Sono toscano. Sono emiliano. Sono laziale. Sono campano. Sono sardo. Sono lombardo. Sono siculo. Sono umbro. Sono piemontese. Sono a piedi. Sono a cavallo. Sono estasiato. Mosaico d’Italia. Leggende umane. Nella città reatina di Leonessa, da sabato 20 a domenica 21 giugno, è andata in scena l’ottava edizione della Rassegna Nazionale delle Regioni a Cavallo (organizzato dalla YEG), manifestazione che quest’anno è iniziata con un sentito omaggio all’Abruzzo.
Incomincia lo spettacolo. In notturna (poi replicato la domenica, di giorno). Tutti a cavallo di magnifici destrieri, per raccontare dei fatti, uno spicchio della propria storia o magari una favola, come nel caso dell’Umbria, che grazie ai suoi piccoli attori (età fra i sette e i dodici anni), ventuno bambini hanno interpretato Le Cronache di Narnia, dello scrittore irlandese C. S. Lewis.
Gli sguardi dei protagonisti sono sinceri. Cavalcano nel segno della loro appartenenza, ma che vogliono condividere. Tutti insieme. Ed eccomi passare dal tango argentino per raccontare il tema dell’emigrazione e dell’integrazione, a Vita da Buttero, musicato con le note di Puccini, un delicato affresco della vita dei cavalieri maremmani contesi fra lavoro e scene domestiche, con un molto applaudito sipario di vacche maremmane e due vitellini.
Ma in quanto competizione, ci deve essere un vincitore. Il podio è stato tutto isolano/meridionale, con la Sardegna che ha preceduto Sicilia e Campania. Lo spettacolo messo in piedi dalla regina equestre 2009, è stato caratterizzato dalle celeberrime maschere Mamutzones di Samugheo che con i loro campanacci hanno riempito l’aria di suoni e fragore, e un delicato aroma di mirto.
Ogni regione è un viaggio indimenticabile. La tradizione del teatro che si confronta con le spensierate e chiassose atmosfere di un convivio e la contesa tra due giovani per il cuore di una donna, il tutto in ottica campana. Ci sono sarti, macchinisti, contadini che si ribellano ai signorotti, ci sono gli intrighi di corte. C’è tutto questo, mentre gli applausi contendono il primato agli zoccoli.
Continuano a sfilarmi sotto gli occhi questi entusiasti centauri. Poi la luce si fa soffusa, e per un attimo mi sembra di vivere un momento particolare di una partita di basket NBA, quando nei break, le telecamere inquadrano gl’innamorati. E così, quel bacio in mezzo alla platea, riassume un sentimento di sella. Unico, proprio perché non fa solo appassionare. Sa soprattutto unire.
24 Giugno 2009 |
"Regioni a cavallo": isole in
trionfo - Leonessa Grande successo per
l'edizione 2009 della rassegna. Con un
occhio puntato su L' Aquila -
Regioni a cavallo trionfano le isole
- Vince la Sardegna a due punti dalla
Sicilia. Terza la Campania Paolo Giorni
LEONESSA - Una vittoria tiratissima, un
testa a testa tra le isole d'Italia, un
voto a voto tra "profumo di mirto" e
"Federico II e la sua corte". Alla fine
l'ha spuntata la Sardegna, che per due
sole preferenze si aggiudica l'ottava
edizione della Rassegna nazionale delle
Regioni a cavallo. Grande spettacolo a
piazza 7 Aprile, nel corso di una
rassegna inaugurata dalla solidarietà,
dall'omaggio che la macchina
organizzativa ha dedicato all'Abruzzo,
ancora scosso dalla tragedia del
terremoto dello scorso 6 aprile. Non può
che essere soddisfatto Francesco Silveri,
autentico chairman della kermesse e
responsabile della Yeg (Yastan Events
Group), ente organizzatore della
manifestazione.
Che quest'anno non ha fatto mancare
niente ai tantissimi visitatori, tra cui
molte autorità ed esperti del settore.
Compresa la suspance per un successo
finale, quello della Sardegna, ottenuto
al fotofinish.
