Un mio carissimo e stimatissimo amico, durante gli indimenticabili giorni appena trascorsi, mi confidava :

"Il Palio è un falso storico, una pagliacciata, roba da luna park....".

Nelle frenetiche ore seguenti, nonostante le innumerevoli cose da fare, ho ripensato spesso a queste parole.

Sarà, ma io mi emoziono, sempre ed  ogni volta di più. Mi emoziona l'attesa che dura una anno, mi emoziona la possibilità di aver vicino la "mia" terra anche quando sono lontano, mi emoziona l'incontro con i vecchi amici che fanno metà Corso correndo per abbracciarti , l'incontro con i nuovi che trovi infilati con un macchina fotografica in un cespuglio adiacente al campo di gara....

E mi emozionano le storie, semplici e vere, che fanno il Palio.

Storie di bellissime ragazze  con il cuore per metà giallo e per metà blu ; in nome di questo amoroso dilemma, le trovi ad aiutare prima un Sesto poi, la sera seguente, l'altro, sempre con lo stesso meraviglioso sorriso.

Storie dei formidabili amici dell'Ente Palio, dei Franco, dei Biagio, dei Giuseppe, delle Silvana, delle Anna Maria,delle Maria Rita che, nello spazio di un anno, ricostruiscono un Palio sempre diverso, con entusiasmo da vendere e non poca fatica.

Storie  come quelle di Anna Maria e Tiziana che, indomite, guidano il loro Sesto  in un difficile passaggio che spero porterà presto Terzone a mettere in campo di nuovo la sua vera forza (bravi i suoi compaesani, bravo Paolo : da ora in poi sarà la "Terzone della corda").

Ma c'è una storia, tra le tante, che più di ogni altra, rappresenta il  Palio.    

E' la storia di Vanessa: non trovando spazio nel suo , tanta era la voglia di partecipare, ha chiesto "asilo" ad un altro Sesto. Si è cucita un vestito con i colori di Torre e sfila, aiuta in taverna, sempre pronta e sempre sorridente.

Storie come la mia, dilettante  in tutto, niente a che vedere con i professionisti fotografi che ti scrutano e, una volta gettato l'occhio sulla tua macchinuccia e sulla tua telecamerina,  ti lanciano  compassionevoli occhiate, passandoti matematicamente davanti ogni volta che scatti.

Io ho però un vantaggio incolmabile: sono "nato" qui. E le emozioni non si possono fotografare, ne quantomeno raccontare se non si provano.

Storie come quelle di mio figlio Gabriele, sei anni, che ha sfilato per la prima volta: basta una foto per raccontare tutto.

Storie come quella del Sesto vincitore, Forcamelone; tanti, bravi, organizzati, decisi, quasi "antipatici" (come la Juventus !!); ma chi non vorrebbe essere al loro posto ?. 

Caro amico, sarà pure un luna park, ma il  Palio è uno dei regali più belli che io possa fare alla mia vita.

E finchè  sarà Palio, io ci sarò.

Gianni Bolletta