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Villa
Carmine di Leonessa, 16
Agosto 2012.
L’affresco, opera sacra
“La natività”,
realizzata dall’artista,
Massimo Bigioni, è stata
benedetta da Padre
Anavio Pendenza, parroco
del paese Villa Carmine,
di Leonessa (Ri), in
occasione dell’apertura
della festa in onore
della Maria Ss.ma del
Carmelo, il 16 Agosto,
2012, h. 19,00.
Erano presenti, il
sindaco di Leonessa
Paolo Trancassini, vari
esponenti delle forze di
pubblica sicurezza ed
ordine pubblico, nonché
personaggi importanti e
molto cari all’artista
Massimo Bigioni.
Le parole espresse dal
Sindaco nei confronti di
Bigioni sono state di
grande spessore umano ed
affetto per questo
illustre artista che con
grande coraggio e
capacità pittoriche
elevate, si sta
affermando, nel mondo
dell’arte ai massimi
livelli.
Sue testuali parole:”Bigioni,
fa conoscere Leonessa
nel mondo e anche se,
non mi permetto di
definire la sua tecnica
pittorica,(non sono un
critico d’arte) dico che
Massimo, con una
semplicità incredibile
riesce a trasmettere,
attraverso la sua
pittura, messaggi
politici, carichi di
antichi valori, l’amore
per la terra, l’uomo che
si misura con le
difficoltà della vita,
senza sentirsi
schiacciato da essa. Una
realtà sociale in cui ci
si può ritrovare ed
identificare”.
In riferimento
all’affresco: “La sacra
Famiglia”, il sindaco ha
affermato che: “Esso rappresenta
non solo una
testimonianza
iconografica per la
storia, ma anche un
elemento artistico che
arricchisce l’aspetto
del paese, lo migliora
dal punto di vista
estetico e sottolinea la
visione dinamica del
paesaggio antropizzato,
come caratteristica di
appartenenza. L’occhio
catturato dall’opera è
invitato ad entrarci
dentro, coinvolgendo la
mente, il cuore e
l’anima; che finalmente
si ritrovano e si
completano. Perfezione
nelle forme, regala
attimi di profondo
pathos artistico. Le sue
opere si impossessano di
tutte le dimensioni, di
tutti i sensi, fino ad
arrivare all’appagamento
dell’animo”.
L’affresco o “buon
fresco”,
può vantare, nel mondo
un gran numero di
eccellenti dipinti a
soggetto sia sacro che
profano.
Gli affreschi vengono
osservati non soltanto
dal punto di vista dello
storico dell’arte ma
anche dal critico
letterario che osserva
la traduzione
inter-semiotica tra
testo letterario e
immagine affrescata con
l’obiettivo di proporre
al pubblico un
itinerario che li
accompagna.
Piero della Francesca è
uno dei padri nobili del
Rinascimento italiano,
il cui spirito è stato
celebrato nell'immenso
capolavoro di
Michelangelo,
artefice dei più noti
affreschi del mondo
racchiusi nella
Cappella Sistina di Roma.
“Il buon fresco”, è una
tecnica difficile, che
non consente nessun tipo
di ripensamento poiché
il colore, una volta
penetrato nell’intonaco,
vi resta “fissato”
definitivamente.
Occorre, quindi, tanta
capacità, che l’artista
Massimo Bigioni, conosce
bene, visto la grande
mole di lavoro che sta
affrontando in questi
periodi.
Dal primo Rinascimento,
per la sua realizzazione
si è diffuso, l’uso del
cosiddetto “cartone”,
sul quale l’artista
disegna lo schizzo
dell’originale in
grandezza naturale per
poi trasferirlo sulla
parete da affrescare.
Ulteriore difficoltà cui
il pittore deve tenere
conto è che
l’essiccazione
dell’intonaco determina
uno schiarimento delle
tinte, formando anche
una superficie
filigranata e
dall’aspetto smaltato.
Storicamente, la pittura
eseguita su parete è la
forma più antica del
genere pittorico, tant’è
vero che l’abitudine di
dipingere pareti e
soffitti esisteva assai
prima che si cominciasse
a dipingere su tavola o
tela.
Le testimonianze più
remote a noi conosciute
sono le pitture rupestri
della preistoria,
seguite nel tempo dalle
tecniche più raffinate
delle culture orientali
e culminate nello
splendore dell’arte
antica. Gli sviluppi che
poi ne seguirono
risentirono molto della
realizzazione delle
grandi opere
monumentali, poiché la
pittura murale, per
ovvii motivi, si è
sempre articolata in
simbiosi con le
correnti architettoniche
susseguitesi nelle varie
epoche. Dipingere
affreschi murali (oggi
si direbbe murales)
sulle case è attività
secolare fatta non per
scopi puramente
estetici, ma
principalmente per
prestigio sociale e,
soprattutto, per fede
religiosa.
