Ringraziamo
cuore, come sempre, l'Amico Massimo Spadoni e tutta la
Redazione di Mepradio.it per il provvidenziale
supporto.
MepRadio, la Radio
ufficiale di Leonessa.
Ringraziamo un pò meno
il Sindaco di Leonessa, Paolo Trancassini ; perchè è
praticamente impossibile stargli dietro e le notizie
"scappano" da tutte le parti.
E da "vittime" di
alcune scellerate decisioni ci tocca passare pure da
"carnefici".
Ma gli vogliamo troppo
bene.
Grazie per
l'attenzione.
giannibolletta@leonessa.org
|
....mentre alcune
associazioni "cadono dal pero"......NOI a
Leonessa abbiamo avviato le procedure per la
gara per l'INNEVAMENTO ARTIFICIALE A CAMPO
STELLA!!!....mi dispiace, ma non ce molto tempo
ed abbiamo l'obbligo di far presto e pensare
alle cose serie...come si scriveva una volta in
alcuni annunci....sulle problematiche del
Terminillo "astenersi mercenari e
perditempo"......
Paolo Trancassini,
Sindaco di Leonessa - Facebook, 25 Luglio 2013
COMUNICATO STAMPA
In riferimento al
comunicato stampa diffuso nei giorni scorsi
dalle associazioni ambientaliste e non, in
merito al progetto di sviluppo del comprensorio
del Terminillo, credo sia ormai opportuno fare
qualche passo in avanti che ci permetta di
coniugare il rispetto dell’ambiente con lo
sviluppo del territorio, inteso come
ammodernamento e ripristino degli impianti di
risalita. Si tratta di creare nuove
infrastrutture per uscire da uno stallo che dura
da troppi anni, ormai non più sostenibile dagli
operatori economici che con mille sforzi e per
amore della nostra montagna cercano di
sopravvivere. Dopo anni di inerzia è necessario
agire dando priorità al ripristino degli
impianti di risalita dismessi lungo l’asse
Cantalice, Rieti, Micigliano. Per quanto
riguarda Cantalice intendo il ripristino della
seggiovia “Cardito Nord”. Rieti, ad oggi, è
l’unico comune con impianti di risalita in
funzione e pertanto abbiamo previsto solo
interventi migliorativi, come ad esempio la
bonifica delle piste esistenti. Micigliano ha un
ruolo chiave perché, oltre al ripristino della
seggiovia “Est”, è importante anche per un
considerevole aumento di parcheggi a servizio
della stazione, al ripristino della seggiovia
del Conetto (storica pista del Terminillo) e
perchè di fatto permetterebbe il collegamento
con Leonessa. Intervenire in questa direzione,
con moderne infrastrutture, migliorerebbe
l’impatto ambientale, anche a noi tanto caro..
Sviluppare il versante leonessano realizzerebbe
finalmente quel comprensorio atteso da anni da
tutti gli appassionati e dagli operatori
turistici. Il finanziamento della Regione
Lazio, sono certo, andrà in questa direzione,
perchè credo che nessuno voglia realizzare altre
cattedrali nel deserto, ma semplicemente dare a
questa montagna la giusta valorizzazione essendo
tra le più belle dell’Appennino centrale. Tutto
questo nel massimo rispetto dell’ambiente che
già l’Europa, con i suoi vincoli, ci invita a
rispettare.
E' quanto dichiara il
Consigliere delegato al Terminillo, Simone
Munalli.
Rieti, 25 luglio 2013
|
24 Luglio 2013
Per un
piano di rilancio della montagna reatina, contro
lo spreco di denaro pubblico
Basteranno
i 29 milioni stanziati dalla Regione Lazio?
Saranno sufficienti l’acquisto di seggiovie
usate, la quasi totale preferenza accordata allo
sviluppo dello sci nel territorio, la
concessione ad una società privata dei diritti
di sfruttamento sciistico della più bella valle
del Terminillo, protetta anche dall’Unione
Europea, per rilanciare un’economia in crisi? E
ancora, sarà sufficiente tutto ciò per
rilanciare la montagna reatina?
Benché
sia apprezzabile lo sforzo di comunicazione del
Sindaco di Leonessa in merito alle tante
criticità da noi sollevate sul Progetto Orlandi
(e che conosceva benissimo perché i nostri
portavoce lo hanno sempre espresso in incontri
pubblici), tuttavia questo non solo non comunica
la realtà dei fatti, ma addirittura travisa e
stravolge a proprio comodo e uso i convincimenti
dell’opinione pubblica che ha avuto modo di
avvicinarsi alla questione.
Difatti,
tutti i soggetti firmatari del precedente
comunicato stampa e delle memorie esplicative
presentate agli organi regionali sono, senza
ombra di dubbio, favorevoli all'ammodernamento
degli impianti da sci esistenti e
all’investimento, anche pubblico, volto a
favorire lo sviluppo di un turismo sostenibile.
