LA SETTIMANA SANTA

La processione segue di poco la funzione Religiosa dell’Adorazione della Croce. A questa funzione la gente viene richiamata dal suono rauco delle “tanavelle” ( le campane sono legate in segno di lutto)battute lungo le vie della città. Una volta radunato il popolo in San Francesco inizia la funzione religiosa che propone la lettura della Passione e la coreografica deposizione del Cristo dalla Croce. La Preziosa statua lignea del sec XVI di scuola umbra viene adagiato in una bara settecentesca finemente lavorata in oro, e processionalmente portata a spalla dai primi otto confratelli estratti in occasione dal bussolo, dall’abituale Cappella a Lui dedicata al centro della Chiesa per l’adorazione dei fedeli.

Alle ore 20,30 inizia a muovere il lunghissimo corteo processionale, aperto da una grande croce  sul cui asse trasversale è scritto IN HOC SIGNO VINCES seguita dai sessantaquattro fratelli in fila per uno ai lati della croce, vestiti con gli abiti tradizionali saio bianco e mazzetta verde. Seguono le donne ed i bambini che portano i simboli della Passione.

Il Cristo Morto adagiato sulla bara viene portato a spalla da otto coppie di confrari che ogni cento metri si alternano. Fino ad una trentina di anni fa i confrari “portavano” obbligatoriamente rigorosamente scalzi, lo accompagnano le tre Marie (ragazze di età compresa  tra i dodici e i quattordici anni la cui casata deve risultare iscritta alla confraternita Pietà e Grazie con sede nella Chiesa di San Pietro) scalze e velate di nero, e la Veronica (ragazza di età compresa tra i 12 e i 14 anni la cui casata deve risultare iscritta alla Confraternita di Santa Croce) anch’essa scalza e velata di nero con in mano il velo su cui è impresso il volto di Gesù.

                                                   

 

Dietro il Cristo morto una gran folla che, man mano che la processione percorre le vie cittadine, tende  sempre ad aumentare , che canta e prega in un tripudio di fiaccole e di luci. La processione percorre tutte le vie cittadine, la bara con il Cristo morto entra in tutte le Chiese  che incontra nel suo percorso, compresa la piccola Chiesa di San Matteo nel rione La Ripa, che fino ai primi del cinquecento era stata sede  della Confraternita di Santa Croce e che custodisce l’Immagine della madonna addolorata.

La suggestiva e mistica atmosfera raggiunge il culmine quando il Cristo Morto fa il suo ingresso nella Chiesa di San Pietro stracolma di gente. E’ l’incontro tra due Confraternite (Pietà e Grazie e Santa Croce) ma soprattutto l’incontro tra la Madonna e Gesù Morto. Il simulacro della Pietà, buona copia della Pietà Michelangiolesca in Roma,  viene trasportato alla sommità di uno scenografico calvario.

 

E’ il momento più commovente dell’intera cerimonia , la Madre  che pur sapendo che Gesù era venuto al mondo per offrire la sua vita affinché l’uomo si riappacificasse con Dio, piange il suo figlio Morto come tutti i mortali. La processione poi riprenderà per concludersi in San Francesco.