|
4 maggio 2012 |
ll «cold case» di Leonessa e una lapide nel degrado
di WALTER PATALOCCO
Anni fa si vedeva dalla strada che porta a Leonessa, laddove essa, arcuandosi in un tornante, valicava la Forca del Fuscello. Ora è sul prato, sotto a cui
passa la breve galleria realizzata quando si fece la strada nuova, eliminando quel tornante. Una colonna spezzata, il segno di una vita spezzata. Qualche
partigiano fucilato? La vittima di un incidente stradale? Basta avvicinarsi.
Della scritta originaria rimangono ormai poche lettere di bronzo fissate al marmo della colonna. Dall`alto verso il basso: «IN» e «NI», resti di nome e
cognome della vittima; «SS», uno spazio, e poi «SINATO»; i resti di una data: uno O e poi 195. A chiudere «RICORDO» e, ultima riga «TASSISTI RIETI».
E`, appunto, il ricordo, molto malridotto, di un tassista che fu assassinato:Carmine Pitoni, ucciso con un colpo di pistola alla testa, il 26 ottobre 1954.
Il corpo fu trovato proprio alla Forca del Fuscello la mattina successiva: giaceva bocconi, nel punto in cui è stata elevata la colonna spezzata. Il suo
taxi fu trovato invece a Rieti, dove lo aveva riportato chi lo uccise a freddo,con un colpo a bruciapelo, sparatogli sotto l`orecchio destro: qualcuno che
gli sedeva a fianco.
Nel taxi, una Fiat 1400, la sua giacca: gliel`avevano sfilata per prendere il portafogli, ma non gli avevano tolto la catenina d`oro e l`orologio.
Una rapina? O che altro? E` uno dei tanti delitti irrisolti. Dapprima vennero accusati due uomini di Rieti, un noleggiatore di
piazza con il quale Carmine aveva avuto in diverbio per motivi di concorrenza (anche perché Pitoni era segretario del sindacato
tassisti di Rieti) e suo cognato. Ma i testimoni che avevano visto proprio la sera dell`omicidio Carmine Pitoni in auto col suo cliente, non li riconobbero,
e fu dimostrata la loro estraneità. Qualche mese dopo finì in carcere un giovane di Ascoli Piceno, disertore e con precedenti per furto. Pagò per la
diserzione e per aver rubato una Vespa, ma la sera del delitto era a casa di parenti, in un paesino dell`Ascolano. Le indagini rimasero ad un punto morto.
Si vagheggiò di commerci di droga; di conti in sospeso per fatti di guerra. Carmine Pitoni,33 anni, conduceva una vita specchiata: dipendente della Viscosa era
sindacalista e dirigeva la commissione interna: fu licenziato. Si mise a fare il tassista. Ai funerali c`erano migliaia di persone ed i tassisti di tutta Italia
lanciarono una sottoscrizione per aiutare la famiglia.
Tre anni fa il figlio di Carmine, che all`epoca dei fatti aveva 3 anni, ha ricordato i 50 anni dalla morte del padre sollecitando «chi sa» a parlare.
Niente. Ma almeno una sistemata a quel piccolo monumento funebre al Fuscello qualcuno potrebbe dargliela
|
4 maggio 2012 |
(Leonardo Ranalli su gentile concessione de "Il Corriere di
Rieti" 4 Maggio 2012)
|
25 aprile 2012 |
Leonessa, processo per gli abusi commessi a Santogna
II processo nasce dalla gestione di una riserva naturale, quella di Santogna di Leonessa, posta sotto sequestro nell`agosto del 2009 e che ha portato al
rinvio a giudizio di Stefano Romano, il presidente dell`associazione sportiva italiana (ex circolo di Alleanza nazionale) con le accuse di falso, furto,
ricettazione e danneggiamento ambientale. Una vicenda che coinvolge direttamente il Comune de L`Aquila (parte civile), ma presenta risvolti tutti
reatini, visto che la zona montana, considerata di alto valore naturalistico, si trova nel territorio del Comune di Leonessa che ne era proprietario, fino a
una ventina di anni fa, insieme alla Regione Lazio.
Una querelle, quella tra Asl e amministrazione abruzzese, trascinatasi a lungo, fino a quando un esposto presentato dal Comune aquilano non portò la
procura di Rieti a chiedere (e ottenere) il sequestro della riserva di Santogna dove, secondo le indagini, l`associazione presieduta da Romano - forte di una
delibera dell`amministrazione - aveva preso possesso del territorio per fame l`uso civico di pascolo e legnatico e di valorizzazione turistica. Ma tutto
questo avveniva, secondo l`accusa, senza che l`Asi avesse firmato alcuna convenzione, come appositamente previsto, dunque in regime assolutamente
abusivo e illegale che il Comune tentò di arginare chiudendo gli accessi alla Riserva con lucchetti, poi puntualmente forzati. Di qui l`esposto e la
successiva inchiesta sfociata nel rinvio a giudizio del presidente Romano quale legale rappresentante dell`associazione.
Il processo, ora, è arrivato alle sue battute finali. In aula sono sfilati tanti testimoni (ieri sono stati ascoltati la direttrice dell`ufficio Ambiente
del comune aquilano e Maurizio Alisciani, il sottufficiale della Forestale che ha riferito delle indagini scattate dopo il sequestro eseguito dai colleghi
della stazione di Leonessa) eia prossima udienza, fissata per l`autunno, porrà con la sentenza la parola fine alla complessa vicenda.
|
22 aprile 2012 |
Avis, all`hotel La Torre assemblea annuale del Lazio Oggi presso l`hotel La torre di Leonessa si terrà l`assemblea annuale dei soci
di Avis regionale Lazio. La nostra provincia ospiterà i delegati avisini di tuttala regione grazie al lavoro svolto dall`Avis provinciale del presidente
Maurizio Rosati, che nel 2011 ha raggiunto un nuovo record: 5427 sacche di sangue ed emoderivati raccolti. I lavori inizieranno alle 9.30 preceduti da una
conferenza stampa a cui interverranno, tra gli altri, il segretario nazionale Avis Renato Mattivi, i consiglieri Riccardo Mauri e Antonio Tombolino e il
presidente Sergio Zelli dell`Avis di Leonessa.
|
21 aprile 2012 |
di MARIO BERGAMINI
Se sul fronte Roma-Rieti si combatte una battaglia difficile e decisiva per la sopravvivenza in tutta la provincia di accettabili livelli di assistenza
sanitaria, all`ospedale de Lellis la lotta è quotidiana per uscire più o meno indenni dal girone dantesco del pronto soccorso.
L`ultimo capitolo di resistenza umana basterebbe che in Regione qualcuno lo leggesse per capire lo stato di abbandono in cui versa il comparto sanità nel
Reatino, decidendo conseguenzialmente di abbandonare le forbici - parla di una donna di 72 anni diabetica, affetta da problemi di respirazione che la
obbligano a una terapia di ossigeno per 15 ore al giorno e con grave insufficienza renale, abbandonata su una sedie a rotelle per otto ore, senza
che nessuno avesse tenuto conto delle molteplici criticità di cui è portatrice.
Ma facciamo un passo indietro e chiediamoci per quale motivo la donna è arrivata al pronto soccorso. Presto detto. Proveniente da Leonessa e
accompagnata dal nipote, la 72enne aveva per le 7,30 in calendario una visita specialista con un cardiologo. Cardiologo che al termine riscontra anomalie
tali da rendere necessario il ricovero dell`anziana. Il reparto di Cardiologia è però pieno e il personale organizza m ricovero in «appoggio» ad Otorino per le 14. Alle 15 e 30 la signora e
il nipote fanno sommessamente osservare che il ricovero in «appoggio» ritarda e
che forse...
Il personale presente allo sportello indirizza quindi nonna e nipote dal medico di turno e dall`infermiera che fin li aveva seguito la paziente. Il
medico di turno consiglia allora alla donna la medicina più semplice, la pazienza, spiegandole altrimenti che sarebbe potuta essere stata ricoverata al
Grifoni di Amatrice che aveva posti a disposizione. Alle 17 nulla di nuovo e la 72nne, allo stremo delle forze, dopo oltre 8 ore passate su una sedie a
rotelle, chiede al nipote di riaccompagnarla nella sua abitazione di Leonessa.
«Ma non è tutto - racconta il nipote dell`anziana - alla richiesta di firmare la rinuncia al ricovero, l`infermiera ha liquidato la pratica dicendoci
semplicemente che andando via si perdevano tutti diritti. L`unica consolazione in tutta questa storia, per usare un paradosso, è che mia nonna non è mai
rimasta sola. Era insieme ad altri 15 malati, tutti lasciati su sedie a rotelle o barelle, che hanno aspettato per ore di essere visitati. Ma in molti mi hanno
detto che al pronto soccorso si tratta semplicemente dell`ordinaria normalità di un giorno qualsiasi».
Chissà se la Polverini è in ascolto? In attesa di saperlo, il nipote della donna ha presentato denuncia alla procura della Repubblica.
|
15 aprile 2012 |
La Rassegna nazionale delle regioni a cavallo quest`anno non si farà. Getta dunque la spugna il Comune di Leonessa: il primo cittadino. Paolo Trancassini,
paria di una "dolorosa resa". Una toccante dichiarazione pubblicata sul suo profilo di Facebook nella quale spiega che "c`è crisi ed il Comune, lasciato
solo a sopportare gli elevati costi della manifestazione, non ce la fa. Per chi come il sottoscritto l`ha fortemente voluta nel 2002 inventandola insieme a Francesco Silveri e Federico Forcelloni, e l` ha vista
crescere ogni anno è una dolorosa resa".
Non è bastato dunque lo sforzo congiunto del Comune, della Pro loco e del Consorzio turistico leonessano, che nelle ultime settimane avevano lanciato un
accorato appello all`imprenditoria locale, leonessana e non. E qualche risposta c`era anche stata, come conferma, raggiunto al telefono, lo stesso Pietrolucci.
Purtroppo, vista la notizia data dal primo cittadino, anche il solo sostegno economico dei privati non basta, per una manifestazione che ha dei costi
elevati, visto il coinvolgimento e la professionale organizzazione che in questi anni ha richiamato l`interesse dei media di tutta Italia. Un evento che era
nato nel 2002 proprio grazie al lavoro di Paolo Trancassini, di Federico Forcelloni (Capo dipartimento eventi storia e di tradizioni Fise) e di
Francesco Silveri autore del progetto e regista della rassegna). L`anno scorso si era svolta la decima edizione della rassegna ed uno spettacolare
evento storico dedicato proprio alle celebrazioni per rUnità d`Italia. Ora rimane solo il rimorso per aver perso un evento di rilevanza nazionale e che
dava vanto all`intera provincia. Davvero im peccato che la Provincia, la Regione e gli altri enti non siano riusciti a sostenere una manifestazione che
ora rischia seriamente di venire riproposta magari altrove, visto l`enorme seguito sia pubblicitario che mediático che aveva avuto. La speranza di tutti i
leonessani è che questo sia solo un arnvederci. (Marzio Mozzetti)
|
10 aprile 2012 |
(Leonardo Ranalli)
Rieti- Si chiama Angelo Badini, è un perito elettronico di Leonessa del comparto delle telecomunicazioni e di particolare ha sicuramente lo spunto e la
capacità dimostrata nel saper mettere insieme una piccola macchina che sembra aver generato una grande rivoluzione.
Dopo avere scoperto in età giovanissima che l`acqua possedeva energia elettrica e dopo avere studiato i primi impianti a idrogeno, notando comunque
gli elevati consumi, Badini si è messo sotto e ha creato un piccolo strumento che ha del "geniale" nonostante l`apparente semplicità. Sfruttando il processo
dell`elettrolisi (processo che consiste nello svolgimento di trasformazioni chimiche grazie all`apporto di energia elettrica), Badini ha costruito un
circuito intemo al macchinario, capace di indirizzare la corrente su vari percorsi sparsi in tutta la struttura senza alcuna dispersione, un processo
che, dai 240 Watt iniziali necessari per la messa a regime, produce qualcosa come 4mila 700 Watt, tutta potenza che viene convogliata in quella che sembra una pistola da compressore:
se si preme il grilletto esce semplicemente aria, ma se si accende una fiamma davanti all`aria che fuoriesce ecco che si realizza la trasformazione: una
fiamma che genera calore da 130 a Smila e 500 gradi.
A contatto con un qualsiasi materiale, la fiamma (anche se il termine è improprio), porta all`implosione cellulare del materiale stesso, e il tutto, è
bene ricordarlo, funziona semplicemente con acqua corrente e con una presa di corrente di casa. Il campo di applicazione del macchinario è vastissimo e
l`importanza dello strumento è stata garantita attraverso un brevetto registrato negli Stati Uniti nel 2011. L`inventore della macchina , alla
domanda se avesse provato a commercializzare il macchinario, risponde chiaramente che intorno alla sua realizzazione si sono concentrati gli
interessi di grandi marchi automobilistici, ma capendo bene l`importanza di ciò che ha tra le mani e , di conseguenza, l`alta possibilità di vedere il brevetto finire in un
cassetto senza avere sviluppi, ha preferito una commercializzazione porta-porta, "per un`applicazione che possa produrre benefici a favore della
gente".
Tra le particolarita del macchinario, non secondarie, è che lo stesso non produce assolutamente emissioni inquinanti e la batteria che lo alimenta
internamente può tranquillamente essere sostituita con un piccolissimo pannello solare. In poche parole Badini avrebbe nelle mani un macchinario "home made"
capace di fare piccoli miracoli e il campo d`interesse, per ovvi motivi,sarebbe capace di mettere in crisi tecnologie e mercati in maniera radicale e
il tutto, ovviamente, seguendo un sogno e un principio allo stesso tempo che l`inventore dice di avere praticamente raggiunto, quello della fusione a freddo.
Il processo, nonostante i misteri sempre girati intomo al principio fisico in grado di rivoluzionare i mercati, le Borse e la fisica, porterebbe infatti a presunte reazioni di natura
nucleare a pressioni e temperature di molto inferiori rispetto a quelle necessarie per ottenere la fusione "calda", per la quale sono invece necessarie
temperature dell`ordine del milione di kelvin e densità del plasma molto elevate. Un grande passo avanti.
|
7 aprile 2012 |
LEONESSA - E` il giorno del ricordo. Della memoria che non può e non vuole dimenticare quanto è stato. Questa mattina alle ore 11 a
Leonessa si terrà la cerimonia in ricordo dei martiri nazifascisti. Al monumento ai Caduti sindaco, amministratori e cittadini si ritroveranno per
ricordare la pagina più orrenda della storia del paese, quando vennero trucidati 51 civili. La strage nazista avvenne tra il 2 e il 7 aprile 1944 a
Leonessa e nelle frazioni, interessate da un ampio movimento partigiano. Il movimento antifascista aveva i suoi punti di riferimento in Roberto
Pietrostefani, Giuseppe Zelli, Ugo Tavani e nel giovane parroco don Concezio Chiaretti. Ma il 1 aprile 1944 diverse migliaia di uomini
della Wehrmacht e delle Ss diedero inizio a una vasta operazione militare antipaitigiana. Le stragi ebbero inizio il 2 aprile 1944, con la fucilazione di
sei persone. La notte del 5 aprile, nella frazione di Cumulata, 13 abitanti vennero trucidati. Il 7 aprile 1944, Venerdì Santo, 24 persone vennero
prelevate, portate in paese e fucilate: tra di esse, il commissario prefettizio Tavani e il parroco don Concezio Chiaretti. Nel corso del rastrellamento, altri
8 cittadini di Leonessa vennero uccisi nelle frazioni: alla fine, le stragi di Leonessa contarono 51 morti.
|
7 aprile 2012 |
LEONESSA-"Un`assoluzione importante non solo per me, ma per tutti gli amministratori che devono trovare il coraggio di fare scelte giuste e
trasparenti per il bene del loro paese". Commenta così Paolo Trancassini (in foto), sindaco di Leonessa, l`assoluzione arrivata in secondo grado dopo la
condanna a un anno ricevuta in prima istanza per una storia legata a delle concessioni. Sia il primo cittadino che i consiglieri comunali di maggioranza
era no stati condannati per abuso d`ufficio in seguito al rilascio di una serie di concessioni edilizie finalizzate, come era stato sostenuto a suo tempo
nell`assise pubblica, "al rilancio dell`agricoltura". La Corte d`Appello di Roma ha stabilito che il fatto non costituisce reato dal
momento che è stato riconosciuto il fine pubblico dell`operato degli amministratori. "Spesso spiega Trancassini - noi amministratori dobbiamo
passare dalle forche caudine dei tempi burocratici, ma nel caso specifico, per aiutare una categoria in difficoltà, abbiamo deciso di
rilasciare delle concessioni edilizie analizzando caso per caso le richieste e facendolo alla luce del sole del Consiglio. Per questo non avevamo paura di
essere accusati di fare favoritismi e con l`assoluzione è emersa la verità: il fine pubblico delle scelte prese a suo tempo quando anche l`opposizione si
astenne, sancendo la bontà di tutta l`operazione". Trancassini non nasconde quindi il suo incitamento agli
altri amministratori. "Questa sentenza è un messaggio di speranza perché se le cose vengono fatte in modo trasparente e con onestà non dobbiamo avere paura
delle conseguenze".
A questo punto, quindi, la macchia della condanna viene cancellata dal curriculum politico di Trancassini. "Sono sempre stato tranquillo e ho sempre
camminato a testa alta perché convinto di essere nel giusto".
|
6 aprile 2012 |
Tutti assolti e condanne annullate in Corte d`Appello per i permessi a costruire rilasciati dal Comune di Leonessa nella zona del cimitero. I giudici di piazzale Clodio hanno stabilito che il fatto non costituisce reato,
cancellando le condanne a un anno per concorso in abuso d`ufficio e violazione della legge edilizia, inflitte dal tribunale di Rieti nel 2009, al sindaco
Paolo Trancassini, al vice Alfredo Rauco nonché agli ex assessori Giuseppe Rauco, Felice Zelli e Vito Paciucci, ai consiglieri comunali in carica all`epoca dei fatti (anni 2004 e 2005) oggetto dell`inchiesta, Maurizio Rosati,
Giovanni Fossatelli e Giuliano Boccanera, tutti difesi dall`avvocato Alessandro lerardi di Roma. Assoluzione anche per Terzo Felici, il proprietario
dell`area interessata dalle concesioni edilizie. L`indagine riguardò la zona limitrofa al cimitero dove, secondo il piano regolatore, era consentito costruire solo piccole costruzioni per vendere
fiori o oggetti di onoranze funebri. Invece, 25 permessi rilasciati dal consiglio comunale (sindaco Rauco), con due delibere adottate nel 2005, ma
predisposte nel 2004 (sindaco Trancassini) consentirono di realizzare manufatti, di dimensioni notevolmente superiori, da destinare ad attività agricole. E tutti i consiglieri comunali (fatta eccezione per il capogruppo di
minoranza Cordisco) votarono a favore. Ora, la Corte d`Appello ha sentenziato che non ci fu reato e Trancassini commenta soddisfatto: «I giudici hanno
riconosciuto che abbiamo agito per un interesse pubblico e non perché eravamo in campagna elettorale. E Felici, colui che avrei voluto favorire, si candidò
addirittura contro di me. La verità è che ho solo cercato di sfruttare la possibilità offerta dalla legge 38 che consente di realizzare insediamenti
agricoli e di incrementare lavoro e occupazione: è quello che fatto e sono pronto a rifare».
|
15 marzo 2012 |
Ok alla legge ma il Terminillo cerca il
rilancio
La giunta regionale approva la legge della Montagna, ma per gli impianti
del Reatino si aspettano ancora misure concrete. Via libera dalla Pisana
al
provvedimento che riguarda le «disposizioni in materia di sistemi di
trasporto a mezzo di impianti a fune e altri mezzi di risalita e di
piste da sci, nonché
in materia di sicurezza e di comportamento nella pratica non agonistica
dello sci». In sostanza, si disciplinano autorizzazioni e concessioni di
tutto ciò
che riguarda il turismo sciistico. «La legge andrà poi in commissione e
in aula, dove saranno possibili i relativi emendamenti - spiega il
consigliere
regionale Antonio Cicchetti. - Per il Terminillo, resta no,
intanto, i due provvedimenti importanti, che sono il protocollo d`intesa
per il rilancio firmato il 27 dicembre, con lo stanziamento dei fondi, e
su cui si terranno riunioni tra i soggetti coinvolti, e il Piano Casa,
su cui
attendiamo la pronuncia della Corte Costituzionale».
La legge passata in giunta, come ricorda l`assessore alla Mobilità,
Francesco Lollobrigida, «partendo da un`analisi della
situazione esistente, si pone, come obiettivo, lo sviluppo
economico dei comprensori sciistici regionali, semplificando le
procedure». Tra i punti della nuova norma, anche «la facilitazione delle
procedure per
l`affidamento di costruzione e gestione degli impianti».
Ma per la montagna reatina è ancora tutto fermo a dicembre. «La nuova
legge è un passaggio importante per gli impianti - osserva il sindaco di
Leonessa,
Paolo Trancassini ma noi auspichiamo che il protocollo d`intesa
siglato a fine dicembre si trasformi al più presto in fatti concreti».
Il do cumento, voluto dalla Regione, prevede incontri per programmare
gli interventi e iniziare le operazioni. «Pensavano tempi più rapidi -
aggiunge Trancassini - e non vorremmo che questa lunga attesa possa
nascondere altri problemi.
Sollecitiamo la Regione a proseguire su quanto sancito nel protocollo: i
tempi sono stretti e ulteriori attese rischiano di far perdere
un`annualità di esercizio».
LBru.
|
23 Febbraio 2012 |
LEONESSA La città protagonista alla Bit di Milano. Come concordato nel consiglio direttivo, il Consorzio turistico Leonessa ha partecipato alla Borsa
intemazionale del turismo: è stato diffuso materiale promozionale di Leonessa nello stand della Regione Lazio. D Consorzio ha inoltre preso parte, destando
molto interesse, al workshop "Bit Buy Club" nel quale si sono incontrati i principali operatori turistici nazionali del turismo assodato. E` proprio
durante questo appuntamento che è stata diffusa la brochure "Leonessa, vivi la natura", un compendio dell`offerta turistica leonessana. Una parte dei
centosette operatori presenti, sono stati contattati direttamente dal rappresentante del consorzio leonessano. "Possiamo certamente considerare che
la presenza in questo workshop spiega il Consorzio - rappresenti un momento particolarmente significativo per le attività promozionali che il Consorzio sta
conducendo, per le quali è stato deliberato un investimento economico che, seppur piccolo nei valori assoluti, rappresenta uno sforzo enorme visti i tempi
che corrono". Una presenza insomma Leonessa La città è circondala da un paesaggio straordinario per bellezza e per valore dal punto di viste naturalistico e ambientale
davvero utile, quella del consorzio leonessano, che ha in qualche modo bypassato i normali canali degli enti istituzionali, in favore di un "fattivo e
concreto impegno degli operatori associati al Corsorzio". "Siamo consapevoli del valore aggiunto che può derivare dallo sviluppo territoriale - spiega il Consorzio - abbiamo investito su
una promozione di ampio respiro che non si limita a far conoscere la singola
azienda, ma mira alla creazione di una marca turistica comprensoriale".
