Dal 7 aprile 1944, giorno dell'efferrato
eccidio di Leonessa da parte delle truppe
nazifasciste al 25 aprile 1945, giorno in cui
il Comitato di Liberazione dell'Alta Italia
impartisce l'ordine di insurrezione generale,
trascorre praticamente esattamente un anno, un anno
fondamentale per il futuro della nostra nazione. Un
anno da cui dipende strettamente la nostra vita,
adesso.
Ma il 7 Aprile 1944 è passato per i più, come al
solito, quasi inosservato ed il 25 Aprile è
una festa buona per la prima volta al mare, per la
riapertura delle case di vacanza, per il cambio di
stagione.
Nell'editoriale del 25 aprile 2007, Antonio
Padellaro sulle pagine de "l'Unità" scriveva:
"Sui muri di via Tasso a Roma, protetti dal
pietose lastre di vetro sono incisi, come in una
ragnatela di dolore, gli ultimi messaggi e le mute
invocazioni degli italiani caduti nellle mani delle
SS e in quelle stanze torturati spesso fino alla
fine. C'è anche questa frase: << Mamma, ho
vent'anni>>. Forse è il grido di chi sa che tra poco
verranno a prenderlo e, chissà, dubita e si chiede
se sia giusto chiudere così presto la propria vita,
massacrato da un aguzzino. Dicono che la domanda più
frequente rivolta agli insegnanti dai ragazzi in
visita al Museo della Resistenza, come in ogni altro
luogo simile, racchiude una sorta di dolorosa ed
acerba incredulità: ma se avevano vent'anni perchè
accettavano di farsi ammazzare ? Già perchè lo
facevano e perchè lo hanno fatto tante altre decine
di migliaia di donne e uomini?...."
Già, morire a vent'anni. Non sapremo mai se
noi, in quei tragici anni, avremmo scelto la via
della Resistenza, se avremmo deciso di aderire alla
Repubblica Sociale o se avremmo atteso alla meglio
la fine della Guerra. Sappiamo però che i ventenni
di oggi devono sapere.
Siamo sicuri che a molti ragazzi, di qualunque
idea e professione politica essi fossero,durante
quella triste pagine di storia italiana, di fronte
alla morte sia venuto in mente "Mamma, ho
vent'anni".
Ed allora, ricordando i nostri ragazzi trucidati
a Leonessa:
Tatarella Benito fu Michele (21 anni)
Antonucci Roberto fu Enrico (21 anni)
Bonanni Orietto di Giovanni (20 anni)
Favola Marcello di Angelo (20)
Pitti Vailante di Angelo (22 anni)
Angelucci Angelo di Giuseppe (20 anni)
Calandrini Carlo fu Domenico (20 anni)
Calandrini Remo fu Carlo (18 anni)
Boccanera Luigi di Sante (20 anni)
Coderoni Dante di Francesco (20 anni
Favola Duilio fu Pasquale (20 anni)
Favola Pietro fu Pasquale (20 anni)
Nicoli Mario di Raffaele (21 anni)
Laureti Augusto fu Raffaele (23 anni)
Rauco Antonio fu Felice (20 anni)
Pascolini Silio fu Giovanni (27 anni)
Rauco Giovanni fu Riccardo (26 anni)
Rauco Renato fu Riccardo (25 anni)
Senzameno Giuseppe di Amadio (23 anni)
vogliamo ricordare tutti i ragazzi che, siamo
sicuri, si sono chiesti perchè, temendo l'azzardo di
una vita buttata.
Non conoscendo ciò che sul loro sacrificio e
quello di un'intera generazione, altre generazioni
avrebbero costruito.
In Memoria di Vitaliano Felici.
G.B.
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