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Comunicato stampa n°448_12
(da sinistra : Marco Cotone,Giovanni Torluccio,Marino
Formichetti,Gino Venturi)
Da
settembre attiva nei territori una raccolta firme per la creazione di un
unico ente
NASCE
IL COMITATO PER L’ACCORPAMENTO DELLE PROVINCE RIETI E TERNI IN UMBRIA
A
promuovere l’iniziativa, la Uil-Fpl Umbria e le segreterie provinciali
di Rieti e Terni
(Avi News) – Terni, 26 lug.
– Sì alla razionalizzazione, no ai tagli lineari. È quello che chiede la
Uil-Fpl Umbria, in linea con la proposta della segreteria nazionale,
che, in merito al decreto sulla spending review, che contiene anche i
criteri della riforma delle Province varata dal governo, ha costituito
un comitato promotore per l’accorpamento di Rieti e Terni in Umbria. Un
comitato che, da settembre, raccoglierà le firme necessarie per proporre
il referendum e che contatterà gli amministratori comunali interessati,
per ricevere maggiori consensi. Sono 73 i Comuni del rietino e 33 quelli
ternani, mentre, 160mila gli abitanti della provincia di Rieti e 260mila
quelli della provincia di Terni, che insieme contano, così, circa
400mila cittadini (a fronte dei 350mila richiesti per evitare
l’abolizione dell’ente provinciale), su un territorio di quasi 5mila
chilometri quadrati (il minimo necessario è di 2500 chilometri
quadrati). A illustrare la proposta sono stati, durante un incontro che
si è svolto a Terni nella sede della Uil giovedì 26 luglio, Giovanni
Torluccio, segretario generale nazionale Uil-Fpl, e Marco Cotone, Gino
Venturi e Marino Formichetti, rispettivamente segretari di Uil-Fpl
Umbria, Terni e Rieti. Innanzitutto la Uil-Fpl Umbria chiede alla
Regione Umbria, prima che presenti la propria proposta, un tavolo di
confronto tra le parti sociali, l’Upi (Unione province italiane) e l’Anci
regionale (Associazione nazionale dei comuni italiani). “Non siamo per
il campanilismo – ha spiegato Cotone -, ma alcune scelte non tengono
conto degli ambiti territoriali e delle esigenze dei cittadini, con il
rischio che vengano meno i servizi necessari alla comunità”. Dello
stesso avviso il segretario generale Torluccio che ha messo in evidenza
“non bisogna tagliare drasticamente. Non è più immaginabile lasciare ai
politici ragionamenti lobbistici, non tenendo conto delle scelte dei
cittadini”. “Il nostro intento è di salvaguardare il territorio – ha
detto Giovanni Torluccio -. Due realtà con caratteristiche simili, con
alle spalle storia, cultura e tradizioni affini, come Terni e Rieti,
possono indubbiamente stare insieme e convivere, creando una grande area
geografica che assicuri, così, i servizi necessari ai cittadini”. Il
promotore del comitato Marino Formichetti ha ricordato “sono con me
diverse associazioni e molti sindaci dei comuni, confinanti con Terni”.
Formichetti si è anche soffermato sul caos che si è creato con la
raccolta di firme a Terni per il passaggio della seconda provincia umbra
nella Regione Lazio. “Forse in molti dimenticano i tanti problemi che il
Lazio ha – ha spiegato il segretario Uil-Fpl Rieti -. La sanità pubblica
commissariata, la chiusura degli ospedali di Magliano e Amatrice. Resta
solo quello di Rieti, ma con meno servizi. Roma assorbe tutte le risorse
e, se c’è da tagliare, lo si fa nel territorio”. “Ecco perché la
soluzione migliore – ha affermato Formichetti - sarebbe l’accorpamento
di Rieti con Terni, città con la quale c'è una continuità territoriale.
L’Umbria, prendendo Rieti, avrebbe la montagna del Terminillo, che è
sempre stata abbandonata dalla Regione Lazio, e ci potrebbe essere
un’unica politica turistica per i laghi ternani e della Sabina. Per noi
si tratterebbe di tornare alle radici, alla storia comune”.
Rosaria
Parrilla
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