(Marzio Mozzetti)
|
22 Febbraio 2012 |
LEONESSA
La brigata leonessana che si è recata al Carnevale romano con i costumi del Palio di Velluto non ha dimenticato, domenica scorsa, il Santo venerato in
città e di somma importanza nella storia della Chiesa cattolica. San Giuseppe da Leonessa, ricordato ogni anno e di cui, tra l`altro, nel 2012 ricorre il
quarto centenario della morte.
Il racconto del momento di devozione è illustrato dal sindaco Paolo Trancassini, che ha assistito in prima fila alla cerimonia, che raccontando la
cerimonia religiosa afferma: "Attenti e commossi a rendere omaggio al nostro Santo nella chiesa del Verano, tanta Leonessa ieri a Roma, tante emozioni e
tanto orgoglio ieri per il sindaco di Leonessa. Ormai lontani dagli echi del Carnevale Romano, e dalle polemiche sviluppatesi in seguito all`esclusione del
Sesto di Terzone dalla parte finale del corteo, anche se nel complesso questa partecipazione è stata una bellissima vetrina per Leonessa e il suo
Palio, vorrei ricordare che a Roma c`era un altro evento Leonessano, passato però ingiustamente in secondo piano. Nella basilica di San Lorenzo fuori le
mura, i leonessani romani - ha concluso Trancassini - hanno celebrato la ricorrenza annuale di San Giuseppe da Leonessa".
Erano presenti a San Lorenzo fuori le Mura, oltre al sindaco, in veste ufficiale, con la fascia tricolore, il parroco di Leonessa, la Confraternita di
San Giuseppe, il Gonfalone di Leonessa, le autorità cittadine, la banda di Leonessa e molti leonessani. Durante la celebrazione il sindaco ha rinnovato
l`offerta della lampada votiva che arderà davanti all`urna del Santo.
"Anche noi - ha detto Trancassini ci uniamo per onorare questo grande figlio della nostra terra. San Giuseppe benedici Leonessa e tutte le
frazioni".
Le celebrazioni dell`anno dedicato a San giuseppe da Leonessa, morto il 4 febbraio 1612, termineranno nel mese di settembre.
Intanto il 4 marzo 2012, alle 18, a Civitavecchia ci sarà una concelebrazione eucaristica in sua memoria.
|
22 Febbraio 2012 |
LEONESSA,
Il Palio del Velluto e San Giuseppe da Leonessa spopolano a Roma. La manifestazione leonessana si è infatti trasferita in forze nella capitale dove i figuranti si sono esibiti durante il Carnevale Romano.
L`evento capitolino si svolto il 18 e il 19 febbraio a partire dalle ore 15. Una lunga sfilata che ha visto gli splendidi costumi medievali sfilare ß Palio del Velluto e San Giuseppe protagonisti nella capitale
da piazza del Popolo lungo via del Corso, via Condotti, piazza di Spagna e via del Babbuino. Unico rammarico, la mancata partecipazione dei Tamburini del
Sesto di Terzone, che sono stati esclusi dall`organizzazione romana. Nonostante questo i leonessani hanno coinvolto ugualmente il pubblico presente, creando un ottimo trampolino di lancio per la prossima edizione del
Palio del Velluto. "Fotografati ed applauditi per le vie del centro di Roma con i costumi del Palio del Velluto - dice soddisfatto il primo cittadino. Paolo Trancassini - attenti e commossi a rendere omaggio al nostro Santo nella chiesa
del Verano: tante emozioni e tanto orgoglio".
Infatti Leonessa era al centro anche di un altro appuntamento romano che si è svolto domenica nel pomeriggio. Nella basilica di San Lorenzo fuori le mura, i leonessani romani hanno celebrato la ricorrenza annuale di San
Giuseppe da Leonessa: presenti il parroco di Leonessa, la Confraternità di San Giuseppe, il sindaco Paolo Trancassini, il Gonfalone di Leonessa, le autorità,la banda di Leo nessa e molti leonessani
che vivono nella capitale.
Durante la celebrazione il sindaco ha rinnovato l`offerta della lampada votiva che arde davanti all`urna del Santo. Una devozione particolare che si svolge all`intemo del quadro dei festeggiamenti per il quarto centenario della nascita
del santo che ricorre proprio nel 2012 e che prevederà altre manifestazioni nei prossimi mesi. (Marzio Mozzeti)
|
11 Febbraio 2012 |
Trancassini sferza il Pdl reatino: bisogna cambiare aria «Osservo
quello che sta succedendo nel Pdl e non so' se essere più sorpreso o
angosciato. I nomi che sento circolare come candidati sindaco mi
sembrano buoni tutt'al più per sfilare alla processione di Sant'Antonio.
Con tutto il rispetto per Sant'Antonio». Il colpo d'occhio su Rieti non
dev'essere dei migliori se Paolo Trancassini, sindaco di Leonessa, si
affaccia e altro non vede se non «un partito rinserrato dentro una
stanza piena di fumo, e nessuno che abbia il coraggio di aprire la
finestra e fare cambiare aria. Il centrosinistra, volente o nolente, con
le primarie lo ha fatto e ha trovato in Simone Pietrangeli un candidato
in grado di mobilitare l'elettorato, moltiplicare l'entusiasmo. Ed è
questo che serve al centrodestra».
Però a che prezzo: anche lì è cominciata la solita disfida tra radicali
e moderati, e l'eterna caccia al centro: «E' un quadro vecchio della
politica, questo, buono forse cinque anni fa ma adesso non più -
prosegue Trancassini - a Roma c'è un governo e nel Paese c'è gente con
bisogni e richieste essenziali e nuove. Poi, per carità, gli accordi e
le intese serviranno e si faranno comunque ma bisogna partire
dall'analisi della situazione esistente. E questo a Rieti vuoi dire solo
una cosa: autocritica, bagno di umiltà, senso del limite.
Invece si è partiti dalla caccia al sindaco, senza uno straccio di
slancio o di ricerca della novità».
E come dovrebbe essere il candidato-sindaco del centrodestra secondo
Trancassini ? «Giovane, nuovo alla politica, capace di aprire la
finestra della stanza in cui il centrodestra si è cacciato e di far
cambiare l'aria. In una parola, bisogna trovare una persona in grado di
motivare la gente ad andare a votare, di suscitare entusiasmo.
Diversamente finirà come a Cagliari con una differenza: che lì
l'affermazione di un giovane di sinistra è stata una sorpresa. Qui a
Rieti sarà un caso di cronaca di morte annunciata». Per il centrodestra.
A.L.
|
9 Febbraio 2012 |
Fece demolire un manufatto abusivo, assolto in tribunale Febbraio,
mese fortunato per Alfredo Rauco, assolto a Rieti in altro processo dove
era accusato di abuso d'ufficio dopol'esposto presentato da Domenico
C'ordisco, un leonessano al quale il comune aveva fatto abbattere un
piccolo manufatto di sette metri quadrati realizzato su un'area
demaniale senza le necessarie autorizzazioni. Cordisco aveva sostenuto
di aver presentato una domanda di condono, ma l'amministrazione aveva
ugualmente emesso l'ordine di demolizione. La difesa di Rauco ha
ribattuto che la pratica di Cordisco risultava incompleta e lo stesso
proprietario, pur invitato a farlo, non aveva fornito la necessaria
documentazione integrativa. Oltretutto, essendo stato costruito su una
strada pubblica, c'era la necessità di ripristinare la viabilità. Nessun
abuso, dunque, e assoluzione per Rauco.
|
9 Febbraio 2012 |
A Rieti il tribunale aveva inflitto ad Alfredo Rauco cinque mesi
per lottizzazione abusiva Prato Fornari quarto processo La condanna
dell'ex sindaco di Leonessa annullata dalla Cassazione Condanna
annullata dalla Cassazione e processo da rifare (il quarto) per la
lottizzazione di Prato Fornari, a Leonessa. L'ex sindaco (e attuale
vice) Alfredo Rauco, si è infatti visto cancellare i cinque mesi di
reclusione che sia il tribunale di Rieti che la Corte d'Appello, gli
avevano inflitto, attribuendogli la responsabilità di aver rilasciato
dei permessi illegittimi per consentire la realizzazione di otto
villini. L'inchiesta aveva coinvolto anche tecnici e proprietari, ma
tutti era no stati assolti perché nel loro comportamento era mancato
l'elemento psicologico del reato. Adesso una nuova sezione della Corte
d'Appello dovrà rifare il processo a Rauco, basandosi sui rilievi fatti
dalla Cassazione, ma il reato è vici no alla prescrizione. Soddisfatto
l'ex sindaco: «non avevo mai capito perché ero finito sotto processo».
Prato Fornari nuovo processo per Rauco Annullata dalla Cassazione la
condanna dell'ex sindaco - Ripartirà dalla Corte d'Appello il processo
per la lottizzazione di Prato Fornari, a Leonessa. La Corte di
Cassazione ha infatti annullato la sentenza di condanna emessa dalla
Corte d'Appello (confermativa della precedente emessa a Rieti) nei
confronti dell'ex sindaco Alfredo Rauco, ordinando un nuovo processo.
Gli atti tornano così a un'altra sezione di appello che dovrà nuovamente
decidere sulla base dei vizi rilevati dai giudici di legittimità.
In ogni caso, il reato per il quale Rauco era stato condannato, vale a
dire la lottizzazione abusiva, è prossimo alla prescrizione, ma
l'attuale vice sindaco di Leonessa punta all'assoluzione piena: «questa
decisione mi rende giustizia - commenta Rauco - perché non avevo mai
capito la ragione per cui ero finito sotto processo e di quale colpa mi
fossi reso responsabile. Ora leggerò le motivazioni della vizi eccepiti
dal mio avvocato hanno trovato puntuale accoglimento. Comunque,
rinuncerò ad un eventuale prescrizione perché voglio che la mia
estraneità sia sancita da una sentenza dei giudici».
La condanna - cinque mesi e 21 mila euro di multa - Alfredo Rauco
l'aveva subita a Rieti, al termine di un processo dove il giudice
monocratico Andrea Fanelli aveva anche assolto altri nove imputati
(tecnici e proprietari dei villini unifamiliari per i quali fu ordinato
il dissequestro) perchè non avrebbero avuto la consapevolezza del fatto
che si stava realizzando una trasformazione illegittima dell'area dove
il sindaco aveva autorizzato la costruzione degli immobili in violazione
del piano urbanistico. Mancò, in sostanza, l'elemento psicologico del
reato. Rauco presentò appello contro la condanna, ma i giudici di
secondo grado la confermarono. Di qui, il nuovo ricorso in Cassazione
dell'avvocato Alessandro lerardi e la sentenza di annullamento, con
rinvio, emessa dai giudici di piazza Cavour.
2007, con il sequestro della lottizzazione (comprendente otto villini,
il cui dissequestro fu ordinato dal giudice contestualmente alla
sentenza di Rieti) i cui permessi per costruire erano stati rilasciati
nel 2004 dal sindaco in carica Alfredo Rauco, decisione che aveva
seguito una delibera adottata dal consiglio comunale nel 1995, secondo
cui la presenza di opere di urbanizzazione consentiva di rilasciare
singole concessioni. La procura, invece, contestò proprio questo punto,
sostenendo che gli interventi non erano mai stati realizzati.
In un caso, addirittura, finì sotto accusa anche lo spostamento di un
tratto di acquedotto realizzato dall'ex Casmez, per favorire la
costruzione di un abitazione. Atto, la cui illegittimità fu sancita sia
dal Òàã che dal Consiglio di Stato, ai quali si era rivolto l'avvocato
Mauro Mattucci per conto di un privato che si riteneva danneggiato dalla
costruzione, ma penalmente considerato irrilevante, tanto che il
beneficiario fu tra gli imputati assolti in primo grado a Rieti.
|
4 Febbraio 2012 |
LA POLEMICA un blocco annunciato Morro-Leonessa,
il caos è lì dove ci si aspettava che fosse, non solo perché quella è
una delle strade di montagna per antonomasia, ma perché già a dicembre,
la ditta che aveva la manutenzione aveva fatto cilecca. «Era una cosa
annunciata - urla il sindaco di Leonessa, Paolo Trancassini, quando sono
le 16 e sulla strada ci sono almeno 13 vetture bloccate. Quella ditta,
con un solo trattore, non può fare quel servizio. Avevo chiesto alla
società provinciale, Risorse Sabine, di passare al nostro Comune
l'appalto: hanno offerto la miseria di 7.000 euro. Quando hanno rifatto
l'appalto, l'hanno diviso in due, e ad una seconda ditta che è
subentrata nel tratto più impervio hanno dato 15.000 euro.
Spero che ora, qualcuno abbia il buon gusto di andare a casa»
(Alessandra Lancia)
|
4 Febbraio 2012 |
Tra Morro e Casa Cantoniera sono dovuti intervenire i
Carabinieri - Strada bloccata per tutta la giornata - Trancassini
tuona contro Melilli - LEONESSA "II disastro era annunciato, ma così è
troppo": è questo uno dei commenti alla situazione tragica della
viabilità denunciato dal sindaco di Leonessa, Paolo Trancassini, che
torna a spostare l'attenzione, dopo i disagi già registrati a dicembre
con il gelo, sul tratto viario Morro-Casa Cantoniera (direzione
Leonessa). "E' incredibile - dice Trancassini - e qualcuno questa
volta dovrà pagare con le dimissioni. Non so sinceramrnente a quale
carrozzone, anzi caravan, della Provincia sia affidata la gestione, ma
certo è che se non fosse stato per i Carabinieri non sarebbe stato
possibile liberare automobilisti e auto bloccate in quel tratto in 70
centimetri di neve. Nessuno chiede la luna, ma ho parlato decine di
volte con Melilli e Maschietti per cercare una soluzione che non è mai
arrivata. Queste sono le conseguenze. Avevo proposto all'ente di darci
risorse per autogestirci quel tratto di strada e ci sono stati
proposti 7mila euro di contributi che però non bastavano. Poi ho
scoperto che ne hanno dati 15mila a ditta. Ma qui non si è visto
nessuno. Qualcuno deve rispondere di quanto in corso. Ho quattro ragazzi
che si stanno occupando delle strade comunali e che stanno lavorando
ininterrottamente da ore e per questo pretendo rispetto per loro e per
tutti i dttadini ai quali non posso dare risposte". (Leonardo Ranalli)
|
2 Febbraio 2012 |
Leonessa e Micigliano si consorziano Terminillo: insieme per lo sviluppo
Terminillo Operazione rilancio. Nata tra i Comuni di Leonessa e Micigliano,
l'"associazione" pronta ad accogliere enti e privati Uniti per lo sviluppo del
Terminillo Un consorzio gestirà i fondi messi a disposizione dalla Regione
Lazio. Venti siberiani sono giunti fino a noi portando freddo e disagi. La neve
ha imbiancato i tetti di Rieti, e la città dalla prime ore del mattino è stata
avvolta da un tetro silenzio. Ciononostante, nelle ore più calde all'orizzonte è
apparso un sole pacioccone, che ride bonario, incurante delle basse temperature.
Un sole sciatore, presentato dal sindaco di Leonessa, Paolo Trancassini, e dal
sindaco di Micigliano, Francesco Nasponi. E' il sole dello "Smile", creato come
logo della società consortile nata fra i Comuni di Leonessa e Micigliano, una
società che ha l'obiettivo di gestire i fondi regionali messi a disposizione del
Terminillo, trovare partner privati, sviluppare il versante nord della montagna
reatina per dodici mesi l'anno, realizzare nuovi impianti sciistici e gestirli
in proprio e ripristinare il collegamento non solo sciistico ma anche della
viabilità fra Pian de' Valli e il comune di Leonessa. "La nostra è una società
aperta - ha detto Trancassini nell'incontro di ieri -, un freno che si ferma in
tutte le stazioni per far salire Comuni, Provincia e privati che desiderano
collaborare con noi per la migliore riuscita del progetto. Noi abbiamo avuto il
coraggio di iniziare, che altro non è che il segreto per andare avanti; agli
altri spetta la decisione di seguirci. Oggi - ha continuato il sindaco di
Leonessa - ci sono i soldi e le condizioni per fare bene. Non abbiamo bisogno di
cialtroni su questo treno ma di persone credibili, tra le quali possono trovare
posto i politici che sanno fare il loro dovere. Abbiamo scelto un sole non
dispettoso come altri propongono perché la politica ambientale non ce la
facciamo insegnare da nessuno e perché oggi più che mai il Terminillo possa
ripartire con un sorriso". Sorridente anche il sindaco di Micigliano Francesco
Nasponi. "Ci siamo fatti coinvolgere dal sano entusiasmo del sindaco Trancassini
- ha detto il primo cittadino - perché crediamo che oggi sia arrivato per noi
una nuova opportunità: gestire una grande risorsa, economica ed ambientale. I
denari messi a disposizione dalla Regione consentiranno ai nostri paesi di
sostituire gli impianti morti per fine vita tecnica e avviare una nuova stagione
turistica in un territorio d'eccellenza, il Lazio montano che rappresentiamo in
totale. Impreziosire le nostre montagne con nuovi impianti significa dare
respiro e nuova linfa a una economia asfittica come quella silvo-pastorale ormai
scomparsa. Si tenga presente - continua - che nel passato Micigliano poteva
contare su 13mila ovini e 1.300 capi adulti tra bovini ed equini, oggi al
contrario sono rimasti solo 2 pastori e 147 abitanti, l'ultima nata è mia
nipote, su un territorio di 40 chilometri quadrati. Sostituire questa economia
con l'industria dell'accoglienza arricchita dalla somministrazione di prodotti
tipici locali significa offrire a questi piccoli centri, ombra di se stessi,
un'occasione di riscatto e di elevazione rispetto al dimenticatoio sociale al
quale sono stati condannati. Ben venga dunque questa società consortile che
potrà fare bene con l'aiuto di tutti e che già da oggi fa spazio ai sogni, sogni
di vedere i nostri paesi diventare punti di attrazione". Soddisfatto per la
creazione di questa società consortile anche il presidente della Pro Loco di
Terminillo, Alvaro Salvatori. "Sono ben felice che questi due Comuni si siamo
messi d'accordo per creare le migliori condizioni di sviluppo del versante nord
del Terminillo".(Rita Giovannelli)
|
2 Febbraio 2012 |
Strategia comune dei sindaci di Micigliano e Leonessa per rilanciare la
montagna Consorzio per il Terminillo Trancassini e Nasponi: pronti a costruire e
gestire nuovi impianti Due comuni si uniscono per rilanciare il Terminillo. Sono
Micigliano e Leonessa, «proprietari» della montagna insieme a Rieti, Cittaducale
e Cantalice, i cui rispettivi sindaci hanno presentato ieri un progetto per
riportare la stazione agli antichi fasti. In che modo? «Destinando i venti
milioni stanziati dalla Regione al potenziamento degli impianti lungo il
versante nord e allo sviluppo dell'accoglienza. Il nostro è un treno che si
mette in movimento, speriamo che anche gli altri salgano a bordo, altrimenti
rischiamo la morte civile», hanno sottolineato Franco Nasponi e Paolo
Trancassini, annunciando che si consorzieranno per gestire anche la strada
provinciale Vallonina che collega Terminillo con Leonessa, quest'anno rimasta
chiusa nonostante la lunga assenza di neve.
Leonessa e Micigliano piantano le loro bandierine sul Terminillo: «questa è
anche casa nostra- dice il sindaco Paolo Trancassini nella sala conferenze
dell'Hotel Togo, Pian de Valli, Rieti - d'altronde la montagna è una e unica
dev'essere la strategia per goderne e svilupparsi». E se fin qui tra i tanti
Comuni che insistono sul Terminillo non c'è mai stato verso di mettersi insieme
e men che meno di mettersi d'accordo sul da farsi, i due paesi rivieraschi del
versante nord rompono gli indugi e uniscono strategie, progetti, forze e risorse
in una società consortile. Sul logo c'è il sole, uno sciatore e un sorriso e a
presentarla ieri mattina davanti agli irriducibili del Terminillo - Pro loco.
Cai, maestri di sci, operatori economici - sono stati i sindaci di Micigliano
Francesco Nasponi e di Leonessa Paolo Trancassini affiancati da consiglieri e
assessori comunali.
Sul piatto ci sono i 20 milioni di euro della Regione che in quota parte
andranno anche ai due comuni. Per fare cosa? «Per ammodernare da subito gli
impianti esistenti e per mettere mano ad un piano di sfruttamento del versante
nord», va diritto al bersaglio Trancassini. Alla vecchia Isic (la società del
Terminillo super sky) è subentrata una nuova società ma l'interesse per la
montagna reatina è rimasto lo stesso; è invece cambiato e radicalmente il
progetto perla fruizione, sciistica e non, del versante di Micigliano e
Leonessa. «Ora si chiama Terminillo stazione montana, è ancora in fase di
gestazione sotto la supervisione del settore Ambiente della Regione e promette
una fruizione light e a 360 gradi della montagna, non forzando i vincoli
esistenti ma provando a conviverci», spiega l'architetto Fabio Orlandi.
Trancassini e Nasponi ci puntano, volendo fare del Terminillo la montagna di
Leonessa e di Micigliano e dei due paesi le piazze del Terminillo.
«Per cominciare basterebbe tenere aperta la strada della Vallonina - dice
Trancassini - Quest'anno la Provincia è riuscita a tenerla chiusa anche in
totale assenza di neve : noi con la società nata oggi possiamo gestirla». Poi
c'è il tema degli eventi e delle iniziative, ognuna spendibile a beneficio della
piazza altrui: «già in estate c'è stata una proficua collaborazione con la Pro
loco di Terminillo» ricordano sia Trancassini che il presidente Alvaro
Salvatori: è il caso di insistere su questa strada. Vero, Micigliano resta fuori
mano e la funicolare il sogno di Nasponi che induce i più al sorriso. «Però noi
vogliamo fermare la morte civile dei nostri paesi: Terminillo è una grandiosa
opportunità qui non colta abbastanza, l'accoglienza può diventare la nostra
piccola industria», dice Nasponi. La società consortile dovrebbe funzionare da
braccio operativo, introitando le risorse, realizzando gli impianti e
gestendoli. E Rieti e Cantalice? «Noi non vogliamo escludere nessuno, semmai
vogliamo essere di sprone - dice Trancassini - il nostro è un treno che si mette
in viaggio e che passa dappertutto». Purché trovi qualcuno in stazione...
