Notizie storiche su Leonessa ed il suo territorio (seconda parte)
L'atto di sottomissione e aggregazione a Gonessa del Castello di Fuscello

Nel precedente articolo sulla storia di Leonessa ho accennato al Castello di Fuscello, come esempio di aggregazione a Leonessa dei paesi circostanti, in una specie di stati federativo. Per approfondire l'argomento, rilevo che nelle pergamene di Leonessa, depositate nel Regio Archivio di Stato di Napoli, è contenuto l' "Atto di sottomissione e aggregazione a Gonessa (Leonessa) del Castello e uomini di Fuscello".

Dal Catalogo di raccolta di Statuti, consuetudini, leggi, decreti, ordini e privilegi dei Comuni, delle Associazioni e degli Enti locali italiani dal Medioevo alla fine del secolo XVIII, vol.IV, edito a cura della Biblioteca del Senato della Repubblica nel 1958, risulta che Fuscello fu uno dei castelli che entrarono a far parte di quella specie di Comune federativo, come apparve nel medioevo la Terra di Leonessa. L'atto originario, che è scritto in latino, è un esempio del modo adottato in quell'epoca per l'aggregazione di abitanti al centro principale. L'istrumento non ha data scritta ma è stato attribuito all'ottobre dell'anno 1358, per affinità ad altri documenti trovati nello stesso rotolo, anche se il teso, per corrosione della pergamena, è molto lacunoso.

Dell'antico castello di Fuscello resta ora soltanto una torre che si trova di fronte alla casa cantoniera della valle di Fuscello, situata a circa 9 chilometri da Leonessa. In merito allo statuto di Leonessa si rileva che nel catalogo sopra citato, vi è la conferma da parte del Regio Capitano della Montagna di Abruzzo, in data 22 luglio 1406, dell'esistenza di Statuti e Capitoli dell'Università e uomini di Gonessa (Leonessa), precedentemente approvati il 13 gennaio 1379 dal Consiglio generale di quella Università. Al riguardo, si nota che Re Ladislao  di Napoli con suo diploma del 14 febbraio 1406, in seguito alle suppliche dell'Università e uomini di Leonessa perchè si degnasse confermare gli Statuti e capitoli dell'Università medesima, formati dal Regio Vicario di quella Terra, Ciuffuto de Ciuffuti, e "già approvati in pubblico et generali consilio il 13 gennaio 1379", comandò al Capitano e Baiulo della Montagna d'Abruzzo di procedre all'esame dei suddetti Statuti e, se del caso, poi di confermarli. La conferma da parte del detto Capitano avvenne in Montereale il 22 luglio 1406.  L'istrumento notarile, che è tutto in latino, riproduce del testo statutario approvato solamente una specie di introduzione a cui precedono e seguono le consuete formule. nell'opera citata si aggiunge :"questo è quanto rimane del libro degli Statuti di Leonessa del 1379 perduto, senza che se ne abbia una qualsiasi copia o trascrizione".

Il territorio di Leonessa era nel medioevo ricco di attività non solo agricole e di allevamento ma anche artigianali, di cui vi è testimonianza nei "Capitoli dell'Arte della lana et delli consuli di detta arte, del 24 febbraio 1466", citati nel "Bollettino della Società di storia patria - Anton Ludovico Antinori negli Abruzzi - Aquila, 1905, a. XVII, pp.75-79". Nel Catalogo di raccolta degli Statuti si dice a proposito dell'arte della Lana che i relativi capitoli furono deliberati il 24 febbraio 1466 dal Consiglio generale di Leonessa in seguito ad una petizione di cittadini rivolta al Podestà; che il documento originale che li conteneva, in cui erano riportati il testo della petizione, parte in latino e parte in volgare, e il testo dei 15 capitoli in volgare, era compreso nel "Libro delle riformazioni" di Leonessa alla data 2 dicembre 1466; che purtroppo questo documento originario non esiste più perchè distrutto insieme a molti altri documenti che si trovavano nella cassa chiusa con sette chiavi tenuti nella Massaria di Leonessa. E si aggiunge: "L'editore ha tratto questo testo da uno dei tre grossi volumi, comunemente detti Libri del Ciucci, nei quali, per ordine dell'Università di Leonessa, G.B. de' Ciuccio trascrisse, nel 1606, le antiche carte della Comunità, ora andate distrutte".