Nessuno discute la necessità di ammodernamento
di Campostella o degli altri impianti
effettivamente esistenti, anche se spesso fino
all'anno passato non funzionanti non certo per
colpa degli ambientalisti. Ma di qui a voler far
passare come "ripristino o ammodernamento" la
sostituzione di impianti dismessi da cinquant’anni,
oppure pretendere di equiparare un elettrodotto
ad una seggiovia (con gli annessi che questa
comporta) e, più in generale, pretendere di
spacciare il Progetto “Terminillo Stazione
Montana” (leggi TSM S.p.A.) per un progetto di
turismo responsabile, ci sembra oltrepassare il
comune buon senso!
Il
Terminillo è un gioiello che sino ad ora ha
visto ingenti investimenti pubblici
nell’edilizia finiti poi in cattedrali nel
deserto (la piscina e il campo d’altura per es.).
Ma a fronte di tutto ciò resta un territorio che
vanta specificità che finalmente meritano
valorizzazione in un quadro di turismo europeo
più attuale e competitivo. Il turismo
naturalistico, come una volta di più sostiene
Ecotur 2013, è una voce economica ancora in
crescita, e lì occorre investire con un piano
organico, ben fatto e duraturo. Il Terminillo e
i Monti Reatini possono diventare la Capitale
Nazionale del turismo legato ai Cammini, grazie
anche alla vicinanza con Roma Capitale. Bisogna
favorire e sostenere economicamente le attività
e i servizi di tipo familiare, inclusa
l’accoglienza e la qualità eno-gastronomica
offerta, facendone un sistema efficiente e
d’eccellenza, alla portata di tutti, visti i
tempi di crisi. Bisogna finalmente pensare ad
una Legge Regionale sulla Montagna come è
accaduto in altre regioni italiane, una legge
unica che promuova e incoraggi, in un quadro di
piano organico green, tutte le attività
sostenibili in grado di attrarre il turismo
europeo; in questo senso bisogna sostenere il
rilancio dell’imprenditoria giovanile,
soprattutto quella silvo-agro-pastorale con
finanziamenti specifici e finalizzati al
ripopolamento delle comunità in questi luoghi.
Bisogna potenziare il Centro Salute Terminillo,
creando un centro terapeutico operativo tutto
l’anno per la diagnosi e cura delle malattie
cardiovascolari e respiratorie, in rete con
l’Istituto Pio XII a Misurina, l’unico centro
esistente in Italia (in Europa se ne contano
solo due). Sarebbe il primo Centro Appenninico
che servirebbe tutto il Centro Sud Italia.
Bisogna, infine, istituire l’Università della
Montagna Mediterranea con un corso di
Valorizzazione e Tutela dell’Ambiente e del
Territorio Montano, con la Sabina Universitas e
l’Università della Tuscia in rete con
l’Università della Montagna di Edolo sulle Alpi,
l’unica realtà italiana in questo settore in
grado di formare giovani capaci di svolgere
compiti tecnici, gestionali e professionali in
attività inerenti il settore agro-biologico e le
relative tecnologie in montagna e/o in valle.
Quello che
appare inaccettabile è che il Terminillo,
piccolo gioiello che mantiene delle fragili
peculiarità di ecosistemi, può essere intaccato
da certe scelte progettuali che aggrediscono in
modo irreversibile le zone più pregiate ed
importanti del massiccio. Stravolgere la
montagna con i tanti nuovi impianti di sci,
strade asfaltate, parcheggi, rifugi e più in
generale strutture di permanenza antropica in
quota, è un’idea che va contro ogni buon senso,
ed è superata rispetto agli standard che
richiede l’Europa. Né valgono le considerazioni
sui piani di compensazione, che solo
teoricamente sono praticabili, e che valgono
solo per talune specie arboree. L’impatto
antropico su habitat tanto particolari e uniche
non è compensabile. E non siamo i primi a
sostenerlo, visto che l’Unione Europea vincola e
protegge queste zone, e singolarmente la flora
e la fauna che vi risiede. Non solo: le
valutazioni dell'utilità economica del progetto
Orlandi sono irrealistiche, fondate su dati
vecchi di quasi dieci anni, tanto da rasentare
la illogicità. Senza considerare poi che è
prossima una procedura di infrazione nei
confronti del nostro Paese proprio per la
pessima gestione che viene fatta delle zone (SIC
e ZPS) che per volontà nostra ed europea, che
piaccia o no, sono vincolate.
Attendiamo
quindi un incontro in Regione per un confronto
serio e pacato, e per avanzare le nostre
proposte operative e alternative.
Rieti,
24 luglio 2013
ASSOCIAZIONI DEL TERRITORIO REATINO:
Club
Alpino Italiano Gruppo Regionale Lazio, Altura
Lazio, Federtrek, Forum Salviamo il Paesaggio
Rieti e Provincia, Italia Nostra Rieti, LIPU
Lazio, Mountain Wilderness Lazio, Post Tribù,
Rieti Virtuosa, Slow Food Rieti.
|
23 Luglio 2013
(Su gentile Concessione
"www.frontierarieti.com")
Un
coordinamento di Associazioni (Club
Alpino Italiano Gruppo Regionale
Lazio, Altura Lazio, Federtrek,
Forum Salviamo il Paesaggio Rieti e
Provincia, Italia Nostra Rieti, LIPU
Lazio, Mountain Wilderness Lazio,
Post Tribù, Rieti Virtuosa e Slow
Food Rieti) chiede urgentemente un
confronto pubblico con Regione,
Provincia e Comuni interessati. Un
altro progetto che in realtà è un
grande comprensorio di impianti di
sci a Terminillo chiamato “Progetto
Terminillo stazione montana turismo
responsabile” a firma dell’Arch.