(Alessandra Lancia)
|
29 dicembre 2011 |
LEONESSA - Brutta avventura per due escursionisti, L.G. del 1986
di Roma e R.D. del 1961 di Leonessa, che ieri poco prima delle 13 hanno
chiesto aiuto telefonicamente al Corpo Forestale dello Stato perché non
riuscivano a proseguire nel loro percorso a causa della neve ghiacciata
che avevano incontrato sul sentiero nella zona della cresta Sassetelli,
tra il Terminillo e Leonessa, all'incirca a quota 2000 metri. Non appena
ricevuta la chiamata il Comandante della Stazione Forestale di Leonessa
Alessandro Tatti, e il volontario del Soccorso Alpino e Speleologico
Pino Calandrella, si sono messi in marcia per raggiungere il luogo
indicato dai due escursionisti. I due soccorritori sono giunti sul posto
intorno alle ore 15. «Ci siamo immediatamente assicurati delle
condizioni di salute dei due uomini - ha spiegato il Comandante Tatti -
le condizioni in cresta, in effetti, erano particolarmente difficili.
Nonostante le condizioni meteorologiche fossero buone, il problema era
rappresentato dalla neve particolarmente ghiacciata e i due
escursionisti non avevano ramponi e dunque non potevano muoversi neanche
di un centimetre». I due soccorritori, mentre si recavano sul luogo
indicato dagli escursionisti, avevano già allertato l'unità aeromobile
della Forestale.
L'elicottero del Corpo, dopo aver perlustrato la zona, è giunto sul
posto indicato ed ha recuperato i due escursionisti e i due
soccorritori.
Dopo pochi minuti l'elicottero è atterrato in zona sicura dalla quale i
quattro hanno ripreso il cammino verso Leonessa.
Intorno alle 17 i due escursionisti avevano già fatto ritorno nelle
proprie abitazioni. Insomma, una brutta avventura conclusa con un lieto
fine.
(Marco Fuggetta)
|
29 dicembre 2011 |
Si è conclusa nel migliore dei modi la disavventura di due
escursionisti (L.G. del 1986 di Roma e R.D. del 1961 di Leonessa),
rimasti bloccati dal ghiaccio tra la Cresta Sassetelli e Leonessa a 2000
metri di altitudine. I due sono stati trovati nel pomeriggio di ieri
dalle squadre di terra dei soccorritori del Cnsas e del Corpo Forestale
dello Stato che avevano iniziato le ricerche intorno alle ore 14.30 dopo
che i due escursionisti di Leonessa avevano chiesto aiuto
telefonicamente al Corpo Forestale dello Stato poiché non riuscivano a
proseguire il loro percorso a causa della neve e del ghiaccio trovato
sul loro sentiero.
Sono quindi partite le squadre di terra, del Cnsas (Corpo Nazionale
Soccorso Alpino e Speleologico) e della forestale, che hanno cercato di
raggiungere i due escursionisti secondo le indicazioni ricevute al
momento della richiesta di aiuto, mentre, l'elicottero del Corpo
Forestale dello Stato, con a bordo un tecnico ed il medico del Soccorso
Alpino e Speleologico ha iniziato a perlustrare la zona dall'alto. E'
stata una corsa contro il tempo nel tentativo di riuscire a trovare i
due escursionisti prima del tramonto del sole. Il sopraggiungere del
buio, infatti, avrebbe costretto i soccorritori a sospendere le ricerche
mettendo a rischio la vita dei due escursionisti esposti a temperature
ben al di sotto dello zero. Fortunatamente le souadre di terra sono
riusciti ad individuare le due persone rimaste bloccate intorno alle ore
16 e a comunicare l'esatta posizione all'elicottero che sorvolava la
zona.
Effettivamente non è stato facile il recupero dei due proprio per il
ghiaccio presente in quel tratto di montagna che impediva ogni
movimento. A rendere più difficile il recupero anche il fatto che i due
erano completamente sprovvisti dell'adeguata attrezzatura per affrontare
un simile percorso sulla neve.
Abbigliamento e scarpe non idonee a questo tipo di escursioni
soprattutto a temperature così basse. Insomma i due escursionisti devono
ringraziare la buona stella se sono stati trovati con il sole ancora ben
alto perché quasi sicuramente non sarebbero riusciti a superare la notta
rischiando il congelamento. I due sono stati recuperati a bordo
dell'elicottero insieme ai componenti delle squadre di soccorso di terra
e trasportati nei pressi del parcheggio dove avevano lasciato la
vettura.
Escursionisti sulla neve "Volevamo immegerci nella natura e ammirare il
paesaggio innevato con questa splendida giornata di sole e mai avremmo
immaginato di trovarci cosi in difficoltà" avrebbero candidamente
affermato i due escursionisti ai loro soccorritori . I due erano partiti
da Leonessa senza un abbigliamento idoneo escursionisti ai loro
soccorritori.
E a tal proposito il Servizio regionale Lazio del Corpo Nazionale
Soccorso Alpino e Speleologico raccomanda a tutti di prestare la massima
attenzione alle previsioni meteorologiche prima di avventurarsi in
escursioni lungo i sentieri di montagna e soprattutto di affrontarle con
le adeguate attrezzature e un abbigliamento adatto per le temperature
che specie di notte scendono repentinamente e abbondantamente al di
sotto dello zero termico. Il Soccorso Alpino ricorda inoltre un
importante appuntamento in tutta Italia per il 15 gennaio 2012, la
Giornata Nazionale " Sicuri sulla neve", dove si organizzano degli
incontri nelle località montane e si parlerà proprio della prevenzione e
sicurezza in montagna.
(lu.Spa)
Regione Lazio |
27 dicembre 2011 |
La presidente della Regione Lazio,
Renata Polverini, ha firmato questa mattina, presso la sede della Giunta
regionale, il Protocollo d'intesa per il rilancio del comprensorio
sciistico del Monte Terminillo. L'accordo è stato siglato dal presidente
della Provincia di Rieti, Fabio Melilli, e dai sindaci dei Comuni
dell'area del reatino coinvolti: Rieti, Giuseppe Emili, Cantalice, Paolo
Patacchiola, Leonessa, Paolo Trancassini, Cittareale, Giuseppe Fedele, e
Micigliano, Francesco Nasponi. L'intesa è stata illustrata dalla
presidente Polverini e dall'assessore regionale alle Politiche per la
Mobilità e il Tpl, Francesco Lollobrigida.
"Riusciremo a mettere in
campo opere importanti e strategiche - ha dichiarato la presidente
Polverini - che accompagnino anche un percorso che darà a questa
Regione una nuova legge regionale sulla montagna. Per la prima volta
dopo tanti anni è un passo concreto. Lo sforzo messo in campo dalla
Giunta e dal Consiglio per approvare un articolo del piano casa
dedicato al Terminillo, in questo momento ha avuto una battuta
d'arresto. Andiamo avanti con quello che già abbiamo. Oggi la
Regione, la Provincia di Rieti e tutti i Comuni coinvolti si danno
dei compiti. Ci sarà una commissione che in base alle priorità e
fattibilità delle opere procederà per mettere in campo gli
investimenti regionali, senza dimenticare che nel frattempo, oltre
ad uno sguardo ai privati che si aspettano un segnale forte dalle
istituzioni, cercheremo di portare nel Lazio anche risorse
aggiuntive".
"Dobbiamo recuperare l'attrattività della nostra zona rispetto
all'Abruzzo - ha affermato l'assessore Lollobrigida - che bisogna
guardare come esempio per far tornare i romani a sciare nel Lazio".
"Oggi diciamo grazie a Polverini e alla Giunta per aver mantenuto
l'impegno di poter usare i fondi in bilancio - ha sottolineato il
Presidente della Provincia di Rieti Melilli - ha ragione la
governatrice quando dice che dobbiamo dare un segnale forte ai
privati facendo vedere che le istituzioni sono unite".
Con questa intesa, la Regione Lazio ha voluto promuovere un
intervento pubblico nel settore, favorendo la realizzazione,
l'apertura e l'adeguamento delle piste da sci nell'area. Con il
Protocollo l'Amministrazione regionale si impegna a procedere
nell'immediata assegnazione dei fondi resi disponibili dalla legge
di bilancio 2012, per uno stanziamento complessivo nel triennio
2012-2014 di 20 milioni di euro. I fondi verranno così ripartiti: 2
milioni di euro per il 2012, 9 milioni per il 2013 e 9 milioni per
il 2014. I Comuni si impegnano a loro volta a realizzare le opere
previste nel quadro di riparto entro il 15 ottobre del 2012. Alla
Provincia di Rieti spetta il ruolo di segnalare alla Regione Lazio,
che manterrà la supervisione sull'attuazione del protocollo
attraverso un'apposita commissione, i progetti maggiormente
meritevoli e di verificare l'equilibrio dello sviluppo dei vari
territori, nel rispetto dell'attuali vocazioni degli stessi. La
Commissione sarà presieduta dal Direttore Regionale dei Trasporti e
sarà composta da un rappresentante di ciascun Comune ed un
rappresentante della Provincia di Rieti. L'accordo punta alla
pianificazione e alla successiva programmazione a medio e lungo
termine della messa a sistema dell'intero comprensorio del
Terminillo, perseguendo una condizione di auto sostenibilità, con un
dimensionamento ottimale e sinergico dei singoli impianti, nella
prospettiva di una gestione unica comprensoriale.
|
28 dicembre 2011 |
Assegnati i fondi resi disponibili dalla legge di bilancio 2012.
Opere da avviare entro il prossimo anno Rilanciare il Terminillo Firmato
un protocollo con Comuni per lo sviluppo del comprensorio sciistico
RILANCIARE il comprensorio sciistico del Terminillo, favorendo la
realizzazione, l'apertura e l'adeguamento delle piste da sci nell'area.
La presidente della Regione Lazio Renata Polverini ha siglato ieri
mattina in Regione, il protocollo d'intesa per il rilancio del
Terminillo, sottoscritto con l'assessore regionale alle Politiche per la
mobilità Francesco Lollobrigida, il presidente della provincia di Rieti
Fabio Melilli, e i sindaci dei comuni dell'area del reatino coinvolti,
Rieti, Cantalice, Leonessa, Cittareale e Micigliano: Giuseppe Emili,
Paolo Patacchiola. Paolo Trancassini, Giuseppe Fedele e Francesco
Nasponi. L'accordo punta alla pianificazione e alla successiva
programmazione a medio e lungo termine della messa a sistema dell'intero
comprensorio del Terminillo.
Con il protocollo, l'amministra zione regionale si impegna a procedere
nell'immediata assegnazione dei fondi resi disponibili dalla legge di
bilancio 2012, per uno stanziamento complessivo nel triennio 2012-2014
di 20milioni di euro, I comuni, dal canto loro, si impegnano a
realizzare le opere previste nel quadro di riparto entro il 15 ottobre
del 2012 prorogabile al 15 ottobre del 2013 in caso di dimostrata
effettiva complessità degli interventi. Alla provincia di Rieti, secondo
quanto stabilito dal documento, spetterà il ruolo di segnalare alla
Regione Lazio, che manterrà la supervisione sull'attuazione del
protocollo attraverso un'apposita commissione, i progetti maggiormente
meritevoli e di verificare l'equilibrio dello sviluppo dei vari
territori. La commissione sarà presieduta dal direttore regionale dei
trasporti e sarà composta da un rappresentante di ciascun Comune ed un
rappresentante della provincia di Rieti.
«Riusciremo a mettere in campo opere importanti e strategiche - ha detto
Polverini - che accompagnino anche un percorso che darà' a questa
regione, una nuova legge regionale sulla montagna. Per la prima volta
dopo tanti anni e' un passo concreto. Lo sforzo messo in campo dalla
giunta e dal consiglio per approvare un articolo del piano casa dedicato
al Terminillo, in questo momento ha avuto una battuta d'arresto.
Andiamo avanti con quello che già abbiamo. Oggi la regione, la provincia
di Rieti e tutti i comuni coinvolti si danno dei compiti. Ci sarà una
commissione che in base alle priorità e fattibilità' delle opere
procederà per mettere in campo gli investimenti regionali, senza
dimenticare che nel frattempo, oltre ad uno sguardo ai privati che si
aspettano un segnale forte dalle istituzioni, cercheremo di portare nel
Lazio anche risorse aggiuntive».
«Dobbiamo recuperare l'attrattività della nostra zona rispetto all'Abbruzzo
che bisogna guardare come esempio per far tornare i romani a sciare nel
Lazio», ha affermato l'assessore Lollobrigida. «Con la firma di oggi -
ha spiegato Melilli - abbiamo registrato da parte della regione un
impegno mantenuto. Il Terminillo tomi ad essere un attrattore di
investimenti. Altre regioni hanno investito mentre noi abbiamo assistito
alla decadenza del Terminillo. Chiediamo alla regione una grande
attenzione alla tempistica, agire in ritardo e perdere tempo sarebbe la
cosa peggiore».
La firma del protocollo porterà ai comuni del comprensorio del
Terminillo risorse per circa 20 milioni di euro .
|
28 dicembre 2011 |
La Regione stanzia 20 milioni in 3 anni per costruire, aprire o
adeguare piste da sci Rinasce la montagna dei romani Dal boom degli Anni
'80 al declino. Pronto il piano di rilancio e sviluppo Marco Cipriani ó
Una «scarica elettrica» per ripartire, un input per progettare,
pianificare e finalmente tornare agli antichi splendori. A questo
dovranno servire i 20 milioni in 3 anni che la Regione Lazio ha messo a
disposizione del comprensorio del Monte Terminillo per rilanciare le
attività invernali, e non solo. Appaiono sbiaditi ai più giovani i
ricordi degli anni '80 e '90, epoche in cui per molti la bella vita di
Cortina era solo un'invenzione dei film di Vanzina e i romani si
riversavano in massa sulla «montagna di Roma». A tutto vantaggio di
albergatori, strutture ricettive e maestranze. Oggi è diverso: il Monte
Terminillo è diventato un «nobile decaduto», molti imprenditori se ne
sono andati e i romani preferiscono l'Abruzzo, dove trovano comfort,
servizi e organizzazione.
La Regione vuole recuperare il tempo perduto. Il segnale arriva con il
protocollo d'intesa redatto dall'assessore alla Mobilità, Francesco
Lollobrigida e presentato ieri mattina dalla governatrice Renata
Polverini. A sottoscrivere l'accordo il presidente della Provincia di
Rieti, Fabio Melilli e i sindaci Emili di Rieti, Paolo Patacchiola
di Cantalice, Paolo Trancassini di Leonessa, Giuseppe Fedele di
Cittareale e Francesco Nasponi di Micigliano.
Il protocollo promuove un intervento pubblico favorendo la
realizzazione, l'apertura e l'adeguamento delle piste da sci nell'area.
La Regione si impegna a procedere con l'assegnazione dei fondi
disponibili con il bilancio 2012: dei 20 milioni, 2 saranno assegnati
nel 2012, 9 nel 2013 e gli ultimi 9 nel2014; I Comuni si impegnano a
realizzare le Opere previste entro il 15 ottobre 2012, prorogabile in
caso di difficoltà al 15 ottobre 2013, e solo dopo potranno incassare i
soldi; la Provincia, infine, segnalerà alla Regione i progetti
maggiormente meritevoli e verificherà l'equilibrio dello sviluppo nei
vari territori. La supervisione resterà alla Regione attraverso una
apposita commissione, presieduta dal direttore regionale dei Trasporti e
composta da un rappresentante di tutti gli enti coinvolti. «Una giornata
fondamentale per il territorio reatino e non solo -ha commentato la
Polverini - Riusciremo a mettere in campo opere importanti e strategiche
che accompagnino anche un percorso che darà a Questa reeio- ne una nuova
legge regionale sulla montagna per la prima volta da anni. È un passo
concreto». Del finanziamento, previsto dalla giunta Marrazzo, è stata
cambiata la modalità di assegnazione: non più soldi «regalati» per opere
da realizzare, ma rimborsi tarati su progetti specifici. «Non si tratta
di fondi a pioggia - ha commentato Lollobrigida - ma di una decisione
strategica. Negli ultimi anni abbiamo perso chilometri a fronte di
Regioni come l'Abruzzo, che dobbiamo guardare come esempio. Dobbiamo
recuperare le attenzioni dei privati e riportare i romani a sciare nel
Lazio».
Inevitabili i riferimenti al Piano casa. Proprio una norma sul
Terminillo diede l'occasione all' ex ministro Galan di impugnare il
provvedimento alla Corte Costituzionale. «Non c'entra niente con ciò di
cui parliamo oggi - ha specificato la governatrice - ma comunque mi
auguro che quel provvedimento venga sbloccato il prima possibile, per
consentire di farci continuare il nostro piano di sviluppo».
|
28 dicembre 2011 |
Le reazioni La provincia di Rieti festeggia - Una provincia
in festa. Il territorio di Rieti brinda a una svolta che è possibile
definire storica e che regala nuova speranza a chi viveva solo di
turismo. «Oggi diciamo grazie a Polverini per aver mantenuto l'impegno
di usare i fondi in bilancio - ha detto il presidente Fabio
Melilli . Dobbiamo dare un segnale forte ai privati facendo vedere che
le istituzioni sono unite». Emili (Rieti) ha chiesto «un impegno anche
per i collegamenti dall'Umbria»; Trancassini (Leonessa) ha parlato di
«un sogno che diventa realtà»; Patacchiola (Cantalice) ha invitato a
«guardare oltre l'inverno e immaginare impianti idonei per tutto
l'anno». Nasponi (Micigliano) ha già parlato del suo progetto di «una
funicolare dalla Valle del Velino».
|
28 dicembre 2011 |
Polverini : Un legge sul «modello Abruzzo» - «Una nuova legge per
la montagna», un «comprensorio sciistico del Terminillo». Sono due dei
passaggi chiave degli interventi della governatrice Polverini e
dell'assessore Lollobrigida, che durante la conferenza stampa di ieri
hanno anticipato i piani della Regione Lazio per il settore: il
cosiddetto «modello Abruzzo». Fra i punti della «legge per la montagna»,
allo studio dell'assessorato alla Mobilità, la definizione di un vero e
proprio comprensorio sciistico montano, che eluda i personalismi e la
concorrenza fra piccoli operatori e disciplini gli impianti e la natura
di mezzi di risalita e collegamenti. Fra gli obiettivi, l'istituzione di
uno «skipass unico», l'innalzamento degli standard di sicurezza e la
prospettiva di una gestione unica degli impianti.
|
28 dicembre 2011 |
Assegnati i fondi resi disponibili dalla legge di bilancio 2012.
Opere da avviare entro il prossimo anno Rilanciare il Terminillo Firmato
un protocollo con i Comuni per lo sviluppo del comprensorìo sciistico
RILANCIARE il comprensorio sciistico del Terminillo, favorendo la
realizzazione, l'apertura e l'adeguamento delle piste da sci nell'area.
La presidente della Regione Lazio Renata Polverini ha siglato ieri
mattina in Regione, il protocollo d'intesa per il rilancio del
Terminillo, sottoscritto con l'assessore regionale alle Politiche per la
mobilità Francesco Lollobrigida, il presidente della provincia di Rieti
Fabio Melilli, e i sindaci dei comuni dell'area del reatino coinvolti,
Rieti, Cantalice, Leonessa, Cittareale e Micigliano: Giuseppe Emili,
Paolo Patacchiola. Paolo Trancassini, Giuseppe Fedele e Francesco
Nasponi. L'accordo punta alla pianificazione e alla successiva
programmazione a medio e lungo termine della messa a sistema dell'intero
comprensorio del Terminillo.
Con il protocollo, l'amministrazione regionale si impegna a procedere
nell'immediata assegnazione dei fondi resi disponibili dalla legge di
bilancio 2012, per uno stanziamento complessivo nel triennio 2012-2014
di 20milioni di euro. I comuni, dal canto loro, si impegnano a rea
lizzare le opere previste nel quadro di riparto entro il 15 ottobre del
2012 prorogabile al 15 ottobre del 2013 in caso di dimostrata effettiva
complessità degli interventi. Alla provincia di Rieti, secondo quanto
stabilito dal documento, spetterà il ruolo di segnalare alla Regione
Lazio, che manterrà la supervisione sull'attuazione del protocollo
attraverso un'apposita commissione, i progetti maggiormente meritevoli e
di verificare l'equilibrio dello sviluppo dei vari territori. La
commissione sarà presieduta dal direttore regionale dei trasporti e sarà
composta da un rappresentante di ciascun Comune ed un rappresentante
della provincia di Rieti.
«Riusciremo a mettere in campo opere importanti e strategiche - ha detto
Polverini - che accompagnino anche un percorso che darà' a questa
regione, una nuova legge regionale sulla montagna. Per la prima volta
dopo tanti anni e' un passo concreto. Lo sforzo messo in campo dalla
giunta e dal consiglio per approvare un articolo del piano casa dedicato
al Terminillo, in questo momento ha avuto una battuta d'arresto. Andiamo
avanti con quello che già abbiamo. Oggi la regione, la provincia di
Rieti e tutti i comuni coinvolti si danno dei compiti. Ci sarà una
commissione che in base alle priorità e fattibilità' delle opere
procederà per mettere in campo gli investimenti regionali, senza
dimenticare che nel frattempo, oltre ad uno sguardo ai privati che si
aspettano un segnale forte dalle istituzioni, cercheremo di portare nel
Lazio anche risorse aggiuntive».
