I Castelli del Sesto di Croce                          

 

Solo per focalizzare la localizzazione del territorio di Sesto Croce voglio qui citare gli  “antichi borghi” che in esso sono contenuti. Se osservate il territorio di Sesto Croce scendendo lungo la nazionale da Selvapiana verso Ponteriovalle, tutto il panorama  che vi trovate davanti è il Sesto Croce e , spaziando con lo sguardo da destra verso sinistra, potere gustare gli antichi borghi che ad esso appartengono: San Clemente e, subito dopo, Vallimpuni; un po’ più in alto Cumulata e ancora a sinistra Colleverde . Spostandovi poi lungo la valle che porta verso il Sesto di Terzone, lasciandovi a destra il Sesto di Torre, si trovano Volciano , Vindoli , Sala con Santa Maria , San Vito e Viesci.

Proprio alle spalle di Colleverde ,già Collesecco, una tondeggiante montagnola posta al centro del territorio del Sesto Croce,  palesa ancora,  nella parte alta, le fondamenta del Castello del Sesto. Non a caso il nome della montagna è appunto Croce.  Le fondamenta di questo castello si possono osservare sia raggiungendo la cima del monte sia guardando  bene gli “spianamenti” che la montagna presenta sempre dal posto di osservazione di Selvapiana ed anche da colle Collato.

Ma ancora da questi  stessi punti di osservazione, guardando a destra del monte Croce, insiste un colle più piccolo situato alle spalle di Vallimpuni e davanti alla più alta Cumulata, si può vedere che anche su questo colle sono presenti segni evidenti di “spianamenti”.

La cosa ancora più curiosa è che il colle si chiama Castello e che anche oggi in cima a questo evidenti fondamenta testimoniano l’antica presenza di un Castello. Le poche mura rimaste sono spesse più di un metro ed hanno una lunghezza di 120 metri  ed una larghezza di 40 metri .  

Si può ben dire allora che i Castelli di Sesto Croce sono due e che , probabilmente già abbandonati e diruti, vennero definitivamente distrutti dal disastroso e noto terremoto del 1703 .

Scrive infatti G.A Petroni in un documento originale presente nell’archivio parrocchiale di Vallunga

….restarono morti nel distretto di Leonessa 800 persone, numero grande di animali, l il castello di Terzone, S.Angelo (vicino Casanova), Pianezza, Collesecco e Vallimpuni spianati affatto; e l’altre ville parte diroccate e parte con le case mezze rotte ….

Dalle rovine di detti Castelli  furono prelevati i sassi per la ricostruzione delle case di Colleverde, Vallimpuni e Cumulata . Gli stessi sassi furono anche usati per produrre la calce e tantissime sono le testimonianze delle “cargare” tutte intorno ai boschi di questi due piccoli monti.

 

Ho rilevato inoltre che le misure dei muri perimetrali presenti sopra il Castello, enormi per l’epoca e per il tipo di abitazioni contadine presenti  nel territorio, non fanno altro che rafforzare, insieme al nome del colle, e lo scritto del Petroni l’idea che lì esisteva un Castello.

 

Curiosando un po’ di più ho voluto ricercare documentazione storica ad un fatto così evidente ed ancora attuale e ho osservato che da precedenti scritti il Castello di Belfiore viene erroneamente posizionato in un luogo assurdo.

Scrivono infatti  “davanti al bivio di Colleverde (già Collesecco), risalendo leggermente verso il monte Tolentino, in località denominata Palazzaccio, sono evidenti fondamenta antiche e lì si ritiene possa essere esistito il Castello di Belfiore appartenente al Sesto di Croce.

Tale affermazione è contestabile per i seguenti quattro motivi:

1- Il territorio di sesto Croce lambisce la zona del Palazzaccio il quale trovasi geograficamente in  territorio

    di Sesto Torre.

2- Il luogo non è un’altura dominante ove creare  una roccaforte a presidio del territorio tipica dei Castelli

3- Il nome Palazzaccio che è stato usato non ha alcun legame con il nome di Castello di Belfiore

4- Il nome Palazzaccio stona anche  con il nome di tutti gli altri luoghi del Leonessano denominati Castelli:

         (Castello di Ripa, Castello di Corno, Castello di Forcamelone, Castello di Narnate, Castello di Terzone,

          Castello di Poggio, Castello di Pianezza, Castello di Croce, Castello di Fuscello).

Tutte queste considerazioni inducono ad ipotizzare, con indizi concreti,  che sul colle Castello, sito tra Vallimpuni e Cumulata,  quasi sicuramente era posizionato il Castello di Belfiore.

 

Ora alcuni Valampunari stanno cercando di documentare con rilievi  il sito anche a mezzo di immagini fotografiche che daranno spessore alla evidenza e aggiungeranno un piccolo lembo di storia al nostro altipiano.

CE.NA.