Orlandi, è un’operazione
preoccupante perché si tratta di un
intervento macroscopico.
Si intaccherà
il bosco di Vallonina distruggendo
una parte dei suoi faggi secolari,
in passato proposti dall’Università
della Tuscia di Viterbo come
Patrimonio dell’Umanità, proposta
ignorata dall’ente Provinciale.
Si avranno
enormi problemi idrogeologici che
non saranno mai superati se non
cambiando i connotati della
montagna, si perderà la biodiversità,
non si potrà superare la minaccia di
valanghe nella zona interessata e
altro ancora.
Non esiste
in merito a questo progetto un
affidabile e documentato piano
costi/benefici. Per cui, tutta
l’operazione in realtà si sta
palesando come un grosso fallimento
per le comunità e un investimento
gigantesco di cui beneficeranno solo
coloro che stanno lavorando per la
sua attuazione.
Il rischio
c’è. E non si vuole che, attraverso
un aggiramento delle norme sugli
appalti pubblici e di quelle
autorizzative
urbanistiche-ambientali, si
sperperino quei 20 milioni (ma ora
29) di fondi pubblici stanziati a
suo tempo dalla Giunta Regionale del
Lazio (risorse stanziate per le
specifiche peculiarità della
montagna reatina e non solo per lo
sci alpino), precludendo
definitivamente e irreversibilmente
il rilancio del Terminillo e dei
relativi Comuni pedemontani, e più
in generale dell’economia legata
alla montagna reatina.
Ciò che
preoccupa, infatti, è tutta una
serie di delibere approvate in
fretta e furia da alcuni Comuni del
comprensorio (Leonessa, Micigliano e
Cantalice) i quali, stralciando di
fatto le parti del più ampio
progetto comprensoriale danno il via
libera ad alcuni progetti
definitivi, senza però aver prima
ottenuto l’attivazione
indispensabile delle procedure di
VIA e Valutazione d’incidenza
ambientale che in passato hanno già
messo in evidenza numerose criticità
insormontabili per interventi di
questo genere.
Pertanto
alcuni Enti Locali hanno già preso
finanziamenti dalla Comunità Europea
finalizzati alla tutela della
biodiversità (trattandosi di aree
SIC e ZPS) e tutto il progetto è in
aperto contrasto con il
raggiungimento di quegli obbiettivi,
con la conseguenza di andare
incontro alle salatissime multe
(decine di milioni di euro) che
probabilmente la Comunità farebbe
scattare tramite le procedure
d’infrazione.
Come
associazioni stiamo presentando una
serie di osservazioni tecniche agli
uffici competenti in Regione sui
molti aspetti critici contenuti nel
progetto Orlandi, ma a tutti noi
preme conoscere quale sia il reale
disegno che si sta immaginando per
promuovere sul Terminillo un vero
turismo sostenibile, sia dal punto
di vista economico che ambientale,
affinché questo sia stabile,
duraturo e fruibile per tutto
l’anno.
È sotto gli
occhi di tutti che fino ad oggi i
mega interventi con soldi pubblici
eseguiti sul Terminillo si sono
rivelati, nostro malgrado, costose
cattedrali nel deserto, opere mai
finite e quindi a tutt’oggi
inutilizzabili (impianti raccolta
acqua per produrre neve artificiale,
mega piscina, Centro Sportivo
Polivalente di Altura privo di
palestra, ecc.).
Non essendo
a conoscenza (in quanto mai resi
pubblici) dei dettagli contenuti
nello “Studio di fattibilità per
l’attuazione del protocollo d’intesa
del 27/12/2011” redatto dalla
Provincia di Rieti, le Associazioni
chiedono che siano attivati
nell’immediato idonei strumenti di
partecipazione per coinvolgere tutti
i portatori d’interesse e arrivare
ad elaborare un piano costi/benefici
concertato.
«Strano
modo di voler conoscere le cose…
abbiamo incontrato parte di queste
associazioni e ci siamo sempre
confrontati con tutti coloro che
volevano conoscere per capire e o
migliorare il progetto».
Non tarda a rispondere alle
associazioni che chiedono lumi sui
fondi regionali per il Terminillo
il sindaco di Leonessa
Paolo Trancassini. «È
evidente – ha scritto su
Facebook – che la nota è un
volgare tentativo di farsi
pubblicità nonché nascondere e o
giustificare i tentennamenti del
Comune di Rieti… Noi a Leonessa i
soldi li abbiamo già spesi e Bene!»
(Su
gentile Concessione
"www.frontierarieti.com")
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