«Dobbiamo recuperare l'attrattività della nostra zona rispetto all'Abbruzzo
che bisogna guardare come esempio per far tornare i romani a sciare nel
Lazio», ha affermato l'assessore Lollobrigida. «Con la firma di oggi -
ha spiegato Melilli - abbiamo registrato da parte della regione un
impegno mantenuto. Il Terminillo tomi ad essere un attrattore di
investimenti. Altre regioni hanno investito mentre noi abbiamo assistito
alla decadenza del Terminillo. Chiediamo alla regione una grande
attenzione alla tempistica, agire in ritardo e perdere tempo sarebbe la
cosa peggiore».
|
28 dicembre 2011 |
Terminillo, 20 milioni per risorgere - Turismo Firmato il
Protocollo. I fondi spalmati fino al 2014 Svolta al Terminillo 20
milioni per le piste Polverini: «Montagna da tutelare» La stagione
turistica sul Terminillo è appena iniziata, con poca neve, ma un primo
passo verso il rilancio della «montagna di Roma» è stato fatto. Ieri
infatti in Regione è stato firmato un protocollo d'intesa a favore del
comprensorio sdistico che prevede un finanziamento di 20 milioni di euro
nel triennio 2012-2014. A sottoscrivere il documento sono stati la
governatrice Renata Polverini insieme con l'assessore regionale ai
Trasporti Francesco Lollobrigida, il presidente della Provincia di Rieti
Fabio Melilli e i sindaci dei comuni vicini alla stazione sciistica.
Ð documento prevede un in tervento pubblico che favorisca la
realizzazione, l'apertura e l'adeguamento delle piste: la Regione si
impegna a procedere con l'immediata assegnazione dei fondi disponibili
con il bilancio 2012. Dei 20 milioni, in particolare, due saranno
assegnati nel 2012, nove nel 2013 e altri 9 nel 2014. «Faremo opere
importanti e strategiche per dare al Lazio una nuova legge regionale
sulla montagna - spiega la presidente Polverini -. Per la prima volta
dopo tanti anni è un passo concreto. Lo sforzo messo in campo dalla
giunta e dal Consiglio per approvare un articolo del Piano casa dedicato
al Termi nino in questo momento ha avuto una battuta d'arresto ma
continuiamo ad andare avanti con quello che già abbiamo».
Nell'ambito del Protocollo i comuni realizzeranno le opere previste
entro il 15 ottobre 2012 (con proroga al 15 ottobre 2013). La
supervisione resterà comunque alla Regione.
Critici i Verdi. Secondo il presidente del Lazio, Nando Bonessio, «Ci
risiamo.Complici le feste, ecco che la Polverini, senza attendere il
pronunciamento del ministero dei Beni culturali sul controverso articolo
"pro Terminillo" inserito nel Piano casa, parte a spron battuto
nell'ennesimo scempio del territorio. Cosa si nasconde di fronte a una
simile velocità che non trova riscontro in nessun altro provvedimento
della Regione? Non lo sappiamo, ma la giunta Polverini si prepara a
realizzare anche una pista da sci, verso Leonessa, con l'abbattimento di
migliaia di faggi secolari. Serve invece coniugare la valorizzazione
degli sport invernali con la tutela dell'ambiente e lo sviluppo di un
turismo ecosostenibile con parchi nazionali e aree protette».
R.Fr.
|
28 dicembre 2011 |
Nozze vip nel 1956 Gina Lollobrigida scelse la chiesetta degli
alpini per sposarsi con Mirko Skofic Era qui la «Dolce Vita» sulla neve.
Sono lontani i tempi della Dolce Vita sulla neve, degli attori e
dei personaggi illustri che amavano frequentare quella che per volere
del duce da pascolo sterminato d'incanto si trasformò nella Montagna di
Roma. Fu Mussolini a volere la costruzione della strada che avesse
condotto i turisti fin sopra i duemila metri di Campoforogna, la prima
pietra degli ampi io chilometri della variante della Salaria fu posta
nel 1934 e 4 anni più tardi l'opera venne completata insieme con la
costruzione dell'Albergo Savoia, residenza d'elezione della vacanze
imbiancate del duce. La successiva realizzazione della funivia, il
lussuoso albergo Roma, la vicinanza con la vita mondana della capitale,
trasformarono Pian de' Valli in una succursale di via Veneto e negli
anni '60 furono in molti a salire lassù per girare film, ritrovarsi in
quota, metter gli sci per la gioia di paparazzi e curiosi.
Nel 1956 Gina Lollobrigida scelse la chiesetta degli alpini per la
celebrazione del suo matrimonio con Mirko Skofic; il suo amore per le
nevi del Terminillo fu imitato da Marcello Mastroianni, Ugo Tognazzi,
Tina Pica, Vittorio Gassman ed Eduardo De Filippo che appena poteva
andava a riposarsi nella stanza a lui riservata all'Albergo Savoia. Anni
splendenti, con impianti ali' avanguardia per 30 chilometri di piste che
facevano la gioia degli sciatori ro- Celebrità Innamorati del Terminino
furono anche Marcello Mastroianni, Ugo Tognazzi, Tina Pica, Vittorio
Gassman ed Eduardo De Filippo mani, gli alberghi esclusivi, la via dei
negozi, i ristorantini alla moda.
Poi, a inizio degli anni '80, il crollo verticale, perché il Terminino
non è riuscito a tenere il passo con i tempi, ha provato a sfruttare dò
che aveva ricevuto in dono dal passato vivendo di ricordi, senza
riuscire ad adeguarsi al presente. La neve artificiale è arrivata troppo
tardi e con enormi difficoltà tecniche, le concessioni degli impianti di
risalita sono scadute una a una, i grandi residence e il cemento hanno
preso il posto degli alberghi e così gli sciatori laziali hanno iniziato
a scegliere le nuove mete abruzzesi; Campo Felice, Roccaraso e Campo
Imperatore con il loro sci notturno o le piste innevate artificialmente
hanno accompagnato il declino irrefrenabile della montagna reatina. Che
da tempo non è più la montagna di Roma e dei romani, anche se con un
ripetersi estenuante nel tempo si sono disegnati nuovi progetti, fatto
proclami, ideati piani di salvataggio, ma senza un disegno organico che
fosse riusdto a riportare il turismo là dove era sbocciato prima della
guerra, in una delle zone più affascinanti dell'Appennino.
Oggi sono rimasti percorribili solo io chilometri di piste,
dell'abbondanza passata restano la funivia, tré seggiovie e un tapis
roulant ad alimentare la passione degli amanti della neve. C'è chi vede
nella costruzione del famoso scavalcamento a Nord per raccordarsi alle
piste di Leonessa, l'unica ancora di salvezza. Ma per ora è solo una
delle tante idee di sviluppo di una montagna scomparsa dalla mappa del
turismo regionale. Per tornare al passato il Terminillo ha bisogno di
correre veloce verso il futuro.
Valerio Vecchiarelli
|
28 dicembre 2011 |
I fondi verranno gestiti dai Comuni interessati e serviranno per
piste e impianti 20 milioni per il Terminillo .L'intesa siglata ieri
alla Pisana con gli amministratori reatini - Il progetto di
rilancio del Terminillo sembra diventare realtà. E' stata firmata ieri
mattina in Regione l'intesa che porterà, tra il 2012e il 2014,20
milioni di euro dalla Regione ai Comuni dell'area del Terminillo. I
fondi serviranno per rinnovare gli impianti e le piste esistenti. Alla
firma erano presenti, tra gli altri, oltre al presidente della Regione,
Renata Polverini, il sindaco di Rieti, Giuseppe Emili, il presidente
della Provincia di Rieti, Fabio Melilli e i primi cittadini di altri
Comuni, da Cittareale a Micigliano. La speranza di tutti gli
amministratori è per interventi in tempi rapidi, che possano far
raggiungere e magari supe rare al Terminillo i risultati raggiunti negli
ultimi tempi dal vicino Abruzzo sul fronte della montagna.
Emili e Melilli chiedono interventi rapidi Terminillo, 20 milioni
per piste e impianti aalla Regione ai Comuni in tre «Aho', che
siete venuti co' gli sci?». Saluta in romanesco, il presidente Renata
Polverini, i sindaci reatini, ieri mattina in Regione per firmare il
protocollo d'intesa per il rilancio del Terminino. No, niente sci ai
piedi o in spalla, e non solo perché scarseggia la neve, nonostante
vista imbiancata da Roma la montagna faccia sempre la sua figura. E' che
ormai di impianti fruibili ne sono rimasti pochi e l' iniezione di fondi
e buone intenzioni della Regione arriva in tempo in tempo a scongiurare
l'estinzione della stazione sciistica reatina.
I fondi, per cominciare: li aveva stanziati Piero Marrazzo dopo
l'insurrezione di Leonessa e il successivo pressing del centrosinistra
reatino. La presidente Polverini li ha «salvati» dalle voragini del
bilancio regionale e, dopo lunga trattativa, li ha appostati per i tr
anni a venire: 2 milioni nel 2012, 9 nel 2013 e 9 nel 2014. «La Regione
assegnerà queste risorse immediatamente ai Comuni perché recuperino e
amplino gli impianti e le piste esistenti. Questa giunta, debbo dire
coraggiosamente, ha provato a inserire una norma nel piano casa per
interventi più massicci, ma questa norma, al momento, è indisponibile».
E siccome aspettare ancora sarebbe stato «colpevole da parte nostra,
oggi cerchiamo di dare un forte segnale di discontinuità con il passato,
per rompere l'apatia che fin quii ha segnato le politiche regionali
verso la montagna reatina». Ecco, dunque, i 20 milioni di euro ai
Comuni, sperando «che attraggano anche capitali privati perché quello
deve essere il nostro obiettivo». «Il nostro sarà un intervento
strategico, che ha come obiettivo quello di riportare il Lazio in pista:
in questi anni, abbiamo perso chilometri e chilometri di piste di sci
alpino rispetto all'Abruzzo dice l'assessore sciatore, Francesco
Lollobrigida - anche pensando ad un unico comprensorio regionale».
-Al presidente della Provincia, Fabio Melilli, spetta inaugurare la saga
dei ringraziamenti (ringraziato a sua volta per il lavoro di
coordinamento svolto dal sindaco di Cantalice, Paolo Patacchiola) e
ricordare la tabella di marcia: «Ci sono cose da fare subito, perché gli
imprenditori hanno bisogno di vedere che qualcosa si muove, fosse anche
il solo ripristino dei vecchi impianti. Come Provincia, avevamo
un'ambizione più grande: costruire un sistema di collegamento col
versante di Leonessa e di Cantalice. Ma mentre noi stancamente
arretravamo, l'Abruzzo si è mosso con norme organiche. Ora c'è bisogno
di ripartire dagli impianti, senza trascurare nulla sotto il profilo
ambientale. La tempistica sarà un fattore cruciale». Lo ripete anche il
sindaco di Rieti, Giuseppe Emili: «Finalmente si indovina un percorso di
rinascita, per restituire a Rieti qualcosa che non aveva avuto e per
recuperare il terreno perduto con l'Abruzzo. Ma se vogliamo per
Terminillo un radioso avvenire bisogna accelerare i tempi». E chiarire
un bei po' di aspetti, sui quali il protocollo d'intesa gesuiticamente
sorvola, tipo il ruolo dei privati e la sorte degli impianti chiave del
comprensorio, a cominciare dalla Cardito Nord. Una commissione ad hoc -
guidata dal direttore del dipartimento Territorio ñ Trasporti della
Regione, Bernardo Fabrizio - dovrà raccogliere i desiderata dei Comuni,
stabilire priorità e fissare il cronoprogramma degli interventi. Poi,
sì, ci si potrà rimettere gli sci.
Alessandra Lancia
|
28 dicembre 2011 |
Leonessa soddisfatta ma ancora manca il capitolo Vallonina «Per
noi di Leonessa, vedere qui a Roma, in Regione, tutta questa attenzione
per il Terminillo è un sogno», dice, leggero. Paolo Trancassini {nella
foto), quando la presidente Renata Polverini gli dàla parola in
conferenza stampa. Un sogno, in verità, molto ad occhi aperti, visto che
dal protocollo d'intesa solennemente sottoscritto ieri mattina nella
Sala Tevere manca in toto il capitolo Vallonina, quel progetto targato
Isic che prevedeva una girandola di piste e impianti nel tutelatissimo
versante nord della montagna, per reclamare il quale Leonessa, sul
finire del 2008, arrivò ad un passo dalla secessione dal Lazio. «Però a
qualcosa quella stagione di lotta è servita se oggi Terminillo è tornato
al centro dell'attenzione - prosegue Trancassini - e questa intesa è
frutto di un buon lavoro fatto in questi mesi dalla politica».
Quello che non è riuscito, prima ancora che a Leonessa alla Regione La
zio, è stato di infilare nella legge per il piano casa il grimaldello
per «aprire» il Terminillo alle ruspe e ai piloni. Un tentativo andato a
vuoto non per lo stop dei «soliti» Verdi, ma per l'altolà dell'allora
ministro Galan che, infischiandosene delle proteste della giunta
Polverini e del Pdl laziale, sollevò il problema della legittimità
costituzionale di quella legge. «Noi ci abbiamo provato, ma quell'articolo
che ci avrebbe consentito di fare interventi anche sul Terminillo ci è
stato impugnato davanti alla Corte Costituzionale», ricorda infatti
l'assessore regionale, Francesco Lollobrigida, che nel febbraio scorso
scelse la pista leonessana di Vallorgano per rimettersi gli sci e fare
qualche discesa. «Qualche soluzione bisognerà pur trovarla, se non
vogliamo fermarci al recupero dei soli impianti già esistenti e
soprattutto se vogliamo attrarre capitali privati sulle nostre
montagne». Il Comune di Leonessa, che rientra nel novero dei destinatari
dei finanziamenti regionali, comincerà con il mettere mano alla stazione
di partenza e alla vecchia seggiovia a un posto che serve Campo Stella.
A.L.
|
28 dicembre 2011 |
Terminillo pronto per il rilancio Siglato in Regione il protocollo
d'intesa che sblocca 20 milioni per gli impianti RIETI - II presidente
della Regione Lazio, Renata Polverini ha firmato il protocollo d'intesa
fra la Regione Lazio, la Provincia di Rieti e i Comuni del comprensorio
per il rilancio dell'attività sciistica dell'area del Monte Terminillo.
L'accordo è stato siglato nella sede della Regione Lazio dalla
governatrice Polverini, dall'assessore regionale alle Politiche per
Mobilità e Tpl Francesco Lollobrigida, dal presidente della Provincia di
Rieti Fabio Melilli e dai sindaci dei Comuni coinvolti: Giuseppe Emili
di Rieti, Paolo Patacchiola di Cantalice, Paolo Trancassino di Leonessa,
Giuseppe Fedele di Cittareale e Francesco Nasponi di Micigliano.
A pagina 3 Oltre a Melilli ed Emili presenti i sindaci di Cantalice,
Leonessa, Cittareale e Micigliano Terminillo si prepara per il rilancio
Siglato m Regime ilprotocollu d'intesa che sblocca 20 milioni per gli
impianti Leonardo Ranalli RIETI - Dopo intese, promesse e annunci, è
finalmente arrivato il giorno della firma del protocollo d'intesa tra
Regione Lazio, Provincia di Rieti e Comuni che insistono sul
comprensorio del Terminillo, per sbloccare gli ormai famosi 20milioni di
euro impegnati dalla scorsa legislatura regionale e confermati con il
bilancio 2012.
Laccordo, nel dettaglio, è stato sottoscritto dalla presidente della
Regione Lazio, Renata Polverini, dall'assessore regionale alle politiche
per la mobilità e il Tpl, Francesco Lollobrigida, dal presidente della
Provincia di Rieti, Fabio Melilli e dai sindaci dei Comuni dell'area del
reatino coinvolti: Giuseppe Emili (Rieti), Paolo Patacchiola (Cantalice),
Paolo Trancassini (Leonessa), Giuseppe Fedele (Cittareale), e Francesco
Nasponi (Micigliano). Una firma annunciata da tempo che pone ora una
linea virtuale dalla quale ripartire verso lo sviluppo del sito montano
che continua, da anni, ad essere sulla bocca di tanti e nel libro mastro
dei fatti di pochi.
Di fatto gli investimenti previsti subiscono uno slittamento per gli
investimenti rispetto all'iniziale tabella di marcia, ma sono sempre
investimenti vincolati e quindi bene a nuovi fondi per rilanciare una
montagna piena di potenzialità e carente, al tempo stesso, di strutture
ricettive e offerte per i turisti.
Con questa intesa, la Regione Lazio ha voluto promuovere un intervento
pubblico nel settore, favorendo la realizzazione, l'apertura e
l'adeguamento delle piste da sci nell'area. Con il protocollo,
l'amministrazione regionale si impegna a procedere nell'immediata
assegnazione dei fondi resi disponibili dalla legge di Bilancio 2012,
per uno stanziamento complessivo nel triennio 2012-2014 di 20 milioni di
euro. I fondi verranno così ripartiti: 2 milioni di euro per il 2012.9
milioni per il 2013 e 9 milioni per il 2014.1 Comuni si impegnano a loro
volta a realizzare le opere previste nel quadro di riparto entro il 15
ottobre del 2012 prorogabile al 15 ottobre del 2013 in caso di
dimostrata effettiva complessità degli interventi. Alla Provincia di
Rieti spetterà il ruolo di segnalare alla Regione Lazio, che manterrà la
supervisione sull'attuazione del protocollo attraverso un'apposita
commissione, i progetti maggiormente meritevoli e di verificare
l'equilibrio dello sviluppo dei vari territori, nel rispetto delle
attuali vocazioni degli stessi. La commissione sarà presieduta dal
direttore ei Trasporti e sarà composta da un rappresentante di ciascun
Comune e da un rappresentante della Provincia di Rieti.
L'accordo, fanno sapere dalla regione Lazio, punta alla pianificazione e
alla successiva programmazione a medio e lungo termine della messa a
sistema dell'intero comprensorio del Terminalo, "perseguendo una
condizione di auto sostenibilità, con un dimensionamento ottimale e
sinergico dei singoli impianti, nella prospettiva di una gestione unica
comprensoriale".
Dopo anni di proposte, forzature e tentativi di rilanciare il sito,
arriva ora qualcosa che può effettivamente rappresentare un passo
importante che nel tempo è stato fortemente voluto a ogni livello
istituzionale e che potrebbe signi ficare un punto fermo per quanti
hanno sempre creduto e di avere gli strumenti per riportare Terminillo a
quegli anni di gloria di cui si conserva solo un lontano, lontanissimo
ricordo.
Un accordo che prevede il piano di investimenti da fare a livello
impiantistico e che, per molti, sembra una bella toppa messa in seguito
al pasticciaccio del Piano Casa e all'impugnativa degli articoli
riguardanti proprio il sito montano sul quale, secondo le iniziali
volontà della Regione, sarebbe stato possibile costruire in deroga ai
molti vincoli locali e comunitari. Una vittoria degli ambientalisti e di
quanti hanno ritenuto assurdo provare a fare un tentativo di tale
portata che poi, puntualmente.dopo le critiche e le moltissime
perplessità, è stata presa di petto e di fatto invalidata nel nome di un
rispetto territoriale che continua a fare acqua.
|
28 dicembre 2011 |
Dall'ente il tentativo di portare anche ulteriori risorse
nazionali "Presto una legge sulla montagna"
La governatrice Polverini punta allo sviluppo dell'area RIETI -
"Riusciremo a mettere in campo opere importanti e strategiche che
accompagnino anche un percorso che darà a questa regione una nuova legge
regionale sulla montagna per la prima volta da anni". E' quanto
dichiarato dalla governatrice del Lazio, Renata Polverini, a margine
dell'incontro svoltasi in Regione alla presenza delle istituzioni
Reatine che dovranno occuparsi del rilan cio territoriale del sito
sciistico. durante l'incontro. "Lo sforzo messo in campo dalla giunta e
dal consiglio per approvare un articolo del piano casa dedicato al
Terminillo in questo momento ha avuto una battuta d'arresto - ha
proseguito - e per questo continuiamo ad andare avanti con quello che
già abbiamo". In concreto, quindi, si ripar te dai 20milioni di euro per
la stazione montana e vengono accantonate le incognite del Piano casa
che è stato impugnato dall'al- lora governo nazionale proprio nei punti
riguardanti il polo sciistico e le deroghe ai vincoli che erano state
previste. "Oggi la Regione, la Provincia e tutti i Comuni - ha concluso
- si danno dei compiti. Ci sarà una commissio- Sindaci Durante la firma
del Protcollo d'Intesa La governatrice Renata Polverini e Fabio Melillì
ne che in base alle priorità e alla fattibilità delle opere procederà
per mettere in campo gli investimenti regionali, senza dimenticare che,
nel frattempo, oltre a une sguardo ai privati che si aspettano un
segnale forte dalle istituzioni, cercheremo di portare nel Lazio anche
risorse nazionali aggiuntive".
|
19 novembre 2011 |
Leonessa Rubinetti chiusi di notte per un'ordinanza del sindaco
che ne spiega le ragioni Acqua razionata in tutto il territorio La
situazione potrebbe protrarsi anche molto a lungo.
LEONESSA - Erogazione dell'acqua sospesa tutte le notti
nell'intero territorio comunale.
Un'ordinanza del sindaco prevede che i rubinetti rimangano chiusi tutti
i giorni, dalle 20-21 di sera alle 5.30-6.30 del mattino.Una situazione
che dura da un po' di tempo e che per ora non sembra destinata a
cessare.
Dice il primo cittadino, Paolo Trancassini: "La scarsità di
precipitazioni nevose dello scorso inverno e la siccità di quest'estate,
dovuta alla mancanza di pioggia e ad alte temperature che hanno
raggiunto anche la punta massima di 40 gradi per giorni e giorni di
seguito, hanno portato a questa situazione. Le nostre sorgenti, da
quella di Rio Fuggio a quella del Fuscello - prosegue Trancassini
- hanno risentito molto di questa situazione, e la Sogea, concessionaria
per il nostro Comune dell'intero ciclo delle acque, è stata costretta a
inviarci una richiesta formale di procedere al razionamento dell'acqua".
"A questo punto - spiega il sindaco - non ho potuto fare altro,
constatata anche la situazione, che emettere l'ordinanza che provvede
alla sospensione dell'erogazione dell'acqua in orario notturno. Abbiamo,
infatti, cercato di permettere l'impiego di acqua nelle ore del giorno,
quando serve per cucinare, lavarsi, per gli usi domestici. Ma la
situazione è difficile, anche se sia la Sogea che il Comune fanno di
tutto per ripristinare la normalità".
