Montepiano Reatino redatto dalla Provincia di Rieti che fonda le sue basi sull'istituzione del parco naturale del Terminillo, sull'ammodernamento e collegamento delle aree sciabili esistenti".
Non solo festa in questi giorni a Leonessa. Dopo le vicende relative agli emendamenti in Finanziaria regionale sugli impianti di risalita che la Isic spa vorrebbe costruire sul versante Nord del Terminillo, le polemiche, se possibile, si sono acuite. Infatti negli ultimi giorni i supporter del project -fìnancing "Terminillo superski" hanno organizzato un volantinaggio con gli estratti delle dichiarazioni di voto dei tre consiglieri regionali del Reatino, Antonio Cicchetti (An), Mario Perilli e Anna Maria Massimi (Pd), quest'ultima originaria proprio di Leonessa. Ma non è stata l'unica mossa dei sostenitori del progetto degli impianti di risalita perché per oggi è stata convocata un'assemblea pubblica, ore 18 e 30 presso i locali del Centro Anziani, dove il Sindaco Alfredo Rauco con la sua maggioranza ed il capogruppo provinciale di Alleanza Nazionale Paolo Trancassini hanno promesso di raccontare le ultime settimane ai propri concittadini, puntando l'attenzione sui due emendamenti votati alla Pisana relativi agli impianti: il primo approvato con i voti del centrodestra ma anche dei consiglieri reatini del Partito democratico e il secondo, per i promotori quello decisivo, bocciato dal centrosinistra con il voto contrario di Perilli e l'astensione della Massimi. Il 30 gennaio si parla dell'annessione alla regione Umbria Intanto dal Municipio leonessano fanno sapere che resta confermata la data del 30 gennaio per il consiglio comunale che dovrebbe approvare la delibera per l'avvio dell'iter di annessione all'Umbria. Le polemiche si acuiscono anche perché la posta in palio è molto alta. L'amministrazione comunale preme per la realizzazione degli impianti cui è legato lo sviluppo di una delle zone più importanti (non solto turisticamente) della provincia di Rieti.
CITTAREALE - Bilancio di fine anno tra luci ed ombre per le montagne reatine. Tra coloro che si ritengono soddisfatti dell'afflusso registrato in questi giorni di festa c'è il Comune di Cittareale che paria di "pienone" negli 11 chilometri di piste a Selvarotonda. Gli appasionati che hanno raggiunto la località sciistica hanno trovato una piacevole novità: due webcam che offrono una documentazione fotografica delle condizioni atmosferiche e della situazione delle 4 piste con un refresh di 20 minuti. Le due webcam sono collocate al terminal e al punto di arrivo per inquadrare l'intera area. "Si tratta di un servizio importante- ha commentato il sindaco Pierluigi Feliciangeli - che, ne sono certo, porterà grandi benefici alla stazione sciistica, consentendo a tutti gli estimatori delle nostre piste di monitorare personalmente la situazione degli impianti". Le immagini trasmesse dalle webcam in funzione 24 ore su 24 sono consumabili sul sito www.cittareale.it.Il quale, stando a quanto comunicato dall'amministrazione, ha raggiunto quota 279mila ingressi. Intanto, per concludere al meglio le vacanze natalizie, i turisti presenti a Cittareale nel giorno dell' Epifania, dalle 11 nel piazzale Antonio D'Andreis a Selvarotonda, potranno gustare la tradizionale "panonta" offerta dalla locale Pro - Loco. La festa sarà arricchita dalla musica folk e dall'esibizione del "Gruppo dei Pasquarellari" e del gruppo "Falacrina".( Mario Fuggetta).
Undici chilometri di piste, boom di sciatori a Selvarotonda Da qualche giorno attive le web-cam. Nei giorni delle feste tutto esaurito nell'unico impianto aperto in provincia di Rieti. Selvarotonda, con i suoi 11 chilometri di piste sempre ottimamente battute, si riconferma così meta ambita per gli appassionati dello sci. E gli amanti della neve da quest'anno possono usufruire di un prezioso servizio aggiuntivo: due webcam, attivate nei giorni scorsi dal Comune di Cittareale, che offrono una documentazione fotografica della condizione atmosferica e -della situazione delle quattro piste con un refresh di 20 minuti. Le webcam, ad alta definizione, si autoregolano in base alla luce solare e sono state collocate una al terminal, puntata alla partenza, e l'altra al punto superiore di arrivo, per inquadrare Finterà area. Quattro sono le immagini prodotte dalle due telecamere che alternano continuamente zoommate a panoramiche. Soddisfatto il sindaco di, Cittareale, Pierluigi Feliciangeli: «Si tratta di un servizio importante che, ne sono certo, porterà dei grandi benefici a tutta la stazione sciistica di Selvarotonda,- consentendo a tutti gli estimatori delle nostre piste di monitorare personalmente la situazione degli impianti». Cittareale diventa così uno dei primi comuni in Italia ad aver scelto di dottarsi di un sistema di controllo sullo stato della neve attivo 24 ore su 24 che, oltre a trasmettere in tempo reale le immagini degli impianti, delle piste e delle strutture d'accoglienza, rappresentano un mezzo di sorveglianza dell'intera area grazie ad un sistema di registrazione digitale. Vetrina d'eccezione, cui è stato affidato il compito di trasmettere le immagini, è il sito www.cittareale.it. Nato nel 2000, agli albori di intemet, il sito dì Cittareale ha raggiunto, proprio in questi giorni, quota 279mila accessi, un dato che rappresenta un traguardo di tutto rispetto per una piccola realtà. Con oltre tremila file presenti, il sito fornisce informazioni sulle iniziative del Comune, pubblicando aggiornamenti e notizie sulle attività politiche, culturali, sportive e folcloristiche locali. Il suo bollettino della neve, seguitissimo dagli appassionati di sport invernali che frequentano le piste di Selvarotonda, è stato uno dei primi presenti in rete, a livello nazionale. Il servizio webcam è della Movix Ramsat ed è pubblicato anche sul sito www.meteoappennino.it.