Premiato "profumo di mirto", che grazie
alla presenza in scena di cinque binomi
affiatatissimi e di sei ballerini di
ballu tundu, ha descritto la Sardegna
più autentica e affascinante. Non solo
bello da vedere, ma anche ipnotico da
ascoltare, lo spettacolo sardo ha messo
in campo anche i mamutzones di Samugheo
che con i loro campanacci hanno riempito
l'aria di suoni e fragore strappando
applausi a scena aperta ed entusiasmando
pubblico e giuria. Al secondo posto la
rappresentazione della Sicilia,
"Federico II e le sua corte". Con
danzatori e acrobati, con un "narratore-cuntista"
e un mangiafuoco-giocoliere, con una
citazione evidente dell'antica arte
dell'opera dei Pupi, la Sicilia ha
tratteggiato la figura dell'Imperatore
che dedicò grande attenzione alle arti e
alla cultura. Terzo posto alla Campania,
che ha portato a Leonessa "pane amore e
fantasia". Trascinante l'entusiasmo con
cui la squadra, con una ricca
rappresentazione corale, ha proposto
alcune scene di lavoro dei campi, le
atmosfere spensierate e chiassose di un
convivio e la contesa tra due giovani
per il cuore di una donna. A seguire
l'Emilia Romagna, che ha fatto rivivere
i festeggiamenti per il matrimonio di
Matilde di Canossa con Guelfo d'Esté, la
Lombardia con "invito alla Scala", sulle
note della Tosca di Puccini,
l'elegantissimo "nero tango argentino"
del Piemonte, spettacolo a forti tinte
sociali, "via del buttero" della Toscana
(ancora accompagnato da Puccini, ma
stavolta con il Turandot), e le
"cronache di Namia",a cura dell'Umbria.
Grande partecipazione infine per il
"Rugantino" del Lazio, regione
vincitrice della scorsa edizione, quindi
con uno spettacolo fuori concorso, non
per questo meno affascinante.
(Paolo Giorni )
23 Giugno 2009 |
Regioni a Cavallo, a Leonessa divertimento e solidarietà -
RASSEGNA nazionale delle Regioni a
Cavallo di Leonessa, si impongono le
isole: vince la Sardegna, seconda la
Sicilia.
Nel fine settimana Leonessa ha ospitato
l'ormai tradizionale rassegna delle
Regioni a Cavallo.
Con un sentito omaggio all'Abruzzo,
esprimendo solidarietà per il dramma che
la regione sta vivendo a causa del
recente terremoto, si è aperta l'ottava
edizione della Rassegna Nazionale delle
Regioni a Cavallo.
Sabato 20 in notturna, e in replica
integrale domenica mattina, nove regioni
si sono sfidate contendendosi la
vittoria dell'edizione 2009 della
manifestazione organizzata dalla Yeg (Yastan
Events Group) di Francesco Silveri.
Vittoria che, per soli due punti di
scarto sulla Sicilia, è andata alla
Sardegna.
Successo dunque delle isole che hanno
siglato il ritorno a Leonessa con due
spettacoli di altissimo livello.
Profumo di mirto, grazie alla presenza
in scena di cinque binomi affiatatissimi
e di sei ballerini di Ballu Tundu, ha
descritto la Sardegna più autentica e
affascinante. La Sardegna delle
tradizioni e della fierezza, tratto
distintivo del carattere regionale.
Non solo bello da vedere, ma anche
ipnotico da ascol tare, Profumo di mirto
ha messo in campo anche i Mamutzones di
Samugheo che con i loro campanacci hanno
riempito l'aria di suoni e fragore
strappando applausi a scena aperta ed
entusiasmando pubblico e giuria.
Non meno apprezzata la rappresentazione
della Sicilia che ha portato in scena
Federico II e le sua corte. Con
danzatori e acrobati, con un "narratore-cuntista"
e un mangiafuoco-giocoliere, con una
citazione evidente dell'antica arte
dell'Opera dei Pupi, la Sicilia ha
tratteggiato la figura dell'Imperatore
che dedicò grande attenzione alle arti e
alla cultura.