"Periodicamente - conclude Trancassini - qui ci sono stati problemi con
l'acqua. Poi a partire dal '91 la situazione si era normalizzata. Il
punto è che bisogna prendere atto del fatto che, a volte, ci sono
situazioni che neanche le più moderne tecniche possono risolvere e che
spesso c'è un fattore imponderabile". Spiega Luciano Runci, della Sogea:
"La situazione dell'acqua è difficile in tutta la zona. Antrodoco,
Greccio, Colli sul Velino, tanto per citare qualche nome, periodicamente
si trovano a fronteggiare carenze d'acqua. Il problema esplode quando
l'estate è torrida, la siccità estiva da problemi idrici nell'inverno
successivo. Qui a Leonessa la carenza di precipitazioni nevose dello
scorso inverno e di piogge in estate ha ridotto la potenza della
capacità idrica a un quarto del normale". "Inoltre - sottolinea Runci -
c'è da sottolineare un altro fattore, che è legato alla conformazione
geografi ca del luogo: non è possibile connettersi ad altri acquedotti,
per cui se l'acquedotto locale è in sof ferenza non ci sono modi di
ovviare alla cosa. Per tornare alla normalità - auspica il responsabile
per Leonessa della Sogea - ora ci vorrebbero giorni e giorni di piogge
copiose".
C'è da dire che le sorgenti locali, numerose e in luoghi splendidi dal
punto di vista naturalistico, vedono in molti punti le loro acque
assorbite dal terreno, in alcune zone molto permeabile.
Una serie di fattori ha fatto scattare il problema acqua, che tocca gli
oltre 2.500 abitanti di questo comune, tra i più popolosi e vivaci dal
punto di vista economico della provincia di Rieti, ma non soltanto.
Leonessa è, infatti, una rinomata località turistica e sciistica,
conosciuta a livello internazionale. Ma anche luogo di raccolta e
coltivazione di prodotti tipici, come la famosa patata bianca di
Leonessa. Un mondo di grande interesse, anche ambientale e
paesaggistico, su cui problemi come quello della carenza idrica possono
pesare molto.
Rita Boini
|
9 novembre 2011 |
Per richiedere i voucher c'è tempo fino al 30 dicembre Buoni per
le donne lavoratrici - RIETI - La Regione Lazio pensa alle donne
lavoratrici. E' rivolto a loro il bando per l'acquisto di servizi di
cura del progetto Vinco. Per accedervi e richiedere i voucher c'è tempo
fino al 30 dicembre. L'iniziativa è finanziata con il contributo del
Fondo sociale europeo. Le donne lavoratrici potranno utilizzare i
voucher per avvalersi di molti servizi tra cui l'asilo nido,
l'assistenza domiciliare, il trasporto e la ludoteca. L'obiettivo
dell'iniziativa è quello di favorire la conciliazione fra impegni
professionali e familiari delle donne.
Possono richiedere i buoni, per un importo massimo di 1.200 euro, le
lavoratrici residenti in alcuni comuni della provincia di Rieti quali
Accumoli, Amatrice, Antrodoco, Borbona, Borgorose, Borgo Velino,
Cantalice, Castel Sant'Angelo, Cittaducale, Cittareale, Fiamignano,
Leonessa, Petrella Salto, Pescorocchiano e Posta, che abbiano
responsabilità di cura a carattere continuativo nei confronti di figli
minori di 14 anni o di anziani over 65, oppure di disabili.
|
3 Novembre 2011 |
La Coldiretti plaide alla riapertura dei bandi e si mette a
disposizione degli imprenditori «Una boccata d'ossigeno i Piani di
sviluppo» Alessandra Pasqualotto ²ÅÏ Una ventata di fiducia per le
aziende agricole provinciali con particolare riferimento ai giovani
imprenditori e a chi vuole coniugare agricoltura con turismo.
La notizia è quella arrivata dalla Regione Lazio che ha riaperto il
bando regionale per i Piani di Sviluppo Rurale 2007-2013 con
disponibilità di fondi destinati in particolare proprio ai giovani e
all'impresa agrituristica.
Per facilitare l'accesso ai finanziamenti regionali, e dare in questo
modo una mano concreta e decisamente preziosa, agli imprenditori
agricoli ciha pensato la Coldiretti di casa che ha messo a disposizione
delle aziende uno specialista del settore che consente di elaborare
pratiche di finanziamento ad hoc per poter rispondere al bando
regionale.
Il servizio completamente gratuito e studiato apposta per il nuovo Psr
del Lazio, la federazione degli agricoltori lo ha predisposto dal lunedì
al giovedì, dalle9 alle 13, naturalmente presso la sede di Rieti ma è
anche possibile nelle altre sei sedi della provincia dislocante nel
territorio tra cui quelle di Amatrice, Borgorose, Leonessa, Magliano
Sabina, Passo Corese e Poggio Mirteto su appuntamento.
«L'intento di Coldiretti è quello di avvicinare sempre più i giovani
all'agricoltura spiega il responsabile della Coldiretti di Rieti Cario
Picchi - Il bando ha scadenza il prossimo 13 dicembre ed è orientale
soprattutto ad aiutare gli under 40 che hanno voglia di intraprendere
impresa nel campo dell'agricoltura con tutta una serie di
agevolazioni»., Come dire una occasione da non perdere visti i tempi di
grandi difficoltà e ristrettezze, per la quale è stato concesso anche,
altro tempo per usufruirne, per coloro che voglio no ringiovanire la
propria attività o per chi inizia ora con nuovi incentivi.
|
3 Novembre 2011 |
SPAGHETTI LUIGI - L'incredibile tragedia si è consumata a Villa
Lucci, piccola frazione di Leonessa Allevatore ucciso da un toro.
L'uomo, di 74 anni, è stato caricato e incornato dall'animale LEONESSA -
E' morto incornato dal toro che stava facendo pascolare. Per Benedetto
Chiaretti, 74 anni, allevatore molto conosciuto e stimato residente
nella frazione di Villa Lucci a pochi chilometri da Leonessa, non c'è
stato nulla da fare. Una morte orribile quanto tragica e alla quale non
si riesce ancora a dare una spiegazione sul perché quel toro che
conosceva e accudiva da tempo abbia deciso improvvisamente di caricarlo
a morte. La tragedia si è consumata in pochi attimi ieri pomeriggio. Ad
accorgersi che qualcosa non andava è stata la nuora che dalla finestra
della sua abitazione ha notato il corpo dell'allevatore riverso a terra
con il toro che continua a girargli attorno. La donna ha immediatamente
dato l'allarme ma i familiari e altri vicini richiamati dalle grida di
aiuto nulla hanno potuto se non constatare la gravita delle condizioni
dell'uomo per le ferite causate dai violenti colpi inferti dall'animale.
La tragedia si è consumata ieri pomeriggio nella frazione di Villa Lucci
Toro carica e uccide un allevatore Benedetto Chiaretti è rimato a
sottrarsi alla furia dell'animale vita delle condizioni dell'uomo
LEONESSA - E' morto incornato dal toro che stava facendo pascolare a
pochi metri dalla sua abitazione. Così ha perso la vita tragicamente
Benedetto Chiaretti, 74 anni, allevatore molto conosciuto e stimato
residente nella frazione di Villa Lucci a pochi chilometri da Leonessa.
Una morte orribile quanto tragica e alla quale non si riesce ancora a
dare una spiegazione sul perché quel toro che conosceva e accudiva da
tempo abbia deciso improvvisamente di caricarlo a morte.
La tragedia si è consumata in pochi attimi ieri pomeriggio intorno alle
ore 16 e, a quanto pare, nessuno ha assistito direttamente alla scena.
Ad accorgersi che qualcosa non andava è stata la nuora che dalla
finestra della sua abitazione ha notato il corpo dell'allevatore riverso
a terra con il toro che continua a girargli attorno. La donna ha
immediatamente dato l'allarme ma i familiari e altri vicini richiamati
dalle grida di aiuto nulla hanno potuto, una volta giunti sul posto, se
non constatare la gra- per le ferite inferte su tutto il corpo
dall'animale. In pochi minuti è arrivata sul posto un'ambulanza del 118
di stanza a Leonessa ma l'allevatore già non dava più segni di vita.
Una morte assurda quella di Benedetto Chiaretti (discendente di una nota
famiglia di lupari della zona) che ovviamente ha suscitato profonda
commozione nella piccola comunità di Villa Lucci. Infatti il 74enne
aveva molta dimistichezza con gli animali e gestiva anche un pascolo di
mucche in affido in montagna. Anche quel giorno era stato ad accudirle e
al pomeriggio, come sempre, si stava dedicando al "suo" toro. Ora non è
chiaro cosa possa aver fatto inferocire l'animale che dopo averlo
puntato lo ha caricato. Il poveretto nulla ha potuto fare per evitare la
sua furia omicida soccombendo sotto i potenti colpi. Sul posto sono
intervenuti anche i carabinieri del comando stazione di Leonessa che
hanno raccol to elementi per ricostruire con esattezza la dinamica
dell'incidente. Benedetto Chiaretti lascia la moglie e due figli. Il
corpo dell'allevatore è stato ricomposto e consegnato ai familiari per
le esequie.
|
3 Novembre 2011 |
GIACOMO CAVOLI La stagione dello sci riparte dalle
premiazioni dei suoi campioni regionali, in occasione della 30a edizione
di Lazio Pianeta Sci. Nella sala consiliare della Provincia di Roma, a
Palazzo Valentin i, infatti, il cuore dell'intero comitato regionale
Lazio-Sardegna è riuscito a coinvolgere, ancora una volta, tutte le
componenti di una realtà che nonostante le congiunture meteorologiche,
soprattutto nell'ultimo anno - riesce a far parlare di sé grazie ai suoi
5.000 tesserati. All'ombra della montagna di Roma, si incontrano un po'
tutti i protagonisti della vita provinciale: ci sono i padroni di casa
dello Sci Club Terminino, che ne approfittano per fare la solita man
bassa di riconoscimenti. C'è il Cicala Bianca, che a due anni di
distanza dalla sua nascita ha ricevuto il primo premio per aver contato,
nella trascorsa stagione, il maggior numero di soci (242) nell'intero
comitato Lazio-Sardegna. Rispetto allo scorso anno, stavolta, per il
Cicala Bianca, di premiato ne arriva uno in più, e sono a quota due:
Beatrice Liberati (inserita nelle Leve Giovanili insieme ad Emanuele
Mazzilli per la squadra rappresentativa del comitato regionale) e
Stefano Marzetti, in categoria Master. Il Terminino, a rappresentare il
Lazio in Italia, manda Beatrice Salvinelli e Alessandra Moscone
(Juniores '92-'94) insieme alle compagini maschili (Simone Zara, Livio
Basile ed Eugenio Santopadre) e femminili delle Leve Giovanili (Ilaria
Di Gioacchino, Francesca Moscone, Giorgia Condemi, Elena Micheli,
Francesca Dia- Sopra, Stefano Marzetti del Cicala Bianca In alto, Andrew
Howe A destra, Andrea Marchioni manti, Maria Vittoria Sattin e Virginia
Liberati), oltre a Baby e Cuccioli maschile 2001-04 (Giorgio Micheli,
Eugenio Moretto del Castello e Mattia Di Gioacchino) e femminile (Elena
Giammari, Martina Marchili e Giulia Zanin Mas). Tra i campioni
regionali, Leonessa mastica amaro solo per pochi decimi di secondo, ma
riesce comunque a reclutare i suoi bravi Jacopo Runci e Marzo Zelli tra
le Leve Giovanili della squadra rappresentativa del Comitato Regionale.
Questi i campioni regionali premiati nello sci alpino. Categoria Baby
femminile: Martina Marchili (Gs) ed Elena Giammari (SI, entrambe Sci
Club Terminillo); Ragazzi femminile: Beatrice Liberati (Gs, Sci Club
Cicala Bianca); Allievi femminile: Alissa Fabozzo (sia Slalom che Slalom
Gigante) e Francesca Moscone (SuperG, entrambe Sci Club Terminillo);
Aspiranti femminile: Beatrice Salvinelli (sia Gs che SI, Sci Club
Terminino); Juniores femminile: Alessandra Moscone (Gs, Sci Club
Terminillo); Master maschile: Stefano Marzetti (Sci Club Cicala Bianca).
|
3 Novembre 2011 |
ENERGIA E AMBIENTE Centrali a biomasse, allarme di Legambiente
Centrali a biomasse come se piovesse nel reatino e anche Legambiente
accende il semaforo rosso: «riteniamo che la convenienza economica di un
certo tipo di sfruttamento della biomassa sia artificiosamente gonfiata
da varie forme di incentivi, tipo i certificati verdi italiani, erogati
per 12 anni alla fine dei quali molti impianti chiudono», mette in
guardia Gildo Balestrieri, presidente del Circolo Centro Italia. A
guardare la mappa degli impianti autorizzati, disponibile sul sito Rieti
Energia della Provincia, due soli sono i siti contrassegnati con le
foglioline delle biomasse, quello di Borgovelino (centrale a oli
vegetali di 965 kw di potenza) e quello di Terzone di Leonessa (centrale
alimentata da reflui di alleva mento e erbacei di 999 kw). Ma a questi
vanno aggiunti l'impianto da 1 mgw che la Epico sri conta di realizzare
nel Nucleo industriale e due impianti gemelli a biomassa liquida da 990
kw per ciascuno che la Energia Immobiliare sri e la Enimm Consulting
contano direalizzare nel comune di Cittaducale. Un altro impianto è in
progetto nel comune di Poggio Bustone, mentre su una mega centrale da 39
mw c'è lo stop della Regione sulla valutazione di impatto ambientale.
Sul tema il dibattito è apertissimo, anche grazie a comitati spontanei e
movimenti contrari alla realizzazione degli impianti che hanno trovato
udienza sia in Comune che in Provincia. Salvo ritro varsi, come già in
passato sul tema degli impianti fotovoltaici nella piana, a dover fare
il miracolo di risolvere la contraddizione tra salvaguardia ambientale e
incentivi a fonti energetiche pure queste verdi. «Il rischio reale è di
veder fiorire troppe iniziative del tipo mordi e fuggì, con
ripercussioni negative sull'intero ciclo energetico-economico e capaci
solo di lasciare strascichi nefasti per la salute pubblica - scrive
ancora Balestrieri - alla combustione delle biomasse sono associate non
irrilevanti emissioni di inquinanti, tra cui polveri in quantità
enormemente superiore a quelle degli autoveicoli».
A.L.
|
11 Ottobre 2011 |
LEONESSA - La sagra della patata mette a segno un nuovo
successo. Ben cento quintali di patate e migliaia di persone si sono
riversate domenica scorsa a Leonessa per gustare il piatto realizzato in
tante e gustose ricette: patata fritta, bollita, cotta al forno e,
soprattutto, "rescallata", una vera specialità, che consiste nel lessare
le patate e poi saltarle in padella insieme alla salsiccia. E la novità
dell'evento gastronomico di quest'anno è stata proprio la "salsicciata"
che ben si è accompagnata con il piatto principe della sagra, diventata
ormai un appuntamento irrinunciabile nel panorama provinciale e non
solo.
|
10 Ottobre 2011 |
Source : MESSAGGERO RIETI Page of Review : 9 Page of Document : 1
Page of NewsPaper : 32 Category :COMUNE DI RIETI Author :NN IdDocument :
Page Type : 0 <tbody> La sagra della patata fa il pieno Migliaia le
persone presenti Cento quintali di patate e decine di migliaia di
presenze (nella foto) nella sola giornata di ieri. La patata di Leonessa
fa di nuovo centro: bollita, cotta al forno e fritta oppure «rescallata»,
ovvero lessata e poi saltata in padella con salsiccia e pancetta ha
deliziato i palati di migliaia di turisti accorsi nel __________ centro
reatino per partecipare a un appuntamento gastronomico, e non solo,
diventato ormai un classico da non perdere nel panorama laziale e umbro.
Novità dell'edizione di quest'anno è stata la salcicciata. Ma chi, ieri,
è giunto a Leonessa ha potuto lo splendido centro, adagiato a circa
mille metri di quota e che ha mantenuto l'aspetto di una cittadina
medioevale: massicci portici sulla piazza principale, nella quale si
trova la bella fontana Farnesiana commissionata da Margherita d'Austria
e nobili palazzetti del XVI e XVII secolo testimoniano un fiorente
sviluppo economico di Leonessa nel Rinascimento.
|
9 Ottobre 2011 |
Source : CORRIERE DI RIETI Page of Review : 67 Page of Document : 1
Page of NewsPaper : 8 Category :DAGLI ALTRI COMUNI Author :NN IdDocument
: Page Type : 0 <tbody> Leonessa Vmtiduesima edizione della sagra
dedicata al tubero La patata regina della tavola LEONESSA - Arriva
Europa nel 1579 diventando il piatto principale della dieta dei più
poveri. È la patata, oggi regina della tavola a Leonessa che festeggia
la 22° edizione della sagra dedicata al gustoso tubero. Sono cento i
quintali di patate utilizzati: bollite, cotte al forno e fritte, ma la
più buona resta la patata "rescallata": lessata e poi saltata in padella
con salsiccia e pancetta.
Molti quintali saranno pelati e trasformati in gustosissimi gnocchi al
tartufo e al sugo di castrato. Per i bambini e per i più golosi sono
appetitose le patate fritte, in particolare quelle con la buccia rossa
che rendono più croccante e dorata la frittura. Come dolce una
prelibatezza della cucina leonessana: le ciambelle di patate, dolce
molto diffuso nella zona. Novità di questa edizione è la salcicciata.
Leonessa, Città d'Arte e Bandiera Arancione, accoglie ogni anno oltre
sessantamila visitatori. Splendido centro adagiato a circa mille metri
di quota, nel Lazio, in un'ampia conca all'interno degli Appennini ha
mantenuto l'aspetto di una cittadina medioevale: massicci portici sulla
piazza principale, nella quale si trova la bella fontana Farnesiana
commissionata da Margherita d'Austria e nobili palazzetti del XVI e XVII
secolo testimoniano un fiorente sviluppo economico di Leonessa nel
Rinascimento. Tra i suoi monumenti più significativi le chiese di Santa
Maria del Popolo, di San Francesco e San Pietro, nonché del Santuario di
San Giuseppe, nativo del luogo e protettore del paese. Leonessa,
rinomata come vetrina di qualità per prodotti locali, provinciali e
regionali, proporrà sugli oltre cento stand presenti nel centro storico,
salumi, formaggi, farro, miele, tartufi, funghi e dolci. Saranno
presenti anche articoli in legno e ferro battuto, quadri, merletti e
ceramiche tutti rigorosamente Leonessa in festa Molte le variazioni
culinarie della patata che oggi verranno offerte nel corso della
ventiduesima sagra fatti a mano da abili ed esperti artigiani che li
propongono per la mostra-mercato dei prodotti tipici e dell'artigianato.
Il programma prevede oggi alle 11.30 musica e simpatia per le vie della
città con il gruppo Folk "La Pacchia" la banda più pazza del mondo; alle
13 l'inizio degustazione degli gnocchi al sugo e al tartufo, patate
fritte e "rescallate" in piazza 7 Aprile, salsicce alla brace in piazza
4 Novembre; alle 14.30 esibizione del gruppo folk "La Pacchia"; alle 17
continua la degustazione degli gnocchi - musica con "I duo di Pikke";
alle 18 premiazione della "patata più grande" e dello "stand più bello";
alle 19 cabaret con Valentina Persia; alle 21.30 "Pupazza" e concerto
per fuochi d'artificio della Pirotecnica Morsani Rieti in collaborazione
con il Comitato San Matteo.
|
9 Otobre 2011 |
Source : TEMPO RIETI Page of Review : 68 Page of Document : 1 Page of
NewsPaper : 25 Category :DAGLI ALTRI COMUNI Author :FUGGETTA MARCO
IdDocument : Page Type : 0 <tbody> Leonessa Dopo l'anteprima di ieri
stasera sono attese migliaia di presenze per la famosa sagra La patata è
la nuova regina dei buongustai Marco Fuggetta È oggi il grande giorno
della patata a Leonessa, unappuntamento che si rinnova ogni anno per
deliziare i palati degli estimatori del tubero importato da Colombo più
di sei secoli fa. Dopo l'anteprima di ieri che ha fatto registrare già
migliaia di presenze, Leonessa si prepara ali' assalto di turisti da
tutto il Centro Italia previsto per questa 22° edizione della "Sagra
della Patata".
I turisti in arrivo potranno gustare gli oltre 100 quintali di patate
utilizzati per "creare" patatine fótte, gnocchi al tartufo
ealsugodicastrato, "rescal- late" cioè saltate in padella con salsiccia
e pancetta. Un trionfo di sapori e profumi che prende le mosse da uno
degli ingredienti più poveri della cucina italiana; la patata.
A colorare l'evento anche il mercato dei prodotti tipici e
dell'artigianato in continua crescita, anno dopo anno. Per l'edizione
2011 si è toccato il record di oltre cento stand nel centro storico
leonessano. Il programma odierno prevede» a partire dalle 11,30 musica e
simpatia per le vie della città con il gruppo folk "La Bacchia - La
banda più pazza delmondo". Alle 13 è previsto à inizio della
degustazione con gli gnocchi al sugo e al tartufo, patatefrittee "rescallate"
in Piazza 7 Aprile mentre in Piazza 4 Novembre saranno di scena le
salsicce alla brace. Alle 14.30 esibizione pomeridiana del GruppoFolk"LaRacchia"
ealle 17prosegueladegustazione allietata dalla musica del "Duo diPikke".
