Archivio : Museo della Nostra terra Ocre di Leonessa
Leonessa, 16 Aprile 2001
Previsioni meteorologiche rispettate in pieno e risveglio, la mattina del Sabato Santo, con una copiosa nevicata, durata poi per l'intera giornata.
Paesaggio e temperatura quindi prettamente invernali, per la gioia di chi, attrezzato per l'occorrenza, ha saputo approfittare di questa Pasqua innevata ; passo di Fuscello in tilt per qualche ora, con parecchi amici che hanno preferito tornare indietro.
La stupenda giornata della Domenica di Pasqua ha poi rimesso le cose a posto, regalando la possibilità di scegliere tra la classica gita sulla neve a quote più alte e la tradizionale passeggiata per le vie del paese.
Pasquetta infine condizionata da una fine pioggerella che di fatto ha impedito la classica scampagnata; crediamo però che, nella maggioranza dei casi, un bel camino acceso e quattro chiacchiere in assoluto relax abbiano saputo mitigare la delusione e preparare al meglio il rientro a casa.
Arrivederci... alla prossima !!
Martedì 17 Aprile 2001 |
di ELIO PIRARI
Dovendolo descrivere, questo strambo week end di sole e pioggia fine, lo si può
fare con un semplice sorriso. Fine settimana di Pasqua tranquillo, all’insegna
della più assoluta normalità: incidenti zero, nessun pistone bollito fra
statali e provinciali, nessuna utilitaria scassata alla fine di un qualsiasi
rettilineo, o quasi. Tutto in regola, da Passo Corese a Poggio Mirteto, da
Amatrice a Leonessa, da Rieti al Cicolano. Interventi dei vigili del fuoco,
zero. O quasi, se in quel quasi vogliamo includere qualche cassonetto fumigante.
Ordine pubblico rispettato, carabinieri e poliziotti, per loro fortuna, con le
mani in tasca, o quasi. Oltre la normalità, resiste il meno rassicurante, anzi
piuttosto datato manierismo che riferisce di e intorno alla voce-turismo nel
reatino. Dal Terminillo risponde Mirko, numero uno del Cristallo quando dal
Cristallo si eclissa il proprietario Giorgio Bonanni. Essendo rumeno, Mirko ha
l’idioma stranito di uno di quegli intellettuali balcanici d’anteguerra,
l’insospettabile capacità di allestire uno scenario horror in meno di trenta
secondi, e la certezza, visto come vanno le cose, che nella vita forse sarebbe
il caso di avere una sola idea trainante: quella di non avere idee. «Il fine
settimana? La Pasqua? Perchè ci sono state? Il Cristallo ha cinquanta stanze,
la palestra per il fitness e si mangia da dio. Bene, la realtà è che tra
domenica e lunedì siamo riusciti ad occuparne cinque di stanze. Piove, c’è
la solita nebbia che non si vede a un passo, le piste sono rigorosamente chiuse,
Pian de’ Valli è il deserto dei tartari. Diciamo la verità, la solitudine è
una scoperta sublime ma totalizzante. Fin quassù la gente sale per trovare
altre cose. Cose che il Terminillo, ormai lo sanno anche in Patagonia, non può
offrire. Qualche lira l’hanno fatta i ristoranti del Togo e del bar Roma. Per
il resto nisba, il gelo esistenziale. Qui non muove foglia». Un po’ meglio le
cose sono andate per esempio a Greccio, e più in generale nella Valle Santa. E
non solo dal punto vista esistenziale. A Pasqua e pasquetta i quattro ristoranti
di Greccio hanno registrato il tutto esaurito. Al santuario di Francesco,
bisogna dirlo, si sono poi trascinati i superstiti della pantagruelica
abbuffata: «A Pasqua abbiamo visto un bel po’ di persone - dice padre
Francesco - oggi (ieri n.d.r.) sono arrivati due pullmann da Firenze e un bel
po’ di fedeli da Roma. Statistiche non sono in grado di farne. Non so dire se
rispetto allo scorso anno sia arrivata più o meno gente, più o meno fedeli.
Quel che posso affermare è che per quanto ci riguarda ci riteniamo
ragionevolmente soddisfatti».
Ragionevolmente soddisfatti si dichiarano anche gli albergatori di Amatrice e
Leonessa, quelli di Cittareale (l’agriturismo di Selvarotonda ha archiviato il
week end con un piccolo boom) e i ristoratori del monte Tancia: grande successo
personale, dicono in giro, avrebbero riscosso gli chef di "C’era una
volta".