Un ritratto ricercato e ben
interpretato, reso ancora più di pregio
dai costumi e dagli oggetti di scena
della Fondazione Teatro Massimo di
Palermo e dalla colonna sonora
appositamente composta per questo quadro
dal carattere e dall'impianto fortemente
teatrale.
Terzo posto alla Campania, ancora ad una
regione del sud dunque, che ha portato a
Leonessa Pane amore e fantasia.
Trascinante l'entusiasmo con cui la
squadra, con una ricca rappresentazione
corale, ha proposto alcune scene di
lavoro dei campi, le atmosfere
spensierate e chiassose di un convivio e
la contesa tra due giovani per il cuore
di una donna.
'La storia con i suoi intrighi e i suoi
sfarzi, con le unioni passionali e le
unioni di convenienza, ha ispirato
l'Emilia Romagna che ha fatto rivivere i
festeggiamenti per il matrimonio di
Matilde di Canossa con Guelfo d'Este
giorni e raccontati a Leonessa in Neri
emiliani e bianchi romagnoli,
rappresentazione che ha visto anche il
contributo in scena della squadra degli
sbandieratori della Contrada di San
Giacomo, campione d'Italia della
specialità.
Sulle note della Tosca di Giacomo
Puccini, si è aperto l'ideale sipario su
Invito alla Scala, proposto dalla
Lombardia. Un omaggio al mondo del
teatro, all'opera lirica come alla
danza, accompagnato da immortali temi
d'opera e dalla conversazione di una
sarta e di un macchinista, solitamente
dietro le quinte, ma qui, a Leonessa,
protagonisti sulla scena.
Elegantissimo e sensuale, il Piemonte
con Nero tango argentino ha
rappresentato il tema dell'emigrazione,
e dell'integrazione, che ha portato
oltre trenta comuni piemontesi a
gemellarsi con altrettanti comuni
argentini.
Quattro frisoni maestosi, costumi molto
curati e le note di Libertango di
Piazzolla per un momento di grande
fascino.
Ancora un tema sociale è stato proposto
dal Lazio che ha messo in luce una delle
cause del brigantaggio. Il male del
benessere ha infatti raccontato la
voglia di riscatto dei contadini dai
soprusi dei signorotti, dimostrando come
spesso il desiderio di vedere affermati
i propri diritti sia passato attraverso
fatti di sangue.
I paesaggi della Maremma dipinti da
Giovanni Fattori hanno ispirato Vita da
Buttero che la Toscana ha da Nessun
dorma - ancora Puccini, ma da Turandot
l'affresco descrive la giornata di un
buttero, tra stanchezza e lavoro, tra
goliardia e fatica. Scene di lavoro e
scene domestiche che sono state
impreziosite dalla presenza di alcune
vacche maremmane e di due vitellini.
Una favola per grandi e piccini, un
successo letterario, e ancora più
cinematografico, è stato portato in
scena dall'Umbria e dai suoi piccoli
attori in miniatura. Con un'età media
bassissima - si andava dai sette ai
dodici anni - i ventuno, bimbi
dell'Umbria hanno portato in scena Le
cronache di Namia.
In conclusione di serata, e di
mattinata, ribelle e tenero, sbruffone e
passionale, è sceso ancora una volta
nell'arena di Piazza VII Aprile
Rugantino, proposto fuori concorso dal
Lazio, in quanto vincitore della
precedente edizione. Accolto con lo
stesso calore che ne sottolineò la
vittoria nel 2008, la più famosa
maschera romana ha riscosso anche
quest'anno un grande successo
conquistando ancora una volta la platea.
Piena la soddisfazione degli
organizzatori che hanno messo in
archivio un'edizione ben confezionata,
dai contenuti culturali importanti e
molto ben rappresenti in sella.
Un omaggio al cavallo dunque riuscito e
un nuovo successo sia per la Yeg, che
della Rassegna cura la progettazione e
l'organizzazione, che per îî Comune di
Leonessa che la ospita. Un risultato
ovviamente apprezzato anche da Fise
(Federazione Italiana Sport Equestri),
Unire (Unione Nazionale per l'Incremento
delle Razze Equine) e Ministero delle
Politiche Agricole Alimentari e
Forestali che hanno creduto nella
Rassegna sostenendola.