Il cappello di Nonno Biagio
Un'immagine, sopra ogni cosa, sarà il mio ricordo di questa
Pasqua 2006. Una porta chiusa, la processione che passa, un nome scolpito nel legno. Biagio. Un grande di Leonessa che non è più con noi. Un nome scolpito nel legno ed una foto come questa. In questa immagine c'è tutto quello che serve per ricordare, ma anche di più. C'è il cappello di Nonno Biagio, simbolo di appartenenza ad una idea comune di vita da vivere fino in fondo. Non ero certo il migliore amico di Biagio, ma avevamo in comune una splendida amica: Leonessa. E questa condivisione di un affetto così sincero ci unirà per sempre. Ma questo, come gli altri che ci sono stati e che, ne sono sicuro, continueranno ed esserci, rischia di essere il ricordo legato ad una memoria privata senza futuro. E questo Nonno Biagio non lo merita. Biagio, per quello che ha fatto per Leonessa, merita una memoria forte e condivisa da tutti, da tutti quelli che da oggi in poi avranno a che fare con questa città. Ed ecco che il cappello di Nonno Biagio ci indica la giusta direzione. Che l'Amministrazione valuti la possibilità di intitolare lo Stadio comunale a Biagio Panicini e che l'amico Giancarlo Rosati prenda in considerazione la proposta di far diventare il Torneo di calcio giovanile da lui ideato "Giocando Scampagnando" magari un Memorial intitolato a questo nostro grande amico. Magari proprio in occasione del 2 giugno, data del Torneo. Giorno in cui sentiremo sicuramente la mancanza del suo sorriso, del suo entusiasmo, del suo provvidenziale aiuto. giannibolletta@leonessa.org
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