Mirabilia Urbis Gonexa. Così  avrebbero dovuto chiamare la loro opera Luigi Casula e Mauro Zelli se fossero vissuti nel Medioevo, ripetendo le intenzioni di maestro Gregorio per Roma di raccontare "le cose meravigliose che furono un tempo nella città, o che ancora esistono e delle quali è possibile apprezzare le strutture, o che il ricordo permanga nella documentazione scritta e nella tradizione orale" e dedicando allo scritto senza dubbio " quel maggior tempo" e "quella precisa indagine" che lo stesso  maestro Gregorio si proponeva di fare in un secondo momento.Maggior tempo e precisa indagine: leggendo il volume Leonessa Sacra, si ricava immediatamente la percezione della lunga e direi miracolosa ricerca  che deve aver impegnato gli autori, profondi conoscitori della realtà monumentale della loro città, e soprattutto balza immediata l'affetto  per la propria terra e il desiderio di farla conoscere  in primis  ai loro concittadini, ma poi anche ad un più ampio numero di lettori. Senza dubbio traspare una particolare accuratezza nelle descrizioni conla costante ricerca delle fonti storiche a sostegno di quanto man mano riferito. Ma nello stesso tempo un interesse anche per l'origine delle leggende spesso legate alle fondazioni delle chiese, chiese presentate con dovizia di particolari descrittivi, tanto da guidare il lettore, come in una passeggiata attraverso la città. E l'attenzione degli autori è sostanzialmente per la città: inquadrato dapprima  il territorio nel suo carattere geomorfologico, nelle sue vicende storiche e nella formazione in esso  dei nuclei abitati medievali a cura di Mauro Zelli, l'introduzione urbanistico-architettonica di Gonexa è affidata a Luigi Casula che ricostruisce, nella sua seconda " addizione", "un abitato dalle caratteristiche  fortemente difensive, adattandosi alle curve di livello a ridosso dello scosceso declivio che guarda il Tascino, occupando un'area ben circoscritta, racchiusa, a valle, da una sottile cinta muraria con Porta Penta e Porta S. Giovanni , e, a monte, dalla primitiva Porta Aquilana...Le Chiese, di fatto, monumenti privilegiati, indicatori materiali di un passato che attraverso l'opera di Luigi Casula e Mauro Zelli parlano oggi anoi della storia di questa bella città che personalmente è appartenuta  da sempre al mio immaginario infantile per essere stata meta in gioventù di mio padre nei mesi estivi, una città che appare in un paesaggio sotto molti aspetti ancora oggi incontaminato che fa da quinta alla pagine che i due autori ci hanno magistralmente regalato.

Letizia Ermini  Pani

      Prof. Ordinario di Archeologia Medievale presso l'Università "Tor Sapienza" Presidente della Pontificia Accademia Romana di Archeologia            

    (Dall'introduzione Storica al Volume)

   

 

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