Ricognizione del territorio di Leonessa |
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Nella cassa chiusa con sette
chiavi che era tenuta nella Masseria di Leonessa furono trovati rotoli
di documenti originali, uno dei quali (Papiro N. 103) è riportato in un
opera scritta da Nunzio de Renzis "Sesti e Sestieri di Leonessa -
relazione all'Ill.mo prefetto della Provincia di Aquila, Regio
Commissario Ripartitore dei Demani Comunali".
Oggetto del documento è una ricognizione in loco per determinare quali parti del territorio dell'Università di Leonessa dovessero considerarsi in piano o in monte "a ciò si levino le occasioni de liti". Questa ricognizione fu promossa da un ordine del Consiglio Regionale del 1554 e fu eseguita da esperti eletti dal pubblico Consiglio Generale e speciale di detta Università il 5 giugno 1554:Crescenzio Parasassi, Giovanni Antonio Iozio, Giovanni Domenico Memmico, Camillo Silvestri, Cesare Baitto e Carlo di Ser Dionisci. Il testo in volgare è datato "anno della Natività giugno-luglio 1559". La ragione della ricognizione è così espressa nel testo: "La comunità di Leonessa per torre via li dubbi e le difficoltà che si facevano intorno al riconoscere de luoghi affidati, et quali fussero piani, et quali se havevano da intendere montagne per rispetto del pascere, delle stoppie a tempi proibiti da ordini et reformanze pubblice di detta terra, così per lì huomini del paese, come per li huomini forastieri, ordinò che tali luoghi se avessero da specificare et terminare". La relazione dei sei sopracitati esperti fu presentata a Margherita d'Austria feudataria di Leonessa, che l'approvò il 4 luglio 1560. I confini riguardavano i Sesti di Leonessa con le rispettive ville e cioè: Corno Vallonina, Ripa, Ferrucciame, Forcamelone, Masiana, Campi, Albaneto, Poggio, Croce, Viesci, Cumurata, Vattiale, San Vito, Torre, Torre Ornata, Vallonga, Capod'acqua, Ocre, Pianezza, Carnacile e Terzone. Il De Renzis scrive: "Questo documento è di importanza capitale per constatare il mutamento della circoscrizione particolare dei Sesti e delle Ville. In realtà nell'antico territorio nuove ville sorsero o si frazionarono; altre scomparvero e il Comune, centro di tutto questo movimento esplicò la sua funzione assorbente; onde a misura che delle ville spariscono o nuove ville vengono ad accrescerne il territorio, la sua popolazione cresce e la sua preponderanza si fa più sentire". Ed aggiunge: "Il documento segna una vera transazione del conflitto sempre latente fra le antiche ville e gli aborigeni da un lato, che tenevano a conservare integri i diritti sul patrimonio d'origine, e la città all'altro che questi diritti cercava di annullare con l'assorbimento".
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Come è noto, la terra di
Leonessa fu data in feudo dall'imperatore Carlo Quinto alla figlia
nautrale Margherita d'Austria, in occasione delle sue nozze con Ottavio
Farnese il 17 marzo 1539. Da una pubblicazione intitolata "Gli
ordini di Margarita d'Austria per li suoi Stati d'Abruzzo" del
1571, a cura di Giovanni De Caesaris, edita da N. De Arcangelis -
Casalbordino - 1934, risulta che questi ordini furono emanati da
Margherita d'Austria a Civitaducale (Città Ducale) il 1 dicembre 1571,
ed ebbero vigore in tutti i luoghi che costituivano il suo Stato
d'Abruzzo, fra i quali era la Terra di Leonessa, che anteriormente al
1939 apparteneva come città demaniale alla Provincia di Abruzzo
Citeriore.
Il testo tutto in volgare è così ripartito: "Ordini pertinenti allo offitio del Mastrodatti dell'Auditore; Ordini pertinenti all'offitio del Giustiziere della città di Penne et de capitani delle Città e Terre dello Stato di Abruzzo; Ordini pertinenti all'offitio di ciascun Mastrodatti; Ordini pertinenti all'offitio del Cavaliere Bargiello; Ordini pertinenti al'offitio dell'Erario Generale; Ordini pertinenti all'offitio di ciascun erario delle Città e Terre del nostro Santo; Ordini pertinenti all'Avvocato o Procurator de' poveri; Ordini pertinenti all'offitio del Mastroportulano; Ordini pertinenti all'offitiale deputato sopra pesi e misure; Bando pertinente alla Mastroportulania et a pesi e misure". Gli ordini emanati nel 1571 facevano seguito a "statuti, decreti, già ordini et capitoli et reformationi tanto fatte quanto da farse" già confermati da Margherita d'Austria il 27 giugno 1539. Il ritardo dell'emanazione degli Ordini in forma definitiva, fatta solo nel 1571, derivò dalla nomina di Margherita, a Governatrice dei Paesi Bassi (dal 1559 al 1567); ritornò dall'Olanda nel 1569 e rivisitò i suoi Stati d'Abruzzo due anni dopo.
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