"La cornice, di indubbia bellezza, che abbiamo gustato e continuiamo a gustare anche oggi del Palio del Velluto, è un vero e proprio tuffo nella memoria storica, culturale, religiosa e folkloristica della nostra città:diventa, pure, occasione doverosa per un breve momento di riflessione collettivo. Il Palio del Velluto è storia, recente e passata, fatta di ricordi, di  libri, di foto, di mostre: è impegno di tanti, è immagine di ciò che siamo, è la nostra storia, il nostro guardare fiduciosi nel futuro ma anche il coraggio di saper accettare il presente e la nostra storia di ogni giorno !

Tutti, indistintamente, si partecipa al palio del Velluto della vita, per cambiare o, se possibile, per rendere più vivibile anche la via degli altri!

Voglio partire dalla botta vincente! .Tutto è gioco, anche la vita, nelle varie dimensioni della politica, del sociale, della famiglia, della via religiosa, non soltanto il Palio del Velluto! L'anello, quello più piccolo, quello vincente, non sono forse alcune parole che Gesù vuole sussurrare, quasi per gioco, a tutti noi, oggi, festa dei Santi Pietro e Paolo, già patroni di Leonessa, fiduciosi della botta vincente?

- Siate perfetti, come è perfetto il Padre vostro che è nei cieli....

- E' più facile che un cammello passi per la cruna di un ago (Gv 19,24)...

- Voi siete il sale...Voi siete la luce...Risplenda la vostra luce davanti agli uomini (Mt 5,13-15)

 Il Palio del Velluto gioco popolare prima del Medioevo e poi del Rinascimento, ha visto i suoi contendenti a ricercare quell'abilità che permette loro di colpire un bersaglio: la botta , l'anello, il più piccolo, perchè la difficoltà rende grande l'azione dell'uomo.

Mi piace, durante questa  celebrazione Eucaristica, partire dall'ambito molto ristretto del Palio, da questa coreografia che, quasi per incanto, dona una tonalità estetica più vera ai suoi gioielli artistici e riporta Leonessa indietro nel tempo, lontana molti secoli, per far risaltare alcune capacità umane quali la competitività, la lealtà, il desiderio di sentirsi uniti come cittadini, l'orgoglio delle proprie risorse (legate campanilisticamente ai Sesti, ad una città, quella di Leonessa e Frazioni), il gioco.

Si, il gioco, perchè la vita è un gioco, il gioco più bello, senz'altro quello più vero, più affascinante, più autentico perchè legato ad una progettualità che coinvolge tutto l'uomo nella sua dimensione più completa ove la forza fisica è legata inscindibilmente con la forza interiore,spirituale.

La botta vincente: è un momento prolungato nel tempo, negli anni, in una vita intera nella quale tutti indistintamente, vorrebbero godere l'ebrezza di fare centro nella propria esistenza!

Mi piace ancora sottolineare che l'elemento Palio del Velluto è stato quasi sempre, nella storia sia medievale che rinascimentale, espressione della fede cristiana: un modo di avvertire il combattimento spirituale dall'ascesi e dalla conversione personale e sociale, un superamento di ostacoli, una corsa per superare il nemico, per renderlo impotente, una scalata verso il monte, più delle volte, tanto ripido, della perfezione dove l'abilità, la competività, l'impegno diventano qualità trainanti e necessarie.

Il palio del Velluto qui a Leonessa non era forse parte integrante di una grande festa religiosa, cioè quella dei Santi Pietro e Paolo ?

Vincere, perdere, che importa? L'importante è entrare nella mischia, confrontarsi; questo è l'uomo, questo è il Palio del Velluto!

Che il gioco non si fermi a questi giorni ma continui nella nostra vita di ogni giorno: mai tirarsi indietro, quando si esce vittoriosi o quando si è sconfitti.

L'importante è perseverare: chi persevererà fino alla fine, questi sarà salvo !!!".

 

Frate Orante d'Agostino

Parroco di Leonessa 

Celebrazione Eucaristica di ringraziamento

del Sesto vincitore

Leonessa, S. Maria del Popolo

Festività dei SS. Pietro e Paolo, 29 giugno 2004

 

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