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La vita in Palio...a Rieti
Capita
spesso, alla fine dell’estate, di
essere presi dalla voglia di rendere indimenticabile l’ultimo giorno di
vacanza, così da conservarne il ricordo per tutto l’inverno. Passeggiata
finale in montagna, la partita di calcio dell’arrivederci, la cena con
tutti gli amici…. Quest’anno però, un estate speciale meritava una serata altrettanto speciale, magari il 30 agosto, magari l’ultimo giorno di vacanza.. Carlo
II d’Angiò aspettava il Palio del Velluto a Rieti… Prima
volta dunque fuori dalle mura amiche, prima volta senza tutti i nostri
amici ad applaudire per le strade di Leonessa. Quando
il pullman si è mosso da Porta Spoletina, ho ritrovato le stesse
sensazioni di quando, qualche anno fa, si partiva per giocare in trasferta
contro la prima in classifica: giusto rispetto per “l’avversario” ma
la consapevolezza della nostra forza e la certezza di poter “ben
figurare”. Organizzazione
inappuntabile la nostra: tutto preparato nei minimi particolari, ogni più
piccolo dettaglio non sfugge mai al nostro staff…Immaginate la faccia
dell’automobilista che, nei pressi di Morro, si è visto sbarrare la
strada da un pullman gran turismo, e
“costretto” poi a portare a Leonessa chi si era dimenticato vestito e
stivali nella macchina!! Ci
vestiamo quasi in silenzio: l’attesa è abbastanza lunga. Lunga
soprattutto per Ruggero ed il gruppo Tamburini di Leonessa, destinati a
confrontarsi con gruppi
“storici” nell’arte del tamburo (Roccantica in testa). Ci
schieriamo lungo la strada, davanti al Gruppo Storico di Gravina di
Puglia. Siamo
la Corte di Margherita d’Austria, Madonna dei Fiori in testa, dignitari
e dame al suo seguito: tutti bellissimi. Confesso
che , quando entriamo nella città vecchia di Rieti e i Tamburini iniziano
a suonare, il cuore mi batte forte: in testa alla
delegazione di Leonessa, cerco di guidare al meglio il nostro
corteo ma l’emozione è fortissima. Ai
lati della strada, l’applauso nasce spontaneo: i tamburi
sono un tamburo solo e le chiarine annunciano alla piazza
l’arrivo di Margherita d’Austria e del Palio del Velluto di Leonessa
!! La
suggestiva cerimonia dell’incoronazione di Carlo II d’Angiò e lo
spettacolo finale sono la degna conclusione di una giornata da
incorniciare. Poi
il ritorno a Leonessa, il ricordo nel passare davanti la casa di Toto
Papadia, la compagnia dirompente di Massimo (pardon, Cremente lu Tuntu:
semplicemente irresistibile !!). Sono
le due e mezzo di domenica mattina quando ritroviamo Porta Spoletina,
distrutti ma orgogliosi. Ed
è con lo stesso orgoglio che ringrazio di cuore tutti gli amici che con
me hanno condiviso questa grande soddisfazione: il gruppo Tamburini di
Leonessa, spero finalmente consapevole della sua bravura, e tutti gli
altri, splendidi protagonisti di un altro significativo successo di
Leonessa e della sua gente. Volevamo
rendere indimenticabile il nostro ultimo giorno di vacanza….giudicate voi !!!!
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