COMUNICATO STAMPA 

 

            “È il referendum della rabbia di chi non crede più, non nel territorio, ma alla politica. Finora è stato un teatrino sulle spalle di chi ha investito in previsione della realizzazione del progetto degli impianti di risalita”. Così il capogruppo di An alla Provincia, Paolo Trancassini nel corso della seduta odierna del consiglio provinciale dedicata al voto referendario del Comune di Leonessa.

            “Il voto servirà a ribadire la dignità di una comunità – prosegue Trancassini - che per motivi politici finora è stata calpestata. La battaglia di Leonessa è anche per conto terzi, è fatta per la montagna nella sua totalità. Bisogna avere la capacità di cambiare l'attuale sistema della politica e se questo non accade occorre avere il coraggio di andarsene e non la codardia del fuggire”.

            Contestata anche la politica dell'amministrazione provinciale. “Siamo una Provincia virtuale – commenta il capogruppo di An – perché da anni non si fa quello che chiedono le persone e questo è uno degli altri aspetti del referendum di Leonessa. Non ci sono mai stati scatti di orgoglio di questa Provincia verso una politica regionale che non tiene conto dei territori”.

            “Se qualcuno - aggiunge Trancassini – mi avesse mostrato quale è la legge nazionale o europea che impedisce la costruzione degli impianti, io l'avrei già fatta mia e me ne sarei fatta una ragione. Nessuno, però, in tutti i passaggi politici e istituzionali che ci sono stati in questi anni si è mai accorto delle cosiddette 'legge insormontabili' esistenti,”. Trancassini ricorda i confronti avuti con la Provincia e la Regione. “Abbiamo avuto un fase di mediazione con l'amministrazione provinciale – spiega – per vedere realizzato il progetto. In quello iniziale abbiamo spostato le piste, eliminato il parcheggio ed è stata accetta la creazione del parco. Con la Regione, nell'ordine del giorno allora approvato, abbiamo chiesto la contestualità dell'inclusione dello scavalco, degli impianti e del parco”.

            Un aspetto risulta più intollerabile. “Nel documento di programmazione finanziaria della Regione Lazio – continua Trancassini – abbiamo approvato il programma di interventi entro il 2008.  È ovvio che se esistono leggi insormontabili sono quelle della politica. Sarebbe stato meglio che ci avessero detto che esisteva un motivo politico per non realizzare gli impianti”.

Paolo Trancassini, Comitato per il SI  (16 ottobre 20008)

 

Comitato Referendario per il SI