L'immagine della sacra
famiglia, voluta
dall’artista Massimo
Bigioni, comunica a chi
si avvicina il messaggio
simbolico, cui il
proprietario, cultore
della sacralità della
pittura, ha voluto che
si manifestasse, di
ospitalità e
trascendenza verso il
sacro.
Un messaggio di pace e
disponibilità per
l'ospite o chi, anche
per caso entra nella
piazza principale del
paese ed è subito
colpito dalla
straordinaria bellezza
ed eleganza
dell’affresco. La
simbologia che esprime è
raffinata, perfettamente
leggibile dalle persone
di ogni fascia di età e
provenienza, ancor più
di un testo scritto,
testimone di un
linguaggio universale,
che comunica l’unione
della famiglia, il senso
di appartenenza, di
fratellanza e di grande
dignità.
Di
elevata espressione
pittorica e morale, è la
figura di San Giuseppe,
che l’artista colloca
nello spazio più alto
dell’intera opera. Gli
conferisce una bellezza
unica, donando
all’espressione del
volto e degli occhi
dignità, saggezza e
rispetto per la sua
amata Maria. Bigioni, lo
raffigura con un volto
maturo, segno di
sacralità e santità, di
venerazione per questo
uomo, diventato santo
solo per la sua onestà e
grande onorabilità nel
vivere la vita di tutti
i giorni.
Al
centro, la Madonna con
in braccio Gesù Bambino.
I loro
occhi denotano una
parvenza di tristezza.
Il maestro, ha spiegato
nel suo discorso
inaugurativo
dell’affresco stesso,
che tanti bambini pagano
nel mondo gli errori
degli adulti, che molto
spesso sono vittime di
violenze ed ingiustizie
e non dobbiamo andare
tanto lontano, ma
all’interno delle
proprie famiglie…sono
spesso abbandonati e
vittime di violenze.
In basso,
sulla destra, vediamo un
pastore, con gli occhi
socchiusi, che mostra
grande umiltà nel
portare un agnello al
Santo bambino in segno
di venerazione.
Quell’Agnello a
simboleggiare il Cristo
che si immola, per la
salvezza dell’umanità.
Massimo Bigioni, a
testimonianza
dell’essere un grande
pittore contemporaneo si
fa strumento e cultore,
attraverso la sua arte,
dei grandi valori
sociali e morali e
addirittura, ne trova
espressione per la sua
vita.
Per citare un esempio di
cultura e realizzazione
di “Murales”, di un
intero paese, si può
far riferimento ai
bellissimi affreschi
delle case di Canale d'Agordo,
che risalgono dal 1600
al 1800, integrati
oggi, da alcuni in
stile moderno di recente
fattura.
Ne rappresenta, inoltre,
una valida testimonianza
anche il progetto, a
concorso, sviluppato dal
comune di Greccio: ”Il
Sentiero degli artisti",
per le vie del centro
storico, lungo il quale
artisti di tutto il
mondo hanno realizzato
affreschi murali sulle
pareti delle case, nelle
strade, nelle piazze,
aventi per filo
conduttore il
francescanesimo nel
mondo, e quindi la
fratellanza, la pace e
la solidarietà, così da
trasformare il percorso
in un fantastico
pellegrinaggio
all'interno delle
tradizioni dell'arte
sacra e delle capacità
espressive di tutto il
mondo.
L’artista Massimo
Bigioni, con la sua
straordinaria
ricercatezza del
particolare e grande
padronanza della tecnica
pittorica, ha eseguito
la scena di “San
Francesco e il lupo”,
“Fratello Sole”
e “San
Francesco e le stimmati”
collezionando un 2°
classificato su 26
artisti, partecipanti,
di fama internazionale.
L’artista di nobile ed
intensa spiritualità, ha
saputo carpire e
trasmettere, attraverso
il volto del santo e gli
occhi sbalorditi ed
inoffensivi del lupo, un
grande pathos e
suggestività alla
commissione e critica
giudicante.
Davvero
ottimo periodo per
l’artista leonessano che
affida alla sua arte un
compito di elevato
spessore culturale, di
diffusione di pace tra i
popoli, le religioni in
ogni angolo
dell’universo.
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