Anton van Dashorst Mor - Margarita de Parma (1565) (Museo National del Prado) |
Margherita d’Austria,
governatrice prima dei Paesi Bassi poi dell’Aquila in uno dei
periodi più inquieti e complessi della storia italiana, lacerata tra Riforma Luterana e Controriforma Tridentina, rappresenta una personalità di rilievo che ha segnato in modo significativo la vita politica, economica e amministrativa degli antichi Abruzzi, proiettandoli nella grande storia nazionale ed europea. Sin dalle prime nozze, in giovanissima età, con Alessandro de Medici aveva ricevuto dal padre, l’imperatore Carlo V, come beni dotali alcune località strategiche nella regione - il ducato di Penne, le terre di Campli, Civita Ducale, Leonessa e Montereale - che poco più tardi giunsero a formare, assieme ad altri territori concessi all’indomani del matrimonio con Ottavio Farnese, lo Stato Farnesiano d’Abruzzo. Questa già rilevante enclave all’interno del Vicereame di Napoli è poi destinata ad espandersi a macchia di leopardo entro tutte le quattro provincie d’Abruzzo e nel reatino, in funzione delle successive acquisizioni di Borbona, La Posta, Ortona, San Valentino, nonché dei castelli di Abbateggio e Bacucco e della terra di Pianella, raggiungendo una estensione di oltre 740 chilometri quadrati. Ancora oggi sontuose residenze quali Villa Madama e Palazzo Madama a Roma, Castel Madama in provincia di Roma, e numerosi palazzi Farnese in Abruzzo trasmettono la memoria storica degli antichi fasti, di cui tuttavia poco o nulla è rimasto in quest’ultima regione a causa del trasferimento delle collezioni e dei tesori d’arte di Margherita, dopo la scomparsa nel 1586 ad Ortona. Ne parlano però le carte antiche, conservate a Parma e altrove, mentre nel corso degli ultimi anni molteplici aspetti della sua permanenza nei centri citati sono stati oggetto di reiterati studi e ricerche che hanno contribuito ad approfondire il ruolo incisivo assunto da questa grande dama del Cinquecento. Restano tuttavia ancora ampi spazi d’indagine che meritano l’attenzione degli studiosi, mentre la straordinaria azione propulsiva da lei esercitata, in campo artistico, musicale e nell’economia del territorio a lei soggetto con investitura feudale, appare degna di essere nuovamente considerata. «L’Arte in Abruzzo al tempo di Margherita D’Austria» nel Palazzo Farnese di Ortona è stata la prima di una serie di mostre che ha permesso di proporre, in collaborazione con le ditte interessate, l’ISCR di Roma e l’OPD di Firenze numerose opere del Museo Nazionale d’Abruzzo danneggiate dal sisma e sottoposte ad accurati restauri negli ultimi tre anni. L’itinerario alla riscoperta di una pagina importante della nostra storia dovrebbe culminare a distanza di un anno o due proprio con quella, più complessa e ambiziosa, dedicata a I Tesori d’arte di Margherita d’Austria, ideata al fine di riunire e riportare in Abruzzo, almeno per un periodo breve, quanto resta di un patrimonio d’inestimabile valore oggi custodito in collezioni pubbliche e private di mezza Europa. La Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell’Abruzzo ha promosso questo progetto che intende sviluppare un intenso e variegato percorso di studi e iniziative, in sinergia con diverse Università e Comuni abruzzesi legati storicamente all’illustre personaggio, con gli sponsor istituzionali e privati che vorranno concorrere. Ciò permetterà di riportare alla luce i segni della influenza di Margherita nelle arti figurative, dall’architettura alla pittura, dal costume alle arti applicate, e di valorizzare altresì le tracce appannate ma ancora oggi tangibili in tutte le località della regione che possono vantare la presenza di «Madama», una straordinaria figura femminile la quale ha attraversato la storia europea con il passo di un’autentica protagonista. La pubblicazione dell’Inventario, a cura di Giuseppe Bertini, con un saggio di Silvia Mantini, rappresenta l’avvio di un affascinante percorso alla riscoperta di tesori nascosti. LUCIA ARBACE Soprintendente per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell’Abruzzo
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