I minorenni
ladri di sci
rieducati grazie
ai lavori utili
L`esempio di Leonessa
I minorenni ladri di sci rieducati grazie ai lavori utili
Chi sbaglia non sempre paga, men che meno impara qualcosa dai suoi errori. Invece, stavolta è successo ed è successo a Leonessa. Ricordate la notizia dei
cinque minorenni arrestati - arrestati! - dai carabinieri che li avevano sorpresi a devastare e a rubare sci nella stazioncina di Campo Stella ai primi
di agosto? Li avevamo lasciati «affidati ai propri genitori, a disposizione dell`autorità giudiziaria» che avrebbe dovuto pronunciarsi sulla bravata di una
notte: l`assalto al container di Campo Stella, la sassaiola che ha fatto scempio dei vetri, il kerosene rovesciato a terra, l`intento di trafugare gli
sci e altra attrezzatura sportiva riposta nella struttura. «Una scena da Arancia meccanica», aveva detto il sindaco Paolo Trancassini. Poi in caserma, dove il
primo cittadino è andato a sporgere querela, è andato in scena tutto un altro film: «Mi sono trovato davanti cinque famiglie distrutte, gli
occhi bassi, la vergogna di essere tornati al paese in vacanza per scoprire di avere fìgli delinquenti. Come sindaco potevo metterci il carico sopra con una
denuncia, invece...».
Invece, ai cinque ragazzi - e ai due maggiorenni che avevano partecipato al raid di Campo Stella, beccandosi una denuncia a piede libero - il sindaco ha
dato un`altra possibilità: «Gli abbiamo messo scope e secchi in mano e li abbiamo mandati a ripulire la stanza che avevano messo a
soqquadro insieme agli operai comunali. Poi da cosa nasce cosa e i sette ragazzi hanno fatto squadra fissa con gli operai e per tutto il mese li hanno
aiutati a pulire il paese e le frazioni. Il lavoro non gli è mancato ma deve essergli piaciuto perché ieri, quando mi sono venuti a salutare prima di
ripartire per Roma, non solo mi hanno ringraziato per l`esperienza che gli abbiamo fatto fare ma mi hanno chiesto di poter tornare a Leonessa per la sagra
di ottobre a dare una mano all`organizzazione». Così i ragazzi Sono tornati «in cronaca» ma per tutta un`altra storia. «Potevano essere figli miei - dice
ancora Trancassini - e questa storiaccia poteva rimanergli appiccicata addosso come un`ombra nera. Invece..». Invece a Leonessa, nel paese che ad Hallowen
preferisce la Pasquarella, le cose sono andate diversamente. Trancassini comunque non è nuovo a «intrusioni» nel privato della sua gente: anni fa
ingaggiò una battaglia per vietare l`uso dei videopoker nei bar del paese. «Non sapete quante famiglie rovinate», diceva. La perse, perché quando si
toccano interessi milionari le controparti non vanno per il sottile. Ma sotto sotto era davvero difficile dargli torto.
Stavolta invece c`è un lieto fine per tutti.
(Alessandra Lancia "Il Messaggero" 1 Settembre 2012)