LEONESSA HA RISCOPERTO LA LINGUA DEL CUORE:

VIAGGIO ALLE ORIGINI DEL  DIALETTO

Presentato a Leonessa  nell’Auditorium Santa Lucia il volume “Leonessa – Profilo di un dialetto di confine” di Ruggero e Luca Falconi, iniziativa della nota rivista bimestrale “Leonessa e il Suo Santo”, da sempre sensibile e disponibile alle iniziative culturali, e inserita nel quadro dell’Estate Leonessana organizzata dal Comune.

Gli autori hanno, fin da giovani,  manifestato interesse per il dialetto essendone anche validi interpreti, oltre che autori, nelle rappresentazioni in vernacolo messe in scena dalla compagnia teatrale IL CARDO di Leonessa (ultimo, in ordine di tempo, il Dramma Mo Revengo, di Ruggero Falconi e Alberto Rauco, rappresentato a Leonessa per le festività Pasquali e ad Agosto 2004  che ha fatto rivivere, nell’ambito delle manifestazioni per il 60° anniversario dell’eccidio,  i tragici momenti della strage nazifascista dell’Aprile 1944. – Il Dramma ripreso dalla emittente televisiva reatina RTR è stato trasmesso nell’ambito della  programmazione autunnale).

A onor del vero, Luca Falconi si ripropone, in una nuova veste, a due anni dalla presentazione ed interpretazione del CD musicale “L’amore cos’è”, contenente quattordici canzoni di musica leggera di cui ha curato la redazione dei testi, delle musiche  e degli arrangiamenti.

         Il nuovo lavoro, costato due anni di studi, ricerche ed analisi sul campo, ha visto la luce al termine di un vero e proprio tour de force necessario per tagliare il traguardo prefissato di Agosto 2004.

Il libro è diviso in cinque parti: la Prima è la più tecnica ma anche la più interessante [il dialetto di Leonessa nel panorama nazionale, un breve excursus storico sulla dialettologia italiana, inevitabili cenni di trascrizione fonetica, lo sviluppo del dialetto dalle lingue preesistenti (sostrato umbro-sabino) e in particolare dal latino]. La seconda  riassume e spiega le caratteristiche principali (finali in –u e –o, metafonesi, genere neutro, )  e minori (geminazione, degeminazione, rotacismo, betacismo, metatesi, gli esiti pl, cl, ecc.)  mentre le ultime tre ripropongono la tradizionale partizione in Fonetica, Morfologia e Sintassi.

Ogni argomento è corredato di una introduzione antologica, in cui gli autori hanno dato prova, raccontando simpatiche storie più o meno reali, di come il dialetto possa essere utilizzato per scrivere. Nella spiegazione delle regole e delle caratteristiche, hanno parimenti cercato di inserire il maggior numero di esempi possibili, valorizzando così anche l’aspetto lessicale  Vengono messe in rilievo anche le affinità e divergenze con il dialetto reatino, ternano, aquilano ed altri limitrofi.  Straordinariamente simpatica risulta la sezione dedicata all’interiezione ove vengono riportate le numerose imprecazioni (le biastìme) e, fra le onomatopee, le espressioni usate per il richiamo degli animali domestici.  Il manuale è corredato, alla fine, di un avvincente glossario con circa 1000 voci.

I motivi della pubblicazione risiedono, come gli stessi autori hanno avuto modo di spiegare nella interessante Prefazione, nella esigenza della codificazione di un linguaggio in via di estinzione oltre la volontà di ridare dignità al dialetto medesimo nell’ambito di un processo di  riqualificazione che si va sempre più consolidando a livello nazionale.

Il lavoro si pone come trampolino di lancio per addivenire alla redazione del Vocabolario Leonessano, nobile ed arduo obiettivo avente lo scopo di riscoprire, salvaguardare e consegnare al futuro idiomi ed espressioni di una realtà  in via di estinzione legata soprattutto al mondo contadino.

Siamo di fronte, forse per la prima volta, a una vera e propria grammatica che non tralascia nulla e che offre semmai l’occasione per ulteriori spunti, riflessioni ed approfondimenti. Durante la presentazione, molto divertente e spiritosa, condotta sotto forma di intervista da parte di Gianluca Gizzi, non nuovo a imprese del genere, si è assistito anche a una lettura viva del dialetto con i passi antologici riportati nel testo oltre ad altre poesie e prose scritte da autori del passato (Marino Boccanera – Elido Dionisi).

Il prof. Crescenzi, esperto di lettere, lo ha definito “un interessante saggio critico e descrittivo che vuole delineare alcuni dati essenziali della lingua di Leonessa per individuarne e ricostruirne le peculiarità storico-geografiche e dialettologico-linguistiche, ma soprattutto per offrire al lettore una divertente opportunità, qual è quella di fare un viaggio alla volta delle nostre origini, avvicinandosi alla lingua del cuore, per riscoprirne gli affetti, i sentimenti, le tradizioni, i modi di dire, la saggezza, ma soprattutto sentirne la nostalgia e ritornare bambini. Lo studio del dialetto è condotto infatti con valente perizia ma anche in modo giocoso, ìlare e, in alcuni tratti, nostalgico e sentimentale”.

Un plauso unanime agli autori a sottolineare come abbiano saputo mescolare il rigore di una trattazione dal sapore scientifico alla semplicità e vivacità di un tenore discorsivo. In definitiva, un testo da non perdere e a cui guardare per chi sia interessato allo studio e all’analisi dei dialetti sabini e più in generale di quelli  dell’area mediana.

         Il volume è in distribuzione nelle cartolibrerie di Leonessa e a disposizione, per chi volesse consultarlo, presso la Biblioteca Paroniana del Comune di Rieti.

 LA SCHEDA

 Luca Falconi: è nato, vive e lavora a Leonessa come impiegato amministrativo da circa 11 anni presso il Comune di Leonessa con la qualifica di Istruttore Direttivo Amministrativo. Laureato in Economia e Commercio, orientamento commerciale, presso l’Università La Sapienza di Roma.

Autore di un CD musicale  “L’amore cos’è”, contenente quattordici canzoni di musica leggera di cui ha curato la redazione dei testi, delle musiche  e degli arrangiamenti. Fa parte del Gruppo Culturale IL CARDO, che opera a Leonessa nel campo della musica, del teatro e della riscoperta delle tradizioni e del folclore.

Protagonista principale dello spettacolo “Ancora oggi Cristo muore di fame”, rappresentazione teatrale sulla vita di San Giuseppe da Leonessa cappuccino, messa in scena dalla Compagnia teatrale del Cardo nell’anno 1989.

Autore della Commedia in vernacolo “ Vello che fa lu patre lu fiju ‘mpija, vello che fa la mamma lo fa la fija, ” rappresentata a Leonessa nell’anno 1991.

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            Ruggero FALCONI: nato a Leonessa, ove torna ogni volta che può, vive e lavora a Roma, dove è insegnante in Istituti di Scuola Media Superiore.  Laureato in Fisica, con specializzazione in Fisica delle particelle, presso l’Università La Sapienza di Roma.

         Protagonista principale di numerose rappresentazioni teatrale del Gruppo IL CARDO e autore di alcune Commedie.

                  Entrambi hanno da sempre manifestato interesse per la lingua e le materie letterarie e in particolare per il dialetto. Sono infatti coautori, con altri componenti del Gruppo,  della raccolta di proverbi, motti, sentenze e modi di dire “Li proverbi,  chi la fatti l’ha saputi fa” edita dal Gruppo IL CARDO nel 1987.