Il programma prosegue alle 18 quando torneranno le divertenti
premiazioni della "patata più grande" e dello "stand più bello ".Alle 19
risate a non finire con il Cabaret di ValentinaPersia. Granfinale alle
21.30 conii ballo della "pupazza" e il concerto per fuochi d'artificio
della Pirotec- nicaMorsani.
|
14 Agosto 2011 |
FUGGETTA MARCO - Riuscì ad unire popolazioni lontane e
diverse - RIETI - Era l'ottobre 2007 quando, alla presenza dell'allora
Presidente del Senato Franco Marini, il Presidente della Provincia
Melilli e il Sindaco Emili celebrarono gli ottant'anni della nostra
Provincia sottolineando come. con fatica, si stavano compiendo passi
avanti per l'allargamento della provincia alla Sabina romana, «riunendo
finalmente ciò che l'uomo aveva separato - disse Melilli - ci piace
pensare che la storia possa restituirci un unico popolo». L'idea era
quella di lavorare per riunire, anche geograficamente, l'antico popolo
dei «sabini». E invece, il 2014 potrebbe essere l'anno del funerale
della Provincia di Rieti anche se ad oggi non si capisce bene cosa
accadrà dopo. Perché proprio nel 1927 la Provincia di Rieti nacque
unificando territori appartenenti, in precedenza, all'Umbria e
all'Abruzzo. Ed è stato proprio questo il ruolo e il merito,
riconosciuto da tutti, dell'ente Provincia, quello di aver tenuto uniti
e rafforzato territori divisi, popolazioni ancora oggi le gate più
all'Abruzzo o all'Umbria che non al Lazio. Adesso che la Provincia
scomparirà la città di Rieti, in particolar modo, potrebbe tornare ad
essere semplicemente «un paesotto» tra le montagne, lontano da Roma,
lontano da tutto.
|
14 Agosto 2011 |
Cancellata la Provincia. Scoppia la «rivoluzione» -
Provincia abolita. Sabina in rivolta
FUGGETTA MARCO - Rieti Scatta la mobilitazione bipartisan
per evitare la soppressione decretata dal Consiglio dei ministri
Cancellata la Provincia Scoppia la «rivoluzione» Melilli: «Enti locali
senza risorse». Turina (Pdl): «Scelta superficiale» Perilli (Pd):
«Berlusconi farà morire quello che Mussolini realizzò» - RIETI Un no
trasversale dal mondo politico, istituzionale e sindacale reatino alla
soppressione della Provincia. Il presidente dell'ente, Melilli,
sottolinea come il governo abbia dimenticato che la modifica dei terri
tori provinciali sia competenza dei Comuni e che «Comuni e Province
siano state tagliate perché non hanno più risorse e non perché qualche
buontempone ne abbia annunciato la soppressione». Di provvedimento
superficiale che farà arretrare il territorio parla il presidente
del Consiglio comunale reatino, Turina, che annuncia un Consiglio
straordinario congiunto con quello provinciale. Critiche anche da Cgil,
Cisi e Uil che segnalano come il governo avrebbe fatto meglio a pensare
alle città metropolitane. Durissimo il Pd che bolla la decisione come
fatale. Perilli: «Berlusconi cancella quello che creò Mussolini». -
Scatta la mobilitazione bipartisan per evitare la soppressione decretata
dal governo II presidente Fabio Melilli all'attacco: «Enti eliminati
perché non hanno più alcun tipo di risorse» Provincia abolita. Sabina in
rivolta n Pd: «Per la città è la morte». Turina (Pdl): «Scelta
superficiale. Ora mobilitazione» «Quante ore occorreranno ancora al
Governo per accorgersi che l'articolo 133 della Costituzione attribuisce
ai Comuni e solo ad essi il potere di iniziativa per modificare le
Province? E quanto tempo occorrerà ancora per accorgersi che nei piccoli
Comuni l'unica cosa che è stata eliminata è la Democrazia con la
scomparsa delle minoranze?». I due quesiti sono del Presidente della
Provincia, Fabio Melilli, che torna a scagliarsi contro il provvedimento
del Governo che elimina, tra le altre, anche la provincia di Rieti. «Il
ministro Tremonti annuncia che leggeremo domani in Gazzetta la manovra.
Siamo tutti curiosi di vedere se su questi temi siamo alla solita fiera
degli annunci e ancor più curiosi di sapere quale costituzionalista l'ha
ispirati. L'unica cosa certa è che al di là delle riforme improvvisate a
Ferragosto, comuni e province non esistono più conclude Melilli - perché
non hanno più risorse e non perché qualche buontempone annuncia la loro
riduzione». Ma Melilli non è solo, anzi è un coro trasversale di «no»
quello contro l'abolizione della Provincia. «Si sta delineando una
situazione gravissima» è il commento del Presidente del Consiglio
comunale di Rieti, Gianni Turina (Pdl). «Una decisione assunta con
superficialità che non tiene conto delle specificità dei territori e
delle particolari condizioni economiche, sociali e strutturali
ragionando in maniera prettamente numerica con un'analisi di tipo
quantitativo e non qualitativo - aggiunge Turina Rieti verrebbe
trasformata in un paesotto di campagna perdendo anche il ruolo di
capoluogo di provincia». Turina invoca una «mobilitazione» e annuncia la
convocazione in tempi brevi di un Consiglio straordinario, magari
congiunto con quello provinciale. Duro anche il Pd. «Per la città di
Rieti, questa scelta rappresenta la condanna a morte, certa ed
eseguibile dal 2013 - afferma il consigliere comunale Massimiliano De
Santis - La soppressione della Provincia porterà alla scomparsa delle
sedi decentrate dello stato, alla riduzione delle scuole, al
depotenziamento dell'ospedale». Amaro e ironico Mario Perilli (Pd): «II
territorio reatino non avrà più un futuro perché senza prospettive. Se
Mussolini aveva fatto Rieti, Berlusconi l'ha cancellata». No da Cgil,
Cisi e Uil che invitano il governo ad interessarsi delle
città-metropolitane senza togliere alle piccole realtà già
depresse.
|
14 Agosto 2011 |
Sondrio salvata - Otto provincie subito salvate
dall'estinzione
BERTINI CARLO - DOSSIER - Sondrio salvata Otto Province graziate
per l'ampiezza territoriale - Otto Province subito salve dall'estinzione
Grazie al nuovo criterio dell'ampiezza territoriale resta anche Sondrio,
città del ministro Tremonti . A Che l'abolizione delle Province
sia «un argomento discusso» lo ammette lo stesso ministro Calderoli
quando spiega cosa intende fare il governo. Dopo anni di polemiche su
questi enti locali spesso definiti inutili e costosi, da mesi in
Parlamento si è assistito a uno stop and go: con Idv e Udc schierati per
una soppressione tout court, e Pdl-Lega-Pd favorevoli solo a una
parziale riduzione. E ora il governo ha deciso di operare una prima
sforbiciata, che dovrebbe far cadere 29 o 35 province, in attesa del
censimento Istat aggiornato al 2011, senza che vi sia ancora una precisa
quantificazione. Ma attenzione, dalle polemiche d'ogni sorta scoppiate a
livello locale, dalle contestazioni sulla costituzionalità,
sull'autonomia delle Regioni a statuto speciale e sulla voce in capitolo
che hanno in materia comuni e regioni, il cammino accidentato è
assicurato. Certo è che con il criterio dell'ampiezza territoriale,
introdotto alla fine, se ne salvano 8 sulle 37 ipotizzate fino a ieri:
una di queste è Sondrio, città di Tremonti, tanto che Pd e Idv tuonano
contro «i trucchetti e le manine» che all'ultimo hanno salvato «i
feudi». Restano comunque in vita anche Belluno, Grosseto, Matera, Nuoro,
Olbia, Oristano e Siena.
Il Piemonte perderebbe Asti, Biella, Verbania-CusioOssola e Vercelli. La
Liguria Imperia, Savona, La Spezia. La Toscana Massa Carrara, Pistola e
Prato; la Lombardia Lodi; il Friuli Gorizia e Trieste; il Veneto Rovigo;
l'Emilia Piacenza; le Marche Ascoli e Fermo; l'Umbria Terni; il Lazio
Rieti; la Campania Benevento; la Calabria Crotone e Vibo; il Molise sia
Isernia che Campobasso, la Sicilia Enna e Caltanissetta, la Sardegna
Medio Campidano, Ogiiastra, Carbonia-Iglesias.
«Se si sopprimessero tutte le Province - spiega Calderoli l'unica strada
sarebbe una riforma costituzionale, ma con una legge ordinaria verranno
invece soppresse quelle fino a più di 3 mila chilometri quadrati di
superficie, seguendo o un criterio o un altro. Per dare un'idea, tra
Regioni a statuto ordinario e speciale, ci sarà un taglio del 25-35%». E
se come promettono Sacconi e Calderoli chiuderanno anche le dieci
Province delle aree metropolitane, da Roma a Milano in giù, «si arriverà
a un taglio di quasi la metà delle Province». Ecco, se sono realistiche
le stime di uno studio de «La Voce .info» che stando ai bilanci delle
province fissa in 2 miliardi i risparmi ottenibili da un'abolizione
totale, al massimo si potrebbero ridurre le spese di un miliardo di
euro. Ma è tutto subjudice, perché se le 110 province hanno circa 60
mila dipendenti, quelli in carica agli enti che saranno aboliti andranno
assorbiti nelle altre amministrazioni. E quindi le sforbiciate
incideranno sugli stipendi di consiglieri e assessori, pari a 113
milioni di euro totali, e sulle spese generali di 750 milioni di euro
iscritte nei bilanci di tutte le Province italiane. Anche per- che, come
ha chiarito il governo, per le Province rimanenti saranno attuate
riduzioni del 50% di consiglieri e assessori, dopo i tagli del 20% già
operati negli ultimi anni. E se il taglio incide in modo bipartisan, ben
suddiviso tra province amministrate da Pd, Pdl e Lega, a impugnare gli
scudi sono i presidenti di ogni colore. Da Benevento la signora Mastella
Sandra Lonardo chiede di convocare d'urgenza il Consiglio regio nale
della Campania, l'ex presidente dell'Upi, Melilli del Pd boccia la
riforma e anche gli amministratori leghisti non sono affatto contenti.
Ma un capitolo cruciale riguarda anche i tagli dei Comuni, con l'obbligo
di «unione dei municipi» per 1970 campanili con meno di 1000 abitanti.
Con beneficio d'inventario, per la fretta dei calcoli fatti in queste
ore, «se si fa il conteggio dei nu meri che si realizzano su questi
punti - precisa Calderoli - si arriva a un taglio di quasi 50 mila
poltrone elettive, più diverse migliaia di dipendenti di istituzioni
soppresse. Considerando che all'inizio di legislatura gli amministratori
regionali, comunali e provinciali erano 140 mila unità, ora passiamo a
53 mila con una riduzione di 87 mila, superiore al 60%».
|
14 Agosto 2011 |
CARLO FICOZZA - La riduzione delle province è incostituzionale e
l'intera manovra porta l'impronta della Lega; penalizza i] Centro e il
Sud a vantaggio del Nord». Il presidente della Provincia di Rieti, Fabio
Melilli (Pd), già a capo dell'Unione Province italiane, non ci sta: «È
una riforma finta contro cui non si è elevata una voce dalla giunta
Polverini e, dopo la farsa delle proposte in campo,lancio una
provocazione: si mantengano le Province nel cui territorio svettano cime
al di sopra dei 2 mila metri, così il Terminillo potrà salvarci da
questa ordalia ferragostana».
Perché la riduzione delle Province è un atto incostituzionale?
«L'articolo 133 della Costituzione è chiaro: per la modifica dei confini
delle Province serve una legge del Parlamento su iniziativa dei Comuni e
sentite le Regioni».
Dal varo delle Regioni, 41 anni fa, anche dal centro e dalla sinistra si
è indicata l'inutilità delle Province...
«A chi è affascinato da questa "riforma" dico che le istituzioni del
Paese non si cambiano con l ' accetta a ferragosto confondendo la lotta
ai costi della politica con gli assetti degli enti elettivi. Il ministro
Calderoli dice che dalla manovra saranno affrancate le Province con più
di 3mila ettari, quelle dell'arco alpino con in testa Sondrio, provincia
di Tremonti. E io suggerirò come coordinamento delle amministrazioni a
rischio il salvataggio delle Province con monti oltre i 2mila metri.
Fuori dalle provocazioni, la manovra taglia, per l '80%, i trasferimenti
alle Province del Centro e del Sud che non hanno un gettito fiscale
adeguato e beneficiano di un fondo di riequilibrio. Che al Nord non
serve: sono 22 le Province senza trasferimenti da tempo in forza delle
elevate entratefiscali.Epoi,scioltele36Province, dove finiranno i
Comuni?».
Si spieghi.
«Ci sarà una rincorsa verso la regione desiderata: a Leonessa c'è già
stato un referendum per l'annessione all'Umbria. Le genti del reatino
interno gravitano su Abruzzo e Umbria, quelle della bassa Sabina, su
Roma da dove, nel 1927, con l'istituzione della Provincia, sono
arrivate. E con le Province, spariranno prefetture, tribunali, uffici
periferici dello Stato: cosi si uccidono 36 capoluoghi. Ma "contro" non
sento ancora una voce dalla Regione in difesa di Rieti».
Si riferisce alla giunta Polverini?
«Sì, se è per la soppressione, perché non lo dice? Per21 anni si è
enfatizzato sulle aree metropolitane, le abbiamo elencate in 12 città
nella legge del '90, si sarebbero dovute abolire le Province dove a
Roma, Napoli, Milano, Firenze, Bologna... E ora? Ci si accanisce con le
piccole Province e i Comuni sotto i mille abitanti dove, cancellate per
decreto minoranze e democrazia, sarà eletto un "neo-podestà"».
|
14 Agosto 2011 |
:
FAVALE MAURO IdDocument : Page Type : 0 <tbody> nprowedimento
del governo rivoluziona la Regione. Il presidente della Provincia di
Riea si ribella: "Soppressione incostituzionale"
Manovra, la scure sulla Pisana Ildecreto taglia consiglieri e assessori.
Nel Lazio arischio 86 comuni LA MANOVRA è una scure sul consiglio
regionale che passerebbedai70membriattualia50, la giunta potrebbe essere
composta al massimo da 10 assessori. Bisognerà aspettare la
pubblicazionedeldecretosullaGazzetta Ufficiale per sapere quanti sono i
comuni che rischiano di essere accorpatinelLazio: da un primo calcolo
potrebbero essere 86. Si ribella il presidente della provincia di Rieti
Melilli.
MAURO FAVALE E CARLO FICOZZA ALLE PAGINE II E III Tagli a consiglien e
assesson la manovra colpisce la Pisana TIrìVP AfW H77PW ò WOY H P f ' Z
' Uol ' L Uiii ' l Jt ' 1 MAURO FAVALE IL CONSIGUO regionale che passa
dai 70 mèmbri attuali a 50, la giunta che potrà essere composta al
massimo da 10 assessori, il trattamento economico dei consiglieri legato
all'effettiva partecipazione ai lavori dell'assemblea. Nella manovra
predisposta dal ministro Giulio Tremonti c'è un intero articolo, il 14,
che potrebbe cambiare volto alle istituzioni regionali. Compresa la
Regione Lazio che vedrebbe sostanzialmente ridotti costi e componenti.
«Riduzione del numero dei consiglieri e assessori regionali e relative
indennità»: è questo il titolo dell'articolo che prescrive,
testualmente, che «il numero massimo dei consiglieri regionali, ad
esclusione del presidente re a 50 per le regioni con popolazione tra i 4
e i sei milioni di abitanti». È questo ü range entro cui rientra anche
fl Lazio con la sua popolazione che si ferma a 5 milioni e 700 mila.
Dalle prossime elezioni, insomma, se la manovra verrà approvata senza
modifiche, il Laziopasserà dagli attuali 70 consiglieri regionali (più
la presidente Renata Polverini) ai futuri 50. Una cifra che supera il
20% di tagli annunciatodal ministro Roberto Calderoli ieri durante una
conferenza stampa a Palazzo Chigi. In quel caso, se il taglio
fossedel20%,ilnumerodei consiglieri alla Pisana arriverebbe a 56. Meno
14 componenti, dunque, «esattamente ilnumero degli eletti nel listino
del presidente», spiega il consigliere della Destra, Roberto Buonasorte.
«Basterebbe abolire illistino, ap provando la nostra proposta e il gioco
è fatto. Potremmo diventare la regione che fa da apripista».
In realtà, bisognerà aspettare la pubblicazione della manovra in
Gazzetta ufficiale per avere la certezza del criterio che prevede i
tagli agli enti locali. Allora si capirà con precisione quanti sono
anche i comuni che rischiano nel Lazio dopo la decisione di sopprimere
quelli con mille abitanti. Da un primo calcolo potrebbero essere 86, di
cui 25 in provincia di Roma e ben 37 in provincia di Rieti. Quest'ultima
vedrebbe sparire anche lo stesso ente provinciale, visto che la manovra
prevede la soppressione delle Province con meno di 300.000 abitanti e
con un'estensione territoriale inferiore ai 3.000 km quadrati. Rieti
arriva rispettivamentea 160milaabitantisuun'e- stensione di 2750 km
quadrati.
Intanto, però, in base al decreto, il calcolo sui consiglieri regionali
è presto fatto. Così come quello sugli assessori, il cui numero - dieci-
non può superare «un quinto dei componenti del Consiglio regionale». I
consiglieri, inoltre, passerebbero, entro sei mesi dall'approvazione del
decreto, al sistemaprevidenziale contributivo, vedendosi decurtare gli
emolumenti «entro il limite dell'indennità massima spettante ai mèmbri
del Parlamento». La manovra non coglie di sorpresa Mario Abbruzzese,
presidente del consiglio regionale: «Questi tagli me li aspettavo, è
giusto che siamo noi per primi a dare un segnale».
|
20 Aprile 2011 |
Sentenza in tribunale sui Cappuccini Lottizzazione a Leonessa,
condannati per abuso d'ufficio tecnici e consiglieri comunali Per le
case a Cappuccini, nella zona limitrofa al cimitero di Leonessa, undici
condanne per abuso d'ufficio e lottizzazione abusiva sono state inflitte
ieri dal tribunale presieduto da Mario Bresciano. La pena più dura, 2
anni e 2 mesi (senza attenuanti generiche), è toccata all'ex sindaco (e
attuale vice) Alfredo Rauco, mentre un anno è stato inflitto ad altri
nove imputati, consiglieri comunali all'epoca dei fatti: Walter Tocchi,
Luciano Bigioni, Francesco Boccanera, Cesare Alvisini, Andrea Pasquali,
Andrea Ungari, Felice Antonio Zelli, Giuliano Boccanera, Maurizio Rosati
(tutti difesi dall'avvocato Antonio lerardi di Roma) nonché a Renato
Porticelli, amministratore unico della società Eurocostruzioni,
beneficiario dei permessi a costruire, al quale sono toccati sei mesi
per la violazione della legge urbanistica. Il tribunale ha pure disposto
La pena più pesante inflitta al vicesindaco Alfredo Rauco Confiscata
l'area la confisca dell'area dove era stata progettata la costruzione
delle abitazioni. Altri tre imputati erano usciti dal processo, assolti
all'udienza preliminare. Al centro dell'inchiesta condotta dall'ufficio
Ambiente della Forestale presso la procura, c'è il divieto che imponeva
l'inedificabilità, entro una fascia di rispetto di 200 metri, per due
lottizzazioni autorizzate con una delibera, la numero 39, adottata dal
consiglio comunale nel dicembre 2006. Lottizzazioni che furono ritenute
illegittime sulla base di una consulenza tecnica redatta dall'
architetto Margherita Aiedda, perito del pubblico ministero. I cantieri
furono sequestrati nel 2008 e il provvedimento del gip fu prima
confermato dal tribunale del Riesame in sede di impugnazione da parte
delle difese, e successivanmente, in via definitiva, dalla Cassazione
|
18 Aprile 2011 |
Leonessa ricorda i carabinieri Si è ieri tenuta a San Francesco a
Leonessa una solenne messa in suffragio dei carabinieri Sante Marchetti,
medaglia d'argento al valore militare, ucciso durante il primo conflitto
mondiale e Eligio Vannozzi, fucilato durante un rastrellamento dei
tedeschi nel secondo conflitto mondiale, ai quali è intitolata la
stazione carabinieri di Leonessa. Hanno partecipato il comandante
provinciale dei carabinieri di Rieti, colonnello Gianni Massimo Cuneo,
il comandante di Cittaducale capitano Fabrizio Gubbiotti e i familiari
dei due carabinieri.
|
18 Aprile 2011 |
RIETI - Sabato scorso nella chiesa di San Francesco a
Leonessa si è tenuta una messa solenne in suffragio dei carabinieri
Sante Marchetti, decorato di medaglia d'argento al valore militare,
ucciso durante il primo conflitto mondiale e Eligio Vannozzi fucilato a
Leonessa durante un rastrellamento dei tedeschi durante il secondo
conflitto mondiale, commilitoni ai quali è intitolata la Stazione
carabinieri di Leonessa, alla presenza di autorità civili, militari e
religiose. A recare maggiore lustro alla cerimonia si è avuto la
partecipazione della Corale della "Virgo Fidelis", che da anni con
successo presenzia a varie manifestazioni infondendo un sentimento di
attaccamento e di amore all'Arma dei carabinieri. L'evento è stato
motivo di gioia e di apprezzamento da parte della comunità, condividendo
momenti di intensa emozione. Hanno partecipato il comandante provinciale
carabinieri di Rieti, colonnello Gianni Massimo Cuneo; il comandante
della Compagnia carabinieri di Cittaducale, Capitano Fabrizio Gubbiotti;
personale della Stazione carabinieri di Leonessa; l'Associazione
nazionale carabinieri di Leonessa; l'Associazione nazionale Alpini di
Leonessa; il dottor Fabrizio Romano Camilli, Ufficiale del Sovrano
Ordine di Malta; il consigliere provinciale Ruggiero Zelli; il
vicesindaco Alfredo Rauco
|
7 Aprile 2011 |
(LANCIA ALESSANDRA) Terminillo: la Regione apre alla
riqualificazione degli impianti sciistici - L'annuncio dall'assessore
Luciano Ciocchetti, in città per il convegno sull'urbanistica
organizzato dall'Udc Terminillo, la scalata della Regione Emendamento al
Piano casa per migliorare gli impianti sciistici - L'Urbanistica fa
gola, l'assessore regionale Luciano Ciocchetti di più e a Santa Caterina
per il convegno dell'Udc si sgomita per entrare. Sulla porta aspetta
paziente Flavio Formichetti, per dire quanto al Terminillo ci si aspetti
dalla nuova Regione. E il vicepresidente non si tira indietro: «C'è un
nostro emendamento al Piano casa che punta a reintrodurre la normativa
della legge 24 del '98. Si potranno così effettuare interventi per
L'assessore regionale all'Urbanistica Luciano Ciocchetti, ieri a Rieti
Dighe e Peschiera: proposta la cogestione tra Provincia e Comuni per
attrarre risorse che ora vanno alle multinazionali migliorare i bacini
sciistici esistenti, riqualificandoli e adeguandoli alle normative. Il
Lazio è indietro rispetto ad altre regioni ed è un gap che intendiamo
recuperare». Michele Beccarmi, che da assessore provinciale all'Ambiente
fa la lista degli impegni, parte proprio dal Terminillo: «Due vincoli
esistono sul Terminillo, il vincolo paesaggistico che è in carico
all'assessorato all'Urbanistica della Regione e che va superato. Poi ci
sono i sic e le zps, vincoli di livello europei che necessitano di un
piano di gestione a carico della Provincia. Il piano è pronto, ma se non
vi prevediamo gli impianti sciistici, gli impianti non si faranno.