«Sviluppo, il Terminino non può più attendere» Riceviamo e pubblichiamo: «Apprezzando l'attenzione e la sensibilità per i problemi del Terminillo e rappresentando quale Presidente l'unica associazione onlus dello stesso territorio montano, non potevo esimermi dall 'intervenire nella più che mai attuale discussione sulla necessità di efficaci ed immediati interventi delle Istituzioni per lo sviluppo ed il decollo della nostra bellissima stazione turistica. Sono ormai dieci anni che la nostra associazione di volontari è impegnata con grandi sacrifici anche economici al fianco di residenti, turisti, operatori e imprenditori per lo sviluppo turìstico, culturale, ambientale e socio-sanitario del Monte Terminillo che da troppo tempo soffre, come la popolazione tutta, per gli scarsi investimenti pubblici. Il rilancio del Terminillo non può concretizzarsi senza l'integrazione intercomunale dei vari bacini sciistici nord-sud nel rispetto dell' ambiente (con rimboschimento compensativo), senza il progetto dello scavalco necessari per un moderno ski-network e senza gli adeguati investimenti della Regione Lazio e della Provincia di Rieti, già promessi e non deliberati a causa del veto degli ambientalisti. Ma la neve non basta, necessitano investimenti alternativi ed innovativi: ad esempio valorizzando il centro per la cura dell'asma bronchiale attualmente sottoutilizzato, in sinergia con medici locali, strutture reatine e convenzioni regionali, che grazie alla particolare purezza e ionizzazione dell' aria del Terminillo lo rende unico ed esclusivo in tutto il centro-sud. Concludo con un appello a tutte le Istituzioni interessate a tradurre in fatti concreti e al più presto i vari progetti giacenti; il Terminillo e la cittadinanza non possono più attendere inermi e in mancanza di risposte concrete potrebbero valutare la possibilità di seguire i cittadini di Leonessa nel plebiscito per il passaggio nella Regione Umbria. Il Presidente Amici della Montagna Diego Maria Cursio
CITTAREALE- Tutto esaurito nell'unico impianto aperto in provincia di Rieti. Selvarotonda, con i suoi 11 chilometri di piste sempre ottimamente battute, si riconferma così meta ambita per gli appassionati dello sci che da quest'anno possono. usufruire di un prezioso servizio aggiuntivo: due webcam, attivate nei giorni scorsi.dal Comune di Cittareale, che offrono una documentazione fotografica della condizione atmosferica della situazione delle quattro piste con un refresh di 20 minuti. Le webcam, ad alta defìnizione, si autoregolano in base alla luce solare e sono state collocate una al terminal, puntata.alla partenza, e l'altra al punto superiore di arrivo, per inquadrare l'intera area. Quattro sono le immagmi prodotte dalle due telecamere che alternano continua mente zoommate a panoramiche. Soddisfatto il sindaco di Cittareale, Pierluigi Feliciangeli: "Si trat ta di un servizio importante e, ne sono certo, porterà dei gran benefici a tutta la stazione sciistica di Selvarotonda, consentendo a tutti gli estimatori delle nostre piste di monitorare personalmente la situazione degli impianti. Cittareale diventa così uno dei primi comuni in Italia ad aver scelto di dotarsi di un sistema controllo sullo stato della neve attivo 24 ore su 24 che, oltre a trasmettere in tempo] reale le immagini degli impianti, delle piste e del strutture d'accoglienza, rappresentano un mezzo sorveglianza dell'intera area grazie ad un sistema registrazione digitale. Vetrina d'eccezione, cui è stao affidato il compito di trasmettere le immagini, il sito www.cittareale.it.
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