In un canto quaresimale risuonano queste parole: "Sotto il peso
della croce Gesù accoglie il Cireneo". Sono parole che lasciano
intravedere un totale cambio di prospettiva: il divin Condannato
appare come qualcuno che, in un certo senso, "fa dono" della
croce.
Non è stato forse lui a dire: "Chi non prende la sua croce e non
mi segue, non è degno di me" (Mt 10, 38)?
Simone riceve un dono.
Ne è diventato "degno".
Ciò che agli occhi della folla poteva offendere la sua dignità,
nella prospettiva della redenzione gli ha invece conferito una
nuova dignità. Il Figlio di Dio l'ha reso in modo singolare
compartecipe della sua opera salvifica.
Simone ne è consapevole?
L'evangelista Marco identifica Simone di Cirene come "padre di
Alessandro e Rufo" (15, 21).
Se i figli di Simone di Cirene erano conosciuti nella primitiva
comunità cristiana, si può ritenere che anch'egli, proprio
mentre portava la croce, abbia creduto in Cristo. Passò
liberamente dalla costrizione alla disponibilità, come
intimamente raggiunto dalle parole: "Chi non porta la sua croce
con me, non è degno di me".
Portando la croce, fu introdotto alla conoscenza del
vangelo della croce.
Da allora questo vangelo parla a tanti, innumerevoli
cirenei, chiamati nel corso della storia a portare la croce
insieme a Gesù.
ORAZIONE
Cristo, che a Simone di Cirene
hai conferito la dignità di portare la tua croce,
accogli anche noi sotto il suo peso,
accogli tutti gli uomini
e dona a ciascuno la grazia della disponibilità.
Fa' che non distogliamo lo sguardo da coloro
che sono schiacciati dalla croce della malattia,
della solitudine, della fame, dell'ingiustizia.
Fa' che, portando i pesi gli uni degli altri,
diventiamo testimoni del vangelo della croce,
testimoni di te,
che vivi e regni nei secoli dei secoli.
R. Amen.
Tutti:
Pater noster, qui es in cælis:
sanctificetur nomen tuum;
adveniat regnum tuum;
fiat voluntas tua, sicut in cælo, et in terra.
Panem nostrum cotidianum da nobis hodie;
et dimitte nobis debita nostra,
sicut et nos dimittimus debitoribus nostris;
et ne nos inducas in tentationem;
sed libera nos a malo.
Quis est homo qui non fleret,
Matrem Christi si videret
in tanto supplicio?