Servirà riunire operatori e ambientalisti per vedere come possiamo
concordare gli interessi tra salvaguardia ambientale e sviluppo del
Terminillo». Beccarmi si duole anche dei piani paesistici - «Circa 2000
le osservazioni nel reatino, molte andranno accolte». Poi l'affondo
sulle dighe e sul Peschiera: «Di grandi derivazioni nel reatino se ne
contano 18 che fruttano milioni di euro alle multinazionali che le
sfruttano, ma alla Regione il canone annuo versato è 1,5 milioni di
euro. Una miseria. Solo quella di Salisano frutta all'Acea 35 milioni di
euro. Il Salto e Turano alla Eon fruttano 700 milioni di euro. In altre
regioni funziona la cogestione tra Regione e Provincia: proponiamo la
stessa soluzione anche nel reatino, dove ai comuni di queste
straordinarie risorse non arriva un euro». Beccari- ni tocca poi il tema
delle bonifiche delle aree industriali e quello delle deleghe in
Urbanistica, passate alla Provincia ma solo sulla carta. Tocca poi a
Giosué Calabrese un'ulteriore sintesi prima delle conclusioni di
Ciocchetti. Ce n'è anche per il prg di Rieti - Se ancora non si pubblica
è perché il Comune non ci ha rimesso la carta degli usi civici - e per
il Piano Casa: «Strumento che consentirà di semplificare la vita ai
cittadini e riqualificare il territorio senza consumarne di nuovo,
intervenendo su scatoloni edilizi inutilizzati con premi di cubatura non
superiori al 20%, destinandone un terzo ad alloggi a canone sociale».
|
7 Aprile 2011 |
(FUGGETTA MARCO) Convocati dalla Regione i rappresentanti della
Provincia e di tutti i Comuni interessati al rilancio della località
montane Pronti venti milioni per il Terminino Turismo Si punta su nuove
piste da sci e su una normativa più snella ed efficace - RIETI -
Qualcosa si muove per il Terminillo. Dopo anni di attese vane e di
promesse mai mantenute, che qualcosa stesse cambiando lo si era capito
con la visita dell'assessore regionale ai trasporti Francesco
Lollobrigida a Leonessa qualche settimana fa. Lunedì scorso il direttore
del settore trasporti della Regione Lazio, il dottor Bernardo Fabrizio,
ha convocato i sindaci dei Comuni del comprensorio del Terminillo e
l'amministrazione provinciale di Rieti. Tutte le istituzioni locali
hanno risposto alla chiamata. Per la Provincia c'era l'architetto
Miluzzo, per i Comuni di Leonessa, Cantalice, Cittareale e Micigliano i
Sindaci Paolo Trancassini, Pieriuigi Feliciangelì, Paolo Patacchiola e
Francesco Nasponi e, infine, per il Comune di Rieti l'assessore Antonio
Perelli. La riunione, secondo quanto appreso, ha avuto un taglio molto
tecnico con il dirigente regionale che ha, in sostanza, chiesto agli
interlocutori quali fossero i progetti e le idee in campo. Sul tavolo,
ovviamente, i famosi 20 milioni di euro che la Regione Lazio sembra
finalmente intenzionata a spendere. Ogni Comune avrebbe quindi espresso
le proprie proposte: dallo scavalco alla ristrutturazione dell'
esistente, fino alla possibilità di costruire nuove piste. Dato però che
questa volta si fa sul serio e la Regione intende investire
concretamente pare che gli amministratori siano tornati a Rieti con
l'idea di realizzare una sorta di coordinamento, probabilmente
organizzato proprio dalÌ'amministrazione provinciale, che permetta ai
vari comuni interessati di fare sintesi e tratteggiare una proposta
comune e condivisa da sottoporre, infine, all'attenzione della Regione.
Con il dirigente regionale gli amministratori reatini dovrebbero poi
tornare ad incontrarsi tra un paio di settimane ma, in quel contesto,
sarà utile presentarsi con un pacchetto di proposte ben definite. Nella
riunione però, oltre al discorso finanziario, alcuni, a cominciare dal
sindaco di Leonessa Trancassini, hanno ribadito che «il rilancio del
Terminino passa anche da un'evoluzione normativa». E"proprio un nuovo
testo normativo in grado anche di creare i presupposti per attrarre
investimenti privati sulla montagna reatina sarebbe pronto per approdare
in Consiglio regionale nelle prossime settimane.
|
2 Aprile 2011 |
( CORRIERE DI RIETI -
BIANCONI CLAUDIO - 2 Aprile 2011)
La creazione di un grande circuito
regionale nei progetti dell'assessore
Francesco Lollobrigida Terminillo nel Lazio
Superski Incontro con Federalberghi Rieti
sul futuro del monte reatino Claudio
Bianconi RIETI - Fare dell'intera regione
Lazio un grande comprensorio sciistico, in
cui ogni stazione sia complementare
all'altra senza soluzione di continuità, per
ampliare all'intero territorio possibilità e
opportunità turistico-ricettive finora
impensate e impensabili. Sulle orme di
quanto accade in regioni quali il Trentino
Alto Adige o il più vicino Abruzzo, che da
questo punto di vista si sono dotate di
legislazioni efficaci e moderne, allentando
alcune rigidità inerenti ad asfissianti
vincoli ambientali, l'assessore regionale
alla mobilità e trasporti Francesco
Lollobrigida vorrebbe creare un Lazio
Superski, un pacchetto omnicomprensivo
appetibile sul mercato della Capitale e
dell'Italia centrale. Un prodotto turistico
unico nella sua specificità, teso alla
valorizzazione delle potenzialità che
l'attività sciistica comporta in sé e a dar
vita a un circuito virtuoso in cui sviluppo
e turismo troverebbero nuove forme di
coniugazione. Per centrare l'obiettivo,
nelle intenzio ni di Lollobrigida c'è il
Testo unico della montagna, una nuova legge
regionale che, "se non mi metteranno i
bastoni tra le ruote", potrebbe essere
approvata in tempi brevi, forse già alla
metà del mese di maggio e subito dopo la
tornata elettorale. La legge, di cui non si
conoscono ancora i termini ultimi, in linea
di massima tenderà a creare nuovi strumenti
urbanistici e ambientali, una summa di
quanto sinora è stato stabilito per i siti
sciistici laziali, limando e alleggerendo
alcuni vincoli e introducendo nuove
possibilità di sviluppo ricettivo oltreché
infrastrutturale e impiantistico. E' questo
in sintesi quanto è emerso dall'incontro tra
l'assessore regionale e i rappresentanti
reatini di Federalberghi, con Francesco
Marinetti capofila, sull'attuale situazione
del Terminillo, come si sa, ormai in declino
da anni di carenza di una seria politica di
sviluppo e di rilancio. L'incontro ha
rappresentato anche l'occasione per
stabilire sin da ora i termini di un
convegno sulla montagna reatina, un
confronto su una opportunità sinora rimasta
purtroppo tale, a cui saranno invitati i
rappresentanti delle istituzioni locali e
regionali insieme ai consiglieri regionali
reatini, da Lidia Nobili ad Antonio
Cicchetti a Mario Perilli. Durante
l'incontro, Lollobrigida ha anche confermato
la totale disponibilità dei 20 milioni di
euro stanziati dalla precedente giunta
Marrazzo e che sinora non hanno ancora
trovato allocazione, ma che - ha annunciato
l'assessore regionale - cominceranno ad
essere utilizzati per riammodernare i vecchi
impianti obsolescenti quali la Cardito Nord
e la seggiovia di Campo Stella a Leonessa.
Al summit sulla montagna reatina che
Federalberghi Rieti è intenzionata ad
organizzare per i primi di giugno, saranno
invitati anche tutti i sindaci montani
interessati allo sviluppo del Terminillo e
che a loro volta hanno interessi specifici e
complementari per la creazione ipotetica di
un unico, grande comprensorio sciistico,
quali Micigliano, Leonessa e Cantalice.
|
10 Marzo 2011 |
(L'Assessore Regionale Lollobrigida sulle nevi di
Campo Stella con il Sindaco di Leonessa Paolo Trancassini e gli
Assessori Giulio Zelli e Vito Paciucci)
(LANCIA ALESSANDRA) - Terminillo - Il rilancio parte da Leonessa
L'assessore Lollobrigida a Campo Stella promette una nuova legge sulla
montagna - A Leonessa sci ai piedi alle 8,30 del mattino: l'assessore
regionale Francesco Lollobrigida, con delega ai Trasporti e alla
Mobilità, prova in un colpo solo il brivido della Salaria da Roma, il
capogiro di 40 chilometri di curve da Rieti a Leonessa e finalmente la
neve e il sole di Campo Stella. Certo, il primo approccio è quello che
è: i quindici minuti sulla seggiovia monoposto anni Settanta che arranca
fino alla Rubbio non mettono di buon umore nemmeno in una splendida
giornata come questa. «Mamma mia, è da rifare, quanto prima», sibila al
sindaco Paolo Trancassini che non voleva sentirsi dire altro.
L'impianto, di solo arroccamento, ha una vita di una, due stagioni al
massimo e i sei, sette milioni di euro per sostituirlo con una
quadriposto potrebbero arrivare dal tesoretto promesso dalla Regione, i
fatidici 20 milioni di euro garantiti giusto tre giorni fa dalla
presidente della Regione Renata Polverini in visita a Rieti.
«Un segnale molto forte per niente scontato», dice Lollobrigida tra una
discesa e l'altra, marcato stretto dagli assessori comunali Vito
Paciucci e Giulio Zelli e dal consigliere provinciale Ruggero Zelli.
«Nel Lazio negli ultimi 30 anni siamo scesi da 107 chilometri di piste
agli attuali 36, mentre nel vicino Abruzzo è successo l'esatto opposto.
Eppure le montagne nostre non hanno proprio niente da invidiare ne a
quelle del nord Italia né a quelle abruzzesi. Non ne voglio fare una
questione politica ma mi sembra evidente che lo sci non è stato
esattamente nei pensieri di chi è stato in Regione». Lollobrigida invece
ci pensa eccome: sarà che viene da Subiaco e che, da ragazzino, sulle
nevi del Monte Livata se l'è vista più di una volta con le agguerrite
squadre di Leonessa.
«Mi sono sempre chiesto ma do' starà 'sta Leonessa...». Eccola,
Leonessa, in tutto il suo splendore. Ed ecco la prima idea: «Stiamo
ragionando sulla creazione di un comprensorio sciistico unico nel Lazio,
che armonizzi tariffe e servizi e promuova tutte le stazioni della
Regione». Ragionare è un po' poco, un anno dopo le elezioni. «Nove mesi,
prego». C'è poi la partita dei 20 milioni di euro per il Terminillo,
giocata in coda alla passata legislaturatura tra astuzie e forzature di
ogni tipo e ora arrivata ad un punto di necessaria chiarificazione.
«I soldi non verranno dirottati altrove, sono per la montagna -
scandisce Lollobrigida - ma questo non basterebbe. Quello che serve è
rivedere la normativa per cui nel Lazio per aprire una pista nuova
occorrono dieci anni, in Trentino 6 mesi. Stiamo lavorando a un testo
unico sulla montagna che semplificherà di molto l'approccio al
territorio». E qui Trancassini gongola: perché ragionare solo di
ripristino dell'esistente a lui non basta. Teorizzando un «approccio
dialettico con la natura», il sindaco dice che «noi dobbiamo arrivare a
Terminino, e non necessariamente con lo scavalco. Bastano pochi impianti
a monte del bosco della Vallonina e il collegamento, sci ai piedi, è
fatto». Lollobrigida si guarda intorno, la Vallonina è alle spalle.
Terminillo fa da cresta alla Vallorgano, Cantalice dietro la montagna di
fronte. «Se sono venuto qui è perché volevo rendermi conto di persona,
non ragionare solo alle cartine». Altra musica per le orecchie dei
leonessani: «Io ci credo allo sci come risorsa, e non solo economica. E
se vogliamo che la gente resti a vivere in montagna dobbiamo far sì che
questa risorsa sia utilizzata. E' il miglior modo per scongiurare la
desertificazione del territorio».
|
10 Marzo 2011 |
(FUGGETTA MARCO) L'assessore regionale Francesco
Lollobrigida ha incontrato ieri il sindaco Trancassini. Un patto per il
rilancio turistico «Pronti 20 milioni per il Termiinillo» -
Leonessa Prevista anche l'eliminazione dei vincoli che bloccano lo
sviluppo - Neve in abbondanza, sole splendente e una calda accoglienza
hanno convinto l'assessore regionale Francesco Lollobrigida sulle grandi
potenzialità di Leonessa e del Terminillo. «Se questa giornata doveva
servire a sorprendere Lollobrigida, credo proprio che ci siamo
riusciti», commenta il Sindaco Paolo Trancassini al termine della sciata
a Campo Stella insieme all'assessore regionale alla mobilità e ai
trasporti.
«Stiamo per scrivere una bellissima pagina di politica, perché quando si
valuta e si progetta insieme ai territori possono arrivare risultati
importanti - aggiunge Trancassini - Sono ancora dell'idea che è molto
difficile fare sviluppo per un Comune piccolo come il nostro in una
Regione con una città come Roma, ma se la giunta Polverini proseguirà in
questa direzione, andando nei territori, ascoltando gli amministratori e
programmando insieme a loro il futuro, allora forse dovrò ricredermi».
La soddisfazione del primo cittadino di Leonessa, che ha accolto
Lollobrigida insieme ad alcuni assessori comunali e al consigliere
provinciale di zona del Pdl Ruggero Zelli, è evidente per una giornata
che potrebbe aver rappresentato un importante passo in avanti per il
rilancio della montagna. L'assessore regionale, infatti, ha preso atto
della bellissima realtà, confermando la volontà di investire importanti
risorse sul Terminillo.
Ovviamente le decisioni spettano alla Presidente della Regione, Renata
Polverini, ma Lollobrigida ha assicurato il proprio sostegno «viste le
grandi potenzialità del territorio».
Nel concreto l'accordo al quale la Regione starebbe lavorando, non solo
con Leonessa ma con tutta la provincia, consisterebbe, da un lato
nell''utilizzo dei famosi 20 milioni di euro per la manutenzione dell'
esistente, dall'altro nella redazione di un testo unico normativo per la
montagna, grazie al quale sarebbero finalmente eliminati una parte dei
rigidissimi vincoli che finora hanno impedito lo sviluppo
dell'impiantistica.
«Se tutto andrà per il verso giusto, con questa doppia strategia potremo
affrontare bene il presente - conclude Trancassini - e progettare
finalmente il futuro attraendo investimenti importanti».
|
10 Marzo 2011 |
(A.GIO.)
Cinque rosse e due nere, ma solo nel week end - Superbo il Terminillo
visto da sotto in su: il colpo d'occhio sulla Vallorgano dalla stazione
superiore della Rubbio ieri mattina era davvero da brivido e non per le
temperature. Cinque le piste servite dalla nuova biposto, tre rosse e
due nere, per un totale di una quindicina di chilometri ieri a
disposizione dei ragazzi delle scuole del paese in settimana bianca,
tutti o quasi targati "Sci club Leonessa". «I residenti fino alla terza
media hanno lo stagionale gratuito», rimarca l'assessore Vito Paciucci,
tra i più determinati nel rilancio di Campostella. Peccato l'apertura a
scartamento ridotto, visti gli alti costi di gestione e la bassa
affluenza di sciatori. Questa settimana si è fatta un'eccezione per i
ragazzi delle scuole, ma qui è solo nel week end che si vede gente e
allora gli alti costi di gestione sconsigliano aperture "feriali". A
garantire il funzionamento degli impianti - quello antidiluviano di
arroccamento e la nuova biposto - è il personale di una cooperativa di
espressione comunale, ma c'è anche un rifugio in quota aperto
all'occorrenza.
|
10 Marzo 2011 |
(Alessandra Lancia)
E il Comune pensa a rifare la vecchia seggiovia Oggi brilla al sole che
è una meraviglia la "nuova" seggiovia Rubbio, «ma sarebbe stato meglio
chiamarla Referendum», dicono Ruggero Zelli e Vito Paciucci, ieri sci ai
piedi di scorta all'assessore Lollobrigida. «E pensare che quando l'anno
scorso venne il presidente della Provincia Fabio Melilli a inaugurarla
c'era una bufera mai vista, di neve e di vento: chissà com'è», ghigna
Paolo Trancassini. Eppure il piccolo miracolo di un vecchio skilift
sostituito da una seggiovia biposto in 594 giorni si deve proprio a
Melilli e all'allora sindaco Alfredo Rauco, che con la sua giunta nel
giugno del 2008 fece un blitz in Provincia e con il referendum per la
secessione già in calendario ottenne un finanziamento di 1,1 milioni di
euro e l'impegno della Provincia a sostenere il restyling di Campo
Stella. La "Rubbio" sale che è una bellezza i suoi 265 metri di
dislivello (un chilometro e mezzo lineari) che da quota 1.431 portano
gli sciatori a 1.696 metri e alle piste della Vallorgano. Piste qua e la
generosamente rimodellate dopo il restyling degli impianti. La seggiovia
di Campo Stella, invece, con quei seggiolini che sussultano ad ogni
pilone, non è proprio invitante: «E' una roba da Flintstones», ammette
Trancassini, che punta a sostituirla quanto prima con una seggiovia
quadriposto da realizzare con una quota parte dei fatidici 20 milioni di
euro della Regione per il Terminillo. A valle c'è un vecchio albergo in
disarmo - «Mi piacerebbe comprarlo, come Comune» - e a monte l'ostello.
«Quando riprendemmo l'impianto lo gestivamo noi in proprio: roba da
matti», ricordano Trancassini e Paciucci. E oggi Campo Stella va già
stretta...
A.L.
|
10 Marzo 2011 |
La promessa dell'assessore regionale Lollobrigida ieri a
Leonessa "Il rilancio del Terminillo in 30 giorni - Leonessa
L'assessore regionale Lollobrigida a Campo Stella per una giornata di
sci e un incontro con il primo cittadino "in un mese il rilancio del
Terminillo"
II sindaco Trancassini: i venti milioni arriveranno"
Claudio Bianconi LEONESSA - Forse per qualche tempo è rimasta un po'
assopita, ieri è stata invece blandita, accarezzata, assicurata che
tornerà a ruggire. Parafrasando il sindaco della cittadina montana,
Paolo Trancassini che prende a prestito la metafora della belva feroce
per prefigurare i sintomi di - un "risveglio" su cui è necessario
comunque vigilare per tornare a mostrare le unghie nel caso che le
parole rimassero soltanto tali e non si concretizzassero in fatti, va
sottolineato che ieri all'assessore regionale alla mobilità e ai
trasporti Francesco Lollobrigida è stata offerta una visuale completa su
ciò che sinora è rimasto soltanto sulla carta, o meglio nei progetti
della Provincia siglati dal presidente Melilli (il famoso Supersky) e le
opportunità che si prefigurerebbero per l'intera zona se cadessero o
fossero rivisti alcuni vincoli ambientali e strutturali per favorire lo
sviluppo. La questione Terminillo è insomma ieri tornata al centro del
dibattito con una visita "informale" dell'assessore regionale sulle
montagne reatine. Sci ai piedi, accompagnato dagli assessori Giulio
Zelli, Vito Paciucci e Buggero Zelli, Lollobrigida ha passato la
mattinata sciando su Campo Stella e saggiando con mano le qualità
ambientali e paesistiche del Leonessano, tra i migliori biglietti da
visita che gli amiamistratori locali potevano mettere m campo. Ne è
scaturito pòi un incontro chiarificatore che, secondo il sindaco, non
potrà che accelerare quel processo irreversibile, ormai avviato, per cui
anche Leonessa sarà immessa nel progetto di sviluppo del Terminillo di
cui si parla da anni. Troppi. Così tanti che adesso si vogliono
accelerare i tempi e secondo Trancassiini, tutto dovrebbe sbloccarsi al
massimo in un mese . Ma cosa si sbloccherà? una duplice questione è sul
tappeto: la strategia di intervento da seguire preannunciata da
Lollobrigida per disporre un piano che allenti i rigidi vincoli
ambientali e urbanistici e in que sto senso l'approvazione del
cosiddetto testo unico per la montagna e il definitivo sblocco degli
ostacoli burocratici che si interpongono tuttora tra i venti milioni di
euro destinati al Terminillo e il fluire di nuove risorse. Trancassini,
dopo l'incontro con Lollobrigida, si dichiara ottimista e si dice
convinto che l'assessore "manterrà fede agli investimenti previsti e la
presidente Polverini scioglierà ogni residua riserva". Insomma per
grandi linee il percorso per grandi linee sarebbe già
prospettato perchè da oggi (ieri, ndr) la Regione ha .preso atto
che il Terminillo rappresenta una grande risorsa che può dare adito al
riscatto di una provincia marginale come quella di Rietì". Ne spaventa
Trancassini le differenti appartenenze politiche tra Provincia e Regione
perché "sono maturi i tempi per dar vita ad un'univoca strategia
maturata alla luce di una nuova capacità di confrontarsi sul territorio
e per il territorio". Il sindaco ostenta sicurezza e delinea quindi
prospettive allettanti: "Non ho problemi con Cantalice e Micigliano -
continua - l'intero comprensorio è compatto e converge sul piano della
Provincia, ma ritengo che se la Regione deciderà di investire sul
Terminillo, lo farà nella convinzione di offrire una buona prospettiva
di sviluppo. Sono convinto che è difficile essere piccoli in un sistema
fagocitante come quello romanocentrico, ma proprio per questo se la
Regione deciderà di "investire" sul Terminillo è perché quei soldi
generano altri soldi".
|
17 Febbraio 2011 |
(Marco Fuggetta) Secessione Clamorosa la proposta avanzata dal
capogruppo del Pdl della Provincia Felice Costini S'allarga la protesta
dopo l'ok al referendum per Magliano che vuole passare all'Umbria «Tutta
la Sabina lasci il Lazio» A rischio i finanziamenti per sostenere lo
sviluppo di aziende del nucleo industriale - È arrivato il momento di
riflettere se passare interamente, come provincia di Rieti, in un'altra
Regione. La proposta, effettivamente forte ma che serpeggia sempre più
nei discorsi di piazza e di bar del reatino medio, è stata lanciata ieri
dall'assessore comunale e capogruppo provinciale del Pdl, Felice Costini.
«Visto che aldilà della maggioranze al governo della Pisana, siano di
centrodestra o siano di centrosinistra, la politica della Regione è
sempre la stessa, ci sarebbe da chiedersi se non sia doveroso,
nell'interesse del territorio, indire un referendum per la secessione
dell'intera provincia di Rieti dalla Regione Lazio - ha affermato
Costini - evitando cosi che lo smembramento avvenga Comune per Comune,
per poi ricercare una Regione in cui le dimensioni della nostra
provincia permettano di essere prese in considerazione».
