Spettabile
Redazione,
spesso mi trovo a navigare nei siti
di Cascia e Leonessa per evidenti motivi nostalgici. Ovviamente
amo Roma, la mia citta' natale ma...quanta malinconia ogni volta
che dovevo lasciare quei posti per farvi rientro; anche adesso
che i cinquanta si avvicinano, provo la stessa sensazione di
tristezza. Cosa puo' significare la piazza per una come me che
ha potuto viverla soltanto di passaggio? Era la sosta piu'
bella prima di arrivare a Villa San Silvestro. A distanza di
tanti anni la rivedo ancora con tutti i personaggi conoscenti ed
amici di mio padre: prima sosta da Domenico Chiaretti per i
casalinghi ed i giocattoli, poi dai fratelli Valeri per la spesa
ed i panini da gustare in piazza, poi dal sig. Tavani per la
carne. Il gelato di Palla...un miraggio per tutta la stagione!!
Qualche discorsetto di papa' con il sig. Elvezio....i ripetitori
Tv che passione! Poi si proseguiva.
A proposito! Tranne
che la mia famiglia non sia stata clonata in blocco, posso
affermare di essermi identificata in due fotografie di Leonessa
(all'epoca avevo meno di sette anni). Nella prima sono la bimba
con il cappellino dietro ad un gruppo di ragazzi mentre piu' si
vede mia madre che si dirige verso la macelleria; davanti al bar
Palla dovrebbe esserci il signor Domenico in canottiera). Nella
seconda siamo seduti su una panchina ed alle nostre spalle e'
parcheggiata la nostra Giulietta). Non sapevamo di essere
fotografati ma di quell'istante ho un preciso ricordo: mentre
stavo per affondare i denti sulla mia colazione casareccia, i
bambini della panchina si accingevano ad un pressante assedio
nei confronti della nonna per convincerla a comperare panini e
dolci.
La Piazza e`
uno dei piu' bei ricordi di bambina ed una delle occasioni in
piu' per ricordare mia madre.
Grazie a tutti
da Rita Cardarelli