Nell'approssimarsi della manifestazione del Palio del Velluto ritengo opportuno scrivere un breve articolo sulla storia di questo tipo di competizione senza avere la pretesa dell'esaustività, ma per fornire ai lettori delle coordinate essenziali e generali per una adeguata comprensione della nostra festa.
I palii, in genere, sono competizioni che si riallacciano alla popolari battagliole o battaliolae (finte battaglie) ed alle pugna medievali del XIV-XV secolo (combattimenti tra le varie fazioni con le con armi di legno, gare di pugni,sassate,ecc.) orgnizzate dalle contrade delle città ad imitazione ironica dei tornei e delle giostre, tradizionalmente riservati ai ceti aristocratici.Giochi, quest'ultimi, che toccarono il loro apogeo tra l'XI e il XIII secolo e che dalla seconda metà del XIII secolo andarono declinando a causa dell'affermarsi nella società dei Comuni del ceto borghese-marcantilizio che rivendicava anche propri spazi ludici. Da qui quei giochi a partecipazione popolare di cui sopra, nei quali il vincitore vinceva qualcosa di molto più importante del gioco in sé: conseguiva la stima e l'onore che andavano a tutto il gruppo o contrada dei pugnanti. Le ripetute condanne della Chiesa unite ai timori dei Governi cittadini per possibili tumulti, portarono al declino le battagliole ed al conseguente contemporaneo affermarsi dei meno cruenti palii. I quali ebbero, ed hanno, una notevole diffusione nell'Italia centro-settentrionale, mentre nell'Italia del sud troviamo i cortei regali e le cosiddette "Solenni Entrate", dai chiari scopi politici, che celebravano l'ingresso in città di sovrani, o di altri personaggi famosi (un pò quello che hanno fatto gli organizzatori del nostro Palio del Velluto collegandolo all'ingresso di Margherita d'Austria a Leonessa.
Il termine palio deriva dal latino Pallium che significa drappo,ed un drappo finemente ricamato d'oro raffigurante il simbolo, per cui si svolge la competizione, è il premio al vincitore della gara. La quale, stando ai numerosi documenti, può essere sia una corsa di cavalli, di asini sia un torneo di balestra o dell'anello, oppure più riccamente comprenderle tutte, come avviene nel nostro Palio.
La qualità del tessuto del drappo denotava l'importanza della manifestazione:più la stoffa era pregiata, più importante era il palio;ed uno dei tessuti più pregiati era proprio il velluto, di solito di colore rosso. Troviamo questo tessuto nei palii di Pisa, di Perugia,di Terni,di Verona e dell'Aquila e di altre città. Nei palii umbri ed abruzzesi, che più ci interessano,per contiguità territoriale e culturale,alla corsa dei cavalli si aggiungevano la gara dell'anello e delle balestre;mentre in altre città si svolgeva la Quintana che consiste nel colpire,a cavallo con la punta di una lancia, un manichino.Entrambe le spacialità sono ascrivibili alla categoria delle gare d'addestramento militare,la medesima dei tornei e delle giostre.
Vari erano i motivi per i quali venivano organizzati i palii:la festa del santo patrono (nella maggior parte dei casi: Firenze,Pisa,Narni,Gubbio,Siena,l'Aquila,Leonessa,ecc.);un'importante fiera (Perugia ed anche Leonessa); una ricorrenza religiosa;una vittoria in battaglia.
Abbinati ai palii erano i cortei nei quali sfilavano con vesti sontuose le Magistrature della città, i priori delle contrade,il carroccio con il Palio,i portatori dei ceri da offrire all Chiesa, i prigionieri che in quel giorno come era tradizione venivano graziati,i cavalli che partecipavano alla corsa;la Signoria,che chiudeva il corteo.Il quale transitava per la via principale della città e si concludeva in chiesa con l'offerta, da parte delle contrade, dei ceri al sacerdote e dei censi,in denaro,alla Signoria.
Nel Rinascimento, in particolare, il palio divenne un vero e proprio spettacolo:rilevantissima, infatti, si fece la presenza musicale ed artistica in generale,con una sempre più nutrita schiera di musici e artisti di strada (saltimbanchi,giocolieri,mangiafuoco,fachiri,ecc.) ingaggiati per allietare al festa.
Per quanto riguarda i significati veicolati dal palio, si può dire che, con tutto il suo apparato coreografico e narrativo,costituisce l'insostenibile aspetto ludico della festa.Aspetto nel quale la violenza latente viene ritualizzata, e per ciò stesso esorcizzata,proprio grazie alla funzione catartica purificatoria svolta dai riti, dai gesti e dai simboli.Nel palio,inoltre,più che in altre feste,si esprime l'identità di una comunità nella dialettica unità-divisione:divisione,determinata dall'appartenenza alle diverse contrade, che si manifesta nel momento agonistico-competitivo della corsa,e dei vari giochi,e che trova il suo apice nella conquista del Drappo;simbolo della forza,dell'onore e dei sacrifici di una fazione.Unione esperita nel segno della città e che simbolicamente si appalesa nel corteo storico,organizzato dalle autorità cittadine,nel quale sfilano tutte le contrade secondo l'ordine stabilito attraverso un sorteggio,per evitare di dare posti preferenziali ad una o l'altra contrada.Corteo,dunque,che ha lo scopo di veicolare uno dei significati più importanti del palio:il valore basilare della Città o del Paese,come nucleo storico di un'antica e prestigiosa comunità,come centro intorno al quale le contrade o i rioni o i Sesti contentendi si rapportano unitariamente,al di là delle momentanee divisioni agonistiche.