Lo spunto per la proposta secessionista è arrivato dall'ennesima ipotesi
di scippo ai danni del Reatino. Lunedì infatti il Consorzio Industriale,
Federlazio e Confindustria avevano lanciato l'allarme sul presunto
taglio dei finanziamenti per la città dell'innovazione nel nucleo
industriale di Rieti e Cittaducale. «Una grave decisione nei confronti
del nostro territorio - l'ha definita Costini - La città della
innovazione era in qualche modo il contraltare al Polo della logistica
di Farà Sabina per il rilancio del Nucleo industriale di
Rieti-Cittaducale. Questo progetto, che pren de l'awio dalla
individuazione di Rieti quale Polo dell'innovazione in epoca della
giunta Storace, permetterebbe di costruire un processo di sviluppo utile
al rilancio della occupazione». Da qui, dunque, l'idea di iniziare a
ragionare se andare via dal Lazio, magari proprio in Umbria, la Regione
nella quale tentò di emigrare Leonessa e la Regione nella quale Magliano
Sabina, in futuro, potrebbe ritrovarsi. E proprio il Sindaco di
Leonessa, Paolo Trancassini, che portò avanti la battaglia secessionista
nel 2008, qualche settimana fa aveva parlato a il Tempo proprio del
«nuovo spirito che si registra adesso in tutta la provincia reatina.
Probabilmente il seme che abbiamo lanciato con il nostro referendum sta
dando i suoi frutti e tutti cominciano a rendersi conto che nel Lazio,
per un territorio come il Reatino, non c'è spazio». Parole che, oggi,
appaiono profetiche.
|
17 Febbraio 2011 |
QUELLO STRANO DESIDERIO DI SECESSIONE di FRANCESCO DI SALVATORE
Delusioni, amarezze, penalizzazioni, illusioni, sogni infranti, promesse
non mantenute, scippi, furti e spoliazioni. È accaduto un po' di tutto
negli ultimi decenni in terra Sabina. L'elenco delle privazioni è lungo,
quello delle conquiste decisamente più breve. Basta qualche esempio per
capire che anziché crescita e sviluppo la provincia di Rieti ha
conosciuto crisi e regressione. La realizzazione della ferrovia per Roma
e l'ammodernamento della Salaria avrebbero dovuto assicurare rilancio
socio-economico e una svolta decisiva nei settori dei trasporti e della
viabilità. In sostanza due grandi opere in grado di far uscire il
territorio dal tunnel dell'isolamento e dell'emarginazione. Tanti
progetti - più o meno definitivi o esecutivi - ma di concreto ancora
niente. E poi la beffa dell'acqua, delle aziende in crisi, della perdita
di posti di lavoro, degli ospedali chiusi o riconvertiti, dei
finanziamenti revocati o mai concessi, delle sedi di istituzioni e di
enti prestigiosi trasferite altrove. Un quadro non proprio idilliaco che
spinse Leonessa, umiliata sul fronte del turismo, a puntare per prima
sulla secessione. Poi la rabbia di Magliano (rischia di perdere
l'ospedale) dove che a maggio si voterà per il referendum sul passaggio
all'Umbria. La protesta s'allarga al punto da indurre il capogruppo del
Pdl alla Provincia Felice Costini a elaborare una proposta clamorosa:
stacchiamo tutta la Sabina dal Lazio. Un campanello d'allarme. È
opportuno affrontare seriamente il problema e analizzare la situazione
con grande onestà intellettuale. Tutti insieme. Al di fuori delle
perverse logiche politiche e partitiche. Partendo, però, no.
|
15 Febbraio 2011 |
E iniziato il conto alla rovescia per la consultazione in attesa
che si decida sul ricorso contro la chiusura del Marini Melillii boccia
il referendum di Magliano Il presidente della Provincia: «Non è fuggendo
che si risolvono i problemi» di RAFFAELLA DI CLAUDIO La notizia del
referendum secessionista che accende il dibattito, l'udienza al
tribunale amministrativo del Lazio che fissa al 23 febbraio la
discussione del ricorso contro il piano sanitario e l'incontro informale
con la Polverini che, da ieri, slitta a questa mattina (salvo ulteriori
impedimenti), perché la presidente è stata trattenuta ad un matrimonio.
Troppi fronti aperti per un obiettivo, ovvero la salvezza dell'ospedale
"Marzio Marini", che non sembra destinato ad essere raggiunto. Andiamo
per gradi. Partiamo dal referendum per il passaggio di Magliano Sabina
dal Lazio all'Umbria che dovrebbe tenersi il 15 e 16 maggio prossimi (o,
in caso di complicazioni, non più tardi del 12 giugno).
L'amministrazione comunale maglianese, per bocca dell'assessore
Antonello Ruggeri, si è detta convinta che sia la scelta giusta e in
attesa di vedere cosa farà la Provincia di Rieti. A Ruggeri, Fabio
Melilli, pur attento a non cadere nella polemica, risponde senza
esitare: «Difenderò l'integrità della Provincia, cosa normale per un
presidente. Strano sarebbe il contrario. Non si può pretendere che io
sia d'accordo con la scelta dell'amministrazione di Magliano di lasciare
il Lazio e quindi di abbandonare la provincia di Rieti (come non lo sono
stato per Leonessa)». Ancora una volta, come era stato quando la notizia
del referendum era stata tirata fuori alla vigilia della marcia "salva
Marini" sulla Flaminia, Melilli boccia la decisione dell'Ammini
strazione di Magliano Sabina. «Non è fuggendo - ribadisce Melilli - che
si risolvono i problemi. Sono stato e sarò vicino a Magliano in difesa
dell'ospedale "Marzio Marini", ma non posso esserlo quando decide di
indire un referendum per andarsene. Non mi si può chiedere di scendere
in piazza a sostenere tale scelta. In piazza scendo, come ho fatto nel
caso di Leonessa, per difendere questa provincia». Certo il presidente
non nega che il tema legato alla creazione di un'altra regione, senza
Roma Capitale, sia aperto e resti in piedi. «Tutto dipende - ha detto -
da come si risolve la questione legata alla concessione di altri poteri
a Roma che metterebbe in crisi l'equilibrio già precario tra la Capitale
e i territori. A quel punto si aprirebbero delle alternative, che per
noi non escluderebbero di certo l'Umbria, ma si tratta di un'operazione
complessa che ha bisogno diun'am- pia condivisione e di un confronto
diffuso a tutti sindaci della provincia. Non può essere confuso con la
fuga solitària di un solo comune, che non risolverebbe nessun problema».
Problema, quello della riconversione del Marini, che sembra destinato a
restare tale. Gli occhi rimangono puntati sull'incontro informale tra il
senatore Angelo Maria Cicolani (Pdl), il sindaco Alfredo Oraziani e la
presidente Renata Polverini che è slittato ad oggi. L'ora, ammesso che
il giorno sia confermato, non è stata ancora comunicata. Rispetto a
questo argomento Melilli ritiene che «sia stata sbagliata la scelta del
Pdl reatino di tentare una soluzione intema al partito». «Faccio appello
al senatore Cicolani - ha concluso Melilli - affinchè si affronti la
questione di Magliano come è stata affrontata quella della Ritel, perché
solo unita, la classe dirigente di un territorio può far sentore la sua
voce ed ottenere dei risultati».
|
12 Febbraio 2011 |
LEONESSA II sindaco di Leonessa Paolo Trancassini ha mantenuto la
promessa. Dopo aver letto il «libro bianco» con il quale il consigliere
d'opposizione Giuseppe La Bella contestava alcune scelte dell'
amministrazione comunale, Trancassini aveva promesso la convocazione di
un apposito consiglio per discutere dei temi sollevati dall'opposizione.
E puntuale è arrivata la convocazione per mercoledì 16 febbraio alle
16.30 (diretta su MepRadio). Molti i punti all'ordine del giorno del
consiglio leonessano. Si discuterà di Campo Stella e Monte Tilia, ma
anche dei lavori di metanizzazione, della vendita di beni comunali,
della situazione dell' autoambulanza e del 118 e delle attività
amministrative nel complesso. Tutti questi punti, che verranno discussi
nella prima parte del consiglio, sono citati proprio nel cosiddetto
«libro bianco» di La Bella. Mercoledì però si parlerà anche di altro:
osservazioni tardive all'adottato Piano Regolatore,Generale,
assegnazione concessione dell'area cimiteriale, integrazione di una
delibera di consiglio sull'autorizzazione alla vendita di una porzione
di strada comunale, riconoscimento della «Banda Città di Leonessa» e del
coro «San Giuseppe da Leonessa» quali associazioni di interesse comunale
nell' ambito dei festeggiamenti per il 150° anniversario dell'Unità
d'Italia, regolamento per l'affidamento di lavori pubblici per importi
inferiori a 30mila euro, richiesta di acquisto di un terreno da parte di
un privato, autorizzazione alla vendita di una porzione di suolo
comunale. Infine ci saranno comunicazioni del sindaco Trancassini.
Mar. Fug.
|
2 Febbraio 2011 |
Provvedimenti in latino per l' anno nobiliare nel centenario di
San Giuseppe Indulgenza plenaria a Leonessa LEONESSA - Portano entrambi
la data del 29 gennaio i provvedimenti rigorosamente scritti in latino,
con cui la Penitenzieria Apostolica retta dal cardinale Fortunato
Balzelli, concedono perii centenario di San Giuseppe da Leonessa uno
speciale anno giubilare. Nel primo, che è usa lettera al vescovo di
Rieti e al Superiore provinciale dei frati Minori di Abruzzo, il
tribunale vaticano per speciale mandato del Papa, concede un anno
giubilare con annessa indulgenza plenaria alle solite condizioni
(confessione sacramentale, comunione eucaristica e del Papa) da lucrare
per i fedeli e le anime dell Purgatorio a modo di suffragio, dal 4
febbraio di quest'anno al 4 febbraio del 2012, nel santuario di Leonessa
e in altre chiese determinate dal vescovo di Rieti, in cui i fedeli si
recheranno per le cerimonie liturgiche o nelle quali reciteranno il
Padre nostro, il Credo e preghiere alla Madonna e a San Giuseppe da
Leonessa. Gli anziani, gli infermi e coloro che non possono recarsi
nelle chiese, potranno parimenti godere della indulgenza plenaria se
riuniranno spiritualmente, sempre alle solite condizioni/alle
celebrazioni e ai pellegrinaggi, offrendo le loro sofferenze. ' Ritti i
fedeli potranno lucrare l'indulgenza parziale se col cuore contrito e
compiendo opere di misericordia invocheranno san Giuseppe. Con l'altro
documento, un decreto, il medesimo tribunale apostolico concede al
vescovo di Rietì di impartire la Benedizione Papale, sempre con annessa
indulgenza plenaria, alle condizioni prescritte come sopra, nel giotno
che lo stesso vescovo riterrà opportuno e che potrà essere lucrata anche
dai fedeli che la riceveranno per radio o televisione (ope instrumenti
televisifici vel radiophonici propagates).
Avv. Paolo Trancassini |
28 Gennaio 2011 |
"Il libro bianco è stato già oggetto di discussione in ogni punto
nei precedenti consigli comunali con prese di posizioni e
conclusioni.....sorprendenti. Comunque ipotizzando un approfondimento
recente da parte dell'avv. La Bella riporterò ogni punto da lui
denunciato nel prossimo consiglio comunale che si terrà a breve ed avrà,
come in passato richiesto, la diretta radiofonica. In tal modo ognuno
ascoltando le differenti tesi potrà formarsi serenamente e
democraticamente il proprio convincimento".
Avv. Paolo Trancassini, Sindaco di Leonessa
|
26 Gennaio 2011 |
(FUGGETTA MARCO ) Leonessa La Bella, avversario storico del
sindaco: «Realizziamo gli impianti sciistici» «Basta con il fantasma
della secessione» - LEONESSA «La piccola minoranza informa». Con queste
parole si apre una sorta di «libro bianco» che il gruppo consiliare
«Legalità, rinnovamento e sviluppo» distribuirà nei prossimi giorni a
Leonessa. «Vogliamo spiegare come stanno veramente le cose - sostiene
Giuseppe La Bella, ora consigliere comunale di minoranza avversario del
sindaco, Paolo Trancassini, proprio come ai tempi del referendum e delle
amministrative.
Sollecitiamo l'amministrazione a riferire su alcuni problemi di grande
importanza - aggiunge La Bella, evidentemente allarmato anche dalle voci
che sono tornate a circolare in merito alla necessità di andare via dal
Lazio. A Campo Stella lo scorso anno, mentre veniva pubblicizzata
l'apertura della stagione, l'Amministrazione non era in grado di
assicurarne ne la messa a norma, ne la gestione. Infatti gli impianti
sono stati collaudati solo il 13 gennaio 2010 e il giorno successivo,
con atto di Giunta, sono state usurpate le competenze del
Consiglio comunale, affidando la gestione degli impianti al Consorzio
Leonessa Superski, con un impegno di 40mila euro qualora si fossero
verificate delle passività, cosa che è avvenuta. Quest'anno non sappiamo
ancora quando ci sarà l'apertura degli impianti e chi li gestirà. Ad
oggi non ci sono ne progetti, ne idee. Intanto il sindaco si lamenta con
la Regione perché non gli finanzia un progetto che non c'è. Siamo alle
solite - prosegue La Bella Le previsioni realistiche dicono che la
mega-Rubbio non potrà essere raggiunta, se non a piedi, e che quindi
rimarrà abbandonata come altre strutture di Leonessa. Una logica
purtroppo ricorrente negli ultimi venti anni». Ma le contestazioni sull'
impiantistica non finiscono qui: «Perché a Monte Tilia sono stati spesi
inutilmente 360mila euro visto che gli impianti sono scaduti e devono
essere sostituiti?». I punti contenuti nel «libro bianco» di La Bella
sono comunque molti: figurano anche la metanizzazione del paese, la
vendita di beni comunali e la gestione del 118.
|
17 Gennaio 2011 |
(DI LORENZO PAOLO) Più turisti rispetto all'anno scorso
grazie a spettacoli, iniziative e servizi migliori La nuova era del
Terminillo è cominciata - « Sciare e prendere il sole a 2.000 metri e a
un'ora e mezza da Roma è un fascino da provare. E poi il Terminillo è
proprio una bella località». Migliaia di romani, in gita tra Pian de'
Valli e Campoforogna, stanno riscoprendo le suggestive vallate del
massiccio terminillese. Rispetto a un anno fa le presenze sono in
aumento. Serve solo qualche nevicata m più. Nonostante la neve non sia
abbondantissima, si stanno mettendo in piedi iniziative importanti e nel
periodo natalizio c'è stato un incremento di turisti rispetto al 2009.
In particolare c'è la novità della Proloco del Terminillo che , durante
questo periodo di grande affluenza di pubblico, ha svolto un compito di
coordinamento incentrato soprattutto sulla viabilità e sui piazzali di
parcheggio: Togo, Pian de valli. Tre Faggi, Campoforogna e Malga,
ottimizzando il numero delle auto in possibilità di sosta. Sulla
provinciale 4 bis non si sono creati i soliti disagi di blocco della
strada. Attivato un servizio di ambulanza con 4 elementi e grosso
impegno da parte di polizia, carabinieri, forestale e ASM, che ha svolto
un servizio di navetta gratuito, da Campoforogna a Pian de ' Valli, con
notevoli affluenze di utenti. «Durante l'intero periodo tra Capodanno e
l'Epifania - commenta Salvatori della Pro loco - sono state messe in
campo una serie di manifestazioni. C'è stato tanto sport e tanto
divertimento. Il sei gennaio, alla messa delle 12.15 ha girato per il
paese, offrendo dolcetti, una befana molto originale. E alla chiusura
delle piste, al piazzale Togo, degustazione di bruschettà con olio
buonissimo «Dei Poggi Alti» della Sabina gentilmente fornito dal
produttore dal produttore ex Presidente della Provincia, Cesare
Giuliani. A seguire caldarroste e vin-brulè. Ora si riparte il 22
gennaio con una festa di sci da fondo in notturna arricchita da
polenta». Il grosso delle iniziative ripartirà, appunto, dal 22 gennaio.
E poi grande carnevale, con fiaccolate e gare. «Ora speriamo pure che
arrivi tanta neve, nelle nostre piste ce n'è bisogno».
Neve La «montagna di Roma»
|
14 Gennaio 2011 |
(LANCIA ALESSANDRA) Leonessa toma a ruggire contro la
Regione Lazio - Leonessa torna a ruggire contro Roma -
Urbanistica, Campo Stella e nuove piste i nodi mai sciolti dalla Regione
- Il sindaco Trancassini: «Rieti sempre ai margini I politici reatini
alzino la testa» . Minacciata, cullata, sfiorata, la secessione dal
Lazio toma a tentare Leonessa. A Roma non c'è più la giunta Marrazzo ma
nel municipio di piazza VII Aprile c'è sempre Paolo Trancassini, deluso
dalla "sua" presidente Renata Polverini. «Speravo che con il cambio di
maggioranza in Regione l'analisi che facemmo per il referendum venisse
smentita - attacca il sindaco, già di An e ora del Pdl - invece è tutto
come prima e se possibile anche peggio. Qui non ci sono scelte non
condivise tra Regione e territorio: peggio, proprio non c'è alcun
interesse. Ma noi non subiremo in silenzio». Tre le questioni che il
Trancassini agita sotto il naso sia della giunta Polverini che della
folta pattuglia di consiglieri regionali reatini: urbanistica, impianto
di risalita di Campo Stella, apertura di nuove piste nel versante
leonessano del Terminillo.
Urbanistica - «Leonessa non ha un piano regolatore approvato,
nonostante il consiglio comunale lo abbia adottato nell'ormai remoto
1999 - spiega Trancassini - vale dunque il programma di fabbricazione,
più remoto ancora, ma ogni richiesta di variante si infrange sul fatto
che il pdf non è considerato uno strumento urbanistico e come tale non
può essere emendato. Siamo stati più volte in Regione, all'Urbanistica,
e alla fine ci si era accordati su un emendamento da inserire nella
finanziaria regionale che sostanzialmente equiparava il programma di
fabbricazione ad uno strumento urbanistico, dandoci così la possibilità
di presentare almeno richieste di varianti. Tutti d'accordo ma poi
l'emendamento in Finanziaria non è andato perché ovviamente a nessuno
interessa nulla di questi problemi».
Campo Stella - «La seggiovia è a fine vita, ma solo per progettare
una quadriposto servono 8OOmila euro oltre a un anno di tempo tra
permessi e progetti. Mi era stato promesso un aiuto che puntualmente non
è arrivato: questo significa che l'anno prossimo Campo Stella resterà
chiuso».
Nuove piste - «Senza voler riaprire tutto il contenzioso, sarebbe
bastato ripristinare quell'articolo della giunta Storace che permettendo
il taglio degli alberi in quota ci avrebbe consentito di programmare
nuove piste. L'emendamento era stato concordato in commissione poi
all'ultimo momento è saltato». Tre "indizi" fanno una prova? «Altroché:
la questione non è se la Regione sia di destra o di sinistra, è che
Rieti è marginale e basta. E quando sei marginale non conti». Ripartire
con un altro referendum, a soli due anni di distanza dal tentativo del
dicembre 2008, non si può: «Vero, ma noto che nel frattempo anche chi
come il presidente della Provincia Melilli fece di tutto per scongiurare
la nostra secessione dal Lazio ora è sulle nostre posizioni. Credo che
la classe dirigente reatina dovrebbe alzare la testa, saper prendere le
distanze dai propri referenti politici e prendere le difese del
territorio, a prescindere dalle casacche e dalle appartenenze». Dopo lo
schiaffo ad Antonio Cicchetti sembrava che il Pdl fosse pronto alle
barricate contro Roma padrona. «Sembrava». Il fatto è che Roma c'è.
Rieti, al massimo, ce fa. Leonessa, però, è meglio non svegliarla.
Il sindaco di Leonessa, Paolo Trancassini, che a distanza di due anno
dal fallito referendum secessionista per passare dal Lazio all'Umbria, è
tornato a criticare la politica della Regione nei confronti di Rieti e
del Leonessano in particolare, nonostante a La Pisana ci sia ora una
giunta di centrodestra.
|
3 Gennaio 2011 |
Altro autovelox sulla via Salaria
in direzione Rieti
Ecco spuntare altro autovelox. Automobilisti tartassati Altro
autovelox sulla via Salaria n direzione Rieti - Gli anni passano,
ma le abitudini evidentemente rimangono le stesse: è di pochi giorni fa
la segnalazione di diversi automobilisti che lamentano la presenza di un
nuovo autovelox posto sulla via Salaria per Roma. Il punto indicato
corrisponde alla carreggiata della consolare in direzione di Rieti, al
termine del rettilineo dove si trova il bivio per Ornaro, quello già
telecontrollato con il sorpassometro.
La presenza del nuovo apparecchio riaccende nuovamente le polemiche
intorno alla questione dibattuta m molte occasioni, quella cioè
dell'opportunità o meno di posizionare questi strumenti in zone più o
meno nascoste. Ci saranno anche i segnali che indicano la presen za
dell'autovelox, ma i dubbi che questi non vengano utilizzati per motivi
di sicurezza e prevenzione, ma per meri motivi ed esigenze di fare
cassa, rimangono. Eccome.
|
2 Gennaio 2011 |
Fondi per migliorare i servizi
scolastici, assegnati dalla regione 252 mila euro alla Sabina
Fondi per migliorare i servizi scolastici, assegnati dalla
Regione 252 mila euro alla Sabina A Rieti andranno 252 mila euro delle
risorse , stanziate con un bando finalizzato al potenziamento dei
servizi di istruzione rivolto a tutte le scuole del Lazio. Ad
annunciarlo è l'assessore all'Istruzione e Politiche Giovanili della
Regione Lazio, Gabriella Sentinelli. «Così come previsto infatti dal
recente protocollo d'intesa tra il ministro Gelmini e il presidente
Polverini - sottolinea Sentinelli - la Regione ha finalizzato 5 milioni
di euro alla realizzazione di azioni di carattere extracurriculare per
favorire lo sviluppo delle competenze di base, una migliore integrazione
socio-lavorativa, il successo scolastico dei ragazzi con disabilità e a
rischio di marginalità sociale, nonché l'inserimento e l'integrazione
degli alunni stranieri». Il bando, pubblicato sul Buri e sul sito
www.sirio.regione. lazio.it, da la possibilità alle scuole di presentare
progetti entro il 14 febbraio prossimo.
le di presentare progetti entro il 14 febbraio prossimo.